Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

 

COLLABORAZIONI

 

IL GUARDIANO
DEL FARO

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NATALE CON I TUOI …

 


“ NATALE CON I TUOI E PASQUA CON CHI VUOI “

così recita un vecchio adagio e si suole dire che i proverbi siano la saggezza dei popoli; comunque, sicuramente essi forniscono un’“istantanea” degli usi e dei costumi tradizionali.
Il periodo natalizio, a conferma del proverbio, è tradizionalmente il periodo dell’anno in cui si avverte maggiormente il bisogno di “stare con i propri cari”; questo stare insieme lo si vive immersi in tradizioni e consuetudini familiari trasmessi sin dall’infanzia, legate al luogo e all’atmosfera in cui si è cresciuti, ai vincoli familiari, alle esperienze ed amicizie scolastiche, che in questo periodo dell’anno si rievocano con maggior intensità.

Forse è proprio questo il segreto : ritornare ad essere bambini pur rimanendo nel proprio stato.
Spesso, infatti, si giustifica tutto il daffare e tutta l’agitazione delle varie preparazioni dicendo che si fa tutto “per i bambini” mentre siamo proprio noi adulti che torniamo ad essere bambini in mezzo ai bambini ! Nella tradizione cristiana ciò che fa da amalgama a tutto questo periodo ed intorno a cui ruota la vita familiare, è il Presepe.
Credo che sia inutile parlare di questa rievocazione, ritengo infatti che “ tutti sappiano tutto ” intorno all’origine, alla tradizione, alla celebrazione del Presepe. Nell’ultimo secolo accanto al presepe si sono affacciati due altri simboli che ormai fanno parte integrante del Natale: Babbo Natale e l’albero di Natale. Proprio perché la loro tradizione è relativamente giovane e la loro origine non ben individuata, attorno ad essi esistono varie leggende e curiosità, alcune delle quali molto simpatiche e colorite, degne di essere ricordate.

Per “Babbo Natale” la tradizione vuole che tutto derivi da S. Nicola che, nato in Turchia intorno al 300, si distinse per l’assistenza ai poveri.
Le sue gesta si propagarono per tutta l’Europa e la sua festa, che cadeva ai primi di dicembre, era accompagnata da piccoli regali e soprattutto da dolciumi per i bambini. In seguito alla riforma protestante, in Germania tale abitudine di dare doni ai bambini viene spostata al Natale in concomitanza della nascita di Gesù.
Saranno proprio gli emigranti protestanti tedeschi a portare questa tradizione negli Stati Uniti, dove il nome di Nikolaus divenne ben presto Santa Klaus. Agli inizi del XX secolo, proprio in America, si ha il boom dei cartoonist e proprio uno di questi, Thomas Nast, gli dette l’aspetto che ben conosciamo : mantello rosso, barba bianca, grossa cintura e, soprattutto, la residenza : il Polo Nord !
Ma il tocco finale di questa storia è veramente bizzarro : nel 1931 la Coca Cola utilizzò Babbo Natale per reclamizzare la propria bevanda e con la diffusione di quest’ultima in tutto il mondo, si ebbe anche l’affermazione di questo simpatico personaggio !

Per quanto riguarda l’Albero di Natale, il ricordo religioso si fonde con la tradizione pagana; infatti gli antichi popoli germanici festeggiavano il periodo del solstizio d’inverno ornando con ghirlande gli abeti (alberi già presenti nella tradizione celtica) e facendo ardere un tronco di quercia per 12 giorni.
Tale costumanza permetteva di bruciare simbolicamente l’anno vecchio e di trarre auspici per il nuovo dal modo in cui si consumava il tronco lasciato rigorosamente acceso nel camino di casa.
In Italia l’uso dell’albero di Natale fu introdotto alla fine del 1800 dalla Regina Margherita, moglie di Umberto I Re d’Italia, che sull’onda della moda che aveva invaso tutte le corti e le nobiltà europee, ne fece allestire uno in un salone del Quirinale..

Come tutte le tradizioni che non si basano su un fatto certo anche intorno all’albero di natale esistono varie leggende, diverse da paese a paese.
Una delle più simpatiche ci viene dagli Stati Uniti. Una volta, nel periodo di Natale, un bambino si perse in un bosco e si addormentò infreddolito ai piedi innevati di un abete. L’albero ebbe pietà del piccolo ed i suoi rami si piegarono a proteggerlo dal freddo e dal gelo.
Quando la mattina ritrovarono il bambino questi era serenamente addormentato sano e salvo ed i rami dell’abete, tornati al loro posto, brillavano al sole per i cristalli di ghiaccio accumulati durante la notte. Da qui la tradizione di addobbare l’albero !
Quanto ci sia di esatto e di vero in queste storie è lasciato alla fantasia ed al cuore di chi legge.



Mi sembra importante augurare Buon Natale a tutti, indistintamente da Fede, Religione, Nazionalità o Razza, con le parole di Emanuele Samek Lodovici (Professore di Patristica all’Università di Torino) :

“ … SCOPRIRE COI BAMBINI OGNI ANNO DAVANTI ALL'ALBERO DI NATALE E AL PRESEPIO CHE LA VITA NON È SOLO UN IMBUTO GRIGIO, UNA DECORAZIONE INUTILE, UN SUONO DI LATTA, MA ANCHE IL LUOGO DI EVENTI ATTESI E MERAVIGLIOSI CHE RAPISCONO PER IL LORO APPARIRE - SOLO CHE ABBIAMO GLI OCCHI PER VEDERLI - COME IL BIMBO CHE NON VEDE SOLO UNA CANDELA MA UNA STELLA, CHE NON VEDE SOLO UNA DECORAZIONE MA UN ANGELO “.

 

Dalla quiete del Faro un Sereno Natale a tutti ed i migliori Auguri perché il prossimo anno sia apportatore di Pace, Salute e Gioia.

 

Foto fornite da Cartantica

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