Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

COLLABORAZIONI

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Nello specifico, il presente articolo è stato realizzato da Giancarlo Gualtieri, Socio A.I.C.I.S., che ha fornito anche le immagini.

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L'IMMAGINE SACRA NEL COLLEZIONISMO MINORE -


ETICHETTE DI VINI, LIQUORI, ECC

 

In questi ultimi anni, grazie al moltiplicarsi in tutta Italia di mercatini di collezionismo e di antiquariato e alla pubblicazione di varie riviste e cataloghi specializzati, si è andata sempre più diffondendo la moda di collezionare di tutto. Per rimanere al tema della mia passione di collezionista-cultore di “santini”, mi sono interessato a ricercare nei vari settori particolari del cosiddetto “collezionismo minore” soggetti e/o motivi che avessero in comune l’immagine sacra.
In questo articolo vado a presentare le Etichette di vini, liquori o bevande in genere.

 Le etichette sono nate per contrassegnare la bevanda più diffusa e antica del mondo: il vino. Ogni qualità di vino è diversa dall’altra, ciò è dovuto a diversi fattori quali le caratteristiche del terreno dove sono i vigneti, la varietà dei vitigni, le diverse pratiche di vinificazione e soprattutto le condizioni climatiche; tutti questi fattori appunto influiscono e determinano le proprietà organolettiche come l’odore, il sapore ed il colore dell’uva e quindi del vino stesso. Ogni vino si deve dunque contraddistinguere oltre che per la cosiddetta “annata” anche per la sua origine che può essere DOC (a Denominazione di Origine Controllata) o DOCG (a Denominazione di Origine Controllata e Garantita), da quì la necessità dell’uso dell’etichetta.

Il vino che viene prodotto in quasi tutto il mondo deriva da un tipo di vite detto Vitis vinifera” le cui origini risalgono al IV millennio a.C. nell'antica Mesopotamia. In seguito la cultura del vino si diffuse in tutto il Mediterraneo ed ebbe un ruolo importante nei costumi della civiltà greca prima e di quella romana poi. Dopo la caduta dell'impero romano la produzione di vino diminuì ma sopravvisse grazie ai monaci in quanto necessario per la celebrazione della Santa Messa. Riprese il suo sviluppo soprattutto nel XVII secolo grazie alla introduzione delle bottiglie di vetro e all’uso del tappo di sughero che permise una migliore e duratura conservazione di questa bevanda. Ad un monaco, Dom Pérignon, cantiniere dell'abbazia di Hautvillers, si deve verso la fine del XVII secolo l’invenzione dello “champagne” dal nome della regione di produzione, e sembra appunto sua la più antica etichetta che si conosca. Egli infatti etichettò le bottiglie con una pergamena, che veniva legata al collo della bottiglia con un pezzo di spago, dove indicava l’annata e le vigne d’origine. Nella seconda metà dell’800 un insetto, la fillossera, mise in pericolo le viti europee e solo grazie ad un innesto tra i vitigni americani resistenti alla fillossera sulla Vitis vinifera europea si riuscì a scongiurane la scomparsa.
Questo secolo ha visto la nascita di cantine in tutta Europa e, quindi, il diffondersi delle varie etichette.
Per quanto riguarda l'Italia le etichette più antiche sono di produttori piemontesi, fornitori della Casa Reale Savoia. Ma si conoscono anche etichette siciliane, e del Granducato di Toscana. Tra le più antiche quelle della ditta delle bottiglie di Vermouth della ditta “Francesco Cinzano” di Torino.
Le prime etichette italiane riproducevano gli stemmi araldici delle famiglie produttrici o scene di vita contadina legate per lo più alla vendemmia, poi i temi si sono allargati toccando i tutti più svariati campi.
Lo stesso discorso vale per le etichette di liquore, birra, acque minerali o altre bevande.

Per quanto riguarda la tematica religiosa esistono svariate etichette con raffigurazioni a carattere religioso, Santi, Sante o Madonne venerati nella terra di produzione o che hanno un legame col vino o la vite.


Etichette di Vini

   - “FRANCESCO” - Rosso di Assisi - Brogal Vini - Bastia Umbra - Italia

Raffigura S. Francesco d’Assisi (da un affresco di S. Martini).

  -  “CHIARA” - Bianco di Assisi -
Brogal Vini - Bastia Umbra - Italia

Raffigura S. Chiara (da un affresco di Simone Martini)

 - “FRASCATI” Bianco dei Castelli Romani - Cantina Produttori di Frascati Coop – Frascati, Roma - Italia

San Matteo – Raffigurazione del Santo mentre vendemmia

 - “LIEBFRAUNNILERH” – Bianco della Renania
"Madonna Liebfraumilch" - "Amata signora del latte"
Vino prodotto dai vigneti della Liebfrauenkirche o Chiesa di Nostra Signora della Renania - Germania

Madonna con Bambino – La Madonna è raffigurata con un grappolo d’uva in mano.

 - “VALPOLICELLA” Rosso classico superiore -
Enoteca S. Ambrogio Srl – S. Ambrogio in Valpadana – Vr – Italia

Vi è riprodotto S. Ambrogio, il Santo Vescovo protettore di Milano.

(Fig. 6) -  “VALE DO VOUGA” Rosso - “Pousada de Santo Antonio” -
Vale do Vouga – Litoral Beira Portogallo

Vi è rappresentato S. Antonio col giglio ed il Bambino.

(Fig. 7) -“SALICE SALENTINO” Rosso di Puglia - “SAN MARTINO” –
Az. Vitivinicola - Martina Franca - Italia

Sull'etichetta è raffigurato S. Martino che taglia il suo mantello per darlo ad un povero.

(Fig. 8)  -  “PINOT Bianco del Veneto -
S. OSVALDO
Cantina di Loncon - Tv - Italia

E' rappresentato S. Osvaldo – Oswald (604 – 642) re di Bernicia e Deira (Northumbria) regione dell'Inghilterra settentrionale.

(Fig. 9) -  “PROSECCO DI VALDOBBIADENE” -
Vino spumante Santa Eurosia
S Pietro di Barboza - Valdobbiadene - Tv - Italia

Vi è raffigurata la santa spagnola Eurosia (Bayonne, 864 – Jaca, 880) di nobile famiglia, figlia di Moyslav, duca di Boemia.

Etichette di liquore

-   “LIQUORE MADONNA DEL FRASSINO” –
Sommacampagna - Vr - Italia

Vi è raffigurata l'Apparizione della Madonna. Il Santuario della Madonna del Frassino è a Peschiera sul Garda

  -   “NOCINO – S. FRANCESCO DI PAOLA” – Liquore prodotto su antica ricetta a Castrovillari - Cs - Italia

Vi è riprodotto San Francesco di Paola

Etichette di Birra

(Fig. 12)  - “PAULANER” - BIRRA DEL SANTO DI PAOLA -
Monaco - Germania

Vi è rappresentata oltre al paesaggio, l'effigie del Santo

(Fig. 13) - “SAINT LAURENT– BIRRA D’ABBAZIA DOPPIO MALTO” - Belgio

Riproduce il Santo in procinto di bere un bicchiere di birra.

 

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INCARTI DEGLI AGRUMI

 

A tutti coloro che vengono in visita a Roma per godere dei suoi monumenti, delle sue chiese e dei suoi musei, consiglio una passeggiata di mattina al mercato di Campo de' fiori che si trova nel centro della città eterna vicino a Piazza Navona. E’ un piccolo e chiassoso mercato reso famoso più dal cinema che dalla statua di Giordano Bruno, il filosofo arso vivo qui per ordine del Tribunale dell'Inquisizione, che si erge al centro della piazza e intorno alla a quale si trovano molte bancarelle che vendono verdura e frutta fresca, pesce e fiori.
Alcuni anni orsono mentre ero con la mia signora a fare la spesa, su una bancarella, ricolma di arance a mo’ di piramide, notai che sulla velina di carta che avvolgeva molte di queste succulenti “sanguinelle”, vi era raffigurata “Santa Barbara”. In seguito sono riuscito a trovare altri incarti su cui sono raffigurati altri santi che ho sistemato e catalogato nella mia collezione di immagini sacre.

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L'uso degli incarti degli agrumi, soprattutto delle arance, risale alla prima metà del XX secolo, intorno agli anni ‘40. Gli incarti, di solito fogli di carta velina bianca a forma quadrata al cui centro è situato un cerchio in cui è raffigurato il marchio e il nome della ditta produttrice, avevano una duplice funzione, una di protezione, per impedire il contatto con eventuali frutti marci, l’altra pubblicitaria in modo da far rimare impresso al cliente il luogo d’origine.
Il soggetto del marchio è molto variegato, di solito con temi naturalistici, contadine col cesto degli agrumi in testa, il sole, animali da fattoria o belve feroci, come leoni o tigri; altre volte con personaggi famosi del mondo dello spettacolo o del pallone,o addirittura con marchi con riferimento politico come le introvabili cartine Littoria o Balilla del periodo fascista. Insomma soggetti da rimanere appunto ben impressi al consumatore.
Alcuni incarti, per quanto ci riguarda, hanno come marchio l’immagine di un Santuario o di un Santo, che poteva essere o il Santo protettore del produttore o il Santo patrono del paese di produzione degli agrumi. Il loro uso era comunque quello di colpire il cuore sensibile dell’acquirente devoto, soprattutto di coloro che erano emigrati all’estero, ricordando appunto il Santo, il Monastero, la Cattedrale o la Chiesetta del paese natio.



- S. GIUSEPPE “Azienda agricola di Marcianò” - S. Demetrio Corone (CS) - Calabria.
- SAN GIORGIO “Tarocco Coop S. Giorgio a r.l.” - Francofonte (CT) - Sicilia.
- SANTI MARTIRI COSIMO E DAMIANO “Moro arance della Costa Ionica di Edmondo Verdiglione” - Stilo (RC) - Calabria.
- S. MICHELE “Aglio la perla bianca di Matteo Mastropasqua” - Zapponeta (FG) - Puglia
- S. FRANCESCO DI PAOLA “Agrumi pregiati di Ciollaro Giovanni” - Corigliano Calabro (CS) - Calabria.
- S. FRANCESCO DI PAOLA “Tarocco di Ianno Salvatore” – Francavilla Angitola Scalo (CZ) - Calabria
- IL MONASTERO “Ditta di Scalisi Alfio” - Adrano – Palagonia (CT) - Sicilia.
- LA CATTEDRALE “Ditta di Paolo Tesauro” – Villabate (PA) – Sicilia.
- LA CHIESETTA “Ditta di Salvatore Veneziano” – Siracusa - Sicilia.

 

- SANTA BARBARA -
“Sanguinelle di Ranno & Sinatra”
- Paternò (CT) – Sicilia -

- SAN GIUSEPPE -
“Agrumi pregiati di Vallone Maria”
– Ramacca (CT) - Sicilia -

- S. GIUSEPPE -
“Azienda agricola di Marcianò”
- S. Demetrio Corone (CS) - Calabria -

- SAN GIORGIO -
“Tarocco Coop S. Giorgio a r.l.”
- Francofonte (CT) - Sicilia -

- SANTI MARTIRI COSIMO E DAMIANO -
“Moro arance della Costa Ionica di Edmondo Verdiglione”
- Stilo (RC) - Calabria -

- S. MICHELE -
“Aglio la perla bianca di Matteo Mastropasqua”
- Zapponeta (FG) - Puglia -

- S. FRANCESCO DI PAOLA -
“Agrumi pregiati di Ciollaro Giovanni”
- Corigliano Calabro (CS) - Calabria -

- S. FRANCESCO DI PAOLA -
“Tarocco di Ianno Salvatore”
– Francavilla Angitola Scalo (CZ) - Calabria -

- IL MONASTERO -
“Ditta di Scalisi Alfio”
- Adrano – Palagonia (CT) - Sicilia -

- LA CATTEDRALE -
“Ditta di Paolo Tesauro”
– Villabate (PA) – Sicilia -

- LA CHIESETTA -
“Ditta di Salvatore Veneziano”
– Siracusa - Sicilia -

 

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PACCHETTI DI SIGARETTE ED AFFINI 

 

 

Continuando il mio viaggio nel mondo del cosiddetto “collezionismo minore” legato alle immagini sacre non avrei mai immaginato che, per pubblicizzare alcuni prodotti, tutti legati al mondo del fumo, “vizio” per eccellenza, si potessero usare “Immagini Religiose”, se non avessi trovato la risposta nella storia stessa della pianta del tabacco.
La pianta del tabacco è originaria degli altopiani del Centro-America dove le popolazioni ne facevano largo uso già molti secoli prima che Cristoforo Colombo scoprisse il nuovo mondo. Lui stesso, quando sbarcò sull’isola di San Salvador, notò alcuni abitanti che  aspiravano fumo da un bastoncello di foglie secche arrotolate, acceso ad un’estremità.
Tale pianta venne poi importata in Spagna con il nome di “Erba Santa” poiché appunto si riteneva una pianta medicinale dai poteri terapeutici e si diffuse rapidamente in tutta Europa fino all'Estremo Oriente.

Le specie più importanti sono due e prendono il nome da Jean Nicot de Villemain che nel 1560 regalò alcune piante alla regina di Francia Caterina dei Medici: la “Nicotiana tabacum utilizzata per la produzione delle sigarette e dei sigari e la “Nicotiana rustica” utilizzata soprattutto per i tabacchi da fiuto.

Nonostante sia stata accertata la pericolosità dell’uso del tabacco sia per i consumatori che per coloro che subiscono passivamente il fumo, (sui pacchetti di sigarette di oggi è ben evidente la dicitura IL FUMO UCCIDE ed è vietato fumare nei locali pubblici), fino ai nostri giorni se ne è fatto sempre un largo consumo.

Ciò ha stimolato una vasta produzione di sigarette, di sigari e tabacco di qualità diverse ed, inoltre, di prodotti legati al “fumo”, quali pacchetti portasigarette, scatole portasigari, pipe, tabacchiere, scatolette di fiammiferi e accendini; tutti oggetti quindi collezionabili.

Ecco un elenco e le immagini di alcuni di questi prodotti con immagini sacre:

Pacchetto di sigarette di produzione francese con S. Michele che uccide il “diavolo”
“ST. MICHEL LEGERES” color rosso

Pacchetto di sigarette di produzione francese con S. Michele che uccide il “diavolo”
“ST. MICHEL FILTRE” color verde

Etichetta di sigaro di produzione spagnola marca “ALVARO” con immagine della Madonna tratta da un quadro di pittore famoso “IMMACULADA”

Etichetta di sigaro di produzione spagnola marca “ALVARO” con immagine di San Luca tratto da un quadro di pittore famoso “SAN LUCAS”.

Scatoletta di cerini della serie dedicata agli Anni Santi ” PIO XII - IL XXIV ANNO SANTO: 1950.
L’Anno Santo del 1950, il XXIV della serie, fu promulgato da Pio XII (1939-1958), al secolo Eugenio Pacelli, romano (1876-1958), con l’intenzione di affidare ai cristiani il compito di rinnovare una società lacerata dal conflitto mondiale, dedicandolo alla santificazione delle anime.
Fu questo uno dei giubilei più sentiti e riusciti nella storia degli Anni Santi. Per l’inaspettato numero di partecipanti (oltre tre milioni), al fine di risolvere il problema delle udienze, si ricorse al sistema della radio. In tal modo, il Santo Padre parlava a tutti i pellegrini riuniti nella Basilica di San Pietro e nella piazza.

Bustina di “Carte di rotolamento (le vecchie cartine)” della sigaretta
“ ST. MICHEL - La sigarette legere… et meilleure!”.

 

Dello stesso Autore:

- Iconografia di San Francesco di Paola nelle immagini sacre

L'Immagine sacra nel collezionismo minore 2) - Quaderni di scuola - Carte telefoniche


- per altre notizie su questi argomenti vedere in Religiosità - Santini Pubblicitari

 

e in Collezionismo:

- Parliamo di Etichette

 

- Santini, etichette varie ed altre pubblicità a soggetto religioso

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