Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

A.I.C.I.S. ASSOCIAZIONE ITALIANA
CULTORI IMMAGINETTE SACRE

 

CHE COSA E’ L’A.I.C.I.S.?

L’AICIS è l’Associazione, apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico, culturale, artistico, religioso

PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?

Perché l’unione fa la forza. Per essere informati, attraverso la Circolare mensile, di quanto interessa il settore e poter effettuare lo scambio del materiale fra i soci. Per partecipare alle mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre di immaginette. Per partecipare a conferenze. Per avere notizie su pubblicazioni specialistiche, per avere le nuove immaginette, per conoscere i nuovi Venerabili, Beati e Santi, per avere altri ragguagli su santi e santuari.

 

COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.

Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619) e richiedendo l'apposito modulo da compilare. L’importo da versare sul conto corrente postale nr. 39389069 dell'’A.I.C.I.S è di euro 3,00 per la sola iscrizione all’Associazione, mentre la quota annuale 2005 è di euro 25,00 per le persone fisiche e di euro 37,00 per le Associazioni, Enti, Confraternite.

L’anno sociale decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre

DIRITTI DEI SOCI:

- ricevere le Circolari Informative, con immaginette omaggio;

- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;

- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;

- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;

- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta di immaginette nelle Circolari Informative.

Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne, in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che di volta in volta verranno rese note.

Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice Presidente
Tel.06-7049.1619 e-mail: aicis_rm@yahoo.it

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VITA ASSOCIATIVA



9 GENNAIO: SU RAI UNO L’AICIS NOMINATA DAL CONDUTTORE DELLA RUBRICA “L’EREDITA’ LA SFIDA DEI 6”

La sera del 9 gennaio u.s. a Rai Uno, durante il programma “L’Eredità”, il conduttore Amadeus ha presentato ai concorrenti la seguente domanda: “Quali sono stati nell’anno 2004 i 10 santini più venduti?”
Egli poi ha precisato che la statistica, stilata dall’Associazione Italiana Collezionisti Immaginette Sacre, prevede le seguenti 10 posizioni: 1- Sant'Antonio da Padova; 2- San Pio da Pietrelcina; 3- Santa Rita da Cascia; 4- San Francesco d'Assisi; 5- San Michele Arcangelo; 6- Beata Teresa di Calcutta; 7- San Paolo di Tarso; 8- Sant'Anna; 9- San Giuseppe; 10- Santa Lucia.
Effettivamente la ricerca era stata curata nel febbraio 2005 dal nostro Vice Presidente RENZO MANFE’ per il mensile italiano “FOCUS” a séguito di una ricerca effettuata nei primi mesi 2005 in alcune librerie religiose italiane del nord, del centro e del sud. La rivista “FOCUS” ha pubblicato l’articolo nel mese di agosto 2005.

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GIOVANNI ZANFI E’ VENUTO A MANCARE NEL NOVEMBRE 2005


Giovanni Zanfi di Castelnuovo Rangone (Modena) è deceduto nel novembre scorso. Non è stato socio della nostra Associazione, ma ci è stato molto vicino sempre con molta simpatia. Sappiamo che tanti dei nostri soci hanno avuto, se non una conoscenza diretta, un qualche rapporto epistolare o telefonico con Zanfi. Per tali motivi ne diamo la triste notizia proprio in questa rubrica e, soprattutto, desideriamo ricordarlo al Signore con la preghiera. Alla famiglia presentiamo sentite condoglianze.

 

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10 GENNAIO - FONDO SOCIALE 2006:
“GRAZIE” AI SOCI G. ARESTIVO ED E. BARCAROLI


I soci GINO ARESTIVO ed EDMONDO BARCAROLI di Tarquinia sono intervenuti alla riunione sociale del 10 gennaio u. s. ed hanno portato con sé 5 scatole di immaginette che hanno consegnato al vice presidente Renzo Manfé per alimentare il fondo sociale del 2006 e degli anni successivi, a favore tutti gli associati. E’ doveroso un sentito ringraziamento ad Arestivo e Barcaroli per questa loro fattiva partecipazione all’attività AICIS.

 

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10 GENNAIO: GRAZIANO TONI SU RAI 2 CON “L’ALBUM DEI SANTINI”


Martedì 10 gennaio, su Rai 2, dopo il telegiornale delle 13.00, c’è stato un bel servizio avente per tema “L’Album dei santini” edito dalla “Pubblicazioni Srl”, nostra consociata.
Tra i commentatori, oltre il Prof. Vittorio Pranzini che ha curato i testi dell’opera, il servizio ha presentato l’Amministratore Delegato e socio AICIS GRAZIANO TONI che dell’opera è stato l’ideatore, il sostenitore e il realizzatore ed al quale facciamo molti auguri per una continuità di iniziative simili che riteniamo molto utili per far conoscere il santino in Italia, in Europa, nel mondo.

 

 

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12 GENNAIO – GRAZIE A P. MICHELE GIULIANO E A DON DAMIANO MARCO GRENCI


Abbiamo ricevuto un ulteriore rifornimento di nuove immaginette da parte di Padre MICHELE GIULIANO ofm di Orta di Atella (CE). Alcuni gruppi di santini sono stati da lui stesso fatti stampare, riservandone un quantitativo per tutti gli associati AICIS, da distribuire nel corrente anno. Alcuni gruppi di tali immaginette sono state inviate con la collaborazione del socio LUIGI LEONE di Napoli.
Parimenti, Don DAMIANO MARCO GRENCI in questi anni ha fatto affluire al fondo sociale un notevolissimo numero di santini e dall'inizio del 2003 ha contribuito con vari invii di immaginette alla campagna “Un santino per ogni socio”; con i Gruppi “TADDEO” e “VERONICA” (ai quali partecipano al 90% soci AICIS: ), ha contribuito a far stampare immaginette di santi e Beati poco conosciuti, trasmettendoli gratuitamente ai soci AICIS attraverso il nostro Notiziario mensile.
Grazie di cuore per quanto Padre Michele e Don Damiano Marco fanno, con sincero entusiasmo, per tutti i consociati.

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GENNAIO: IL SOCIO FRANCESCO BERNARDI RICEVUTO DA BENEDETTO XVI


Il mattino del 7 gennaio u.s. i Gentiluomini di Sua Santità sono stati ricevuti in Udienza speciale dal Santo Padre Benedetto XVI nella Sala Clementina; tra questi il nostro socio FRANCESCO BERNARDI di Roma.
E’ anche la prima volta che i Gentiluomini vengono ricevuti dal Papa accompagnati dalle loro consorti. Un segnale importante.
Il Santo Padre ha detto loro: “Cari amici! E’ per me motivo di grande piacere accogliervi questa mattina in speciale udienza e salutarvi con viva cordialità. E’ questa un’occasione propizia per conoscerci meglio e per manifestarvi i miei grati sentimenti per il servizio che rendete al Successore di Pietro. Vi vedo in occasione di cerimonie e ricevimenti ufficiali quando incontro Capi di Stato, Primi Ministri, Ambasciatori ed altre Autorità.
Vi sono sinceramente grato per la vostra collaborazione! Quest’oggi siete venuti accompagnando non alte Personalità politiche, ma le vostre gentili consorti come ad una riunione di famiglia. Sono lieto di accogliere anche loro e di salutarle con paterno affetto. […] Ci incontriamo al termine del tempo natalizio, mentre il nuovo anno muove i primi passi.
In questo periodo abbiamo guardato costantemente al Salvatore venuto sulla terra. E’ Lui che, nella disarmante semplicità della Notte Santa, ci ha portato la ricchezza della comunione con la sua stessa vita divina. […]
Avvolti da questo grande Mistero, iniziamo con serenità e fiducia questo nuovo anno sotto il segno dell’amore vivificante di Dio. […]” (Fonte: L’Osservatore Romano)

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DICEMBRE 2005: “LA MORTE DI SALVO NIBALI, GIORNALISTA E SCRITTORE


L’Osservatore Romano dell’11 gennaio u.s. ha pubblicato un articolo del socio Avv. Prof. ANTONINO BLANDINI a seguito della morte a Catania dell’amico SALVO NIBALI, direttore responsabile di “Prospettive”, l’interessante periodico della curia catanese che anche noi soci abbiamo imparato a conoscere dal 2004 con le celebrazioni del XVII centenario della morte del grande santo siciliano EUPLIO.
Nibali è stato stroncato da un infarto alla fine di dicembre 2005.
Le esequie sono state presiedute da Mons. SALVATORE GRISTINA, Arcivescovo di Catania, che ha pronunciato, commosso, una toccante omelia dicendo, tra l’altro: “Salvo […]è stato un uomo di comunione con il Signore, un professionista serio, con una grande dedizione al lavoro e una competenza largamente riconosciuta. […] Salvo amava far conoscere la vita della nostra Chiesa, ne parlava non solo su Prospettive, ma anche nei suoi interventi su L’Osservatore Romano e su Avvenire”.
Il Preside GIUSEPPE ADERNO’, uno dei primi collaboratori di “Prospettive”, ha rivolto una preghiera di ringraziamento al Signore “per aver donato alla Chiesa catanese un testimone di valori e di vita cristiana”.

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PAGAMENTO DELLA QUOTA SOCIALE ANNO 2006


Con la circolare nr. 272 la Segreteria ha allegato un modulo per il versamento della quota sociale che per i singoli è di euro 25,00 e per società, enti, associazioni è di euro 37,00. Si è voluto lasciare in bianco l’importo poiché molti soci hanno comunicato che colgono l’occasione per arrotondare l’importo annuo con un’offerta. Di ciò il Consiglio Direttivo ringrazia fin d’ora. Si invita a provvedere al versamento al più presto. Si allega al Notiziario la Tessera 2006 solo ai soci per i quali è pervenuta l’attestazione di avvenuto pagamento.

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DIO E' AMORE: PRIMA ENCICLICA DI PAPA BENEDETTO XVI


Di seguito riportiamo una sintesi della prima Enciclica di Benedetto XVI "Deus caritas est" (Dio è amore), sull'amore cristiano, datata 25 dicembre. L'Enciclica è articolata in due grandi parti.
La prima, intitolata: "L'unità dell'amore nella creazione e nella storia della salvezza" offre una riflessione teologico-filosofica sull'"amore" nelle sue diverse dimensioni - "eros", "philia", "agape" - precisando alcuni dati essenziali dell'amore di Dio per l'uomo e dell'intrinseco legame che tale amore ha con quello umano. La seconda parte, intitolata "Caritas - l'esercizio dell'amore da parte della Chiesa quale comunità d'amore" tratta dell'esercizio concreto del comandamento dell'amore verso il prossimo...

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PROSSIME CERIMONIE DI BEATIFICAZIONE
30 APRILE: DUE BEATIFICAZIONI A MILANO

 


Il mattino del 30 aprile 2006 nel Duomo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi presiederà la cerimonia di beatificazione di due sacerdoti:

1- LUIGI BIRAGHI (1801-1879)
Mons.Luigi Biraghi fu un sacerdote di profonda spiritualità e vasta cultura, che profuse nei seminari, quale insegnante e direttore spirituale. Fu consigliere dei suoi arcivescovi.
Nominato dottore della Biblioteca Ambrosiana, coltivò studi di storia ecclesiastica, di archeologia cristiana e di teologia. Nel difficile trapasso della Lombardia dall’Austria al Regno d’Italia, fomentò il dialogo e la pacificazione.
Per l’educazione cristiana delle giovani fondò l'Istituto delle Suore Marcelline.

2- LUIGI MONZA (1898-1954)
Don Luigi Monza, sacerdote dell’Arcidiocesi di Milano e fondatore dell’Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità, fu dichiarato “venerabile” il 20 dicembre 2003 ed un miracolo avvenuto per sua intercessione è stato riconosciuto il 19 dicembre 2005.

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28 MAGGIO: BEATIFICAZIONE A VISEU (PORTOGALLO)


Il 28 maggio 2006 il cardinale José Saraiwa Martins, Prefetto della Congregazione dei Santi, presiederà la cerimonia di beatificazione della religiosa Rita Amada Lopes de Almeida nella cattedrale di Viseu (Portogallo).
Rita Amada de Jesus, nacque il 5 marzo 1848 in un piccolo caseggiato della parrocchia di Ribafeita, Diocesi di Viseu, in Portogallo.

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ROLANDO RIVI: APERTO IL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE


Riceviamo dal Prof.Carluccio Frison l’unito contributo sulla cerimonia a Modena dell’apertura del Processo di beatificazione di Rolando Rivi, al quale lui stesso ha partecipato.
“A meno di due anni di distanza, da quando per la prima volta su questa stessa circolare, ci siamo occupati del giovane seminarista ROLANDO RIVI, barbaramente ucciso, a soli 14 anni, il 13 aprile 1945 in località Piane di Monchio (Modena) per la sola colpa di vestire l’abito talare, testimoniando in questo modo la sua ferma fede cristiana, siamo ben contenti di poter ora ritornare sulla sua figura. Il motivo di ciò è per informare tutti i soci che il 7 gennaio scorso, a Modena, nella Chiesa di S. Agostino, S.E.Mons. Benito Cocchi, Arcivescovo di Modena-Nonantola, ha solennemente aperto il Processo Informativo Diocesano per ottenere la glorificazione del Servo di Dio Rolando Rivi. La cerimonia si è svolta alla presenza di numerose autorità, religiose e civile, nonché di un vastissimo pubblico di devoti del giovane Servo di Dio.
Con l’occasione è stata presentata anche la nuova edizione della biografia (Paolo Risso, Rolando Rivi, un ragazzo per Gesù, Edizioni del Noce) e una nuova immaginetta.
Al momento, non mi dilungo più di tanto, in quanto è mia intenzione poter riprendere al più presto, in una prossima circolare, il discorso su Rolando, seminarista martire, non prima però di avere chiesto e, come spero, ottenuto da Padre Colusso, della Parrocchia di San Valentino (RE), ove si conservano le spoglie mortali di Rolando, la nuova immaginetta da poter distribuire a tutti i soci.

CARLUCCIO FRISON

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GIOVANNI PAOLO II: PROCESSO DI BEATIFICAZIONE


Troviamo sul sito http://www.vicariatusurbis.org/Beatificazione, la causa di beatificazione di Giovanni Paolo II con le parole del postulatore Mons.Slawomir Oder:
“Cari Amici, come sicuramente molti di voi ormai sanno, il processo è entrato nella sua fase dinamica. Sono cominciate le interrogazioni dei testimoni.
Nello svolgimento di questo compito, alquanto delicato ed impegnativo, il Cardinale Vicario si è rivolto all’Arcivescovo di Cracovia chiedendo l’istituzione nella sua Diocesi del Tribunale Rogatoriale, il quale avrà come compito raccogliere le dichiarazioni dei testimoni che abitano in Polonia.
Come in occasione dell’Apertura del Processo a Roma, il 28 giugno 2005, anche a Cracovia il 4 Novembre 2005 si è svolta in modo solenne, nella suggestiva cornice della splendida cattedrale di Wawel, la Prima Sessione del Tribunale.
Ho avuto la gioia e l’onore di partecipare a questo evento storico, durante il quale, oltre alle procedure di rito che prevedono il giuramento dei membri del Tribunale, l’Arcivescovo di Cracovia, S.E. Mons. Stanislaw Dziwisz, che per tanti anni ha vissuto accanto al Giovanni Paolo II come suo Segretario Particolare e amico, ha tenuto un discorso pieno di pensieri profondi e toccanti e di riferimenti personali e di particolare intensità emotiva, in quanto narrati da chi ne fu testimone [..]

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PARLIAMO DELLA MADONNA

 

I DIVERSI TITOLI A MARIA SANTISSIMA

 


Il nostro socio AICIS ATTILIO GARDINI, nel Nr.42 (Ott.-Dic. 2005) di “Santini et Similia” ha iniziato la rubrica “Nel nome di Maria” dove illustra i santini relativi ad alcune Festività mariane. In modo diverso, quasi complementare nella nostra Circolare informativa leggiamo “I diversi Titoli di Maria Santissima”, che risultando gradita ai nostri lettori, si protrarrà anche nei prossimi mesi.
Gardini già aveva pubblicato nel n. 38 di “Santini et Similia” l’interessante articolo “Le immagini della B. Vergine di Medjugorje”.

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LA PRESENTAZIONE DEL SIGNORE, DETTA ANCHE PURIFICAZIONE DI MARIA


Questa ricorrenza nacque come tipica festa mariana, frutto della tradizione del IV secolo. Fu introdotta dalla Chiesa nell'VIII secolo con il titolo "Purificatio Sanctae Mariae", cioè purificazione di Maria. Veniva festeggiata con una processione che andava dal Foro Romano a Santa Maria Maggiore e che si svolgeva di notte illuminando la strada con le candele (Candelora).
Quella del 2 Febbraio è una celebrazione che incentra la nostra attenzione nell’umile gesto della presentazione di Gesù Bambino al Tempio e della purificazione della vergine Maria.
Il significato va ben oltre la storia: ammiriamo l’umiltà della Vergine, la povertà della Santa famiglia di Nazareth e riascoltiamo sorpresi il cantico del santo vecchio Simeone. Proprio dalle sue parole, che definiscono il Bambino Gesù, luce delle genti, la Chiesa ha tratto il motivo per celebrare la luce con le candele benedette. Questo è il motivo per celebrare Cristo luce, per ringraziare Dio del dono della fede e per impetrare ancora la pienezza della luce come dono dello Spirito santo.
Ogni festa ha una particolare presentazione iconografica, perché l'annuncio del Mistero celebrato ed attualizzato viene dato non solo dai Testi Liturgici propri ma anche dalla rappresentazione visiva. Per questo nei riti della Chiesa d’oriente, l’Icona relativa alla festa viene solennemente portata dal Sacerdote al centro della Chiesa durante l'Ufficiatura e resta esposta sopra un alto tavolino inclinato, alla contemplazione ed alla venerazione dei Fedeli, fino alla conclusione. [...]

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16 febbraio: parte da Lucca la "PEREGRINATIO MARIAE" -
1846-2006: 160°ann.rio delle apparizioni a La Salette


Nel prossimo febbraio avrà inizio in Italia la «Peregrinatio Mariae»: la statua della Vergine custodita presso il santuario della Salette di Torino inizierà il suo viaggio partendo da Lucca il 16 febbraio. Dal santuario di Santa Gemma Galgani la «peregrinatio» si snoderà poi lungo tutto lo Stivale.
I sacerdoti che volessero accogliere l'effige della Vergine nella propria parrocchia potranno rivolgersi ai collaboratori dei Missionari della Salette (055/2344519 - 339/2146803 - 338/2521053).
Il santuario, arroccato sulle Alpi a ben 1800 metri di quota, ebbe origine dall'apparizione, avvenuta nel 1846, della Vergine a Massimino (undici anni) e Melania (quattordici anni): due ragazzi poveri e sprovveduti che stavano pascolando le mucche dei loro padroni.
In quell'ambiente povero e religiosamente degradato la Vergine si rivolse ai bambini con un linguaggio estremamente semplice [...]


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SANTUARI MARIANI IN ITALIA

Continua l’elenco dei Santuari Mariani italiani stilata dal Prof. FRANCESCO BRACALETTI di ROMA.
Coloro che desiderano inviare rettifiche o apporti per i Santuari delle Regioni già pubblicate o che pubblicheremo, potranno contattare il socio Bracaletti, che sarà ben lieto e riconoscente di qualsiasi contributo utile a migliorare o completare detti elenchi.

8 - REGIONE LOMBARDIA
ACQUATE LC - Madonna di LOURDES
ADRARA S.MARTINO BG - “ ASSUNTA
ADRO BS - “ NEVE
AIRUNO LC - “ ROCCHETTA
ALBANO S.ALESSANDRO BG - “ ROSE
ALBINO BG - “ CONCEZIONE
ALBINO BG - “ PIANTO
ALBIZZATE VA - “ CON BAMBINO
ALGUA' BG - “ PERELLO
ALMENNO S.SALVATORE BG - “ CASTELLO
ALZANO MAGGIORE BG - “ S.PIETRO
ALZATE BRIANZA CO - “ ROGOREDO
AMBIVERE BG - “ CASTELLO
ANGERA VA - “ RIVA
ANTEGRATE BG - “ ROSARIO
ARCAGNA LO - “ ASSUNTA
ARCENE BG - “ PIANTO
ARDENA VA - “ CAMPACCIO
ARDESIO BG - “ GRAZIE
ARENA PO PV - “ FONTANA SANTA
AVERARA BG - “ NIVES
BAGNOLO MELLA BS - “ STELLA
BAGOLINO BS - “ S.LUCA
BARZAGO LC - “ BEVARA
BEDIZZOLE BS - “ LAZZARETTO
BERGAMO BG - “ ADDOLORATA
BERGAMO BG - “ CASTAGNA
BERGAMO BG - “ CITTA'ALTA
BERGAMO BG - “ GRAZIE
BERGAMO BG - “ LORETO
BERGAMO BG - “ NEVE
BERGAMO BG - “ PATROCINIO
BERGAMO BG - “ SACRO CUORE DI GESU'
BERZO INFERIORE BS - “ PELLEGRINA [...]

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RUBRICA - CURIOSANDO TRA I LIBRI: CONTRIBUTI DEI SOCI


I SANTINI: QUALE CASA EDITRICE?

 


Ricevo e volentieri propongo, come promesso, per la pubblicazione un interessante contributo del socio LORENZO CIMENTI di Tricesimo (Udine), collezionista e studioso di immaginette devozionali e collaboratore della rivista “Santini et Similia”, in merito alla ricerca sulla incerta provenienza, nonché alla eventuale attribuzione a un unico editore, delle due immaginette raffigurate nell’articolo “I santini spagnoli del 1800”, presente nella Circolare di dicembre 2005.
Le due immagini, una delle quali (Santuario di Nostra Signora dei derelitti) riportava il nome della casa editrice P.Marti di Valenza, sono caratterizzate da un medesimo impianto iconografico e supporto trinato.
Nelle figure si possono ammirare gli esemplari analoghi dal socio reperiti dopo una attenta e proficua ricerca su libri e nella sua collezione:
- S. Maria Maggiore di Treviso (da I Santi di carta. Toni Basso. Ed. Castello d’Amore, TV);
- Maria Santissima venerata nel porto di Ravenna (da Santini. E.Gulli Grigioni e V.Pranzini. Ed. Essegi, Ravenna);
- Madonna di Lourdes (da A.Mennonna. La Madonna di Lourdes. Grafiche Zaccara, Lagonegro);
- Madonna delle Grazie di Tersatto, Croazia (da collezione di L.Cimenti);
- Madonna del Rosario di Pompei (da Carmelo Turrisi. Il lungo viaggio. Santi e santini. Barbieri edizioni. Cfr. figura nel mio articolo di dicembre, fotocopia allora inviata dalla socia M.A. Tribastone).
Tutti i santini contengono didascalie e preghiere in italiano o in latino.
Lorenzo Cimenti afferma testualmente: “Sono convinto, anche se non ho prove documentarie, che queste immaginette siano state stampate in Italia, sicuramente gli impianti tipografici sono gli stessi.
Molto probabilmente erano edite per conto terzi, forse in base ad un catalogo, le piccole tipografie locali poi stampavano al retro la preghiera e forse anche nel cartiglio sul davanti la località del Santuario.
Presumo che gli esemplari più antichi di questi santini siano stati editi verso la fine del 1800, ma poi sicuramente, utilizzando le stesse lastre siderografiche, la stampa è andata avanti per qualche decennio.
La prova di quanto affermo è giustificata dall’immaginetta della Madonna delle Grazie di Tersatto (di mia proprietà) località che sorge a pochi chilometri da Fiume in Croazia.
La suddetta località, ora conosciuta con il nome di Tirsat, è diventata italiana dopo il 1918.”
Purtuttavia si tratta per ora di ipotesi, se pure suffragate da indizi determinanti.
Rimarrebbe comunque da individuare il collegamento con il santino spagnolo riportato nell’articolo di dicembre.
La questione rimane aperta ad altri contributi...

MARIA GABRIELLA ALESSANDRONI

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DICEMBRE 2005: L'ALBUM DEI SANTINI
PUBBLICATO DALLA PUBBLICAZIONE S.r.l. DI LUGO (RA) CON LA CONSULENZA EDITORIALE DI V.PRANZINI


La pubblicazione dell’ ALBUM dei SANTINI, a cui il nostro sodalizio ha dato il suo contributo, non ha deluso le attese dei tanti collezionisti cultori e studiosi dell’immaginetta sacra.
Come segnalato, l’evento è coinciso proprio con le recenti festività natalizie, occasione che ha permesso a molti soci, oltre all’utilità di accrescere la propria raccolta, anche quella di assaporare il piacere di sistemarle nell’elegante album, magari con qualche piacevole ricordo dei tempi passati, quando ci si dilettava a collezionare figurine di attori o calciatori, di eroi quali Tarzan o Pinocchio, scene di guerre e di avventure, di fatti storici o personaggi famosi. Ormai le figurine da oltre 130 anni occupano un posto di primo ordine nella storia, nella cultura e nella formazione dei bambini. Proprio in questa varietà di argomenti trattati, mancava però quello religioso, lacuna che ora è venuta a colmarsi.
“Pictura sunt libri laicorum” aveva scritto Alberto Magno intorno all’anno 1000 e più tardi a distanza di 700-800 anni si continuerà a dire: “Immagini e pittura ai semplici, ai meno colti, servono da lettura”. Del resto lo stesso S. Ignazio di Loyola definiva le raffigurazioni sacre come la “Bibbia dei poveri”.
Questo a dimostrazione dell’importanza che per secoli ha avuto questo tipo di comunicazione, sull’informazione, nelle classi culturalmente emarginate o che avevano le conoscenze più elementari della scrittura. Fino ad allora per il popolo le uniche fonti di informazione a carattere religioso, erano rappresentate dalle Chiese, con i loro cicli di pitture ed affreschi (Assisi, S. Marco a Firenze, Orvieto) o vetrate e mosaici (Palermo, Ravenna, Monreale) che spiegavano la nascita del mondo, la vita e la morte, la venuta di Cristo e la sua Resurrezione, i Santi, i miracoli, il martirio, le Madonne nelle più svariate pose, per la cui realizzazione i più grandi artisti hanno dato il meglio della loro maestria.
Fin dal primo apparire delle nuove tecniche di stampa, la Chiesa cattolica si rese conto dell’enorme pericolo e nel contempo del grande vantaggio che quest’invenzione poteva comportare: da una parte il timore che la scomparsa degli amanuensi monastici non dava più la possibilità di controllare la diffusione dei manoscritti che gli stessi monasteri esercitavano per conto della Chiesa; dall’altra la grande produzione di immagini e figure che poteva sfuggire al controllo di una rigida diffusione e che riportava senza ombra di dubbio alla verità religiosa del mondo cattolico che nel frattempo si era conquistata.
La Chiesa realizzò allora una struttura di controllo attraverso un apparato che ne autorizzava la diffusione sia nella parte letterale che iconografica. E sotto questo aspetto rimase sempre in vigile controllo tanto che nel 1861 il Cardinale Vicario di Roma emanò un editto che proibiva di tenere in casa un apparecchio fotografico, di recente invenzione, senza averne preventivamente denunciato il possesso alle autorità competenti: esso veniva infatti considerato alla stregua di uno strumento che poteva servire a produrre immagini o diffondere idee idonee a corrompere le coscienze.
Nel tempo però la Chiesa ha sempre privilegiato la diffusione delle immagini del mondo religioso in quanto questa particolare raffigurazione risponde ad una triplice funzione costituita da:
“Ornamento”: decorando ed impreziosendo il luogo del culto con fregi, decori, serti floreali,colori e motivi che rendono piacevole e gradevole la raffigurazione.
“Insegnamento”: attraverso l’effige si cerca di portare a conoscenza dell’illetterato, episodi, fatti e personaggi così come tramandati dalla Storia Sacra, aneddoti, particolari, simboli, attributi ed allegorie, miracoli che al soggetto raffigurato sono riconducibili.
“Incitamento”: con funzione proprio di diffondere la devozione, la pietà e quindi la fede.
Le immaginette dunque hanno la ricchezza di un libro. Alcune superano di gran lunga qualsiasi descrizione che valenti artisti hanno saputo trasferire sulla carta, con brevi tratti di penna, non solo soggetti, ma anche emozioni e sentimenti, pietà e stati d’animo da cui è difficile non farsi contagiare (Cfr. ad esempio le immaginate 89 e 92 o la serie figurata dal Credo Nr.103-114 per la ricchezza di particolari).
L’ALBUM attraverso splendidi esemplari ripercorre 500 anni di storia del Santino, brevemente commentati dalla vasta conoscenza e competenza del Prof. Vittorio Pranzini, un nome che ricorre spesso nel campo iconografico-religioso, noto studioso e collezionista.
(La foto del Notiziario rappresenta una riunione a CAMPOFILONE del 1990 per la Mostra biennale sul tema.”Riconoscere i Santi”. Il prof. Pranzini è il primo a sinistra; al centro, la prof.ssa Elisabetta Gulli Grigioni, Maria Teresa Casella Bize, P.Lucio Migliaccio, OMD, Assistente Ecclesiastico AICIS dal 1983 al 2005; il primo a destra è il Dr.Gian Lodovico Masetti, ex Vice Presidente AICIS dal 1983 al 2002 e Presidente dal gennaio 2003. In sala, in primo piano a destra, di spalle, Renzo Manfè, attuale Vice Presidente AICIS).
Con 440 esemplari riprodotti con alta fedeltà da foto professionali, con mezzo digitale (e visto il risultato può senz’altro definirsi un lavoro di estrema precisione e qualità, a fronte di un prezzo assolutamente contenuto), l’album ci mostra una serie di immaginette splendide per il loro soggetto, la loro tipologia, la tecnica di produzione che permette di far conoscere alla maggioranza veri pezzi di storia, di ripercorrere tecniche manuali che sono veri gioielli di artigianato, spesso su materiale pregiato (pergamena) ora caduto in disuso.
Possiamo allora ritenere, senza ombra di dubbio, che la pubblicazione dell’album dei Santini rappresenti un recupero storico dell’illustrazione minore, uno strumento di aiuto alla cultura del Santino, e forte del suo messaggio, un oggetto di diffusione della devozione cristiana.
Una scelta coraggiosa dunque alla quale auguriamo le più favorevoli condizioni per migliorarsi e crescere in vista di quei programmi annunciati e tesi ad una più approfondita conoscenza della cultura religiosa mediante la pubblicazione di successive figurine a tematica religiosa che hanno fatto parte della nostra vita quotidiana, ma che ormai appartengono al passato, ad un mondo che non c’è più.

SAVERIO VITAGLIANO

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UN MUSEO CON CIRCA 80.000 SANTINI
IL MUSEO DEL PAESAGGIO DI VERBANIA

 


Fondato da Antonio Massara come “Museo Storico Artistico”, nel 1914, assume la denominazione di “Museo del Paesaggio” con lo scopo di “favorire lo studio delle bellezze naturali e artistiche della regione e promuoverne la tutela” e si insedia nel sei-settecentesco palazzo Viani Dugnani. Sito: www.verbania-turismo.it/
Sezione staccata della RELIGIOSITA’ POPOLARE - Palazzo Biumi Innocenti - Salita Biumi Verbania
La Sezione Staccata contiene la collezione di 5023 ex-voto dipinti provenienti da alcune regioni italiane e dal Messico (in esposizione circa 715, dal XVI al XX sec.) donata nel 1996 al Museo del Paesaggio dal dr. E. Cefis. I pezzi esposti seguono un discorso didattico che intende dimostrare visivamente alcune caratteristiche (la struttura dell’immagine dipinta, l’evoluzione nei modi di rappresentazione, i fatti rappresentati, i pittori esecutori).
Questa Sezione Staccata è importante perché contiene un interessante raccolta dei "Santini" che, iniziata nel 1978 dal Museo, conta attualmente oltre 80.000 pezzi.
Anima di questo settore, in continua e costante crescita è la responsabile Dr.ssa MARIA GRAZIA REAMI OTTOLINI che fin dagli inizi è stata l’organizzatrice ed ancora attualmente segue con passione e competenza la Sezione stessa.
Il Segretario AICIS Saverio Vitagliano nel segnalarci che il nr.926 del magazine “Il Venerdì” de “La Repubblica” ha riportato un articolo “Calciatori addio, ora l’album di figurine porta diritti in Paradiso” (ove, tra l’altro, è stato evidenziato il valore storico-culturale dell’opera L’ALBUM DEI SANTINI della nostra associata, la “Pubblicazioni Srl”, nelle edicole da metà dicembre), e il fatto che in Italia non esiste neppure un Museo del Santino, ci ha parimenti segnalato il nr.930 de “il “Venerdì” del 13 gennaio u.s., in quanto nella Rubrica “Lettere” viene riportata una significativa lettera della Dr.ssa Reami Ottolini, che il Magazine così titola:
QUANDO I "SANTINI" SONO ROBA DA MUSEO
Ho letto sul ‘Venerdì’ nr.926 l’articolo dal titolo “Calciatori addio, ora l’album di figurine porta dritti in Paradiso”, dove tra l’altro si dice che in Italia non esiste un museo dei santini.
Vorrei invece segnalare che il museo del Paesaggio di Verbania è stato uno dei primi collezionisti di questa particolarissima e straordinaria produzione di piccole immagini di devozione popolare. Una raccolta iniziata fin dagli anni Settanta, per poter conservare e tramandare alle generazioni future questi veri e propri documenti, non solo di devozione, ma anche di storia.
La nostra collezione è consultata da numerosi studiosi e amatori e su di essa è stata realizzata nel 2003 un’interessante tesi di laurea presso l’Università degli Studi di Pavia, dal titolo “I santini. Storia, arte e devozione nella collezione del museo del Paesaggio di Verbania”.
La raccolta è visitabile tutti i giorni, lunedì escluso, su richiesta, data la deperibilità dei pezzi, presso la sede staccata del Museo,dedicata alla religiosità popolare (tel.0323-526621, e-mail: museodelpaesaggio@tin.it). Nel Palazzo Biumi-Innocenti, del XVI secolo, sono conservati 5300 ex voto dipinti e ben 80mila santini. Un numero altissimo, dovuto al fatto che il museo non si limita a conservare i pezzi di antiquariato, di cui c’è comunque una ricca rappresentanza, ma proprio tutti i “santini”, anche i moderni e “meno” preziosi. E questo è, agli occhi degli studiosi, uno dei meriti della raccolta: offrire una documentazione davvero completa del fenomeno.

Maria Grazia Reami Ottolini – Verbania Pallanza

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I SANTINI: UN MONDO AFFASCINANTE
II-PICCOLE ESPERIENZE DI UN COLLEZIONISTA


Posso solo brevemente elencare, per quanto mi è dato conoscere, alcune scelte sulle quali possiamo orientarci indipendentemente dal tipo di rappresentazione.

VITA DI GESU’ e PASSIONE

La redenzione promessa agli uomini, dopo il peccato originale, passa attraverso la nascita, vita, morte e risurrezione di Gesù Cristo. Essa segna il limite della nuova era e data gli anni a partire da tale evento per cui possiamo affermare che rappresenta universalmente il fatto più straordinario mai avvenuto.
Nelle iconografie popolari esistono alcune simbologie ricorrenti alle quali dobbiamo dare il giusto significato.
Alcune piante quali i rovi, i cardi e le spine sono quelle che intralciano il cammino ascetico dell’uomo.
Esse rappresentano la violenza, l’oppressione e le difficoltà.
Il Buon Pastore libera la pecorella dai rovi, cioè libera l’uomo dai peccati, e i rovi sono ricorrenti nella Passione e, perfino, la culla è avvolta da un lungo ramo di rovi per ricordare il cammino doloroso. Le tenebre, il mare tempestoso, il fiume vorticoso, il fuoco, il precipizio, simboleggiano il pericolo che si accompagna alle esperienze del bisogno dell’uomo.
La croce è segno di dolore, ma mostra anche il Cristo che nell’altitudine della sua posizione lancia un segnale di perdono e di amore.
Calice, colonne spezzate, fiori recisi e lampade ardenti rappresentano la morte, l’ancora la salvezza, i grappoli d’uva e le spighe la provvidenza, il giglio la purezza.
Simbolo di Gesù è il pesce.
Le varie tematiche che andremo a sviluppare potranno essere suddivise in tanti percorsi quanto ognuno riterrà opportuni:
· Natività (Culla – Gesù Bambino – Visita dei pastori –Visita dei magi – Presepe).
· Sacra Famiglia - Casa di Nazareth
· Vita di Gesù (vastissimo argomento che porta in primo piano tutto quanto scritto nei Vangeli).
· Gesù e i Bambini - Buon Pastore - Volto Santo – Ultima Cena
· Via Crucis (Passione e morte)
· Risurrezione – S.Cuore – Preziosissimo Sangue – La Sacra Sindone – I Misteri del Rosario.
(continua)

GIANNI ZUCCO

 

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NOTIZIE DAL MONDO


APERTO L’ANNO SAVERIANO PER IL V CENT.RIO DELLA NASCITA DI SAN FRANCESCO SAVERIO E I 450 ANNI DELLA MORTE DI S.IGNAZIO DI LOYOLA



PAMPLONA 3.XII.2005 -Con i Vespri solenni celebrati nella Cattedrale di Pamplona (capitale della regione della Navarra, in Spagna) sono iniziate il 2 dicembre u.s. le celebrazioni del quinto centenario della nascita di San Francesco Saverio, nato nel Castello di Saverio il 6 aprile del 1506 e morto nell’isola di Sancian, alle porte della Cina continentale il 3.XII.1552.
La Compagnia di Gesù, con un anno giubilare, ricorda anche i 450 anni dalla morte di Sant’Ignazio di Loyola e il 500° anniversario della nascita del Beato Pierre Fabre. Si tratta dei fondatori della Compagnia di Gesù.
Ha presieduto la celebrazione l’arcivescovo di Pamplona, mons. Fernando Sebastián Aguilar. Erano presenti anche il Preposito Generale della Compagnia di Gesù, padre Peter Hans Kolvenbach, i Provinciali di tutto il mondo e numerose autorità civili e politiche.

 

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IN ITALIA IL WEB CATTOLICO E’ A QUOTA DIECIMILA

 


ROMA. = In Italia i siti Internet legati al mondo ecclesiale raggiungono quota diecimila.
A rilevarlo è la redazione dei Siti cattolici, gruppo che attraverso il Web si occupa di monitorare lo sviluppo delle pagine legate alla Chiesa, in modo da poter favorire la creazione di una sorta di Rete del mondo cattolico telematico. Tra le realtà più vitali: le parrocchie.

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IL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI:
HO CON ME UN SANTINO DI GIOVANNI PAOLO II DEL QUALE SONO MOLTO DEVOTO


ROMA 18.1.2006- Il canale televisivo italiano privato “La7” (conosciuto anche come "il settimo canale"), considerato la terza maggiore rete televisiva in Italia, il 18 gennaio u. s. nella rubrica “Omnibus” che va in onda ogni mattino dalle 7.55 alle 8.55 ha trasmesso il servizio dal titolo “Casini: tattica e strategia”, presente ovviamente il Presidente della Camera dei Deputati Pier Ferdinando Casini ed alcuni giornalisti italiani. Tra le tante domande rivolte all’esponente politico cattolico, il conduttore e giornalista de “La7” Antonello Piroso ha espressamente chiesto:”E’ vero che lei ha con sé in tasca un santino di Giovanni Paolo II?”
E l’onorevole:”Sì porto con me sempre un’immaginetta di Papa Giovanni Paolo II . E’ un Pontefice che ho stimato molto in vita e del quale sono devoto ora, dopo la sua morte”.

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IL COMPENDIO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA CATTOLICA PRESENTATO A MOSCA DAL CARDINALE RENATO RAFFAELE MARTINO

MOSCA dicembre 2005 - Il Presidente del Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Renato Raffaele Martino, accompagnato dal Segretario del dicastero vaticano, vescovo Giampaolo Crepaldi, il 1° dicembre u. s. ha presentato il Compendio presso la Casa della Cultura della capitale russa nell’ambito della Mostra del libro culturale russo.
Tratteggiando le linee principali del Compendio, definito “un manifesto per realizzare un nuovo umanesimo integrale, solidale e aperto alla trascendenza”, il cardinale Martino ha messo in rilievo la necessità di riscoprire il bene comune, inteso come la dimensione sociale e comunitaria del bene morale, e l’inscindibile rapporto dell’economia con l’etica, giacché entrambe trovano il loro fondamento e la loro ragion d’essere nell’uomo ed entrambe tendono, secondo prospettive diverse, a comprenderlo in tutta la sua piena dignità per la costruzione di un ordine economico eticamente orientato a servizio della persona.
Il presidente di Giustizia e Pace ha anche evidenziato che la democrazia, secondo il Compendio, è il sistema politico che, meglio degli altri, favorisce la partecipazione e quindi la solidarietà reciproca e la collaborazione, ma la democrazia stessa va intesa non solo come libertà politica ed elettorale, ma anche e soprattutto come tutela e sviluppo della persona.

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MONS. W. BRANDMUELLER: NESSUNA CAMPAGNA PER RIABILITARE GIUDA
ROMA, martedì, 17 gennaio 2006 (ZENIT.org)


Ha destato molto scalpore in Italia la notizia secondo cui la Maecenas Foundation for Ancient Art di Basilea e il National Geographic avrebbero intenzione di pubblicare per Pasqua in francese, inglese e tedesco il contenuto di un manoscritto del primo secolo con il Vangelo apocrifo di Giuda.
Di questo scritto finora si aveva notizia solo da S. Ireneo (Vescovo del II secolo). L’annunciata pubblicazione ha acceso un dibattito sulla figura di Giuda Iscariota, l’apostolo che tradì Gesù Cristo.
“La Stampa”, in un articolo pubblicato l’11 gennaio, ha rivelato che secondo alcune indiscrezioni il manoscritto apocrifo porterebbe ad una rivalutazione di Giuda, il quale sarebbe stato funzionale al disegno salvifico di Dio. A questo proposito, “La Stampa” ha riportato anche i commenti dello scrittore Vittorio Messori e di monsignor Walter Brandmüller, presidente del Pontificio Comitato delle Scienze Storiche. E’ sulla base di questi commenti che il “Times” di Londra ha pubblicato il 12 gennaio un articolo in cui sostiene che monsignor Brandmüller sarebbe alla guida di una campagna per convincere i credenti della bontà di Giuda.
L’articolo del “Times” sostiene anche che alcuni studiosi della Bibbia sono convinti che la visione negativa di Giuda sia stata influenzata da testi antisemiti.
Per chiarire il senso e le implicazioni della vicenda, ZENIT ha intervistato il presidente del Pontificio Comitato delle Scienze Storiche .
D-Il “Times” ha scritto che lei guida una campagna per riabilitare Giuda
Brandmüller: Questa notizia non ha nessun fondamento. Leggendo il “Times” ho scoperto che esiste una campagna per riabilitare Giuda e io ne sarei il capo. Non ho parlato con il “Times”. Non riesco ad immaginare [...]

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MOSTRE DI IMMAGINETTE


ROMA, 22 DICEMBRE .2005 - 8 GENNAIO .2006 – MOSTRA DI PRESEPI E SANTINI: “IL SANTO NATALE”

 

Il 22 dicembre 2005 è stata inaugurata una mostra di presepi e di immaginette presso l’Istituto dei Padri Rogazionisti di Grottaferrata (RM), via Vitt.Veneto 135, che è rimasta aperta ai visitatori fino all’8 gennaio 2006. Il socio Prof. STEFANO IORI in questo favorevole contesto si è felicemente inserito con le immaginette sacre sulla tematica della Natività.
Il polo di attrazione della mostra è ovviamente il magnifico presepe poliscenico realizzato alla fine degli anni Sessanta che, su circa 200 metri quadrati, mostra la prima parte della vita di Gesù, dall’Annunciazione alla fanciullezza. Migliaia e migliaia i visitatori intervenuti.
Con l’occasione il Prof. Iori ha inviato alla nostra Segreteria, nell’ambito della campagna “Un santino per ogni socio”, il calendarietto 2006 con sant’Annibale Maria Di Francia messo a disposizione per tutti i soci dai Padri Rogazionisti di Grottaferrata. Grazie.

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PESCARZO DI CAPO DI PONTE (BS), 1- 6 GENNAIO 2006 - MOSTRA DI “STAMPE SACRE NEI SECOLI”

 

 

Nei giorni dall’1 al 6 gennaio 2006 si è svolta nella chiesa di San Rocco in Pescarzo di Capo di Ponte (BS) una mostra di incisioni e stampe sul tema: “Stampe sacre nei secoli”, della collezione privata Ennio Belotti, socio AICIS dal 2002. L’esposizione ha avuto un notevole successo in quanto è stata visitata in soli 6 giorni da centinaia di persone: grande soddisfazione da parte di chi ha curato l’allestimento, tenuto conto che il paese conta solo 300 abitanti circa.
Il materiale esposto era piuttosto interessante; infatti comprendeva nomi di artisti molto importanti nel settore dell’incisione, come Luca da Leida, Marcantonio Raimondi, Antonio Tempesta, Filippo Morghen, Antonio Viviani e altri.
Ha fatto da contorno a tutto questo un quantitativo di santini traforati (trinati), inseriti appositamente perché rappresentativi della devozione popolare del periodo 1850-1890 in Francia e in altre nazioni europee.
Ed infatti nei visitatori tali immaginette hanno avuto un positivo effetto di rimembranza e di forti emozioni, oltre che un profondo senso di devozione e di fede.
Per l’occasione sono piovute diverse proposte per allestimenti di altre esposizioni. Senza dubbio in novembre, nella settimana di S.Martino di Tours, sarà organizzata a Cemmo di Capo di Ponte (BS) un’altra esposizione nell’Istituto delle Suore Dorotee, fondato dalla Beata Sr. Annunciata Cocchetti.
Un piccolo seme che cresce perché anche attraverso immagini e immaginette sacre la gente sia aiutata a scoprire il vero amore di Dio per tutti noi.

ENNIO BELOTTI

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BOLOGNA, 23 DICEMBRE .2005 - 8 GENNAIO 2006 – MOSTRA DI SANTINI “SAN GIUSEPPE E IL SANTO NATALE”

 

La socia MARA ANDREOTTI di Bologna ci ha trasmesso le unite notizie inerenti la Mostra di immaginette che si è conclusa lo scorso 8 gennaio, riportando il grosso successo di migliaia di visitatori.
“Come è ormai tradizione, anche quest’anno l’Opera Pia “Il Pane di S. Antonio”, con la collaborazione della Soprintendenza ai Beni Librari e dei Collezionisti dell’Emilia Romagna, ha organizzato nel periodo natalizio una mostra di Santini, dal titolo, quest’anno, “San Giuseppe e il Santo Natale”.
La mostra, di cui è stato stampato un piccolo catalogo, ha riscosso un ampio successo di pubblico. Nello spazio di una quindicina di bacheche sono stati esposti circa trecento santini di san Giuseppe prevalentemente dell’otto e novecento provenienti oltre che dalla raccolta dell’Opera Pia, dalle collezioni dei sigg. Bizzocchi, Riccò e Salmi. Le immaginette erano corredate da una didascalia esplicativa, nonché da qualche nota pastorale sulla figura di san Giuseppe.
Si calcola che abbiano visitato la mostra oltre tremila persone.
Si ringraziano i sigg. collezionisti che hanno contribuito con le loro immaginette e soprattutto con la loro presenza alla buona riuscita dell’evento; nonché la Soprintendenza che ha fornito la struttura per l’allestimento della mostra all’interno della Basilica”.

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CARBONIA, 11-12 FEBBRAIO 2006 – MOSTRA DI SANTINI : “LA MADONNA DI LOURDES”

 


Il socio LIBERO PIRASTRU di Serbariu organizzerà per la festa della Madonna di Lourdes una importante esposizione di immaginette sacre sul tema mariano “La Madonna di Lourdes” a Carbonia, Via Lubiana, a fianco del Centro EISS.
L’esposizione che comprenderà circa 800 immaginette del periodo ottocento-novecento resterà aperta al pubblico nei giorni 11-12 febbraio.

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OLGIA di RE (VB) - 18 DICEMBRE 2005/22 GENNAIO 2006 - MOSTRA DI IMMAGINETTE SACRE
“GESU’ DALLA NASCITA AL SUO RITROVAMENTO NEL TEMPIO”

 


Il socio PIER LUIGI PATRITTI di Olgia di Re ha esposto circa 300 immaginette sacre della propria collezione sul tema: “Gesù dalla nascita al suo ritrovamento nel tempio” nella Chiesa della Visitazione di Olgia di Re dal 18 dicembre 2005 a domenica 22 gennaio u.s.
I santini, esposti nelle cappelle laterali della Chiesa in pannelli di cm.70 x 100, debitamente commentati uno per uno, abbracciavano un periodo di tre secoli, dalla seconda metà del 1600 alla fine del 1800 ed hanno suscitato vivo interesse per la loro originalità e rarità.

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REALIZZARE UN SANTINO
LE TECNICHE DELLE IMMAGINETTE MANUFATTE

 


Vogliamo qui ricordare una mostra natalizia che ebbe un grande successo: “NATALE IN CLASSENSEIl Bambino Gesù nelle immagini devozionali tra Settecento e primo Novecento – La collezione di F. Briccoli”, tenutasi dal 12 dicembre 2003 al 7 febbraio 2004 in una sede prestigiosa quale può essere quella della Biblioteca Classense di Ravenna.
Il socio FILIPPO BRICCOLI di Ravenna, in tale circostanza, ha esposto un certo quantitativo immaginette di Gesù Bambino dalle quali emergono, come dice un ben curato fascicolo che accompagna la mostra stessa, con precisi commenti per ogni pezzo in esposizione, “pensierosi bambini, teneri e aggraziati, ma carichi di una simbologia complessa quasi mai dimentica dei travagli della futura Passione di Cristo, i cui strumenti si affiancano nella raffigurazione ai consueti corredi dell’infanzia, i portinfante, le fasce, la culla e si proponevano a una devozione profondamente sentita e immediata, ma senz’altro sapiente.
Vogliamo qui riportare un articolo del citato fascicolo per sottolineare le “tecniche delle immaginette manufatte”. I testi sono a cura di Filippo Briccoli, Claudia Giuliani e Daniela Poggiali.
“La vastissima varietà tipologica dei santini pone il problema di individuare, almeno in generale, alcune tecniche di esecuzione più usate nel comporre le immaginette; tenendo presente la distinzione, messa puntualmente in rilievo nei più recenti studi sull’argomento, e in particolare in quelli di Elisabetta Gulli Grigioni e Vittorio Pranzini.
Il santino manufatto, che è l’oggetto di studio di questa mostra, può essere a sua volta “totalmente manufatto”, nel caso in cui siano prodotte artigianalmente e senza l’intervento di mezzi meccanici sia l’immagine centrale che la cornice, oppure “parzialmente manufatto”, nel caso in cui vengano utilizzati elementi prodotti serialmente, come incisioni e cromolitografie, o industrialmente, come stoffe e carte colorate, o materiali naturali, come fiori secchi.
Nei santini esposti è largamente presente la tecnica dell’intaglio su carta, realizzato attraverso l’uso di un temperino a lama stretta che descrive preziosi decori intagliando appunto, il supporto: è la tecnica, questa, ad esempio degli elaborati e delicatissimi canivet, originariamente riservati a ceti sociali elevati, interamente manufatti, che conoscono il periodo di maggior diffusione nel Settecento, soprattutto ad opera di religiose dei conventi monastici. Nei canivet l’immagine centrale è miniata con pigmenti naturali e, talvolta, ritoccata con plovere d’oro.
E’ stato diffusamente indagato il rapporto tra la produzione ad intaglio su carta e quella di merletti, che, a volte, presentano anche motivi decorativi simili e anche il confronto con simili produzioni in cuoio, realizzate per le legature dei libri, in cui l’intaglio a giorno veniva messo in evidenza applicando sotto un secondo foglio di cuoio di diverso colore.
La tecnica dell’intaglio viene utilizzata anche per una produzione di santini meno raffinata, caratterizzata da decori semplificati e da colori accesi.
Nell’Ottocento, alla produzione dei canivet si affiancano manufatti più popolari, che imitano gli elaborati prodotti intagliati, ma realizzati con la tecnica del ritaglio su carta ottenuto con l’uso delle forbicine e praticata non più solo da abili monache o esperti artigiani, ma anche da bambini, come esercizio catechistico, e da fedeli de-voti; in realtà non sempre è possibile distinguere tra intaglio e ritaglio, che spesso convivono nello stesso oggetto.
La tecnica della punzecchiatura ad ago, anch’essa forse debitrice alla produzione di merletti, per i quali veniva usato una sorta di “cartone da spolvero” realizzato bucando con un ago un foglio di carta per mezzo del quale si trasferivano le linee guida del disegno da eseguire, poteva essere usata da sola o per arricchire il lavoro di intaglio e ritaglio della carta.
Alla fine del secolo si diffondono, forse per influenza delle schede perforate musicali inseribili in pianole e strumenti musicali, i cartoncini perforati meccanicamente, che presentano file di piccoli fori equidistanti, per mezzo dei quali viene realizzato un decoro geometrico e privo di linee curve. Utilizzato intagliato, intero o ridotto a striscioline, il cartoncino veniva completato con l’applicazione di piccole immagini, spesso stampate in cromolitografia, tecnica che conosce la sua massima diffusione in questo periodo, e che si realizza con l’uso di più matrici litografiche a colori diversi.
Nell’Ottocento ha grande sviluppo anche la tecnica del collage, da sempre variamente usata,anche per opere di grandi dimensioni e che prevede l’assemblaggio di materiali diversi e spesso eterogenei, come stoffe, cera, perline, striscioline di carta colorata, fiori secchi, figurine incise o cromolitografate e di cui sono presenti in mostra numerosissimi e pregevoli esemplari di Bambini vestiti.

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CAMPAGNA "UN SANTINO PER OGNI SOCIO"




LIZZANO DI CESENA: 470° ANNIVERSARIO DELLE APPARIZIONI DELLA B.V.MARIA


Il socio ALBERTO BOCCALI di Cesena ci ha trasmesso un'immaginetta della prima apparizione della Beata Vergine a CHIARA CANDOLI, nell’ambito dell’iniziativa sociale “Un santino per ogni socio”.
Nell’anno 1535 in località di Lizzano,collina presso Cesena, Chiara Candoli (Clara),giovane quindicenne mentre pascolava le peco re sul terreno di famiglia fu favorita da tre apparizioni della Beata Vergine Maria. La pastorella non fu subito creduta su quanto raccontava a riguardo delle visioni, ma solo dopo la terza Apparizione alla quale assistettero anche i due fratelli maggiori.
La Vergine chiedeva fosse costruita una chiesetta in quello stesso luogo. I Candoli donarono il fondo ai Frati Minori Conventuali i quali vi costruirono chiesa e convento. Nello stesso anno delle apparizioni, per volontà espressa della Madonna, la fanciulla entrò nel Convento di Santa Chiara in Cesena e vi rimase fino al 1583, anno in cui morì in concetto di santità dopo 48 anni di vita religiosa. Nel corso dei secoli, a causa di guerre e soppressioni, vennero demoliti sia la chiesa che il convento. Oggi sul luogo delle apparizioni non esiste più nulla se non la Chiesa parrocchiale di Lizzano poco distante, nella quale si conservano due quadri con le scene delle tre apparizioni.
Lo scorso anno, 2005, è stato festeggiato il 470° anniversario delle apparizioni.

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VIAREGGIO: 70° ANNIVERSARIO DELLA BASILICA DI SANT'ANDREA APOSTOLO
12 GENNAIO - FESTA DI SANT'ANTONIO MARIA PUCCI

 


Il Dr.GIUSEPPE TAMBURINI di Pisa ha trasmesso un articolo e l’immaginetta di S. Antonio M.Pucci per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
La Chiesa sorge a Viareggio nel 1836 per volontà di Sua Altezza Carlo Lodovico di Borbone (1799-1883), Duca di Lucca, il quale poi, nel 1839, l’assegna all’Ordine dei Servi di Maria della Provincia Toscana.
Il 21.6.1840 Papa Gregorio XVI emana il Breve Pontificio con cui istituisce la nuova Chiesa e parrocchia assegnandola in perpetuo ai Servi di Maria.
In data 24.2.1842 Gian Domenico Stefanelli, arciv.di Lucca, visti i decreti del Duca di Lucca e del Papa, emana un suo Decreto con il quale divide e scorpora dalla Chiesa e dalla popolazione di Sant’Antonio dei PP.Francescani, una porzione di territorio e decreta la costituzione della nuova Parrocchia, con il titolo e invocazione di S.Andrea Apostolo, affidandola in perpetuo all’Ordine dei Servi di Maria.
Nel maggio 1963, con Breve apostolico di Paolo VI la Chiesa di S.Andrea viene innalzata a titolo di Basilica. La Chiesa, lunga m. 35,50 e larga m.18,50 ha 3 navate, divise da un doppio ordine di colonne di puro stile ionico e di due pilastri. Al centro della crociera c’è la cupola impostata su quattro archi a mezzo tondo e sostenuta da due pilastri interi, detti avancorpo, e da due altri internati, protratti sul presbiterio dove domina l’Altare Maggiore in marmo bianco di Carrara finemente intarsiato.
L’abside è suddiviso da 6 colonne e 2 pilastri interi che fanno intravedere 3 finestre con vetrate istoriate e ai lati due armoniche teorie di canne d’organo.
In ognuna delle due navate laterali vi sono 3 altari e 2 cappelle; nella navata laterale sinistra vi è la Cappella dedicata a sant’Antonio Pucci, in quella di destra la Cappella dedicata alla Madonna Addolorata, incoronata il 9 maggio 1920 dal rappresentante del Capitolo Vaticano.
Sant’Antonio Maria Pucci nacque a Poggiole, diocesi di Pistoia, il 16.4.1819. Entrò a 18 anni nell’Ordine dei Servi di Maria a Firenze, nel Santuario della SS.ma Annunziata, ove fece il Noviziato. A Montesenario compì gli studi sacri. Il 24.9.1843 fu ordinato sacerdote a Firenze. Nel ‘44 fu destinato alla Parrocchia di S.Andrea di Viareggio, Vice Curato prima, Parroco poi. [...]

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ORTA DI ATELLA - FESTA DI SAN MASSIMO VESCOVO
15 GENNAIO - FESTA DEL PATRONO

 


Il socio Padre MICHELE GIULIANO, OFM, di Orta di Atella ha trasmesso un'immaginetta di San Massimo Vescovo per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
San Massimo è il primo Vescovo della Chiesa Nolana del quale si abbia notizia certa, come attesta S.Paolino nei Carmi (398-399 d.C.): “Era in quel tempo vescovo di Nola un sant’uomo, chiamato Massimo, maturo di età, santo di costumi; di aspetto venerabile, zelante, prudente, e di alto e cristiano Spirito”.
Durante la persecuzione di Valeriano egli si rifugiò sugli impervi monti circostanti la città di Nola. Raccolto e soccorso, quasi morente, fu riportato da San Felice a Nola e affidato alle cure di una pia donna. Morì consumato dalla lunga età e dalle fatiche patite per Cristo ed il gregge a lui affidato. -
Il suo corpo, trasferito verso il 715 a Benevento, fu in seguito affidato alla custodia del Monastero di Montevergine, dove è attualmente conservato.
Il 13 settembre 1947 gran numero di fedeli, accompagnati da Sua Ecc. Mons.Antonio Teutonico, vescovo di Aversa, prelevarono dal Monastero di Montevergine una insigne reliquia, per riportarla nella nostra Chiesa parrocchiale, dove fu accolta con fervore e devozione dal venerando parroco don Salvatore Mozzillo e da tutto il popolo Ortese.

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22 GENNAIO - 50° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI SUOR FERNANDA RIVA

 


La socia GIULIANA FARAGLIA di Roma ci ha trasmesso un' immaginetta della Serva di Dio Sr.Fernanda Riva, canossiana, per celebrare il 50 ann.rio della Sua nascita al cielo e per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Fernanda nasce a Monza il 17 aprile 1920.
La figura cristiana della mamma la guida fin da piccolissima a una completa e seria formazione cattolica e umana che favorisce precocemente la sua maturità civile e soprattutto religiosa. Dimostra fin da bambina la propria maturità come capa cità di accettare con coraggio il dolore e la malattia.
Desiderosa di dedicarsi al servizio di Dio entra nel Noviziato missionario delle Suore Canossiane a Vimercate il 19 marzo 1939 e nell’ottobre dello stesso anno viene inviata in India a Belgaum. Qui si dedica al completamento dell’anno di Noviziato e dei propri studi.
Il suo campo di lavoro diviene ben presto la scuola di Mahim e l’Università in Alleppey. Diviene preside della scuola al cui servizio pone le sue doti di umanità, maturità e cultura, ma con molta umiltà e non come ostentazione sterile.
Viene ben presto chiamata “la Missionaria della gioia”: è la gioia interna, la gioia di Cristo Gesù che ella fa fluire verso l’esterno contagiando positivamente quanti l’avvicinano per qualsiasi motivo.
E’ una persona semplice che sa abbandonarsi sempre con gioia, aperta, in ascolto, con l’intento umile di imparare dagli altri.
Suor Fernanda mostra di essere creativa per raggiungere l’obiettivo: quello della formazione delle ragazze il più completamente possibile. Sa stare con chi è colto e chi non lo è. Sa vivere con dignità la sua sofferenza. E’ capace di amore autentico ed ha un unico modello da imitare e far imitare: Gesù Cristo.
Fernanda muore in odore di santità il 22 gennaio 1956: ha solo 36 anni.

RENZO MANFE’

 

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25 GENNAIO - FESTA DELLA VENERABILE MARIA NAZARENA MAJONE
COFONDATRICE DELLE FIGLIE DEL DIVIN ZELO

 


La socia GIULIANA FARAGLIA di Roma ci ha consegnato l’immaginetta di Madre Nazarena Majone per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Un sentito grazie lo rivolgiamo alle Figlie del Divin Zelo per le immaginette offerte e le notizie che puntualmente ci trasmettono sulla loro fondatrice.
Maria Majone nasce a Graniti (ME) il 21 giugno 1869 da Bruno e da Marta Falcone, ultima di sei figli. Il suo ambiente di vita è stato quello della Sicilia del tardo 800, caratterizzato da dislivelli sociali, da povertà, da analfabetismo e da ignoranza religiosa.
Nell’adolescenza fu attratta dalla conoscenza dei principi della nostra fede per viverli e divulgarli, prodigandosi nell’istruzione catechistica dei fanciulli della parrocchia. A venti anni, l’incontro provvidenziale con due Suore del Canonico Di Francia di Messina determinò la sua scelta di vita. Desiderò consacrarsi al Signore per servire i poveri e gli abbando-nati.
Il 14 ottobre del 1890 divenne postulante e l’anno successivo, novizia nella nascente istituzione caritativa del Di Francia, le si parò davanti agli occhi l’immenso campo apostolico a cui avrebbe dovuto lavorare se si fosse posta al seguito del Cristo povero.
La sua fu una preparazione fatta in prima linea tra questua e servizi di assistenza ai bambini abbandonati ed ai poveri emarginati del quartiere più misero della Messina dell’epoca.
Nelle mani del Canonico Di Francia, che l’aveva attratta ai suoi santi ideali, fece la sua professione religiosa il 18.3.1892 riceven- do il significativo nome di Nazarena. Fu una risposta generosa e impegnativa quella della Serva di Dio che le permise di affrontare anni di sacrifici e di dedizione totale. Partecipò attivamente alla crescita, alle tribolazioni e alle gioie dell’Opera nascente. [...]
(Fonte: http://www.istitutospiritosanto.net/madre_nazarena.html)

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5 FEBBRAIO - 42° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DELLA VEN. TECLA MERLO

 

Il Prof. STEFANO IORI di Grottaferrata ha trasmesso le unite notizie e l’immaginetta della Venerabile Tecla Merlo per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Un “grazie” sentitissimo la Redazione del Notiziario AICIS lo invia a Sr.ANGELA SOTGIU ed alle Suore della Libreria S.Paolo di Albano Laziale (Roma) che hanno offerto tali immaginette al fine di far conoscere la Prima Maestra e Superiora Generale dell’Istituto delle Figlie di San Paolo nel 42° ann.rio della Sua nascita al cielo.
Teresa Merlo nasce il 20.2.1894 a Castagneto d’Alba (Cuneo), secondogenita di 4 figli di Ettore e Vincenza Rolando. Il 15.6.1915 incontra don Alberione nella Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, in Alba. Prende vita il primo nucleo della Congregazione delle Figlie di San Paolo. Il 18.XII.1918 segna formalmente l’inizio dell’apostolato stampa a Susa, dove a Teresa e ad alcune giovani compagne è af fidata la realizzazione tecnica del giornale diocesano “La Valsusa”. Il 22.7.1922 Tecla, con altre otto “paoline”, emette la Professione Perpetua privata e prendendo il nome di Maestra Tecla. Don Alberione comunica a lei e alla nascente comunità religiosa di Averla nominata Superiora Generale con il titolo di “Prima Maestra”.
La prima fondazione di una casa a Roma avviene il 16.1. 1926, mentre la fondazione di Case filiali sia in Italia che al-l’estero avviene tra il 1928 e il 1931. [...]

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7 FEBBRAIO - FESTA DI SANT'EGIDIO MARIA DI SAN GIUSEPPE


Padre MICHELE GIULIANO, OFM, di Orta di Atella ci ha inviato l’immaginetta del frate minore S.Egidio Maria da Taranto, conosciuto anche coe Sant’Egidio Maria di San Giuseppe (1729-1812), per la campagna “Un santino per ogni socio”.
Al secolo Francesco Postillo nacque a Taranto nel 1729, a 24 anni, dopo alcune esperienze da artigiano, entrò nella famiglia francescana riformata degli Alcantarini della Provincia francescana di Lecce. Cambiò nome prima in Egidio della Madre di Dio, poi in Egidio Maria di San Giuseppe. Nel 1759 fu destinato al convento napoletano di San Pasquale a Chiaia. Cuoco, portinaio e infine questuante, fece della raccolta di elemosine un modo per stare vicino alla gente, soprattutto sofferente. Dopo le visite andava a piangere presso la «Madonna del pozzo».
A Napoli resterà fino al giorno della sua morte avvenuta il 7 febbraio 1812, occupandosi dei poveri e mettendosi al servizio degli umili e dei sofferenti.
"Amate Dio, amate Dio" era solito ripetere a quanti lo incontravano nel suo quotidiano peregrinare per le strade della città.
Si meritò il titolo di “Consolatore di Napoli”.
Morì in concetto di santità il 7 febbraio 1812. Particolarmente efficace è la sua intercessione per le gestanti e i fanciulli infermi.
Il Beato Pio IX il 24 febbraio 1868 lo dichiarò venerabile, mentre Papa Leone XIII lo beatificò il 5 febbraio 1888. Il 2 giugno 1996, il Servo di Dio Giovanni Paolo II, in Piazza San Pietro a Roma, lo ha canonizzato.

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MANFREDONIA 7 FEBBRAIO - FESTA DI SAN LORENZO MAJORANO


Il socio GIUSEPPE FURIO di Manfredonia ci ha inviato un articolo accompagnato dalle immaginette del simulacro di San Lorenzo Majorano, per la campagna “Un santino per ogni socio”.

San Lorenzo Majorano, principale patrono della città ed archidiocesi, X della cronotassi episcopale Sipontina, è stato e lo è ancora, vescovo e protagonista nella storia della vecchia Siponto e della nuova Siponto, che dal suo fondatore Manfredi di Svevia prese nel 1256 il nome di Manfredonia.
Fu vescovo dalla fine del V secolo alla metà del VI secolo. I dati riguardanti la sua figura sono scarsi per cui per cui è necessario ricorrere alle notizie tramandateci dalla tradizione.
Egli giunse da Costantinopoli a Siponto (ancora sotto il dominio bizantino) verso il 488 inviato dall’imperatore Zenone e consacrato vescovo da Papa Gelasio I in Roma.
Fu intrepido difensore della fede contro l’eresia ariana portata dai Goti in Puglia, tanto da meritarsi l’appellativo di “Apostolo di Siponto e della Puglia” (Abulia, zona settentrionale dell’attuale regione), inoltre fu difensore della SS.Trinità e della Chiesa di Roma.
Il vescovo Lorenzo legò il suo nome allo straordinario avvenimen to delle apparizioni dell’Arcangelo Michele sul Gargano, dove il 29. 9.493 fece costruire una chiesa, dedicata a S. Michele.
Da quel momento è iniziato un culto ininterrotto nei secoli. Il Santuario e la Sacra Grotta sono meta di pellegrini di ogni ceto, re e regine, futuri santi, papi a partire dallo stesso Gelasio I, tutti accomunati dal desiderio di visitare questa mistica grotta dove, secondo le parole dell’Arcangelo a San Lorenzo, “possono essere perdonati i peccati degli uomini”.
S. Lorenzo fu un grande pastore di anime. Fece costruire varie chiese, tra cui una in onore di S. Giovanni Battista, che fece decorare di pitture, come pure quella sul Gargano; ebbe il dono della profezia e predisse le imminenti sciagure della guerra gotica; si incontrò con Totila, re degli Ostrogoti (m. 552) ottenendo che Siponto venisse risparmiata dalla distruzione. [...]

 

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11 FEBBRAIO - FESTA DELLA BEATA VERGINE DI LOURDES


Padre Michele Giuliano di Orta di Atella (CE) e LUIGI LEONE di Napoli ci hanno inviato un'immaginetta della Madonna di Lourdes per l’iniziativa: “Un santino per ogni socio”.
Il santino rappresenta l’Immacolata di Lourdes e la fanciulla Bernadette Soubirous nella grotta di Massabielle fatta con pietra vesuviana nel 1975.
Il gruppo si trova a Napoli, nella Basilica di San Pietro ad Aram, in Corso Umberto I, nr.292.
Questa memoria si collega alla vita e all’esperienza mistica di Maria Bernarda Soubirous (santa Bernadetta), conversa delle suore di Nevers, favorita dalle apparizioni della Vergine Maria (11 febbraio – 16 luglio 1858) alla grotta di Massabielle.
Da allora Lourdes è diventata mèta di intenso pellegrinaggio. Il messaggio di Lourdes consiste nel richiamo alla conversione, alla preghiera, alla carità. (Mess. Rom.)

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26 FEBBRAIO - FESTA DI SANTA PAULA MONTAL



Il Dr.ANGELO ANDREOZZI di Roma ci ha trasmesso di s.Paula Montal le unite immaginette per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
La Redazione trasmetterà ai soci solo una delle due.
La vita di Paula Montal Fornés di San Giuseppe Calasanzio, feconda e profetica, quasi centenaria, si svolse in un contesto storico ampio (1799-1889), un periodo di crisi dell'agitato XIX secolo spagnolo, che si dibatteva tra i postulati dell'Antico Regime e le nuove correnti liberali, con ripercussioni socio-politiche, culturali e religiose assai note. Il suo motto era «Piedad y letras».
Il nome da religiosa di questa santa spagnola fu Paola di san Giuseppe Calasanzio. L'incontro con il carisma degli Scolopi, nel 1837, diede infatti una svolta alla sua attività di educatrice, che già aveva fondato due scuole: a Figueras (Gerona) e ad Arenys de Mar (Barcellona), dove era nata nel 1799.
A Sabadell (Barcellona) questi istituti confluì rono nelle Scuole Pie. Nel 1847 fece la professione religiosa come Figlia di Maria Scolopia insieme a tre compagne. Con la nuova congregazione fondò molte opere.
L'ultima a Olesa di Montserrat, dove morì nel 1889. (Avvenire)
E’ stata canonizzata da Giovanni Paolo II il 25 novembre 2001.

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14 febbraio: SAN VALENTINO VESCOVO
(Fonte: http://www.diocesi.terni.it/focus_dett.asp?ID=49)


Dal VI-VII secolo è conosciuto e venerato a Terni un vescovo Valentino martire. Beda nell’VIII secolo così ne parla nel suo martirologio. Valentino vescovo e martire di Terni è riportato anche nei Martirologi storici e liturgici di Rabano Mauro e di Usuardo del secolo IX, nonché nel Martirologio Romano.
La Passio, anteriore al secolo VIII che servì a Beda, risale indietro di qualche secolo nella serie delle testimonianze su Valentino (essa infatti non è più antica del secolo V-VI).
Tre giovani ateniesi, Procolo, Efebo e Apollonio, studiano a Roma la lingua latina presso l’oratore Cratone. Il figlio di costui è talmente incurvatus dorso, caput habens inter genua e nessun medico lo sa curare.
Un amico di Cratone però riferisce che un suo fratello affetto dallo stesso male è stato guarito da Valentino, episcopus et civis Interamnis urbis; questi è chiamato a Roma e dopo un lungo colloquio sulla fede e le opere necessarie per la salvezza, opera il miracolo [...]

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SAN VALENTINO, PATRONO DEGLI INNAMORATI


La festa del vescovo e martire Valentino si riallaccia agli antichi festeggiamenti di Greci, Italici e Romani che si tenevano il 15 febbraio in onore del dio Pane, Fauno e Luperco.
Questi festeggiamenti erano legati alla purificazione dei campi e ai riti di fecondità. Divenuti troppo orridi e licenziosi, furono proibiti da Augusto e poi soppressi da Gelasio nel 494.
La Chiesa cristianizzò quel rito pagano della fecondità anticipandolo al giorno 14 di febbraio attribuendo al martire ternano la capacità di proteggere i fidanzati e gli innamorati indirizzati al matrimonio e ad un’unione allietata dai figli. Da questa vicenda sorsero alcune leggende. Le più interessanti sono quelle che dicono il santo martire amante delle rose, fiori profumati che regalava alle coppie di fidanzati per augurare loro un’unione felice. Le più celebri sono quelle della Rosa della riconciliazione e di Sabino e Serapia.
La prima vuole che san Valentino, sentendo un giorno bisticciare due giovani fidanzati, che stavano passando al di là della siepe del suo giardino, uscì loro incontro tenendo in mano una bella rosa. Il capo canuto, il volto sereno e sorridente del buon vecchio e quella rosa, tenuta in alto col gesto di donarla, ebbero il magico potere di calmare i due innamorati in lite. [...]
Fonte: http://www.diocesi.terni.it/focus_dett.asp?ID=49)

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"IMMAGINETTE E PREGHIERE... SDOLCINATE?"


In chiusura di Notiziario riceviamo e qui riportiamo la lettera del socio Paolo MONCIOTTI di Torino in merito all’articolo dello stesso titolo, pubblicato nel Notiziario di Gennaio, che era provocatorio, ma utile per comprendere una certa mentalità ancora diffusa... anche in campo religioso, ed ecclesiastico in genere.

Gent.mo Renzo Manfè e spett.le Consiglio Direttivo,
mi riferisco all'articolo riportato sulla circolare n°272 Gen.2006 pag.33, "Immaginette e preghiere … sdolcinate?".
La lettura del medesimo ha provocato in me una reazione (era voluta?) che mi porta ad esprimere il mio pensiero in merito:
Espongo prima il mio comportamento quando trovo dei santini un po' diversi dalle tradizionali e normali riproduzioni. Mi piace raccogliere immaginette sacre per tanti motivi (li elenco non in ordine di gradimento): artistico, iconografico, tecniche di stampa, spunti di riflessione, documenti di esempi di vita (es: luttini ricordo e vita di Santi) il tutto anche sollecitato dalla mia timida fede.
Per me i miei santini, antichi e moderni, sono tutti belli e ho letto quasi tutte le preghiere riportate sul retro, qualcuna può aver innescato spunti di riflessione, altre mi hanno lasciato più o meno indifferente per la loro comune semplicità, altre ancora, in prosa o poesia o tipo quella riportata dall'articolo le classifico "particolari-non comuni".
Anche le immaginette un po' troppo dolci o Madonne Addolorate veramente addolorate, cuori di Gesù e Maria che sembrano illustrazioni di libri di anatomia le classifico "particolari-non comuni" e la mia raccolta si arricchisce di un pezzo "speciale" caratteristico forse di una certa epoca.
Lo stesso ragionamento faccio per il simpatico "Orario dei viaggi verso il Paradiso" riportato sempre sulla medesima circolare a pag. 2, presente anche nella mia raccolta, lo ritengo un pezzo "non comune".
Sono anche andato a leggere quanto riportato su "Leggenda Aurea" di Jacopo da Varagine Libreria Editrice Fiorentina, 1998, circa la storia di San Lorenzo (…- 258 ), e mi sono immaginato la tipica figura di un giovane diacono martire con emblema la graticola senza ricavarne l'età, ma sicuramente giovane.
Riassumendo: il reperimento di santini con caratteristiche fuori dal comune non mi sconvolge, anzi arricchisce la mia raccolta di particolarità.
Aggiungo adesso che i termini usati "preghiere davvero…pietose" e "certi orrori di immaginette" sono secondo me, esagerati ed inopportuni, se aggiungiamo poi che possano favorire l'ignoranza e la superstizione ed ancor più arrivare a screditare la nostra fede (agli occhi di chi?), davvero le osservazioni di don Giovanni non mi trovano d'accordo.
Il giudizio drastico del sacerdote voleva forse arrivare alla conclusione logica di eliminare e non pubblicare più immaginette sacre? (Proprio mentre sta uscendo l'Album dei Santini con la raccolta delle figurine).
Certo a don Giovanni certe immaginette e preghiere possono anche non piacere, io non sento e non vedo i pericoli evidenziati, però quando entro nel mio mondo dei santini sono molto più superficiale, sicuramente un sacerdote, per la sua missione, è in grado di percepire eventuali deviazioni di comportamento; a questo punto il problema, a mio avviso, sarà più legato alla persona che all'immagine.
La preghiera sarà efficace, ancor più con l'intercessione dei Santi, a prescindere dall'immagine e dal testo che l'ha ispirata, è la fede che conta!.
Mi sono dilungato un po’,spero però che il mio pensiero sia chiaro.
Mi piacerebbe conoscere anche quello di altri soci attraverso la nostra circolare, pubblicando per esteso o per punti salienti quanto esposto.
Cordiali saluti.

PAOLO MONCIOTTI

 


 

 

 

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