Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

IL PRESEPE DEI NETTURBINI

IDEATO E REALIZZATO DA GIUSEPPE IANNI

 

MOSTRA PERMANENTE:

Via dei Cavalleggeri, 5 ROMA

DAL 15 DICEMBRE AL 30 GENNAIO
Tutti i giorni dalle 08,00 alle 20,00

DAL 1° FEBBRAIO AL 14 DICEMBRE
Tutti i giorni dalle 09,00 alle 19,00§

DOMENICA E FESTIVI
dalle 0,8,00 alle 11,30


Ingresso libero


http://www.amaroma.it

 

Attraverso un antico cortile della vecchia Roma, da una grande arteria vibrante di traffico che costeggia la Città del Vaticano, si arriva inaspettatamente in questa che definirei "una piccola Cappella", dove tutto l'anno si può visitare il cosiddetto "Presepe dei Netturbini". E' davvero una sorpresa che allieta il cuore!

E' una grande stanza al cui centro si innalza questo Presepe monumentale realizzato da ormai oltre 40 anni da Giuseppe Ianni in collaborazione con i suoi colleghi, il cui basamento e le colonne laterali sono stati costruiti con circa 2000 pietre, tra cui circa 400 provenienti da tutti i paesi del mondo, simbolo di amore e di fraternità.

Negli anni il Presepe si è arricchito di tanti particolari, minuti o evidenti, che lo rendono sempre più bello agli occhi dei visitatori, grandi e piccini, che vi si recano.

 

E' formato da circa un centinaio di case realizzate in tufo o in selce, piccole o grandi, che si arrampicano sui monti digradanti o sparse nei campi, oltre le cui finestre illuminate s'intravvedono figure femminili intente ai lavori casalinghi attorno a caminetti fumanti, da acquedotti e ponti sotto cui passano litri e litri di acqua sempre in corsa, da personaggi semoventi tutti vestiti secondo la loro professione o carica, alcuni intenti alle quotidiane fatiche, altri dispersi sui monti in cammino... Insomma, tutto un mondo che sembra vivere, vibrare e ruotare attorno al Redentore appena nato, attorno alla piccola capanna dove giace la "luce del mondo"...
Capanna che non si trova al centro della scena, come ci aspetterebbe, ma che è tutta raccolta in un angolo, sotto la montagna, in una grotta-stalla in cui già si intravvedono, chini in riverenza e pronti ad offrire i loro doni, i tre Re Magi...

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Ovviamente il presepe è dotato del dispositivo giorno-notte... a un tratto il cielo va improvvisamente scurendosi, creando un'atmosfera semmai più incantata.

 

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Tutto intorno, sulle pareti della grande stanza, è un fiorire di immagini: le foto "ufficiali" della nascita di questo Presepe, quando questo luogo ancora era solo un fondaco da ristrutturare, le visite di vari Pontefici, da S.S. Paolo VI, a Papa Wojtyła, a Benedetto XVI, altre di Cardinali, prelati, vari sindaci di Roma, ed uomini politici, da Giulio Andreotti all'attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ecc.

Tre grandi quadri sono invece posizionati sulle pareti laterali del presepe, uno dedicato a Madre Teresa di Calcutta, uno a Giovanni Paolo II, il terzo, invece, rappresenta Gesù in atto di moltiplicare i pani e i pesci per la folla accorsa ad ascoltare la sua Parola.

Moltiplicazione dei pani e dei pesci di Carlo Riccardi e di Maddy Battaglini

Madre Teresa di Calcutta,
dipinto realizzato da Marta Cirillo e Carlo Riccardi


S. S. Giovanni Paolo II con i bimbi dei 5 continenti,
dipinto realizzato da Simona Bellante, Salvatore Tedone e Carlo Riccardi

E ancora, croci, quadri e tanto altro ancora...

Frammento proveniente dal Sacro Scoglio di Rocca Porena dove S.ta Rita si inginocchiava a pregare *

Croce realizzata dalle officine dell'AMA a Ponte Malnome in occasione del Giubileo del 2000

Raggi realizzati in legno d'ulivo di Betlemme (donato da P. Ibrahim Galtas, già custode della Basilica della Natività) e Colomba della pittrice Anna Minardo

 

 

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Giuseppe Ianni è un uomo franco e gioviale, dal volto sorridente e dalla parlantina fluente e schietta, che fa questo "lavoro" senza scopi di lucro, a maggior gloria di Dio: si muove nella sala, dà direttive, risponde a varie richieste poi, quando ha esaurito i suoi compiti, si rivolge a noi visitatori, con fare sereno e amichevole e ci chiede se siamo soddisfatti dall'aver visto questo Presepe fuori del comune. E ce ne racconta in breve la storia, con semplicità e verve, sorpreso anche lui della popolarità che negli anni esso ha raggiunto.
In breve siamo come vecchi amici a cui narra le fasi salienti della creazione di questa iniziativa, descrivendoci i rapporti stretti con il Santo Padre Giovanni Paolo II che amava ritornare spesso in quel luogo e a cui lui una volta aveva presentato la sua bella famiglia composta da sei figlioli. La più grande, come ispirata, aveva richiesto al Papa di officiare la Messa per il suo matrimonio che - previsto per l'anno precedente non era poi avvenuto per un incidente in cui era incorso il fidanzato - era stato poi spostato all'anno successivo ed era previsto di lì a poco.
Giovanni Paolo II aveva dato il suo assenso e quindi la coppia si ritrovò, il 25-2-79, nella Cappella Paolina a coronare il suo sogno d'amore con la benedizione papale.

Ci racconta poi tanti aneddoti, tutti riguardanti dei pezzi che compongono il Presepe: un costruttore di scarpe aveva realizzato gratis dei piccoli sandali per i pastorelli e alle profferte di un rimborso da parte di Ianni aveva rifiutato categoricamente, ritenendosi ampiamente saldato dalla possibilità di incontrare a tu per tu Papa Wojtyła, come avvenne...
Una signora americana, estasiata dall'eccezionalità del presepe, voleva a tutti i costi lasciare un obolo piuttosto consistente ma al rifiuto di Ianni aveva comunque devoluto un paio di orecchini. Senza sapere se fossero veri o no i piccoli brillantini lucenti, Ianni li aveva alla fine utilizzati per rendere più preziosi i copricapi dei Re Magi.

Ci narra poi di aver incontrato davanti al Presepe un giornalista che guardava interessato la profusione di pietre provenienti da ogni paese del mondo e che poichè stava partendo per Israele gli aveva chiesto se desiderava da lì ancora delle pietre. Il signor Giuseppe gli aveva detto che stavolta avrebbe preferito ricevere, da quella terra benedetta, del legno di ulivo.
Il giornalista aveva assicurato che la sua richiesta sarebbe stata soddisfatta, ma il tempo passò senza che egli si facesse più vivo. Finchè un giorno, mesi e mesi dopo, aveva telefonato e gli aveva confermato per qualche giorno dopo la sua visita assieme ad un eminente frate francescano, Padre Ibrahim Galtas, già custode della Basilica della Natività.


P. Galtas era noto in tutto il mondo per esser stato, suo malgrado, uno dei protagonisti di un avvenimento terroristico che si era consumato appunto nella Basilica della Natività dal 2 aprile al 10 maggio del 2002. L'esercito israeliano aveva occupato Betlemme e alcuni palestinesi ricercati perchè militanti nelle frange estreme si erano rifugiati, assieme a dei civili, nella Basilica dove vivevano una trentina di frati francescani e qualche suora del convento annesso, che di fatto diventarono ostaggi.
L'assedio degli israeliani durò 39 giorni in cui si cercarono, diplomaticamente, vie di uscita per sanare la situazione che diventava di giorno in giorno sempre più insostenibile e finalmente fu poi raggiunto un accordo che prevedeva l'esilio per la maggior parte dei militanti palestinesi e la liberazione degli altri.

Ianni si diede da fare per accogliere quell'alta personalità, all'incontro intervennero televisioni e giornalisti e con la consegna del legno d'ulivo che tanto tempo prima aveva richiesto, venne a conoscenza del perchè il giornalista non si era più fatto sentire: anche lui assieme ad un altro reporter erano nel gruppo dei "reclusi" della Basilica. Erano lì per lavoro e si erano ritrovati in quell'inferno...

...Staremmo a sentire per ore le sue confidenze, ma il tempo a sua e a nostra disposizione è scaduto, come si suol dire...
Con dispiacere dobbiamo accommiatarci da lui e dalla sua bella opera. Ianni ci regala un piccolo manufatto realizzato con frammenti di erica, ci prega di lasciare una frase di commento nel libro degli ospiti, ci congeda, invitandoci a tornare...
Torneremo sicuramente e porteremo come regalo una bella pietra che prenderemo a Medjugorje, nel pellegrinaggio ormai prossimo, e che lui - già ce l'ha anticipato - metterà con altre sul muro accanto al presepe, come degna cornice al grande quadro dedicato a Madre Teresa di Calcutta...

 

 

 

 

La foto dell'interno della capanna e quella della pietra di Roccaporena sono di Gaetano Naticchia, che ringrazio.

 

- Nuova visita al Presepe dei Netturbini romani

 

 

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