Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

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LA NATIVITA’ DI CRISTO

 

La nascita del Signore ha ispirato artisti, incisori, compositori, che attingendo ai temi e motivi della tradizione, hanno inteso rappresentare, insieme all’evento centrale, aspetti narrativi e devozionali, spunti realistici, richiami all’iconografia colta e alle tradizioni popolari.




Questa immaginetta devozionale del XIX secolo, di area tedesca, presenta una iconografia composita, con un elemento di originalità; nella scena, infatti, oltre ai protagonisti consueti, campeggia un angelo che sorregge un alberello, arricchito di piccole luci.

Si tratta di una siderografia merlettata, con una filettatura dorata che incornicia l’interno: fa parte della collezione di Ennio Belotti, di Lovere (BG), il quale ha messo a disposizione, in DVD, alcune riproduzioni del suo materiale: xilografie, incisioni, stampe e immagini devozionali di contenuto religioso, che spaziano tra il XVI e XX sec. (1).

La didascalia riporta, in lingua latina e inglese,  le parole del vangelo con cui l’Angelo dà il lieto annuncio della Nascita del Signore Gesù: “Ecco, vi annunzio una grande gioia: oggi è nato per voi nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore” (Lc 2, 10-11).

Articolata su più registri, la composizione mostra in primo piano la Sacra Famiglia, attorniata dagli offerenti, umili pastori richiamati dall’annuncio, prostrati in adorazione del Dio Bambino, mentre sullo sfondo, e nell’alto del cielo, si stagliano le figurazioni angeliche, caratterizzando il momento festoso con la loro esultanza. Uno dei presenti indica le schiere degli angeli, percepibili in lontananza, e testimonia così l’intima adesione al loro messaggio, che ha preparato l’incontro degli uomini con il Re dei cieli. Di fronte a lui, l’angelo richiama coloro che sopraggiungono, invitandoli ad avvicinarsi per contemplare il Bambino Gesù.

L’originale figurazione dell’alberello trattenuto da un angelo al centro della scena, rimanda al tema della luce; sembrano piccole candele, a illuminarlo, come usava in ambito tedesco già a partire dal XVII secolo. (2)

Molti i rimandi tematici e iconografici presenti nell’immaginetta. Innanzitutto la posizione di Maria con le mani giunte, richiama il tema dell’Immacolata, consapevole dello stato di grazia che Dio le ha donato. Giuseppe è raccolto, il suo stupore per il Bambino che non è suo figlio secondo la carne, diventa un accoglimento premuroso: tende infatti la mano verso di Lui, Dio fatto uomo, che la voce divina gli aveva in sogno preannunciato, chiamandolo a legare il suo destino a questa nascita singolare.

L’astante di fronte alla mangiatoia apre le braccia, ed è prostrato in ginocchio; non solo si protende verso il Salvatore, ma sembra volerlo prendere in sé, per vivere pienamente la sua presenza.

L’insieme della figurazione, con i suoi protagonisti centrali e secondari, sembra  costruito secondo uno schema circolare: la luce del Bambino promana d’intorno, e si riflette sui presenti, evidenziandone i gesti, che sembrano descrivere un cerchio ideale, al cui centro è Maria, e il cui apice è nell’alberello che illumina, con il suo fulgore sommesso ma splendente nel buio dell’ambiente, richiamando con forza le parole evangeliche “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita (3) ”, e conferendo inoltre alla rappresentazione una unità compositiva incentrata, appunto, sul tema della luce, quale dono celeste, che risplende nel Bambino Gesù, e ricchezza interiore per ogni uomo, che con la sua venuta riceve il dono illuminante della Parola.

“Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce: su coloro che abitavano la terra tenebrosa, una luce rifulse”(4) ; la liturgia del Tempo di Natale celebra, con le parole del profeta Isaia, la nascita di Cristo-luce, e il suo disegno salvifico per la redenzione di ogni uomo, chiamato ad accogliere nell’intimo il dono di questa luce.


(1) Vd  Maria Gabriella Alessandroni, Tesori nelle mostre virtuali 1 – La collezione di Ennio Belotti su DVD, in Notiziario A.I.C.I.S, XXV,290, luglio-agosto 2008 pp 7-10.

 

Note

(1) Vd  Maria Gabriella Alessandroni, Tesori nelle mostre virtuali 1 – La collezione di Ennio Belotti su DVD, in Notiziario A.I.C.I.S, XXV,290, luglio-agosto 2008 pp 7-10.

 

(2) A.M.Ravaglioli, Natale di gioia negli occhi e nel cuore, C.E.C.C. 1993, p.63.

 

(3)  Gv 8,12.

 

(4) Is 9,2.

 


Della stessa Autrice:


 “A Te, o Beato Giuseppe…”: Il Culto di san Giuseppe nelle piccole immagini devozionali


"...E, prostrati, lo adorarono". Aspetti iconografici dell'Adorazione dei Magi

- L'Albero rivestito di luce

- L'Apprendista Gesù nella Bottega di Nazareth - Tipologie Iconografiche

 

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- La Collezione di P. Giuseppe Taveri di Valbrembo - Testimonianza di devozione giuseppina

- La Festa estiva "Dul Bambin"

- La tradizione in musica: I Concerti di Natale

 

- Mostra Imago Sanctitatis

 

- Natale di carta

- Patrocinio, intercessione, gloria di San Giuseppe attraverso l'iconografia devozionale in Italia

- Pietro Ivaldi - Aspetti di simbologia nelle sue Natività

 

- Presepe emozionale di Frate Indovino

- San Giorgio, Immagini e Simbologia

 

- San Giuseppe Artigiano - Tra Simbologia e Quotidianità


- San Giuseppe nelle Sacre Rappresentazioni Italiane

 

- Sant'Antuone, Sant'Antuone, lu nemiche de lu demone

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* La Prof.ssa Stefania Colafranceschi è membro dell' A.I.C.I.S

 



 

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