Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

COLLABORAZIONI


In questo Settore vengono riportate notizie e immagini fornite da altri redattori.
Nello specifico, le poesie sono di creazione della Dottoressa Rosita Taddeini, mentre le foto e la grafica sono state fornite da Cartantica.
Tutti gli articoli degli altri Settori sono state realizzati da Patrizia di Cartantica che declina ogni responsabilità su quanto fornito dai collaboratori.

"N.B.: L'Autore prescrive che qualora vi fosse un'utilizzazione per lavori a stampa o per lavori/studi diffusi via Internet, da parte di terzi (sia di parte dei testi sia di qualche immagine) essa potrà avvenire solo citando esplicitamente per esteso (Autore, Titolo, Periodico) il lavoro originale."

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SILLOGE DI POESIE
"PENNELLATE D'INCHIOSTRO"

(1999 - 2003)



Dedicata al Creato
e allo Spirito in esso infuso

 

DANZA SUL PRATO


Volteggiano leggere due farfalle
nell'aria sul verde prato,
in una danza d'amore
su una corolla di un fiore.

Da un verde eucalipto, due foglie
lasciano leggere l'albero amato,
anch'esse danzano lentamente
prima di nascondere sull'erba
la loro fine, nel loro dolore.

Volteggiano i semi di un soffione
appena visibile nell'aria
nell'incanto del primo mattino.

Il vento lieve fa da padrone, dei bianchi filamenti alati e...
disperde lontano il loro candore.

Tutto danza nel prato
farfalle, foglie, fiori
sulle silenziose note
di un'armonia di colori
che lieve si disperde nell'etere
in un eterno bacio d'amore.



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IL MIRACOLO DEL GIORNO

Dal folto verde del bosco
si sprigiona una luce rosa,
tra i rami un raggio brilla
luminoso fuga le ombre
fa brillare della rugiada ogni stilla.


Dal letto dell'orizzonte
si alza il gran disco di fuoco,
irradia saette nel cielo
che fugan con radiosa luce
della notte ogni velo.


E' giorno, un altro giorno.
E' vita per ogni vita.

Esulta festoso il cuore,
che si fa coppa d'amore
per ogni miracolo del suo Creatore



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UN DESIDERIO UMANO IN CAMMINO DAL 2000


Pace
libertà
concordia
amore
unità ...

Pace negli animi
libertà tra gli uomini
concordia nei cuori
amore fra tutti
unità nell'Umanità.


Pace
libertà
concordia
amore
unità

Uno in tutti
tutti in uno.

L'io sommerso
n ell'infinità di Dio
per regnare dal 2000
in un mondo nuovo
in fraternità quasi divina.


Pace
libertà
concordia
amore
unità




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LA BOTTEGA DEL FIORE

Un profumo olezzante
ti investe, ti inebria,
ti fa chiudere gli occhi,
respirare ansante.


E' un nido di colori,
una vetrina di petali
quali farfalle immote,
ali di fiori sui fiori.


Una mano veloce afferra lo stelo,
l'occhio annoda una corolla,
la mente serra a questa, una foglia.


Le dita veloci intrecciano
l'un l'altro al fiore
ed un nastro abbraccia voluttuosamente
un bouquet vivo, che sprigiona
senza voce, parole d'amore.




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PADRE PIO SANTO


Oh, quegli occhi pieni di lacrime,
sempre rivolti alla Croce,
oggi brillano di luce divina,
chiamati dalla Sua Voce,
già dai primi passi di vita.

 

Oh cuore ricco di fiamma eterna,
oggi ti inchini al Trono celeste
porgi la fiaccola della carità
con la preghiera e il più santo Rito,
vestito della vera umiltà.

 

Oh, quel rivolo di Sangue sempre vivo,
che ricorda nel tempo moderno
le Sacre Piaghe di Cristo,
oggi come arcobaleno unisce il mondo
a Dio con il vessillo della Verità.

 

Oggi santo per la terra e il cielo,
Tu Padre Pio sei il nuovo figlio
di quel popolo che brama Dio e entra
con la Santità nel cuore della Trinità
per la sublimità del dolore nell'amore
a quel Regno di Pace
Eterna.

 

Lode a Te, altissimo Signore,
che oggi nella maturità dei tempi
hai eletto una creatura a testimoniare
il Tuo dolore per la redenzione
ed il Trionfo dell'Amore.

 

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OVUNQUE TU SEI...

Sul mare verde di un prato,
nelle cascate bianche del biancospino,
nel calice di un iris vellutato,
nelle pine di un odoroso pino...

Ovunque tu sei...

Nella nuvola portata dal vento,
nella perla di rugiada del mattino,
di un malato nel triste lamento,
nel gioioso sorriso di un piccino...

Ovunque tu sei...

Nel canto armonioso di un canarino,
nella bianca spuma del mare,
nella fiamma scoppiettante di un camino,
nella luce notturna delle lampa de

Ovunque Tu sei...

Nel germoglio di un albero in fiore
negli occhi di una mamma per il nato,
nei battiti irruenti di un cuore
per il suo triste passato...

Ovunque tu sei...

Perchè sei l'essenza dello spirito
per ogni specie che il Creatore invita
ad un ritmo infinito
della Vera vita.

 

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VICOLO DI VITA

 

Candide nuvole migrano
nel cielo
si specchiano nell'azzurro
del mare,
corniciano un vicolo purpureo
di fiori.


Il vicolo tace
ma il mormorio del mare
ricolma la quiete di musica
e di felicità di vita, i cuori.

 

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I PRIMI SEGNI DELLA PRIMAVERA

 

 

anche la terra ha le nuvole,
gialle, bianche, rosa
di mimose, peschi in fiore.

 

Il sole brilla su quelle nuvole
scapigliate nella chioma,
con le braccia aperte al cielo
pulsanti come un cuore.

 

Il vento, la brezza le agita
disperdendo i petali leggeri,
come farfalle in volo
per una danza d'amore.

 

Alle lodi invita
quel miracolo naturale,
alla gioia, a un inno alla vita
quale incenso sacramentale.

 

Cirri e nuvole corrono nel cielo
per donare pioggia fruttuosa,
talvolta nascondendo il sole,
come fa la nebbia penosa.

 

Ma le nuvole della terra
donano gioiosità e bellezza,
sorridono al sole
come un'immensa serra.



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SINFONIA AL COLORE

 

Alle sponde del lago
lento, sommesso mormorio
di piccole onde si sussegue
per riprendere il largo.


Capricciosa una brezza muove
l'una dopo l'alttra le foglie
di fragili, verdi canneti,
bruni tronchi di eucalipti,
argentei rami di uliveti.


Il vento scherza, fa danzare
l'oleandro, il limone,
dà voce al rosso melograno
e quel lieve ondeggiare
come una dolce sinfonia,
che ha sfumature di luci
e ombre in un anfiteatro
limitato dall'azzurro cielo,
da un verde prato

 

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DAL GIARDINO DEGLI ARANCI A SANTA SABINA

 




Si snoda il verde Tevere,
dalle giovani e vecchie mura si isola
sotto la chioma di frondosi alberi,

Lento serpeggia con piccole onde, ma
spumeggiando intorno all'isola.

Il cielo è rosso per il tramonto,
gli ultimi raggi di sole si specchiano
a cento e più finestre della città.

Quiete le ombre avvolgono pian piano
al crepuscolo, ogni cosa con delicato manto.

Il Campidoglio, San Pietro, Castel Sant'Angelo
cercano bramose, nel cielo il Santo,
vorrebbero tramandare vanitose
le loro immagini vetuste per il tempo
ma splendenti sotto quel rosso velo.


Sono cullate dal suono delle campane
che fanno trampolino di lancio
agli svettanti Angeli del Vittoriano,
ricordando l'Ave Maria, al calar della sera
ad ogni cuore cittadino e mariano,
che cerchi la felicità pura e vera,
anche se sosta nel giardino degli aranci
per salutare Roma con la mano
e circondarla, come il Tevere, di abbracci.

 

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LE NUVOLE DEL TRAMONTO




Nel cielo turchino
sfumato di rosa
dove l'ultimo raggio di sole
timidamente illumina
già la piccola falce di luna,
nuvole nere animate
si aprono, si chiudono, si dissolvono,
freneticamente scrivono figure animate,
modellate da un invisibile,
inspiegabile comando.
Sono centinaia, migliaia
di ali frementi, che salgono,
scendono dalle fronde, al cielo
e par che abbiano in se lingue di fuoco
tale è la velocità di apparire,
dileguarsi e poi riaffiorare più di prima.
Fra le maglie delle evoluzioni
il cielo si affaccia e si nasconde
come a prendere diletto di...
intersecare quelle ali sfreccianti
che sfidano l'altezza e piombano sui rami,
si nascono negli alberi,
si librano nell'etere con geroglifici vari.
E un saluto vivente, fremente
al tramonto, al giorno che muore,
che dona riposo al cielo e alla terra
all'albero, al passero, all'anima.
Scende la sera: ora il cielo è cupo
improvvisamente senza nuvole
del tramonto, nuvole dell'ultimo saluto
alla luce, promessa di vita

 

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LA FEDE

 

L'anima angosciata
paventa ogni ombra.
Spento il sorriso,
gli occhi sono velati
di lacrime amare.

E muta ogni gioia amata,
è vuota la mente
d'ogni pensiero di vita,
perchè ogni germoglio
di pena è intriso.

 

II futuro sembra perdersi
in fondo al mare,
inghiottito dai flutti
di odi e rancori.
Improvvisamente
sulle acque della tristezza
brilla un raggio di luce,
è tremante ma iridescente.

 

É la Fede, che dona
al cuore speranza,
da voce al deserto
della cupa solitudine,
annulla ogni timore,
fa nascere una forza nuova
colma d'amore.

 

Che Sole è questa Luce!
Che Ricchezza sullo squallore!
È’ quella Vera Forza
che dal nulla traduce
il dolore in Amore.

 

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VOCAZIONE E MISSIONE DI MADRE ROSA GATTORNO

 

Dolce fanciulla
esemplare sposa.

Sollecita madre
chiudesti velocemente
il libro della pagine
umane e apristi
istantaneamente
l'iter della Missione,
quale sposa fedelissima
di perfetta fusione
alla Trinità Santissima.

Il tuo cuore lasciò
famiglia dolorosamente,
due creature immature
ma nell'amplesso di madre
accogliesti come mito
un mondo di cuori
soli, poveri, ammalati
nella carne e nello spirito
figli e figlie future.

Con la tua eroica vita
indicasti l'Ente Infinito,
la Pace ambita
ad ogni anima dal male annichilita.

Nella Chiesa fosti e sei
modello per le figlie del Mondo
creatura nata per amare
ti lasciasti dall'Amore,
plasmare e annullare.


Per il tuo Bene Soprannaturale
hai fuso a quello della Vergine
il tuo "Sì" esemplare.

Nel silenzio della tua cella
spegnesti sulla Croce ogni amarezza
così l'anima tua sempre più bella
fu e sarà luce, fortezza,
con Cristo, vera guida
all'Eterna Salvezza.

 

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AL MIO ANGELO

Hai paura
se io, senza ali, volo?

Volo con le ruote
ma sull'aura
della fantasia
mentre corro,
solo a far dei bene.

Tu silenzioso guardi
il caos sereno.
di meraviglia,
poiché sono così sicuro.

Ho Te al mio fianco,
sulle tue ali, volo
verso il cielo turchino.

Non mi stanco,
poiché mi sostieni
come fossi un bambino.

Vado sicuro
verso l'ignoto
perché mi guida il tuo cuore
per me ricco d'amore.

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PREGHIERA DAVANTI AL SANTISSIMO

 

Perché odo tanto silenzio?
Quale abisso ha ingoiato la voce?
Eppure vedo muovere le labbra
nel colloquio di un'intesa gioiosa,
ma nessuno è presente.
Solo l'anima attinge a quella fonte,
avida beve e disseta cuore e mente.

Quali parole, quale discorso
come fulmine han feso l'etere,
sono ascesi in alto, quasi in fuga,
han lavato ogni rimorso
e con ali di invisibile farfalla
si son nascoste nel cuore ardente
di Colui che perennemente attende.

L'etere non libera nè canti nè melodie;
è pregno di luce, che fende
quel pulviscolo che va dalla bocca a quel Cuore.


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SETE D'INFINITO


Un sussulto,
uno sguardo
proiettato verso l'alto,
una lacrima
che scende
sul cuore
in tumulto.

Un fremito
una voce,
come dardo
che si dissolve nel silenzio,
ma sicura
ti lancia
un incredibile invito.

Eri sostanza,
ora sei essenza
fusa all'etere
che ti circuisce,
capta, esalta
ogni senso.

L'io è conquistato
teso all'Infinito
impalpabile
invisibile
come moto dell'anima.

La incalcolabile potenza di Dio
inaspettatamente
spegne
quella sete
insaziabile
d'Infinito.

 

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MEDITANDO UN QUADRO

 

 

L'acqua corre sotto la barca
che ondeggia con ritmo lento.

E' vuota, sola sotto l'ombra delle fronde,
allora il fiume sommessamente
le racconta il suo peregrinare.

Il gorgoglio, come un lamento
delle piccole e increspate onde
la serra, incanta dolcemente,
la illude di solcare il mare.

Ma l'ombra fresca del salice piangente,
l'avvinghia tenacemente,
non di lacrime la bagna
ma ricolma di speranze future
d'ogni pena monde

 

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L'ETNA

Un boato fa tremare la terra,
un monte cupo nella notte
si tinge di ardente fuoco.

Nelle sue viscere profonde serra
lava, lapilli, come in una botte
e quali saette le lancia in ogni loco.

Eruttano bocche come voragini,
con colonne di fumo oscura il cielo,
con stelle di luce rossa fende l'aria,
crea tentacoli incandescenti che...
avviluppano come un brillante velo
un vasto costone dell'Etna.

Guardi trasognato l'eruttazione, ma...
sei scosso da un brivido allo spettacolo
di tanto splendore e forza incontenibile;
tremi come in una gelida notte,
pur di fronte ad un mattino di fuoco.

Ogni ombra è rischiarata da quella luce,
lanciato nel cielo, che avvolge il monte,
guadagna la terra con velocità irresistibile.

O uomo, quanto ti senti nulla,
impotente a questa forza della terra,
che in sé la vita e la morte serra.



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SONO

 

Sono come un granello di sabbia,
della grande serra dell'umanità.

Sono come una goccia d'acqua,
delle onde oceaniche dell'umanità.

Sono come il più piccolo fiore
delle aiole fiorite dell'umanità.

Sono come un lievissimo alito di vento
nel cosmico vortice dell'umanità.


Ma ho la certezza dell'Essere
la sicurezza del divenire,
la speranza del progredire
la Fede per il Regno dell'avvenire;
perché anello d'amore per unire
potenzialmente a Dio l'umanità.




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NOTTE SUL LAGO DI SABAUDIA


Una lieve brezza dell'alba
increspa le acque del lago.
Piccole onde inseguono la luce
riflessa dal sole, mai pago.

Anche un campanile si sporge
fra le onde per specchiarsi
e lascia cadere le sue note,
che allo spartito della natura porge
quale richiamo per amarsi.

Le note danzano sulle acque
con il canto di un usignolo,
il gri-gri dei grilli, una voce
ad una voce dei pescatori, per chiamarsi.

Ogni nota di questa natura viva
si tuffa, riaffiora, s'innalza,
il cielo raggiunge, afferra
una pennellata di azzurro
ed invita ad immergersi
con la sua melodia di suoni
e colori in questa oasi di pace,
abbraccio silenzioso di cuori.

IL MARE DI SABAUDIA


Uno scoglio verde azzurro
si tuffa nelle onde del mare.
Un cielo terso si specchia
nella spuma bianca del mare.
Il sole al tramonto getta un ponte
di luce scintillante sul mare.

E' il mare della Maga Circe
che un tempo attrasse Ulisse,
lambisce la costa sinuosa
confonde le sue acque spumose
con le acque quiete del lago.

Ancora oggi la Maga abbraccia
il cielo, la terra al mare,
incanta con un lago turchese
l'Ulisse di oggi, che approda
incauto alla riva famosa
ricca di colori, di cuori in festa.



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RIDDA DI COLORI


Verde è il lago al mattino,
specchio brillante a mezzodì,
a sera azzurro solcato di sprazzi di luce.

Ad ogni ora perde il suo colore,
si fa leggermente ondulante,
nuove visioni sempre produce.

Salici piangenti si specchiano sulle onde,
del pioppo le foglie di un verde delicato,
maestosi pini con la loro chioma
creano ombrelli di ombre allungate.

Gorgoglio lieve lungo le sponde;
il lago vivo, un po' sofisticato
dal susseguirsi di colori orlati di spuma
mimose plumbee e rovi alternati.

Piccoli fiori bianchi il prato serra
li intreccia a corolle gialle,
al calice viola della verde malva.

Affiora superbo dalla madre terra,
un ulivo con il suo argenteo scialle,
rende il prato fresco, palpitante,
dona fantasia e sogni ad ogni istante.



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A SUOR ANGELA


Corrono veloci le dita
su carta immacolata,
punteggiata su tesori nascosti
a chi ha la vista impedita.

Quegli occhi persi nello spazio,
non hanno barriera ostacolata
nè dalle ombre, nè dalla luce
in basso o in alto posta.

Corde vocali accompagnano
onde magnetiche sui tasti
create senza luce ma dall'armonia
di note che un canto inseguono
per dar luce alla sinfonia,
non a quelle pupille proiettate
sempre con felicità all'Infinito.

A PAOLA SARROCCO


Da piccola, serena vivace
correvi sulle strade della vita
per essere pronta al traguardo,
offrire sicura la tua mano
di sposa e madre felice.

Oggi, adulta, ardua è la fatica
nel labirinto dell'iter quotidiano,
con gioia insegnare la salita
a Valentina, Giulia e Ludovica.


Ma, Paola, nel gran fascio di gioie,
che cogli sul prato della vita
sarà sicurezza e felicità futura
se correrai con la Bontà Infinita.



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ORE 6

Notte Stellata sul Rodano di Vincent Van Gogh


In un cielo
trapunto di stelle,
una piccola falce di luna
occhieggia inquieta
correndo dall'est
all'ovest veloce.

Annunciando felice
la luce del sole
al suo primo spuntare
dietro il monte.

Dalla terra, che appare
ancora assonnata
a braccia tese
quale quelle
di un maestro d'orchestra
s'alza l'armonia lieve
di un inno di lode,
per il susseguirsi costante
della notte al giorno
l'un fatto di luci brillanti
l'altro ricco di luci splendenti,
che fuse allo sguardo esultante
offrono alla mente
la ricchezza esuberante
della vita ricorrente
quale dono del Creatore
alla Sua creatura
per un perenne Atto d'Amore


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QUEL MOTO ONDOSO




Come ai limiti della terra dal mare
un raggio di sole al tramonto
si specchia dissolvendo i suoi colori,
rosso, aranciato, giallo splendente
e dona all'onda il suo trastullare,
ma questa vive un eterno tormento
di un impulso ricco di tremori:
se lasciare la spiaggia o tornare
e tuffarsi nel flutto lentamente
per far parte di quel moto ondoso
che perennemente muove il vento.

Così ai limiti del sentimento
l'anima tra il tangibile e l'invisibile
erra ed espande i suoi umori,
timida o talvolta irriverente
ora no sazia, ora si di preghiera
per aver toccato il firmamento
della sete di fondersi al Supremo Ente
o donare ai cuori, le gioie del suo tormento.

 


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NATALE 2001


In questo Natale di guerra,
dalla luce abbagliante
delle bombe e dei missili
scaturisca vivificante
una nuova cometa, desiderata
per indicare non la grotta
dell'Afganistan desolato,
ma l'atavica grotta di Betlemme,
culla di Cristo Signore
e della vita di ogni creatura,
che da Dio accetta il Suo Amore
e voglia affidargli il Suo Cuore.



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NON SONO IO MA TE IN ME


Esulta l'anima mia
perchè Tu mi hai chiamato.
Nel buio della tristezza
mi hai offerto la Luce,
nel deserto della solitudine
Tu mi hai donato il cuore.

Ti ho lasciato i miei affetti:
mi hai elargito il Tuo Amore,
per amarTi e farTi amare.

Nella mia povertà
vestire la Tua ricchezza;
non sono io, ma Te in me,
la mia debolezza per Te è fortezza.
Esulta, loda Dio mio Bene,
il Tuo Amore mi ha reso specchio
per riflettere il sole dell'Amore.


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A ROMA


Oh Roma, Roma, città eterna;
dalle romaniche rovine
emergi come un fiore e...
superba abbracci la moderna era.

Luminosa del sole primaverile
ridono le fontane chiaccherine,
strade fiorite per il tepore di Aprile
e mostri piazze dal volto gentile


Dalle acacie piovon bianchi grappoli,
celesti dai tralci dei glicini;
par che prenda fuoco la tua metropoli
per l'albero di Giuda, ricco di rubini


Azalee guidano l'iter straniero
sulle vie dei Fori Imperiali;
mostrano l'aspetto vero
dell'arcaica bellezza del Caput Mundi


Oh città eletta di ieri e oggi
continua ad elevarti nell'ebbrezza,
perchè anche nella fede, foggi
l'uomo di oggi, che cammina nell'incertezza

 


Le tue strade vetuste per il tempo
siano via e guida sicura
così da non essere bandiere al vento
ma, come una stele imperitura
affiancata ai tuoi svettanti pini, oh Roma

VIALE CRISTOFORO COLOMBO


Sotto un tunnel di pini ombrosi
sfreccia il nastro della Cristoforo Colombo.

La città eterna lascia a ritroso
e di ogni motore il rimbombo.

Lo sguardo, lo spartitraffico avvince
con cespugli di verbene in fiore;
un desiderio di pace, vince
ammalia, allieta il cuore.

L'occhio più della macchina si lancia,
raggiunge il mare lontano e l'orizzonte.

L'anima leggera al vento si aggancia
e sale fino ad un chimerico monte,
ove impetuoso il sole dardeggia,
ed una luce inebria il cuore e la mente.

CORRENDO SULLA VIA CASSIA

 

Fra l'ondeggiare lento
di tenere foglioline al sole
si lascian carezzare dal vento
i vinosi petali dell'albero
di Giuda e tralci azzurri
di glicini in fiore.

L'alternanza di colori
è come un tripudio vero
di una sinfonia dell'arcobaleno
che imprigiona lo sguardo,
cattura la mente e il cuore
al ritmo primaverile di un bolero.



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RACHELE PIANGE ANCORA


Bossoli e lacrime seminano
la terra, agli avi promessa,
ora percossa dal terrore
di una fraterna ma nemica mano.


L'atavico infanticidio
ha firmato nel tempo l'orrore,
ma fu per negare al Figlio di Dio
dell'umano regno, l'onore.


Oggi è contesa quella terra
ma chi l'abiterà, se è uccisa la vita
che in sè la famiglia serra
ed ogni libertà è impedita?


Rachele piange disperatamente.

Ad ogni donna fa fremere il cuore
che aspira la pace imminente
sigillata da vero amore.


Riflettono la guerra occhi innocenti
velati dal pianto e sonno perduto.

Hanno al fianco i genitori morenti
che abbracciano con un grido muto.


Non piangere più Rachele
il sangue ha bagnato ancora la tua tomba.
Davanti al mondo crescerà come stele
e la pace, da tutti invocata, fermerà ogni bomba.

 

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DAL BALCONE DI UNA CASA A REGGIO CALABRIA

 


 

Aurora
imprestami le ali del vento,
per correre sulle acque del mare,
carezzare le onde del momento,
per te l'universo salutare.


Poi voglio librarmi nel cielo,
le nuvole alte toccare,
dare del mare il garrulo lamento
a loro, che copron la terra con un velo.

La mia corsa senza sosta fermare,
ma volare, volare al tramonto,
sul fascio di luce scivolare
immergermi nelle stelle della sera
per donare a Te Signore, quella preghiera
che tesorizza ogni grazia
della terra, del mare, del cielo.

 

 

 

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