Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

COLLABORAZIONI

 

IL GUARDIANO
DEL FARO

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IL BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO

Il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto è una metafora che spesso ritorna nelle varie riflessioni di chi, come il guardiano del Faro, vede (o cerca di vedere) le cose da lontano.
Uno dei luoghi comuni che spesso riecheggia nei vari discorsi è quello dell’”Occidente cristiano”, dell’Italia “bacchettona” o di Roma “centro della Cristianità” (quest’ultimo mi suona più come epitaffio che come realtà). Guardando dalla finestrella del faro il mondo non mi sembra così nettamente distinto tra un occidente “cristiano” e un oriente “diverso”; anzi per essere più preciso mi sembra molto più marcato l’oriente che l’occidente !
L’approccio a questa riflessione lo vedo suddiviso in due aspetti: il primo relativo al mondo delle statistiche e l’altro relativo all’osservazione diretta.


In questi ultimi anni si ricorre spesso alle statistiche: ce ne sono di tutti i tipi e per tutti gli argomenti, non potevano mancare quelle relative allo “stato della Fede”. I risultati, analizzati dagli specialisti della numerologia, sono come al solito condizionati dallo spirito e dal punto di vista dell’analista (bicchiere mezzo vuoto o bicchiere mezzo pieno).
Alcuni dati, che ad una prima valutazione sembrano indicare una ripresa della spiritualità, ribaltano il loro significato nei successivi approfondimenti, come per esempio il dato relativo all’importanza che gli italiani danno alla religione : si passa infatti da un 31 % nel 1994 (Università Cattolica di Milano) al 38 % nel 2003 (Eurisko per Repubblica), ma subito dopo si trova che la frequenza alla S. Messa cala dal 35% del 1985 al 29 % di oggi. Analogo discorso vale per un altro “strano” fenomeno: sempre la ricerca Eurisko pubblicata su Repubblica a giugno 2003 evidenzia una crescita degli italiani che pregano almeno una volta al giorno passando dal 41% al 51 %, ma subito dopo troviamo che 8 su 10 pregano per ottenere grazie o soluzione ai problemi personali o familiari ! La preghiera viene vista come una panacea ai problemi che affliggono l’ordinario quotidiano piuttosto che un colloquio intimo con Dio. Mi sembra molto calzante la definizione che fa il giornalista Ilvio Diamanti al termine dell’analisi di questa ricerca: “…gli italiani sono un popolo di cristiani cattolici sì, ma di un Dio Relativo…” !
Lasciamo i numeri agli esperti e passiamo a guardarci intorno, a vedere, a leggere e ad interpretare se e come cambia lo scenario religioso quotidiano che ci circonda.


Il primo dato da considerare (ai fini del problema iniziale sull’occidente cattolico) è quello che non esiste una “religione di stato” almeno nella maggior parte degli stati europei. In Italia i retaggi dello Statuto Albertino (1848) e dei successivi Patti Lateranensi, che ne facevano riferimento, sono stati definitivamente archiviati con la revisione del Concordato stesso e con la cancellazione di tutti i riferimenti al cattolicesimo ( un esempio per tutti : nel novembre 2001 la Consulta ha dichiarato illegittimo l’art. 402 del C.P. che accordava al cattolicesimo una “tutela privilegiata”). Invece in Svezia c’è la religione di stato : il Luteranesimo. Ebbene proprio in Svezia a metà dello scorso anno (2003) il Pastore luterano Ake Green è stato condannato ad un mese di carcere perchè nel sermone domenicale ( l’espressione più alta della liturgia settimanale del luteranesimo) aveva “osato” osservare che, in riferimento alla Bibbia, non era morale l’unione di fatto delle coppie gay ! Nella sentenza del giudice è riportato che “ l’interesse degli omosessuali in quanto «gruppo etnico» a non subire offese prevale su quello della espressione religiosa: criticare in pubblico un «orientamento sessuale» va contro la legge sulla discriminazione ”. Il sermone naturalmente era stato fatto in Chiesa !
Ma torniamo in Italia, altro scalpore : la religione come materia di insegnamento nelle scuole ! Agli inizi dell’attuale anno scolastico fu sollevata la questione se la religione dovesse essere computata ai fini del numero minimo di ore di frequenza annuale tali da far considerare valido l’anno scolastico! Anche in questo caso senza entrare nel merito dei fatti, stupiscono tutte le alchimie che ruotano attorno all’argomento “religione” ( persino se deve essere considerata materia di insegnamento o meno).
E’ storia di oggi il caso “Buttiglione”, anche questo fatto può essere letto in vari modi ed infatti fiumi di inchiostro e di parole sono stati versati dai vari fronti. Eppure tra tante dotte spiegazioni, più o meno valide, un dubbio mi rimane: mi avevano insegnato che l’espressione più alta della Democrazia era il poter esprimere liberamente la propria opinione! E’ vero, è falso ? Se esprimere la propria idea si paga con l’estromissione da quelle cariche pubbliche che dovrebbero esprimere, anzi garantire, proprio la Democrazia, qualche cosa non mi quadra!
Ancora una notazione: se è vero che l’occidente è cristiano, perché nella stesura della Costituzione europea c’è stata una polemica tanto accesa e feroce per l’accenno alle origini cristiane dell’Europa? E per mettere il carico da undici : perché alla fine è prevalsa la linea di non fare alcun riferimento a tale origine? E’ con profonda tristezza che tra le mura del mio Faro mi viene da pensare che forse l’occidente non è poi così “cristiano” come si dice! Tale constatazione mi sembra ancora più vera se penso che nel parlare e nello scrivere corrente, per definire i popoli orientali, o almeno quelli arabi od asiatici, si usa il termine i “Musulmani” e non solo non succede niente ma le parti in causa ne vanno fiere (come è giusto che sia). Mi domando cosa succederebbe se gli italiani o meglio ancora gli europei si sentissero chiamati i “Cristiani” … apriti cielo ! E ancora per girare il coltello nella ferita mi chiedo: se si dovesse scrivere una sorta di Costituzione Araba chissà se essa conterrebbe il riferimento alla loro religione ? (Penso che la risposta sia scontata !)
Ma continuiamo a guardarci intorno. E’ sotto gli occhi di tutti la metamorfosi che negli ultimi anni stanno subendo le strutture ecclesiastiche (conventi, scuole, ed anche chiese, ecc). Quando non vengono chiuse o alienate divengono nella migliore dei casi ostelli, case di accoglienza o centri per convegni, perdendo spesso ogni riferimento a ciò che c’era di religioso.
Per finire si assiste ormai sempre più al fenomeno delle Parrocchie indirizzate verso il “sociale” a discapito dello “spirituale”. Va sottolineato che l’attenzione al sociale fa parte integrante del cristianesimo, ma in questo contesto, sembra che si vada in Parrocchia sempre più spesso solo per risolvere problemi materiali invece di quelli spirituali.
Tralascio, per motivi di spazio e per carità cristiana, i problemi relativi ai divorzi, alle separazioni, agli aborti, alle convivenze, alle sette, allo spiritismo, ecc. Tutti problemi di grande attualità che tuttavia scuotono l’albero degli uomini facendo cadere quelle foglie che non sono saldamente attaccate ai rami della Fede.
A questo punto mi sembra inutile continuare con l’elencazione di ciò che è sotto gli occhi di tutti!
La domanda d’obbligo è cosa fare: rassegnarci ? NO !
La risposta è netta e non ammette repliche: è la risposta che mi ha dato “un amico”, un mio grande amico che oltre a leggere gli avvenimenti li sa anche coniugare con la Fede.
La storia della Chiesa e quindi del Cristianesimo, mi spiega, parte da un piccolo puntino (Gesù Cristo) per poi ingrandirsi numericamente nel tempo. Poi subentrano le scissioni, le contestazioni, le persecuzioni e si torna ad un puntino (inteso questa volta come un certo numero di uomini che tengono acceso il fuoco della Fede). Arriviamo così al Medio Evo quando sboccia il periodo fertile e il cristianesimo rinasce sulla scia di nuovi Santi che danno vita ai vari ordini monastici ridando vigore e facendo innalzare nuovamente il numero degli uomini componenti il popolo di Dio. Arriviamo al periodo del razionalismo, del culto della ragion pura, del boom economico e delle libertà, del “tutto per tutti a tutti i costi” dei giorni d’oggi: torneremo ad essere un puntino ?
Non importa, ciò che conta è esserci e mantenere la Fede!

San Francesco

San Domenico

San Benedetto


Detto ciò ritorniamo al bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto e, lasciando ai filosofi ed agli statistici la sua interpretazione, mi sento di affermare che, dal mio punto di vista, è sufficiente anzi è importante che ci sia dell’acqua nel bicchiere!
Dall’interno del Faro alzando gli occhi è consolante vedere la luce della Lampada che lampeggia, anche se ad intermittenza, nel buio come a dire : “ Attenzione io sono qui e ti guido”, pronta poi a spengersi allo spuntare dell’alba, quando gli occhi dei viandanti potranno vedere da soli il corretto cammino.

Foto fornite da Cartantica


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