Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

 

 

 

 

ASSOCIAZIONE ITALIANA CULTORI IMMAGINETTE SACRE

 

 

CHE COSA E’ L’A.I.C.I.S.?

L’AICIS è l’Associazione, apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico, culturale, artistico, religioso

PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?

Perché l’unione fa la forza. Per essere informati, attraverso la Notiziario bimestrale, di quanto interessa il settore e poter effettuare lo scambio del materiale fra i soci. Per partecipare alle mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre di immaginette. Per partecipare a conferenze. Per avere notizie su pubblicazioni specialistiche, per avere le nuove immaginette, per conoscere i nuovi Venerabili, Beati e Santi, per avere altri ragguagli su santi e santuari.

COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.

 

Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619) e richiedendo l'apposito modulo da compilare.

Per il 30° anniversario della fondazione dell'A.I.C.I.S. (1983-2013), il Consiglio Direttivo, riunitosi in ottobre u.s., per nuovi tesserati, mai prima iscritti, ha riconfermato la campagna promozionale 2012.
Il Consiglio, infatti, ha stabilito che anche per l’anno 2013 quanti non sono stati mai iscritti all’AICIS e desiderano associarsi oltre la quota di iscrizione (euro 3,00), pagheranno nel 2013 la quota promozionale di euro 22,00, anziché 35,00. L'importo dovrà essere versato sul conto corrente postale nr. 39389069 intestato all' A.I.C.I.S. (Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre)

L’anno sociale decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre

 

DIRITTI DEI SOCI:

- ricevere le Circolari Informative, con immaginette omaggio;

- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;

- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;

- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;

- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta di immaginette nelle Circolari Informative.

Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne, in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile adiacente la Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che di volta in volta verranno rese note.

Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice Presidente
Tel 388-6938.777.
e-mail: aicis_rm@yahoo.it

 

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SANTINI E SANTITA'

NOTIZIARIO A.I.C.I.S. N. 1 - 2015
GENNAIO - MARZO

 

 

 


19 MARZO: SAN GIUSEPPE, PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE

 

SAN GIUSEPPE CON BAMBINO GESÙ



Incisione di area asburgica della II metà del 1700. Collezione: M. F. Damato.
San Giuseppe ha unito Gesù alla discendenza di Davide. Gesù ha quindi potuto rivendicare questo titolo messianico preannunciato dalla Scrittura.

Questa funzione di Giuseppe è messa particolarmente in rilievo dalla doppia genealogia di Gesù, che ci hanno lasciato Matteo e Luca (Mt 1,1,-17;Lc 3,23-38). Giuseppe è, inoltre, il patriarca il cui trova compimento il tema biblico dei«sogni» (Mt 1,20-24; 2,13-19) con i quali Dio ha spesso comunicato gli uomini le sue intenzioni. Come Giovanni il Battista è l’ultimo dei profeti, perché indica a vista (Gv 1,29) colui che le profezie annunciavano, così Giuseppe è l’ultimo patriarca biblico che ha ricevuto il dono dei «sogni» (Gn 28,10-20; 37, 6-11).
Questa somiglianza con gli antichi patriarchi risalta ancora di più nel racconto della fuga in Egitto con la quale Giuseppe rifà il viaggio dell’antico Giuseppe, affinché si compia in lui e in Gesù, suo figlio, il nuovo esodo (Mt 2,13-23; Os 11,1; Gn 37; 50,22-26).
Infine Giuseppe è il capo della modestissima famiglia, nella quale vediamo realizzato il mistero dell’incarnazione del Verbo, e scopriamo la grandezza delle ultime realtà temporali di cui Dio si serve per attuare il suo piano. Giuseppe, sposo di Maria, è l’ultimo dei giusti dell’Antico Testamento che vive di fede. Per la fede meritò di custodire la «promessa» ormai realizzata dal «mistero di salvezza».

Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano.

 

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VITA ASSOCIATIVA


 

GLI AUGURI DEL PRESIDENTE PER QUESTO NUOVO ANNO 2015


«Carissimi amici, abbiamo trascorso le feste natalizie e iniziamo il nuovo anno. È di rito scambiarci gli auguri di Felice Anno Nuovo, pieno di benedizioni del Signore sulla nostra salute e serenità.
Con l’occasione desidero ringraziare quei soci che già in dicembre hanno rinnovato la quota sociale, e grazie inoltre a coloro che, alla quota, hanno aggiunto un’offerta, dando così un forte segnale di attaccamento alla nostra ultratrentennale associazione.
Grazie di cuore a nome mio personale e del Consiglio Direttivo».

Giancarlo Gualtieri

INVIO TESSERA 2015 A QUANTI HANNO RINNOVATO L’ADESIONE ALL’AICIS

L’AICIS, con la tessera sociale 2015 celebra tre importanti avvenimenti:

1-il V Centenario della nascita di Santa Teresa d’Avila, Dottore della Chiesa (1515-2015);
2-il V Centenario della nascita di San Filippo Neri (1515-2015);
3-il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco (1815-2015).

Nella foto, la tessera che è inserita nel presente numero e inviata a chi ha rinnovato la quota sociale. Agli altri viene inserito il modulo di ccp per poter effettuare al più presto il pagamento della quota che è rimasta di euro 35.00.
Ringraziamo il socio Paolo Emilio Camaiora, titolare della Satec Srl che ha offerto anche il calendarietto in pvc a tutti gli associati e lo alleghiamo alla presente rivista.

CALENDARIO 2015 DEGLI INCONTRI SOCIALI MENSILI A ROMA, PIAZZA CAMPITELLI 9


Gli incontri associativi si tengono (dal 6 luglio 1983, quindi dalla fondazione dell’AICIS) nel primo martedì del mese (agosto=vacanza) a P.za Campitelli 9 in Roma vicino P.za Venezia.
Ecco il calendario degli incontri mensili del 2015:

- 13 gennaio (secondo martedì)
- 3 febbraio
- 3 marzo
- 14 aprile (2° martedì per via della Santa Pasqua)
- 5 maggio
- 9 giugno (2° martedì perché il 2 è la festa della Repubblica)
- 7 luglio
- 8 settembre (2° martedì)
- 6 ottobre
- 3 novembre
- 2 dicembre.

LA RIVISTA “SANTINI E SANTITÀ” NEL 2015 AVRÀ CADENZA TRIMESTRALE

Tenuto conto dell’attuale diminuzione degli associati, mentre invece, sono aumentate le spese, comprese le tariffe postali (aumentate proprio lo scorso 1° dicembre), il Consiglio Direttivo ha deciso che per il corrente anno 2015 la Rivista “Santini e Santità” abbia cadenza trimestrale, anziché bimestrale.
Le pagine della rivista, che nel 2014 erano 16 a colori, vengono però portate a 24, quindi 8 pagine in più, anche se solo in bianconero.

 

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MOSTRA "ET VERBUM CARO FACTUM EST"

ROMA 6 DICEMBRE 2014 - 6 GENNAIO 2015


MOSTRA NAZIONALE AICIS SUL TEMA “ET VERBUM CARO FACTUM EST”
L’INAUGURAZIONE: UNA FESTA PER LA CULTURA DEL SANTINO

di Renzo MANFÉ

Il 6 dicembre 2014, alle ore 17,00, è stata inaugurata a Roma, presso il Convento di Santa Maria sopra Minerva, a Piazza della Minerva 42, la mostra natalizia annuale dell’AICIS, vale a dire la III Mostra del santino natalizio sul tema: “Et Verbum caro factum est”.
Essa rimarrà aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2015.

L’evento desidera mettere in risalto, attraverso i santini, la celebrazione del Santo Natale di Gesù, Dio che entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi.
La mostra, oltre alle immaginette sacre a tema natalizio (XVI-XX sec.), quest’anno presenta anche alcuni presepi (XX sec.) dell’Associazione “Presepi d’Italia” di Massa Martana (PG) e di presepi di carta di Don Pino Pellegrino di Torino.

Tale iniziativa dell’A.I.C.I.S. - Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre ha la collaborazione della Comunità Domenicana del Convento di S.Maria sopra Minerva - Roma, di“Eventi Cateriniani” di Roma e dell’Associazione“Presepi d’Italia” di Massa Martana (PG).

Un “grazie”, innanzitutto, ai soci che partecipando all’iniziativa hanno trasmesso i santini e hanno permesso di poter allestire una esposizione che molti visitatori hanno già qualificato con termini quali “importante, di qualità, eccelsa, eccezionale, mai vista una mostra così, commovente, una esposizione che merita una più ampia pubblicità, veramente culturale, ecc. ecc.”.

I soci espositori sono: Maria Gabriella ALESSANDRONI, Stefania COLAFRANCESCHI, fra Angelo DI MARCO di Roma, Renzo MANFE’, Orietta PALMUCCI, Patrizia FONTANA, Giancarlo GUALTIERI di Roma, Giuseppina LICORDAR, tutti di Roma, Laura BORELLO di Torino, Flavio CAMMARANO di Torino, Francesca CAMPOGALLIANI C. di Mantova, Antonino COTTONE di Misilmeri, Michele Fortunato DAMATO di Barletta, Roberto DE SANTIS di Alessandria, Carluccio FRISON di Massa Finalese, Paola GALANZI di Sassari, Giorgio LOMBARDI di Quercia Aulla, Antonio MENNONNA di Muro Lucano, Fabrizio PECCI di Alatri, Don Pino Pellegrino di Torino, Germano PISTOLESI di Francavilla D’Ete, Mario SALATINO di Corigliano Calabro, Agostino SANGIORGIO di Catania.

Grazie, poi, a quanti si sono attivati perché questa esposizione lasci anche quest’anno una bella impronta di bellezza e cultura. Grazie, inoltre, ai collaboratori che con la loro presenza stanno dando una mano per la sicurezza al Presidente Gualtieri, al Vice Manfè ed a Frà Angelo Di Marco e sono: Luigi Zanot, Micaela Bartolucci, Santo Nigrelli, Gino Alluvion, Antonino Cottone.

In questa edizione la mostra si svolge attraverso diverse isole tematiche.

Una prima isola comprende pannelli di immagini devozionali illustrative delle varie tecniche: i canivet meccanici, le fotolito, gli zigrinati, i seppia e i santini in bianco e nero.

Un’altra isola ha dei pannelli con episodi evangelici quali l’annunciazione, la visitazione, l’arrivo a Betlemme, la nascita di Gesù, il Bambino Gesù, la Madonna, gli Angeli, il “Gloria in excelsis Deo”, l’adorazione dei Pastori, l’adorazione dei tre Re Magi, la Presentazione al Tempio, il sogno di San Giuseppe, la strage degli innocenti, la fuga in Egitto.
Una terza isola verte sui santini dei Bambinelli, quelli manufatti e vestiti, il Bambinello di Praga, i Bambinelli miracolosi, il Gesù Bambino dell’Ara Coeli (il pannello celebrativo del Bambino dell’Ara Coeli trafugato nel 1994 dalla omonima Chiesa vicino al Campidoglio e non più ritrovato) che è affiancato da una copia a grandezza naturale, opera del Prof.Tanino Golino, socio AICIS. Al termine della Mostra il Bambinello verrà donato dall’autore alla Congregazione delle Suore Oblate del Bambino
Gesù, la cui Madre Generale Suor Maria Raffaella Funari è stata presente il 6 dicembre u.s. alla cerimonia di inaugurazione dell’esposizione.

Un’altra isola è dedicata ai bambini e contiene diverse letterine di Natale con curiosità varie, cartoline di Natale, biglietti augurali.
Un pannello contiene le letterine che citano i papà al fronte per via della Prima (quest’anno ne ricorre il 1° centenario) e Seconda Guerra Mondiale. (continua)

 

TRADIZIONI DI NATALE

di Laura Borello

Il tema del Natale è ben presente sulle immaginette devozionali e non potrebbe esser diversamente poiché la nascita di Cristo è il punto centrale della Redenzione e la base del Cristianesimo.
I santini rispecchiano puntualmente le innumerevoli tradizioni legate a questo periodo di attesa, riflessione e festa. Natale non infatti non è solo il 25 dicembre, data sovrapposta alla festa pagana del solstizio d’inverno, ma è l’apice di un periodo dell’anno che, a seconda delle zone geografiche, comprende tutto il mese di dicembre, quello di gennaio per giungere fino all’inizio di febbraio.

E’ un lasso di tempo in cui si ricordano una serie di santi tradizionalmente portatori di doni a partire da San Nicola di Bari a Santa Lucia per finire con la complessa figura della Befana e con San Biagio. In realtà la Befana , simpatica vecchietta un po’ simile ad una strega, un po’ ricordo dell’anno appena terminato, si può quasi considerare una versione per i bambini dell’Epifania giorno in cui si ricordano i doni portati dai re magi a Gesù Bambino. San Biagio, l’ultimo dei santi legati alle celebrazioni del Natale, coincide con la festa della Presentazione al Tempio di Gesù (due febbraio).
I doni portati dai pastori e dai magi diventano i regali per i bambini, vero centro delle feste natalizie unitamente alla famiglia.
Nel mondo odierno, anche per un mal inteso senso di rispetto religioso, Gesù Bambino è stato quasi completamente sostituito da Babbo Natale: questo personaggio è ormai slegato dall’immagine di San Nicola da Bari da cui dipendeva inizialmente.
L’abito rosso e la barba bianca ormai codificati dalla tradizione sono dovuti ad un’immagine pubblicitaria diffusa dalla Coca-cola negli anni trenta del XX secolo.
Ormai le letterine di Natale scritte a Gesù Bambino per chiedere i doni sono sostituite da quelle a Babbo Natale con relativa risposta che giunge dal Polo Nord attraverso uno specifico ufficio postale. In realtà esiste una tradizione francese, certamente più antica in quanto risale alla prima metà dell’Ottocento, in cui Gesù Bambino rispondeva alle lettere dei bambini, letterine in cui si impartivano
anche consigli di comportamento e si ribadiva il significato religioso della festa.
Nelle scuole poi le letterine indirizzate al divino Infante potevano essere raccolte e deposte in una cestaculla in cui era adagiato un bambolotto simbolo di Gesù Bambino (nonché vero e proprio presepio) .Tali letterine venivano raccolte e aperte l’anno successivo per vedere la corrispondenza fra richieste e mantenimento dei buoni propositi formulati dai bambini, nell’intento di far crescere una capacità di autocritica verso i propri comportamenti.
Diverse immaginette francesi documentano questa tradizione.

Su altri santini francesi si raffigurano degli zoccoli appoggiati ai piedi del camino: venivano riempiti di doni (in prevalenza dolci e frutta secca) nella notte di Natale. Questa tradizione, sia pure con una storia diversa alla base, richiama la nostra calza della Befana: le tradizioni natalizie si intersecano e sovrappongono in tutte quelle nazioni che hanno alla base una comune radice cristiana.
Altre immagini presenti in Italia, in Francia ed in Inghilterra ricordano la tradizione del ceppo di Natale: un tempo si conservava un ceppo di grandi dimensioni per la notte di Natale che doveva durare più giorni e si riteneva che la cenere di questo ciocco avesse poteri taumaturgici e pertanto si raccoglieva e si conservava con cura. Queste tradizioni erano fortemente legate al mondo contadino: le calzature e le scarpe erano elemento quanto mai prezioso e il legno da bruciare poteva essere indice di una certa agiatezza.

Un’altra tradizione legata al Natale, in passato riscontrabile soprattutto nel Nord Europa,è quella del calendario dell’Avvento, oggi profondamente cambiata e travisata nel suo significato più profondo: una volta le finestrelle che si aprivano ogni giorno indicavano un piccolo sacrificio da compiere o una
preghiera da recitare per avvicinarsi con un preciso cammino spirituale alla Nascita di Cristo, Redentore del mondo: oggi le finestrelle che si aprono portano al bambino un cioccolatino versione certamente più apprezzata da quest’ultimo rispetto a quella originale e sicuramente reclamizzata e promossa dalle ditte di dolci.(continua)

 

UN PARADISO DI CARTA

di Paola GALANZI

In’Immagine devozionale - il Santino, così come genericamente chiamato - nasce per la catechesi dei Popoli. E’ una Catechesi capillare nella quale si impegna la Chiesa Cattolica Romana sin dal secolo XVI, in epoca controriformista, per raggiungere dalle città d’Europa, fin nelle campagne e nei più sperduti e piccoli villaggi, uomini e donne di ogni estrazione sociale e culturale e di ogni età.

L’iconografia sacra su carta è un mondo inizialmente semplice- pensiamo ai primi Santini della cosiddetta Imagerie populaire realizzati in xilografia e venduti dai Tesini per conto dei Remondini di Bassano- un mondo ricco di colore, popolato da simbolismi religiosi e attributivi essenziali dei Santi tale da permetterne al devoto fruitore, anche analfabeta, il riconoscimento e l’identificazione immediata.
Il Santino da mezzo millennio ispira la devozione e veicola la Preghiera.
Ogni singolo Santino, se ben letto dallo Studioso e dal Cultore, parla e garbatamente racconta la sua storia antica. E' proprio per l'intrinseco, intenso vissuto, che io amo definire un'antica Immagine devota con un termine forse non direttamente pertinente allo specifico contesto dell'iconografia sacra tout court seppur perfettamente identificato in essa: un Santino antico è un perfetto terminus ad quem, crogiolo e confluenza di una progressione caleidoscopica ed armoniosa di dati di ordine religioso, storico, socio-antropologico, artistico e culturale.

Un’antica Immagine devozionale è assolutamente da considerare Bene culturale poiché risiede in essa, insieme ad un inestimabile patrimonio di tradizione cristiano-cattolica, una cospicua sezione di storia dell’ umanità. In particolare, il raffinato santino “a teatrino”- in lingua Francese “à systéme”- che ho scelto a corredo di questo mio articolo in occasione del Santo Natale ormai alle porte, parla l’elegante lingua francese e, datato com’è al verso del 1865, grazie ad una breve dedica manoscritta in bella grafia antica in inchiostro blu, è testimone silenzioso eppur eloquentissimo di quasi un lungo secolo di Storia di Francia.
Quasi una datazione assoluta- il 1865 siglato al verso che compendia, nel passaggio di consegne nella conduzione della Casa Editrice Parigina avvenuto proprio in quell’anno tra la raffinatissima Maison Basset- già attiva nell’ultimo ventennio del secolo XVIII- e la subentrante e leziosa Bouasse Lebel, cento anni tra i più difficili e turbolenti: i dieci anni della Rivoluzione Francese- dal 1789 al 1799 - l’ascesa nel 1804 sul trono di Francia con l’incoronazione nella splendida Reggia di Versailles a Imperatore dei Francesi del corso Napoleone Bonaparte fino alla sua caduta nel 1814, stesso anno della ricostituzione della Compagnia di Gesù fondata nel 1534 da Sant’Ignazio da Loyola e da sempre impegnata nell’evangelizzazione delle missioni.

L’Illuminismo di Jean Jacques Rousseau con il suo blando quanto improbabile Cristianesimo cui aveva risposto, di fatto ri-orientando le coscienze e le ispirazioni religiose di Francia e dell’Europa intera, nuovamente verso la luce dopo le tenebre delle teorie illuministe, il grande filosofo svizzero e fondatore del Romanticismo Francese, Cattolico ferventissimo, François Réné de Chateubriand (1768- 1848) con l’Opera “Il Genio del Cristianesimo” pubblicata a Parigi nel 1802. (continua)

 

NATALE: TRADIZIONE E CURIOSITÀ ICONOGRAFICA

di Giuseppina Licordari Gualtieri

Questo breve scritto prende spunto da una curiosità iconografica legata al Natale; durante una ricerca su alcuni sarcofagi con tema natalizio, sono stata colpita da una raffigurazione piuttosto antica presente su un sarcofago del IV secolo d.C. in cui si ritrova una scena di natività abbastanza particolare che, secondo una recente teoria, sarebbe un’allegoria di una mappa stellare, una simbologia astronomica.
Le variabili iconografiche natalizie sono legate all’interpretazione del racconto della natività che ci è riferito solo dagli evangelisti Matteo e Luca, anche se con alcune differenze, i quali narrano della nascita nella grotta, della presenza della stella e dell’arrivo dei Magi; tutti gli altri particolari più fantasiosi e aneddotici sono frutto delle notizie contenute nei vangeli apocrifi relativi all’infanzia di Gesù.
Questa precisazione è d’obbligo perché fa comprendere il panorama in cui si compone lo schema figurativo presepiale iniziale. Sono partita da un ambito cronologico piuttosto antico, cercando di evidenziare la genesi dello schema canonico della natività nell’arte paleocristiana, al fine di sottolineare che nelle immagini dei santini dei secoli successivi si ritrova una continuità di temi quasi stupefacente.
Tradizionalmente alle origini dell’arte paleocristiana si è più rispettosi nella traduzione in immagini delle notizie contenute nei Vangeli canonici, per cui Gesù è raffigurato avvolto in fasce e posto sulla mangiatoia che è rappresentata come una cesta di vimini, protetto spesso sotto una tettoia che allude alla famosa grotta di Betlemme; via, via il panorama iconografico si arricchisce e si fa ricorso agli episodi apocrifi e compaiono altre figure intorno al divino Bambino, come il bue e l'asino.

Il piccolo fanciullo è il protagonista principale ed essenziale di un evento divino e cosmico, la sua presenza combinata con gli altri personaggi del presepe dà origine ad una sequenza figurativa molto varia, che è il riflesso nei santini dell’elaborazione e sperimentazione dell’arte cristiana dei primi secoli.
Così si tende ad accentuare nella figura del bambino il senso cristologico, in quanto artefice con la sua nascita dell’attuazione del piano salvifico divino per l’umanità.
Le varianti che rievocano le notizie evangeliche, secondo le correzioni apocrife, amplificano e costellano di aneddoti gli episodi relativi alla nascita di Cristo, muovendosi dal momento dell’Annunciazione fino alla fuga in Egitto.
I temi ricorrenti si vedono associati, per cui si può avere natività e adorazione dei Pastori, ma possiamo trovare combinati il tema dell’adorazione dei pastori con quella dei re magi e inoltre viene introdotta la figura di Maria rappresentata seduta e pensosa accanto a Gesù ricoverato sotto una tettoia.
Partendo proprio da queste osservazioni, si riscontra soprattutto sui sarcofagi l’elaborazione del tema natività, posizionato in genere sui coperchi; infatti una delle rappresentazioni più antiche e complete del presepe si trova proprio sul coperchio di un sarcofago a cassa , rinvenuto casualmente nel 1941 a Boville Ernica, databile tra il 330-350 d. C.. e conservato nel Duomo cittadino dedicato a San Pietro Ispano.
Il ciclo presepiale raffigurato su questo sarcofago è stato oggetto di uno studio molto accurato da parte di Teodoro Brescia, che nel suo libro “La stella dei Magi e il sarcofago decifrato” svela il mistero della stella dei Magi e avanza un’ipotesi molto suggestiva che vale la pena di accennare. Il sarcofago di Boville (fig. 1) è di grandi dimensioni e a cassa rettangolare,è decorato sulla fronte da un motivo a graticcio, imitante una porta, elemento simbolico che allude alla salvezza dell’anima del defunto e al suo ingresso nella porta del paradiso.
Il rilievo in questione si trova nella parte destra dell’alzata del coperchio e presenta al centro la tabula inscriptionis sorretta da due amorini, seguita dalla scena della Natività associata a quella dell’adorazione dei Magi. I tre re indicano la stella situata sulla tettoia della capanna costituita da tegole, sotto la quale sono posti il bue e l’asino che scaldano il bambino in fasce posto nella mangiatoia. Accanto si trova una figura femminile seduta per terra, che stringe le ginocchia con le mani per indicare un forte dolore, probabilmente individuabile con l’incredula levatrice Salome, a cui si riferiscono gli scritti apocrifi dell’Infantia Salvatoris, ossia il Protovangelo di Giacomo e il Vangelo dello Pseudo-Matteo.
Segue in ultimo la Madonna in atteggiamento meditativo, mentre porta la mano destra al mento in segno di malinconia. Nel rilievo si intravvede anche un personaggio maschile dietro i due animali, ritratto a metà busto, da identificare o con un pastore, o con un profeta, forse Isaia o Balaam.
Da questa breve descrizione sembra che ci muoviamo nello schema consueto della natività, anche se con alcune eccezioni e proprio da queste anomalie lo studioso Brescia, dopo un’attenta analisi comparativa tra sacre scritture, scienze astronomiche, scienze iconografiche, antropologiche e archeologiche, tenta di svelare il mistero della Stella dei Magi.
Secondo lui sul sarcofago di Boville sarebbe raffigurata una mappa astronomica che ritrae la volta stellata nella mezzanotte della nascita di Gesù (fig. 2). L’autore, individuando e decifrando la mappa, sostiene che la stella vista dai Magi era la stella di Davide, un segno astrologico ben noto dalle sacre scritture e atteso da tempo, che si disegnò astronomicamente nel cielo all’ arrivo del Messia con la forma della famosa Cometa luminosa.
Infatti la stella di Davide, costituita da due triangoli inversi inscritti in un cerchio, raffigura una situazione astrale relativa al momento della nascita del giovane re Davide; il ritorno della stessa situazione astrale preannunciato dalla Bibbia avrebbe indicato ai re Magi il cammino e l’evento miracoloso della nascita di Cristo e il compiersi del piano salvifico per l’umanità.
In effetti sul sarcofago di Boville i Magi indicano la cometa posizionata sulla capanna che ha la forma di una stella a sei punte, corrispondente allo schema della stella di Davide. (continua)

 


CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

 

7.XII.2014: PROMULGAZIONE DI NUOVI DECRETI


Il 6 dicembre 2014, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata S.E. Rev.ma il Signor Card.Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’Udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare i seguenti otto Decreti riguardanti

A - TRE NUOVI SANTI

Sono stati promulgati tre decreti riguardante il miracolo attribuito all’intercessione delle Beate Giovanna Emilia De Villeneuve, Fondatrice della Congregazione delle Suore dell’Immacolata Concezione di Castres; Maria Alfonsina Danil Ghattas, Fondatrice della Congregazione delle Suore del Santissimo Rosario di Gerusalemme e Maria di Gesù Crocifisso (al secolo: Maria Baouardy), Monaca professa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi.Rimaniamo in attesa di conoscere la data di canonizzazione.

1 - GIOVANNA MARIA DE VILLENEUVE (1811-1854)

Emilie, figlia del marchese de Villeneuve e di Rosalie d’Avessens nasce a Tolosa, il 9 marzo 1811. Dai suoi genitori riceve valori profondamente cristiani. Adolescente, ella assume l’abitudine di affidare alla Madonna, le sue gioie, le sue pene, le sue scelte. Maria diventa la sua Compagna e la sua confidente.
La passione d’Émilie è l’amore per Dio e peri più poveri. Émilie vuole essere con i poveri, gli ammalati, i carcerati, le prostitute e dimostrare loro che Dio le ama. Per lei, le elemosine non bastano, la carità nemmeno. Lei vuole essere con loro in relazione di parità, rendere loro la dignità di esseri umani all’ esempio di Gesù Salvatore.
Dopo aver meditato di entrare tra le Figlie della Carità, fonda lei stessa la congregazione delle suore di Nostra Signora dell’Immacolata Concezione, un gruppo di religiose che saranno poi chiamate “suore azzurre”. «È per Dio che vi lascio, voglio servire i poveri!» scrive al padre nel 1836. La prima comunità si stabilisce in una piccola casa a Castres.(continua)


2 - MARIA ALFONSINA DANIL GHATTAS (1843-1927)

Maria Alfonsina nasce a Gerusalemme il 4 ottobre 1843. Ardendo il lei il desiderio di dedicare la sua vita a Dio, a 14 anni entra nella congregazione di San Giuseppe dell’Apparizione.
A 19 anni viene inviata a Betlemme come catechista, dove dà vita a confraternite e gruppi di preghiera mariani. Ha una speciale vicinanza mistica alla Madre di Dio. Una serie di visioni le indicano la sua missione, quella di dar vita a un Istituto religioso, la Congregazione delle Suore del Santissimo Rosario di Gerusalemme, cosa che realizza insieme all’aiuto di Padre Joseph Tannùs Yammin, sacerdote del patriarcato di Gerusalemme dei Latini.
Conosciamo i fenomeni soprannaturali della sua vita interiore per la volontà del suo direttore spirituale, don J. Tannùs, che l’8 novembre 1879 le ordina di scrivere un diario.
Questo documento rimane sconosciuto a tutti, fin quando, in punto di morte, suor Alfonsina consegnerà i quaderni alla sorella, madre Giovanna. (continua)

3 - MARIA DI GESÙ CROCIFISSO 1846-1878)

Maria Baouardy nasce il 5 gennaio 1846 a Ibillin, piccolo villaggio della Galilea, da genitori libanesi, che perde all’età di tre anni. Viene affidata con il fratello Paolo allo zio paterno. Desiderando dedicarsi al Signore, rifiuta a 13 anni il matrimonio combinato e a quattordici anni entra come postulante tra le Suore di S. Giuseppe dell’Apparizione.
Il 14 giugno 1867 entra poi fra le Carmelitane scalze, nel Carmelo di Pau sui Pirenei, prendendo il nome di Maria di Gesù Crocifisso. Il 21 agosto 1870, ancora novizia, parte per l’India per la fondazione
di un Carmelo a Mangalore.
Il 21 novembre 1871 pronuncia la sua professione religiosa. Un anno dopo è rimandata a Pau, da dove parte con altre religiose nell’agosto 1875 per Betlemme, per la fondazione del primo Carmelo in terra di Palestina. Muore (continua)


B - CINQUE NUOVI VENERABILI

Sono stati, inoltre, promulgati 5 decreti riguardanti l’eroicità delle virtù delle seguenti Serve di Dio, le quali, pertanto, acquisiscono il nuovo titolo di “Venerabile”:


1 - Venerabile CARMELA DI GESÙ (1858-1948)

Francesca Paola Prestigiacomo, nasce il 15 ottobre 1858 a Palermo. Già a 13 anni sente il desiderio di consacrarsi a Dio. Il 4.X.1875, su consiglio del confessore e consenso dei genitori, entra nel nuovo Istituto dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, fondato da Madre Teresa. Il 22 giugno 1876, con il nome di Carmela di Gesù, emette i voti temporanei.
Preso il diploma da maestra, ha l’incarico di insegnare alle alunne. Ma Sr.Carmela si sente insoddisfatta perché la sua vocazione è verso una vita contemplativa e apostolica. Con l’aiuto del confessore l’11.5.1884 lascia l’Istituto e rientra in famiglia. Il 14 settembre 1884, festa dell’Esaltazione della Santa Croce, fonda poi a Palermo la congregazione del Sacro Cuore del Verbo Incarnato.
L’arcivescovo di Palermo Cardinal Celesia dà autorizzazione a Don Emmanuele Calì, confessore di Suor Carmela, di ricevere in quel giorno i voti religiosi semplici. Madre Carmela descrive il fondamento della spiritualità sua e dell’Istituto, affermando che alla base deve starci la “contemplazione dell’amore misericordioso del Padre, rivelato nel Cuore trafitto del Verbo Incarnato”. Questa contemplazione ha due aspetti e Madre Carmela li vive ambedue: lo stato vittimale, cioè diventare vittima nella Vittima, offrire totalmente se stessi come Cristo ha offerto se stesso, e l’amore redentore, cioè la riparazione dei peccati personali e dell’umanità.
Madre Carmela, (continua)

2 - Venerabile MARIA SEIQUER GAYÀ (1891-1975)

Maria nasce a Murcia il 12 aprile 1891 e trascorre la sua giovinezza da cristiana esemplare. Sposa il medico Ángel Romero. Pur non ricevendo la gioia di un figlio entrambi vivono nella pratica delle virtù cristiane e della carità evangelica, che diviene per lui una preparazione per il martirio e per lei a divenire madre di una famiglia religiosa.
Maria accetta il sacrificio della morte per assassinio di suo marito e perdona gli autori del misfatto. In Salamanca poco tempo dopo si realizza l’ispirazione del Signore ponendo il seme per quella che diventerà la Congregazione delle Suore Apostoliche di Cristo Crocifisso per l’evangelizzazione e la formazione cristiana delle città e villaggi abbandonati.
Nelle città visita i malati, catechizza i bambini, allevia le esigenze innumerevoli degli abitanti dei villaggi poveri. Si dedica alla formazione delle sue Figlie ed alla espansione della sua opera apostolica che con fecondità si sviluppa e cresce nelle molte case religiose di Spagna e America Latina.
Anima esemplare in tutte le virtù(continua)

3 - Venerabile ADALBERTA (VOJTECHA) HASMANDOVÀ (1914-1988)

Adalberta nasce a Huštěnovice (Repubblica Ceca) il 25 marzo 1914. A 13 anni entra a Praga nella comunità delle Suore di San Carlo Borromeo dove pronuncia i primi voti. Infermiera, cura i soldati ammalati e feriti durante la seconda guerra mondiale.
Denunciata per nascondere un prete, è imprigionata dal regime comunista dal 1952 al 1960. Ella attraversa questo periodo di prova con coraggio, e tanta fede, speranza e amore. (continua)

4 - Venerabile PRASSEDE FERNANDEZ GARCIA (1886-1936)

Práxedes nasce il 21 luglio 1886 a Puente de la Luisa (Mieres, Asturias, Spagna). Una lapide nella parrocchia di Seana ricorda la data del suo battesimo. Fin da adolescente desidera entrare nella vita religiosa, ma è un obiettivo che non raggiunge a causa della malattia del padre.
Tuttavia, insegna catechismo, è direttrice delle Figlie di Maria, terziarie domenicane. Nel 1914 sposa Gabriel Fernández, elettricista. La coppia ha quattro figli e l’ultimo di loro nasce poco prima della morte del padre in un incidente di macchina.
Práxedes è costretta a lavorare come domestica per famiglie numerose. Qualche anno dopo anche il suo secondo figlio muore di incidente. (continua)

5 - Venerabile ELISABETTA TASCA (1899-1978)

Elisabetta nasce il 24 aprile 1899 a S. Zenone degli Ezzelini (TV) in una famiglia profondamente cattolica. Ricorda:“Mio padre non solo tutte le sere leggeva una pagina di Storia Sacra o del Vangelo, ma ne faceva anche il commento”.
Fin da giovane è devota dell’Eucaristia e della Madonna. Vede in tutto “la santa volontà di Dio”. La sua gioventù è attraversata dalla Prima guerra mondiale, perché il suo paese è situato proprio ai piedi dello storico Monte Grappa.
Dopo il conflitto, di lei si innamora un biondo bersagliere dagli occhi azzurri, per il quale invece Elisabetta non prova proprio nulla. Un’intensa preghiera per capire la volontà di Dio, cambia le cose. Infatti, il 6 aprile 1921 sposa Giuseppe Serena, il bel bersagliere, da cui avrà 13 figli dei quali uno muore ancora in fasce, 4 si consacreranno al Signore e 8 formeranno oneste famiglie cristiane. Prende come guida spirituale il cappuccino san Leopoldo Mandic di Padova. Così lo ricorda: “Il mio matrimonio cristiano è nato nel confessionale di P. Leopoldo e là questo sacramento ha avuto la sua giusta luce, che mi ha portato sul Calvario, ma P. Leopoldo mi ha detto:“Se mi ascolterà, Dio la benedirà per mezzo della Madonna e in punto di morte sarà contenta!”. (continua)

 

 

SANTUARI MARIANI


Marino Rm - Madonna dell'Acquasanta
di Agostino Cerini

 

Il Santuario sorge a Marino, in località Valle Ferentina, ed è un antico edificio sacro. Il monumento è noto per custodire l’immagine sacra di una Madonna molto venerata dai fedeli, affrescata su un peperino, ai cui piedi dell’altare sgorga una sorgente di acqua purissima ritenuta miracolosa.
La leggenda narra di un uomo su un carretto trainato da un cavallo che percorre la via da Marino per Albano. Il cavallo ad un tratto si imbizzarrisce e si lancia in una corsa sfrenata giù per la discesa. Sentendosi perduto, il carrettiere invoca la Madonna
Ed ecco che una donna appare sulla via con una ciotola in mano. Il cavallo stranamente rallenta, si ferma e beve l’acqua offerta dalla donna, tornando mansueto.
Il giorno successivo, il carrettiere torna sul posto e rinviene tra la vegetazione una roccia su cui è dipinta l’immagine della Madonna con a destra il Bambino Gesù e nella mano sinistra una ciotola.
La devozione alla Madonna, chiamata “dell’Acqua Santa”, si diffonde rapidamente tra il popolo marinese e non solo. Viene eretta una edicola.
Nei secoli successivi, altri miracoli sono attribuiti alla Vergine dell’Acquasanta. Nell’estate del 1260 l’edicola viene visitata da San Bonaventura da Bagnoregio, cardinale vescovo della diocesi suburbicaria di Albano che, assorto in preghiera presso l’immagine mariana, ha l’ispirazione di fondare l’arciconfraternita del Gonfalone di Marino.
Nel Cinquecento l’edicola stradale viene inglobata nel primo nucleo del santuario. L’aspetto definitivo all’interno del santuario è determinato dai lavori effettuati tra il 1693 ed il 1720.
Papa Gregorio XVI visita il Santuario il 10 ottobre 1832. (continua)

 


NICOLA DA LONGOBARDI


23.XI.2014: CANONIZZAZIONE DI SAN NICOLA SAGGIO

di Giancarlo GUALTIERI

Finalmente una bella notizia per tutta la Calabria, è stato proclamato Santo un umile fraticello dell’Ordine dei Minimi, il Beato Nicola Saggio di Longobardi.
Infatti la Congregazione delle Cause dei Santi ha promulgato il “Decretum super Miraculo”, firmato dal santo padre Bergoglio “Papa Francesco” il 3 aprile del 2014 che ha anche fissato, durante il Concistoro Ordinario pubblico del 12 giugno, la data della Canonizzazione, che è avvenuta in Piazza S. Pietro il 23 novembre 2014.
Il miracolo in questione è accaduto nel 1938 ad un giovane muratore, oggi novantatreenne, di nome Giuseppe Laudadio. Mentre stava lavorando al restauro dell’ex chiesa conventuale dei Minimi in Longobardi precipita improvvisamente da un’impalcatura altissima, e, come ancora oggi racconta lui
stesso, in quei pochi attimi, prima di stramazzare al suolo, gli appare il Beato Nicola.
Accorrono tutti gli altri muratori in suo soccorso credendolo morto, ma Giuseppe si rialza miracolosamente illeso grazie all’intercessione del suo concittadino.

Giovanni Battista Clemente Saggio nacque il 6 gennaio 1650, da una famiglia di contadini, a Longobardi (così chiamato dal nome del fondatore, il re longobardo Liutprando), un piccolo e ridente paesino ai piedi del monte Cocuzzo in provincia di Cosenza, nella Calabria tirrenica.
Entrato ventenne come oblato nell’ordine dei Minimi di San Francesco di Paola con il nome di Nicola, si dedicò per tutta la vita alla preghiera e al servizio dei poveri. Fu prima in varie comunità dell’Ordine in Calabria, poi a Roma nella chiesa convento di S. Francesco di Paola ai Monti.
Frà Nicola ebbe il privilegio di avere diverse esperienze mistiche, varie volte gli apparvero Gesù, la Vergine e alcuni Santi e ebbe anche l’onore, durante un’apparizione del Bambinello, di poterlo tenere tra le braccia.
Ebbe anche la grande esperienza della “trasverberazione”, un Angelo passò il suo cuore con un dardo infuocato. Ammalatosi gravemente passò a miglior vita la notte del 2 febbraio 1709, giorno della Candelora, stringendo al petto il Crocifisso ed esclamando “Paradiso, Paradiso!”. (continua)

 

Grazie a Raffaele Presta che ha inviato 400 santini della nuova iconografia
di San Nicola da Longobardi che la Redazione ha già trasmesso a tutti i soci con il nr. 6/2014.

 


 

CURIOSANDO TRA I LIBRI

 

 

“I SANTI PROTETTORI”
di Carlo Vincenzo GRECO

È stato pubblicato alla fine del 2014 un prezioso opuscolo di 60 pagine, dal titolo “I Santi Protettori delle più disparate attività, associazioni, ordini religiosi e professioni in Italia e nel mondo” a cura del socio AICIS Prof.Carlo Vincenzo Greco per le Edizioni Frati Minori di Lecce - 2014 (Tipografia BIASCO - Manduria (TA).
Una preziosa ricerca sui protettori di attività, professioni, categorie varie, ordini religiosi, congregazioni religiose, di malattie, ecc. Il grande esempio di Santi e Sante e la loro fraterna intercessione ci sostengono e ci spronano nel cammino della nostra vita perché si compia in noi il mistero della Salvezza.
Confermiamo le parole dei Frati Minori di Lecce nell’introduzione dell’opuscolo: “…un lavoro, nato tra la scientificità della ricerca e la simpatia della curiosità, non per essere “idolatri”, (continua)

 


FESTE MARIANE IN GENNAIO - MARZO

 

VERGINE MADRE, FIGLIA DEL TUO FIGLIO

di Attilio GARDINI

 

Mese di Gennaio

 

MARIA SS.MADRE DI DIO (fig.1), 1 Gennaio Il primo gennaio non è stata soltanto festa di Capodanno, ma è anche un invito ad agire per la riconciliazione tra i popoli, nella giornata mondiale della Pace. In tale data, la Chiesa (non certo in aggiunta) propone la solennità di Maria Santissima Madre di Dio.

Quando ci si domanda il motivo degli innumerevoli titoli attribuiti alla Madonna si riceve risposta in questa celebrazione, che ci invita a contemplare la maternità divina e la santità personale della Beata Vergine. Già il Suo nome ci aiuta a comprendere, in quanto deriva dall’ebraico Maryâm = amata da Dio.
Nell’antica lingua egizia Myrhiam sta per “principessa”.
Questa festa cade in occasione dell’ottavo giorno dalla solennità del Natale, dove la divina maternità della Madonna ci ricorda che al Bambino nato nella grotta di Betlemme“fu messo nome Gesù” (Lc 1,42), che significa “Dio salva”. Maria può essere chiamata Madre di Dio perché è la Madre di Gesù, cheè il Figlio di Dio, e quindi egli stesso Dio.
Nella Madre vi è ciò che di più alto l’umanità abbia saputo esprimere in tutti i secoli della sua storia. Nel Figlio vi è la novità assoluta di un inizio, grazie al quale ai figli degli uomini è dato di diventare figli di Dio (cf. Gv 1,2).
Le relative rappresentazioni sono dolcissime icone bizantine che riportano in alto la sigla greca di Meter Theou, appunto Madre di Dio.
L’ODIGHITRIA: Nell’icona detta Odighitria, Maria Santissima viene raffigurata in posizione frontale. Sul braccio tiene Gesù benedicente mentre con l’altro lo indica a chi guarda, alludendo nel gesto: “È lui la via”. In greco Odighitria significa la “conduttrice”. Molti documenti attestano la presenza di questo tipo di icona a Costantinopoli fino al 1453, anno in cui cadde in mano ai turchi, fu spogliata del suo prezioso rivestimento e ignominiosamente trascinata per le strade, poi calpestata e distrutta.
Molte copie del ritratto erano state fatte lungo i secoli, la più antica copia che si conosca è conservata a Roma, in Santa Maria Nova, e risale al V-VI sec.
La Madonna Odighitria è considerata patrona degli iconografi. Ne esistono copie a mezzo busto, a figura intera, in piedi e seduta.
L’ELEOUSA: Nell’icona detta Eleousa, la Beata Vergine sorregge in braccio Gesù bambino. Questi si stringe affettuosamente alla madre, guancia a guancia, passandole il braccio attorno al collo, o accarezzandole il mento o il volto. Eleousa significa tenera, misericordiosa ed in Italia è conosciuta col nome Madonna della tenerezza.
Infatti mette in rilievo l’affetto che lega Madre e Figlio ed esalta l’umanità del Cristo. Il tipo dell’Eleousa è attribuito a S. Luca.
LA GLIKOPHILOUSA:
Nell’icona detta Glikophilousa, Maria Santissima va a rimarcare il concetto precedente, in quanto i termini stanno a significare “Colei che abbraccia dolcemente”.
L’ORANTE: Nell’icona detta Orante, Maria Santissima presenta la tipica posizione della preghiera. Essa è rappresentata in piedi, con le mani alzate e lo sguardo diretto al devoto che osserva l’icona, come se l’invitasse a pregare con Lei.
DEESIS: Una particolare categoria di Orante riguarda le immagini della Deesis = intercessione, dove la Beata Vergine si trova contrapposta a S. Giovanni il precursore (il Battista) seguiti dagli Arcangeli Michele e Gabriele e quindi da San Pietro e Paolo. Tutti sono rivolti verso il Cristo che troneggia al centro. Maria e i santi hanno il busto leggermente piegato in avanti e le braccia protese verso Gesù.

In Gennaio si fa memoria di Maria Santissima nei seguenti santuari e per l’Epifania:
SANTUARIO DI JASNA GORA Czsestochowa, Polonia dedicato alla Madre di Dio. Festa il primo gennaio.
SANTUARIO DELLA MADRE DI DIO INCORONATA nei pressi di Foggia. Festa, il primo gennaio e l’ultimo sabato di aprile. Ha origine da una apparizione avvenuta nel 1001. Vi si venera una statua lignea, di stile bizantino. Il santuario è meta di pellegrini provenienti da ogni parte: tra i più illustri, S. Francesco d’Assisi, S. Antonio di Padova, S. Vincenzo Ferreri, S. Gerardo, S. Pio da Pietrelcina, e S. Giovanni Paolo II.
MARIA VERGINE NELL’EPIFANIA DEL SIGNORE 6 gennaio. Nel Tempo del Natale del Signore la Chiesa celebra il mistero dell’apparizione o manifestazione a tutti i popoli del Verbo di Dio, fatto uomo: dapprima ai Giudei, rappresentati dagli umili pastori, primizia della Chiesa da Israele, poi a tutta l’umanità, di cui i magi sono i primi virgulti.Nel presepe la luce simboleggia la gloria di Dio Padre, che rifulse su Gerusalemme (cfr Is 60,1-6), avvolse i pastori (avvolti dal tuo splendore, cfr Lc 2,9), e, in modo mirabile, guidò i magi a Cristo alla luce della stella che indicava loro il cammino (cfr Mt 2,2.9-10).
SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE GRAZIE Costa di Folgaria, Trento. Festa, il 7 gennaio. Si trova a quota 1230 metri. Nel gennaio 1588, la Madonna apparve a un monaco, Pietro dal Dosso, chiedendogli di costruire in quel luogo una chiesetta. Nel 1955 Pio XII, proclamò la Madonna delle Grazie di Costa, “patrona insigne e principale di tutti gli sciatori d’Italia”.
SANTUARIO DELLA PIETA’ A Cannobio, sul lago Maggiore. La sera dell’8 gennaio, una ragazza di nome Antonietta, di 13 anni, va nella sua camera. Al muro ha appeso un quadro con la Madonna Addolorata che tiene tra le braccia Gesù morto. Vede che le immagini si animano e piangono sangue.
Nel 1571 San Carlo Borromeo ordina la costruzione di un grande santuario.

Mese di Febbraio

In Febbraio si fa memoria di Maria Santissima nei seguenti santuari e feste liturgiche come il 2 febbraio: “Presentazione del Signore”, cfr. Lc 2,22-40 e come per le “Nozze di Cana” nella II Domenica dell’anno C, cfr. Gv 2,9-11.

SANTUARIO MADONNA DEL FUOCO, Forlì - Festa, 4 febbraio. Questo santuario è costituito da una ricca Cappella che si trova all’interno del Duomo di Forlì. Sull’altare è custodita l’immagine della “Madonna del Fuoco”, protettrice della città e della Diocesi. Si tratta dì una xilografia, cioè un’incisione su carta, che è la più antica xilografia italiana che si conosca. Nel 1428 si trovava in una scuola che il 4 febbraio di quell’anno prese fuoco. L’incendio durò due giorni e distrusse tutto, ma non quell’immagine che rimase miracolosamente illesa.
SANTUARIO B.V. DELLA PORTA, Guastalla RE. Nell’anniversario del Primo Miracolo, il 7 febbraio, a Guastalla (RE) si festeggia la Beata Vergine della Porta, dichiarata patrona della diocesi, nel 1967 da Papa Paolo VI.
SANTUARIO BEATA VERGINE DI LOURDES, 11
febbraio Non è riviera sabbiosa, né campo innevato per gli sci, eppure ogni anno sei milioni di persone, provenienti da più di cento paesi, si recano… a Lourdes per invocare la Madonna. Alcuni dati significativi del fenomeno sono le 54 messe celebrate quotidianamente nelle 22 chiese e cappelle… sei le lingue ufficiali e centomila i volontari che ogni anno vi lavorano gratuitamente.
Nel XIX secolo, Lourdes, capoluogo di cantone con 4000 abitanti, attraversato dal fiume Gave de Pau, è un borgo tranquillo che conta numerosi mulini. Tra questi il mulino di Boly ospita per dieci anni François e Louise Soubirous e i loro quattro figli, con primogenita Marie Bernarde detta Bernadette (nata il 7 gennaio 1844). Nel 1854, la famiglia Soubirous finisce in miseria. Obbligata a lasciare il mulino, la famiglia trova rifugio in una vecchia prigione di 16 m², chiamata “le Cachot”, nel 1857. A 14 anni, non sapendo né leggere né scrivere, non avendo fatto la prima comunione, Bernadette vivrà un’esperienza straordinaria.
L’11 febbraio 1858, Bernadette, sua sorella Toinette ed un’amica, Jeanne Abadie, vanno a far legna::::nelle vicinanze di una grotta, chiamata Massabielle, (continua)

SANTUARIO MARIA SS ADDOLORATA, Monte Senario di Vaglia (Firenze). Festa, 17 febbraio (continua)
SANTUARIO MADONNA DELLA MISERICORDIA - Banchette di Bioglio (Biella). Festa, 24 febbraio.continua)
SANTUARIO MADONNA DELLE LACRIME, (Fig.8) Treviglio (Bergamo). Festa, il 28 febbraio (continua)
ANNUNCIAZIONE, 25 Marzo (continua)
MADONNA DI MONTE BERICO -Vicenza. Festa: 7 marzo, 15 agosto, 8 settembre (continua)
SANTUARIO MADONNA DEI MIRACOLI a Motta di Livenza, (Treviso). Festa, 9 marzo.(continua)
SANTUARIO MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA a Guasto di Castelpetroso (Isernia). Festa, 22 marzo. (continua)
SANTUARIO MADONNA DELL’ARCO. ( Festa 24 marzo. FESTA DELLE STELLE) (continua)
SANTUARIO NOSTRA SIGNORA DEI MIRACOLI a Saronno (Varese).Festa, 24 marzo .(continua)
SANTUARIO SANTA MARIA DE FINIBUS TERRAE a Santa Maria di Leuca (Lecce). Festa, 25 marzo (continua)
SANTUARIO DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA a Firenze. Festa, 25 marzo (continua)
SANTUARIO SANTA MARIA DELLA CROCE a Crema (Cremona). Festa, 25 marzo (continua)
MADONNA DEL BUON CONSIGLIO - Genazzano (Roma) - 25 marzo, 25 aprile, 8 settembre (continua)
NOSTRA SIGNORA DELLA MISERICORDIA – Savona - 18 marzo, 10 maggio, 7-9 settembre (continua)
MADONNA DI MONTE BERICO - Vicenza - 15 ag. - 8 sett. - 7 mar. (continua)

 

SAN SABINO VESCOVO

di Orazio Lovino

Di San Sabino, originario di Canosa di Puglia, l’antico e importante “municipio romano”, apparteneva a famiglia cristiana di elevata posizione sociale. Divenuto sacerdote, in una realtà sociale che stentava ad assorbire il messaggio cristiano, coltivò prima di tutto nel popolo il rispetto della persona umana, l’amore alla giustizia e alla verità, per poi aggiungervi l’educazione alla vita di fede e di carità.
Alla morte del vescovo Memore, nel 514, all’età di 54 anni, gli subentrò nella sede di Canosa, in un momento particolarmente grave per la Chiesa in Italia, dominata dai Goti e con il re Teodorico che favoriva gli Ariani. A Canosa, per di più, all’emergere degli Ariani, persisteva un paganesimo duro a estinguersi. San Sabino si manifestò maestro illuminato, guida ferma e decisa del suo popolo che “nutriva abbondantemente con la Parola di Dio”.
Sotto la sua guida, si può dire che Canosa acquistò il suo volto cristiano vero e proprio, facendo fruttificare al massimo l’eredità ricevuta dai grandi e santi vescovi che lo avevano preceduto. Canosa, per la sua opera di pacificatore, fu salvata dalla devastazione dei Goti e giustamente lo designò “difensore della città”.
San Sabino, oltre a costruire la Chiesa canosina con “pietre vive”, pensò anche a costruire quella materiale: il vasto Battistero dodecagonale, detto di San Giovanni, la basilica dedicata al Salvatore, una chiesa dedicata alla Vergine, una ai SS. Cosma e Damiano, una al martire S. Quirico. Tutta questa realtà fa emergere l’interesse del vescovo per il bene della comunità a lui affidata.
Negli Atti di San Lorenzo, vescovo di Siponto, i Bollandisti scrivono: “San Benedetto sul monte Cassino, San Germano nella città di Capua, San Sabino nella città di Canosa, sedendo sulle loro cattedre episcopali, rifulgevano nel mondo come astri di prima grandezza nel cielo”. Inoltre, a più vasto raggio, la saggezza di S. Sabino venne in aiuto anche al papa Bonifacio II che, nel 531, lo chiamò al Sinodo Romano per la causa di Stefano di Larissa contro il patriarcato di Bisanzio.
Più tardi, nel 535, da papa Agapito venne mandato a Costantinopoli, quale suo rappresentante, dall’imperatore Giustiniano per risolvere alcune delicate questioni.
Dopo un episcopato di ben 52 anni, il 9 febbraio 566 segnò il suo “dies natalis”, all’età di 105 anni, e il suo corpo, per un certo tempo, trovò probabilmente sepoltura nella Cattedrale di Canosa, dedicata a S. Pietro, ubicata fuori le mura della città. Ai tempi delle razzie dei Saraceni, tra l’870 e l’875, la vecchia Cattedrale fu abbandonata e ne fu costruita una nuova, in città, dedicata ai SS. Giovanni e Paolo, dove, sotto l’altare, fu deposto il corpo di San Sabino.
La Città di Canosa, infatti, vanta di possedere reliquie insigni come il cranio e un braccio, custodite nell’attuale ConCattedrale, e venera San Sabino come protettore, lo celebra nella liturgia due volte all’anno: per il transito il 9 febbraio, e il 1 agosto nella Festa Patronale nella ricorrenza della traslazione delle ossa.
Nota: Il Santino di San Sabino, è donato a tutti gli associati da Orazio Lovino, di Canosa di Puglia, socio A.I.C.I.S..

 

 

MOSTRE DI SANTINI

 

27-28 settembre 2014 - L’AICIS A “ROMA COLLEZIONA"


Il 27-28 settembre 2014 l’A.I.C.I.S. è stata presente alla manifestazione nazionale “Roma Colleziona” a Via del Serafico nel quartiere Laurentino di Roma su invito dell’Organizzazione della manifestazione filatelico-numismatica.
Per l’occasione, oltre un pannello con il nostro Logo e gli scopi dell’Associazione, sono stati esposti in anteprima alcuni santini della Mostra che è stata organizzata nel Convento di Santa Maria sopra Minerva, dal 6 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 sul tema “ET VERBUM CARO FACTUM EST”.
Un grande tavolo al quale si sono succeduti il Presidente Giancarlo Gualtieri, il Vice Renzo Manfè, e la domenica 28 anche il Proboviro Luigi Zanot ha permesso a quanti desideravano ricevere informazioni, chiarimenti, suggerimenti sull’Associazione e sulla raccolta di immaginette devozionali, di poter essere ascoltati.


LONGIANO, 13 dicembre 2014-11 gennaio 2015
Mostra di imaginette Sacre “VENITE ADOREMUS DOMINUM
Il Natale nelle immagini devozionali tra il XVII e il XIX secolo”


Anche quest’anno è tornata la grande manifestazione natalizia “Longiano dei Presepi - Eventi a Cesena”, che accoglie chi vuole coccolarsi immergendosi in un’atmosfera natalizia autentica e ricca di suggestioni culturali e non solo. Questa ventiquattresima edizione è stata curata dall’associazione Pro loco di Longiano, assieme al Comune, e patrocinata da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Forlì e Cesena, e Touring Club.
L’inaugurazione della manifestazione, alla presenza del sindaco di Longiano Ermes Battistini e del vescovo della Diocesi di Cesena e Sarsina Mons. Douglas Regattieri, è avvenuta sabato 13 dicembre alle 16 in Piazza Tre Martiri.
Nell’ambito di questa manifestazione, al Museo d’Arte Sacra è stata esposta la mostra “Venite Adoremus Dominum - Il Natale nelle immagini devozionali” allestita dal nostro socio Filippo Briccoli. E’ una straordinaria collezione di santini ottenuti mediante l’intaglio e l’intreccio di preziosa carta che diventa fonte di meditazione e preghiera. Oggetti semplici, ma densi di significati teologici e messaggi evangelici”.


ROMA, 13 dicembre 2014-25 gennaio 2015 - Mostra di santini “GESU’ INFANTE”


Il 13 dicembre u.s. a Roma, in via Merulana 124, nella Cripta della Basilica di Sant’Antonio al Laterano (piano stradale), è stata inaugurata con la benedizione impartita dal Padre Guardiano della Basilica l’annuale “Mostra dei Presepi” organizzata dall’Associazione Culturale Antoniana “IL PATRIARCHIO” e nel cui ambito è stato inserita una esposizione di circa 120 immaginette sacre a cura dal socio AICIS, M° Augusto Mastrantoni di Roma.
Il tema dell’esposizione dei santini per l’anno 2014-15 è stato “GESÙ INFANTE” ed è stato suddiviso in 7 argomenti:
1) - Manifestazione del divino: Gesù Bambino portatore di luce.
2) - Il “Praesaepio” con il contorno degli animali: La grotta; La capanna; La mangiatoia; Il bue e l’asino; Gli agnelli; Le colombe.
3) - L’accoglienza al Divino Infante: La Vergine Madre e lo sposo Giuseppe; Gli Angeli “annunzianti” e “adoranti”; L’arrivo dei pastori con il loro concerto di zampogne; L’adorazione dei Magi.
4) - La Sacra Famiglia: Le tre figure; Presentazione al Tempio; Fuga in Egitto; Gesù tra i Dottori; Momenti di vita laboriosa nella casa di Nazareth.
5) - Il destino del Santo Bambino: I simboli della “Passione” nell’iconografia
di Gesù Bambino.
6) - Simbologia della “divinità” e della“regalità” nell’iconografia del Bambinello.
7) - I “Bambinelli” nella devozione tradizionale: Il Bambinello di Aracoeli; Il Bambinello di Praga; Il Santo Bambino di S. Gaetano; Il Santo Bambino dell’Ottavario dell’Epifania di S. Vincenzo Pallotti; Il Santo Bambino di Atocha.
Nel periodo ante e post-natalizio, l’afflusso del pubblico per la visita di presepi e santini è stato continuo.
L’orario delle visite è il seguente: giorni feriali pomeriggio: 16,00 - 19,00; domeniche e giorni festivi anche la mattina. La Mostra chiuderà il 25 gennaio 2015.

BORGO FAITI (LT), 29-30 novembre 2014 - Mostra di santini “160° Anniversario del dogma
dell’Immacolata Concezione - PAOLO VI”


Il 29 novembre 2014 presso il Museo di Piana delle Orme a Borgo Faiti (Latina), nell’ambito di una Esposizione di Filatelia Religiosa organizzata dal socio Maurizio Prosperi di Cisterna di Latina (LT), Presidente del Circolo Filatelico di Cisterna e dall’Associazione Culturale Pontina, sono stati esposti dei pannelli contenenti immaginette sacre.
La tematica dei santini era sia il 160° ann.rio del dogma dell’Immacolata Concezione (1854), sia la recente cerimonia di Beatificazione del Sommo Pontefice Paolo VI (19 ottobre 2014). Il materiale iconografico è stato inviato dai soci AICIS Emanuele Macchiaverna di Roma, Edmondo Barcaroli di Tarquinia e Renzo Manfè di Roma.

 

FOLLLINA (TV), 6-8 Dicembre 2014 - Mostra di immaginette sacre
“PASTE D’OSTIA, MADREPERLA E PAILLETTES”


Nella magica atmosfera di “Colori d’Inverno - il Mercatino di Natale a Follina” che ha avvolto e coinvolto l’intera cittadina, (questa manifestazione è giunta all’undicesima edizione), anche il nostro socio Mario Tasca non è mancato all’appuntamento annuale con la sua esposizione di santini.
Pertanto, dal 6 all’8 dicembre 2014 ha nuovamente presentato l’esposizione “Paste d’Ostia, Madreperla e Paillettes”. Ciò ha permesso ad alcuni visitatori che non avevano avuto modo di ammirare questa tematica precedentemente di poter essere presenti, mentre altri hanno colto l’occasione per approfondirne il contenuto soffermandosi con più attenzione su tanti interessanti particolari.
A conclusione, alle ore 18.00 del giorno 8 dicembre, festa dell’Immacolata, nei locali della mostra, è stato tenuto un piccolo concerto.

 

MENTANA (RM), 18-25 gennaio 2015 - Mostra di santini “SANT’ANTONIO ABATE”


Su invito del Presidente della Confraternita di Sant’Antonio Abate di Mentana (Roma) e socio AICIS, Dr. Tonino Tabanella, la nostra Associazione con la collaborazione della locale Confraternita e quella dell’Istituto di Studi Sabini, parteciperà alle manifestazioni in onore di sant’Antonio Abatecon una mostra di santini.
E, infatti, il giorno 17 gennaio 2015, festa del Santo Eremita dell’Alto Egitto, Antonio, il Presidente AICIS Giancarlo Gualtieri e il Vice Presidente Renzo Manfè si recheranno a Mentana per portare undici pannelli contenenti immagini e immaginette della vita e dei miracoli di Sant’Antonio Abate. Domenica 18 gennaio il cardinale Giovan Battista Re inaugurerà ufficialmente la Mostra nella Galleria Borghese della cittadina laziale.
L’esposizione, che ha il Patrocinio AICIS, rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 16.00 alle ore 18,40 fino a Domenica 25 gennaio 2015.


PEDARA (CT), 11-25 gennaio 2015
Mostra di santini “UNA FIAMMA NEL DESERTO - SANT’ANTONIO ABATE”


“Una fiamma nel deserto”: questo il titolo di una mostra iconografica tematica dedicata alla figura di S. Antonio Abate, anacoreta egiziano vissuto tra il III e il IV secolo dopo Cristo, particolarmente venerato nella zona etnea. L’esposizione curata da Salvatore Enrico Pappalardo e Daniele Pennisi, verrà allestita presso i locali della Parrocchia “S. Antonio Abate” di Pedara, in occasione dei festeggiamenti del Santo, ed inaugurata sabato 10 gennaio, dopo la messa vespertina, dal parroco sac. Calogero Augusta.
La mostra permetterà di conoscere meglio la figura di questo grande Santo, i momenti salienti della sua vita, i simboli e gli attributi iconografici che lo caratterizzano, le opere artistiche che lo ritraggono in Italia e nel mondo. Un vero e proprio viaggio attraverso le immagini devozionali, un viaggio nel tempo - dalle più antiche incisioni alle moderne stampe - e nello spazio. La mostra in allestimento, infatti, sarà disposta secondo un criterio topografico, suddivisa in pannelli dedicati alle varie province siciliane e altri dedicati all’iconografia delle rimanenti regioni italiane e di altre nazioni. Saranno presenti pregevoli incisioni del XVIII e XIX secolo, santini merlettati, cromolitografie fustellate,stampe popolari di inizio XIX secolo, le immagini tipolitografiche più e meno recenti provenienti dalle collezioni personali dei due curatori, offriranno un’ampia panoramica del culto di S. Antonio Abate, grazie anche alla grande quantità di pezzi (circa 500) che verranno esposti.
L'’esposizione verrà corredata anche da una piccola sezione dedicata agli annulli filatelici speciali realizzati da Poste Italiane negli anni precedenti in occasione di alcune feste dedicate al Santo in Sicilia e in Puglia.
Dall’11 al 15 gennaio la sala della mostra ospiterà anche un’esposizione di abiti dei circoli e delle confraternite di S. Antonio Abate locali e dell’hinterland. La mostra iconografica rimarrà aperta fino al 25 gennaio 2015.


TARQUINIA (VT), 25 dicembre 2014 - 6 gennaio 2015
Mostra di santini “LA NATIVITA’ NELL’IMMAGINETTA SACRA”


Nel periodo che va dal 25 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015, in occasione delle festività natalizie e in concomitanza del XXIV Itinerario Presepistico Tarquiniense, la città di Tarquinia ha presentato una sempre rinnovata Mostra Filatelica e di Immaginette Sacre.
Infatti, nei locali del Circolo Filatelico Numismatico Tarquiniense, è stato possibile visitare la mostra di filatelia e di immaginette devozionali sul tema “La Natività”.
I visitatori hanno ammirato le collezioni “La Madonna nei francobolli dell’Area Italiana” e “La Natività nell’Immaginetta Sacra” del signor Edmondo Barcaroli, di Tarquinia, socio AICIS.
La mostra ha avuto una buona affluenza di pubblico per le circa due settimane di apertura, d’altronde, ben documentata dalle firme sul registro dei visitatori predisposto per l’occasione, che ne ha decretato il successo e confermato il sempre crescente interesse per queste manifestazioni.

 

TARQUINIA (VT), 14-20 gennaio 2015 - Mostra di santini “SANT’ANTONIO ABATE”


Nei giorni dal 14 al 20 gennaio 2015, a Tarquinia, si svolgeranno i festeggiamenti civili e religiosi, in onore di S. Antonio
Abate, santo molto amato e venerato dalla comunità locale quale patrono degli agricoltori e degli animali.
Su richiesta del Parroco della Chiesa di San Giovanni Battista,(ove si custodisce la Statua lignea seicentesca) e del Comitato dei Festeggiamenti, il socio Edmondo Barcaroli di Tarquinia ed il signor Roberto Gazzillo, allestiranno, all’interno della Chiesa, una mostra di immaginette sacre sul Santo e di fotografie sull’antica processione e sul tradizionale “Carro Vivente” che viene allestito dall’Università Agraria di Tarquinia (Ente Pubblico Agricolo).
L’Esposizione di immaginette, che presenterà Santini del periodo compreso tra i primi anni dell’Ottocento fino ai giorni nostri, ha lo scopo di illustrare la vita di questo grande Santo e far conoscere ai visitatori la figura di Antonio Anacoreta, eremita egiziano, a tuttoggi considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati.

Nota - Il santino di sant’Antonio Abate (nella figura a sinistra), offerto da Edmondo Barcaroli, verrà inserito nel fondo sociale di Maggio 2015 in modo che tutti i soci interessati, purché tesserati 2015, possano richiederlo.

 

MILAZZO (ME), 25 febbraio - 19 aprile 2015
Mostra di santini “ITE AD JOSEPH”


Il socio Giovan Battista Anania ha in allestimento una mostra di immaginette sacre su San Giuseppe.
L’esposizione avrà luogo presso i locali della Chiesa di San Giuseppe a Milazzo (Messina) e sarà fruibile dal 25 Febbraio sino al 19 Aprile 2015 secondo il seguente programma:
- Tutti i Mercoledì in onore di San Giuseppe dalle ore 16,00 alle ore 18,00 (nella fattispecie Mercoledì 25 Febbraio, 4 - 11 e 18 Marzo. - Giovedì 19 Marzo: dalle ore 8,00 alle ore 20,30. - Da Giovedì 16 a Sabato 18 Aprile dalle ore 16,00 alle ore 18,00. - Domenica 19 Aprile dalle ore 8,00 fino alla conclusione dei festeggiamenti.

La mostra dal titolo “Ite ad Joseph” avrà come tema San Giuseppe in Sicilia, e saranno esposti circa 300 santini sul Santo (locali) provenienti da altrettante località siciliane. Inoltre saranno esposti vari pezzi d’epoca con le scene della vita del Santo Patriarca.
La mostra mi è stata proposta dal Comitato pro-festeggiamenti in onore di San Giuseppe di Milazzo e per tale motivo G.B.Anania, come sottotitolo, ha inserito l’appellativo dialettale “Vicchiareddu” con il quale i numerosi devoti in zona si rivolgono al Santo. L’esposizione ha il patrocinio dell’AICIS.

 

FRATTA POLESINE (RO), 10 Marzo-5 Aprile 2015
Mostra di santini “DIORAMI, SANTINI, PALE D’ALTARE
E QUADRI D’AUTORE: DESCRIVONO, NARRANO, EMOZIONANO”


Il 10 marzo a Fratta Polesine (Rovigo) sarà inaugurata, e il 14 marzo sarà presentata, la Mostra "Diorami, Santino, Pale d’Altare e Quadri d’autore: descrivono, narrano, emozionano” allestita a cura del Gruppo Culturale e di ricerca “IL MANEGIUM” di Fratta Polesine, in occasione della prossima festività dei Santi Quaranta Martiri, coprotettori della Parrocchia locale assieme ai Ss.Apostoli Pietro e Paolo. L’esposizione presenterà santini scelti fra i molti del lascito di Mons.Arcolin, per narrare il “cammino terreno della Sacra Famiglia” sia nel periodo della vita privata che della vita pubblica di Cristo per arrivare alla conclusione della sua missione.

L’AICIS ringrazia la socia Franca Fanan Bazzano che ci ha inviato la locandina e le notizie di questa bella iniziativa.

 


LICATA (AG), 21-29 marzo 2015 - Mostra di santini “PASSIO DOMINI 2015”


Come ormai consuetudine, anche quest’anno si svolgerà a Licata una mostra iconografica in prossimità della Santa Pasqua, che avrà come oggetto proprio i riti della Settimana Santa attraverso le immagini: fotografie e santini.
La mostra sarà organizzata dal socio AICIS Giovanni Armenio, per quanto riguarda l’esposizione dei santini, e da Pierangelo Timoneri per quanto riguarda le foto. I santini, circa 300) tutti d’epoca, appartengono alla collezione privata di Armenio.
Anche quest’anno sarà data la possibilità ad altri collezionisti di esporre le loro immaginette devozionali. Tra questi ci saranno anche i giovani soci AICIS Luca Lombardo e Andrea Occhipinti che, insieme al giovane collezionista Raimondo D’Andrea, esporranno alcuni dei loro santini.
Da segnalare l’aiuto prezioso del giovane collezionista Luca Lombardo, all’allestimento della mostra.

All’interno dello splendido Chiostro di San Francesco, perla del Barocco licatese, la mostra si snoderà in un percorso ideale attraverso i riti e le tradizioni della Settimana Santa , così come viene vissuta dal popolo licatese, attraverso le proprie tradizioni la propria fede e il proprio folklore.
I pannelli rappresenteranno, in ordine cronologico, i vari momenti della Passione di Gesù, relativamente alla tradizione licatese che inizia il venerdì precedente la Domenica delle Palme con la Processione dell’Addolorata per proseguire con l’entrata a Gerusalemme, la lavanda dei piedi, ultima cena, Getsemani, Cristo alla colonna, Ecce Homo, Crocifero, Crocifissione, Deposizione, Pietà, Resurrezione.
Di ogni episodio ci saranno le foto tratte dalle Processioni e i santini a tema. Inoltre, (continua)
Quest’anno, per la prima volta, viene bandito un concorso per gli alunni delle scuole medie di Licata, all’interno della Mostra, dal titolo “ La mia Settimana Santa “. Gli alunni partecipanti, supportati dai loro insegnanti, dovranno presentare un elaborato ( poesia, racconto, tema, disegno, foto, progetto multimediale, scultura , etc) avente come tema il proprio modo di vivere la Settimana Santa, sia da un punto di vista pratico che spirituale. I migliori elaborati, scelti da una giuria di esperti, saranno esposti
durante la mostra. I soci Paola Galanzi di Sassari e Agostino Sangiorgio di Catania, soci e amministratori del sito AICIS-Facebook, si sono offerti di donare dei santini come premio per i migliori eleborati del concorso.
La mostra sarà organizzata col patrocinio del Comune di Licata e della Pro-Loco e dell’AICIS.

 

TORINO, 18 aprile-29 giugno 2015
Mostra di santini “LA VITA DI GESÙ E I SANTI SOCIALI TORINESI”


Il 18 aprile p.v. a Torino verrà inaugurata una mostra di immaginette sacre curata dal socio Federico Peiretti di Torino, presso l’Istituto Francesco Faà di Bruno, sito in Via San Donato 31. L’evento sarà preceduto la sera prima, 17 aprile, alle ore 20.45 presso il citato Istituto, da una conferenza che verterà sulle immaginette religiose sotto ogni profilo: religioso, culturale, storico, e artistico.
La mostra è concentrata sulla Vita di Gesù e i Santi Sociali Torinesi e rimarrà aperta al pubblico fino al 29 Giugno su prenotazione (Centro Studi Francesco Faà di Bruno: 011.489145 oppure centro.studi@faadibruno.it).
La visita all’esposizione sarà guidata dallo stesso Federico Peiretti e da altre guide debitamente preparate a tale compito.


BORGO FAITI (LT), 9-10 maggio 2015
Mostra di santini “100 ANNI DELLA GRANDE GUERRA”

Il 9 e 10 maggio 2015 presso il Museo di Piana delle Orme a Borgo Faiti (Latina), nell’ambito della manifestazione “Giornate del collezionismo religioso” organizzate dal socio Maurizio Prosperi di Cisterna di Latina, Presidente del Circolo Filatelico di Cisterna e dall’Associazione Culturale Pontina, saranno in esposizione alcuni pannelli di immaginette sacre.
L’AICIS ha aderito alla manifestazione e sarà presente con dei santini sul tema della manifestazione
stessa “100 anni della Grande Guerra”. Ovviamente presenterà l’aspetto religioso dei nostri soldati e la preoccupazione dei Papi nella Prima Guerra Mondiale. Parteciperanno i soci Edmondo Barcaroli, Patrizia Fontana, Giancarlo Gualtieri, Renzo Manfè e Augusto Mastrantoni.


 

 

Respice Stellam

 

MADONNA DELLA STELLA DI MONTEFALCO

di Maria Gabriella Alessandroni


Nel 2009, anno internazionale dell’astronomia, un mio articolo dal titolo "Respice Stellam", inserito nel catalogo della mostra biennale di immaginette sacre del Comune di Piombino “Figure Stellari e Segni dell’Universo”, esponeva alcune considerazioni sulla suggestione della Stella e sulle sue interpretazioni nell’iconografia sacra.
In quella sede ritrovo, tra le altre affascinanti immaginette Mariane sulla tematica d’interesse, quella raffigurante l’affresco del pittore Paolo Bontulli da Percanestro (Camerino) del 1520, che si può ammirare sull’altare maggiore del Santuario della Madonna della Stella di Montefalco, presso Spoleto. Vi fu trasferito da una locale chiesetta di epoca medievale dedicata a san Bartolomeo.

Il grande Santuario ottocentesco fu edificato in stile neoclassico e successivamente affidato ai Padri Passionisti, in seguito alle apparizioni della Madonna al piccolo Righetto Cionchi, che, nel 1862, si sentì chiamare per nome e La vide sorridergli. L’episodio risultò anche ricordato nella didascalia di un’altra immaginetta proveniente dal Santuario, nella quale è riprodotto un dipinto, che si trova nel convento, raffigurante la Madonna con Bambino, liberamente ispirato all’affresco.
La stella stilizzata posta in alto a sinistra, ricorda l’apparizione di una luce, che avrebbe guidato al ritrovamento dell’antico affresco, rimasto indenne tra i ruderi della chiesa di san Bartolomeo.
La presenza di varie versioni della stessa immagine sacra sollecitò un personale approfondimento, reso possibile anche con il prezioso contributo del Rettore del Santuario Padre Luciano Temperilli: con disponibilità e gentilezza mi inviò copie di altre diverse raffigurazioni della stessa Madonna della Stella, realizzate nel tempo, grazie alla diffusione del culto e alla prodigalità di miracoli da molti testimoniati: affresco, dipinti e una statua devozionale colorata, oltre a una pregevole incisione scoperta di recente.
Le immaginette, che riproducono l’affresco e i dipinti, sono esposte nella prima figura, differenti nei caratteri stilistici e coloristici corrispondenti alle datazioni, ma tutte pervase da una delicata dolcezza espressiva.
La lastra di rame originale incisa a bulino (mm 304x204) della Madonna in trono con Bambino, trovata, restaurata e stampata dal Prof. Rolando Dominici nel 2011, contiene in esergo una iscrizione dalla quale sono tratte le informazioni: la data di esecuzione 1862, il disegnatore Domenico Can.co Brunetti di Trevi nell’Umbria, il pittore Paolo Bontulli da Percanestro (1520), l’incisore Luigi Dottorini, la dedicazione alla principessa Carlotta Bonaparte Centamori (nipote di Napoleone e moglie di un nobile locale).
La lastra è stata stampata (continua)

 

 

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