Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

COLLABORAZIONI

 

In questo Settore vengono riportate notizie e immagini fornite da altri redattori.

Nello specifico, il presente articolo è stato realizzato, comprese le immagini, ove presenti, da G. C.


Tutti gli articoli degli altri Settori sono state realizzati da Patrizia di Cartantica che declina ogni responsabilità su quanto fornito dai collaboratori.

"N.B.: L'Autore prescrive che qualora vi fosse un'utilizzazione per lavori a stampa o per lavori/studi diffusi via Internet, da parte di terzi (sia di parte dei testi sia di qualche immagine) essa potrà avvenire solo previa richiesta trasmessa a Cartantica e citando esplicitamente per esteso il lavoro originale (Autore, Titolo, Periodico) ."

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AICIS LUGLIO - SETTEMBRE 2022 -

 

Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne, in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile adiacente la Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che di volta in volta verranno rese note.


Per Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice Presidente
Tel. 328-6911.049
e-mail: aicis_rm@yahoo.it

 

 

 

 

VITA ASSOCIATIVA

 

IL CONSIGLIO DIRETTIVO AUGURA BUONE FESTE PASQUALI

 

Tutti noi siamo chiamati alla Resurrezione. Perché è nella Resurrezione che la nostra vita trova il senso ultimo.

La speranza stessa nella Resurrezione riempie le nostre giornate, guida i nostri comportamenti, illumina le nostre scelte.

Cristo è risorto per darci la speranza di una vita migliore.

Per ricordarci che qualunque cosa accada le tenebre sono state già sconfitte e che con le nostre scelte, il nostro coraggio e soprattutto con la nostra preghiera possiamo davvero far tornare al più presto la pace nella nostra Europa e nel mondo.

Agli associati ed ai loro familiari giunga l’augurio di vivere in serenità le feste pasquali.

 

 

QUOTA ANNO 2022: 38,50 E PROGRAMMA RIUNIONI SOCIALI MENSILI IN ROMA

 

Nella riunione di settembre 2021 il Consiglio Direttivo ha deliberato che la quota sociale per il 2022 resti di euro 38.50, come in questi ultimi anni.

Manca ancora all’appello del rinnovo il 25 per cento dei soci 2021.

Ricordiamo che in questo 2022 è in programma, come da statuto, il rinnovo delle cariche sociali, ma le votazioni devono essere effettuate dai soci in regola con il pagamento della quota 2022.

Ricordiamo che i pagamenti sono da effettuarsi sul conto/c postale AICIS nr. 39389069 intestato appunto ad A.I.C.I.S. – Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre.

Per coloro che desiderano effettuare un Bonifico, l’IBAN è: IT19 H076 0103 2000 0003 9389 069; e dall’estero: BIC/SWIFT=BPPIITRRXXX; H076 0103 2000 0003 9389 069.

La programmazione delle riunioni sociali mensili nella Parrocchia di Santa Maria in Portico a Piazza Campitelli 9, in Roma, continuerà in questo 2022 nelle seguenti date:

5 aprile, 3 maggio, 7 giugno, 5 luglio, (vacanze in agosto), 6 settembre, 8 novembre (2° martedì) e 6 dicembre.

 

LA TESSERA AICIS 2022 CELEBRA IL IV CENTENARIO DELLA MORTE DI SAN FRANCESCO DI SALES



Già con il primo numero di “Santini e Santità” abbiamo distribuito le prime tessere 2022 ai soci che hanno pagato la propria quota dall’inizio di gennaio fino al giorno effettivo della spedizione del Notiziario nr. 1/2022.

La tessera del corrente anno celebra San Francesco di Sales nel IV Centenario della sua morte, avvenuta a Lione in Francia il 27 dicembre 1622 (cfr. articolo a pag.4 di “Santini e Santità” nr. 1/2022).

Sul retro della stessa, richiamiamo l’attenzione sul Bimillenario della nascita di Sant’Oronzo, vescovo e martire.

Infatti, questi nasce a Rudiae nel 22 d.C. e muore a Lecce nel 68 d.C. Sant'Oronzo, è stato, come da tradizione, il primo vescovo di Lecce. Il titolo gli fu dato proprio da San Paolo.

È patrono di Lecce, ma anche di Turi, Campi Salentina, Botrugno, Diso, Acaya, Maglie (copatrono), Caprarica, Ostuni.

 

27 marzo 2022: PRESENTATO NELLA SALA BALDINI IN ROMA IL CATALOGO 2021: “NATIVITATIS IMAGO"

 

A Roma nella “Sala Baldini” gentilmente messa a disposizione dell’A.I.C.I.S. dal nostro Assistente Ecclesiastico Padre Davide Carbonaro, OMD, è stato presentato il bellissimo catalogo “Nativitatis Imago – San Giuseppe nel Ciclo Natalizio” stampato dalla Barbieri Edizioni.

I soci interessati possono telefonare direttamente alla Casa Editrice di Manduria (099-987.1012) per prenotarne una o più copie.

Il catalogo, curato con professionalità dalla nostra socia Prof.ssa Vincenza Musardo Talò, è ricco sia di santini inviati dai soci Laura Borello, Augustino Busato, Francesca Campogalliani, P.Davide Carbonaro, Stefania Colafranceschi, Michele F.Damato, Patrizia Fontana, Carluccio Frison, Attilio Gardini, Giancarlo Gualtieri, Giuseppina Licordari, Antonio Mennonna, Vincenza Musardo Talò, Germano Pistolesi e Marcello Vendemmiati, sia di articoli, tra i quali evidenziamo quelli dei nostri soci: Laura Borello, P.Davide Carbonaro, Stefania Colafranceschi, Carluccio Frison, Attilio Gardini, Giuseppina Licordari, Vincenza Musardo Talò e Vittorio Pranzini.

(Cfr. a pagina 20 l’apposito articolo di presentazione del Catalogo a Roma il 27.3.2022)

 

. RINNOVO ORGANI SOCIALI AICIS PER IL QUINQUENNIO 2022-2026 DA PARTE DEI SOCI IN REGOLA CON LA QUOTA

Premesso che in questo 2022 sono da rinnovarsi gli Organi Sociali AICIS e sono validi solo i voti dei soci in regola con la quota (art.9 dello Statuto), si informa che il Consiglio direttivo del 1° marzo u.s., constatato che solo 1/3 delle quote sociali 2022 era pervenuto in Segreteria, ha deciso di trasmettere le schede elettorali con la Rivista nr. 3/2022 (Luglio-Settembre) anziché con il nr.2/2022.

Sollecitiamo ora i soci che non avessero ancora provveduto, a mettersi in regola con la quota annua, al fine di espletare il proprio diritto di voto.

Un sentito ‘grazie’ per la collaborazione.

 

 

LE DITTE PRODUTTRICI DI CANIVET MECANIQUES

 

 

I CANIVET MECANIQUES di ATTILIO GARDINI

 

 

I canivets, cioè le immaginette devozionali finemente intagliate o punzecchiate su carta o pergamena, sorte in origine del XVI secolo nei paesi germanici, si diffonde successivamente nell’Europa centrale.

Per tutto il diciottesimo secolo, si abbelliscono artisticamente sempre di più i santini e si sviluppa, per alcuni decenni, la realizzazione di queste immagini chiamate appunto canivet, a causa del piccolo arnese, il canif, simile a un temperino che si utilizza per intagliare la carta o la pergamena, creando veri e propri pizzi merlettati di grande effetto artistico.

 

A quell’epoca alcuni conventi e monasteri, riconoscendo il valore comunicativo delle immagini, le utilizzano nei santini e nelle immaginette devozionali, con l’obiettivo di far conoscere la vita, le virtù e i miracoli operati dai fondatori.

È proprio in questi luoghi pii che il santino, prodotto artigianalmente in esemplari unici, raggiunge risultati d’impareggiabile bellezza e tecnica.

Queste graziose opere uscite da tante virtuose mani devote andranno a estinguersi nel XIX secolo, con l’avvento della produzione meccanica dei pizzi e merletti dei santini, certamente più economica per gli acquirenti e più redditizia per i produttori, ma priva di quella preziosità e originalità che seppero infondere per secoli tante monache e non.

 

La pergamena fu sostituita dalla carta e al posto delle miniature vennero applicate figure ritagliate, dapprima da incisioni, poi da cromolitografie. Agli inizi dell’Ottocento nascono iniziative grafiche in Europa, ad opera specialmente degli editori Rude e Hoffman di Praga, ma indubbiamente è la Francia a detenere il primato nella produzione d’immaginette per buona parte dell’Ottocento.

Ai filiconici sono note, inoltre, le ditte d’oltralpe. Ricordiamo le più famose tipografie francesi, come la Boumard, la Bouasse-Lebel, la Pellerin, la Basset, la Letaille e tante altre.

Raffinate tecniche di stampa o a punzone permettono di produrre santini con un supporto costituito da un delicatissimo pizzo traforato. Essendo dei canivet mécaniques (‘canivet’ meccanici), non vanno confusi con i precedenti manufatti dei monasteri proprio perché cercavano di imitarli, nelle forme e negli elementi decorativi.

In merito al pregio economico di un santino si entra in un argomento spinoso e ancora problematico per un oggetto benedetto e di ambito ecclesiastico.

Proposta bibliografica: ANGIOLINO G., Santi e Santini: Iconografia Popolare Sacra Europea dal sedicesimo al ventesimo Secolo, Ed Guida, Napoli, 1985; GARDINI A., Santini in ordine, Guida per capirli e collezionarli, Ed. Progetto, Cosenza 2012; GULLI GRIGIONI E., Carte intagliate, ritagliate e punzecchiate, Ed. Essegi, Ravenna 1998; PRANZINI V., Storia breve del santino, Ed. Essegi, Ravenna 1997; SELLA D., Santini e immagini devozionali in Europa. Dal secolo XVI al secolo XX, Ed. M. Pacini Fazzi, Lucca, 1997.

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I CANIVETS MECANIQUES DELL'OFFICINA D'ARTE LA TORRE

di Attilio GARDINI


LE DITTE PRODUTTRICI DI CANIVET MECANIQUES

Con queste dovute premesse (in questa prima puntata) muoviamoci e andiamo a conoscere le diverse ditte specializzate nel produrre canivet mécaniques.

Cominciamo recandoci a Torino, dove incontriamo “L’OFFICINA D’ARTE TORRE”.

Questa prestigiosa azienda che è stata insignita della “ECCELLENZA ARTIGIANA” dalla Regione Piemonte, è da tre generazioni dedicata alla stampa, alla grafica e, soprattutto, alla riproduzione d’opere d’arte.

Le lavorazioni eseguite dall’Azienda sono realizzate totalmente nel proprio laboratorio con macchinari di altissima tecnologia e con l’indispensabile supporto dell’intervento manuale della tipica bottega artigiana.

 

Nel Duemila, con rinnovata passione, l’Officina si è avvicinata alla produzione e riproduzione dei santini, volutamente eseguiti con le antiche arti del “canivet” o del “merlettato” e ulteriormente valorizzati con propri procedimenti di realizzazione.

Oltre alla produzione di cartotecnica, l’Officina d’Arte Torre è specializzata nella riproduzione di quadri su tela con tecniche esclusive e di ceramica d’arte con forni di cottura interni. Il tutto è accompagnato e perfezionato da anni di ricerca e di passione che fanno sì che i lavori diventino oggetti da collezione.

 

Ad ogni filiconico stanno a cuore i Merlettati. Proprio perché ognuno di noi sa che il santino è un oggetto di devozione da tenere come ricordo, aiuto spirituale e come ausilio nelle nostre preghiere, vogliamo che sia valorizzato anche artisticamente.

Ogni santino dell’Officina d’Arte Torre viene riprodotto con un proprio decoro e con carta pregiata durevole nel tempo. La dimensione di ogni santino è per lo STANDARD di 110 x 70 mm cm, mentre la dimensione di ogni santino GRANDE è di 210 x 110 mm.

Per l’Officina d’Arte Torre risulta possibile stampare “santini” personalizzati, proponendo particolari o esclusive immagini usufruendo dei decori tipici di questa ditta, anche in piccole quantità (a partire da 200 pezzi).

 

Per produzioni personalizzate e multiple, necessita prendere contatto con la ditta, via e-mail. Informazioni relative: Officina d’arte Torre - Via Graziadio Ascoli, 9 - 10144 Torino. – Tel. 011285558 ovvero 0112407277 E.Mail: order@officinadartetorre.com.

LES IMAGES DE DEVOTION EN EUROPE: DAVVERO UNA PREZIOSA STORIA!

Esattamente tre anni fa, nel nostro Notiziario AICIS n. 1/2019 (a p. 27), presentavo “Precieux Souvenirs”, il “Colloque internazional” sulla storia della devozione e delle immagini popolari in Europa che si sarebbe dovuto svolgere – come poi in effetti avvenne – a Parigi, presso la prestigiosa ‘Bibliothèque du Saulchoir’, nelle giornate del 21 e 22 novembre 2019.

 

Ora, mi piace qui segnalare l’uscita, nel settembre dello scorso anno, del volume che raccoglie i diversi contributi che vennero presentati a quel convegno, il cui titolo è: “Les images de dévotion en Europe. XVI e - XXI e siècle. Une précieuse histoire” (fig. 1).

 

Il volume, sotto la direzione di Dominique Lerch, Kristina Mitalaité, Claire Rousseau, Isabelle Séruzier, è stato edito a Parigi dall’editore Beauchesne, nella sezione “Bibliothèque”. In 584 pagine – premetto: quasi totalmente scritte in lingua francese –, sono riuniti gli interventi che furono presentati a quel Convegno: si tratta di ben 23 (in verità dovevano essere 24) accurati studi che vogliono offrire un ampio confronto sui differenti e svariati approcci offerti dai santini, nonché un bilancio sugli attuali canali di ricerca.

E ciò – mi piace sottolinearlo, come si legge nella quarta di copertina – sul modello dei cataloghi delle mostre realizzate a Piombino.

 

A Piombino, lo ricordo per i soci più giovani, dal 1993 al 2011 sono state organizzate dieci Mostre Biennali di Arte Sacra in cui erano esposti, provenienti dalle maggiori collezioni italiane, stupendi santini, e ogni mostra affrontava un tema diverso: le Sante, la Madonna nei santini, San Francesco, il mare, il mondo del lavoro, solo per citare alcune delle tematiche affrontate e di cui ci restano i bellissimi e ancora interessanti catalogh), con gli scritti, ancor oggi utilissimi, di collezionisti e studiosi di devozione popolare.



Fig. 1 – La prima pagina di copertina del volume edito da Beauchesne éditeur-Paris.

Fig. 2 – La copertina di uno dei dieci cataloghi editi a Piombino: Il mare nelle immaginette devozionali, relativo alla VII Mostra biennale, 2-32 agosto 2003.

 

 

Tornando al volume recentemente stampato, segnalo che i contributi ivi pubblicati affrontano le origini de “l’imagerie de dévotion”, la sua diffusione e le vicende di alcuni dei maggiori editori di immaginette devozionali, soprattutto in Francia (ma non solo), dal XVI secolo ai giorni nostri.

 

E sono firmati dai migliori specialisti del settore, che non sono soltanto studiosi, ma sono anche dei collezionisti come Christian Ehrmann che così si definisce:

 

Le collectionneur est un amateur, celui qui aime et aussi celui qui n’a pas de compétence particuliére, mais qui peut cependant en acquèrir par la fréquentation des objets de sa collections et des autres collectionneurs” (p. 351).




Fig. 3 – San Michele, santino “nazzareno” da un dipinto di Raffello: siderografia edita da A. W. Schulgen, Parigi, sec. XIX.

Una bellissima e comprensibile definizione – a mio parere – che faccio mia, anzi “nostra”, se mi è concesso: il mio e nostro essere collezionisti (o “conservatori”, per riprendere una bella espressione del nostro presidente Giancarlo Gualtieri) di santini è uno stato che si acquisisce piano piano tramite la frequentazione dei nostri stessi santini e, importantissimo e fondamentale, il ritrovarsi con altri collezionisti.

E questo altro non è che uno dei motivi fondanti dell’AICIS.

Nel volume vengono affrontati anche aspetti particolari quali quelli illustrativi ed iconografici e le differenti correnti artistiche: i Nazzareni, per esempio (fig. 3 in basso), che hanno ispirato particolari e ricercate serie di santini.

Ovviamente alla realtà francese, ai suoi editori e alle loro produzioni sono dedicati una buona parte degli studi, va tuttavia segnalato che nell’ultima parte del volume si getta un ampio sguardo alla situazione di altri paesi europei: la Germania, la Spagna, l’Italia, i Paesi Bassi e la Polonia.

Alcuni autori affrontano anche la questione della letteratura di settore: in particolare segnalo K. VANJA, Les édutes sur l’images de dévotion en Allemagne d’Adolf Spamer à nos jour (pp. 431-457)*, un aspetto senz’altro da approfondire, che ritengo assai interessante e utile per un moderno collezionista di santini: i soci, infatti, che seguono queste mie segnalazioni sul nostro “Notiziario AICIS” avranno notato che spesso insisto nel presentare e/o recensire novità editoriali dedicate al mondo dei santini.

Sono fermamente convinto che la base migliore per la “costruzione” di una ottimale collezione filionica debba essere anche una discreta conoscenza degli studi e della letteratura specifica.

Concludo citando le ultime parole della quarta di copertina: “Un volume essenziale per meglio valutare le inaspettate diversità dei santini e la loro funzione nella società, nonché delineare alcuni aspetti del cristianesimo vissuto in Europa dal XVI secolo ai giorni nostri”.

 

Lo spazio assegnato non mi permette di dilungarmi maggiormente, esaminando nel dettaglio, come avrei voluto, ogni singolo contributo. Del resto, mi premeva solo segnalare l’uscita del volume e se, dal poco che ho scritto sopra, sono riuscito ad invogliare qualche consocio alla sua lettura, mi permetto di informarlo sul come sono riuscito ad entrarne in possesso.

Dapprima ho cercato informazioni su Google, quindi ho visitato il sito della casa editrice: www.editions-beauchesne.com; ho poi ordinato il volume sul sito di “Amazon France”, dopo essermi registrato, e dove, inserendo il titolo francese, ho trovato più di una offerta.

Il volume, una volta pagato ed avuto conferma dell’ordine, mi è arrivato nel giro di un paio di giorni con una rapida consegna… effettuata di sabato! *

 

L’autore fa riferimento al magistrale volume di A. SPAMER, Das kleine Andachtsbild vom XIV. bis zum XX. Jahrhundert, Monaco 1930. Questo fondamentale lavoro su “le piccole immagini devozionali dal XIV al XX secolo”, che venne ristampato nel 1980, ancor oggi rappresenta un pregevolissimo ed indiscusso punto di riferimento per ogni studioso della storia del santino in Europa (non mi risulta che sia mai stato tradotto dal tedesco: il che è un vero peccato!).

 

 

L’OROLOGIO DELLA PASSIONE DI N. S. GESU'

 

 

 

 

1° CENTENARIO FONDAZIONE OBLATE AL DIVINO AMORE

Gennaio 2022: APERTURA ANNO GIUBILARE DEL 1° CENTENARIO DI FONDAZIONE DELLE SUORE OBLATE AL DIVINO AMORE

 

 

 

 

Il 20 gennaio del 2023 ricorrerà il primo centenario di Fondazione delle Religiose Oblate al Divino Amore ( foto n. 1).

La fondatrice della Congregazione è la Serva di Dio Madre Margherita Diomira Crispi, che aveva come fine la Consacrazione a Dio Trino e Uno, la sequela a Cristo, l’obbedienza al Sommo Pontefice, la preghiera e la collaborazione al sacerdozio cattolico, l’educazione della gioventù, l’attuazione del Regno di Dio nell’umiltà e nell’amore.

E lo scorso 17 gennaio 2022 dalla città di Monreale (PA), culla della Congregazione, dove il 7 novembre 1922 è stata aperta la prima Casa dell’Istituto divenuta poi la Casa Madre, si sono aperte le celebrazioni del centenario.

Infatti, alle ore 9.00 nella chiesa della Badiella, don Nicola Gaglio, parroco della Cattedrale, accompagnato dalla Madre Generale Suor Ana Margarita Moràn Rivas e dalle suore della locale comunità, è giunto in processione alla porta della Chiesetta con le parole deSalmista “Aprite le porte della giustizia, entreremo a rendere grazie al Signore” (Salmo 118, 19) e aprendo la Porta Santa il celebrante ha detto: “E’ questa la porta del Signore: per essa entriamo per ottenere misericordia e perdono”.

 

Tale atto ha dato inizio all’anno giubilare, propizio per ottenere l’indulgenza plenaria (Decreto della Penitenzieria Apostolica Vaticana Prot.Nr.1107/21/1).

Grazie al citato decreto. e in via straordinaria, è possibile ottenere in tutte le cappelle dell’Istituto le indulgenze.

Gli eventi di Monreale sono culminati alle ore 19.00 nella Cattedrale con la celebrazione eucaristica officiata da mons. Michele Pennisi, arcivescovo della città.

Al termine della funzione religiosa, sotto la guida di mons. Pennisi e con la Madre Generale Suor Moran Rivas e la comunità, è stato recitato l’inno dell’Istituto nella cappella di San Castrense, all’interno del duomo, dove si trova la tomba dell’arcivescovo Antonio Augusto Intreccialagli.

Il 20 gennaio sono iniziate le celebrazioni romane con la solenne apertura da parte di Don Paolo Mancini, parroco della parrocchia della Natività di N.S.Gesò Cristo di Via Gallia, della Porta Santa della Cappella della Casa Generalizia in Via Marruvio 4 di Il 21 gennaio u.s., Don Samuel Cavalcante ha aperto la Porta Santa del Noviziato di Via Marruvio 4.

Sabato 22 gennaio, S. E. il cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, nella Basilica di San Giovanni in Laterano ha presieduto una solenne concelebrazione in occasione appunto dell’apertura dell’Anno Giubilare nel 100° Ann.rio di Fondazione dell’Istituto di Madre Margherita Diomira Crispi.

Hanno fatto seguito, quindi, le solenni cerimonie in tutte le case delle Oblate al Divino Amore sparse nel mondo.

 

Ma chi è la Serva di Dio Margherita Diomira Crispi?. Diomira Lodovica Romana Crispi nasce il 19 novembre 1879 a Partinico (PA), da nobile ed agiata famiglia. Con la morte prematura del papà nel 1886 la mamma emigra in America, lasciando la figlia nell’Istituto Divina Provvidenza in Roma.

Da adolescente, Diomira frequenta la parrocchia ed entra in contatto con l’apostolato della Compagnia di Gesù. A 19 anni avverte la vocazione alla vita religiosa.

Fatto il suo ingresso nella Congregazione delle Figlie della Croce, vi rimane per venti anni e pur rispettandone la Regola, consigliata e guidata dai Superiori entra poi in un monastero di Passioniste. Ma anche qui la ricerca della volontà di Dio le suggerisce di pregare affinché le si manifesti la giusta strada. In un cammino di sofferto discernimento, matura il seme del carisma fondativo delle Suore Oblate al Divino Amore.

Dotata di carattere energico e volitivo, Madre Diomira, accompagnata dal consiglio e dalla guida dei suoi direttori spirituali, dà vita a una nuova Congregazione religiosa per svolgere un’attività pastorale in collaborazione con i sacerdoti. Fondendo contemplazione ed azione, l’amore deve essere il motore e il fine dell’intera vita della suora oblata: nei suoi numerosi scritti sottolinea come la sua vera vocazione è l’amore e che uno dei suoi grandi doveri è pregare per i sacerdoti e i missionari, affinché mantengano una schietta spiritualità, fondata sulla semplicità, sullo spirito di sacrificio e sulla generosità, ispirata alla verità essenziale del Vangelo.

Non separa mai la dimensione apostolica dalla formazione delle sue suore: quanto più grande e profonda è la loro spiritualità, tanto più ampia e incisiva diventa la loro azione. In questa direzione, la guida dell’Istituto religioso è da sempre ispirata dall’esigenza di far emergere la ricchezza delle singole personalità, consapevole di quanto può la Grazia divina nei cuori che la accolgono con generosità.

La Serva di Dio a chi l’avvicina per la prima volta può apparire spigolosa, ma, al di là del dato caratteriale, frequentandola, le persone sperimentano la sua straordinaria bontà e meravigliosa maternità. I testimoni stessi ne mettono in rilievo lo spirito di servizio, l’accoglienza e l’umiltà, restituendo la figura di una suora, che è anche e soprattutto una “madre”.

In tale luce sono da leggersi le sue opere apostoliche, specie quelle dedite all’educazione. Subisce anche l’incomprensione di alcune consorelle, ma ella accoglie tali difficoltà come prove permesse da Dio per un bene più grande e anche di esse è grata al Signore: sono le croci che certificano la bontà del cammino!

In questo intenso sforzo di fondazione e di guida dell’Istituto delle Oblate al Divino Amore dal 1923 al 1963, la Serva di Dio non smarrisce mai il faro della preghiera: nelle lunghe ore di contemplazione davanti al Ss.mo Sacramento, nella meditazione della Sacra Scrittura, nella quotidiana partecipazione alla Santa Messa e nella frequenza eucaristica, oltre che nella costante orazione, ella matura una vitale intimità con il Signore, prendendo ad esempio Maria.

Suole ripetere: «Il frutto della contemplazione è la preghiera, il frutto della preghiera è la fede, il frutto della fede è l’amore, il frutto dell’amore è il servizio, il frutto del servizio è la pace interiore».

Con questi sentimenti ella accoglie la morte avvenuta il 18 giugno 1974. La celebrazione di questo 1° centenario di fondazione della Congregazione permetterà sicuramente una maggiore attualizzazione della figura di Madre Margherita Diomira Crispi (* foto 3), grazie alle varie iniziative, i tanti momenti di preghiera con i giovani e con le famiglie, i forum e le tavole rotonde di approfondimento .

*Il Santino della Serva di Dio (foto 3), allegato a questa Rivista per tutti gli associati AICIS, è offerto dalla Postulazione delle Suore Oblate al Divino Amore.

 

 

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

 

20.1.2022: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI

 

Il 20 gennaio 2022, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata S.E. Rev.ma il Signor Card. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, che durante l’Udienza, al Sommo Pontefice ha proposto di accogliere il parere affermativo della Sessione plenaria dei Cardinali e Vescovi Membri del medesimo Dicastero, circa il conferimento del titolo “Dottore della Chiesa Universale” a SANT’IRENEO, Vescovo di Lione.

 

Nel corso della medesima udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato la medesima Congregazione a promulgare i seguenti decreti riguardanti le virtù eroiche dei seguenti Servi di Dio: Francesco Saverio Toppi, Maria Teresa De Vincenti (al secolo: Raffaella) e Gabriella Borgarino (al secolo: Teresa).

 

A - 1 NUOVO DOTTORE DELLA CHIESA UNIVERSALE*

Decreto del Santo Padre per il conferimento del titolo di Dottore della Chiesa a Sant’Ireneo di Lione.

Sant’Ireneo di Lione, venuto dall’Oriente, ha esercitato il suo ministero episcopale in Occidente: egli è stato un ponte spirituale e teologico tra cristiani orientali e occidentali. Il suo nome, Ireneo, esprime quella pace che viene dal Signore e che riconcilia, reintegrando nell’unità.

Per questi motivi, dopo aver avuto il parere della Congregazione delle Cause dei Santi, con la mia Autorità Apostolica lo DICHIARO Dottore della Chiesa con il titolo di Doctor unitatis. La dottrina di così grande Maestro possa incoraggiare sempre più il cammino di tutti i discepoli del Signore verso la piena comunione. Dal Vaticano, 21 gennaio 2022 FRANCESCO

 

SANT’IRENEO (130/140-202)

Sant’Ireneo nasce tra il 130 e il 140 probabilmente a Smirne (attuale Turchia), dove trascorre l’infanzia e l’adolescenza. Diviene discepolo di San Policarpo, che a sua volta era stato formato alla scuola degli Apostoli e proprio da San Giovanni, apostolo ed evangelista, era stato insediato sulla cattedra vescovile di Smirne.

Insieme alla formazione religiosa, Sant’Ireneo acquisisce una buona cultura classica e filosofica. Non sono noti con certezza né il tempo, né i motivi per cui Ireneo viene inviato a Lione dove, già nella prima metà del II secolo esiste una numerosa presenza cristiana all’interno di una popolazione emigrata dall’Asia Minore.

Nel 177, l’anziano Vescovo di Lione Potino incarica Sant’Ireneo di recarsi a Roma per consegnare a Papa Eleuterio alcune lettere sulla situazione della Chiesa lionese, allora esposta non solo alla persecuzione dell’Imperatore Marco Aurelio, ma anche alle infiltrazioni eterodosse dei discepoli di Montano.

Il viaggio a Roma sottrae Ireneo alla persecuzione che causa a Lione quarantotto vittime, tra cui il Vescovo Potino, allora novantenne, morto di maltrattamenti in carcere. Come suo successore viene designato proprio Ireneo che, in breve tempo, con la sua predicazione, rende cristiana tutta la città di Lione. (

Parla il greco, ma per evangelizzare celtici e germanici impara le lingue di popoli considerati barbari. Di fronte all’insorgere dello gnosticismo, che è la prima forma di eresia con un impianto dottrinale che affascina all’epoca anche i cristiani colti, e di fronte al diffondersi del neoplatonismo, Ireneo lavora per dare una risposta teologica decisiva nel mostrare gli errori di entrambe. (Continua)

 

B - TRE NUOVI VENERABILI*


Durante l’Udienza, il Papa ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti l’eroicità delle virtù dei seguenti Servi di Dio, i quali, pertanto, acquisiscono il nuovo titolo di “Venerabile”:

 

1 - Servo di Dio FRANCESCO SAVERIO TOPPI, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini

2 - Serva di Dio MARIA TERESA DE VINCENTI, fondatrice delle Piccole Operaie dei Sacri Cuori

3 - Serva di Dio GABRIELLA BORGARINO, religiosa della Società delle Figlie della Carità

 

1 - Venerabile Servo di Dio FRANCESCO SAVERIO TOPPI (1925-2007)

 

Francesco Saverio Toppi nasce a Brusciano (NA) il 26 giugno 1925, in una famiglia contadina. A 11 anni è accolto nel seminario francescano cappuccino di Sorrento.

Emette la professione temporanea il 4.10.1941 e quella solenne il 7.7.1946. E’ ordinato sacerdote il 29.6.1948.

Conseguito il dottorato in Storia Ecclesiastica nella Pontificia Università Gregoriana, insegna presso lo studentato cappuccino di Napoli. Dal 1959 al 1968 ricopre la carica di Ministro Provinciale della Provincia di Napoli, recandosi più volte a visitare i conventi del territorio missionario, dipendente dalla Provincia, in America Latina.

Nel 1971, il Ministro Generale dell’Ordine lo nomina Ministro Provinciale di Palermo per risanare un disordine creatosi all’interno della Provincia; un mandato che con la preghiera, la dolcezza e l’umiltà, porta felicemente a termine. Dal 1976 al 1982 ricopre la carica di Definitore Generale dell’Ordine, quindi rientra nella sua Provincia. (Continua)

 

2 - Venerabile Serva di Dio MARIA TERESA DE VINCENTI (1872-1936)

 

Maria Teresa De Vincenti (al secolo: Raffaella) nasce ad Acri (CS) il 1° maggio 1872, da famiglia della media borghesia. A 15 anni frequenta la scuola di catechismo istituita dal Beato Francesco Maria Greco, parroco di San Nicola in Acri, e si dedica ai fanciulli abbandonati e agli ammalati. Questo crescente impegno pastorale è osteggiato dai familiari che preferiscono pensi al matrimonio. Raffaella, invece, persevera nei suoi propositi di servizio del prossimo e continua a collaborare con il Beato Greco; anzi, nel 1892 partecipa attivamente alla fondazione, ad opera dello stesso sacerdote, della Pia Unione delle “Piccole Operaie dei Sacri Cuori”.

Entra a far parte del Terz’Ordine di San Domenico, impegnandosi a seguirne la Regola. Il 21.11.1894, indossa l’abito religioso ed emette la professione religiosa. (Continua)

 

3 - Venerabile Serva di Dio GABRIELLA BORGARINO (1880-1949)

 

Gabriella Borgarino (al secolo: Teresa) nasce a Boves (CN) il 2 settembre 1880, da modesta famiglia. Nel 1899 è accolta nella Congregazione delle Figlie della Carità presso l’Ospedale di Fossano.

Dopo un breve ritorno alla casa paterna per motivi di salute, nel 1902 prende l’abito ed è inviata alla casa della Misericordia di Argera. Nutre già un profondo amore per il Signore, alimentato dall’assidua preghiera. Nel 1906 è trasferita a Lugano, dove si occupa del servizio in cucina. E’ in questo periodo che vive delle esperienze mistiche. Nel 1919, è trasferita a Grugliasco, nella struttura-infermeria della comunità, ove svolge sempre servizi in cucina, ma anche quelli del pollaio e dell’orto. Centro della sua spiritualità è il Cuore di Gesù.

 

 

[* Fonte: www.causesanti.va)

 

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18.2.2022: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI Il 18 febbraio 2022, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza S.E. Rev.ma il Signor Card. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Durante l’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la medesima Congregazione a promulgare i decreti riguardanti le virtù eroiche dei seguenti Servi di Dio:

 

A - 1 NUOVA BEATA* La Congregazione promulga il Decreto sul miracolo attribuito all’intercessione della Ven. Serva di Dio Maria Costanza Panas, Monaca professa delle Clarisse Cappuccine del Monastero di Fabriano.

 

MARIA COSTANZA PANAS (1896-1963.

La Venerabile Serva di Dio Maria Costanza Panas (al secolo: Agnese Pacifica) nasce il 5 gennaio 1896 ad Alano di Piave (Belluno). Sentendosi chiamata alla vita consacrata, nel 1917, entra nel Monastero delle Clarisse Cappuccine di Fabriano.

Emette la professione semplice l’8.5.1919 e quella solenne il 19.5.1922. Nel 1927 è nominata Maestra delle Novizie e, nel 1936, è eletta Abbadessa, incarico che mantiene per sedici anni. Nel 1955 viene anche eletta Consigliera della Federazione dei Monasteri delle Clarisse Cappuccine dell’Italia Centrale e, nel 1958, è nuovamente eletta Abbadessa.

Nel 1960, a causa di un’artrite deformante e progressiva, accompagnata da gravi disturbi cardiaci e respiratori, è costretta ad una forzata immobilità nell’infermeria del Monastero. Benché inferma, nel 1962, viene nuovamente eletta Abbadessa. Muore a Fabriano il 28 maggio 1963.

Il decreto sull’eroicità delle virtù è stato promulgato il 10 ottobre 2016. Per la beatificazione, la Postulazione della Causa ha pressentato all’esame della Congregazione l’asserita guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, di una neonata da “grave sofferenza fetale da anemia feto-natale ed emorragia cerebrale; insufficienza multiorgano”. (Continua)

 

B - QUATTRO NUOVI VENERABILI*

 

Durante l’Udienza, il Papa ha autorizzato la Congregzione a promulgare i Decreti riguardanti l’eroicità delle virtù dei seguenti Servi di Dio, i quali, pertanto, acquisiscono il nuovo titolo di “Venerabile”:

 

1 - Servo di Dio EDOARDO FRANCESCO PIRONIO, Cardinale di Santa Romana Chiesa (1920-1998);

2 - Servo di Dio IMMACOLATO GIUSEPPE DI GESÙ, Religioso professo dei Carmelitani Scalzi (1922-1989);

3 - Serva di Dio BENIGNA VITTIMA DI GESÙ, religiosa delle Suore Ausiliatrici di N.S. della Pietà (1907-1981);

4 - Serva di Dio GIOVANNA MENDEZ ROMERO, Religiosa delle Suore Operaie del Cuore di Gesù (1937-1990

1 - EDOARDO FRANCESCO PIRONIO (1920-1998) Edoardo Francesco Pironio nasce a Nueve de Julio (Argentina) il 3 dicembre 1920 da emigrati italiani. Nel 1932, entra nel Seminario San José di La Plata. E’ ordinato sacerdote il 5.12.1943 nella Basilica-Santuario di Nostra Signora di Luján.

Svolge il servizio pastorale nel Seminario della sua diocesi come professore di letteratura, dogmatica, cristologia, teologia sacramentale, teologia fondamentale e filosofia. Nel 1953 è inviato a Roma e consegue la Licenza in Teologia presso l’Angelicum. Alla fine del 1954 rientra in Argentina e riprende l’insegnamento in Seminario e l’impegno della predicazione.

Nel 1958, è nominato Vicario Generale e inizia l’attività di insegnamento all’Università Cattolica Argentina di Buenos Aires. Nel 1960, il Card. Antonio Caggiano, Arcivescovo di Buenos Aires, lo nomina Rettore del Seminario Metropolitano di Villa Devoto. Nel 1962, partecipa come Osservatore alla Sessione inaugurale del Concilio Vaticano II e, l’anno seguente, è nominato tra gli “esperti”. (Continua)

2 - IMMACOLATO GIUSEPPE DI GESÙ (1922-1989) Il Venerabile Servo di Dio Immacolato Giuseppe di Gesù (al secolo: Aldo Brienza) nasce il 15 agosto 1922 a Campobasso. Mentre frequenta l’Istituto Tecnico Superiore, all’età di sedici anni, ini

zia ad avvertire dolori intensi accompagnati da febbre altissima. Gli viene diagnosticata l’osteomielite deformante degli arti, che lo costringe a rimanere allettato fino alla morte.

Il 25.3.1943 entra nell’Ordine Secolare del Carmelo, offrendosi come vittima per la santificazione dei sacerdoti. Sentendo fortemente la vocazione carmelitana, con speciale privilegio, la Santa Sede, il 2.3.1948, gli concede di emettere la professione solenne dei voti religiosi nell’Ordine Carmelitano Scalzo. Ciò avviene l’11.5.1948.

Vivendo in famiglia, riceve costantemente visite da confratelli e fedeli, molti dei quali chiedono consigli spirituali. Vive un apostolato straordinario, svolto totalmente dal letto, nella preghiera e nell’offerta costante delle sofferenze al Signore. Inoltre, mantiene una corrispondenza epistolare con molti fratelli e sorelle dell’Ordine Carmelitano.

A tutti ripete il suo motto spirituale: “Lavorare è bene, pregare ancora meglio, ma soffrire in unione a Gesù è tutto”. Muore a Campobasso il 13 aprile 1989, all’età di 67 anni.

 

3 - BENIGNA VITTIMA DI GESÙ (1907-1981)

La Venerabile Serva di Dio Benigna Vittima di Gesù (al secolo: Maria Concetta Santos) nasce il 16 agosto 1907 a Diamantina (Minas Gerais, Brasile), in una famiglia cristiana. Riceve soprattutto dalla madre, di origine meticcia, una solida educazione alla fede.

Nel 1934 entra nella Congregazione delle Suore Ausiliatrici di Nostra Signora della Pietà. Il 19.3.1936 emette la prima professione dei voti religiosi e, il 6.1.1941, quella perpetua. Nel 1943 è nominata Superiora della Santa Casa Manuel Gonçalves di Itaúna, dove si divide tra preghiera, assistenza ammalati e catechesi.

Nel 1947 è vittima di calunnie, rispetto alle quali, in seguito verrà scagionata e dichiarata innocente. Nel 1948, è trasferita a Caeté per prestare servizio nell’Asilo São Luís. Per punizione è isolata, allontanata dall’apostolato, assegnata ai servizi domestici e a badare ai maiali. Nel 1950 è trasferita a Lambari nell’Asilo-Hospital São Vicente de Paulo con la mansione di infermiera. Nel 1956 è a Lavras nel Colégio N.S. de Lourdes dove si occupa dei servizi domestici, della cura dell’orto e di altre umili mansioni.

Il 5 aprile 1958 nel Collegio viene inaugurata la Grotta della Madonna di Lourdes, fatta costruire da lei. Nel 1961 è a Sabará, presso la Casa della Misericordia, con il compito di infermiera. Nel 1963 la Madre Generale, con l’obiettivo di allontanarla dalla gente a motivo del pregiudizio razziale, la trasferisce a Caeté nell’Istituto São Luís destinandola sempre ai servizi domestici.

Qui rimane fino al 1966, anno in cui è chiamata a Lavras per ricostruire l’orfanotrofio. Dal 1979 al 1981 la Venerabile Serva di Dio si dedica alla costruzione di una clausura per le suore e di una cappella per gli anziani. Lo stato di salute si aggrava radicalmente ed è ricoverata nell’ospedale di Belo Horizonte (Brasile), dove muore il 16 ottobre 1981.

 

4 - GIOVANNA MENDEZ ROMERO (1937-1990)

 

La Venerabile Serva di Dio Giovanna Méndez Romero (detta Juanita) nacque il 9 gennaio 1937 a Villanueva de Córdoba (Spagna). Il padre lavorava in una tenuta di Madre Maria Jesús Herruzo, Fondatrice della Congregazione delle Suore Operaie del Cuore di Gesù.

Nel 1945, dopo essere rimasta orfana di madre, viene accolta nel Collegio di Villanueva della stessa Congregazione, dove erano divenute religiose due sue sorelle. Il 30 ottobre 1950, contrae il tifo che le causa una paralisi totale, fino alla morte, riuscendo solo a muovere la testa e le mani.

Il 29 settembre 1963, grazie ad un permesso speciale, viene accolta come postulante nella Congregazione delle Operaie del Cuore di Gesù, dove emette la professione temporanea il 9 marzo 1966 e quella perpetua il 19 marzo 1973. Nonostante l’immobilità, si dedica a piccoli lavori di cucitura e trascorre molto tempo nella preghiera, nella lettura spirituale e in piccoli atti di mortificazione. All’interno della comunità non fa pesare la sua condizione di immobilità, ma a tutti dà esempio di un amore grande a Cristo crocifisso. Coltiva lo spirito missionario, mantenendo contatti epistolari con molti missionari ed è anche catechista di gruppi per la preparazione alla Prima Comunione. Nel marzo 1990, con il corpo immobile, deformato e piagato, comincia a dare segni di grave deperimento. Ricevuti gli ultimi sacramenti, muore il 5 aprile 1990 a Villanueva de Córdoba (Spagna).

 

[* Fonte: www.causesanti.va]

 

SAN GIOVANNI PAOLO II A 41 ANNI DALL'ATTENTATO

di RENZO MANFE'

“PERCHÈ LEI NON E' MORTO?"

41anni fa, il 13 maggio 1981, Giovanni Paolo II a bordo della Fiat Campagnola bianca scoperta tra ali di folla sta percorrendo Piazza San Pietro per l’udienza generale, quando alle ore 17,19 viene raggiunto da due colpi di pistola.

Il Santo Padre si affloscia dolcemente sul suo Segretario particolare Stanislaw Dziwisz che gli è a fianco e che gli chiede: “Dove?”, e il papa: “Al ventre”. “Fa male?” e il Papa: “Fa male”.

La prima pallottola - affermerà poi Mons. Dziwisz - devasta l’addome di Sua Santità, perfora il colon, lacera in più punti l’intestino tenue, e fuoriesce finendo nella jeep. La seconda pallottola sfiora il gomito destro, frattura un dito della mano sinistra, e va oltre la macchina, sulla folla, ferendo due turiste americane.

A sparare è un militante turco del gruppo terroristico di estrema destra “Lupi Grigi”, il ventitreenne Mehmet Alì Ağca, che è subito arrestato e il 22 luglio verrà condannato all'ergastolo per tentato omicidio di Capo di Stato estero e, inoltre, perché “non fu opera di un maniaco, ma venne preparato da un'organizzazione eversiva rimasta nell'ombra”.

Il Papa, dopo i primi soccorsi in Vaticano, è trasportato con urgenza nell’ospedale romano “Agostino Gemelli”. Durante il percorso attraverso il traffico intenso, Mons.Dziwisz lo sente fievolmente recitare in polacco la sua giaculatoria: “Gesù, Maria, Madre mia” finché poi sviene avendo già perso tre litri di sangue.

Il mondo intero è con il fiato sospeso.

All’Ospedale “Gemelli” su suggerimento del dottor Buzzonetti il Papa riceve il sacramento dell’Unzione degli Infermi. Viene, quindi, d’urgenza operato dal chirurgo prof. Francesco Crucitti: un intervento di oltre cinque ore e mezza… che gli salva la vita.

Due anni dopo, nel Natale del 1983, Giovanni Paolo II incontra in carcere il suo attentatore per donargli il proprio perdono. Sempre il segretario Mons. Dziwisz nel libro: “Una vita con Karol” (Conversazione con Gian Franco Svidercoschi) così descrive quell’incontro.

 

“PERCHÉ LEI NON È MORTO?” chiede Mehmet Alì Ağca. Giovanni Paolo II non si aspetta quella domanda. Aveva deciso di guardare in faccia l’uomo che aveva tentato di ucciderlo e desiderava ripetergli di persona il suo perdono. E voleva anche dare un senso – un senso che l’altro potesse capire – a quel gesto di amore cristiano. “Oggi” gli aveva subito detto “ci incontriamo da uomini. Anzi, da fratelli”. Ma quel 27 dicembre 1983, in una stanzetta spoglia del carcere romano di Rebibbia, seduto accanto ad Alì Ağca, la testa piegata per ascoltarlo meglio, il Papa si sorprende di sentirsi fare quella domanda: “PERCHÉ LEI NON È MORTO?”.

 

Forse da quell’incontro Karol Wojtyla pensava anche di poter capire perché quell’uomo che gli stava davanti avesse cercato di ucciderlo. E invece era arrivata quella domanda: “Io so di aver mirato come dovevo. So che il proiettile era devastante e mortale. Perché allora lei non è morto?”. I due parlano da soli e gli argomenti sono a tuttoggi sconosciuti. Ma, il noto scrittore e giornalista Indro Montanelli (1909-2001) che nel 1986 incontra Giovanni Paolo II a una cena privata, così riferisce in merito all’incontro con il suo attentatore.

 

Montanelli: «Santo Padre, lei andò a trovare in prigione il suo attentatore…». Il Papa: «Carità cristiana… ». Montanelli: «Certo, carità cristiana. Ma cosa riuscì a capire dei moventi e dei fini di quello sciagurato?». […]

E il Papa: «Parlai con quell’uomo dieci minuti, non di più: troppo poco per capire qualcosa di moventi e di fini che fanno certamente parte di un garbuglio…, si dice così?… molto grosso. Ma di una cosa mi resi conto con chiarezza: che Alì Ağca era rimasto traumatizzato non dal fatto di avermi sparato, ma dal fatto di non essere riuscito, lui che, come killer, si considerava infallibile, a uccidermi. Era questo, mi creda, che lo sconvolgeva: il dover ammettere che c’era stato Qualcuno o Qualcosa che gli aveva mandato all’aria il colpo».

Montanelli commenta poi: “Giovanni Paolo non fece mai, né nel rievocare quell’episodio né in tutto il resto della conversazione, il nome di Dio o della Provvidenza. Disse solo: «Qualcuno o Qualcosa». Ma si sentiva che in quel ‘Qualcuno’ o ‘Qualcosa’ nessuno ci crede quanto lui. E aggiunse anche, con un sorriso: «Per di più, essendo musulmano, ignorava che proprio quel giorno era la ricorrenza della Madonna di Fatima…».

 

Esiste, inoltre, un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede che analizza l’attentato, mettendolo in relazione con l’ultimo dei Segreti di Fatima. Infine, a volere incastonare quella pallottola del 13.5.1981 tra le 2.676 pietre preziose e 313 perle della corona della Madonna di Fatima (fig. 8) sarà lo stesso Giovanni Paolo II per ringraziare la protezione che gli ha concesso la Vergine il giorno dell'attentato: ''Una mano ha sparato - spiega in un discorso Karol Wojtyla - e un'altra mano ha guidato il proiettile''.

In sintesi, Il Karol, nato in Polonia il 18 maggio 1920, che giovane minatore polacco dalla periferia dell’impero nazista, nonostante la tirannide comunista, il 16 ottobre 1978 diviene Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica, che supera nel maggio 1981 i due colpi di pistola di Alì Ağca, in quel misterioso attentato in cui si intrecciano trame politiche e profezie, è il Karol che affronta le sfide del comunismo e del capitalismo, è il Karol che scrive 14 encicliche e un nuovo catechismo, è il Karol che nomina più Beati (1338) e santi (482) di tutti i suoi predecessori messi insieme, è lo stesso Karol che colleziona 104 viaggi apostolici, 146 visite pastorali con più di un milione di km di aereo. E persino la sua agonia e morte del 2 aprile 2005 sfociano, senza precedenti, in un commosso “Santo Subito” proveniente da Piazza San Pietro durante i suoi funerali.

Giovanni Paolo II verrà beatificato da Papa Benedetto XVI il 1° maggio 2011 e canonizzato da Papa Francesco il 27 aprile 2014.

 

NOTIZIE DAL MONDO

 

Bologna, 26 settembre 2021 CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE DEL MARTIRE DON GIOVANNI FORNASINI

 

Lo scorso 26.9.2021 nella basilica di San Petronio a Bologna si è svolta la cerimonia di Beatificazione di Giovanni Fornasini (1915-1944) alla presenza di oltre un migliaio di fedeli, della nipote Caterina e di altri familiari. Presenti, inoltre, autorità e delegazioni giunte dai Comuni di Bologna, Marzabotto, Lizzano in Belvedere e Porretta Terme.

 

«Don Giovanni Fornasini – ha affermato il Card. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e Delegato Pontificio, nell’omelia della Messa di Beatificazione – è stato un profeta dell’inclusione, odiato dai banditori della discriminazione. Curando gli sfollati non smise mai di pregare con la gente. Soprattutto moltiplicava gli sforzi per evitare ulteriori spargimenti di sangue. Così, la violenza evitata alle pecorelle ha colpito il pastore, diventando odio alla sua mediazione sacerdotale. Persino l’inganno, che lo ha attirato nel luogo del martirio, ha dovuto far leva sulla sua premura pastorale».

Don Fornasini, infatti, allora parroco di Sperticano, nel momento più buio della II Guerra Mondiale, con slancio e zelo, incurante dei rischi a cui si esponeva, ha salvato molte persone dai rastrellamenti, aiutando chi era nel pericolo e nell’indigenza. (CONTINUA)

 

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Roma, 10 ottobre 2021 CHIUSURA DELLA FASE DIOCESANA DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE DELLA SERVA DI DIO VERONICA DEL SS.MO SACRAMENTO


La sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche e la fama di santità e disegni della Serva di Dio Veronica Teresa del Ss.mo Sacramento, religiosa professa dell’Ordine delle Clarisse Cappuccine, si è svolta a Roma il 15 ottobre 2021 nell’Aula della Conciliazione costituita per il Tribunale nel Palazzo Apostolico Lateranense.

Il rito è stato presieduto da mons. Giuseppe D’Alonzo, vicario giudiziale del Tribunale Ordinario, delegato dal Card. vicario Angelo De Donatis. I membri del Tribunale diocesano di Roma presenti sono stati: mons. Francesco Maria Tasciotti; don Roberto Folonier, promotore di giustizia; Marcello Terramani, notaio attuario; Francesco Allegrini, notaio aggiunto. Erano presenti il postulatore della causa padre Arturo Elberti e il vicepostulatore, Mons. Daniele Libanori. (Continua)

 

 

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“ROMA COLLEZIONA” del 5-6 marzo 2022 Mostra di Santini “SAN GIUSEPPE”

 

L'A.I.C.I.S., "Associazione Italiana Cultori Immagini Sacre", in collaborazione con “Roma Colleziona”, ha presentato sabato 5 e domenica 6 marzo 2022, presso il Complesso Scolastico “Seraphicum” di Via del Serafico 3, la mostra di santini: “San Giuseppe, Patrono della Chiesa Universale”. Espositori sono Giancarlo Gualtieri e Renzo Manfè.

Il tema era d’obbligo, anche perché la manifestazione si è svolta a ridosso della festa religiosa del grande santo Padre putativo di Gesù e capo della Sacra Famiglia di Nazareth e dopo la chiusura dell’anno giubilare per festeggiare il 150° Anniversario della proclamazione di San Giuseppe Patrono della Chiesa universale.

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Roma, 5 novembre 2021 APERTURA FASE DIOCESANA DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE DEL SERVO DI DIO GIAMPAOLO MOLLO.

 

La sessione di apertura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche e la fama di santità e di segni del Servo di Dio Giampaolo Mollo, diacono e padre di famiglia, è avvenuta in Roma, nella Sala della Conciliazione del Palazzo Apostolico Lateranense il 5 novembre 2021. Presiedeva mons. Gianpiero Palmieri, vicegerente, delegato dal card. Vicario Angelo De Donatis. I membri del Tribunale diocesano di Roma presenti erano: don Emanuele Albanese, delegato episcopale; don Giorgio Ciucci, promotore di giustizia; Marcello Terramani, notaio attuario; Francesco Allegrini, notaio aggiunto

 

Giampaolo Mollo nasce a Roma il 5 novembre 1941. Sposa Anna Liberace. La loro vita con i due figli scorre serena. Mollo lavora in banca ed è impegnato nel sindacato. Nel 1976, presso la parrocchia dell’Assunzione di Maria Ss.ma, al Quadraro, Mollo viene in contatto con la comunità carismatica lì presente, cioè la Comunità Maria, e inizia a frequentarla.

Negli anni Ottanta matura in lui la vocazione al diaconato. (Continua)

 

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Reggio Emilia, 15 gennaio 2022 CHIUSURA FASE DIOCESANA DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE DEL S.d.D. PIETRO MARGINI

 

Il 15 gennaio 2022 S.E. Mons. Massimo Camisasca alle ore 18.00 nella Cattedrale Santa Maria Assunta di Reggio Emilia, alla presenza del Delegato, dei collaboratori e con la partecipazione dei fedeli, ha chiuso la Sessione dell’Inchiesta Diocesana della causa di Beatificazione del Servo di Dio Don Pietro Margini.

 

L’inchiesta era stata avviata il 21 giugno 2020 da S.E. Mons. Vescovo, con la nomina del Delegato Episcopale, il MR don Edoardo Ruina. Pietro Margini nasce a Sant’Ilario d’Enza il 5 gennaio 1917. E’ ordinato sacerdote il 9.6.1940. Ispirato dall’enciclica ‘Mystici Corporis Christi’, promulgata da Pio XII il 29.6. 1943, verso la metà degli anni ’50 propone ad alcuni giovani un ideale di vita ispirato a quello delle prime comunità cristiane. (Continua)

 

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Spagna 2022: SANT’ALONSO DE OROZCO - CAMPAGNA DI SCHEDATURA DELLE OPERE D’ARTE DEL SANTO SPAGNOLO

 

Al Presidente AICIS Giancarlo Gualtieri è giunta una richiesta che giriamo a tutti gli associati chiedendo la loro collaborazione. La Provincia di Spagna dell'Ordine degli Agostiniani ha lanciato una campagna di schedatura delle opere d'arte raffiguranti il frate iberico S.Alonso de Orozco (Oropesa, 17.10.1500-Madrid, 19.9.1591), che è stato beatificato nel 1882 e canonizzato nel 2002.

Chiediamo agli associati, pertanto, di segnalare in Segreteria AICIS inviando tramite e-mail (aicis_rm@yahoo.it) la scannerizzazione di qualsiasi stampa, incisione, cartoline, immaginette sacre, o dipinti presenti in Musei cittadini o diocesani, pale di altare, ecc. che giungono alla loro conoscenza. Un esempio recente: il nostro Presidente ha avuto occasione di rinvenire a Porta Portese un libro con la Vita del Beato Alonso de Orozco, stampato a Roma dalla “Tipografia della Pace” nel 1880.

 

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San Salvador, 22 gennaio 2022 BEATIFICAZIONE DI 3 MARTIRI DELLA FEDE DEL 1977 E 1 MARTIRE DEL 1980

 

Il 22 gennaio 2022 a San Salvador sono stati beatificati il sacerdote gesuita Rutilio Grande García e due compagni laici, e il sacerdote francescano italiano Padre Cosma Spessotto OFM, martiri della fede).

Il 23 gennaio il Papa ha ricordato all’Angelus i neobeati: “Essi sono stati al fianco dei poveri testimoniando il Vangelo, la verità e la giustizia fino all’effusione del sangue. Il loro eroico esempio susciti in tutti il desiderio di essere coraggiosi operatori di fraternità e di pace!” (Continua)

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Granada (Spagna), 26 febbraio 2022 BEATIFICAZIONE DEI MARTIRI CAYETANO GIMENEZ MARTIN E DI 15 COMPAGNI

 

Il 26 febbraio 2022 nella cattedrale de La Encarnación del Señor, Granada (Spagna), presieduta dal cardinale Marcello Semeraro si è tenuta la solenne concelebrazione e la cerimonia di beatificazione dei martiri Cayetano Giménez Martín e 15 compagni Sacerdoti e Laici, uccisi in odium fidei a causa dalla feroce persecuzione religiosa degli anni ‘Trenta in Spagna; essi accettarono il martirio e vissero gli ultimi momenti con fiducia nella Provvidenza, perseverando sino alla fine. (Continua)

 

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Roma, 1622 - 12 marzo - 2022 IV CENTENARIO DELLA CANONIZZAZIONE DEL 1° GRUPPO DI SANTI

 

Il 12 marzo 1622 Papa Gregorio XV ha riconosciuto ufficialmente, a nome della Chiesa, la qualità di vita e l’impegno di cinque testimoni del Vangelo, proclamandoli Santi.

Ecco la lista di questi cinque giganti di santità,:

1) la carmelitana Teresa d’Avila (1515-1582), riformatrice dei Carmelitani;

2) Ignazio di Loyola (1491-1556), l’ideatore della Compagnia di Gesù;

3) Isidoro Agricola (ca 1170-1130): l’agricoltore madrileno dedito alla carità e preghiera;

4) Francesco Saverio (1506-1552), missionario gesuita;

5) Filippo Neri (1515-1595): il fondatore dell’Oratorio.

Lo scorso 12 marzo ricorrendo il IV Centenario della canonizzazione del 1° gruppo di Santi nella Chiesa e per la chiusura dell’Anno Ignaziano, Papa Francesco ha presenziato a una solenne Santa Messa nella Chiesa del Gesù a Roma.

 

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Lahore (Pakistan), 15 marzo 2022 AL VIA IL PROCESSO DIOCESANO DI BEATIFICAZIONE DEL GIOVANE AKASH BASHIR

 

Lo scorso 15 marzo 2022 il Nunzio Apostolico in Pakistan l'Arcivescovo Zakhia El Kassis, ha reso omaggio ad Akash Bashir, il primo "Servo di Dio" pakistano in una Santa Messa presso la Cattedrale del Sacro Cuore di Lahore, cui hanno preso parte i Vescovi del Pakistan e numerosi sacerdoti, religiosi e fedeli.

Con questa celebrazione l'Arcidiocesi di Lahore ha avviato il processo di beatificazione di Akash Bashir, il giovane che il 15 marzo 2015 si è immolato per fermare un terrorista kamikaze che voleva fare strage di fedeli riuniti nella Chiesa cattolica di Youhanabad, quartiere di Lahore.

Attore della Causa è la Congregazione salesiana, Co-attore la Confederazione mondiale degli Ex-allievi di Don Bosco, Postulatore don Pierluigi Cameroni, SDB, Vice Postulatore Gabriel de Jesús Cruz Trejo, SDB.

Akash nasce il 22.6.1994 a Risalpur, nella provincia pakistana di Khyber Pakhtun Khwa. La sua famiglia emigra a Youhanabad nel 2009. Akash studia al ‘Don Bosco Technical Institute’ ed è membro volontario del Comitato parrocchiale per la sicurezza della Chiesa di san Giovanni. Ed è in servizio a (Continua)

 

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Roma, 22 marzo 2022 CHIUSURA FASE DIOCESANA DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE DEL SERVO DI DIO ODORICO D’ANDREA

 

La causa del Servo di Dio Odorico D’Andrea era iniziata nel marzo 2002. Il 22.2.2021, la commissione storica che studia i fatti relativi alla vita e alle virtù del Servo di Dio ha terminato il suo lavoro a livello diocesano (Diocesi di Jinotega, Nicaragua), e lo scorso 22.3.2022 si è conclusa la fase diocesana della causa che ora passa a Roma.

Odorico D’Andrea nasce a Montorio al Vomano (Teramo) il 5.3.1916 e muore a Matagalpa in Nicaragua il 22.3.1990. Egli è anche il fondatore, con Padre Francisco Javier Munguia Alvarado, delle Hermanas Franciscanas Peregrinas del Immaculado Corazon de Maria. Ordinato sacerdote nel 1942, Padre Odorico giunge in Nicaragua nel 1953, (Continua)

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Milano, 30 aprile 2022 BEATIFICAZIONE DEI VENERABILI ARMIDA BARELLI E DON MARIO CICERI

 

Sabato 30 aprile 2022 si svolgerà nel Duomo di Milano la cerimonia di beatificazione dei venerabili Armida Barelli e Mario Ciceri, preceduta da un momento di preghiera sui testi dei due futuri beati. Presiederà il card. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Armida Barelli (1882-1952), anima di tante istituzioni, dalla Gioventù Femminile di Ac all’Università Cattolica, dall’Opera della Regalità all’Istituto secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo, è una credente, immersa nella storia, testimone appassionata e modello per migliaia di giovani donne che da lei hanno imparato ad amare Dio, il prossimo, la Chiesa.

Don Mario Ciceri (1900-1945), nasce in Brianza (Continua)

 

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La Florida (Perù), 7 maggio 2022 BEATIFICAZIONE DELLA VENERABILE MARIA AGUSTINA RIVAS LOPEZ

 

Il prossimo 7 maggio in Perù a La Florida si terrà la cerimonia di Beatificazione di Suor Maria Agustina Rivas Lopez (al secolo: Antonia Luzmila). Aguchita nasce il 13 giugno 1920 a Coracora, Ayacucho. A 14 anni si trasferisce a Lima per studiare alla Scuola di Siviglia, gestita dalle Suore di N. S. della Carità del Buon Pastore.

Attratta dalla vita consacrata, entra in Congregazione nel 1941. Nel 1988 è inviata alla missione della Congregazione nel paese di La Florida, Junín, dove rimane nonostante i pericoli e (Continua)

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Piazza San Pietro, 15 maggio 2022 CERIMONIA DI CANONIZZAZIONE DI 10 BEATI PRESIEDUTA DA PAPA FRANCESCO

 

Il prossimo 15 maggio p.v., alle ore 10.00, sul Sagrato della Basilica di San Pietro, il Santo Padre presiederà la Celebrazione Eucaristica e il rito di canonizzazione dei Beati:

 

1)-César de Bus, sacerdote, fondatore dei Padri della Dottrina Cristiana.

2)-Charles de Foucauld.

3)-Giustino Maria Russolillo, sacerdote, fondatore della Società delle Divine Vocazioni e delle Suore delle Divine Vocazioni.

4)-Lazzaro, detto Devasahayam, martire.

5)-Luigi Maria Palazzolo, sacerdote, fondatore delle Suore delle Poverelle.

6)-Maria di Gesù Santocanale, fondatrice delle Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes.

7)- Maria Domenica Mantovani, cofondatrice delle Piccole Suore della Sacra Famiglia.

8)-Maria Francesca di Gesù (al secolo: Anna Maria Rubatto), fondatrice delle Terziarie Cappuccine di Loano.

9)-Maria Rivier, fondatrice delle Suore della Presentazione di Maria.

10)-Tito Brandsma, sacerdote carmelitano, martire.

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Lione (Francia), 22 maggio 2022 BEATIFICAZIONE DELLA VENERABILE PAULINE JARICOT

 

La cerimonia di beatificazione di Pauline Jaricot (1799-1862) avrà luogo a Lione il 22 maggio 2022. La Santa Messa sarà presieduta dal card. Luis Antonio Tagle, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, l’organizzazione a cui fanno riferimento le POM.

Pauline Jaricot di Lione è stata la fondatrice dell’Opera di Propagazione della Fede, che poi è divenuta ‘Pontificie Opere Missionarie’ su richiesta di Papa Pio IX nel 1862. Il suo processo di canonizzazione era stato avviato da Papa Pio XI nel 1926, ed ha portato al riconoscimento delle sue virtù eroiche da parte di Giovanni XXIII nel 1963. Il 27 maggio 2020, la Congregazione per le Cause dei Santi ha annunciato la beatificazione di Pauline Jaricot dopo che le era stato attribuito un miracolo. La data della cerimonia non era stata annunciata a causa della pandemia.

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Modena, 25 maggio 2022 BEATIFICAZIONE DEL VENERABILE DON LUIGI LENZINI

 

Il Santo Padre, in data 6 dicembre 2021, ha concesso che il rito di beatificazione del Venerabile Servo di Dio Luigi Lenzini, sacerdote ucciso in odio alla fede, abbia luogo il 28 Maggio 2022. La cerimonia sarà presieduta dal rappresentante del Sommo Pontefice il Card. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Don Luigi Lenzini, nato il 28 maggio 1881 a Fiumalbo, fu ucciso in odio alla fede nella notte tra il 20 e 21 luglio 1945, a Crocette di Pavullo. In queste due comunità si sono svolte le celebrazioni presiedute dal vescovo Erio Castellucci con cui, il 21 luglio e il 1° agosto scorso, si è aperto l’anno di preparazione alla beatificazione; un anno da vivere, come ricordava il vescovo, “con i sentimenti evangelici dell’amore e del perdono”, perché “con Cristo, l’ultima parola non è mai ‘morte’, è sempre ‘vita’; l’ultima parola non è mai ‘odio’, è sempre ‘amore’. Questa è la vendetta di Dio, questa è la strada della Chiesa. Il trionfo dell’amore: questo mi pare il messaggio più incisivo che il nostro martire ci ha lasciato”.

 

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Bqennaya (Libano), 4 giugno 2022 CERIMONIA DI BEATIFICAZIONE DEI VENERABILI LEONARDO MELKI E TOMMASO SALEH

Beatificazione il 4 giugno al Couvent de la Croix , Bqennaya (Libano), dei venerabili Līūnār Melkī di B'abdāt e Thūmā Sā̱ leẖ di B'abdāt. La vicenda martiriale dei Servi di Dio si intreccia con il genocidio degli Armeni, che registrò anche stragi di cristiani di altri riti.

Già dalla fine del XIX secolo, le autorità dell’Impero Ottomano avevano ordinato l’eliminazione di Armeni e Cristiani. La persecuzione divenne violenta dopo l’inizio della Prima Guerra Mondiale.

Il movimento nazionalista dei “Giovani Turchi” voleva estinguere anche le minoranze religiose. Iniziarono le “marce della morte”. Nel novembre del 1914 il Governo dell’Impero Ottomano richiese a tutte le autorità di segnalare i conventi dei Frati Minori Cappuccini nella regione mesopotamica perché ritenuti estranei all’Impero e ostili all’Islam. (Continua)

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Wroclaw (Polonia), 11 giugno 2022 BEATIFICAZIONE DI SUOR PASCHALIS JAHN E 9 COMPAGNE

 

Il prossimo 11 giugno verranno beatificate le 10 Suore della Congregazione di Santa Elisabetta: Paschalis Jahn (1916-1945) e 9 compagne. La cerimonia si svolgerà nella cattedrale di Święty Jan Chrzciciel, Wrocław (Polonia). La Chiesa, che dura da oltre mille anni nella Bassa Slesia, attinge costantemente alla ricchezza della sua storia, scoprendone le pagine gloriose e dolorose.

Una di loro lasciò in eredità la sua vita e il suo martirio a un gruppo di suore elisabettiane della provincia di Wrocław, che morirono per mano dei soldati sovietici nelle difficili circostanze della fine della Seconda Guerra Mondiale. (Continua)

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Siviglia (Spagna), 18 giugno 2022 BEATIFICAZIONE DEI MARTIRI ANGEL MARINA ALVAREZ E 19 COMPAGNI

 

Il 18 giugno 2022 verranno beatificati i martiri Ángel Marina Álvarez (1890-1936) e 19 compagni nella Cattedrale di Santa María de la Sede, Siviglia (Spagna). La cerimonia sarà presieduta dal Cardinale Marcello Semeraro.

I 19 martiri, appartenenti all’Ordine dei Frati Predicatori della comunità di Almagro, sono stati uccisi nel 1936, in giorni diversi, in odio alla fede durante la guerra civile spagnola.

Essi sono: Angel Marina Álvarez, Manuel Fernández Pereira, Natalio Camazón Junquera, Antonio Trancho Andrés, Luis Suárez Velasco, Sáinz Lantarón, Pedro López Delgado, Francisco Santos Cadierno, Sebastián Sáinz López, Ovidio Bravo Porras, Dionisio Pérez García, Fernando García de Dios, Paulino Reoyo García, Santiago Aparicio López, Ricardo Manuel López López, Justo Vicente Martínez, Mateo de Prado Fernández, José Garrido Francés e Antolín Martínez-Santos Ysern.

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NATIVITAS IMAGO: SAN GIUSEPPE NEL CICLO NATALIZIO

UNA NOTA DI CRONACA: LA PRESENTAZIONE DEL CATALOGO

 

di Renzo MANFÈ

Domenica 27 marzo, magno gaudio, dopo due anni di pandemia, l’AICIS è tornata a incontrarsi per presentare al pubblico il Catalogo ‘Nativitatis Imago. San Giuseppe nel ciclo natalizio’ (foto 1) nella prestigiosa Sala Baldini, generosamente messa a disposizione da Padre Davide Carbonaro, O.M.D. parroco di Santa Maria in Campitelli, nel centro di Roma.

Un volume straordinariamente ricco di santini e carte natalizie a tema, con oltre 400 immagini, unitamente a 14 saggi a firma di eccellenti studiosi.

Quest’anno, la scelta tematica del raffinato e ricco volume ha trovato giustificazione nella volontà dell’AICIS di celebrare degnamente l’Anno giubilare giuseppino, indetto dal Santo Padre Francesco con la Lettera Apostolica Patris corde. In più, avendo Sua Santità prorogato l’Anno giubilare della Madonna di Loreto, celeste Patrona dell’Aeronautica, il Catalogo ha ospitato anche un ricco inserto tematico e iconografico sulla Vergine Lauretana.

Relatori della serata sono stati il presidente AICIS dott. Giancarlo Gualtieri (foto 2), la prof. Vincenza Musardo Talò e la dott. Giuseppina Licordari. Hanno presentato il loro saluto anche P. Davide Carbonaro Carbonaro, O.M.D. e l’editore dell’ottimo Catalogo, il dott. Pasquale Barbieri, che non è giunto in tempo all’appuntamento, ma è stato poi rappresentato dalla socia Prof. Stefania Colafranceschi.

Dopo i saluti e l’introduzione del Presidente, è intervenuta la dott. Licordari che ha relazionato sui risultati del suo saggio “Ampolle d pellegrinaggio".

 

 

 

 

Alcuni esempi di oggetti devozionali della religiosità tardo-antica e con immagini del Natale e con San Giuseppe” sottolineando, con dovizia di particolari, alcuni episodi e alcune caratteristiche delle ampolle di pellegrinaggio.

E' seguita, poi, l’ampia e dotta relazione della prof. Musardo Talò curatrice del Catalogo. Ella ha elogiato la generosità dei Soci collezionisti prestatori e il lavoro degli Autori, insistendo sull’importanza storica del ruolo del santino, che per secoli ha catechizzato le masse di devoti, ha connotato i tanti culti cari alla religiosità popolare e accorciato le distanze del devoto tra sacro e profano.

 

“L’antropologia religiosa - ha detto - ha ben indagato su come e quanto l’uomo abbia paura del peccato, del dolore fisico e spirituale. Ed ecco che egli controlla la sua angoscia esistenziale, affidando le sue fragilità al divino, ai santi, in particolare - ieri come oggi - perché, oggi non meno di ieri, i santi sono avvertiti degli uomini al pari di noi. Troppo distante il Cristo-Dio; al contrario, i santi sono come presenze reali, anzi con il loro patrocinio si fanno nostri avvocati presso l’Altissimo”. (Continua)

 

 

In casa ha un pezzo di Paradiso

GIUSEPPE MELONE: UN CULTORE DI IMMAGINETTE SACRE

 

Il settimanale “CREDERE”, nr.5 del 30 gennaio 2022 delle Edizioni San Paolo, da pagina 22 a pagina 25 a firma di Flavia Squarcio e con foto di Rossella Santosuosso, ha portato in primo piano la figura di GIUSEPPE MELONE, socio A.I.C.I.S. e la sua vastissima raccolta di santini, oltre mezzo milione di pezzi.

Giuseppe aveva iniziato nel 1963 con il collezionare le cartoline paesaggistiche in bianco e nero lucide. Poi, ad imitazione della nonna paterna Assunta, donna di grande fede e devozione, che custodiva moltissime immaginette sacre, frutto della sua passione per i santini fin dagli anni ‘venti, verso la fine degli anni ‘Settanta", Giuseppe inizia a raccogliere, conservare e catalogare i primi santini, soprattutto di Beati e Santi.

Amplia poi la tematica anche ai Servi di Dio ed ai Venerabili, utilizzando la sua rete di contatti anche attraverso la nostra associazione A.I.C.I.S. alla quale si iscrive nei primi anni ‘novanta", dopo alcuni incontri con il fondatore Comm. Gennaro Angiolino.

Molto interessante lo spirito con cui il nostro Giuseppe Melone si è avvicinato alle immaginette sacre e lo ha dichiarato alla giornalista di “Credere”:

“Questa passione ha alimentato e fatto crescere la mia fede perché la vita di così tanti santi è diventata per me modello e fonte di ispirazione nella vita crisitiana.

 

E ancora: “I santini sono uno stimolo a vivere il cammino tracciato dal Vangelo e intrapreso dai Santi, con sempre maggiore convinzione, secondo il loro luminoso esempio”.

 

E ancora: “I santini sono uno stimolo a vivere il cammino tracciato dal Vangelo e intrapreso dai Santi, con sempre maggiore convinzione, secondo il loro luminoso esempio”. I soci A.I.C.I.S., che desiderano effettuare scambi con Giuseppe Melone, possono scrivergli in Trav. O.Di Benedetto 2 - 84013 CAVA DE’ TIRRENI (SA) o contattarlo al cellulare 377-9700.1 I soci A.I.C.I.S., che desiderano effettuare scambi con Giuseppe Melone, possono scrivergli in Trav. O.Di Benedetto 2 - 84013 CAVA DE’ TIRRENI (SA) o contattarlo al cellulare 377-9700.1

 

 

I “SANTI PATRONI” DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE D’ITALIA di Giancarlo GUALTIER

 

 

 

18ª REGIONE: VALLE D’AOSTA

 

La Valle d'Aosta, istituita nel 1946 a statuto autonomo, è la regione più piccola d'Italia, si trova in mezzo alle Alpi circondata dai quattro massicci montuosi tra i più alti d'Europa: il Monte Bianco, il Cervino, il Monte Rosa ed il Gran Paradiso. Dal punto di vista religioso fa parte della diocesi di Aosta, sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Torino appartenente alla regione ecclesiastica Piemonte. Il territorio è suddiviso in 93 parrocchie raggruppate in 5 zone pastorali: Alta Valle - Courmayeur, Media Valle - Châtillon, Aosta città, Bassa Valle - Pont-Saint-Martin. Questo territorio, abitato dalle tribù dei Salassi sin da tempi remoti, fu poi conquistato dai romani che nel 25 a.C. vi fondarono la colonia Augusta Prætoria Salassorum, l'odierna città di Aosta. Dal punto di vista della cristianità si sa con certezza che esisteva una sede vescovile sin dalla prima metà del V secolo ed il primo ad essere documentato è il vescovo di nome Eustasio, infatti la firma di un suo rappresentante, il presbitero Grato, si trova sottoscritta negli atti del secondo sinodo di Milano avvenuto nel 451. Ad Eustasio gli succedette proprio Grato che sarà in seguito riconosciuto come patrono della Diocesi, della Regione Valle d’Aosta e della città di Aosta. In una sala espositiva della Biblioteca regionale del capoluogo della regione si può visitare una pregevole esposizione permanente di medaglie e gessi del famoso incisore e scultore Pietro Giampaoli (1898-1998) tutte dedicate a San Grato (Fig. 1).

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Il Patrono della Regione Valle d’Aosta e della città di Aosta: San Grato di Aosta (Prima metà V secolo - Aosta, 7 settembre 470),

 

Secondo la tradizione era un presbitero alle dipendenze di Eustasio, primo vescovo di Aosta. Eletto vescovo dopo la morte di quest’ultimo, Grato divenne ben presto molto popolare tra gli abitanti di quelle montagne e ritenuto da molti finanche in grado di operare miracoli, veniva infatti invocato per proteggere i raccolti dalla grandine e dalle tempeste. Secondo una leggenda a lui si deve il ritrovamento in Palestina del capo di San Giovanni Battista, gettato in un pozzo dopo che Salomè, istigata dalla madre, l'ebbe fatto decapitare. Infatti, iconograficamente Grato è rappresentato con le insegne episcopali, mentre regge il capo reciso del Battista (Fig. 2). Le reliquie di San Grato sono conservate Museo del Tesoro della Cattedrale nella cattedrale di Santa Maria Assunta della città di Aosta, sede vescovile della diocesi omonima, in una preziosa cassa reliquiario in argento e rame dorato del XV secolo (Fig. 3). La festa di San Grato è celebrata in tutta la regione il 7 settembre di ogni anno. Ad Aosta, in particolare, le reliquie del Santo Patrono vengono portate in processione per le antiche vie del centro storico con al seguito un nutrito corteo di giovani parrocchiani in abiti tradizionali. È una tradizione per le famiglie valdostane preparare in quell’occasione un dolce tipico dedicato al loro Patrono, “La Tourta de Saint Grat” composto da ingredienti poveri e aromi naturali: farina gialla, burro, mele renette, un pizzico di cannella e delle foglioline di basilico disposte in vari modi sulla torta.

 

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Il Santo più popolare della Regione Valle d’Aosta: Sant’Orso (V secolo - Aosta, 1º febbraio 529)

 

È il Santo più popolare della Valle d’Aosta. Le poche notizie che si hanno sulla sua vita sono tratte dal libro Vitae beati Ursi del IX secolo di autore sconosciuto. Probabilmente di origini irlandesi Orso, una volta stabilitosi in Valle d'Aosta, condusse una vita semplice fatta di preghiera e carità. Diventato presbitero presso la chiesa di San Pietro di Aosta si dedicò alla evangelizzazione degli abitanti di quelle montagne e valli. Secondo la tradizione Sant’Orso stesso intagliava i sabot, tipiche calzature in legno, simili agli zoccoli olandesi, che poi donava ai poveri, per proteggersi dal freddo e dalla neve, ed ai contadini per poter lavorare nei campi senza scivolare nella terra fangosa. Iconograficamente Sant'Orso viene rappresentato nei dipinti, nelle incisioni o nei santini con il baculo o bastone pastorale da priore e con un uccellino posato sulla spalla per ricordare che era generoso anche con i volatili (Fig. 4). Nella Collegiata dei Santi Pietro e Orso di Aosta sono custodite preziose testimonianze dell'arte orafa aostana come la cassa reliquiario del corpo di Sant'Orso, fatta eseguire nel I359 dal priore Guglielmo de Lydes, il braccio reliquiario di Sant'Orso del XIV secolo (Fig. 5) e la statua reliquiario di Sant’Orso in argento dorato risalente alla seconda metà del XV secolo (Fig. 6). Sant'Orso è commemorato in tutta la Valle d’Aosta ogni anno il 1º febbraio, il suo dies natalis. In particolare, nei piccoli comuni di Cogne, Jovençan e Derby, dei quali è il Santo Patrono, e nella cittadina d’Aosta dove ogni anno il 30 ed il 31 gennaio si svolge una tradizionale fiera detta appunto “Fiera di Sant'Orso” con prodotti tipici locali di gastronomia e di artigianato.

 

 

 

 

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