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                          IL GUARDIANO 
                            DEL FARO
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 In questo Settore vengono riportate 
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                            Paolo Roca (Il Guardiano 
                            del Faro), mentre la grafica e le immagini 
                            sono state curate da Cartantica. 
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                    ORDINAZIONE
                    
                     
                     
                    
Il 
                      silenzio è tangibile nella chiesa gremita di gente 
                      fino all’inverosimile, un silenzio solenne che sottolinea 
                      il momento decisivo, il momento tanto atteso.
                      La voce di Nicola taglia questo silenzio, forse emozionata 
                      ma certamente sicura e decisa. L’ultima risposta al 
                      Cardinale che presiede la consacrazione riassume tutta la 
                      cerimonia : … “ Si con l’aiuto di Dio 
                      lo voglio”.
                      Si capisce dalla sua voce, dalla sua fermezza che questa 
                      non è solo una speranza, è certezza, è 
                      affidamento, è fiducia. Il silenzio si dilata sui 
                      gesti, sugli sguardi che si scambiano l’ordinando 
                      e chi presiede, un silenzio che non è più 
                      attesa: è preghiera, è ringraziamento, è 
                      liberazione.
                      All’improvviso la misura è colma e quando il 
                      Cardinale stringe tra le sue braccia Nicola, accogliendolo 
                      tra i Presbiteri, il silenzio si rompe e lascia il posto 
                      ad un applauso fragoroso. E’ uno scrosciare di applausi 
                      che festeggia, anzi solennizza in modo rumoroso, quasi liberatorio, 
                      un’attesa durata anni, ma portata avanti con tenacia, 
                      quasi con testardaggine, da Nicola.
                      Poi altri gesti, altri mandati, altre domande e risposte 
                      che si concludono con la vestizione del novello sacerdote 
                      e
 
                      finalmente il momento tanto atteso, tanto agognato: Nicola 
                      si siede vicino all’officiante tra gli altri concelebranti. 
                      Presbitero tra i Presbiteri ! Il lieve sorriso che gli illumina 
                      il volto non è quello di chi ha conquistato qualcosa, 
                      di chi ha ricevuto un premio, di chi si sente appagato! 
                      No, il suo è il sorriso di chi ha tante cose da dire, 
                      tante cose da fare, di chi si sente finalmente sulla linea 
                      di partenza e non sulla linea di arrivo.
                      
                      La caparbietà e la serietà con cui Nicola 
                      ha fin qui compiuto il suo cammino sono rimarcate dal Vangelo 
                      letto durante la celebrazione.
                      Lo stesso brano letto per la terza volta: la prima alla 
                      Professione Solenne, il 4 ottobre 2003, nella stessa Chiesa 
                      di Cornacchiaia, la seconda volta un anno dopo, il 24 ottobre 
                      2004, nella Parrocchia di S. Silvestro e Martino ai Monti 
                      per l’ordinazione Diaconale:
                      “… perché hai tenuto nascoste queste 
                      cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai 
                      piccoli. …”
                      “ Venite a me, voi tutti, che siete affaticati ed 
                      oppressi, e io vi ristorerò"
                      
                      Sono passi significativi, brani che esprimono in modo assoluto 
                      l’accettazione di un cammino difficile in una società 
                      sempre più secolarizzata, sempre più rivolta 
                      al “materiale” piuttosto che allo “spirituale”.
                      E’ un andare contro-corrente: non conta più 
                      ciò che dice la gente, ciò che dicono i giornali, 
                      la televisione, non conta più ciò che dicono 
                      i sapienti, gli intelligenti; Nicola ha deciso : conta solo 
                      ciò che dice Gesù ! Solo in ciò che 
                      Lui ha detto è riposta la verità e Nicola 
                      l’ha accettata con il suo definitivo “ Eccomi”, 
                      senza limiti, senza “se” e senza “ma”.
                      
                      La cerimonia va avanti: la sua prima Consacrazione : gesti 
                      e formule tramandate da secoli, che esprimono anzi rinnovano 
                      un mistero, un sacrificio.
                      E’ Cristo stesso che in quel momento si fa presente 
                      e sicuramente ha accolto e gradito quei gesti e quelle formule 
                      per la prima volta pronunciate da Nicola. E’ Gesù 
                      stesso che stringe quella mano protesa verso l’altare 
                      che perpetua un gesto che si compie da 2000 anni, che accetta 
                      il nuovo sacerdote, anello di una catena di presbiteri, 
                      che rinnova il sacrifico, che dona tutto sé stesso 
                      : “… Prendete e mangiatene tutti… prendete 
                      e bevetete tutti… ”. Forse è questo il 
                      culmine di tutto l’essere sacerdote.
                    
                      
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                      La cerimonia sta per finire: lo scambio della pace, il tempo 
                      dei saluti, dei ringraziamenti e per ultimo il tradizionale 
                      gesto di baciare le mani al novello sacerdote, mani che 
                      da oggi consacreranno ma soprattutto consoleranno, conforteranno, 
                      benediranno.
                      Quest’ultimo gesto diviene un momento di scambio di 
                      saluti di incoraggiamenti, di complimenti, di auguri.
                      
                      Tutto è finito…….. No assolutamente no 
                      . Tutto sta iniziando: per Nicola che è chiamato 
                      a servire Dio aiutato e protetto dalla Vergine Maria, come 
                      è caratteristico di tutti i cattolici ma soprattutto 
                      dei Carmelitani; per noi che siamo chiamati a ringraziare 
                      Dio per il nuovo sacerdote e soprattutto Nicola, per aver 
                      accettato di lavorare nella vigna del Signore al servizio 
                      di tutti.
                      Buon lavoro Nicola, puoi contare sul nostro aiuto e sulla 
                      nostra preghiera!
                     
                     
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