Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

SILLOGE DI POESIE

 

"MATERNITA'"

 

Le Poesie di questa pagina di Patrizia Fontana Roca sono esclusiva proprietà di Cartantica, ma la riproduzione delle stesse verrà concessa, citando la fonte, previa richiesta e specificando l'utilizzo.

 

- Centro culturale "Pelle di Luna" - Roma - V Ediz. - Premio Int.le di Poesia Italia 1986 -- Selezionato finalista per Silloge inedita "Maternità" - Trofeo e diploma

Se vuoi puoi vedere tutti i Premi, recensioni e Pubblicazioni relativi alle mie poesie, nella pagina seguente


 

A DONATELLA

 

ATTESA DI DONATELLA

 


Ti ho attesa
come si attende la primavera
dietro il vetro grigio
dell'inverno.

E tu sei arrivata
come un'onda spumosa
del mare cristallino
di Sardegna
che alle spiagge porta
conchiglie e quarzi rosa.

Come un riverbero accecante
di sole
che gaio saltella sugli scogli.
Come un soffio di vento
che porta canzoni
di terre lontane.

Come la rara pioggia
dal flebile suono
di flauto,
che asperge zolle e tramuta
in soffice pane
preziosi semi nascosti.

Ti ho attesa
io, terra riarsa
risonante poi
di mille brusii teneri, selvaggi...

 

 

 

UN VOLTO, UN NOME

Turbata da mille paure,
attendo con ansia
che la tua esistenza abbia
un volto, un nome,
quando ti avrò,
fragile ma presente vita,
nelle mie mani
che non ti meritano. 

 

 

 

 MADRE

 

Sentire una vita
che dentro ti nasce,
che nel tuo fondo
si muove,
che vive e si ciba di te,
del tuo amore di madre...

Sentire una vita che vibra,
che grida "Io sono"
ed è tua,
seme d'amore che forte e vivo
si espande.

Sentire che tu ti rinnovi,
che nasce un altr'io,
una nuova speranza.

Sentire una vita
che dentro ti nasce...

 

- Premio "Mater" Massa Carrara - Antologia "I Poeti del 1985" - Ed. Il Carrarese - II Premio ex aequo, diploma e statua in marmo per la silloge Maternità. Pubblicata nell'Antologia la Poesia "Madre".

 

 

NASCITA DI DONATELLA

Come inatteso dono,
miracolo dolcissimo,
ti ho avuto tra le braccia,
essenza della mia vita
e del mio amore.

In una notte indimenticabile,
guardai
la preziosa armonia delle tue forme
di bambola,
la perfezione dei piccoli pugni chiusi,
felice di ascoltare il tuo primo pianto,
saluto e sfida
alla nuova esistenza.

Nel buio di quella notte
misteriosa,
i tuoi occhi inseguivano ombre
indistinte
ed io spiavo in te somiglianze,
rubando i tuoi primi, inconsapevoli sorrisi.

 

- Centro Culturale Michelangelo - Premio Casentino - Poppi (AR) - 30/6/1984 - Premio di Rappresentanza (Targa) e Diploma in pergamena per le Poesie: Cosmogonia - Nascita di Donatella - Porta Portese - Gemma di luce - Olanda.

- Premio Casentino - Firenze - 1985 - Diploma di merito per Poesia singola : Viaggio in Grecia - Madre - Iceberg alla deriva - Prime lacrime - Nella torre dei miei pensieri

 

 

NEL FANTASTICO MONDO DEI SOGNI

 

Vicina al sonno,
la tua mano vuoi
fra le mie racchiusa.

Palpitano
gli occhi umidi di gazzella,
memori di chissà quali
remote cacce.

E il sonno ti prende rapido,
greve,
mentre il capo reclini
dolcemente da un lato.

Le lunghe ciglia vibrano,
misteriose antenne,
entrando
nel fantastico mondo dei sogni...

 

 

 

 

ALTRI MI RUBERANNO

 

Nel breve cerchio
delle mie braccia
il tuo mondo
ora è racchiuso.

La tua mano tenera, grassoccia
nelle mie si confonde
e i tuoi occhi nei miei
diventano sorriso.

Ma altri mi ruberanno
il tuo tempo, le tue risa
improvvise come pioggia d'estate,
i tuoi giochi.

Altri godranno
dei tuoi sorrisi limpidi,
delle tue parole stentate
dei tuoi primi
innocenti "Perchè?".

 

 

 

TI LASCIO

 

La breve vacanza è finita!

Ti lascio, piccola mia,
nuovamente
al tuo mondo forzato,
di adulti
dove tu vivi male
costretta agli umori,
agli orari.

Ti lascio, portando su me
l'impronta ancora calda
d'un tuo bacio
e, nascosto negli occhi,
un rimprovero muto. 


 

 

 

 LONTANANZA

 

Giro per le stanze
vuote di te,
rimpiangendo le note cristalline
del tuo chiacchierio
ininterrotto,
le liete risate che gonfiano
la tua gola di passero.

Nella tua stanza
immobili, ordinati giocattoli
denunciano la tua assenza.

Anche l'orso marrone,
abbandonato in un canto,
sembra dividere
la mia solitudine.

E il clowm filiforme
dall'ilare faccia dipinta,
è triste, oggi,
della mia stessa tristezza.

 

- Premio Naz.le Cinque Terre 1987 - Premio della giuria, targa artistica per la Poesia "Lontananza" dalla Silloge "Maternità", pubblicata poi nell'Antologia.

 

 

PICCOLISSIMA E ALLEGRA

 
 

Un prato d'alte margherite gialle
entro cui tu,
piccolissima e allegra
ti nascondi,
per poi riemergere
con un gaio sorriso.

Un gatto ricamato sul petto
ed uno sotto braccio,
vero questo,
che miagolando tenta
di sottrarsi alla tua euforia
per questi spazi aperti,
per quest'improvvisa libertà
di correre,
saltando pietre e pozze
d'acque garrule
in cui, sorpresa,
scopri un'altra te stessa
a cui sorridere.

 

Poesia pubblicata sulla Rivista Presenza e successivo inserimento di varie poesie sull'Antologia: "La Parola delle Donne": Concorso Primavera Strianese - 1988 - Striano - II Premio ex-aequo

- Premio di Poesia "Le Muse" - Sutri - Ed V 1986 - Diploma e coppa per VII Premio Congiunto per le poesie: "Sagome - Piccolissima e allegra dalla Silloge "Maternità"

 

 

 

PRIME LETTURE

 
 

La bruna testa china, assorta
e l'armoniosa, esile tua voce
che s'alza a decifrare
incerte sfumature della lingua...

Interrompendo il corso
dei miei pensieri perduti nel vento
come aquiloni tristi.  

 

 

 

GIOCHI

Con leggerezza salti
piccoli pilastri sollevandoti,
diafana libellula dei prati...

Ritorno indietro, ai miei giochi
di bimba quando,
vanamente tentavo d'innalzarmi
oltre la colonnina di marmo
delimitante il viale.

I cerchietti, la corda,
qualche partita a biglie
giocata contro i maschi,
sempre vittoriosi...

Eppoi la sera scendevo sotto casa
e sui riquadri incisi nell'asfalto
disegnavo rettangoli imprecisi
per giocare a campana,
ai quattro cantoni o a nascondino,
celandomi nell'ombra dei portoni.

Diversamente tu,
vivi questa tua infanzia
senza restrizioni…

 

 

 

FESTA DELLA MAMMA

 
 

Nel tema sulla festa della mamma
forse la penna t'ha preso un pò la mano
e la fantasia.

O forse è solo il desiderio tuo
d'una madre tenera, bella, allegra,
quale io non sono.

O forse cosl mi vedi,
nonostante i rabbuffi
o gli screzi che tra noi,
ambedue impulsive,
frequenti sorgono.

Ed io già non li rammento.

Tu t'inalberi, invece,
come un giovane giunco
che non si piega al vento
degli umori,
t'impenni, ti chiudi in un mutismo
da cui poi io
stentatamente ti traggo.

Ti vorrei docile, facile al riso,
facile al perdono.

Ma io per prima
dovrei esser diversa,
una madre dolce, accattivante
che elargisce sorrisi e baci
e inventa passatempi e gioia.

Ma io so solo perdonare
le tue reazioni indocili,
metter ordine nel caos
della tua stanza,
seguirti mentre spendi il tuo tempo.

Mentre, altro vorrei trasfondere
e seminare
nella tua fragile, tenera anima
di cui già so i tormenti, le delusioni.

Prendimi per mano,
piccola mia.
Perchè sono stanca,
malata di disillusioni anch'io
e la mia età
non mi rende più forte
dinanzi alla realtà.

Poichè il gioco della vita
è un continuo rifrangere di specchi
concavi o convessi
d'un Luna Park.

Vedi te stessa e gli altri
deformati, distorti,
poi di nuovo integri.
Qual è la realtà,
qual è l'illusione?

Prendimi per mano,
piccola mia...

 

- Premio Naz.le Aeclanum - Mirabella Eclano -/1985 - Premio di finalista per silloge inedita "Maternità", con le Poesie: "A mia figlia - Festa della mamma - Recita - Nascita di Simone - Con la mano protesa"

 

 

PRIMA COMUNIONE

 

I miei ricordi di bambina
intrecciati
alla realtà d'oggi...

Tu, cosl esile
in quel vestito candido,
le mani giunte e il volto serio
che la semplice corona di fiori
incornicia, accentuando
la tua fragilità
di Madonnina luminescente...

Io, dal mio posto ti seguo
lungo la navata,
ingoiando lacrime
di commozione.

E ridivento innocente, serena.

 

 

 

RECITA

 

Avanzi sul luminoso proscenio
e con fluida compostezza,
che non ti conoscevo,
sciorini la tua parte...

La tua voce s'innalza,
chiaramente sillaba
senza inflessioni di timore,
s'estende sino all'ultima fila
d'un pubblico sl generoso,
ma pur sempre critico.

Improvvisamente m'accorgo
della tua maturità acquisita:
il ciuffo ora ravviato dei capelli,
te prima sempre spettinata
e il moto aggraziato
delle lunghe gambe perfette
di cui io, cosl imperfetta,
son fiera.

Già.. stai crescendo...

Anche se ancora spesso prevale
un'indole impulsiva di bambina,
sento che alfine potrò esserti amica,
parlarti senza farti male,
ascoltarti senza più interromperti.
Penetrando con te in un mondo
che ora solo intravvedi.

Presto sarai adulta nei pensieri, nei fatti.
Presto,come un giovane airone emigrerai
dal mondo dell'infanzia
infrangendo misteriose barriere...

 

- Premio Naz.le Aeclanum - Mirabella Eclano -/1985 - Premio di finalista per silloge inedita "Maternità", con le Poesie: "A mia figlia - Festa della mamma - Recita - Nascita di Simone - Con la mano protesa"

 

 

PRIME LACRIME

 

Prime lacrime innocenti,
coerenti
su quell'anellino rifiutato
che un ragazzetto smilzo,
tuo coetaneo,
voleva regalarti,
piccolo pegno di devozione.

E che tu,
forse vorresti accettare.

Ma, attonita e spaurita
ti ritrai timorosa
di diventare adulta...
ferita, quasi,
da questo inatteso omaggio
alla tua fresca, incipiente
adolescenza...

 

- Premio Casentino - Firenze - 1985 - Diploma di merito per Poesia singola : Viaggio in Grecia - Madre - Iceberg alla deriva - Prime lacrime - Nella torre dei miei pensieri

 

 

ULTIME ESTATI D'INFANZIA

 

Quasi una frenesia di giochi
e corse sfrenate al Colle Oppio.

Forse perchè la primavera
s'è nascosta
dietro nubi continue ed incostanti
in questa malcerta stagione
dell' 84.

O forse, semplicemente perchè
questa è l'ultima estate
dell'infanzia.

Un altr'anno sarete quasi adulte,
voi bambine
e i maschi competitivi saranno
coi loro coetanei dalle voci gravi...

Ed ora, in queste corse
su levigati pattini a rotelle
spendete gli ultimi istanti
d'ingenuità.

Poi, quasi adulte sarete
ed altri pensieri, altri giochi,
altri compagni più confacenti
cercherete.
Altri spazi, altri sentieri.

Ed io, impotente, osservo
i giochi
di quest'ultima estate
della vostra infanzia...  

 

 

 

 SAGGIO GINNICO

 

Vivi il tuo breve momento
di gloria disinvolta, leggera,
flessuosa come un asfodelo
che si piega e danza
al ritmo del vento.
Coordinando, con altre compagne
movimenti e saltelli.

Per te forse è solo un'ora
diversa,
un premio non ad una fatica
ma al gioco,
quella medaglia ricordo che ricevi
e mostri intorno festosa, lieta.
Domani, già dimentica.

Vi sento parlare serie, convinte
dei vostri giovanili amori,
delle vostre giornaliere battaglie,
con idee chiare, precise
che poi, più in là negli anni
vi appariranno forse immature,
confuse, superate.

Quando ormai l'esperienza della vita
avrà inciso negli animi affinati
gallerie sotteranee
di delusioni...

E non resterà allora
che il rimpianto
per questa vostra bella
giovinezza aggressiva, limpida,
che vi fa avide
di crescere, di vivere...

 

 

 

 ADOLESCENZA

 

Tu nella stanza accanto
ormai già dormi,
stanca d'una giornata attiva
e forse
sogni adolescenti insegui,
fatui, evanescenti...

Ed io, pure segnata
da diversa stanchezza,
nel profondo dell'animo
m'accoro,
poichè non vorrei
dispersi vedere
i tuoi giochi infantili
e l'innocenza.

Tra poco,
nel consapevole rogo
della maturità,
brucerai i tuoi idoli di carta.

Presto sarai
una grande farfalla variopinta
che aprirà, leggera, nell'aria
le sue splendide ali...

 

 

 

PARTENZA PER AREZZO

Sprizzi vitalità, allegria
da tutto il tuo giovane corpo
flessuoso.

Le tue movenze agili guardo,
la pelle liscia, levigata,
la fronte perfetta,
il bronzeo colore del viso,
in questa radiosa mattina d'estate
che mi vede spenta, goffa,
sonnolenta.

La pensilina affollata ove sostiamo
diventa la tua palestra ginnica
di danza:
ti muovi, ti sollevi leggera,
salti, ridi, sfarfalli...

Il treno arriva, carico, dal Sud
ma tu non perdi la tua gaiezza,
la tua grazia di falena
che si libra nel vento fresco
della mattina…

 

 

 

 SUL GARDA

 

Il battello  solcava
veloce il Garda
mentre tu, bruna sirena,
ti crogiolavi al sole
e il vento, scherzoso
lambiva il tuo volto abbronzato,
il lungo collo flessuoso,
e s'insinuava ad animare i fiori hawaiani
della camicia aperta...

Facendo trasalire, a tratti,
le lunghe ciglia,
sipario dell'anima,
sotto cui io segretamente scrutavo
per scoprire
nel tuo innocente silenzio
un pensiero, un sogno...

 

 

 

 FUTURO

 

Vorrei per te
un felice futuro
ed un uomo che ti comprenda,
al di là delle parole e dei gesti
o dei pensieri inespressi.
(e con uno sguardo ti inebri
o ti annulli...

Che ti plasmi
da immobile sasso in farfalla,
in foglia vibrante
in luce, in pioggia,
in creatura felina o cucciolo tremante,
In ogni forma e forza
mutevole della natura.

Che con una parola levighi
la tua immaturità
trasformando i tuoi slanci impetuosi
in atti creativi,
che con uno sguardo
ti inebri o ti annulli
e ti renda donna
appassionata e docile.

Vorrei per te
un uomo che ti regali sogni
e consistenti durevoli realta'.

E l'intima essenza del suo cuore...

 

 

 

A SIMONE

 

 

SECONDA MATERNITÀ

 

 

Ti porto in me nei pensieri,
nei gesti,
nell'esile intreccio
dei vasi sanguigni che irrorano
tutto il mio-tuo corpo,
sensori di vita pulsanti segnali.

E il ritmo del sangue
sincopato, incessante,
ripete due note di felicità.

 

- Premio Naz.le di Poesia "Tirrenia" 1982 - Pisa - Segnalazione di Merito - Poesie: "A Simone - Cosmogonie - Alga smarrita"

 

 

NASCITA DI SIMONE

 

Annullato il dolore,
ti ho visto nascere
finalmente vivo, reale.

Con commozione indicibile
ho sentito il tuo primo vagito
(inno alla vita o paura?).

Ho visto il tuo piccolo essere
farsi largo, prendere forma,
finalmente tangibile,
dalla tua prigione (o culla?).

 

- Premio Naz.le Aeclanum - Mirabella Eclano -/1985 - Premio di finalista per silloge inedita "Maternità", con le Poesie: "A mia figlia - Festa della mamma - Recita - Nascita di Simone - Con la mano protesa"

 

 

 SORRISI

 Ti inondai di vita
e fosti carne,
nervi, ossa, mani.

Tu, m'inondasti
di sorrisi.

 

 

 

 

CON LA MANO PROTESA

 

L'ultimo sole passando
lascia striature dorate
sui tuoi capelli ricciuti,
entro cui il vento gioca
delicatamente.

Gli occhi intenti,
fissi all'azzurro,
afferri aeroplani argentati,
dispensi carezze alle nubi,
regali baci ai passanti.

Con la mano protesa,
piccola bandiera al vento,
saluti la luna nuova di marzo
apparsa tra i platani
spogli del viale.

 

 

 

- Premio Naz.le Aeclanum - Mirabella Eclano -/1985 - Premio di finalista per silloge inedita "Maternità", con le Poesie: "A mia figlia - Festa della mamma - Recita - Nascita di Simone - Con la mano protesa"

 

 

PICCOLO MIO

 

 

 

La notte,
anche senza stelle,
può essere una splendida notte.

Il giorno,
anche senza sole,
può essere un giorno felice.

Ma io, senza te,
piccolo mio,
cosa sarei?

 

 

 

OMBRA NELLA NOTTE

 

 

Lievi i tuoi passi,
quasi inavvertiti,
nell'ombra della notte,
tu pure ombra che chiedi
un pò d'acqua e un compagno
alle tue paure di bimbo.

Ma poi, placata ogni tensione,
accanto a te un padre amico,
fedele paladino,
spento ormai il lume
che ti faceva luce,
di nuovo dormi, ormai chetato,
ombra serena
nell'ombra della notte.

 

 

 

 L'ORSETTO NERO

 Lottando contro il sonno
che ti chiude gli occhi,
stringi a te l'orsetto nero
unico compagno di giochi,
mentre una goccia di latte
resta intatta
a lato della bocca.

Sulla mia guancia
la carezzevole palma
della tua mano giace
aperta come un fiore.

Stringo tra le braccia
il tuo piccolo essere abbandonato
nel sonno e penso al tempo,
ai giochi che non ti dedico,
a quando rimpiangerò
gli istanti persi...

 

 

 

 RISVEGLIO

 

Bimbo mio
che ti svegli cantando
nenie allegre, ritornelli infantili,
un sorriso festoso sulle labbra
ed un bel sogno
ancora nella mente,
che un pò confuso e concitato
mi racconti,
acquieti il malumore mattutino,
di quando mi sveglio brontolando.

Bimbo mio,
che ti svegli cantando
con la tua voce gioiosa, cristallina,
con la tua faccia aperta,
sorridente,
in me infondi una limpida armonia
che mi dà forza
ad inoltrarmi nel mattino.

 

 

 

MOBY DICK

 

Stanotte sognerai di navi
e di balene.
Altre terre, altre acque
solcherai
a bordo del primo peschereccio
che punta dritto verso Capo Nord.

E un folle capitano seguirai
lungo le rotte della fantasia,
altri giochi, altri sogni lasciati
alla deriva...

Poi, nell'ora nebulosa
del risveglio,
ancor vivide scene evocherai,
cacce, avventure
non ancora vissute,
percorrendo gli sperduti
sentieri del sogno...

 

 

 

LA NAVE VICHINGA

da http://filmatidimare.altervista.org/wp-content/uploads/2012/03/42-NS-vichinga.jp

Ritorna la nave vichinga,
sferzata dal vento del Nord...


Sul limpido stagno mi chino
e afferro lo scafo minuto
che il bimbo ha lanciato nell'acqua.

Il tenue tramonto confonde,
sui nostri volti protesi,
realtà, fantasia
e trascolora il presente
in mitiche gesta guerriere.


Nel gioco infantile, gioioso
da terre lontane e battaglie,
la nave vichinga ritorna,
sferzata dal vento del Nord...

 

- Pubblicazione della poesia sulla prestigiosa rivista diretta dal Prof. Leo Magnino - "La Cultura nel mondo" - Roma : Anno XIL - Gennaio-Marzo 1991 n. 1

- Pubblicazione della Poesia "La nave vichinga", nell'ambito del Premio "Aspera" sulla rivista Alla Bottega - Anno XXIII - n. 4 1985

 

 

A SIMONE

Scorderò forse il tuo buffo modo
di scrutare
portando gli occhi in alto
e di sottecchi controllar l'effetto
che produce la tua
innocente malizia.

E l'interrogativo sempre pronto
nello sguardo,
l'esilarante storpiar delle parole,
raro, poichè già discorri
da adulto, anzi con l'accurata
perspicace saggezza d'un anziano,
consumato attore che soppesa pause,
cercando il senso d'una frase,
d'un pensiero...

Scorderò, forse, i moti del tuo animo:
quando sei assorto o inquieto,
allegro, pentito o caparbio,
o mio ilare figlio che già muti,
sia pur lentamente,
sembianze e umori.

Finchè solo in qualche foto
del passato
o nella fragile trama dei ricordi
ritroverò nitide,
ma irriproducibili, le immagini
della tua trascorsa infanzia.
Per ambedue, ormai,
irripetibile.

 

- Premio Naz.le di Poesia "Tirrenia" 1982 - Pisa - Segnalazione di Merito - Poesie: "A Simone - Cosmogonie - Alga smarrita"

 

 

SAGOME

Il cucciolo giace, il muso riverso
alla frescura che sale
all'impiantito,
si sottopone paziente ai tuoi giochi,
alle tue ruvide carezze
che vorrebbero distoglierlo da quella
raggiunta quiete.

E tu insisti, sollevi
le mobili orecchie, le lasci cadere
di nuovo inerti
e Tila, benchè immersa nell'afa pesante
dell'estate, apre gli occhi:
Il suo sguardo assonnato
col tuo, ilare e sovversivo,
s'incontra.

La sproni, la inviti…

Ed eccola, ormai distolta
dal sonno,
seguirti in corse giocose, sostenute,
rimpiattarsi nell'ombra
d'enormi girasoli ormai appassiti,
rincorrerti ancora
per poi abbandonarsi
al tuo fianco, sull'erba gonfia
d'umori e di profumi,
sotto la quercia centenaria.

Mobili sagome,
nell'immobilità greve
del primo pomeriggio,
solo voi due,
così vitali, così vibranti
d'energia...

 

- Premio di Poesia "Le Muse" - Sutri - Ed V 1986 - Diploma e coppa per VII Premio Congiunto per le poesie: "Sagome - Piccolissima e allegra dalla Silloge "Maternità"

 

 

SAZIO DI SOGNI

 

Oggi o domani, quando crescerai,
in mente avrai
chissà quale astrusa fantasia.

Ed io madre-compagna
ancor ti seguirò lungo i sentieri
dell'immaginario.

M'incanterò ancora al suono
delle tue parole,
ai sogni che al mio cuore fanciullo
proporrai.

Finchè, d'un tratto,
mi rattristerò poichè,
sazio di sogni ormai,
vorrai trasformarli in realtà...

 

- Pubblicazione nell'Antologia"Cento Poeti" Ediz. della Rocca - della poesia "Sazio di sogni"

 

 

 PICCOLO PENSATORE

 

Negli occhi vivaci intravvedo
domande, idee, emozioni
che s'addensano dentro di te,
nubi impazienti,
fantastici aquiloni della fantasia
che s'inarcano, s'impennano,
per distendersi un poco
e rianimarsi ancora.

Trasformati, alfine, in parole,
grappoli di palloncini colorati
legati al filo del ragionamento.

Tu li intrecci, li snodi,
di nuovo li lanci
nel libero spazio dell'anima,
dove metton radici e s'espandono,
vibrando come foglie nuove
che io raccolgo per aspirarne
colori e profumi.

Per racchiuderle nell'erbario
del cuore
dove non marciranno.
Mai.

 

 

 

NOSTALGIA

 

...Con i colori della nostalgia
ho colorato giorno dopo giorno,
vivendo ore di malinconia
nell'attesa impaziente del ritorno.

Le tue risate garrule,
germogli d'emozioni e di pensieri
che danno gioia, rievoca il cuore,
spoglio senza la linfa
della tua presenza.

Un ricordo lontano,
le tue braccia tese verso me,
rami su cui
anzitempo fioriva
la mia tenerezza...

 

 

 

INCONTRI

 

Pioggia lieve e sottile
entro cui cammino,
col piccolo accanto che mi guida,
mentre sperduta calpesto
frammenti scuri di ghiaia,
selciati pietrosi.

Oltre il velo di pioggia e di pensieri,
al centro della strada, un uomo.


Si guarda intorno, come nato ora,
anche lui come me disperso.

Ma non ho il coraggio d'affondare
i miei occhi nei suoi dove un'ombra
di follia pietosa vaga,
cercando conforto.

Entro in un'osteria di stampo antico,
facce avvizzite, stanche o sorridenti
di vecchi che s'affannano
in un ultimo sprazzo di vitalità,
a tracannare del vino a buon mercato.

Di esso distinguo l'acre sentore,
frammisto al fumo di mezzi toscani
in bilico sul labbro.

Esco e l'aria fresca spazza
odori e malinconie.

Ma ecco, una bimba sconosciuta
afferra la mia mano ritrosa,
mi prega di portarla con me.

Una larva di madre la chiama,
la sgrida e lei ci saluta,
uno sfrecciar di giochi
e di compagni già persi negli occhi,
sul viso dipinta una pena,
una solitudine.

Calpesto di nuovo frammenti scuri
di ghiaia, selciati pietrosi,
stringendo la mano del piccolo
che, senza saperlo, mi guida
oltre il velo di pioggia
e di pensieri...  

Escher - Labirinti

 

 

 

COMETA

 

Come luminosa cometa

passi, o figlio mio,

nel cielo della mia vita

lasciando

iridescenti scie…

 

 

 

UN MAGICO ISTANTE

 

 

Mi mancherai,
nei lunghi giorni che verranno,
giorni d'attesa, frammisti un pò d'affanno
quasi dovessi star lontano qualche anno...

Mi mancheranno i prodigi che tu inventi
regalandomi magici momenti,
evocando i miei sogni adolescenti
ognuno con la sua fisionomia
ognuno vestito d'allegria,
di leggerezza, di noia o d'euforia,
un vestito che cambiava di colore
secondo i moti alterni del mio umore...

Mi mancherà la tua presenza amata,
quell'aria clownesca, spensierata,
a volte ingenua, a volte scanzonata.
Quell'espressione quasi sbalordita
di fronte alle sorprese della vita
che mi rende più gaia, ringiovanita.

Mi mancherà quel tuo sguardo indagatore
sotto il mobile arco delle ciglia,
i codici segreti, i parapiglia
che mettono sossopra la famiglia...
 ...Le storie nate dalla tua inventiva,
che a iosa mi propini, che ravviva
la nostra complice voglia, un pò aggressiva
di vivere la vita, protesi ad afferrare
un attimo, un istante e a colorare
ogni minuto di luce vivida, solare.
 ...E quel sorriso gioioso, accattivante...

Dunque, regalami un magico istante...
Un altro momento, regalami ora.
Con quella tua voce infantile, ancora,
parlami piano prima d'andar via,
dammi qualcosa che sia solo mia,
un "Mamma cara" per farmi compagnia.

Da ricordare nei giorni che verranno,
resi un pò tristi dalla nostalgia
che lunghi, interminabili saranno,
un pò venati di malinconia...

 

 

 

FORSE SARAI

 

Forse sarai un ragazzo ribelle,
irridente ai costumi,
alle usanze,
ma intorno a te effonderai
la tua gioia di vivere, di essere
e al mondo carpirai
essenze di luce e d'inconscio
che prenderanno vigore
nelle tue mani artigiane.

Forse sarai padre, amico, marito
ma, sempre, dispensatore d'immenso.

Ti vedo, mio e non mio,
forte ed allegro, levigato dal sole.

E vorrei carezzare,
con le mie tenere mani di madre,
la fragile essenza della tua anima,
ora fanciulla,
e nei tuoi occhi vedere il ragazzo
irridente e ribelle
che forse sarai.

 

 

 

UN GRAPPOLO D'UVA

 

 

 ...Un grappolo d'uva
carpisti
alla pergola acerba di Mila.

Eppoi corresti fuori
compiaciuto,
a gridare la tua contentezza
ai ciottoli bianchi della strada,
al primo sole
che ti veniva incontro...


 

 

 

CORPUS DOMINI

 
 

La grande piazza brulica
di folla, che a fatica
trattiene bisbigli e irrequietezza,
mentre un coro allegro
di rondini accompagna
il coro dell'Alleluja
e tu al mio fianco
scalpiti
per raggiunger gli amici,
ancora inconsapevole
di quella figura bianca
che al centro del sagrato
dispensa il Corpo di Cristo.

E sta lì, le spalle un poco curve
per l'età ed il peso
dei panni e della tiara.

Ma il volto slavo
chiaro e pensoso, si rasserena
negli occhi vivi e pungenti
sotto le palpebre stanche.

Il Santo Padre compita
le sillabe, scandendole
una ad una
con quel tono solenne,
facilmente imitabile...

Anche da te.

 ...Un volo impaziente
di piccioni
frulla sul nostro capo
in lenta processione
e poi si placa,
come ad un muto cenno di Dio...

 

 

 

CHISSA'...

 

Chissà, o figlio mio,  che cosa pensi
quando mi guardi con quegli occhi densi
di mandorle amare e di nocciole
e non ti sprechi in vane parole…

Svagato, imbarazzato, mi sorridi
e nel tuo mondo subito ti chiudi,
un mondo in cui io non posso penetrare

… Così ti lascio, senza nulla fare!

Chissà, o figlio mio, che cosa guardi
al di là delle cose del presente,
che cosa ti passa nella mente
quando rifletti sul tuo prossimo futuro?

Cosa intravvedi? Forse una sorgente
d’acqua cristallina e in cielo arcobaleni
che illuminano giorni lunghi e sereni.
Oppure tu non vedi proprio niente,
nei tuoi domani vedi solo un muro
da superare con fatica amara
senza l’aiuto di tua madre, avara
d’amore, di sorrisi, di speranza.

E tu, ferito, chiudi nella stanza
più segreta del cuore le emozioni,
le gioie, i dolori, le canzoni.

Eppoi… mi guardi  con quegli occhi intensi
come cieli gonfi di nubi, densi,
in cui i pensieri volano lontani
come candidi e liberi gabbiani…

Chissà, o figlio mio, che cosa pensi!

 

 

 

 

 

 

AI MIEI FIGLI

 

 

ORE SILENZIOSE

 


Luna prigioniera - Quadro del pittore Giuliano Giuggioli

 

Oh, queste ore silenziose,
sia pur allietate
da un sottofondo sonoro,
ma senza il vostro, continuo
cicaleccio di bimbi, di risa,
di continue richieste d'amore,
insaziabili del mio tempo...

Ed ora, ho tempo per scrivere,
per pensare o per attendere
ai lavori di casa ...

Eppure il ricordo
delle vostre voci argentine
che rallegravano i giorni,
e le quotidiane corse
nel giardino della mia infanzia,
mi colma già di nostalgia,
troppo abituata, ormai,
alla vostra amata presenza
ed alle scorrerie sui prati.

Che un pomeriggio tutto per me
diventa uno spazio
incommensurabile da riempire...

 

 

CAMMINO

 

A walk to Paradise Garden - Foto di Eugene Smith

 

Vorrei prendervi per mano,
bambini miei,
condurvi lungo le vie
dell'infinito sapere
dove la Verità appare
nella sua forma pura ed essenziale.

Vorrei che essa splendesse
dentro di voi, netta, definita
non già vaga astrazione,
diffondendo la sua chiarezza
cristallina,
essenza d'aria ed acqua,
della terra e del cielo.

Vorrei che vi avvolgesse
nella sua carezza rasserenante
da cui attingere forza
ed un'immensa pace.

Le vostre menti vacillanti
nel dubbio
troveranno risposta,
i vostri interrogativi
si placheranno
nella consolante certezza
che quella è la meta
lungamente sognata eppoi raggiunta,
attraverso i labirinti inestricabili
in cui l'uomo si perde.

Ed io allora lascerò la vostra mano,
bambini miei,
poichè voi non sarete più inermi,
nè indifesi o spauriti.

 

NATALE 2015

 

Lontani anni luce
dal mio mondo, fatto di caos
e di moto instancabile e infruttuoso,
di carte e di ricordi sempre più sbiaditi,
di belle parole e propositi
che fioriscono dal cuore
ma che poi non metto in pratica…

Così sono, figli miei,
senza alcun costrutto,
mai coi piedi per terra,
ma librata nell’aria,
alla ricerca di quel non so che,
di quel non so cosa
che neanche la Fede mi aiuta a trovare…

Perdonatemi se, nella mia confusione,
vi ho spesso coinvolti,
senza elargirvi l’amore
che una madre dovrebbe…

Ma nel ritmo del cuore che batte
c’è amore per voi,
ma è come un fiore ancora chiuso
che forse, non sboccerà mai…

 



 

 

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