Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

FIORI E ANIMALI NELLE IMMAGINETTE RELIGIOSE



FIORI

 

Nelle immaginette religiose, Gesù e la Madonna, vengono spesso ritratti circondati da fiori che formano solo dei festoni e decorazioni di abbellimento ad atti di vita quotidiana, oppure proprio intenti al giardinaggio.
In particolare, Gesù fanciullo compare in qualche giardino ricolmo di fiori o nell'atto di annaffiare una pianticella che sta crescendo, coinvolgendo talvolta anche San Giuseppe in quest'azione di giardinaggio.

 

Anche Gesù adulto viene
spesso ritratto con dei fiori,
mentre offre il Suo Sacratissimo Cuore
o il Suo Corpo Eucaristico
e talvolta anche con delle spighe...

 

... così come la Madonna, fiore per eccellenza, spesso simboleggiata anche solo dalla lettera EMME, che spesso viene definita "Vite in fiore, Fiore del Carmelo, Mistica rosa, Giglio di castità, Germoglio di Jesse, ...".

A Lei, spesso i bambini, simbolo di castità e di innocenza, portano fiori, per rendere omaggio alla sua Purezza ed alla sua Divina Maternità

 

C'è poi tutta una miriade di santini, spesso relativi alla Comunione, simbolici o dedicati al Sacro Cuore o alla Santa Croce, tutti incorniciati da fiori di ogni genere.

 

SANTI E FIORI

 

 

SAN DOMENICO

Nato in Spagna nel 1170, presto diventò sacerdote, predicando e conducendo contro i Catari, eretici molto diffusi in Francia, una sua personale "crociata".

Nel 1216 fonda l'Ordine dei Frati Predicatori che si propaga largamente in Europa e nei secoli successivi nel Nuovo Mondo, dando numerose figure di santi.
Nel 1221 morirà a Bologna.

A lui si deve la diffusione della pia pratica della recita del Rosario, poichè si dice che abbia avuto la visione della Madonna e de Bambino Gesù che gli donavano la corona del Rosario.

SAN CRISPINO

San Crispino nacque a Viterbo nel 1668 e a 25 anni entrò nei Cappuccini, svolgendo il suo lavoro con umiltà e serenità d'animo per circa 40 anni.

Devoto alla Vergine e dotato di eccezionali carismi, si dava a chi si rivolgeva a lui, sia materialmente, soprattutto spiritualmente, e anche il Papa Clemente XI seguiva i suoi consigli.

Visse una vita di penitenza, colpito da varie malattie morì nel 1750 a Roma.

Beatificato da Pio VII nel 1806, è stato canonizzato da Giovanni Paolo II il 20 giugno 1982.

SAN FILIPPO BENIZI

Nato a Firenze nel 1233 e morto a Todi nel 1285, nel 1258 fu ordinato sacerdote e subito gli vennero affidati incarichi di responsabilità, come quello di Priore dei Servi di Maria.

A lui sono attribuiti molti miracoli e guarigioni e attorno alla sua figura sono fiorite varie leggende, come quella che gli attribuisce di aver fatto scaturire una sorgente di acque curative nel luogo in cui si era rifugiato, in occasione del conclave di Viterbo del 1296, in cui si dice, fosse candidato a salire al soglio di Pietro.

S. ANTONIO M.ZACCARIA

Nato a Cremona nel 1502, Antonio studiò filosofia a Pavia e medicina a Padova, tornando poi nella sua città natale dove esercitò la professione di medico, non solo dei corpi ma soprattutto delle anime, attraverso la catechesi dei giovani.

Nel 1528 diventò sacerdote, fondando la Società del Clero Regolare di S. Paolo, formata da preti con una Regola e con voti speciali.

Essi, infatti, prima chiamati Paolini, più tardi Barnabiti, poichè si riunivano sempre nella chiesa di S. Barnaba.

Trascorse la sua breve vita con devozione grande a Gesù Eucaristia, assistendo poveri, malati, predicando e catechizzando giovani e non, morendo nella sua città natale nel luglio del 1539.

SANT'ALBERTO DI TRAPANI

Sant'Alberto degli Abati, nato nel 1259 a Trapani, entrò nei Carmelitani come sacerdote, predicando per tutta la Sicilia e diventando poi Provinciale dell'Ordine.

La sua fu vita di preghiera e di purezza interiore e a lui vengono attribuiti vari miracoli, tra cui la liberazione della città di Messina dalla fame dovuto ad un assedio.

Quando morì, nel 1307, venne subito acclamato come Santo e divenne dunque il primo Santo dell'Ordine Carmelitano di cui, con l'altro Carmelitano, Sant'Angelo di Licata, fu considerato, padre, patrono, e protettore.

Sant'Alberto è compatrono di Trapani, di Erice e di Messina.

SANTA CECILIA

Cecilia martire di Roma, moglie di Valeriano che era riuscita a convertire a Cristo, durante il periodo dellele persecuzioni venne condannata ad essere arsa viva nella sua casa, ma scampata a questa sorte venne tuttavia catturata e decapitata.

Si narra che venne colpita dalla spada ben tre volte, ma sopravvisse per tre giorni, cantando con voce bellissima le lodi del Signore.

Da quest racconto, deriva il suo Patronato su cantanti e musicisti.

Venne sepolta nel Cimitero di San Callisto, sulla Via Appia, dopo secoli dopo venne ritrovato il suo corpo.

SANTA MARIA GORETTI

Piccola martire di tempi a noi vicini, Marietta morì piuttosto che cedere al suo persecutore.

La sua rinuncia al peccato la rende simbolo di Purezza, il perdono al suo aggressore, simbolo di Carità.

Di lei Papa Giovanni Paolo II ha detto: "Guardate Maria Goretti; guardate il Cielo che essa ha raggiunto con l'osservanza eroica dei Comandamenti e dove essa si trova nella gloria dei santi...

È diventata letizia per la Chiesa ed una fonte di speranza per noi... ".

SANTA ZITA

Santa Zita è ritratta sempre con la veste carica di fiori, poichè si narra che durante la sua opera di domestica -è Patrona di Casalinghe, Domestiche, e Fornai - era molto generosa coi poveri e la sua bontà suscitò l'invidia d'una sua amica che raccontò al padrone il suo atteggiamento troppo caritatevole.

Egli la trovò infatti che stava uscendo di casa con il grembiule gonfio, mentre andava, come al suo solito, a portare gli avanzi di casa ad una famiglia povera.

Alla richiesta del padrone disse che nel grembiule avesa dei fiori; apertolo, difatti, il pane che portava s' era miracolosamente trasformatoin rose e fiori.

SAN LUIGI GONZAGA

Destinato ad una vita di onori terreni, scelse sin da bambino la vita religiosa, ma questo sogno venne osteggiato per anni dal padre che solo molto tempo dopo gli permise di realizzare il suo desiderio di consacrarsi alla vita religiosa.


Morì però poco dopo essere entrato nell'Ordine dei Gesuiti, per aver curato con amore e dedizione gli appestati.

Simbolo di vita pura e dedita esclusivamente a Dio, è quasi sempre raffigurato con dei fiori, in particolar modo con dei gigli.


E' Patrono degli Studenti e della Gioventù Cattolica.

SANTA CATERINA DA SIENA

Dedicando sin da piccola tutte le sue forze a Ns. Signore Gesù Cristo, a sedici anni entrò nell' 'Ordine Domenicano come Terziaria e svolse la sua opera tesa a sedare gli odii intestini delle molte fazioni politiche esistenti nella sua città e nelle altre province italiane, per rafforzare la Chiesa ed il suo Pontefice.

Con il suo intervento riuscì a far tornare a Roma il Papa che era in esilio ad Avignone.

Per questo è stata definita da Papa Giovanni Paolo II "messaggera di pace".

Grande mistica, ebbe il dono delle Stigmate, che però rimasero invisibili agli occhi di tutti, e quello della Trasverberazione.

SANTA ELISABETTA D'UNGHERIA

Viene spesso raffigurata con un povero o con i simboli della sua regalità terrena e con delle rose tra le braccia, in ricordo di un miracolo avvenuto.

Infatti, si narra, che una volta, mentre andava dai suoi poveri a portare del cibo nascosto nella veste, il marito le chiese di aprire il mantello dove trovò solo rose.

E' Patrona dei Panettieri, per il gran quantitativo di pane che donò ai poveri, degli ospedali, degli infermieri e dei servizi infermieristici, delle case di cura, per la sua attiva azione benefica svolta a favore degli ammalati.

Con San Luigi re di Francia, è Patrona del Terz'Ordine Francescano.

SANTA BARTOLOMEA CAPITANIO

Maria Bartolomea, nacque nel 1807 e sin da piccola decise di dedicarsi al prossimo con opere di carità.

Compiuti gli studi per diventare maestra, aprì una scuola e diede vita ad associazioni di giovani, diventando, nel 1832, economa nell'Ospedale creato dalla Beata Vincenza Gerosa.
Insieme, esse fondarono una comunità femminile, ispirata a quella di San Vincenzo de Paoli, dando vita all'Istituto autonomo di Maria Bambina che ebbe proseliti in gran parte del mondo.
Morì molto giovane, pochi anni dopo la costituzione dell'Istituto, lasciando un ponderoso epistolario che rivela tutta la sua natura ardente d'amore per il Signore ed il prossimo.

SANTA TERESINA DI LISIEUX O DEL BAMBIN GESU'

Nella sua breve vita, dedicata a Cristo, essa accettò sacrifici, malattie, ed incomprensioni.
Tutto per la salvezza delle anime dei peccatori e per la Chiesa, per

"gettare rose su tutti, giusti e peccatori",
promettendo in vita:

"Dopo la mia morte, farò cadere una pioggia di rose. Nessuno mi invocherà invano".



SANTA CRESCENZIA HOSS

Nata nel 1682 in Baviera, si dedicò precocemente al Signore e prese i voti nel 1704, vivendo una vita di preghiera, di umiltà dì amore per i poveri, ma godendo anche di alcuni doni mistici che, tuttavia, la resero invisa alla sua Comunità.


Spesso colpita da varie malattie misteriose o anche gravi le sopportò con mansuetudine, morendo nel 1744.

Beatificata da Papa Leone XIII nel 1900, è stata canonizzata da Giovanni Paolo II nel 2001.

SANTA ROSA DA LIMA

Nata nel 1576, Santa Rosa da Lima cambia il proprio nome che da Isabella diventa Rosa e sarà la "rosa del Nuovo Mondo".

Sin da piccola si dedicò tutta a Dio con grandi rinunce, a vent'anni entrò in convento come Terziaria nei Domenicani, vivendo la sua esistenza in preghiera, contemplazione, sacrificio edi umiltà.

Ebbe vari doni mistici, estasi e bilocazioni.
Morì nel 1617.

 

 

FIORI DI TERRA SANTA

Un'altra tematica attinente ai fiori, è quella dedicata alle reliquie floreali della Terra Santa. C'è tutta una serie di immaginette con fiori provenienti da Gerusalemme, Betlemme e altri luoghi sacri della Palestina, ormai prodotte in serie, ma talvolta è ancora possibile trovarne qualcuna piuttosto antica e completamente manufatta in cui oltre ai fiori, sono utilizzati pezzetti di legno di olivo del Getsmani e luoghi limitrofi.


 


CURIOSITA' E TRADIZIONI

 

MADONNA DEI FIORI di Circello - Molte anche le tradizioni legate alla festa della Madonna dei fiori. Ad esempio, nell'Alto Sannio, a Circello, si svolge ogni anno, il !° di giugno, una festa caratterizzata dall' antica devozione di portare in processione una statua della Madonna del Carmine, posta in un "Trono" o "Trionfo", tutto addobbato con fiori di stagione, per lo più di campo, gigli, ginestre, rose, ecc., raccolti da giovani parrocchiani e tagliati ad hoc per poter essere legati tra loro a seconda del colore e posizionati su delle strisce, fissate poi al“Trionfo”.


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Festa della Madonna di Ermoli, detta anche dei Fiori che si svolge la prima domenica di Maggio. Anche questa statua della Madonna, decorata con fiori campestri e posta su una sedia, viene portata in processione dal centro del paese fino alla cappella che sorge ad Ermoli, attraverso un antico percorso utilizzato dai contadini che andavano a lavorare i campi. La statua torna poi in paese in settembre, con una spettacolare processione, in cui la sedia su cui è posta la statua viene addobbata con fiori e foglie di amaranto paniculato, una pianta erbacea annuale.

 

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"Pasqua delle rose". Questa tradizione risale alla prima epoca della Cristianità.
Poichè lo Spirito Santo era simboleggiato da una rosa, nella festa di Pentecoste, dal lucernaio della cupola dell'antico Pantheon, diventato Santa Maria dei Martiri, si facevano cadere sui fedeli dei petali di rose, simbolo delle lingue di fuoco della sapienza dello Spirito.

 



MADONNA DELLA NEVE

 

Ancora oggi, ogni 5 agosto, ricorrenza della Madonna della Neve, dei petali di rose vengono fatti cadere sui fedeli radunati in Santa Maria Maggiore a Roma, per ricordare la miracolosa nevicata che indicò il luogo dove, per volere della Madonna, si sarebbe dovuta costruire la Basilica.


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La rosa, un fiore stilizzato a cinque petali, come simbolo di riservatezza, fu spesso utilizzata per decorare i confessionali delle chiese, unitamente alla scritta "sub rosa", cioè sotto il sigillo del silenzio e della discrezione.

 


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LA ROSA D'ORO


Molto tempo addietro, nella quarta domenica di quaresima, a San Pietro si svolgeva una cerimonia risalente al Medio Evo, cioè quando, conclusosi il Concilio di Tours, papa Urbano II benedisse per la prima volta una rosa, regalandola al principe che si era maggiormente distinto nei confronti della chiesa.
Si trattava di un ramo con varie rose in oro e pietre preziose che successivamente venne regalato anche, sempre in occasione di quella cerimonia, a re e regine cristiani. Il ramo di rose rappresentava Cristo.
Questa festività venne chiamata Domenica a Laetere o Domenica delle rose. Successivamente questo dono venne elargito solo alle regine, ultime tra le quali la Regina di Spagna nel 1923, alla Regina del Belgio nel 1925 e nel 1937 alla Regina d'Italia, Elena di Savoia.

 

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LA ROSA D'ORO DI PAPA PICCOLOMINI


Appena nominato Papa, Pio II donò alla sua città, Corsignano, una Rosa d'Oro, un gioiello custodito poi a Pienza fino al 1537, quando il parroco lo diede ad un orafo in cambio di due statue d'argento dei Santi Pietro e Paolo, di cui però non rimase alcuna traccia, come pure del prezioso gioiello.

Fortunatamente il Papa aveva donato un'altra Rosa d'Oro, probabilmente uguale alla prima, a Siena, città natale dei suoi antenati e l'opera di oreficeria, che recava la dicitura "PIUS PAPA II ANNO PONTIFICATO PRIMO MCCCCLVIII", venne realizzata dal fiorentino Simone di Giovanni Ghini, ed è è oggi conservata nel Museo Civico Senese.

Questo dono "floreale" rappresentava una metafora della vita terrana, un percorso spirituale che arrivava ad una meta finale di salvezza. La rosa, dunque simboleggiava il premio eterno.

 

 


MADONNA DEL GIGLIO

 

Molti gli episodi che sono riferiti ad una prodigiosa fioritura di rose ed altri fiori:



MIRACOLO DELLA ROSA DI SANTA RITA

Nel 1457 Santa Rita si ammalò gravemente e prima di morire chiese che le fosse portata una rosa.
Era inverno, i campi erano coperti di neve ma una mattina nel giardino della sua casa paterna fiorì una rosa in mezzo alla neve.

 

 

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SAN VINCENZO MARTIRE


Vincenzo, giovane martire sotto Diocleziano, rifiutatosi di sacrificare agli dei, venne sottoposto a vari tipi di tortura, ma non avendo tali mezzi potuto farlo desistere dalla sua Fede, venne fatto distendere, incatenato, sopra dei cocci di vasi rotti.

Poco dopo avvenne che le catene si spezzarono, i cocci si mutarono in fiori, luce e profumo inondarono tutto, mentre Angeli scendevano dal cielo a consolare il giovane martire. Saputo del miracolo, il Prefetto volle convincere Vincenzo con un'altra tattica, ordinando di deporlo su un letto morbido, ma il martire, poco dopo spirò.

 

 

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LE ROSE DI SANTA ROSA

Si racconta che a tre mesi dalla nascita la sua culla fu improvvisamente inondata di rose.

 

 

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MADONNA DEI FIORI DI BRA'

LA FIORITURA DEL BIANCOSPINO



Questa fioritura straordinaria avviene a Gualdo Tadino, ma anche a Bra, in provincia di Cuneo, presso il Santuario della Madonna dei Fiori, in un luogo chiamato "Selva della Madonna".

E' un prodigio avvenuto circa nel 1300, una sera di fine anno quando una giovane donna incinta, che stava in preghiera in quel luogo, venne aggredita da due soldati Ella invocò a gran voce la Madonna ed ecco apparire una donna che emanava talmente tanta luce da far fuggire i due malintenzionati.

Intanto la giovane, per la paura, stava già dando alla luce il suo bambino, cosa che avvenne senza problemi, con l'aiuto della misteriosa donna, che appena la vide in grado di procedere da sola, felice vicino alla sua creatura, scomparve.
La giovane tornata a casa raccontò il fatto a parenti e amici e ritornò in loro compagnia, là dove era avvenuto il fatto, scoprendo che quel luogo desolato era diventato un giardino pieno di fiori. Nacque così la devozione alla Madonna dei fiori e negli anni a venire in quello stesso luogo venne costruito un Santuario.

Tale fioritura innaturale si replica costantemente ogni anno, ma vi sono alcune eccezioni e anche fioriture straordinarie. Infatti, nell'inverno del 1877, quando regnava Pio IX, il Papa della definizione del Dogma dell'Immacolata, la fioritura non avvenne, mentre vi fu una fioritura imprevista nel febbraio 1878, giorno dell'elezione a Papa di Leone XIII.

Nel 1914 e nel 1939, anni dello scoppio delle due guerre mondiali, la fioritura non avvenne, mentre una fioritura improvvisa comparve nell'Anno Santo 1950, in cui il biancospino fiorì tutti i mesi, un ramo dopo l'altro. Un'altra fioritura eccezionale si ebbe nel 1989 quando cadde il muro di Berlino...

Sin dal 1700 si è tentato di studiare questo fenomeno, ma insigni professori dichiararono sempre di non poter spiegare scientificamente il fenomeno, trascendente le leggi fisiche e biologiche e tali dichiarazioni sono state confermate in anni più prossimi a noi, nonostante i progressi della scienza.

 


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LA MADONNA DEL PIRATELLO DI IMOLA

UN FASCIO DI ROSE


Nel marzo del 1483, un pellegrino che si recava da Cremona a Loreto, stava percorrendo una strada della Romagna, fermandosi davanti alle numerose immagini della Madonna che incontrava e accendendo davanti ad esse delle candele.

Avvicinandosi ad Imola in una fredda giornata invernale, il Giovedì Santo, vide ad un angolo un piccolo altare di fortuna appoggiato ad un albero di pero - Piradello o Piratello, in romagnolo "Piradel " - con un'immagine di una Madonna con Bambino a cui si avvicinò per accendere la solita candela e recitare una preghiera.

Ma la sua candela si rovesciò e spense, risollevandosi subito e riaccendendosi. Il pellegrino fu frastornato da quanto accadeva e ancor di più quando sentì distintamente una voce che gli diceva di recarsi nella città più vicina e di dire al popolo che la Madonna, l'Immacolata Maria Regina, voleva essere venerata proprio in quel posto.

Se la gente del luogo non gli avesse creduto avrebbe dovuto mostrar loro un fascio di rose che, nonostante la stagione invernale, egli si ritrovò profumate e fresche, nel suo mantello. Il pellegrino corse in città e raccontò quello che gli era accaduto, infiammando di fervore tutti gli abitanti di Imola che successivamente costruirono un Santuario, quello dela Beata Vergine del Piratello.

 

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LA MADONNA DELLA ROSA DI CERESOLE

 

I territori vicini alla città di Alba, nell'aprile del 1544, furono teatro della guerra tra l’esercito spagnolo e quello francese, conflitto che procurò migliaia di morti tra Ceresole e Sommariva del Bosco. Poco fuori i due paesi vennero costruiti due altarini votivi dedicati alla Madonna, il primo chiamato il Pilone della Madonna della Rosa, perché l'immagine raffigurata era quella di Maria che portava col braccio sinistro Gesù Bambino ed aveva nella destra una rosa.

Il Pilone venne presto dimenticato dai devoti e la vegetazione boschiva lo ricoprì del tutto, ma dopo circa un secolo avvenne là un fatto miracoloso: una ragazza che si recava al mercato di Sommariva del Bosco, venne avvicinata da due soldati che pattugliavano la zona e che decisero di divertirsi un pò con lei. Spaventata, la giovane si nascose nel bosco adiacente e si ritrovò proprio ai piedi del Pilone, dove invocò la Madonna. I soldati a cavallo la inseguirono ma proprio di fronte all'immagine religiosa gli animali si fermarono e non vollero più proseguire, dando modo così alla ragazza di fuggire e di mettersi in salvo.

La notizia di quel fatto miracoloso percorse tutto il paese e subito si formò una processione di gente diretta al Pilone ed anche i due malintenzionati, pentiti e sorpresi da quel fatto, confermarono la veridicità di quanto era avvenuto.
Dopo aver estirpato gli arbusti che ricoprivano il Pilone, di lì a poco si costruì intorno ad esso una Cappella, diventata poi un un Santuario.

Il Santuario della Madonna della Rosa, Patrona di Ceresole, è ancora oggi devotamente frequentato e all'inizio del mese di maggio la sua statua viene trasferita in processione dal Santuario alla Chiesa parrocchiale dove rimane per tutto il mese. Altra grande festa si svolge la seconda domenica di settembre che si conclude con il bacio alla Rosa d’oro.

 

 

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MADONNA DELLA ROSA DI OSTRA


Nella seconda metà del 1600, nella città di Osta vi erano molte Cappelle dedicate alla Madonna. Un giorno del 1666, una ragazza depose davanti all'immagine di Maria un giglio bianco che per mesi e mesi rimase così fresco e fragrante come appena colto.
Questa notizia si sparse tra i fedeli che numerosi accorsero alla Cappellina, tanto che fu necessario costruire un Santuario più grande e numerosi erano i miracoli che la Vergine elargiva ai suoi fedeli.


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JOSE' MARIA ESCRIVA DE BALAGUER




Il 26/6/1975, San Josè Maria muore a mezzogiorno, dopo aver rivolto l’ultimo sguardo, con immenso affetto, a un quadro della Madonna che si trovava nella sua stanza di lavoro.
Cinque anni prima, durante il suo soggiorno in Messico, aveva sussurrato davanti ad un’immagine in cui la Madonna dà una rosa a San Juan Diego: “Così vorrei morire: guardando la Santissima Vergine, mentre lei mi dà un fiore”.



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MADONNA DI GUADALUPE

I FIORI DI JUAN DIEGO

 

Juan Diego è un semplice indio che si sta recando alla chiesa francescana di Santiago, quando ad un tratto si ferma udendo un canto meraviglioso e subito dopo una voce lo chiama da una collinetta. Là vede una giovane donna, vestita di sole che subito riconosce essere la Madonna che si definisce "la Perfetta Sempre Vergine Maria, la Madre del verissimo ed unico Dio" e che desidererebbe avere un Santuario su quel colle.


Juan subito si reca in città per parlare con il Vescovo, cosa che avviene dopo molte ore di attesa ma il Prelato però non gli crede. Tornando indietro, l'indio incontra ancora la Madonna a cui riferisce l'insuccesso e che lo esorta a riprovare ancora; Juan ritorna quindi dal Vescovo che gli chiede un segno tangibile di quanto accaduto e a sua insaputa lo fa seguire. L'indio, tuttavia, sparisce allo loro vista, mentre invece ha un altro incontro con la Vergine che gli promette di dargli un segno la mattina dopo.

Ma la mattina successiva (12 dicembre) il giovane deve accudire uno zio ammalato che vuole ch'egli vada a cercare un sacerdote per confessarsi. Juan Diego esce di casa sul far dell'alba, andando di corsa verso la città e, giunto ancora sul luogo delle apparizioni, decide di cambiare strada, ma la Madonna si fa ancora presente e gli chiede conto di quel cambiamento.

Juan Diego, inginocchiatosi dinanzi a Lei le chiede perdono. La Vergine per prima cosa gli dice di non preoccuparsi per lo zio e gli chiede di andare sulla cima della collina per coglierle tutti i fiori che troverà. Con sua grande meraviglia, in quel luogo pietroso, Juan Diego trova, nonostante l'inverno, dei bellissimi fiori, "fiori di Castiglia", che coglie e offre alla Madonna la quale, prima li accetta e poi glieli riconsegna per portarli, come prova al Vescovo.

Tenendo stretti il suo poncho, Juan Diego giunto a Città del Messico chiede dell'alto Prelato, ma i suoi servi lo fanno attendere delle ore e vedendo che l'indio ha dei fiori nel mantello cercano di portarglieli via, senza tuttavia riuscirvi, poichè sembra che essi si siano incollati al tessuto. Finalmente anche i servitori si decidono a far incontrare Juan con il Vescovo al quale egli racconta tutto ciò che è avvenuto ed apre il mantello per offrirgli i fiori. Essi subito in terra, rivelando davanti agli occhi increduli di tutti, l'immagine perfetta della Madonna, così come la si vede ancor oggi, conservata nel Santuario di Guadalupe.



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ALCUNI RIFERIMENTI AII FIORI NELLA BIBBIA E NEI VANGELI


Pentateuco - Esodo

Es 9,131 Ora il lino e l`orzo erano stati colpiti, perché l`orzo era in spiga e il lino in fiore;

 


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Libri Poetici - Giobbe

Gb 14,2
2 come un fiore spunta e avvizzisce, fugge come l`ombra e mai si ferma.

 


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Libri Storici - 1.Re

Re1 5,13
13 (33)Parlò di piante, dal cedro del Libano all`issòpo che sbuca dal muro; parlò di quadrupedi, di uccelli, di rettili e di pesci.

 

 

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Libri Poetici - Salmi

 


Sal 80,17

17 li nutrirei con fiore di frumento, li sazierei con miele di roccia".

 


Sal 91,13

13 Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano;

 


Sal 102,15

15 Come l`erba sono i giorni dell`uomo, come il fiore del campo, così egli fiorisce.

 

 

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Libri Poetici - Cantico dei Cantici

Ct 2,1
1 Io sono un narciso di Saron, un giglio delle valli.

Ct 2,12
12 i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna.


Ct 2,22
22
Come un giglio fra i cardi, così la mia amata tra le fanciulle.


Ct 5,13
13
Le sue guance, come aiuole di balsamo, aiuole di erbe profumate; le sue labbra sono gigli, che stillanofluida mirra.


Ct 6,2
2 Il mio diletto era sceso nel suo giardino fra le aiuole del balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a cogliere gigli.


Ct 6,3
3 Io sono per il mio diletto e il mio diletto è per me; egli pascola il gregge tra i gigli.


Ct 7,13
13 Di buon mattino andremo alle vigne; vedremo se mette gemme la vite, se sbocciano i fiori, se fioriscono i melograni: là ti darò le mie carezze!

 


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Libri Poetici - Sapienza


Sap 2,7
7 Inebriamoci di vino squisito e di profumi, non lasciamoci sfuggire il fiore della primavera,


Sap 2,8
8 coroniamoci di boccioli di rose prima che avvizziscano;

 

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Libri Poetici - Siracide

Sir 24,13
13 Sono cresciuta come un cedro sul Libano, come un cipresso sui monti dell`Ermon.


Sir 24,14
14 Sono cresciuta come una palma in Engaddi, come le piante di rose in Gerico, come un ulivo maestosonella pianura; sono cresciuta come un platano.

Sir 24,17
17 Io come una vite ho prodotto germogli graziosi e i miei fiori, frutti di gloria e ricchezza.

Sir 39,13
13 Ascoltatemi, figli santi, e crescete come una pianta di rose su un torrente.

Sir 39,14
14 Come incenso spandete un buon profumo, fate fiorire fiori come il giglio, spargete profumo e intonate un canto di lode; benedite il Signore per tutte le opere sue.

Sir 50,8
8 come il fiore delle rose nella stagione di primavera, come un giglio lungo un corso d`acqua, come un germoglio d`albero d`incenso nella stagione estiva

 

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Libri Profetici - Isaia

Is 18,5
5 Poiché prima della raccolta, quando la fioritura è finita e il fiore è diventato un grappolo maturo, egli taglierà i tralci con roncole, strapperà e getterà via i pampini.

Is 28,4
4 E avverrà al fiore caduco del suo splendido ornamento, che domina la valle fertile, come a un fico primaticcio prima dell`estate: uno lo vede, lo coglie e lo mangia appena lo ha in mano.

Is 35,2
2 Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saròn. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio.

Is 40,6
6 Una voce dice: "Grida" e io rispondo: "Che dovrò gridare?". Ogni uomo è come l`erba e tutta la sua gloria è come un fiore del campo.

Is 40,7
7 Secca l`erba, il fiore appassisce quando il soffio del Signore spira su di essi.

Is 40,8
8 Secca l`erba, appassisce il fiore, ma la parola del nostro Dio dura sempre. Veramente il popolo è come l`erba.

 

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Libri Profetici - Ezechiele

Ez 17,22
22 Dice il Signore Dio: Anch`io prenderò dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami coglierò un ramoscello e lo pianterò sopra un monte alto, massiccio;

Ez 17,23
23 lo pianterò sul monte alto d`Israele. Metterà rami e farà frutti e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all`ombra dei suoi rami riposerà.

Ez 27,5
5 con cipressi del Senìr hanno costruito tutte le tue fiancate, hanno preso il cedro del Libano per farti l`albero maestro;

Ez 31,3
3 Ecco, l`Assiria era un cedro del Libano, bello di rami e folto di fronde, alto di tronco; fra le nubi era la sua cima.

 

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Libri Profetici - Osea

Os 14,6
6 Sarò come rugiada per Israele; esso fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano,


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Vangeli

Vangeli - Matteo Mt 6,28

28 E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.

Vangeli - Luca Lc 12,27

27 Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.

Altre Lettere - Giacomo Gc 1,11

11 Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l`erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco appassirà nelle sue imprese.

Altre Lettere - Giacomo Gc 1,10


10 e il ricco della sua umiliazione, perché passerà come fiore d`erba.

Altre Lettere - 1.Pietro Pt1 1,24

24 Poichè tutti i mortali sono come l`erba e ogni loro splendore è come fiore d`erba. L`erba inaridisce, i fiori cadono,

 

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CANTICO DEL FIORE


L'inverno è passato.
Con la tua benedizione è giunto il tempo
in cui Dio inonda la terra
della bellezza dei fiori.

O Maria,
la tua stagione è la primavera:
dona al mio giardino
il tuo soave profumo.
Spicchio di melagrana la tua gota:
il mio cuore ne è entusiasta.

I tuoi miracoli
sono più numerosi
dei grani delle spighe
o dei chicchi dei grappoli d'uva.
E lo Spirito proclama:
«È giunto il tempo della messe!».

Nella Chiesa piena di fiori
il tuo nardo prezioso mi attira
sulla strada della salvezza.
Fammi fuggire con l'agilità del cervo
l'infido serpente, dal veleno mortale.
Chi poteva riaprire la porta dei giardino
da cui furono scacciati i nostri progenitori,
se non la tua giustizia?

Rallegrati, Maria:
per te Adamo ritorna dall'esilio
ed Eva, in mezzo ai fiori,
esulta ricolma di gioia.

( Inno etiope )

 

 

- Animali nelle immaginette

 

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