IL SANTO ROSARIO
                        
                      
                      di 
                       
                      P. LEONARDO BELLONCI, Francescano
                        
                      Carissimo Padre Leonardo, 
                        La ringrazio  per avermi mandato la bozza “sostanziosa”del suo Volume “Il Santo Rosario” 
                      Certamente,  come Lei dice, può essere di aiuto ai fedeli. 
                        Nondimeno  l’opera, per la grande raccolta dei testi, può essere un valido strumento anche  per i pastori e per quanti fanno una ricerca mariologica. 
                      Visto quanto  sopra concedo il NULLA OSTA alla  pubblicazione del libro e benedico Lei, i Suoi Confratelli e quanti l’ hanno aiutata  in questo lavoro. 
                      Dalla Sede  Vesscovile di Fabriano, 4 febbraio, 2017 
                                +    Stefano Russo 
                        Il Vescovo di  Fabriano-Matelica
                      Con l’approvazione del Ministro  Provinciale 
                        P. Ferdinando Campana
                        
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                      PARTE PRIMA
                        
                         
                         
                         IL SANTO ROSARIO
                           
                         
                           
                        Prefazione
                         1 - Il  Rosario non è una preghiera liturgica; è una pia devozione. 
                           Sorta dopo 8–12 secoli di cristianesimo, si è perfezionata dopo 15  secoli, è esplosa dopo 19  secoli. 
                           I Papi sembra che abbiano gareggiato in chi abbia potuto più calorosamente  raccomandarlo e arricchirlo di indulgenze. 
                         2 - Un  denominatore comune – nelle raccomandazioni dei Pontefici – è che il Rosario va  ‘meditato’. 
  ‘Meditare’ è cosa tutt’altro che facile. 
                           Un mistero della vita di Gesù, supponiamo la nascita o la risurrezione,  per chi non è abituato a meditare, dopo qualche tempo diventa ripetitivo e  genera la distrazione. 
                         Allora abbiamo pensato di venire incontro a questa difficoltà offrendo  materiale di riflessione nelle parti 1 – 2 - 4 e 5.     
                           La terza parte (la più corposa) l’abbiamo divisa in due momenti: 
                           a) Il primo è stato pensato per chi è abituato a ‘meditare’. Comprende il  Rosario con i misteri e le Litanie Lauretane. 
                           b) Il secondo è pensato per chi può incontrare difficoltà nel ‘meditare’.  Comprende i misteri, e materiale di riflessione mistero per mistero. 
                         3 - Abbiamo  creato uno schema a quattro voci:  
                           - Voce dello  Spirito,  
                           - Voce del  Magistero (della Chiesa),  
                           - Voce dei  Papi,  
                           - Voce dei  fedeli. 
                           Ogni mistero e ogni argomento passa attraverso questa successione per quanto  è stato possibile. 
                         4 - E’ utile,  forse, precisare che, dopo la   Voce dello Spirito e la Voce del Magistero, abbiamo dato grande spazio  alla voce dei Papi.  
                           Tutto quello che abbiamo trovato.  
                           La Voce  dei Papi, infatti, è notizia e raccomandazione fatte da chi è stato scelto per  insegnare ed è assistito dallo Spirito Santo. 
                         5 – Spesso si  troverà questo segno ().  
                           Non è un errore. 
                           A volte, quando abbiamo creduto bene, per maggiore snellezza (senza  nuocere alla chiarezza e integrità della citazione), abbiamo omesso parti  piccole o consistenti. 
                           () indica che il testo riportato non è completo. 
                         6 – Abbiamo  contrassegnato ogni citazione con numeri progressivi, pensando che, se uno  vuole trovare più facilmente la citazione che preferisce, in una pagina  soprattutto in cui ce ne sono diverse, sia agevolato. 
                         7 – I testi  delle Sacre Scritture sono tutti in corsivo. 
                           Ma nei documenti citati, ciò che l’Autore ha messo in corsivo (anche se  non è citazione scritturistica) lo abbiamo lasciato corsivo. Si tratta di  pochissime righe.   
                         8 –  Ringraziamo infinitamente il 
                            
                         - Prof. P. Aurelio  Barbaresi e il Sig. Alberto Lori per il preziosissimo aiuto che ci hanno dato  nel rileggere e correggere i testi. 
                         9 –  Ringraziamenti a non finire alla Sig, Patrizia Fontana Roca per la  disponibilità a inserire su www.Cartantica.it questa pubblicazione, così come aveva  già fatto per altri nostri  lavori. 
                                    La stampa su cartaceo? 
                           
            Non abbiamo la possibilità economica  di affrontare la spesa (circa € 10.000) come, grazie ad alcuni benefattori,  abbiamo fatto per La Pietà Popolare, Via Crucis Bibliche  e Adorazioni  Eucaristiche. 
 
            Se,  tra i lettori di “Cartantica", c’è qualcuno che ha la possibilità e si offre  per affrontare la spesa, il Signore lo benedica e lo ricompensi come sa fare  solo Lui. 
            
Per ora chiediamo alla REGINA DEL SANTO  ROSARIO di benedire questo  lavoro e Cartantica che lo fa conoscere alla  pietà dei fedeli. 
                          
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                         QUALCHE NOTIZIA
                         “La tradizione, fino a qualche tempo fa, attribuiva la nascita  (del Rosario) a S. Domenico.  
                           Oggi non c’è più tale certezza; anche se storicamente è testimoniato  che i Domenicani ne sono stati i maggiori zelatori e promotori”. 
                         
                         “E’ sicuro che S. Domenico, nella  lotta contro l’eresia, abbia predicato i misteri della fede  (come l’Incarnazione, la Passione e la Risurrezione di  Cristo) e abbia utilizzato le preghiere più semplici conosciute (come il Pater  noster e l’Ave Maria) per far pregare i fedeli”. 
                            
                           Ma la tradizione - ripresa dalla  Bolla Pontificia Consueverunt Romani Pontifices, ripetiamo,- “Secondo  la quale – nella forma attuale – (il S. Rosario) sarebbe stato ‘inventato’ da  S. Domenico -  non è sufficientemente provata” - (da ‘Spiritualità Domenicana’, Il  Rosario, 17-01-2001).           
                          Chi fu l’ideatore del Rosario?
   Quando e come nacque? 
                         Proviamo a fissare tre momenti: 
                           Nascita: 850-  sec. XII, 
                           Formazione  (sec. XII – sec. XV), 
                        Il trionfo  (sec. XIX – XXI). 
                           
                         NASCITA: 850- sec. XII
            Premesso che  
                            
  a) lo  “Specifico del Rosario è l’abbinamento simultaneo di una sequenza di Ave Maria  e di una serie di meditazioni sulla vita di Cristo e della Vergine” (M.  Introvigne, La storia del Rosario); 
   
  b) “Gli  storici (oggi) ripetono che il Rosario rappresenta un’evoluzione dei salteri  della Beata Maria Vergine”, (M. Introvigne, La  storia del Rosario),                          
   
  tentiamo di  ricordare alcuni momenti e personaggi che di questa evoluzione sono stati  protagonisti 
             
1 - Dall’anno  850, momento di grande espansione delle   Certose, si creò un problema: i Monaci pregavano, meditavano, cantavano  i 150 Salmi di Davide, ma le persone aggregate ai Monasteri non avevano tutte la  cultura necessaria per comprendere il linguaggio dei Salmi; eppure desideravano  pregare.  
Un monaco irlandese suggerì la recita di 150 Pater noster, al posto dei  150 Salmi.  
Questo fu chiamato “Salterio dei Pater”.  
                2  - Preghiera meravigliosa.  
                           Ma poco dopo in alcune parti di Europa il Clero e i Laici cominciarono  a sostituire i Pater col Saluto Angelico.  
                        Fu chiamato “Salterio di Maria”.  
                           Si avevano dunque in questo periodo ambedue i Salteri in uso. 
                        3 - In alcune  parti d’Europa questa preghiera ripetitiva sembrò troppo lunga e le 150 Ave  Maria furono ridotte a 50; nacque il “Rosario dell’Ave Maria” (la ‘Santa Maria’  verrà dopo). 
                           
                         FORMAZIONE (sec. XII – sec. XV)
 Da questo inizio nebuloso saltiamo  ai sec. XIV-XV.  
                           Qui abbiamo delle certezze: 
                            
                        - Domenico  di Prussia, (1384-1460), detto anche ‘Domenico il certosino’, perché era  certosino di Colonia, propose l’aggiunta, a ogni Ave Maria, di una CLAUSOLA  CRISTOLOGICA (vedi ‘Appendice 1, pag. 342, fine parte quinta).  
                           Poiché le ‘clausole‘ variavano ad ogni Ave Maria nacque una forma di  Rosario meditato.  
                           Bellissimo, ma non adatto per tutti.  
                           Infatti questo modo di pregare era usato dalle ‘Confraternite’. 
                            
                           - Il  domenicano B. Alano de la   Roche (1428-1875), grande apostolo di questa forma di  preghiera nelle Confraternite, distinse le tre cinquantine in rapporto a tre  cicli meditativi incentrati sull’Incarnazione, Passione, Morte-Risurrezione e  Gloria di Gesù. 
                           - L’onore,  però, di aver intuito la forma attuale del Rosario spetta a un altro  Domenicano, Alberto da Castello (seconda metà sec. XV, prima metà sec.  XVI), che, legando le ‘clausole’ dei ‘misteri’ non alle Ave Maria, ma ai Pater,  fece sì che esse venissero considerate come commenti ai 15 misteri.  
                           Fin qui la storia del Rosario è quasi tutta Domenicana. 
               Il primo documento ufficiale, che riguarda la pia pratica di  questo santo Rosario, è del 1478: la bolla Pastoris  aeterni emanata da Sisto IV (1471-1484). E’ destinata alla confraternita  del Salterio di Colonia. 
                           Era nata la forma attuale del Rosario che Papa S. Pio V, con la bolla Consueverunt  romani Pontifices (1569), rese  definitiva.  
  Ma ancora la forma attuale non è  completa, infatti lo stesso Sisto IV, che con la bolla Ea quae precisò  che il Rosario consta di 150 Ave Marie e 15 Pater noster, non dice nulla della  ‘meditazione’ dei misteri e manca il Gloria al Padre: quest’ultimo arriverà nel  1613. 
                        La necessità di meditare i misteri verrà ribadita con forza da Leone  XIII, S. Giovanni XXIII, il B. Paolo VI, S. Giovanni Paolo II. 
                  Oltre quanto abbiamo detto non ci  sono elementi nuovi nel periodo della formazione, all’infuori del calore con  cui i Papi lo hanno incoraggiato arricchendolo di indulgenze: Innocenzo VIII (1481-1484); Alessandro VI (1492-1493); Leone X (1513-1521); Adriano VI  (1522-1523).  
                    Clemente VII (1523-1534) concesse delle indulgenze a coloro che  avessero aggiunto il nome di Gesù alla salutazione angelica.  
                    In seguito Gregorio XIII (1572-1585) inserì nel calendario romano la  festa del Rosario con la bolla Monet.  
                           A dimostrazione dell’interesse costante e premuroso dei Papi,  precisiamo che “A partire dal 1478 (bolla di Sisto IV Pastoris aeterni)”  i documenti pontifici sul Rosario sono più di duecento. 
  
                         IL TRIONFO DEL ROSARIO
                           
                         
                           
                        Leone XIII apre alla grande il  periodo del trionfo del Rosario con ben 12 scritti, per raccomandarlo a tutti.  
  A buon diritto è chiamato anche ‘Il Papa del Rosario’. 
 Dopo di lui tutti i Papi che si sono  succeduti hanno uno o più documenti, a volte piccoli, a volte monumentali, come  la Marialis  cultus del B. Paolo VI e Rosarium Virginis Mariae di S. Giovanni Paolo II.  
  
 Noi abbiamo abbondato di citazioni  (soprattutto di Leone XIII e degli ultimi due)  
 - sia per  l’autorità dei loro documenti,  
 - sia perché  non è facile reperirli,  
 - sia perché  sarebbe proprio difficile dire con meno parole e con più chiarezza ciò che essi  dicono.  
                        Nel 29 settembre 1937 Pio XI, nella Ingravescentibus malis,  scrive che il Rosario  è il “Breviario  dell’Evangelio e della vita Cristiana”; è un “Mistico serto”; una “Mistica  corona”. 
                        Pio XII nella Lettera Enciclica “Ingruentium  malorum” del 15 – 09 – 1951 raccomanda la preghiera del Rosario e dice:  “Benché non vi sia certamente un unico modo di pregare per conseguire questo aiuto  (nell’aggravarsi delle necessità), tuttavia Noi stimiamo che il Rosario mariano  sia il mezzo più conveniente ed efficace”. 
                         S. Giovanni XXIII, in “Il  religioso convegno” (29 ottobre 1961), raccomandò la recita del S. Rosario  affermando che esso “Come esercizio di cristiana devozione tra i fedeli di rito  latino, che sono notevole porzione della famiglia cattolica, il Rosario prende  posto: per gli ecclesiastici dopo la S. Messa e il Breviario, e per i laici dopo la  partecipazione ai Sacramenti.  
                              
                         Esso (Rosario)  è forma devota di unione 
                         con Dio e  sempre di alta elevazione spirituale”. 
                         Esso infatti è  
                         -  “Contemplazione pura, luminosa e rapida delle verità della fede (misteri)”;  
                         -  “Riflessione, che dalla pienezza dei misteri di Cristo si diffonde in viva luce  sopra lo spirito dell’orante”; 
                        - “Intenzione  pia: cioè indicazione di persone o istituzioni, o necessità di ordine personale  o sociale” . 
                         
                        Il Papa B. Paolo VI nell’immortale esortazione apostolica Recurrens  mensis october (7 – 10- 1969) afferma, alla fine del documento, che il  Rosario potrà esser detto: “Nella sua forma stabilita dalla tradizione, oppure  anche in quelle più recenti che, col consenso della legittima autorità, lo  adatta alle necessità odierne”.  
                        Una grande novità, ma legittimissima questa del B. Paolo VI. 
                         
                        Il Rosario infatti – lo ripetiamo - non è una preghiera liturgica.  E’ una devozione. Dolcissima, meravigliosa, ma solo una ‘devozione’. Ciò  che importa in questa preghiera ‘ripetitiva’ è la ‘contemplazione’.  
                        Dice il Papa nella grande Enciclica Marialis cultus (1974): “E  appunto per favorire la contemplazione e far corrispondere la mente alla voce,  si usava una volta aggiungere al nome Gesù, in ogni Ave Maria, una ‘clausola’  (cfr Appendice 1, pag. 342) che richiamasse il mistero enunciato” (46).  
                         
                        Infatti la contemplazione  è un  elemento essenziale del Rosario.  
“Senza di essa il Rosario è corpo senz’anima e la sua recita rischia di  diventare meccanica ripetizione di formule e di contraddire all’ammonimento di  Gesù: Quando pregate, non siate ciarlieri come i pagani che credono di  essere esauditi per la loro loquacità.  
Per sua natura la recita del Rosario esige un ‘ritmo tranquillo’ e  quasi un indugio pensoso, che favoriscano nell’orante la ‘meditazione’ dei  misteri della vita del Signore, visti attraverso il Cuore di Colei che al  Signore fu più vicina, e ne dischiudano le insondabili ricchezze” (B. Paolo VI,  Marialis cultus, n. 47). 
             
Sulla stessa linea si metterà il successore, S. Giovanni Paolo II: 
                           
                         
                           
                               
                             Foto da http://www.marcovuyet.com/ALARMA%20LE%20APPARIZIONI%20LOURDES.htm | 
                            
                          
                        
                            
                           Per lui il Rosario se è ‘meditato’, è ideale anche  in un’ora di adorazione. 
“Lo stesso Rosario, compreso nel suo significato  profondo, biblico e cristocentrico () potrà essere una via particolarmente  adatta alla contemplazione eucaristica, attuata in compagnia e alla scuola di  Maria” (S. Giovanni Paolo II, Dominicae  Caenae”, n. 12). 
                         
                        Infatti, 
                        -  dall’ottobre 2002 all’ottobre 2003 indisse l’Anno del Rosario.  
                        - Scrisse la  grande enciclica “Rosarium B. Mariae  Virginis”.  
                        - In essa  tenta anche una metodologia per recitare il Rosario senza noia e senza  distrazione (vedi in Modi di pregare   il Rosario, p. 253) . 
                        - Arricchì la  recita del Rosario aggiungendo i Misteri luminosi. 
                        Fece di questa devozione la sua preghiera prediletta. 
                         
                        - Nell’Angelus del 26 ottobre 1997 disse: 
“Nella recita  del Santo Rosario non si tratta di ripetere formule, quanto piuttosto 
- di entrare  in colloquio confidenziale con Maria,  
- di  parlarle,  
- di  manifestarle speranze, 
- di  confidarle pene,  
- di aprire  il cuore, 
- di  dichiararle la propria disponibilità nell’accettare i disegni di Dio,  
- di  prometterle fedeltà in ogni circostanza, soprattutto in quelle difficili e  dolorose, sicuri della sua protezione, convinti che Ella ci otterrà da suo  Figlio tutte le grazie necessarie alla nostra salvezza”. 
                        ****** 
                           
                         PARTE PRIMA
                           
                         
                           
                         GRANDEZZA DI MARIA
                           
                         La voce  del Magistero
                        “Ma per  rispettare la presenza di Maria deve apparire sempre chiaro che essa rivela  l’efficacia della mediazione di Cristo” (LG, 8, 60). 
                         
                          
                        La voce  del Papa
                        1 -  “Ma perché noi, atterriti  dalla consapevolezza della nostra naturale fragilità, non veniamo meno dinanzi  agli esempi sublimi di Cristo, Dio e uomo, insieme coi suoi misteri, si offrono  alla nostra contemplazione i misteri della sua Madre santissima. 
   Ella discende, è vero,  dalla stirpe regale di Davide; ma della ricchezza e dello splendore dei suoi  antenati non le resta nulla;   
                           - trascorre una vita  umile, in  un’umile città, e in una casa ancor più umile;  
                           - tanto più contenta della sua solitudine e della sua povertà, in  quanto può con cuore più libero elevarsi a Dio, e unirsi totalmente  al suo sommo   e desideratissimo bene. Ma il Signore è con lei e la ricolma e la fa  beata della sua grazia.  
   Ed è proprio lei che  il celeste messaggero designa come la donna da cui, per virtù dello Spirito  Santo, dovrà venire fra noi l’atteso Salvatore delle genti” (Leone XIII, Magnae Dei Matris, 18 sett. 1892). 
    
   2 - “Ecco dunque che la bontà e la Provvidenza divina ci  ha dato in Maria un modello di ogni virtù, tutto fatto per noi. Perché  considerandola e contemplandola, le nostre anime non restano già abbagliate dai  fulgori della divinità, ma attratte, da vincoli intimi di una comune natura,  con maggior fiducia si sforzeranno di imitarla” (Leone XIII, Magnae Dei Matris, 18 sett. 1892). 
    
   3 – “Se abbiamo dedicato notevole parte delle nostre premure a  propagare la devozione del Rosario, tocchiamo con mano con quale benevolenza la Regina del cielo, così  invocata, abbia corrisposto ai Nostri voti; come speriamo che ella vorrà anche  addolcire i dolori e le amarezze, che i prossimi giorni ci preparano”. 
    
   “Di lassù (Assunta in cielo) (), secondo i disegni di  Dio, Ella prese a vegliare sulla Chiesa, ad assisterci e proteggerci come una  Madre; di modo che, dopo essere stata cooperatrice dell’umana redenzione,  divenne anche, per il potere quasi  illimitato che le fu conferito, la dispensatrice della grazia che  in ogni tempo da questa redenzione scaturisce”. Nell’ufficio ortodosso viene  detta: “Dispensatrice dei doni celesti”. 
    
   () “In tempi non meno infausti per la Chiesa che pieni di  pericoli per la stessa società civile, abbiamo facilmente compreso quanto fosse  utile il raccomandare col massimo calore quel baluardo di salvezza e di pace  che Dio, nella sua grande misericordia, volle dare all’umanità nella persona  della sua augusta Madre, e rese poi insigne nei fasti della Chiesa per una  serie non interrotta di favorevoli avvenimenti. E i popoli cattolici hanno  corrisposto ai Nostri voti e alle nostre esortazioni  con molteplici e premurose iniziative, ma specialmente  ravvivando la devozione verso il Rosario, con un’abbondante messe di splendidi  frutti” (). 
    
   4 - “Oh! quanto ci consola () il ricordo delle lettere periodicamente  scritte per raccomandare il Rosario, tanto gradito a colei che si vuole  onorare, e tanto utile a coloro che lo recitano bene” (Leone XIII, Fidentem piumque, 20 settembre 1896).
                        () 
                         
                        5 - () “Ella  tenne alto e irrobustì lo scettro della fede ortodossa; grande e ininterrotta  fu la sua premura per conservare alta la fede cattolica tra i popoli e  farla  fiorire integra e feconda” (Leone  XIII, Adiutricem populi,  5 settembre 1895).                           
                         
                        6 - “La Vergine   Maria è sempre così   benigna e clemente da non sapere assolutamente, abituata com’è a  soccorrere spontaneamente gli infelici, rifiutare il suo aiuto a coloro che  l’invocano” (Benedetto XV, Fausto  appetente die, 29 giugno 1921). 
                         
                        7- “Tra le varie preci con le quali sa ricorre utilmente alla Vergine  Madre di Dio, nessun cristiano ignora che il primo e principale posto è tenuto  dal Rosario mariano” (Pio XI, Ingravescentibus  malis, 29 settembre 1937). 
                         
                        8 - “Ci piace inoltre ricordare, che anche il nostro immediato  predecessore, con l’enciclica “Ingruentium malorum” già una volta esortò i  fedeli di tutto il mondo, come ora noi facciamo, alla pia pratica del Rosario,  specialmente nel mese di ottobre. In quell’enciclica vi è un ammonimento che  qui ben volentieri ripetiamo: ‘Volgetevi con sempre maggior fiducia alla  Vergine Madre di Dio a cui i cristiani sempre e principalmente sono ricorsi  nelle avversità, in quanto essa ‘è stata costituita fonte di salvezza per  tutto il genere umano”’ (S. Giovanni XXIII, Grata recordatio, 29 settembre 1959). 
                         
                        9 - Il Figlio eterno di Dio, volendo assumere l’umana natura ci aiutò  con la sua preghiera. 
“Ma dopo che, per virtù del mistero della croce, la  salvezza del genere umano fu compiuta, e dopo che col trionfo di Cristo fu  pienamente costituita la Chiesa  quale dispensatrice della sua salvezza, da allora la Provvidenza per questo   nuovo popolo preparò e stabilì un ordine  nuovo. 
 
“Il Figlio eterno di Dio, volendo assumere l’umana  natura, per redimerla e nobilitarla, e quindi stringere un mistico connubio col  genere umano, non portò a compimento questo suo disegno, se non dopo aver  ottenuto il libero consenso di colei, che era stata designata come sua Madre, e  che, in un certo senso, rappresentava tutto il genere umano: “Per mezzo  dell’Annunciazione, si attendeva il consenso della Vergine, in nome e in  rappresentanza di tutta la natura umana” (Summa theolog., III, q. 30, a.1). 
Di conseguenza si può con tutta verità e rigore  affermare, che, per divina disposizione, nulla ci può essere comunicato  dell’immenso tesoro di grazia di Cristo – si sa che La grazia e la verità  sono venute da Gesù Cristo (Gv 1, 17) – se non per mezzo di Maria. 
 
() Noi ionfatti sappiamo che, come nessuno può  accostarsi al Padre supremo, se non per mezzo del Figlio, così ordinariamente  nessuno può accostarsi a Cristo, se non per mezzo della sua Madre”. 
 
10 - “La Madonna  ci ascolta, ci vede, ci protegge, ci è vicina. E’ la Madre di tutti i viventi, la  madre della Chiesa, per cui siamo non solo autorizzati, ma invitati al  colloquio con lei” (B. Paolo VI, Omelia  nella solennità dell’Assunta, 15 agosto 1974). 
 
11 –  “Quale comprensione della  fragilità () umana. 
- Noi infatti crediamo nell’infinita bontà di Cristo e di questa gli  rendiamo lode; ma noi crediamo anche nella sua infinita giustizia, e di questa  abbiamo timore. 
- Noi sentiamo una profonda riconoscenza per l’amore del Salvatore che  per noi ha generosamente dato il suo sangue e la sua vita; ma nello stesso  tempo, noi lo temiamo nel suo carattere di Giudice inesorabile. 
Trepidanti per la coscienza dei nostri peccati abbiamo  perciò bisogno di un intercessore  e di  un patrono che, per una parte, goda in alto del favore divino e che,  dall’altra, sia animo talmente benevolo da non rifiutare il suo patrocinio a  nessuno, neppure ai più disperati, e nello stesso tempo infonda la fiducia  della divina clemenza a coloro che, abbattuti, giacciono nello sconforto. 
 Ebbene, tale  eminentissima creatura è appunto Maria: Ella è certamente potente perché Madre  di Dio onnipotente, ma – ciò che è più consolante – Ella è amorevole, e di una  benevolenza estrema, di una indulgenza senza confini. 
  
 * Tale ce l’ha data Dio stesso che, avendola scelta per Madre del suo  Unigenito, le infuse, per ciò stesso,   sentimenti squisitamente materni, capaci solo di bontà e di perdono. 
 * Tale ce l’additò Gesù, sia quando consentì di essere sottomesso e di  ubbidire a Maria, come un figlio alla sua Madre; sia quando, dall’alto della  croce, affidò alle sue amorose premure tutto il genere umano, nella persona del  discepolo Giovanni. 
 * Tale, infine, si dimostrò ella stessa quando, accogliendo  generosamente la gravosa eredità lasciatale del suo Figlio morente, cominciò  fin da quel momento a compiere verso di tutti i suoi doveri di Madre”. 
 () Una fede  divina ci spinge e dolcemente ci trascina a Maria. Sentiamo un desiderio, o  meglio un bisogno, di cercare rifugio nella protezione e nell’aiuto di colei,  alla quale possiamo confidare appieno 
- i nostri progetti e le nostre azioni, 
- la nostra innocenza e il nostro pentimento, 
- i nostri tormenti e le nostre gioie, 
- le preghiere e i voti” (B. Paolo VI, Marialis cultus). 
                         
                         
                        La voce dei fedeli
                       1 - “Per te gli Apostoli predicarono la salvezza delle genti; 
                           - per te la croce preziosa è adorata e lodata in tutta la terra; 
                           - per te i demoni fuggono e l’uomo si sente chiamato al cielo; 
                           - per te ogni verità; 
                        - per te gli uomini  fedeli  ottennero il santo Battesimo  e sono  state fondate chiese in tutto il mondo” (S. Cirillo Alessandrino, Hom. Contra Nestorium). 
                         
                        2 – “La beata Vergine, col suo merito singolare, è la prima di tutti e  sta alla presenza del Creatore, sempre intercedendo per noi con preghiera  potentissima. 
            Illuminata da quella  luce cui tutto è chiaro e aperto, ella conosce i nostri pericoli, e, come  sovrana di dolcissima clemenza, ci compatisce con affetto materno. 
            Più alto contempla il  cuore del Re eccelso, più profondamente sa compatire gli afflitti e aiutare i miseri  con la grazia della pietà divina” (S. Amedeo di Losanna, Hom. 8 de Beata Virg., plena sive perfecta gloria et erga nos clemente  patrocinio). 
 
3  - “Ogni grazia che si dispensa  su questa terra, passa per tre ordini successivi. 
                         - Da Dio viene comunicata a Cristo, 
                         - da Cristo alla Vergine 
                        - dalla Vergine a noi” (S. Bernardino da Siena, Sermo VI in festis B. M. V. de Annunc, a. I, c. 2). 
                         
                        4 . “Non dubito che tutte le assoluzioni e le indulgenze di Dio  nell’Antico Testamento, furono concesse per amore e riverenza a questa  benedetta fanciulla” (S. Bernardino da Siena, sermo 61, Super admir. Gratia et gloria B. M. Virginis) 
                         
                        5 – “La prima  dignità della Vergine consiste nell’essere Madre di Dio, alla quale è unito in  modo singolare di cooperare alla redenzione” (Suarez, De praecon. et  dign. Mariae, l,  II, a. 9). 
                         
                        6 - “Questa è colei che con le sue preghiere che mai vengono meno,  benedice la terra e il mare, e riempie noi giusti e assetati di giustizia di  innumerevoli beni, Colei che ci libera dalle piaghe inflitteci da Dio, dal  terremoto, dalla fame, dalla peste, dal diluvio, e ci dona il tempo per la  penitenza” (S. Eutimio Patriarca di Costantinopoli, Encomium in Concept. S. Annae, Patr. Or., I, 503). 
                         
                        7 – “Maria fu  veramente fruttifera e produsse grano tanto prezioso; veramente fruttifera,  dalla quale tutti raccolgono frutti. Bernardo disse che tutti ricevono dalla  pienezza di Maria:  
                         - il  colpevole riceve il perdono,  
                         - il giusto  la grazia,  
                         - l’angelo il  gaudio,  
                        - tutta la Trinità riceve gloria”(S.  Bonaventura, Serm. 2, In nativ. Domini) 
                         
                        8 -. “Maria giovò ad ogni  creatura, facendola passare dalla schiavitù alla libertà, come l’avesse  comprata” (S. Giovanni Damasceno, Or. 1,  De Assunptione). 
                         
                         CORREDENTRICE E MEDIATRICE 
                            
                         
                         N. B.   
  1 – Quello che segue non vuole  essere un Trattato (per di più su un argomento difficilissimo).  
  Vuole solo  offrire spunti e argomenti di riflessione per aiutare una preghiera “Meditata”  quale deve essere il S. Rosario. 
   
  2 - Sono infatti solo alcune  (pochissime) testimonianze che confermano come la fede inculcata dai Papi,  professata  dai Padri della Chiesa e dai  fedeli fosse univoca nell’affermare che Maria è Corredentrice e Mediatrice. 
   Due idee che sono sempre   presenti nei testi riportati. 
 Spessissimo le parole “Corredentrice, Mediatrice” sono  esplicitate.  
                        Allora le  abbiamo evidenziate anche con la sottolineatura. 
                         
                         CORREDENTRICE
                           
                         
                           
                         Premessa
                         1 - “Occorre  ricordare che Cristo è il Redentore del genere umano perché Per tutti ha dato se stesso quale riscatto (1  Tm 2, 5) e ci ha riconciliati dalla  maledizione della legge, divenendo maledizione per noi” (LG. 3, 13). 
                           
                          2 - “Il Redentore  
  - venne e pagò il prezzo,   
                          - sparse il suo sangue e  
                        - comprò tutto il mondo” (S.  Agostino, Enarr., in Ps. 95). 
                         
                        3 - “O felice colpa che meritò  tale e sì grande Redentore” (Liturgia del Sabato Santo). 
                            
                           La Corredenzione della  Madonna suscita non pochi problemi, perciò è difficile da capire e da  dimostrare.  
                          Ecco le  difficoltà. 
                          Poiché la Redenzione è  
                           
                          a - Universale: la Madonna, oltre che redenta  da Cristo, è anche Corredentrice di se stessa? 
                            
                          b - Unico Redentore tra  Dio e l’uomo è Cristo (è verità di fede). Ora ne servono due?                          
                           
                        c - Era insufficiente  la redenzione operata da Cristo? 
                Noi non siamo teologi (supposto che loro diano una  spiegazione), ci accontentiamo di credere con la Chiesa e, qui, di  riportare, col solito nostro schema, testimonianze. 
                            
                           4 - “La Vergine Santissima  () si delinea nettamente come Corredentrice, ossia come cooperatrice  immediata all’opera della Redenzione a) Sia all’inizio di quest’opera (nell’Incarnazione  del Verbo), b) sia nel compimento della medesima (nella Passione e morte del  Redentore). 
                            
                          5 - a) All’inizio di  quest’opera (Incarnazione). 
                        - Dice il Verbo: Non hai voluto [o Padre] ostia, né oblazione: ma a me hai formato un  corpo: non ti sono piaciuti gli olocausti per il peccato. Allora io dissi:  Ecco: io  vengo per fare, o Dio, la tua  volontà. Avendo detto sopra: Non hai voluto le ostie e le oblazioni e gli  olocausti per il peccato, né ti sono piaciute le cose che si offrono secondo la  legge, allora io dissi: Ecco io vengo per fare, o Padre, la tua volontà: toglie  il primo per stabilire il secondo. E per questa volontà [ossia, in forza di  questa volontà] siamo stati santificati [ossia  redenti], mediante l’oblazione del Corpo  di Cristo fatta una  [sola]   volta. (Eb. 10, 5).                        
                         
                        b) Cooperazione al compimento  (del sacrificio). 
            La   Madonna  pronunzia il  suo Fiat. 
                          
                         Col suo assenso non fece altro  che “Acconsentire  
                         - al Crocifisso, ossia alla  crocifissione del Figlio,  
                         - al prezzo della  sovrabbondante soddisfazione di tutti peccati,  
                        - al merito, all’impetrazione  e alla Mediazione della riparazione di tutti gli eletti” (S. Bernardino da  Siena, De consensu Virgin., Sermo 8, a. 1. IV, 102). 
                         
                        6 - Dice S. Alberto Magno:  “Come tutto il mondo è obbligato a Dio per la sua ‘Passione’, così lo è anche a  Maria sovrana per la sua ‘Compassione”. 
“Basta  questo perché si possa chiamare la Vergine Corredentrice”  (Gregorio Alastruey. Mariale, q.  c. CXLIII). 
                       La voce del Papa
                        1 – “I fedeli cristiani sono  certamente obbligati alla Santissima Vergine come a Madre dolcissima del  Figlio, onde venerare () con costante pietà la memoria dei dolori  acerbissimi   che, stando presso la croce  di Gesù, sofferse con singolare fortezza d’animo e costanza invitta offrì al  Padre eterno per la salute di tutti” (Pio VII, Ep. Ad Episc. Calaritanum, 9 gennaio 1801) 
                           
                        2 – “La Madonna è Mediatrice  e consolatrice potentissima di tutto il mondo con il suo Figlio Unigenito” (B.  Pio IX, Bolla Ineffabilis, 8 dicembre  1854). 
                         
                        3 – “Sua Madre stava ai piedi  della croce di Gesù col cuore incendiato di una carità tanto immensa per noi,  che offerse il Figlio volontariamente alla divina giustizia, morendo con Lui  con cuore trafitto dalla spada del dolore” (Leone XIII, Iucunda semper, 8 settembre 1894). 
                         
                        4 – “Per questa comunione di  dolore e di volontà tra Cristo e Maria, Ella meritò di divenire Riparatrice  del genere umano” (S. Pio X, Enc. Ad diem  illum, 1904) 
                         
                        5 - “Corredentrice con il  Cristo vuol dire aver collaborato con Lui a tutto ciò che costituisce l’opera  della Redenzione, ed è verissimo che Maria vi ha collaborato meravigliosamente.  Ella ha meritato e soddisfatto con il Salvatore, ci riconcilia con Dio, con  l’offerta a Dio dell’offerta dell’ostia da Lei preparata, ed essa ancora ci  dispensa i beni soprannaturali poiché è ministro supremo della distribuzione  della grazia” (Benedetto XV, cfr A. A . S., 10, 1919, p. 182). 
                         
                        6 – “Sofferse e quasi morì con  suo Figlio paziente e morto… in modo da redimere con Lui il genere  umano”  (Idem, ibidem). 
                         
                        7 – “La Vergine con i suoi dolori  partecipò con Cristo all’opera della redenzione del mondo” (Pio XI,  Litt. Ap. Explorata res est, 2  febbraio 1923). 
                         
                        8 – “O Madre di pietà e di  misericordia, che hai assistito come compaziente e corredentrice il tuo  dolcissimo Figlio quando sull’altare della croce consumava la redenzione del  mondo,… ti preghiamo di conservare e accrescere ogni giorno i frutti della  Redenzione e della compassione”  (Pio XI.  Litt. Ap. Explorata res est, 2  febbraio 1923). 
                        La voce dei Vescovi
Se unisone sono le affermazioni dei Papi  circa questi due attributi della Madonna (Corredentrice e Mediatrice)  altrettanto lo sono le affermazioni dei Vescovi. 
   
  Essi dichiarano 
    
  1 - “Che la Vergine Santissima  è Corredentrice 
  a . perché insieme con Cristo,  particolarmente presso la Croce,  ha sofferto per la nostra salvezza; 
  b - perché insieme con Cristo  ci ha meritato la grazia redentrice; 
  c -  perché ha veramente soddisfatto, insieme con  Cristo, per i nostri peccati; 
  d - perché ha pagato anch’essa  il prezzo della nostra salvezza; 
  e - perché co-offrì la vittima  del sacrificio redentivo, offrì anzi se stessa e immolò in certo senso se  stessa, insieme al Figlio per la nostra salvezza”. 
  Ne segue  perciò che la Vergine Ss.  venga riconosciuta Corredentrice in senso vero e proprio, in quanto cioè  ha cooperato con Cristo, in modo prossimo e immediato, all’opera stessa della  Redenzione. 
   
  Fu tuttavia  una cooperazione secondaria e del tutto subordinata alle operazioni di Cristo,  Redentore principale e sufficientissimo. 
  I Vescovi,  anche quelli che vivono in regioni acattoliche, propongono una tale dottrina  come comune, tradizionale, anzi rivelata da Dio stesso nella S. Scrittura (da  Roschini, La Madonna  secondo la fede e la teologia, vol. II, p. 329). 
   
  2 – “Non si può dubitare che  con virile fortezza e costanza invitta non abbia voluto anche ella  offrire suo Figlio per la salute del genere umano, e conformarsi in tutto come  Madre al Padre” (S. Bonaventura, (In 3,  disp. XVIII, a. II, q. 2, al ult.). 
   
  3 – “Non fa difficoltà il dire  che Ella non diede la vita per il prossimo, poiché diede anzi per esso la vita  di suo Figlio, che amava molto più della propria, e se fosse stato necessario  avrebbe dato volontariamente anche la sua vita   per la passione; in realtà Essa fu crocifissa col Figlio offrendo così  due vite e duplicando l’effetto dell’amore.   Per questo fu detto La spada del  dolore trafiggerà la tua anima”. (S. Alberto Magno, Mariale, q. Li.). 
     
  4 – “Per quella stessa grazia  con cui Dio pio e onnipotente si degnò esaltarti, facendoti possibili presso di  Lui tutte le cose, ti preghiamo, o Signora nostra, di ottenerci dalla sua bontà  la pienezza delle grazie che meritasti! Operi in noi in modo che ci sia  misericordiosamente concesso di partecipare al premio della beatitudine”  (Eadmero [discepolo e familiare di S. Anselmo], De Excell. Virg., c. XII).   
     
 
La voce dei fedeli
                        1 - “Betlemme, Nazaret ed il  Calvario emanarono dal consenso di Maria” (P. Faber, Il piede della Croce, p. 463). 
                           
                        2 - “La Vergine SS. () stando  presso la croce ‘Come Madre della Vittima’, e rinunciando ai diritti materni ()  per la salvezza del genere umano, ‘immolava, per quanto a lei spettava, il suo  stesso Figliolo!’. Conseguentemente diventava Corredentrice del genere  umano, vittima insieme alla vittima divina” (Roschini, La   Madonna secondo la  fede e la teologia, p. 344). 
                         
                        3 - “L’opera della nostra  Redenzione si è svolta tra due Fiat  () pronunziati dal Redentore e dalla Corredentrice. Il primo fiat è stato da loro pronunziato  simultaneamente a Nazaret, nell’istante  stesso dell’Incarnazione; il secondo, logica conseguenza del primo, è stato da  loro pronunziato sul Golgota nell’ultimo istante della vita del Redentore. La Vergine Santissima  con Gesù morto sul seno – il gruppo della Pietà’ – è il simbolo più espressivo  dell’ufficio di Corredentrice”  (Roschini,  op. cit. 345). 
                         
                        4 - “La Vergine SS., oltre a  cooperare con la sua Compassione alla redenzione del genere umano a modo di  merito, di soddisfazione e di sacrificio, vi cooperò anche () a modo di  Redenzione (). 
                        Cristo ci  ha liberati col suo sangue e con la sua vita, ossia, specialmente con la sua  Passione; la Vergine  invece ha cooperato a liberarcene con la Compassione, offrendo sia la vita e il sangue del  suo divin Figlio (ossia il valore meritorio e soddisfattorio della Passione di  Lui) sia i suoi dolori, ossia il valore meritorio e soddisfattorio della sua  Compassione” (Roschini, ibidem, p. 406-407). 
                         
                        5 - Avendo Ella liberamente  acconsentito a dare al suo divin Figlio il suo sangue perché fosse versato,  come prezzo, per la redenzione del mondo, cooperò () in modo formale alla  Redenzione, e perciò può essere giustamente salutata vera e propria Corredentrice  del genere umano” (Roschini, ib. P. 4407). 
                          
                         MEDIATRICE
                           
                         
                                      
                           Se per il  titolo e la funzione di “Corredentrice” ci sono state difficoltà, per il titolo  e la funzione di “Mediatrice” ce ne sono anche di più. 
               
                         PROBLEMA:
                         S. Paolo in molte lettere afferma: Uno solo di fatti è Dio e uno solo il Mediatore fra Dio e  gli uomini, Cristo Gesù che ha dato se stesso in riscatto per tutti (1Tm,  2, 3).. 
                           
                        A - Per questo Egli (Cristo) è  Mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua  morte per la redenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro  che sono chiamati ricevano l’eredità eterna che è stata promessa (Eb. 9,  15). 
                         
                        B -  Egli ha stabilito un giorno nel  quale dovrà giudicare la terra con giustizia per mezzo di un uomo  che Egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti (At.  17, 31). 
                         
                        C - Un solo Dio, un solo Mediatore tra  Dio e gli uomini: L’uomo Cristo Gesù (I Tim. 2, 5). 
                         
                        D -  A Dio  piacque di far abitare in lui (Cristo)  la pienezza e di riconciliare con se stesso ogni cosa per mezzo suo,  pacificando mediante il sangue della croce di Lui, di Lui, dico, e ciò  che è sulla terra  e ciò che è nel cielo  (Cor, I, 19-20). 
                         
                        E - Dio () ci ha affidato il ministero della riconciliazione, poiché Dio  riconciliava con sé il mondo, mediante Cristo, non imputando agli uomini  i loro peccati e mettendo sulle nostre labbra le parole della riconciliazione (2  Cor. 5, 18-19). 
                         
                        F - Egli è la pace nostra, Egli, che dei due (popoli) ne ha fatto uno, avendo abbattuto il muro  che faceva da barrier0a, cioè l’inimicizia () al fine () di riconciliare con  Dio e l’uno e l’altro ricongiunti in sol corpo per mezzo della croce,  distruggendo così l’inimicizia (Ef. 2, 14-15). 
             
G - Per questo Egli (Cristo) è  Mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua  morte per la redenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro  che sono chiamati ricevano l’eredità eterna che è stata promessa (Eb. 9,  15). 
 
H – S. Paolo  afferma che Cristo è il Mediatore unico e ha affidato quel ministero  agli uomini: Un solo Dio, un solo Mediatore  tra Dio e gli uomini l’uomo Cristo Gesù (I Tim. 2, 5). 
Dio () ci ha affidato il ministero della riconciliazione, poiché Dio  riconciliava con sé il mondo, mediante Cristo, non imputando agli uomini i loro  peccati e mettendo sulle nostre labbra le parole della riconciliazione (2  Cor. 5, 18-19). 
                 RISPOSTA: La Madonna è Corredentrice e Mediatrice perché Associata  da Cristo. 
                            
                        A – Presente  e “Associata come Madre e Ministra al  Re dei martiri nell’opera mirabile dell’umana Redenzione, gli è per sempre associata,  con un potere quasi immenso, nella distribuzione delle grazie che dalla  Redenzione derivano” (Pio XII, Radiomessaggio  del 13 maggio 1946). 
                         
                        B - “Colui che pose il Figlio tuo come Mediatore tra Dio e gli  uomini,  pose anche Te come Mediatrice  tra il reo ed il giudice… Il medico ti ha scelto nella cella dei suoi aromi  affinché il malato, presso di te e per mezzo tuo, riceva la sanità”  (Adamo Perseigne, Mariale, Serm. 1, PL 211, 703).   
                            
                         
                         La voce del Papa
                        1 - “Essa (Maria) è come il  ruscello celeste, per mezzo del quale derivano nel seno dei miseri mortali ‘le  onde di tutte le grazie e di tutti i doni’” (Benedetto XIV, bolla Gloriosae Dominae, 28 settembre 1748). 
                           
                        2 – (La Vergine) “E’ il fiume  celeste dove passano e giungono dall’abisso della miseria umana le acque di  tutti i doni e di tutte le grazie” (Benedetto XIV, bolla Gloriosae Dominae, 28 settembre 1748). 
                         
                        3 – () “Se  abbiamo qualche speranza di salvezza sappiamo che da Lei ridonda a noi… tale  essendo la volontà di Colui che volle che avessimo ogni cosa per mezzo di  Maria” (B. Pio IX, Ubi primum, 8  febbraio 1849) 
                         
                        4 - La Madonna è “Mediatrice  e Consolatrice potentissima di tutto il mondo con il suo Figlio unigenito” (B.  Pio IX, Bolla Ineffabilis, 8 dicembre  1854). 
                         
                        
                         
                          5 - “E, Dio () che 
                          - ‘nella sua misericordiosa  bontà ci dette una Mediatrice (S. Bernardo, De XII praerogratisi B. M. V., n. 2), 
                          - e ‘volle’ che tutto ci  venisse per le mani di Maria (S. Bernardo, Sermo  in nativitate B. M. V., n. 7), per la sua intercessione e il suo favore,  accolga propizio i voti e appaghi le speranze di tutti “ (Leone XIII, Iucunda semper, 8 settembre 1894). 
                           
                          6 – () “Come nessuno può  giungere al Padre se non attraverso il Figlio, quasi allo stesso modo nessuno  può giungere a Cristo se non attraverso la Madre” (Leone XIII,  Octobri  mense, 22 settembre 1894). 
                           
                          7 – “Quindi ben giustamente  presso ogni popolo e ogni rito sono a lei rivolti i grandi elogi e i voti che  crescono nel corso dei secoli fra i molti,  
                          - Lei Signora nostra,  
                          - Mediatrice nostra.  
                          - Lei la riparatrice di tutto  il mondo,  
                          - colei che ci ottiene i doni  da Dio” (Leone XIII, Adiutricem populi,  5 settembre 1895). 
                           
                          8 – “Da Essa, come da  pienissimo canale, derivano i doni delle grazie celesti; nelle mani di Lei sono  i tesori delle misericordie del Signore. Iddio vuole che Ella sia il  principio di tutti i beni” (Leone XIII, Diuturni  temporis, 6 settembre 1896). 
                           
                          9 – “Perciò  in ogni nazione e rito sono stati giustamente prodigati grandi elogi,  accresciuti dal suffragio dei secoli. Tra gli altri vi è quello di chiamarla  Signora e Mediatrice nostra” (Leone XIII, Adiutricem populi, 5 settembre 1895). 
                           
                          10 – “Tutta la grazia  comunicata a questo mondo, segue questo triplice ordinatissimo processo: da Dio  a Cristo, da Cristo alla Vergine, dalla Vergine a noi” (S. Bernardino da Siena,  in Iucunda semper di  Leone XIII, 8 settembre 1894). 
                           
                          11 - (Iddio)  “Per la sua (di Maria) intercessione e il suo favore, accolga propizio i voti e  appaghi le speranze di tutti” (Leone XIII, Iucunda  semper.8 settembre 1894). 
                           
                          12 -  “La Vergine Maria è  sempre così  benigna e clemente da non  sapere assolutamente, abituata com’è a soccorrere spontaneamente gli infelici,  rifiutare il suo aiuto a coloro che l’invocano”. (Benedetto XV, Fausto appetente die, 29 giugno 1921). 
                           
                          13 – “Mediatrice,  presso Dio, di tutte le grazie” (Pio XI, lettera del 2 marzo 1922).. 
                           
                          14 –  “Poggiati alle sue preghiere presso Cristo, l’unico mediatore di Dio e degli uomini, che volle unire a Sé la Madre come avvocata dei  peccatori, Mediatrice e amministratrice della grazia” (Pio XI, Enc. Miserentissimus Redemptor, 8 maggio  1928). 
                           
                          15 – Noi in  ogni circostanza tempestosa “Interponiamo presso Dio la mediazione della Beata  Vergine a Lui molto gradita, perché, per usare le parole di S. Bernardo: ‘Così  è la volontà sua (si Dio), il quale ha voluto che avessimo tutto per mezzo diu  Maria” (Pio XI, Ingravescentibus malis,  29 settembre 1938) 
                           
                          16 “Ma per rispettare la  presenza di Maria deve apparire sempre  chiaro che Essa rivela l’efficacia della mediazione di Cristo” (LG, 8, 60). 
“Cristo è il modello supremo al quale il discepolo  deve conformare la propria condotta (Gv 13, 15), fino ad avere gli stessi suoi  sentimenti (Fil 2, 5), vivere della sua vita e possedere il suo Spirito (Gal 2,  20; Rm 8, 10-11): questo la   Chiesa ha insegnato in ogni tempo e nulla, nell’azione  pastorale, deve oscurare questa dottrina. 
Ma la   Chiesa, edotta dallo Spirito e ammaestrata da una secolare  esperienza, riconosce che anche la pietà verso la Beata Vergine, subordinatamente  alla pietà verso il divin Salvatore ed in connessione con essa, ha una grande  efficacia pastorale e costituisce una forza rinnovatrice del costume cristiano. 
La ragione di tale efficacia è facilmente intuibile. 
Infatti la molteplice missione di Maria verso il popolo  di Dio è realtà soprannaturale operante e feconda nell’organismo ecclesiale. 
                          E rallegra considerare i singoli aspetti di tale  missione e vedere come essi siano orientati, ciascuno con propria efficacia,  verso il medesimo fine: riprodurre nei figli i lineamenti spirituali del suo  Figlio primogenito. 
                          Vogliamo dire che la materna intercessione della  Vergine, la sua santità esemplare, la grazia divina, che è in Lei, diventano  per il genere umano argomento di speranze supreme” (B. Paolo VI, Marialis cultus). 
                           
                          17 - “Nulla ci sembra di maggior opportunità e importanza, quanto  l’innalzarsi al Cielo delle suppliche di tutta la cristianità verso la Madre di Dio, invocata come  Regina della pace, affinché in tante e sì gravi angustie e afflizioni essa  effonda pienamente i doni della sua materna bontà.  
                          Vogliamo che le siano rivolte assiduamente  intense  preghiere, a lei, diciamo, che  durante le celebrazioni del Concilio Ecumenico Vaticano II, tra il plauso dei  padri e dell’orbe cattolico, abbiamo consacrata Madre della Chiesa, confermando  solennemente una verità dell’antica tradizione. 
                          Infatti la   Madre del Salvatore è ‘certamente madre delle di lui membra’  (De Sanct. Virg., 6) come insegnano s. Agostino, e con lui, omettendo gli  altri, S. Anselmo, con queste parole: ‘Quale più alta dignità si può pensare,  che tu sia madre di coloro, dei quali Cristo si degna di essere padre e  fratello?’ (Or., 47). 
                          E già Leone, nostro  predecessore, l’ha chiamata ‘Madre della Chiesa’ e nel modo più vero” (B. Paolo  VI,  Enc.  Adiutricem populi). 
                        
                          
                        La voce dei Vescovi,  
                          dei Padri della Chiesa e  
                        dei Santi
                  Se unisone  sono le affermazioni dei Papi circa questi due attributi della Madonna  (Corredentrice e Mediatrice), altrettanto unisone sono le affermazioni  
                           dei Vescovi, dei Padri della  Chiesa e dei Santi. 
                            
                        1 - “Nella petizione rivolta  al B. Pio IX per la dichiarazione di S. Alfonso M. de Liguori a Dottore della  Chiesa universale, ben 585 fra i Cardinali, Arcivescovi e Vescovi delle cinque  parti del mondo, approvavano e lodavano la dottrina  insegnata dal Santo intorno alla Vergine Dispensatrice  di tutte le grazie: ‘Tutte le grazie solo per Maria si dispensano” (Roschini,  op. cit. II, p.423). 
                         
                        2 -  “In una lettera inviata al  Card. Mercier, 450 Vescovi esprimevano il loro parere favorevole intorno  all’opportunità di una definizione dogmatica della dottrina della Mediazione  universale di Maria.  
                        Solo tre  Vescovi, pur ammettendo la dottrina della Mediazione Mariana,  dichiaravano di non ritenere opportuna la solenne definizione della medesima” (Roschini,  op. c., II, p.423). 
                         
                        3 - 0 . “A te  quindi, o immacolata Mediatrice del mondo, dirigo le suppliche con cuore  contrito… 
                         
  Dopo il Paraclito un altro consolatore;  
  Dopo il Mediatore la   Mediatrice di tutto il mondo… 
  Salve, o eccellentissima Mediatrice degli uomini” (S. Efrem Syri testimonia B. M. V. meditatio,  ETI). 
   
  4 - “Vi è  differenza tra medio e mediatore. Il medio comporta qualche convenienza tra gli  estremi; il mediatore porta con sé non solo la convenienza, ma anche l’ufficio  di riconciliare” (S. Bonaventura, In 3 Sent.,  d. XIX, a. 2. q. 2). 
   
  5 - “Salve, o  perfetta mediatrice e di Dio e degli uomini; 
  - salve, o  Conciliatrice efficacissima di tutto il mondo; 
  - salve, o  Signora nostra, che ottieni ai tuoi fedeli l’alleanza e la pace” (S. Efrem, Or.  Ad Dei Genit., ag. III, 575, 576). 
   
  6 – “Salve, Mediatrice  della legge e della grazia, sigillo e firma del Vecchio e del nuovo Testamento”  (S. Andrea di Creta, Or. 3 De Vir. M.  nativitate). 
   
  ??? 7 – “E’ necessario un Mediatore  presso il Mediatore, e per noi  non c’è nessuno più utile di Maria… che si è fatta tutto a tutti, e per la sua  carità abbondantissima, debitrice dei saggi e degli ignoranti, apre a tutti il  seno della sua misericordia; perché   
  - tutti ricevano dalla sua  pienezza, 
  - e il prigioniero riceva la  redenzione, 
  - l’infermo la salute, 
  - il triste la consolazione, 
  - il peccatore il perdono,  
  - la grazia il giusto, 
  - l’angelo l’allegrezza, 
  - e infine tutta la Trinità la gloria” (S.  Bernardo, De verbis apocal., in Signum  magnum). 
   
  8  - Il Vangelo Apocrifo della pseudo-Marco  (fine de sec. V o inizio del sec. VI) “Ci trasporta ad un’epoca in cui  Maria  è diventata  
  - la dispensatrice di tutte  le grazie,  
  - la speranza dei malati,  
  - il soccorso degli afflitti,  
  - il rifugio dei peccatori”: 
     
  9 - “Come conviene alla Madre  di misericordia, Essa è misericordiosissima, e sa compatire alle umane  debolezze, poiché le è noto il nostro fango. Per cui Ella non cessa di  intercedere per noi presso il suo Figlio, affinché veda che noi stessi  deploriamo e detestiamo le nostre iniquità… Ed infatti, senza il sostegno di  una tale intercessione, il mondo sarebbe subissato dal giusto giudizio di Dio,  come un giorno Sodoma e Gomorra. A nessuno che chiede degnamente il suo aiuto  lo nega e per nessuno Ella intercede invano presso il suo Figlio” (Paolo  Diacono, Homelia sull’Assunzione, 1496). 
   
  10 – “Ella è la Mediatrice  del cielo e della terra, che unì in modo naturale” (S. Epifanio, Or. De Laud. S. Mariae Deiparae). 
   
  11 “Ave, o Nube leggera che  effondi la pioggia 
        celeste!... 
  Ave, o massimo Ministero dei  sacerdoti!... 
  Ave, o invitto rifugio dei  peccatori!... 
  Ave, o gloriosa bussola dei  naviganti! 
  Ave, o erezione dei cadenti! 
  Ave, o medicina gratuita dei  malati! 
  Ave, causa della salvezza di  tutti i mortali! 
  Ave, o illustre custodia dei  fanciulli! 
  Ave, o Mediatrice di  tutto ciò che è sotto il cielo!” (S. Tarsio, Hom. In prasent. SS. Deip., PG 98, 1499). 
   
  12- “Imploriamo con somma devozione il suo  aiuto affinché, con la sua venerabile intercessione, conseguiamo la salvezza.  Sii la mia Mediatrice, o Benignissima, presso Dio, affinché mi preservi  dalle fiamme dell’inferno e mi renda degno del regno celeste” (S. Giuseppe  l’Innografo, PL, 1406). 
   
  13- “Non vi è un aiuto più potente del tuo.  
  Ve n’è uno soltanto sul quale  possiamo sperare in un mondo più fermo: quello fondato sulla potenza del Figlio  tuo.   
  Ma gli stessi benefici che noi  riceviamo da Lui, li riferiamo a Te.  
  Siccome infatti noi  l’offendiamo di continuo, ci rendiamo spregevoli, indegni delle sue cure.  
  Tu quindi, appressandoti a Lui  come Mediatrice, ci riconcili a lui… e particolarmente vigile intercedi  per noi” (Giorgio di Nicomedia, Hom. In  SS. Deip. Ingr. In Tempp., PG 100, 1455). 
   
  14 - “Per l’annunciazione si  aspettava il consenso della Vergine in nome e invece di tutta l’umana natura.  Con- seguentemente a ciò,  con tutta  verità e proprietà è lecito affermare, che dell’immenso tesoro di grazie  recatoci da Cristo (giacché la grazia e la verità per Cristo fu fatta) niente  assolutamente viene a noi comunicato, così avendo stabilito Iddio, se non per  mezzo di Maria” (S. Tommaso d’Aquino, III p., q. XXX). 
   
  15 - (Cristo,) “Tu l’hai  preposta al genere umano… La costituisti Mediatrice, con la guida della  quale noi veniamo condotti alla tua bontà e per mezzo della quale si devono  correggere gli errori del genere umano” (Giacomo Monaco, Or. In Nativ. Deip., n. 20, PG 127, 598). 
   
  16 - “Iddio ha voluto che nulla noi avessimo che non passasse per le  mani di Maria” (S. Bernardo, In vig.  Nativ. Dom. n. 10, c. 100   a.). 
   
  17 – (Maria SS.) “E’ nostra Mediatrice presso il Figlio, come il  Figlio è nostro Mediatore presso il Padre” (Pietro Abelardo, Serm 26, in Assumpt., PL 178, 544 b.). 
   
  18 - 51 – (Maria è) “Mediatrice ed unica speranza dopo Dio”  (Ermanno di Tournai, Tract. De Incarn., PL  180, 38 a.). 
   
  19 – (Maria) “Fu innalzata da Dio sopra i cori degli angeli e  costituita Mediatrice e signora di tutto il mondo” (Goffredo di Admont, Hom. 65, Ass. 2, PL 174, 967 a.). 
   
  20 – “Unicamente per suo mezzo sono   santificati e predestinati tutti i Santi e chiamati alla gloria del suo  Figlio. E come la dignità della sua vita supera i meriti di tutti i Santi, così  Ella è più potente di tutti essi” (Goffredo di Admont, Hmil. 71 in  octava Assumpt,, Gen. 28, 12). 
   
  21 - “Nessuno venera sopra di sé la nostra Mediatrice,  all’infuori del Mediatore, al quale Ella stessa, con le sue preci, ci  riconcilia, ci raccomanda e ci presenta” (Guerrico d’Igny, Sermo 2, in  Assumpt.., n. 7, PL 185, 190 c.). 
   
  22 – “O Signora nostra ed Avvocata nostra,  
  - o Dolcezza e Vita nostra,  
  - Speranza e Mediatrice nostra! 
  - o Rifugio dei miseri,  
  - o Sollievo dei pupilli,  
  - o Aiuto degli infermi,  
  - o Fortezza dei deboli,  
  - o Consolazione dei giusti e  
  - Rialzamento, dei caduti, 
  - o Assoluzione dei peccatori,  
  - o Letizia dei Beati!... 
  O gloriosissimo e bellissimo Tempio del Dio Unigenito,  aprici le porte della tua misericordia e della tua clemenza, concedici di  entrare in Te, accogli le nostre preci”! (Adamo Scoto, Serm. In Dom. inf. Oct. Nativ. Dom., PL 198, 367). 
   
  23 - “() Bisogna cercare di  conoscere Maria, poiché chi la conosce l’ama e chi l’ama, con la Mediazione di  Lei, ottiene dal Figlio ogni dono necessario nel tempo presente e la vita  eterna nel futuro, pegno della quale sono le grazie e le virtù” (Riccardo di S.  Lorenzo, Lib. II, c. 3, p. 60 b.) 
   
  24 - “(Maria è) “la Mediatrice di  tutti presso Dio” (S. Bonaventura, Op. 9.  579 c.) 
   
  25 - “Iddio non riceve nessuno  senza la Mediazione  di Maria” (S. Bonaventura, OP.) 750 a.) 
   
  26 - “Le preghiere dei Santi  traggono la loro efficacia dalla Mediazione mariana… 
  Solo Maria  può… permettersi di dire: ‘O Figliol mio, io voglio questa grazia” (S.  Bernardino da Siena, Pred., Volg. II,  261). 
   
  27 - “Essa è Colei per mezzo  della quale la Chiesa  ha avuto tutto ciò che ha di buono. Per questo i Santi Padri non esitarono a  chiamarla Mediatrice nostra… per la quale la grazia è giunta fino a  noi…” (Giovanni Driedo, De Regulis et  Dogm. S. Scripturrae, Lib III, c. 4, ed. 1556, t. I, fol. 126 v. – fol. 127  c.). 
   
  27 - “Come i pulcini, mentre  gli sparvieri volano sopra, corrono a rifugiarsi sotto le ali della gallina,  così noi ci nascondiamo sotto il velo delle tue ali. Non conosciamo altro  rifugio se non in te. Tu sola sei la nostra unica Speranza, nella quale  confidiamo; Tu sola nostra Patrona alla quale tutti rivolgiamo gli occhi” (S.  Tommaso da Villanova, Conc. 3 de Nativ.  Ed. Aug. Vindel, 1757, p. 571). 
   
  28 - (Maria) “Fa sempre  da  Mediatrice sia nel donare a  Dio la nostra carne, sia nel dare a noi, da Lui, la santificazione. Per questo  anche la formazione della pietà e la formazione dell’immagine di Cristo in noi  vien data a noi da Essa” (Teofane Niceno, Sermo  in Deiparam, Ed. Jugie, Roma, 1935, p. 41). 
   
  29 - (Maria) “Come Mediatrice  s’impegna per impetrare, in generale, le grazie che sono necessarie per la  salvezza di tutti gli uomini” (P. Francesco Poiré, La triple couronne del la B. Mère de  Dieu). 
   
  30 - S. Alfonso M. de Liguori  polemizza con il Muratori (che chiama ‘un certo autor moderno’) ‘in difesa  della mediazione mariana’. Il Muratori “Si è dimostrato molto avaro”  nell’affermare che la Mediazione  della Madonna era solamente una ‘tesi pia e probabile’. Io - dice il Santo  – la ritengo per vera e indubitabile (). Noi bene  confessiamo che Gesù Cristo è l’unico  Mediatore di grazia… che coi meriti suoi ci ottiene le grazie e la salute; ma  diciamo che Maria è Mediatrice di grazia, e che sebbene quanto Ella  ottiene, lo ottiene per li meriti di Gesù Cristo e perciò prega, e lo domanda  in nome di Gesù Cristo”  (S. Alfonso, Le glorie di Maria, ed. Napoli, 1776,  Introd. P. 4). 
   
  31 - Polemizzando col Muratori  e con altri, dice: “Il vostro Pritanio “Par che non abbia, per la Vergine, quella  estimazione che le si deve; mentre nel di Lei pregio e uffizio di Mediatrice,  la confonde colla turba degli altri Santi” (Giorgio Federici, Tractatus polemicus de Matre Dei,  pubblicato a Napoli nel 1777). 
   
  32 - Dante è il poeta teologo  della Mediazione Mariana, e così canta: 
“Donna, se’  tanto grande e tanto vali, 
  che qual vuol grazia ed a Te  non ricorre, 
  sua desianza vuol volar  senz’ali. 
  La tua  benignità non pur soccorre 
  a chi domanda, ma molte fiate 
  liberamente al dimandar  precorre” (Dante, Par XXXIII, 13, 18). 
 
   
  33 – “Il re  Messia, Cristo Signore, volendo esaltare e onorare sua Madre,  
  - la costituì  Mediatrice tra lui supremo giudice e noi, che dobbiamo essere giudicati;  
  - la nominò  presso di sé nostra avvocata; 
  - le affidò la Chiesa militante,  
  - le  subordinò la moltitudine degli eletti, in modo che non ci è dato nulla se non  per lei, e quindi se siamo ascoltati, se ci toccano in sorte il perdono e la  grazia, sappiamo che Maria ci ottiene tutto, e che la nostra salvezza è nelle  sue mani” (Dionigi Certosino, De vita et  fine solitarii, q, II, a, 7). 
   
  34 – “La  sapienza divina, dopo che ha stabilito di darci Gesù Cristo per la Vergine Santissima,  non cambia più questo decreto: e sarà sempre  vero che la sua materna carità, avendo contribuito alla nostra salute nel  mistero dell’Incarnazione, principio universale della grazia, vi contribuirà  eternamente in tutte le sue operazioni che sono solo dipendenze” (Bossuet, Oevres, t. VII, p. 778). 
   
  35 - “Se  godiamo, se prosperiamo, se pratichiamo le virtù, se vi è salute, grazia e  virtù nella vecchiaia e nella gioventù coi beni inferiori dell’onore, della  fama, del valore e della ricchezza, non possiamo dubitare che non ci venga da  questa Vergine e che Ella pregando e supplicando ce lo impetri.  
  Questa Signora prega continuamente il gran Re che il cielo adora e lo  prega per i fedeli, per gli increduli, per gli infedeli e i ribelli.  
  O Vergine purissima, come proteggi ogni creatura!” (Fernando Pérez de  Guzman, La Cien Trinidas, Cancionero castellano del siglo XV, t.  1, n. 303). 
   
  36 – “In una  parola  
  - tutto sa la Vergine prudentissima,  sede della sapienza;  
  - tutto può la Vergine potente, e,  
  - tutto  potendo, tutto darà, l’amabile Madre della misericordia, la Vergine clementissima”  (Contenson, Theolog. Mentis et cordis, t.  1, 4, 1,  diss. V, c. II). 
   
  37 - “Salve, o perfetta Mediatrice di Dio e degli uomini;  
  - salve, o conciliatrice efficacissima  di tutto il mondo;  
  - salve, o Signora nostra, che  ottieni ai tuoi fedeli l’alleanza e la pace” (S. Efrem, Or. In Nativ. B. Virginis). 
   
  38 - “Mediatrice della  riconciliazione di Dio e degli uomini” (S. Giovanni Crisostomo, Or. In Nativ. B. Virg.). 
   
  39 - “Salve, o Mediatrice  della legge e della grazia, sigillo del Vecchio e del Nuovo Testamernto” (S.  Andrea di Creta, Or. 4 In Nativ. Dei Genitrciis”). 
   
  40 - “In te abbiamo ricevuto  abbondante un pegno di vita eterna e abbiamo ottenuto una Mediatrice che  di tra gli uomini è salita a Dio” (S. Germano di Costantinopoli, Laudes in Dormit., or. 3). 
   
  41 - “Infatti come Giacobbe  contemplò il cielo e la terra dalle estremità della scala, così anche tu,  compiendo l’ufficio di Mediatrice…, unisci ciò che era stato spezzato”  (S. Giovanni Damasceno, Or 1, In Dormit.). 
   
  42 - “Essendo salita  corporalmente, ci accompagna in spirito,… fatta Mediatrice presso Dio”  (S. Teodoro Studita, Laud. in Dormit.  Deiparae). 
   
  43 - “Come Cristo è nostro  Mediatore, anche Maria è Mediatrice, perché procura la riconciliazione  dei peccatori con Dio” (S. Antonino da Firenze, Summ. P. III, tit. XXXI, c. II). 
   
  44 - “Glorifica  
  - l’inventrice della  grazia,   
  - la Mediatrice della  salute e  
  - la Restauratrice dei  secoli” (S. Bernardo, Ep. 174, Ad Can.  Lugdun.). 
   
  45 – “L’uomo  Dio ha operato la nostra redenzione come causa prima e sovrana e con i suoi  meriti; la Santissima Madre  ha operato come causa seconda e dipendente dalla prima e dai meriti del Figlio  suo… Il cuore di Maria ha cooperato con quello del Figlio Gesù alla  consumazione della sua opera… distribuendo agli uomini con una grandissima  carità i frutti della vita, della passione e  della morte del Figlio suo, cioè le grazie e le benedizioni che ha loro  meritato durante la morte del Figlio suo, cioè la grazia e le benedizioni che  ha loro meritato durante il corso della sua vita mortale e passibile; il cuore  materno è il depositario e custode. 
  S. Bernardo dice che il Salvatore ha versato a piene mani, senza misura  e senza limiti, tutti i suoi tesori nel suo seno; ha voluto che Ella fosse la tesoriera  dei suoi doni e delle sue grazie e ha deciso di non darne alcuna senza il  suo intervento” (S. Giovanni Eudes, Coeur  admirable, 1. II, c. IV, sect. 2). 
   
  46 - “Il Re Messia, Cristo  Signore nostro, volendo onorare ed esaltare sempre più sua Madre, la costituì Mediatrice  tra se stesso, giudice degli uomini, e noi, che dobbiamo essere giudicati”  (Dionigi Certosino, De vita et fine  solitarii, l. II, a.  7). 
   
  47 - Il Figlio eterno di Dio, volendo assumere l’umana natura ci aiutò  con la sua preghiera. 
  “Ma dopo che, per virtù del mistero della croce, la  salvezza del genere umano fu compiuta e dopo che col trionfo di Cristo fu  pienamente costituita la Chiesa  quale dispensatrice della sua salvezza, da allora la Provvidenza per questo  nuovo popolo preparò e stabilì un ordine nuovo. 
   
  “Ogni grazia che si  dispensa su questa terra, passa per tre ordini successivi.  
   
  - Da Dio viene comunicata a Cristo, 
  - da Cristo alla Vergine 
  - dalla Vergine a noi” (S. Bernardino da Siena, Sermo VI in festis B. M. V. de Annunc, a. I, c. 2).  
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GRADIMENTO 
   
 
 
   
         
La voce del Papa
1 - “(), tra le varie forme e modi di onorare la Madre divina, dovendo optare  per quelle migliori in se stesse e più gradite a Lei, ci piace indicare  nominatamente il Rosario e raccomandarlo di tutto cuore” (Leone XIII, Octobri mense, 22 settembre 1891). 
2 - “Maria  conosce molto di più, e vede tutte le nostre cose e sa di quali aiuti abbiamo  bisogno per la vita, i pericoli privati e pubblici che ci minacciano, le  angustie e i mali in cui viviamo, quanto dura e terribile è la nostra lotta con  i nemici della salvezza dell’anima. 
              In queste e altre difficoltà della  vita Ella può e desidera ardentemente prodigare a noi, come a suoi figli   carissimi, l’abbondanza della  consolazione, della fortezza e degli aiuti di ogni genere” (Leone XIII, Magnae Sei Matris, 8 settembre 1892). 
3 – “Non è meno chiaro quanto tocchi da vicino Maria questa fede,  che si esercita sia con la ripetuta preghiera vocale, sia con la meditazione  dei misteri. Poiché ogni qual volta ci mettiamo in preghiera dinanzi a Lei e  recitiamo con devozione la santa corona secondo il rito prescritto, noi  ricordiamo l’opera meravigliosa della nostra redenzione, in modo da  contemplare, come se si svolgessero ora tutti quei fatti che successivamente  concorsero a renderla nello stesso tempo Madre di Dio e Madre nostra. 
  L’eccellenza di questa doppia dignità e il frutto di  questo doppio ministero ci si mostrano sotto una vivissima luce, se piamente  consideriamo la Vergine   Maria al fianco del suo divin Figlio nei misteri gaudiosi,  dolorosi e gloriosi. 
  Ma poiché Maria è la più autorevole di tutte le  madri  non può non () muoversi a  compassione verso gli uomini, per questo frequente e pio ricordo dei misteri,  il santo Rosario sarà, come abbiamo detto, la preghiera più opportuna  per perorare presso di Lei la causa dei nostri fratelli dissidenti” (Leone XIII  – Fidentem piumque – 20 settembre 1896) 
4 – “Quando con devoto ricordo ripetiamo il triplice (ora: quadruplice)  ordine dei misteri, noi veniamo a dimostrarle più chiaramente la nostra  affettuosa riconoscenza; perché con ciò noi professiamo che mai ci saziamo di  ricordare i benefici elargiti dalla sua inesauribile carità per la nostra  salvezza. 
  Ora noi possiamo avere appena una vaga idea della  gioia, sempre nuova, che il ricordo di questi grandiosi fatti, ripetuti con  frequenza e con amore al suo cospetto, può infondere nel suo animo benedetto,  movendo a sentimenti di sollecitudine e di generosità materna” (Leone XIII, Iucunda semper  8 settembre 1894). 
5 – “E non vogliamo qui  passare sotto silenzio che la stessa Vergine santissima anche ai nostri  tempi ha istantemente raccomandato questa maniera di pregare, quando  apparve e ne insegnò con l’esempio la recita all’innocente fanciulla nella  grotta di Lourdes”. 
“E’ difficile dire quanto torni gradito a Maria il  nostro ossequio, quando noi la salutiamo con la lode dell’Angelo e ripetiamo  poi lo stesso elogio, quasi formandone una devota corona. Perché ogni volta noi  quasi ridestiamo il ricordo della sua sublime dignità e della redenzione del  genere umano, da Dio iniziata per suo mezzo: per conseguenza noi le ricordiamo  pure quel divino e indissolubile vincolo, con cui Ella è unita alle gioie e ai  dolori, alle umiliazioni e ai trionfi di Cristo, nel guidare e nell’assistere  gli uomini verso la salvezza eterna. 
  - Gesù Cristo volle, nella sua bontà, assomigliarsi a noi e dirsi e  mostrarsi figlio dell’uomo, e perciò nostro fratello, affinché più luminosa ci  apparisse la sua misericordia verso di noi: Egli dovette in tutto essere  fatto simile ai suoi fratelli, per diventare misericordioso (Eb 2, 17). 
  - Così Maria, per il fatto che fu scelta quale Madre di Gesù, nostro  Signore – che è insieme nostro fratello – ebbe, fra tutte le madri, la  singolare missione di manifestare e di spargere sopra noi la sua misericordia. 
  - Inoltre, come siamo debitori a Cristo di averci resi in certo modo  partecipi del suo proprio diritto di chiamare ed avere  Dio per Padre, così gli siamo ugualmente  debitori di averci amorevolmente resi partecipi del suo diritto di chiamare ed  avere  Maria per Madre”. (Leone XIII, Magnae Dei Matris,18 sett. 1892).. 
6 - “Ella, da parte sua, null’altro desidera più ardentemente;  e, se noi offriamo corone intessute di questa preghiera a Lei tanto cara, Maria  otterrà loro (ai fratelli separati) in abbondanza gli aiuti dello Spirito  Vivificatore.. 
  Piaccia a Dio che essi (i Fratelli separati) non  rifiutino di assecondare i desideri da questa loro misericordiosissima Madre; e  che, memori della loro eterna salvezza, ascoltino questo amorevole invito: O  figli, che io di nuovo partorisco, fino a tanto che non sia formato Cristo in voi” (Leone XIII –  Adiutricem populi – 5 settembre 1895). 
7 – “Nella sua vita terrena (Maria) ha realizzato la perfetta figura  del discepolo di Cristo, specchio di ogni virtù, e ha incarnato le Beatitudini  evangeliche proclamate da Cristo. In Lei tutta la Chiesa, nella sua  incomparabile varietà di vita e di opere, attinge la più autentica forma della  imitazione di Cristo” (B. Paolo VI, Allocuzione  del 21 nov. 1964 per la chiusura del terzo periodo del Concilio). 
  
La voce dei Fedeli
1 - “:Una  Vergine concepì, una Vergine partorì: come può soffrire diminuzione di pudore  dove la divinità si associa con l’integrità sempre sua amica?” (S. Pier  Crisologo,  In I, quad. XII). 
2 - “Leone XIII ricorda i singolari meriti con cui Maria partecipò con il  Figlio nella Redenzione umana… Ella non fu solo presente, ma intervenne nei  misteri della redenzione” (Gregorio Alastruey, La   SS. Vergine Maria, vol.  II, p. 61, ed. Paoline). 
  
EFFICACIA DEL ROSARIO
  
 
 
         
     
La voce del Papa
1 - Papa  Leone aveva fiducia che “Il Rosario avrebbe vinto la violenza degli errori ormai  diffusi, la corruzione intollerabile dei costumi, gli attacchi di avversari  potenti, che sembrano  mettere in  pericolo la Chiesa  militante di Dio” 
2 – () “Se  abbiamo qualche speranza di salvezza sappiamo che da lei ridonda a noi…  tale essendo la volontà di Colui che volle  che avessimo ogni cosa per mezzo di Maria” (B. Pio IX, Ubi primum, 8 febbario 1849). 
3 -  “() Le nostre   più vive e ferme speranze sono collocate nella gloriosissima Regina del  Rosario: la quale, fin da quando cominciò ad invocarsi con questo titolo si  mostrò prontamente soccorrevole ai bisogni della Chiesa e del popolo cristiano,  (Leone XIII, Vi è ben noto, 20  settembre 1887). 
4 - “Né va passato sotto silenzio un fatto che mette in luce una particolare  provvidenza della Madonna circa il Rosario.  
  Ed è questo.     
  Quando col passare del tempo, presso qualche popolo  sembrò affievolirsi il gusto della pietà, e rilassarsi anche la pratica di  questa preghiera, appena si profilò per lo stato qualche gravissimo pericolo,  oppure si affacciò una qualche pubblica necessità, per voto unanime, fu la  pratica del Rosario che, a preferenza di altre manifestazioni religiose, venne  quasi per incanto richiamata in uso e rimessa al suo posto d’onore, con generale  beneficio”. 
  Il popolo cristiano () si rivolga  con rinnovata pietà alla gran Madre di Dio,  () a lei ricorrendo supplichevole () col santo Rosario.. 
              Ci spinge a ciò  urgentemente e ci stimola il nostro amore per la Chiesa, le cui angustie,  anziché alleggerirsi, crescono ogni giorno più in numero e in asprezza”. (Leone XIII – Octobri mense  22 settembre 1891). 
5 - « E quantunque questo aiuto (unità dei cristiani) si possa  meritare in più modi, Noi crediamo che il migliore e il più efficace sia  quello del Rosario. ()  
  “Orbene, per placare l’offesa maestà di Dio () non vi  è certamente mezzo migliore della preghiera devota e perseverante, purché  congiunta con lo spirito e la pratica della vita cristiana”. (Leone XIII – Magnae Dei Matris – 18 sett. 1892) 
6 – “Noi siamo assolutamente convinti che, se la pratica del Rosario  sarà rettamente seguita, in modo di poter spiegare tutta l’efficacia che  le è insita, apporterà non soltanto ai singoli individui, ma anche a tutta la  società, la più grande utilità” (Leone XIII Letitiae  sanctae - 8  settembre 1993). 
7 - () “Come  nessuno può giungere al Padre se non attraverso il Figlio, quasi allo stesso  modo nessuno può giungere a Cristo se non attraverso la Madre” (Leone XIII, Octobri   mense, 22 settembre 1897).. 
8 – “Anche  quando Cristo viveva in privato sulla terra, si associò Maria come mediatrice  del suoi due primi prodigi, cioè dei miracoli che nell’ordine della grazia per  cui il bambino al saluto della di Maria esultò nel seno di Elisabetta; e  dell’altro miracolo nell’ordine della natura, con cui alle nozze di Cana cambiò  l’acqua in vino” (Leone XIII, Augustissimae  Virginis Mariae, 12 settembre 1897). 
9. - “E’  proprio da sperare che come per il passato così ai giorni nostri la beata  Vergine impetrerà dal suo divin Figlio che i flutti delle attuali  tempeste siano contenuti e sedati” (Pio  XI – Ingravescentibus malis – 1927). 
10 - “Mai il  suo potentissimo aiuto fu atteso invano da coloro che lo implorarono con pia e  fiduciosa preghiera (Pio XI, Ingravescentibus  malis, 29 sett. 1937). 
11 - “E’ l’umile Vergine di Nazaret che è diventata madre del ‘Principe  della pace’, di Colui che è nato sotto il segno della pace, e che ha proclamato  in faccia al mondo: Beati i pacifici  perché saranno chiamati figli di Dio. 
  Orbene il Vangelo ci insegna che Maria è sensibile ai  bisogni degli uomini. 
  A Cana Essa un esita ad intervenire per la gioia di  abitanti di un villaggio invitati a nozze. Come potrebbe non intervenire per la  pace, per questo bene così prezioso, se noi sapremo invocarla con cuore  sincero? 
 - Il Concilio Vaticano II ce  l’ha opportunamente ricordato: Maria continua a intercedere presso il  suo Figlio a favore dei suoi figli della terra. A Colei che gli rivolgeva  queste semplici parole: Non hanno più  vino, Cristo rispose generosamente. Come potrebbe non rispondere con la  medesima larghezza a un’altra domanda: ‘Non hanno la pace’? (B. Paolo VI,  Recurrens  mensis october, 7 ottobre 1969). 
12 - “Efficacia di  intercessione che il sommo Poeta Dante la interpreta stupendamente, nella linea  con S. Bernardo, quando canta:  
    
     “Donna se’ tanto grande e tanto vali,  
  che qual vuol grazia e a te non ricorre, 
  sua disianza vuol volar senz’ali”. 
  (S. Giovanni  Paolo II, Rosarium Virginis Mariae). 
13 – “Mai  come nel Rosario la via di Cristo e quella di Maria appaiono così profondamente  congiunti (S. Giovanni Paolo II, Rosarium  Virginis Mariae). 
  
La voce dei fedeli
1 – “La  sapienza divina, dopo che ha stabilito di darci Gesù Cristo per la Vergine Santissima,  non cambia più questo decreto: e sarà sempre vero che la sua materna carità,  avendo contribuito alla nostra salute nel mistero dell’Incarnazione, principio  universale della grazia, vi contribuirà eternamente in tutte le sue operazioni  che sono solo dipendenze” (Bossuet, Oevres,  t. VII, p. 778). 
2 – “La beata  Vergine, col suo merito singolare, è la prima di tutti e sta alla presenza del  Creatore, sempre intercedendo per noi con preghiera potentissima. 
  Illuminata da quella luce cui tutto è chiaro e aperto, ella conosce i  nostri pericoli, e, come sovrana di dolcissima clemenza, ci compatisce con  materno affetto. Più alto contempla il cuore del Re eccelso, più profondamente  sa compatire  gli afflitti e aiutare i  miseri con la grazia della pietà divina” (S. Amedeo di Losanna, Hom. 8, De Beata Vig. plena sive perfecta  gloria et erga nos cliente patrocinio) 
3 - “Per te  sono venuti, vengono e verranno, dal primo Adamo fino alla consumazione dei  secoli, tutto l’onore, la gloria, la santità agli apostoli, ai profeti, ai  giusti, agli umili di cuore, e in te, o piena di grazia, si allieterà ogni  creatura” (S. Efrem, ETL, ann. 4, fasc.  2, apr. 1927). 
4 – La Madonna è la vera Madre  della Chiesa e “Chi l’abbandona non ha salvezza nè vita” (S. Cipriano, De cath. Eccl. Unitate). 
  
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