Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

A.I.C.I.S. ASSOCIAZIONE ITALIANA
CULTORI IMMAGINETTE SACRE

 

CHE COSA E’ L’A.I.C.I.S.?

L’AICIS è l’Associazione, apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico, culturale, artistico, religioso

PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?

Perché l’unione fa la forza. Per essere informati, attraverso la Circolare mensile, di quanto interessa il settore e poter effettuare lo scambio del materiale fra i soci. Per partecipare alle mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre di immaginette. Per partecipare a conferenze. Per avere notizie su pubblicazioni specialistiche, per avere le nuove immaginette, per conoscere i nuovi Venerabili, Beati e Santi, per avere altri ragguagli su santi e santuari.

 

COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.

Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619) e richiedendo l'apposito modulo da compilare. L’importo da versare sul conto corrente postale nr. 39389069 dell'’A.I.C.I.S è di euro 3,00 per la sola iscrizione all’Associazione, mentre la quota annuale 2005 è di euro 22,00 per le persone fisiche e di euro 34,00 per le Associazioni e gli Enti.

L’anno sociale decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre

DIRITTI DEI SOCI:

- ricevere le Circolari Informative, con immaginette omaggio;

- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;

- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;

- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;

- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta di immaginette nelle Circolari Informative.

Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne, in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che di volta in volta verranno rese note.

Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice Presidente
Tel.06-7049.1619 e-mail: aicis_rm@yahoo.it

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VITA ASSOCIATIVA



4 OTTOBRE: CONFERENZA IN SEDE DEL PRESIDENTE SU SAN FRANCESCO D'ASSISI, PATRONO D'ITALIA

Il Presidente Dr.GIAN LODOVICO MASETTI ZANNINI, lo scorso 4 ottobre, nella sede sociale ha tenuto una conferenza sul santo Patrono d'Italia, San Francesco d'Assisi, di cui ricorreva in quel giorno la festa liturgica.

Le parole del nostro Presidente hanno aiutato a focalizzare la straordinaria figura di questo eccezionale santo del periodo medioevale, attualissimo ancora oggi e presente, iconograficamente, nella raccolta di immaginette devozionali di tutti i soci.

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PADRE VITO PAGLIALONGA, OMD, NUOVO ASSISTENTE ECCLESIASTICO AICIS

Padre Vito Paglialonga, appartenente alla Congregazione dei Chierici Regolari della Madre di Dio, fondata da San Giovanni Leonardi, socio AICIS, dall'inizio del corrente anno, ha sostituito diverse volte l'Assistente Ecclesiastico Padre Lucio Migliaccio, impossibilitato a essere presente alle riunioni associative.

Per espresso desiderio dello stesso Padre Lucio, il Consiglio Direttivo nella Riunione del 4 ottobre, ha accettato le dimissioni di P. Migliaccio e ha nominato Padre Vito Paglialonga Assistente Ecclesiastico dell'Associazione. Porgiamo un grazie doveroso e sentitissimo a Padre Lucio per il lungo cammino con l'AICIS, che lo ha visto sempre in prima linea fin dalla fondazione (luglio 1983) con l'ideatore, fondatore e primo Presidente, il Comm.Gennaro Angiolino.

Ringraziamo padre Vito per aver accettato questo nuovo compito e gli auguriamo un buon lavoro, ricco di frutti spirituali.

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PADRE LUCIO MIGLIACCIO, OMD, SOCIO ONORARIO AICIS

Il Consiglio Direttivo ha approvato, con sollecitudine e gioia, la proposta avanzata il 4 ottobre u.s. dal Vice Presidente Manfè di nominare Padre Lucio Socio Onorario AICIS. L'unanimità stessa dei Consiglieri è stata una dimostrazione di riconoscenza a questo solerte sacerdote, "figlio" di San Giovanni Leonardi, per l'opera svolta e l'affetto continuamente profuso senza risparmio in questi 22 anni nella nostra Associazione. Egli è stato sempre presente con la parola, l'accoglienza, la disponibilità, il consiglio, l'incoraggiamento. L'AICIS è fiera e onorata di avere P..Lucio Migliaccio quale proprio Socio Onorario.

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9 OTTOBRE: FESTA DI SAN GIOVANNI LEONARDI

Il 4 ottobre u.s. Padre VITO PAGLIALONGA ha parlato ai soci riuniti a Piazza Campitelli della vita e delle virtù di san Giovanni Leonardi.

Nel giorno successivo sono iniziate le cerimonie religiose, culminate domenica 9 ottobre con una grande partecipazione di fedeli, intervenuti per venerare questo grande santo lucchese.

Giovanni nacque a Diecimo presso Lucca nel 1541, da pii ed agiati genitori. Le meraviglie dell'intervento divino splendono in tutte le sue opere. Giovane prete, si dedicò alla predicazione, soprattutto insegnando ai fanciulli la dottrina cristiana.

Il 1.9.1574 diede inizio alla compagnia dei "preti riformati" ed egli stesso redasse la prima regola di vita nel 1584, approvata da Papa Clemente nel 1604. La Congregazione fu elevata alla dignità di Ordine con il titolo di "Chierici Regolari della Madre di Dio" da Gregorio XV. L'ultima intuizione profetica del Leonardi prima della sua morte, avvenuta tra gli appestati dell'Ospedale della Consolazione a Roma, in un gesto supremo di carità fu quella di un "Collegio missionario", un seminario per formare il clero indigeno del "nuovo mondo". Un progetto rimasto incompiuto, ma che acquisterà forma nella grande istituzione voluta da Papa Urbano VIII con la Bolla "Immortalis Dei Filius": il Collegio di Propaganda Fide.

San Giovanni Leonardi dal 1662 riposa sotto la mensa dell'altare della cappella a lui dedicata, di S. Maria in Portico. Beatificato il 10 novembre 1861, è stato canonizzato il 17 aprile 1938.

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IL SOCIO GRAZIANO TONI PUBBLICA UN ALBUM DI IMMAGINETTE SACRE

Graziano Toni ci ha comunicato che per il prossimo dicembre sarà nelle edicole italiane un album con figurine adesive di immaginette devozionali. L'album di santini è senza dubbio una novità nel settore della raccolta delle figurine e interesserà studiosi, appassionati, collezionisti, amanti dell'arte in genere e, noi ce lo auguriamo, soprattutto i bambini che attraverso questa iniziativa del socio Toni si avvicineranno per la prima volta ai santini.

La raccolta, da apporre su un album (cm.32x28), è costituita da 400 figurine di grande formato (cm.6,3x11), che riproducono con fedeltà cromatica le principali tipologie di santini diffusi per oltre 500 anni in Italia e in Europa, spaziando dai primi incisi su rame di origine fiamminga ai preziosi pizzi su carta realizzati a punzone in Francia, senza dimenticare la produzione manufatta come i canivets eseguiti nel Settecento.

E' interessante la divisione in dieci argomenti, iniziando dalla storia del santino con la riproduzione delle principali tipologie esistenti, quindi dei temi religiosi quali la Natività, la Vergine Maria, Gesù Bambino, i Santi, ecc. [...]

L'opera è stata curata da Vittorio Pranzini, un grande esperto del settore, autore di numerosi saggi e pubblicazioni sull'argomento.
Con la circolare di dicembre forniremo ulteriori informazioni di tale opera.

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DON MARIO ALBERTINO, UN AMICO DELL'AICIS, CI HA LASCIATO

LA MORTE DI DON MARIO ALBERTINO PARROCO E RETTORE DEL SANTUARIO DELLO SPIRITO SANTO - CHIESA DEL CARMINE - TORRE ANNUNZIATA (NA)

Domenica 7 agosto, mentre stava per celebrare la messa nella cappella del cimitero di Torre Annunziata, è mancato, stroncato da infarto, don Mario Albertino, 61 anni, parroco della Basilica del Carmine e Rettore del Santuario.

Alle sue spalle una lunga vita di sacerdozio - consacrato nel 1967 - torrese di nascita e sentimenti, amato e benvoluto per le sue doti di semplicità e schiettezza. Oggi l'intera città lo piange a ricordo della sua instancabile dedizione per la chiesa e per la comunità, come uomo e come sacerdote. "il prete senza sosta" che si interessava di tutto e di tutti e come tale lo ha ricordato nella sua lunga omelia il cardinale Giordano, della diocesi di Napoli, che ha officiato il rito funebre alla presenza delle più alte cariche locali e al suo popolo che in massa è intervenuto e si è stretto attorno a Don Mario per l'estremo saluto.

Chi scrive ha avuto il piacere ed il privilegio di incontrarlo varie volte, sempre pronto a riceverti nella sua sacrestia dietro una scrivania ricolma di carte, a testimonianza delle sue molteplici opere, dei suoi impegni e delle mille iniziative, accompagnato sempre da bonaria semplicità, dietro cui si nascondeva però una intensa e profonda fede. E con queste prerogative a Don Mario Albertino non si poteva dire di NO! Era semplicemente disarmante.

Un fatto puramente casuale determinò il nostro incontro in occasione di una mia visita a Torre Annunziata per via di una mia figlia colà sposata. La presenza nel Santuario, del servo di Dio Peppino Ottone, attirò la mia attenzione e l'incontro con Don Mario fu tutto uno. Conosciuto il mio interesse per le immaginette sacre, l'iconografia religiosa e l'attività dell'AICIS, nacque una reciproca simpatia e l'ìdea di organizzare una mostra di santini. La sua determinazione e il suo impegno organizzativo condussero in breve alla realizzazione di una prima mostra nel luglio del 2004 sul tema "La Madonna del Carmine" ed una seconda mostra nel febbraio u.s. sul tema "Lo Spirito Santo", con particolare riferimento alla SS. Trinità e una sezione dedicata alla Madonna della Neve, augusta patrona della città di Torre Annunziata. Entrambe le manifestazioni riscossero un grosso successo ed entusiasmo; di ciò si è parlato diffusamente su queste pagine.

Don Mario, pertanto, quale amico dell'AICIS, mancherà a tutti noi. Con la sua dipartita si interrompe un proficuo rapporto di collaborazione per le future mostre già programmate nella Cripta del Santuario da lui ristrutturata ed inaugurata il 12 febbraio scorso.

Non ci resta che presentare un commosso e deferente saluto a Don Mario a ricordo del suo lavoro e della sua opera pastorale e soprattutto pregare per lui il Signore che lo accolga quale "servo buono e fedele" nel Suo Regno. L'AICIS si associa al lutto sincero di tutta la comunità torrese ed a quello dei familiari cui porgiamo le più sentite condoglianze.


SAVERIO VITAGLIANO

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UNA RIFLESSIONE DEL CARD. SARAIWA MARTINS

Pubblichiamo una riflessione del Card. Martins il giorno successivo del Comunicato della CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI (29.IX.2005), riportata dal nostro Notiziario di ottobre u.s. (nr.269 pag.36).

Il volto della Chiesa si rinnova nella continuità

Lungo la sua storia la Chiesa ha sempre celebrato la santità come espressione delle "cose mirabili", operate dal Signore nella vita del suo Popolo.

Rispondendo alla sensibilità e ai contesti storici la Chiesa ha portato peculiare attenzione alle forme liturgiche e alle procedure nelle quali esprimere la lode all'Altissimo e ravvivare la fede e la pietà dei fedeli.

Queste forme procedurali e la ricchezza significativa di questi riti, anche nella coscienza ecclesiale più recente, sono stati attentamente studiati per una più efficace comprensione e incidenza della stessa natura della santità, che la Chiesa celebra con i riti della beatificazione e della canonizzazione.

A tale scopo il Santo Padre Benedetto XVI ha introdotto importanti novità per quanto riguarda le beatificazioni.

I - Premessa storico-giuridica

1 - Nel primo millennio della Chiesa il culto dei Martiri e poi dei Confessori era regolato dalle diverse Chiese particolari. I Vescovi, singolarmente o collegialmente in occasione di sinodi, autorizzavano nuovi culti particolari, che iniziavano con la elevatio o la translatio corporis.
Tali Atti sono stati chiamati, poi, canonizzazioni vescovili o canonizzazioni particolari, perchè coinvolgevano direttamente la sola chiesa locale (1).

Nel secolo XI cominciò ad affermarsi il principio che solo il Romano Pontefice, in quanto Pastore Universale della Chiesa, ha autorità di prescrivere un culto pubblico sia nelle Chiese particolari che nella Chiesa universale. Con una Lettera al Re e ai Vescovi della Svezia, Alessandro III rivendicò al Papa l'autorità di conferire il titolo di Santo con il culto pubblico connesso.
Tale norma divenne legge universale con Gregorio IX nel 1234.

Nel secolo XIV la Santa Sede cominciò ad autorizzare un culto limitato a determinati luoghi e ad alcuni Servi di Dio, la cui causa di canonizzazione non era ancora iniziata o non ancora terminata. Tale concessione, orientata alla futura canonizzazione, è all'origine della beatificazione.
I Servi di Dio, ai quali veniva concesso un culto limitato, furono chiamati Beati a partire da Sisto IV (1483), determinando così la definitiva distinzione giuridica tra il titolo di Santo e di Beato, che veniva usato indifferentemente in epoca medievale.

La concessione del culto locale veniva formalizzata e comunicata agli interessati mediante Lettera apostolica sotto forma di Breve, che il Vescovo locale mandava ad esecuzione auctoritate apostolica. Dopo l'istituzione della Congregazione dei Riti (1588), ad opera di Sisto V, i Papi continuarono a concedere culti limitati (Missa et Officium), in attesa di pervenire alla canonizzazione. Un pò alla volta le procedure si precisarono e si affinarono, fino ad arrivare alla vigente normativa promulgata nel 1983.

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BENEDETTO XVI CHIUDE L'ANNO DELL'EUCARISTIA E IL SINODO, CANONIZZANDO CINQUE BEATI

Benedetto XVI ha chiuso in questa Giornata Missionaria Mondiale il Sinodo dei Vescovi e l'Anno dell'Eucaristia proclamando cinque santi, i primi del suo pontificato: due italiani, Gaetano Catanoso (1879-1963), sacerdote e fondatore della Congregazione delle Suore Veroniche del Santo Volto, Felice de Nicosia (1715-1787), religioso cappuccino; p.Alberto Hurtado Cruchaga (1901-1952), gesuita, una delle figure più rappresentative del Cile nel XX secolo, e due polacchi: Jozef Bilczewski (1860-1923), Vescovo di Leopoli dei Latini (oggi in Ucraina), e Zygmunt Gorazdowski (1845-1920), sacerdote e fondatore della Congregazione delle Suore di San Giuseppe
"Il santo è colui che è talmente affascinato dalla bellezza di Dio e dalla sua perfetta verità da esserne progressivamente trasformato", ha spiegato il Pontefice, sintetizzando l'eredità lasciata da questi cinque uomini nella Chiesa.

La celebrazione eucaristica, che i 252 partecipanti al Sinodo hanno potuto concelebrare, ha avuto luogo in piazza San Pietro in una splendida mattina di sole con la partecipazione di decine di migliaia di pellegrini.

Il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, il Cardinale portoghese Josè Saraiva Martins, ha chiesto all'inizio della celebrazione la canonizzazione. Sulla facciata principale della Basilica di S.Pietro sono stati esposti gli enormi ritratti di questi uomini, il cui abbraccio celeste nell'amore di Dio rimane registrato solennemente da quest'atto del S.Padre.

"Per questa bellezza e verità", ha aggiunto, il santo "è pronto a rinunciare a tutto, anche a se stesso. Gli basta l'amore di Dio, che sperimenta nel servizio umile e disinteressato del prossimo, specialmente di quanti non sono in grado di ricambiare".
E ancora:"In diverse situazioni e con diversi carismi, essi hanno amato il Signore con tutto il cuore e il prossimo come se stessi, così da diventare modello a tutti i credenti".

Nel corso dell'omelia, il Pontefice ha tracciato un breve profilo di ciascuno dei beati canonizzati. Ha presentato san Gaetano Catanoso come un "apostolo del Volto Santo di Cristo". Evocando la figura di san Felice da Nicosia, ha citato le parole da lui ripetute in tutte le circostanze, di gioia e di mestizia: "Sia per l'amor di Dio". "La profonda conoscenza della teologia, la fede e la devozione eucaristica di Jozef Bilczeski hanno fatto di lui un esempio per i sacerdoti e un testimone per tutti i fedeli", ha proseguito ricordando che "la S. Messa, la Liturgia delle Ore, la meditazione, il rosario e le altre pratiche di pietà scandivano le sue giornate" e che "un tempo particolarmente lungo era dedicato all'adorazione eucaristica".
San Zygmunt Gorazdowski "è diventato famoso per la devozione fondata sulla celebrazione e sull'adorazione dell'Eucaristia. Il vivere l'offerta di Cristo l'ha spinto verso i malati, i poveri e i bisognosi", ha ricordato il Santo Padre.
Il Pontefice ha quindi presentato alla Chiesa e al mondo la figura di sant'Alberto Hurtado, "un vero contemplativo in azione".

Concludendo l'Anno dell'Eucaristia, convocato e inaugurato da Giovanni Paolo II, il Papa ha riconosciuto come "provvidenziale" il fatto che "oggi la Chiesa additi a tutti i suoi membri cinque nuovi Santi che, nutriti di Cristo Pane vivo, si sono convertiti all'amore e ad esso hanno improntato l'intera loro esistenza". (ZENIT)


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CAMPAGNA "UN SANTINO PER OGNI SOCIO"

 

 

CHIUSURA DELL'ANNO DELL'EUCARISTIA

Il socio PAOLO EMILIO CAMAIORA, titolare della SATEC Srl, a conclusione e a ricordo dell'Anno dell'Eucaristia, aderendo anche alla campapagna "Un santino per ogni socio" ha inviato un'immaginetta in pvc SATEC, arricchita da una bella preghiera sul retro.


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20 Novembre: FESTA DI GESU' CRISTO RE DELL'UNIVERSO


La festa di Cristo Re fu introdotta da papa Pio XI a coronamento del Giubileo del 1925 con l'enciclica "Quas primas" dell'11 dicembre. In essa dichiarava di istituire la festa di Cristo Re, spiegando la sua intenzione di opporre così "un rimedio efficacissimo a quella peste, che pervade l'umana società. La peste dell'età nostra è il così detto laicismo, coi suoi errori e i suoi empi incentivi".

Tale festività coincide con l'ultima domenica dell'anno liturgico, con ciò indicandosi che Cristo Redentore è Signore della storia e del tempo, a cui tutti gli uomini e le altre creature sono soggetti.

Egli è l'Alfa e l'Omega, come canta l'Apocalisse (Ap 21, 6).

Gesù stesso, dinanzi a Pilato, ha affermato categoricamente la sua regalità. Alla domanda di Pilato: "Allora tu sei re?", il Divino Redentore rispose: "Tu lo dici, io sono re" (Gv 18, 37).

Pio XI insegnava che Cristo è veramente Re. Egli solo, infatti, Dio e uomo - scriveva il successore Pio XII, nell'enciclica "Ad caeli Reginam" dell'11.X.1954 - "in senso pieno, proprio e assoluto, è re". Il suo regno, spiegava ancora Pio XI, "principalmente spirituale e (che) attiene alle cose spirituali", è contrapposto unicamente a quello di Satana e delle potenze delle tenebre.

Il Regno di cui parla Gesù nel Vangelo non è, dunque, di questo mondo, cioè, non ha la sua provenienza nel mondo degli uomini, ma in Dio solo; Cristo ha in mente un regno imposto non con la forza delle armi (non a caso dice a Pilato che se il suo Regno fosse una realtà mondana la sua gente "avrebbe combattuto perchè non fosse consegnato ai giudei"), ma tramite la forza della Verità e dell'Amore.


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CRISTO SOVRANO = CRISTO PANTOCRATORE

PANTOCRATORE: "Il termine deriva da una parola greca che vuol dire onnipotente, sovrano, ed era in origine applicato a Dio. Venne poi a significare Cristo sovrano che tiene insieme il mondo e che dà alla vita il suo significato fondamentale. L'immagine fece la sua comparsa fin dal VI sec. ma molti esemplari vennero distrutti dagli iconoclasti. Cristo Pantocratore viene di solito rappresentato con il Vangelo nella mano sinistra e con la mano destra sollevata in un atto di benedizione. L'immagine è più diffusa nella chiesa orientale". Ritorno al tema

Il socio ANTONIO COMPARELLI di Castellana Grotte (BA) ha trasmesso l'immaginetta del Cristo Pantocratore nell'ambito della Campagna "Un santino per ogni socio" e le unite notizie:

"Questa immaginetta è tratta dall'affresco che si ammira nella Cripta sita in località Lama di San Lorenzo di Fasano (Brindisi). La presenza di cripte e grotte nei dintorni di Fasano fa pensare che questa zona, nell'XI e XII secolo D.C. fu centro di vari insediamenti rupestri in cui, accanto ai monaci, lavoravano i contadini delle Murge. Ipotesi questa avvalorata dagli insediamenti quali Lama di San Lorenzo, Lavalunga, Lama Antico, San Marco e Campanarello.
Oltre all'affresco del Cristo "Pantocrator" che si ammira in Lama San Lorenzo, altri stupendi si ammirano nelle altre zone.
I monaci di queste zone provenivano dalla Grecia...


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1755-2005: MARIA SS. ADDOLORATA AI CASSARI

11 settembre 2005: inizio celebrazioni per il 250° Anniversario della fondazione della Venerabile Congregazione "Maria SS.Addolorata ai Cassari"

Il socio Prof. FRANCESCO LO PICCOLO di Palermo ha trasmesso per gli associati AICIS l' immagine del simulacro della Madonna Addolorata patrona della Venerabile Congregazione di Piazza S.Giacomo la Marina di Palermo, che proprio nel corrente anno ha celebrato il 250° di fondazione.
L'11 settembre u.s. si sono aperte le celebrazioni anniversarie.

Per l'occasione, il Prof. Lo Piccolo ha presentato un volume "Ai piedi della Croce" che, attraverso una ricerca archivistica, ripercorre la storia dell'antico sodalizio. Invito i cultori AICIS interessati a contattare direttamente il nostro socio (Via Giovanni Pitrè, 193/D - 90135 PALERMO PA) per ulteriori informazioni.

La Congregazione è stata fondata a Palermo nel 1755 dai conti Americo e Adriano Amari e dal cavaliere Francesco Vanni, che si fecero portavoce dei bisogni di un gruppo di servitori che lavoravano nei loro palazzi.
La protezione della Vergine Addolorata fu ispirata dalla famiglia Vanni che ne era particolarmente devota, e dai padri Pii Operai della Congregazione della Madonna del Lume, che assunsero subito la direzione spirituale del nuovo sodalizio, accogliendolo nella loro chiesa della Madonna del Lume in Via Cassari. E proprio da qui i confrati, in origine tutti servitori, staffieri e lacchè, iniziarono a essere presenti nella solenne processione del Venerdì Santo con le "vare" del Cristo Morto e dell'Addolorata, dando così origine a una tradizione che costituisce ancora oggi una realtà molto sentita.

Il simulacro dell'Addolorata è opera di Girolamo Bagnasco, autore di altri gruppi professionali in legno in Palermo e risale alla prima metà dell'Ottocento. Dal 1996, dichiarata inagibile la Chiesa della Madonna del Lume, la Congregazione è ospite della Chiesa di Santa Maria la Nova, ove partecipa in pieno alla vita della parrocchia.

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L'ANGOLO DELLA PREGHIERA

 

Giancarlo Gualtieri ci ha trasmesso l'unita preghiera, stampata sul retro di una immaginetta sacra.

Novembre: il mese dei "defunti" un pensiero ed una preghiera al nostro Presidente e fondatore Gennaro Angiolino, a tutti i soci che sino ad ora ci hanno lasciato e a tutti i nostri cari che sono scomparsi.

LAUDE AI MORTI

Di nostri fratelli afflitti e piangenti
Signor delle genti perdono, pietà.

Sommersi nel fuoco di un carcere orrendo
ti gridan piangendo, perdono, pietà.

Se l'opere nostre riguardi severo
allor più non spero, perdono, pietà.

Ma il guardo benigno Se volgi alla croce
ripeta ogni voce, perdono, pietà.

Ai nostri fratelli dai dunque riposo
o Padre amoroso, perdono, pietà.

Finchè da quel fuoco saranno risorti
Signor de' tuoi morti, perdono, pietà.


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SANTUARI MARIANI IN ITALIA

 

4 - EMILIA ROMAGNA

Continua la quarta puntata dell'elenco dei Santuari Mariani italiani stilata dal Prof.Francesco BRACALETTI

AGAZZANO PC - Madonna del PILASTRELLO
ALBERETO FO - " della CONSOLAZIONE
ALFONSINE RA - . " del BOSCO
ARGENTA FE - " della CELLETTA
ARGENTA FE - . " di SELICIATA
BAGNARA DI ROMAGNA RA - . " del SOCCORSO
BAGNARA DI ROMAGNA RA - " del VOTO
BAGNAROLA BO - . " della CINTURA
BAGNO DI ROMAGNA FO - . " del SANGUE
BALIA BO - " della MARCONCINA
BARDI PR - " delle GRAZIE
BASTIGLIA MO - . " di S.CLEMENTE
BAZZANO BO - . " di SABBIONARA
BEDONIA PR - . " di S.MARCO
BEDUZZO CURATICO PR - . " della NEVE
BELLARIVA DI RIMINI FO - CUORE IMMACOLATO DI MARIA
BERCETO PR - Madonna delle GRAZIE
BERTINORO FO - " del LAGO
BETTOLA PC - " della QUERCIA
BOBBIO PC - " dell' AIUTO
BOBBIO PC - " del MONTE PENICE
BOCCADIRIO BO - " delle GRAZIE
BOLOGNA BO - " del BARRACANO
BOLOGNA BO - " del MONTE CARMELO
BOLOGNA BO - " della PIOGGIA
BOLOGNA BO - REGINA DEI CIELI
BOLOGNA BO - Madonna di S.LUCA
BOLOGNA BO - " del SOCCORSO
BOLOGNA BO - " del SUFFRAGIO
BOLOGNA BO - " della VISITAZIONE
BOLOGNA BO - " della VITA
BOMBIANA BO - " di MALANDRONE
BORGOMAGGIORE RSM - " della CONSOLAZIONE
BORGONOVO PR - " delle SPINE
BRISIGHELLA RA - " delle GRAZIE
BRISIGHELLA RA - " di MONTICINO
BRUGNETO RE - " dello SPINO
BUDRIO BO - " di CRETI
BUDRIO BO - " dell'OLMO
CALVENZANO BO - " del BOSCO
CAMPAGNOLA RE - " PELLEGRINA

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I DIVERSI TITOLI A MARIA SANTISSIMA

Il Prof. ATTILIO GARDINI ci ha inviato il seguente articolo:

"Il mese di novembre, il giorno 21, oltre a particolari feste locali, vede la liturgia che ci ricorda la Presentazione della Beata Vergine Maria , la Beata Vergine della Medaglia Miracolosa il giorno 27 e Nostra Signora del Dolore di Kibeho (Rwanda) il 28.

Ritenendo poco nota quest'ultima, cerchiamo di conoscere la più importante apparizione di Gesù e della Madonna nel continente africano, avvenute agli inizi degli anni '80, a Kibeho in Ruanda.

I protagonisti sono sei ragazze e un ragazzo: Alphonsine Mumureke, Anathalie Muka-mazimpaka, Marie-Claire Mukangango, Stephanie Muka-murenzi, Agnes Kamagaju, Vestine Salima ed Emmanuel Segatashya.
Come per altre apparizioni dei giorni nostri, il messaggio fondamentale a Kibeho è l'invito alla conversione, alla preghiera e al digiuno.
Nei loro messaggi, Gesù e la Vergine Maria, sottolineano l'importanza di amare il prossimo e di non sottovalutare il reale potere della preghiera, specialmente del Santo Rosario
In alcune visioni i ragazzi ebbero modo di vedere in anticipo avvenimenti che si sarebbero puntualmente realizzati di lì a qualche anno nel più spietato e sanguinoso olocausto della storia dell'Africa: la guerra del Ruanda.

Padre Renè Laurentin si è occupato delle apparizioni di Kibeho in un suo libro. Ecco cosa scrive il celebre mariologo: [...]

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CURIOSANDO TRA I LIBRI: NOTIZIE STORICHE SUI SANTINI


La prof.sa MARIA GABRIELLA ALESSANDRONI di Roma ci ha trasmesso l'ottava puntata del servizio di notizie storiche sulle immaginette sacre, raccolte curiosando tra i libri.

L'IMMAGINETTA DEVOZIONALE IN EUROPA NEL SECOLO XIX

5-Santini italiani del 1800

Le immaginette sacre prodotte in Italia nel 1800 sono contraddistinte da un'estrema semplicità, differenziandosi così fortemente da quelle di molti paesi europei che, come abbiamo visto nel nostro itinerario nella storia dei santini, si presentano ricchi e spesso anche sovraccarichi di decorazioni fantasiose e contornati da trine minuziosamente traforate a punzone, atte ad enfatizzare l'importanza della sacra raffigurazione, ma anche a mettere in risalto le capacità creative del loro autore.

Un tipico esemplare italiano possiamo osservare nella prima illustrazione, che rappresenta "San Fran-cesco di Paola, incisione su stagno dell'editore Salvardi di Bologna, anni '40-'50 del secolo XIX", tratto da D. Sella (1); una bella incisione in bianco e nero con la figura del santo (Cosenza 1416 - Plessis les Tours 1507) e angeli, ma del tutto priva di sfondo o di elementi decorativi. [...]


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CERIMONIE DI BEATIFICAZIONE

VICENZA, 6 NOVEMBRE - BEATIFICAZIONE DI EUROSIA FABRIS (1866-1932)


Nella Circolare Informativa AICIS nr.264 di aprile u.s. a pag.35 è già stata riportata la vita di Eurosia Fabris.
Verrà beatificata nella cattedrale di Vicenza il prossimo 6 novembre mamma Rosa, Eurosia Fabris Barban. Un evento che la comunità religiosa vicentina si appresta ad accogliere con grande emozione: papa Giovanni Paolo non arrivò a celebrare in piazza San Pietro la solenne cerimonia, ma il suo successore Benedetto XVI stabilì che fosse tenuta proprio nel capoluogo berico.

Nata a Quinto Vicentino il 27 settembre 1866, Eurosia si trasferì ancora bambina a Marola dove trascorse tutta la sua vita, lavorando i campi e crecendo una numerosissima famiglia. Dopo avere perduto due bimbi di pochi mesi, ebbe altri sette figli, in seguito a una visione profetica a Monte Berico. Ma oltre ai figli naturali, mamma Rosa, ne accolse in casa altri cinque, tutti orfani. Della numerosa famiglia, tre divennero sacerdoti, altri tre si consacrarono alla vita religiosa. Ma in tutto Eurosia ebbe 35 nipoti. La comunità religiosa la ricorda come "sposa e madre esemplare" che trascorse la sua vita in una remota cascina di contadini, ma anche come anima mistica.

Rivelò, dopo quella di monte Berico, altre visioni. Diciannove mesi prima che morisse, il figlio don Giuseppe le disse: "Fra non molto sarò parroco e tu verrai con me in canonica". Mamma Rosa rispose: "Non potrò venire perchè morirò presto. Ancora 19 mesi esatti e poi andrò in paradiso. Me lo ha detto Gesù". La sera dell'otto gennaio del '32 mamma Rosa morì, esattamente 19 mesi dopo.

Il vescovo di Vicenza, Mons. Cesare Nosiglia annunciò lo scorso 7 settembre nella Basilica di Monte Berico la beatificazione di mamma Rosa con queste parole: "In questo momento solenne desidero informare voi e tutta la Diocesi di una grande evento che vivremo insieme domenica 6 Novembre nella Cattedrale di Vicenza: la beatificazione della Serva di Dio, Eurosia Fabris ved. Barban. Il Santo Padre ha concesso che il rito liturgico si celebri in Diocesi di Vicenza ed è la prima volta che questo avviene. Siamo grati al Papa per questo dono meraviglioso, che ci riempie di gioia e di riconoscenza al Signore."

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ROMA, 13 NOVEMBRE, BASILICA SAN PIETRO

Il 13 novembre, nella Basilica Vaticana, saranno beatificati:

1 - Charles de Foucauld, sacerdote morto nel 1916;

2 - Maria Pia Mastena, fondatrice dell'Istituto delle Sorelle del Santo Volto, morta nel 1951;

3 - Maria Crocifissa Curcio, fondatrice delle Suore Carmelitane Missionarie di Santa Teresa del Bambin Gesù, morta nel 1957.

1 BEATIFICAZIONE DI Charles de Foucauld

Tenente dell'esercito francese di stanza in Algeria, nel 1885 viene esonerato dal servizio per maldisciplina aggravata da sregolatezza di vita. Affascinato dall'Africa settentrionale, dalla rudezza dei suoi abitanti e dall'ambiente quasi soprannaturale, dedica una parte della sua vita a carpirne le tradizioni e i costumi e, da esploratore delle cose del mondo, diventa uomo alla ricerca di Dio. "Per 12 anni, ho vissuto senza alcuna fede: nulla mi pareva sufficientemente provato. L'Identica fede con cui venivano seguite religioni tanto diverse mi appariva come la condanna di ogni fede [...]. Per 12 anni rimasi senza nulla negare e nulla credere, disperando ormai della verità, e non credendo più nemmeno in Dio, sembrandomi ogni prova oltremodo poco evidente".
De Foucauld nasce a Strasburgo il 15 settembre 1858. Nel 1876 entra nella scuola militare di Saint-Cyr; dopo essere stato esonerato dal servizio, in occasione della rivolta di Orano, chiede di poter essere reintegrato e, terminata la campagna militare, si dimette dall'esercito, dedicandosi a ricerche geografiche e di esplorazione. Nel 1886 ritorna in Francia e fissa la sua dimora a Parigi. Con determinazione e insistenza ricerca la fede in Dio anche cercandolo nelle sue opere. "Nello stesso attimo in cui cominciai a credere che c'era un Dio, compresi che non potevo fare altro che vivere per Lui; la mia vocazione religiosa risale alla stessa ora della mia fede". [...]

2 - BEATIFICAZIONE DI Maria Pia Mastena

Teresa Maria Mastena nacque a Bovolone (Verona) il 7.XII.1881, prima di cinque figli. Fin da bambina ebbe una grande devozione per l'Eucaristia, per la Passione di Gesù e per il Santo Volto che era raffigurato in un quadretto nella sua stanza. A 20 anni, dopo aver sospeso gli studi magistrali, entrò nell'Istituto delle "Sorelle della Misericordia" di Verona e il 24.X.1903 fece la professione religiosa, prendendo il nome di Passitea Maria di Gesù Bambino. In ubbidienza ai superiori, riprese gli studi conseguendo il diploma di maestra elementare, ottenendo l'abilitazione all'insegnamento nel 1907. Per la sua qualifica, nell'ottobre 1908 fu trasferita come superiora della comunità e maestra di scuola elementare, alla nuova fondazione di Miane (Treviso), dove rimase fino al 1927, fedele ai suoi compiti di religiosa, molto attiva nell'insegnamento, nelle attività della parrocchia e nelle Associazioni cattoliche.

Per soddisfare una sua originaria vocazione alla vita di clausura, alla fine dell'anno scolastico del 1927, il vescovo le consentì un'esperienza di sette mesi nel monastero cistercense di S. Giacomo di Veglia. Passato il periodo, su consiglio del vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Beccegato, riprese l'insegnamento nella scuola elementare di Miane e di Carpesica, nel contempo cominciò a pensare ad una nuova fondazione. [...]

3 - BEATIFICAZIONE DI Maria Crocifissa Curcio

La vita di Sr.Maria Crocifissa Curcio è stata riportata nella Circolare Informativa nr.264 di aprile u.s., pagina 34.

Madre Maria Crocifissa Curcio, nata il 30 gennaio 1877 a Ispica RC, fin dall'adolescenza avvertì in sè la chiamata a seguire radicalmente il Signore che, attraverso la Vergine del Carmelo, le affidava il progetto divino di far rifiorire il Carmelo nel suo paese e in molti altri.

La famiglia di Rosa apparteneva alla classe media. Dopo la sesta elementare, all'età di 11 anni, Rosa avrebbe voluto continuare gli studi, ma il padre si oppose decisamente non ritenendo ciò, secondo la mentalità corrente, opportuno per una ragazza. "Leggevo o meglio divoravo tanti libri per accontentare il bisogno di voler apprendere, ma restavo sempre più digiuna di prima. In mezzo a tanti libri trovai la vita della Serafina del Carmelo S. Teresa di Gesù; fu quella Santa un vero faro di luce celeste che irradiò l'animo mio di tanta consolazione spirituale, che mi aprì un nuovo orizzonte; dimenticai di voler studiare; riacquistai la pace, la gioia che non sentivo più. Leggevo e rileggevo con nuovo gusto spirituale la vita della Gran Santa, mi trasformò tanto in pochi giorni, sentii un altro genere di vita che la Santa mi ispirava, non era lo studio come io desideravo per avere un grado, un elevato posto sociale, ma lo studio delle cose celesti per arrivare al posto sublime che la Divina Bontà mi ha predestinato. La mia vocazione per la vita religiosa la sentivo più chiara, ad ogni costo volevo conoscere qualche Istituzione Carmelitana... Ottenni per intercessione della Superiora del Terz'Ordine Carmelitano di ascrivermi al suddetto Terz'Ordine. Sentivo la grande missione che la tenera Madre del Carmelo mi aveva predestinata, cioè dovevo riunirmi con altre mie compagne e far rifiorire il Carmelo nel nostro Paese e in molti altri" [...]


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