AMOR MI MOSSE, CHE MI FA' PARLARE!

 

All’inizio del II canto dell’Inferno, dopo la visione delle tre fiere che simboleggiano la lussuria, l’invidia e l’avarizia e che sbarravano il cammino a Dante, il poeta rimane così atterrito che ormai è deciso a rinunciare ad andare avanti. Si avvicina allora un’ombra, è Virgilio…

 

A lui Dante rivela tutta la paura che lo aveva assalito e la sua decisione di rinunciare al viaggio nell’aldilà.

Ma Virgilio non fa tardare la sua risposta: “…perché tu ti sollevi da questo timore ti spiegherò perché venni da te e intesi la prima volta che mi preoccupai per te”.

Inizia, quindi, la spiegazione di quello che è successo a Virgilio prima di incontrarsi con Dante. Il poeta dell’Eneide racconta che venne chiamato da una donna beata e bella.

Ella aveva gli occhi più lucenti di una stella e cominciò a rivolgersi a lui con angelica voce, un poco adulandolo, un poco chiedendogli di correre in soccorso di Dante che è impedito nel cammino, tanta è la sua paura per quel luogo, che è già tornato indietro e teme che si sia già smarrito perchè è arrivata troppo tardi a soccorrerlo, dopo che ha udito quello che le hanno detto di lui in cielo.

Lo sprona ancora e gli si rivela come Beatrice...


La sua voce è dolce e penetrante, come una lama che penetra nel profondo dell’anima...


Lucevan li occhi suoi più che la stella;/ e cominciommi a dir soave e piana,/ con angelica voce, in sua favella:/ “O anima cortese mantoana,/di cui la fama ancor nel mondo dura,/e durerà quanto ‘l mondo lontana,/ l’amico mio, e non de la ventura,/ne la diserta piaggia è impedito/sì nel cammin, che vòlt’è per paura;/e temo che non sia già sì smarrito,/ch’io mi sia tardi al soccorso levata,/per quel ch’i’ ho di lui nel cielo udito./

 

Or movi, e con la tua parola ornata,/e con ciò c’ha mestieri al suo campare,/l’aiuta, sì ch’i’ ne sia consolata./ I’ son Beatrice che ti faccio andare;/vegno del loco ove tornar disio:/amor mi mosse, che mi fa parlare./ Quando sarò dinanzi al segnor mio,/di te mi loderò sovente a lui”.