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                        SANTI FONDATORI 2 
                          
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                        I SETTE SANTI FONDATORI DELL'ORDINE DEI SERVI DI MARIA 
                          
                          
                        L’Ordine dei Servi di Maria  nacque nel 1233, fondato da sette fiorentini   (septem viri o septem fratres), provenienti da famiglie dalle profonde  radici cristiane che, conosciutisi, decisero di vivere insieme al servizio  della Madonna. 
                        Essi erano:  
                        
                          
                            
                                  
                              San Bonfiglio Monaldi
                               primo Priore dei  Servi di Maria 
                                nel 1250, che accolse nell’Ordine San Filippo Benizi 
                              | 
                           
                          
                            
                                  
                              Sant'Amadio Amidei 
                              | 
                            
                                  
                              San Manetto dell'Antella, 
                                Priore nel convento di  Lucca 
                                e poi Generale superiore dell’Ordine
                              | 
                            
                                  
                              S. Alessio Falconieri 
                              | 
                           
                          
                            
                                 
                                      
                                
                              San Uguccione Ugoccioni, 
                                buon amico di San Filippo  Benizi 
                                e di  Sostegno
                              | 
                             
                                     
                                         
                                      San Bonagiunta Manetti 
                                      da Firenze che fu Priore  dell’Ordine
                             | 
                            
                                  
                              San Sostegno Sostegni 
                              | 
                           
                          
                            Prendendo dunque a modello la Vergine Maria, a cui affidarono la loro vita e la loro missione, lasciarono così le loro case e gli averi e  con un semplice mantello da pellegrini addosso, iniziarono la loro vita comune,  secondo la Regola di Sant’Agostino, ritirandosi a Montesenario. 
                              In breve tempo il loro esempio fu seguito da molti e si sentì presto la necessità di nuovi eremi e conventi, tra cui la chiesa ed il convento di Santa Maria di Cafaggio, diventata  poi la Santissima Annunziata. 
                              I 7 fondatori  sono tutti sepolti in Montesanario.                                 | 
                             
                         
                          
                          
                        SAN GIOVANNI DE MATHA e SAN FELICE DI 
                          VALOIS 
                          Fondatori dell'Ordine della Santissima Trinità
                         
                        
                        
                          
                            
                                  
                              San Giovanni De Matha
                              | 
                            
                                
                              San Felice di Valois
                              | 
                            
                                
                              San Giovanni e san Felice
                              | 
                           
                          
                            San Giovanni De Matha (1154-1213), visse 
                              in un periodo di lotte religiose interne - quello delle 
                              Crociate - in cui però in Europa rinasceva anche 
                              un grande interesse per la cultura ma soprattutto verso 
                              il Vangelo. Molti infatti erano i giovani che si allontanavano 
                              dagli agi e dalla loro famiglia per vivere una vita di 
                              preghiera e di eremitaggio. 
                              In questo clima crebbe, dunque, il giovane Giovanni che 
                              svolse i suoi studi vicino a Marsiglia. Andando a passeggio 
                              per il porto, potè infatti venire a conoscenza 
                              di una ben triste situazione: quella che colpiva i musulmani 
                              deportati, come bottino di guerra, in Francia dopo le 
                              vittorie delle Crociate. Si iscriverà all'Università 
                              di Parigi alle facoltà di Teologia e di Diritto, 
                              sentendo profondamente il richiamo della vita sacerdotale. 
                              Quindi conclusi gli studi diverrà sacerdote e celebrerà 
                              la sua prima Messa nel 1193. Mentre celebrava ebbe la 
                              visione di un uomo dal volto sorridente che aveva nelle 
                              mani le catene a cui erano legati due uomini: uno nero, 
                              l'altro pallido. L'uomo sorridente lo supplicò 
                              di liberarli poichè essi erano schiavi a motivo 
                              della loro fede. 
                              Al richiamo di Cristo egli comprese la via da seguire: 
                              liberare gli schiavi. Prima di prendere ogni decisione 
                              si rifugiò nell'eremo di Cerfroid dove visse con 
                              altri seguaci giunti per iniziare una vita in comune, 
                              tra i quali S. Felice di Valois (1127-1212) 
                              che si unirà a lui nella costituzione dell'Ordine 
                              dei Trinitari. 
                              La loro Regola verrà approvata da Papa innocenzo 
                              III con il nome "Ordo Sanctae Trinitatis et redemptionis 
                              captivorum" e si diffonderà per tutto il Paese 
                              ed oltre, cercando appunto di dare la libertà agli 
                              uomini resi schiavi nei Luoghi Santi e nelle zone islamiche, 
                              sia cristiani che musulmani.                                | 
                             
                         
                         
                         
                         
                        
                         
                        
                        
                          
                             
SAN GAETANO THIENE -  Fondatore dei Chierici Regolari 
                          Teatini
                                 
                                      Gaetano di Thiene nacque nel 1480 a Vicenza da una nobile 
                                  famiglia, divenne segretario particolare di papa Giulio 
                                  II e protonotario apostolico. Ebbe così modo di 
                                  venire in contatto con molti preti non proprio ortodossi 
                                  cosa che scatenò in lui un profondo dolore. 
                                  Celebrò la sua prima Messa all’età 
                                  di 36 anni. 
                                  Si iscrisse poi alla pia associazione del Divino Amore 
                                  e divenne parroco di S. Maria di Malo, presso Vicenza, 
                                  dedicandosi successivamente alla cura dei santuari sparsi 
                                  sul monte Soratte. 
                                  Trasferitosi a Roma, insieme al Vescovo Giampietro Carafa, 
                                  nel 1524 - dopo aver rinunciato a tutti i suoi beni, mentre 
                                  il Vescovo Carafa da parte sua rinunciava ai Vescovadi 
                                  di Chieti e di Brindisi - fondò l’Ordine 
                                  dei Chierici Regolari Teatini (Teatini dal nome latino 
                                  di Chieti) con l'intento di attuare un profondo rinnovamente 
                                  del clero. 
                                  Il nuovo Ordine venne approvato da Papa Clemente VII ed 
                                  il Carafa ne divenne il primo superiore generale, mentre 
                                  San Gaetano si tenne sempre in disparte. All’inizio 
                                  la Congregazione era formata solo da 4 persone ed anche 
                                  nei successivi anni non vi fu grande affluenza. 
                                  San Gaetano si dedicò all’apostolato dei 
                                  più poveri, istituì per le loro esigenze 
                                  terrene i monti di Pietà, ospizi per gli anziani, 
                                  ospedali e visse per molti anni a Napoli, dove morì 
                                  nel 1547 e dopo otto anni dalla sua morte, Giampietro 
                                  Carafa divenne Papa col nome di Paolo IV. 
                                  Venne santificato nel 1671.
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                              SANT’ANTONIO MARIA ZACCARIA – Fondatore 
                                  dei Barnabiti e delle Angeliche
                                 
                                     
                                      Sant’Antonio Maria Zaccaria (1502-1539) fondò 
                                  un Istituto a cui appartengono i padri Barnabiti sia religiosi 
                                  (chiamati Chierici regolari di San Paolo), che religiose 
                                  (Angeliche di san Paolo) e gruppi di laici soprattutto 
                                  sposati (Laici di san Paolo), sorti nel periodo del Concilio 
                                  di Trento. 
                                  Il nome di Barnabiti deriva dalla chiesa di san Barnaba 
                                  di Milano, casa madre dell’Ordine che venne approvato 
                                  da Papa Clemente VII nel 1533 con sede generalizia a Roma; 
                                  le sue costituzioni vennero emesse nel 1579 anche grazie 
                                  a san Carlo Borromeo, designato dai Barnabiti quale Patrono, 
                                  insieme a San Francesco di Sales. 
                                  Sant’Antonio Maria Zaccaria, animato da grande fervore 
                                  cristiano, voleva operare per una riforma della chiesa 
                                  da realizzarsi con la predicazione ed il culto, diffondendo 
                                  la cultura, l’educazione giovanile e l’attività 
                                  missionaria. 
                                  Molti dei Padri Barnabiti sono stati eccellenti scienziati, 
                                  teologi, archeologi, filosofi. Tra gli allievi più 
                                  famosi si ricordano Alessandro Manzoni, Eugenio Montale 
                                  e padre Semeria. 
                                  Sant’Antonio Maria Zaccaria, devotissimo al Sacro 
                                  Cuore di Gesù, istituì la pia pratica delle 
                                Quarantanove Ore.
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                                SAN BRUNO - Fondatore dell’Ordine dei Certosini
                                 Degli 
                                  anni dell'infanzia e della adolescenza di San Bruno - 
                                  detto anche Brunone - fondatore dei Certosini, non si 
                                  conosce nulla. Egli compare sulla scena del mondo già 
                                  adulto, desideroso di dedicarsi a Dio, quando con due 
                                  compagni, dopo aver ceduto ogni suo avere ai poveri, si 
                                  rifugia in un piccolo angolo della Abbazia di Molesmes, 
                                  presso san Roberto che diventerà successivamente 
                                  il Fondatore dei Circerstensi. Ma ancora non soddisfatto 
                                  della vita che là conduceva, recatosi per un consiglio 
                                  dal Vescovo Ugo di Grenoble si stabilì sulle Alpi 
                                  in un luogo impervio chiamato Cartusia, da cui poi derivò 
                                  la definizione di "Certosa" o "Chartreuse", 
                                  dove si iniziarono i lavori di costruzione di una piccola 
                                  chiesa contornata da celle occupate dai monaci. Là, 
                                  dunque vissero san Bruno e i suoi primi accoliti, iniziando 
                                  a seguire le regole della spiritualità certosina. 
                                  Ma la sua pace durò poco, 6 anni, 
                                  dopo i quali san Bruno venne chiamato da Papa Urbano II, 
                                  che già lo conosceva essendo stato suo alunno. 
                                  Lasciata, dunque, la sua piccola oasi di pace, continuò 
                                  comunque a seguire i suoi fratelli certosini che senza 
                                  la sua presenza avevano cominciato ad allontanarsi dall'ideale 
                                  che fino ad allora li aveva animati, riuscendo a richiarmarli 
                                  all'ordine e mettendo Landuino a capo dell'Abbazia. 
                                  A seguito dell'occupazione di Roma da parte dei soldati 
                                  di Enrico IV che sosteneva l'antipapa Clemente III, Urbano 
                                  II lasciò la città per recarsi nell'Italia 
                                  del Sud, portando con sè anche san Bruno che, pur 
                                  essendo stato nominato Vescovo di Reggio Calabria, rifiutò 
                                  tale carica per andare a condurre una vita solitaria e 
                                  contemplativa in una zona desertica dove poi fondò 
                                  un altro eremo, quello di Santa Maria e successivamente 
                                  il monastero di Santo Stefano. Morì nel 1101.                                  | 
                           
                         
                         
                           
                           
                         
                        
                          
                             
                              
                                SAN GIOVANNI BATTISTA DE LA SALLE  - Fondatore delll' Istituto 
                                  dei Fratelli delle Scuole Cristiane, 
                                  Patrono degli Educatori Cristiani 
                                 
                                  fGiovanni Battista De La Salle, nato a Reims nel 1651 
                                  in una famiglia molto agiata, già ad undici anni 
                                  si era votato a Dio ricevendo la tonsura, a 16 anni era 
                                  già Canonico della Cattedrale della sua città 
                                  e, finiti gli studi di Teologia, venne ordinato sacerdote 
                                  nel 1678, ottenendo poco dopo il dottorato in quella materia. 
                                  Uno dei suoi desideri principali era creare una struttura 
                                  che permettesse ai giovani, anche quelli di non elevate 
                                  condizioni sociali, di poter accedere agli studi. Pochi 
                                  fortunati erano, infatti, quelli che potevano permettersi 
                                  il lusso di avere un’educazione scolastica. Giovanni 
                                  Battista rinunciò ad ogni carica, mise a disposizione 
                                  il suo patrimonio e formò una comunità che 
                                  si chiamò “Fratelli delle Scuole Cristiane”. 
                                  Essa però, troppo avveniristica, forse, per i tempi, 
                                  venne molto osteggiata dalle autorità politiche 
                                  e soprattutto ecclesiastiche che non vedevano di buon 
                                  occhio la nascita di una comunità di laici consacrati 
                                  che si dedicassero all’educazione dei meno abbienti. 
                                  Tuttavia, De La Salle riuscì a creare molte scuole 
                                  in tutta la Francia, in cui si impartivano lezioni di 
                                  ogni materia oltrechè di religione e in cui insegnavano 
                                  persone capaci e dedite con amore a questa missione. Realizzò 
                                  poi altre iniziative, tra cui dei corsi di formazione, 
                                  dei corsi di recupero per carcerati, ecc. La sua opera 
                                  si diffuse con rapidità non solo in Francia ma 
                                  nel mondo intero. Morì nel 1719, vicino a Rouen, 
                                  consumato dal lavoro intrapreso. Venne beatificato nel 
                                  1888 e proclamato santo nel 1900; nel 1950 è stato 
                                  proclamato Patrono degli insegnanti e in genere degli 
                                  Educatori Cristiani.                                  | 
                           
                         
                         
                         
                           
                         
                        
                          
                             
                              
                                SAN FILIPPO NERI
                                 
                                Nato in pieno Rinascimento e vissuto per anni a Roma, 
                                San Filippo si pose al seguito di Cristo, collaborando 
                                fattivamente con Lui, dispensando gioia e amore ai tanti 
                                giovani che incontrò lungo il suo cammino.  
                                Spesso si raccoglieva in preghiera, che per lui era un 
                                alimento imprescindibile - così come la frequente 
                                Eucaristia, la Confessione, la lettura del Vangelo, l’amore 
                                alla Madonna - presso le Catacombe di San Sebastiano e 
                                nella Pentecoste del 1544 venne trafitto al cuore dallo 
                                Spirito Santo. 
                                Operò dunque in Roma che a quel tempo era popolata 
                                di famiglie nobili dalle corti splendide ma intrise di 
                                paganesimo, con l'intento di dar sollievo alle loro miserie 
                                spiritual e soprattutto anche a quelle materiali dei fratelli 
                                più poveri. Per i giovani organizzò un Oratorio 
                                dove si coltivava la religione ma anche l’arte in 
                                genere, dando vita a molte valide iniziative, sostenendo 
                                la musica sacra ed altro. Umiltà, carità, 
                                preghiera, gioia, questi i cardini su cui si basava la 
                                sua vita spirituale e su cui voleva si basasse quella 
                                dei giovani che incontrava. 
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                                 SAN FRANCESCO DI SALES – Fondatore dell’Ordine 
                                  della Visitazione di Maria 
                                
                                 Nato 
                                  da nobile famiglia nel castello di Thorens, Savoia, nel 
                                  1566 o 67, frequentò gli studi a Parigi e a Padova, 
                                  ambedue prestigiose università e tornato a casa 
                                  venne nominato Avvocato del Senato della Repubblica. Tuttavia, 
                                  ben presto in lui si fece sentire la chiamata sacerdotale 
                                  e nel 1593 venne ordinato. Poichè eccelleva nello 
                                  scrivere, visto che aveva poca dote come parlatore, decise 
                                  di pubblicare dei piccoli fogli in cui scriveva pensieri 
                                  o le verità religiose, che poi distribuiva nelle 
                                  case e per le strade. Si oppose con ogni mezzo all’imperversare 
                                  del calvinismo e chiese al Vescovo di Ginevra di poter 
                                  vivere in quella città per poter appunto osteggiare 
                                  il dilagare di queste idee. Molti furono i calvinisti 
                                  che si riconvertirono. 
                                  Nel 1599 divenne Vescovo coadiuatore di Ginevra e successivamente 
                                  titolare. Dovette poi trasferirsi ad Annecy e nel 1604 
                                  a Digione, dove conobbe Giovanna Francesca de Chantal, 
                                  una vedova. con cui fondò poi l’Ordine della 
                                  Visitazione di Maria, destinato alla visita ed alla cura 
                                  degli ammalati, successivamente trasformato in una Congregazione 
                                  monastica, con due eccezioni: le Orsoline fondate da Angela 
                                  Merici e l’Istituto di Maria Ward.  
                                  Grande maestro di spiritualità, fu il direttore 
                                  spirituale di San Vincenzo de’ Paoli, scrisse vari 
                                  fondamentali testi religiosi - tra cui la famosissima 
                                  Filotea, Introduzione alla vita devota, Trattato dell'amore 
                                  di Dio ed altri - per i quali è stato nominato 
                                  Dottore della Chiesa nel 1877. 
                                  Morì a Lione nel 1622 ed il suo corpo venne traslato 
                                  ad Annecy dove è tutt’oggi. Venne beatificato 
                                  nel 1662 e canonizzato dopo soli tre anni da Papa Alessandro 
                                  VII. E’ Patrono di Scrittori, Giornalisti e dei 
                                  Sordomuti . 
                                  A San Francesco di Sales si sono legati altri santi che 
                                  hanno fondato delle congregazioni a lui ispirate, come 
                                  San Giovanni Bosco, fondatore della Famiglia Salesiana.                                  | 
                           
                         
                          
                         
                         
                        
                          
                             
                              
                                SAN SILVESTRO - Fondatore dei Silvestrini
                                 Silvestro 
                                  nacque nel 1177 da una agiata famiglia di Osimo che lo 
                                  aveva destinato alla carriera di avvocato e quindi frequentò 
                                  gli studi a Bologna e a Padova un pò svogliatamente, 
                                  dato che il suo animo propendeva per le cose religiose. 
                                  Difatti approfondì molto la Sacra Scrittura e la 
                                  Teologia e decise di accedere al sacerdozio, dapprima 
                                  come Chierico nel duomo della sua città poi però, 
                                  a seguito di divergenze con il Vescovo che non rappresentava 
                                  per Silvestro una vera figura sacerdotale, nel 1227 deciderà 
                                  di vivere in totale isolamento per dedicarsi solo alla 
                                  preghiera e alle cose di Dio. 
                                  Lascerà quindi la sua città natale per recarsi 
                                  in una zona montuosa dell’entroterra, vivendo dapprima 
                                  in varie grotte e costruendo più tardi un piccolo 
                                  monastero. Nel 1228 due domenicani inviati dal Pontefice 
                                  Gregorio IX lo raggiunsero per convincerlo ad entrare 
                                  in uno degli Ordini riconosciuti. Silvestro, dopo un approfondito 
                                  esame deciderà di seguire, in povertà, solitudine 
                                  e semplicità, la Regola di San Benedetto, costituendo 
                                  così, con autorizzazione del Papa (1248) un ordine 
                                  affine a quello benedettino, detto “Ordine di San 
                                  Benedetto di Montefano”. Infatti, allontanatosi 
                                  nel 1231 dalle grotte, creerà un vero e proprio 
                                  monastero a Monte Fano e, avuto in dono un pezzo di terra 
                                  vi potrà accogliere nuovi adepti che come lui vorranno 
                                  condurre una vita intensamente religiosa e semplice. 
                                  Molti monasteri verranno costituiti e molti dei suoi discepoli 
                                  saranno beatificati. Grandemente devoto alla Madonna ed 
                                  unito spiritualmente alla Passione di Cristo, era apprezzato 
                                  come predicatore, circondato spesso da grandi folle che 
                                  volevano ascoltare le sue parole e da chi voleva venire 
                                  a contatto con la sua carità. Di lui si raccontano 
                                  vari miracoli di quand’era ancora in vita, di come, 
                                  cadendo una volta dalle scale, venisse salvato dal tenero 
                                  abbraccio di Maria che lo riportò sano e salvo 
                                  nella sua cella e di quando, in un’altra apparizione, 
                                  ella gli avesse impartito la Comunione. 
                                  Morì nel 1267 con varie straordinarie manifestazioni 
                                  ai suoi confratelli: uno di essi vide chiaramente la sua 
                                  anima portata in cielo dagli angeli, altri due videro 
                                  il monte su cui sorgeva il monastero tutto illuminato. 
                                  Numerosi sono i miracoli avvenuti dopo la sua morte. 
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                            SAN CAMILLO - Fondatore della Congregazione 
                              dei Ministri degli Infermi o dei Camilliani 
                              
                                 
                                
                               
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                            Nato nel 1550, Camillo perse presto 
                              sua madre e, lasciato a se stesso, visse anni dedicati 
                              solo al divertimento, alla carriera militare, facendo 
                              emergere il suo carattere un pò bellicoso 
                              e reattivo. Successivamente, venuto a contatto con 
                              i Padri Cappuccini e a causa di una ferita ad un 
                              piede che aveva problemi di rimarginazione, nel 
                              1575 cambiò rotta per dedicarsi ad una vita 
                              del tutto diversa, specie dopo aver conosciuto Padre 
                              Angelo che, subito compresa la sua grande anima, 
                              gli rivelò una grande verità: “Tutta 
                              passa, tutto è vanità. Solo in Cristo 
                              vi è certezza, solo per lui vale di spendere 
                              la vita!”. 
                              Queste parole colpirono Camillo che a 25 anni, pur 
                              non comprendendo ancora i disegni di Dio, si metterà 
                              alla sequela di Cristo, ritirandosi in convento 
                              per alcuni mesi; ma la ferita alla gamba si farà 
                              ancora sentire così andrà ancora in 
                              ospedale per farsi curare. Intanto aveva conosciuto 
                              san Filippo Neri, divenuto poi suo confessore, che 
                              gli indicò la strada da seguire: poichè 
                              spesso doveva recarsi in ospedale per via della 
                              sua gamba, forse Dio lo chiamava proprio là. 
                                Guardando le corsie affollate del 
                                  san Giacomo di Roma, la solitudine degli ammalati, 
                                  le condizioni in cui venivano spesso abbandonati, 
                                  decise quindi di servire proprio i malati nell’Ospedale 
                                  degli Incurabili e in quello di Santo Spirito. Era 
                                  sempre attivo e presente, accoglieva i malati a 
                                  braccia aperte, li serviva, li consolava, si prendeva 
                                  cura di ognuno di essi, dava ad essi speranza e 
                                  sollievo, come se ognuno fosse il Cristo dolorante 
                                  e moribondo della Croce. 
                                  Attorno al 1582, un gruppo di persone colpite dalla 
                                  sua testimonianza, decise di unirsi a lui. Nacque 
                                  così, la Congregazione dei Ministri degli 
                                  Infermi, dedita a curare gli ammalati anche con 
                                  i più sofisticati mezzi tecnici, ma soprattutto 
                                  con amore e dedizione, caritas et scientia. Essa 
                                  verrà perfezionata nella struttura nel 1600 
                                  e i suoi membri porteranno una croce rossa sul petto. 
                                  L’Ordine si diffuse subito largamente e alla 
                                  sua morte erano già oltre 300 i Camilliani 
                                  che lavoravano in otto ospedali. 
                                  Accanto al ramo maschile, verrà poi creato 
                                  anche quello femminile delle Ministre degli Infermi, 
                                  fondate dalla beata Maria Domenica Brun Barbantini 
                                  e le Figlie di San Camillo, fondazione realizzata 
                                  dalla beata Giuseppina Vannini e da Padre Luigi 
                                  Tezza. Si può ritenere derivante dall’idea 
                                  di san Camillo anche la fondazione delle Missionarie 
                                  degli Infermi, realizzata da Germana Sommaruga.  
                                  Nel 1607, fiaccato dalle malattie lascio' la direzione 
                                  della Compagnia ma continuo' a servire i poveri 
                                  e i malati fino alla morte che lo colse il 14 luglio 
                                  1614 nell’oratorio della Maddalena. Fu sepolto 
                                  a Roma e santificato nel 1746.   | 
                           
                          
                            
                                  
                              Beato Luigi Tezza e 
                                Beata Giuseppina Vannini
                              Fondatori delle Figlie 
                                di San Camillo
                              | 
                           
                         
                         
                             
                         
                         
                        
                          
                             
                              
                                SANT’ALFONSO DE LIGUORI - Fondatore 
                                  della Congregazione dei Redentoristi e Cofondatore, assieme 
                                  a suor Maria Celeste Crostarosa dell’Ordine contemplativo 
                                  delle Redentoriste
                              Nato a Napoli da una famiglia di nobili 
                                natali, venne educato da vari precettori e giovanissimo 
                                si iscriss e 
                                all'Università, conseguendo entro tempi brevissimi 
                                la laurea in diritto civile e canonico, ottenendo poi 
                                la carica di giudice e successivamente quella di Ambasciatore 
                                del Vicerè. Nonostante la sua importanza, però, 
                                non dimenticava di prodigarsi per i fratelli meno fortunati, 
                                i malati dell'Ospedale degli Incurabili di Napoli. Frequentando 
                                l'Oratorio dei Filippini, sentì nascere il desiderio 
                                di votarsi a Dio e a seguito di una sconfitta nel suo 
                                campo professionale, decise di abbandonare tutto e di 
                                votarsi a Lui, osteggiato dal padre che lo avrebbe voluto 
                                sposato.  
                                Verso la fine del 1724 entrò quindi nella Congregazione 
                                delle Apostoliche Missioni, diventando sacerdote due anni 
                                dopo, cominciando la sua opera di aggregatore, organizzando 
                                associazioni di vari generi, girando per le zone rurali 
                                per diffondere il Vangelo e nelle zone più abbandonate 
                                di Napoli dove organizzò le Cappelle Serotine, 
                                due ore di preghiera e catechismo. Non trascura, però 
                                nemmeno le zone più ricche e al contempo spiritualmente 
                                più povere, a cui dedica ancora dell'altro tempo. 
                                La sua opera capillare si contrappone al diffondersi delle 
                                idee anticlericali nate con l'illuminismo ed il materialismo 
                                ed edgli è sempre in moto, in giro per paesi e 
                                cittadine dell'Italia del Sud per annunciare la Parola. 
                                Per problemi di salute si ritirò per qualche tempo 
                                a Scala, vicino ad Amalfi, dove conobbe la venerabile 
                                suor Maria Celeste Crostarosa, con cui fondò nel 
                                1731 l'Ordine contemplativo delle Redentoriste, mentre 
                                in lui si affacciava l’idea di creare una fondazione 
                                consimile per il ramo maschile, con l’obiettivo 
                                di dedicarsi alle persone meno fortunate che nel sud Italia 
                                sovrabbondavano. 
                                La Congregazione, denominata dapprima del SS. Salvatore, 
                                poi del SS. Redentore - quindi i sacerdoti verranno chiamati 
                                Redentoristi - fu approvata nel 1749 da papa Benedetto 
                                XIV ed iniziò la sua missione di predicazione e 
                                di catechesi, a cui anche Sant’Alfonso prese parte 
                                attivamente per circa trenta anni, diffondendosi in tutto 
                                il sud, nel Lazio e poi in tutta Europa. 
                                Pur occupandosi, come detto, attivamente della Congregazione 
                                ed essendo stato nominato Vescovo di Sant'Agata dei Goti, 
                                sant'Alfonso si dedicò alla stesura di un imponente 
                                numero di testi sacri, opere fondamentali di morale e 
                                di ascetica, come pure alla composizione di alcune canzoni, 
                                tra cui la conosciutissima "Tu scendi dalle stelle". 
                                Morì il 1° Agosto 1787. Venne beatificato nel 
                                1815, proclamato santo nel 1839, Dottore della Chiesa 
                                nel 1871  | 
                           
                         
                         
                           
                           
                         
                        
                          
                             
                              
                                SANT'IGNAZIO DI LOYOLA - Fondatore della Compagnia di 
                                  Gesù o Gesuiti 
                                
                                 Sant’Ignazio 
                                  di Loyola nacque nel 1491 da una nobile famiglia basca, 
                                  in Spagna e diventato paggio sdi una delle più 
                                  alte cariche del Regno, il Tesoriere del Regno, frequentò 
                                  la nobiltà togliendosi ogni possibile capriccio 
                                  sia in fatto di donne che in fatto di imprese. Era di 
                                  carattere aggressivo, sempre intento a menar le mani, 
                                  finchè nella battaglia di Pamplona non venne ferito 
                                  ad ambedue le gambe e, costretto all'immobilità, 
                                  iniziò a leggere opere religiose, maturando quasi 
                                  subito una spettacolare conversione. 
                                  Appena guarito si recò nel monastero di Monserrat, 
                                  dedicandosi poi ad una vita ascetica in un luogo disabitato 
                                  (là, sembra, sia nato il suo libro "Esercizi Spirituali" 
                                  che successivamente amplierà e perfezionerà), 
                                  poi si recherà in pellegrinaggio in Terra Santa 
                                  e finalmente deciderà di istruirsi al fine di diventare 
                                  sacerdote. 
                                  Dopo vari tentativi si recherà a Parigi 
                                  dove darà corso ai suoi "Esercizi spirituali" 
                                  - a cui sembra abbiano partecipato Francesco Saverio e 
                                  Pierre Favre, poi santi - e dove creerà la sua 
                                  Compagnia di Gesù. 
                                  Alla nuova Congregazione, sant'Ignazio non aveva dato 
                                  una Regola vera e propria ma delle Costituzioni che regolavano 
                                  la vita dei membri dell’Ordine, suddivisi in Professi 
                                  che emettevano i tre voti canonici più un quarto, 
                                  quello dell’obbedienza al Papa, più i Coadiutori 
                                  che ne avevano solo tre. Tutti dovevano avere un'ottima 
                                  formazione. Il Generale dell’Ordine era nominato 
                                  a vita ed in lui convergevano tutti i poteri. 
                                  Trasferitosi a Roma, egli metterà la Compagnia 
                                  sotto la protezione del Papa, a difesa della fede. Il 
                                  riconoscimento del nuovo Ordine venne da Papa Paolo III 
                                  nel 1540. 
                                  Morì nel 1556 a Roma, verrà beatificato 
                                nel 1609 e santificato da Papa Gregorio XV nel 1622 
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                             SAN GIUSEPPE CALASANZIO – Fondatore 
                              delle Scuole Pie e dell'Ordine degli Scolopi
                                San Giuseppe Calasanzio, fondatore della 
                                  prima scuola pubblica cristiana e  dell'Ordine degli Scolopi, nacque in Spagna nel 1557. 
                                  Dopo qualche anno che era diventato sacerdote, si trasferì 
                                  a Roma, dove restò colpito dalla miseria di alcune 
                                  zone di periferia e, ascoltando la voce di Dio, fondò 
                                  una scuola pubblica gratuita (la prima delle scuole Pie 
                                  in Europa) nella chiesa di Santa Dorotea. 
                                  Amico di Galileo Galilei, aveva gran rispetto per le materie 
                                  scientifiche, matematiche e letterarie. Successivamente 
                                  fondò l’Ordine delle Scuole Pie (Ordine degli 
                                  Scolopi), i cui membri avevano, oltre ai tre voti basilari, 
                                  anche un quarto voto: quello di dedicarsi all’educazione 
                                  della gioventù. 
                                  Per questa sua dedizione dovette affrontare non poche 
                                  difficoltà che comunque lo trovarono sereno ed 
                                  affidato alla Provvidenza.  
                                           
                                  Morì a Roma nel 648. Venne santificato nel 1767 
                                  e Papa Pio XII lo nominò patrono di tutte le scuole 
                                  popolari. Viene ricordato il 25 agosto.  | 
                           
                         
                          
                         
                         
                        
                          
                            SAN GASPARE BERTONI – Fondatore degli Stimmatini 
                              
                                  San Gaspare, nato a Verona nel 1777, in una famiglia dell’alta 
                                  borghesia molto cristiana, era un ragazzo di buon carattere 
                                  e promettente negli studi che seguì presso i Gesuiti 
                                  da poco ricostituiti. Sentita la chiamata di Dio, iniziò 
                                  a studiare in Seminario. Nel frattempo si dedicava agli 
                                  ammalati. 
                                  A 23 anni diventò sacerdote e si dedicò 
                                  con ardore ai giovani, realizzando per loro un Oratorio 
                                  che però venne chiuso a seguito dell’invasione 
                                  delle truppe napoleoniche. Quasi subito istituì 
                                  a Verona un altro Oratorio in cui i giovani potevano passare 
                                  il tempo in buone letture, studi ed avviarsi ad alcuni 
                                  mestieri.  
                                  Iniziò a dirigere l’opera di Maddalena di 
                                  Canossa, dove conobbe la Serva di Dio Leopoldina Naudet, 
                                  successivamente fondatrice delle Sorelle della S. Famiglia, 
                                  mentre più tardi strinse un legame d'amicizia con 
                                  un’altra Serva di Dio, Teodora Campostrini, che 
                                  fonderà le Sorelle Minime della Carità di 
                                  Maria Addolorata. Sarà anche in amichevole contatto 
                                  con il Beato Carlo Steeb, i servi di Dio don Nicola Mazza 
                                  e don Antonio Provolo. 
                                  Nel 1810 venne incaricato di seguire i chierici del Seminario, 
                                  cosa che fece con grande impegno e convinzione.  
                                  Caduto Napoleone, San Gaspare, su incarico di Papa Pio 
                                  VII, si dedicò all’apostolato, presto interrotto 
                                  dal governo austriaco. Nel 1816 si ritirò con due 
                                  confratelli nella chiesa delle Sacre Stimmate di San Francesco, 
                                  per una vita di penitenza, di contemplazione e di apostolato 
                                  ed istituì una Congregazione, chiamata appunto 
                                  degli Stimmatini. 
                                  Nella sua ricca vita interiore ebbe vari doni mistici, 
                                  come ad esempio un’estasi davanti ad un Crocifisso 
                                  che lo portò quasi sull’orlo della morte 
                                  (1812), ma poi si riprese benchè da qui iniziò 
                                  per lui un cammino di sofferenza (subì un’innumerevole 
                                  serie di operazioni alle gambe) che durò fino alla 
                                  morte avvenuta nel 1853. Dieci anni prima aveva celebrato 
                                  l’ultima Messa poi non gli fu più possibile 
                                  poichè non poteva stare in piedi.
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                                S. ALBERTO (ADAMO) CHMIELOWSKI - Fondatore 
                                  dei Fratelli e delle Suore del Terz'Ordine di s. Francesco 
                                  d'Assisi, Servi dei Poveri, comunemente chiamati "Albertini" 
                                
                                 Adamo 
                                  nacque a Igolonia presso Cracovia nel 1845 da una nobile 
                                  famiglia animato, sin da fanciullo, da una fervente carità 
                                  verso i poveri. Mandato a Pietroburgo nei cadetti, venne 
                                  presto richiamato in famiglia, poichè la madre 
                                  temeva che tale frequentazione nuocesse al figlio; i applicò 
                                  agli studi presso il ginnasio di Varsavia e, rimasto orfano 
                                  dei genitori, venne allevato da una zia paterna. 
                                  Nel 1863, allo scoppio di un’insurrezione contro 
                                  l’oppressione dello zar, Adamo che frequentava la 
                                  scuola di agricoltura a Pulawy, vi venne coinvolto e ferito 
                                  gravemente alla gamba sinistra - che gli venne amputata 
                                  senza alcun anestesia - venne imprigionato ma poi, grazie 
                                  all’intervento dei suoi parenti, riuscì a 
                                  fuggire e a recarsi in Francia. A Parigi studiò 
                                  pittura, poi si trasferì a Gand dove frequentò 
                                  ingegneria ed infine, a Monaco di Baviera riprese i suoi 
                                  studi di pittura all’Accademia delle Belle Arti. 
                                  Ovunque si recasse, comunque, la sua personalità 
                                  faceva spicco e soprattuto si notava il suo impegno, la 
                                  sua moralità, la sua forza d’animo e la sua 
                                  fede cristiana. Nel 1874 ritornò nella sua terra 
                                  natale e si chiese se occupandosi d'arte avrebbe potuto 
                                  comunque servire anche Dio. Si dedicò quindi ai 
                                  soggetti sacri, realizzando anche un notevole “Ecce 
                                  Homo”, per lo studio del quale si avvicinò 
                                  ancor più a Dio. 
                                  Nel 1880 entrò quindi, come fratello laico nella 
                                  Compagnia di Gesù che, a causa della salute, dovette 
                                  lasciare dopo sei mesi, ma superata questa difficoltà 
                                  ed una crisi spirituale, venuto a contatto con il Terz’Ordine 
                                  Francescano, cominciò a visitare le parrocchie 
                                  facendo restauri e parlando di Dio alle popolazioni. Si 
                                  recò successivamente a Cracovia presso i Padri 
                                  Cappuccini, dedicandosi alla sua attività di pittore 
                                  e all’assistenza dei meno abbienti, specie quelli 
                                  che vivevano nei dormitori pubblici della sua città. 
                                  Rinunciò quindi alla sua attività di pittore 
                                  e ad ogni eventuale benessere materiale da essa derivante, 
                                  decidendo di vivere e servire gli ultimi. Nel 1887, preso 
                                  il nome di Fratel Alberto, si rivestì di un saio 
                                  grigio, emettendo i voti dei terziari francescani e nel 
                                  1888 fondò la Congregazione dei Frati del Terz’Ordine 
                                  di San Francesco, Servi dei Poveri. Le sue collaboratrici, 
                                  che si occupavano della sezione femminile dei dormitori, 
                                  diedero poi vita al ramo femminile della Congregazione, 
                                  sotto la guida della Serva di Dio Suor Bernardyna Jabkonska. 
                                  Insieme si diedero ad aiutare i più poveri e diseredati, 
                                  organizzando ricoveri, case di assistenza, aiutandoli 
                                  ad imparare un mestiere per poter sostentarsi. 
                                  Fratel Alberto, nonostante la sua menomazione, viaggiava 
                                  per tutta la Polonia dove erano sorte altre case della 
                                  sua Congregazione, asili, orfanatrofi, nidi per bambini, 
                                  case per anziani e per malati terminali, ecc., in totale 
                                  21 case religiose. Seguì sempre l'esempio dii san 
                                  Francesco, la sua semplicità evangelica, la sua 
                                  povertà, il suo abbandono alla Provvidenza, la 
                                  sua cura per il prossimo, attingendo forza dall’eucaristia, 
                                  dalla preghiera, dalla Croce.  
                                  Malato di cancro allo stomaco, morì nella sua città 
                                  natale il giorno di Natale del 1916 in un ricovero creato 
                                  per i suoi poveri, indicando l’icona della Madonna 
                                  di Czestochowa e dicendo a chi lo circondava che quella 
                                  era la loro fondatrice, spronandoli a continuare il lavoro 
                                  intrapreso in povertà, con fede e carità. 
                                  La sua opera si è diffusa per il mondo ed egli, 
                                  ricordato come il San Francesco della Polonia, è 
                                  stato beatificato da S.S. Papa Giovanni Paolo II nel 1983 
                                  eppoi santificato nel 1989. Viene ricordato il 17 giugno 
                                  o il 25 dicembre.                                  | 
                           
                         
                         
                         
                          
                        
                          
                            SANT'ANNIBALE MARIA DI FRANCIA - Fondatore dei Rogazionisti 
                              e delle Figlie del Divino Zelo
                                 Annibale 
                                  Maria Di Francia, messinese, nato nel 1851 da una nobile 
                                  famiglia, ben presto perse il padre, un'esperienza che 
                                  lo segnerà e lo spingerà a sentire fratelli 
                                  nel dolore tutti i piccoli orfani, a cui poi dedicherà 
                                  tutta la sua vita. 
                                  Devoto alla Santissima Eucaristia, ricevette ben presto 
                                  la Prima Comunione e passa ore ed ore pregando per le 
                                  vocazioni, desiderando dedicare tutto se stesso a Gesù. 
                                  Applicatosi negli studi, diventò sacerdote nel 
                                  1878 e con il permesso del Vescovo si occupò dei 
                                  poveri della sua città a cui dava conforto morale 
                                  e fisico; nel 1882 diede il via alla costruzione del primo 
                                  dei suoi orfanatrofi, che porrà sotto la protezione 
                                  di sant’Antonio e che verranno dunque chiamati “antoniani”. 
                                  Tentò con ogni mezzo di sostenere i suoi assistiti, 
                                  sia sotto il profilo economico che sotto quello spirituale 
                                  e religioso, affidandosi alla preghiera e alla Provvidenza, 
                                  nonchè all’aiuto di quanti potevano supportare 
                                  la sua opera. 
                                  In seguito fonderà la Congregazione delle Figlie 
                                  del Divino Zelo e ancora più tardi quella dei Rogazionisti, 
                                  approvata definitivamente nel 1926, aggiungendo ai tre 
                                  voti canonici un quarto, quello del “Rogate”. 
                                  Tutta la sua opera sarà dunque supportata dalla 
                                  preghiera per le vocazioni sacerdotali che, incessantemente, 
                                  si levava a Dio, al Cuore di Gesù e di Maria, a 
                                  San Giuseppe e ai santi Apostoli. Per diffondere la pratica 
                                  della preghiera scrisse ai vari Papi del suo tempo, istituì 
                                  la Sacra Alleanza del Clero e la Pia Unione della Rogazione 
                                  Evangelica, fondò un giornale “Dio e il prossimo”, 
                                  aiutò sacerdoti in difficoltà... 
                                  Morì a Messina nel 1927 già in fama di santità 
                                  ed i suoi funerali furono un evento mai dimenticato. Venne 
                                  deposto nel Tempio della Rogazione Evangelica da lui voluto. 
                                  Le sue istituzioni sono diffuse in tutti i continenti. 
                                  E’ stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel 
                                  1990. 
                              
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                                SAN LUIGI SCROSOPPI - (1804 - 1884) Presbitero dell'Oratorio 
                                  di San Filippo Neri - Fondatore delle Suore della Provvidenza
                               
                                Luigi Scrosoppi, nato a Udine nel 1804, in una famiglia 
                                molto religiosa, a dodici anni, sentendo già la  chiamata di Dio, frequenterà il Seminario diocesano 
                                della sua città. Nel 1827 verrà ordinato 
                                sacerdote insieme ai suoi fratelli Carlo e Giovanni Battista 
                                e si dedicherà ai più poveri e alle ragazze 
                                abbandonate, con l’aiuto di altri sacerdoti e di 
                                alcune insegnanti che si provvederenno non solo all’insegnamento 
                                di varie materie ma anche all'insegnamento del cucito 
                                e del ricamo. Per questo impegnerà tutti i suoi 
                                averi, le sue forze ed il suo tempo e quando non avrà 
                                più nulla chiederà l’elemosina, fiducioso 
                                nella Provvidenza. Intanto le sue collaboratrici sentiranno 
                                che questa loro consacrazione ai più deboli è 
                                una consacrazione più ampia a Dio e decideranno 
                                di votarsi perennemente a Lui. 
                                Così, nel febbraio del 1837 nove di esse sceglieranno 
                                la vita religiosa, facendo quindi nascere una nuova famiglia, 
                                quelle delle Suore della Provvidenza, presto coadiuvate 
                                da altre nuove adepte, ricche e povere, che si dedicheranno 
                                con sacrificio ed amore alla cura delle ragazze povere.  
                                Nel frattempo, Luigi decide di diventare seguace di san 
                                Filippo Neri, esortando, consigliando, usando una paterna 
                                tenerezza per tutti, confortando i grandi ma soprattutto 
                                i piccoli, ricordando le parole di Gesù che tutto 
                                quanto sarà stato fatto ai più piccoli sarà 
                                stato fatto a Gesù stesso. Fonderà quindi 
                                12 case di accoglienza, sostenendo poi le opere di altre 
                                persone di buona volontà che si dedicheranno ai 
                                poveri con ulteriori iniziative. 
                                Nel periodo che segue l’unificazione dell’Italia, 
                                il cambiamento porterà varie difficoltà, 
                                nel Friuli in particolare, anche a causa dell’anticlericalismo 
                                imperante, della soppressione di alcune opere religiose, 
                                ecc. Tutto questo impegnerà le forze di Luigi Scrosoppi 
                                che, però, non potrà evitare la soppressione 
                                della Congregazione dell’Oratorio. 
                                Alla fine, ormai anziano, deciderà di concedere 
                                alle Suore della Provvidenza piena libertà di operare; 
                                resterà con esse in contatto epistolare, consigliando, 
                                sostenendo, rasserenando, raccomandando alle suore di 
                                aver fiducia nella Provvidenza, prevedendo che dopo la 
                                sua morte la Congregazione avrebbe avuto un periodo difficile 
                                ma che successivamente si sarebbe senz’altro ripresa, 
                                operando attivamente. 
                                Morirà nel 1884.
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                                SANT'AGOSTINO ROSCELLI - Fondatore delle suore dell'Immacolata
                               
                                     Nato 
                                a Casarza Ligure nel 1818, in una povera famiglia, ebbe 
                                però in essa sempre un esempio di fede e di amore. 
                                Aiutò ben presto suo padre nella cura delle greggi 
                                e nel contempo studiava presso il Parroco. Nel 1835 sentì 
                                la chiamata al sacerdozio e iniziò gli studi a 
                                Genova con grandi sacrifici economici ma grande impegno 
                                e con l’aiuto di molte brave persone, tra cui anche 
                                il Vescovo di Bobbio Giannelli, che nel 1838 lo nominò 
                                Chierico-sacrestano e custode di una chiesa vicina al 
                                Conservatorio delle Figlie di San Giuseppe. 
                                Nel 1846 diventò sacerdote con l’incarico 
                                di vice Parroco, confessore ed educatore di una popolosa 
                                e povera borgata. Egli si dedicava al suo impegno anima 
                                e corpo, abbandonandosi alla volontà di Dio, pregando 
                                incessantemente, annunciando il Vangelo, vivendo poveramente 
                                ma dando tutto se stesso agli altri. Nel 1858 pur continuando 
                                la sua opera di confessore egli collaborò all’opera 
                                degli Artigianelli, cercando di portare la Parola di Dio 
                                ai carcerati, negli orfanatrofi, alle ragazze-madri, ecc., 
                                opera che riprese più ampiamente negli anni successivi, 
                                specialmente come cappellano diel Befotrofio Provinciale 
                                in cui battezzò un altissimo numero di bambini. 
                                Successivamente, aiutato da alcune catechiste, realizzò 
                                la possibilità di istruire in “scuole-laboratorio” 
                                delle giovani che altrimenti sarebbero state preda di 
                                mille pericoli, aiutandole nel contempo a realizzare una 
                                professionalità che avrebbe dato loro modo di vivere. 
                                Incoraggiato poi da molti – chiese anche il parere 
                                del Pontefice Pio IX – nel 1876 realizzò 
                                l’idea di una nuova Congregazione religiosa femminile 
                                – Suore dell’Immacolata - dedita appunto a 
                                Dio e all’apostolato, che ben presto si diffuse 
                                in tutta Italia.  
                                Sant’Agostino Roscelli morì a Genova il 7 
                                maggio 1902 ed è stato fatto santo da Papa Giovanni 
                                Paolo II nel 2001. Viene ricordato liturgicamente il 7 
                                maggio. 
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                                SAN CLEMENTE MARCHISIO - Fondatore della Congregazione 
                                  delle Figlie di San Giuseppe
                               
                                      Nato nel 1833 a Racconigi, Clemente Marchisio era figlio 
                                di una famiglia molto devota. La sua casa era vicinissima 
                                ad una chiesa gestita dai Padri domenicani dove egli sin 
                                da piccolo si recava ogni mattina per servire la Messa. 
                                Aveva grande venerazione per la Madonna per cui ogni giorno 
                                recitava il Rosario e sin da fanciullo sentì che 
                                la sua vita era destinata al sacerdozio. 
                                Inizierà così gli studi nel Seminario di 
                                Torino e verrà consacrato nel 1856 a Susa. Coadiuvatore 
                                di don Giuseppe Cafasso (santificato anch’egli), 
                                guarderà a lui come un modello da seguire, così 
                                come pure alle splendide figure di altri suoi contemporanei 
                                e conterranei: San Giovanni Bosco, Cottolegno, Murialdo... 
                                Per qualche anno fu viceparroco, poi nel 1860 venne nominato 
                                parroco di Rivalba, un piccolo paese di campagna dove 
                                però ben presto dovette combattere contro qualche 
                                difficoltà che superò con amore, pazienza, 
                                preghiera e serenità, entrando ben presto nelle 
                                simpatie dei suoi parrocchiani. 
                                Egli costruì un laboratorio per le ragazze del 
                                piccolo centro per evitare che si perdessero nelle grandi 
                                città ma le suore che servivano l'opera a un certo 
                                punto lasciarono l'opera. Don Clemente allora costituì 
                                una Congregazione, chiamata delle Figlie di San Giuseppe. 
                                Attento ai segni del tempo scrisse un profondissimo libro 
                                “La Santissima Eucaristia combattuta dal satanismo” 
                                sul diffondersi del satanismo in vari modi e forme e sulle 
                                profanazioni, talora difficilmente riscontrabili dai sacerdoti, 
                                inferte al Corpo di Cristo che verrà da lui distribuito 
                                nel Secondo Congresso Eucaristico di Torino nel 1894. 
                                Spinto da questi pensieri dedicò quindi il lavoro 
                                della sua Congregazione delle Figlie di San Giuseppe alla 
                                preparazione di tutto ciò che necessitava per la 
                                celebrazione della santa Messa, la realizzazione delle 
                                ostie piccole e grandi preparate con sola farina di frumento 
                                e del vino. Il suo Ordine si diffuse ampiamente in ogni 
                                dove e subito dovette pensare ad allestire una casa in 
                                Roma (1883) che anche il Papa Leone XIII elogiò 
                                ampiamente e a cui il suo successore Pio X darà 
                                la definitiva approvazione.  
                                Amava partecipare più volte al giorno alla Santa 
                                Messa e passava ore in preghiera e in adorazione. Nel 
                                1903, sfibrato dall’intenso lavoro, rese l’anima 
                                a Dio. E’ stato beatificato da Papa Giovanni Paolo 
                                II nel 1984.
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                              SAN D. PEDRO POVEDA CASTROVERDE - Fondatore 
                              della Istituzione Teresiana  
                              
                                 Pedro 
                                  Poveda Castroverde nacque a Linares nel 1874. e sin da 
                                  bambino sentì la chiamata di Dio, quindi entrò 
                                  in Seminario e divenne sacerdote nel 1897. 
                                  Si dedicò ai più poveri della città 
                                  per cui creò una scuola, poi venne nominato canonico 
                                  di Covadogna, dove scrisse alcuni testi sull’educazione, 
                                  occupandosi nel contempo dei pellegrini. 
                                  Dal 1911, con l’approvazione della diocesi, creò 
                                  alcune accademie e centri di pedagogia da cui poi si sviluppò 
                                  l’Istituzione Teresiana e successivamente si trasferì 
                                  a Jaen, poi a Madrid dove divenne cappellano reale. Durante 
                                  la guerra fratricida spagnola offrì la sua vita 
                                  per la fede e venne ucciso nel 1936.  
                                  E’ stato beatificato da Giovanni Paolo II nel 1993. 
                                  Viene ricordato il 28 luglio. 
                              
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                                BEATO MONS. LUIGI TALAMONI - Fondatore delle Suore Misericordiose
                                 
                                  Luigi Domenico Filippo Talamoni nacque nel 1848 a Monza 
                                  da una semplice ma devota famiglia che ogni  giorno recitava il Rosario ed andava a Messa. Quindi questo 
                                  esempio segnò Luigi che subito sentì il 
                                  desiderio di consacrarsi a Dio, anche perchè ebbe 
                                  la possibilità di conoscere persone sante come 
                                  il Servo di Dio P. Fortunato Redolfi e il Servo di Dio 
                                  Padre Luigi Villoresi. 
                                  In quel periodo a Monza e comunque nel milanese vi erano 
                                  numerosi oratori dove si viveva un'atmosfera di vita fraterna, 
                                  di collaborazione, di spiritualità, anche se intorno 
                                  si combatteva la seconda guerra d’indipendenza. 
                                  L’Oratorio del Carrabiolo frequentato da Luigi divenne 
                                  un Seminario per i poveri e là egli visse fino 
                                  al 1865, recandosi poi a studiare nel Seminario di Milano 
                                  dove la vita fu un pò difficile a causa di incomprensioni 
                                  e di difficoltà. 
                                  In questo periodo Luigi concluse i suoi studi teologici 
                                  ed iniziò quelli di Lettere e Filosofia. Nel 1871 
                                  venne ordinato sacerdote ed iniziò la sua opera 
                                  di insegnante presso il Collegio San Carlo di Milano dove 
                                  fu suo alunno anche il futuro Pio XI, che ne sottolineò 
                                  successivamente la santità, l’apostolato 
                                  e la fede. Nel 1875 Luigi venne nominato insegnante nel 
                                  Seminario di Monza e visse con zelo anche questa esperienza. 
                                  Tutti i suoi alunni lo ricorderanno con grande affetto, 
                                  riconoscendo in lui il massimo impegno sacerdotale. 
                                  Tuttavia, a causa della divisione del clero stesso tra 
                                  liberali e tradizionalisti, egli subì molte sofferenze 
                                  spirituali dovute al comportamento dei suoi seminaristi 
                                  a cui egli sempre contrappose un atteggiamento di rispetto, 
                                  di silenzio e di perdono. Oltre al suo impegno di insegnante 
                                  egli faceva attività pastorale attraverso il servizio 
                                  al confessionale nel Duomo di Monza dove era ricercatissimo. 
                                  Era inoltre un gran predicatore e cercò con le 
                                  sue omelie di contrastare l’anticlericalismo imperante. 
                                  Creò l’Istituto delle Suore Misericordiose 
                                  o Misericordine, coadiuvato anche da Maria Biffi, pia 
                                  donna che aveva dovuto superare nella vita gravi difficoltà, 
                                  come quella di perdere un figlio in tenera età 
                                  e seguire con grande devozione la lunga malattia del marito. 
                                  Successivamente essa si dedicò all’assistenza 
                                  degli ammalati e del poveri, sentendo che Dio le chiedeva 
                                  qualcosa, finchè nel 1883 scrisse a don Luigi Talamoni 
                                  suggerendogli che avrebbero potuto realizzare insieme 
                                  qualcosa a favore dei poveri infermi. Nacque così, 
                                  nel 1891, l’Istituto formato dapprima da due sole 
                                  sorelle, che si recavano in casa dei malati per alleviarne 
                                  le pene e per sostenere anche i parenti. Morì nel 
                                  1926, compianto da tutti, ritenuto da sempre santo. E’ 
                                  stato proclamato Venerabile da Papa Giovanni Paolo II 
                                  ed è stato da lui beatificato il 12 aprile 2003.                                  | 
                           
                         
                         
                         
                           
                           
                         
                        
                          
                             
                              
                                BEATO Bartolo Longo - Fondatore del 
                                  Santuario, delle opere di carità e della città 
                                  di Pompei 
                                
                                 Bartolo 
                                  Longo, nato a Latiano nel 1841, frequentò gli studi 
                                  di giurisprudenza che interruppe a causa delle difficili 
                                  condizioni politiche createsi a seguito dell'unificazione 
                                  dell'Italia, ma li concluse poi brillantemente all'Università 
                                  di Napoli, che per lui fu una scuola di vita. In quegli 
                                  studi però aveva anche assimilato idee anticlericali, 
                                  tuttavia non si allontanò mai del tutto dalla fede 
                                  pur facendo anche altre esperienze, praticando anche l’occultismo 
                                  che segnò molto la sua vita di quel tempo, sia 
                                  nel fisico che nel morale. 
                                  Tuttavia, con l’aiuto di un amico e con la preghiera 
                                  ritornò a Dio a cui poi dedicò tutta la 
                                  sua vita, confessando tutte le sue colpe, riaccostandosi 
                                  alla comunione, sentendosi subito diverso e rinnovato. 
                                  Si diede, quindi, ad un fervido apostolato proprio negli 
                                  ambienti in cui aveva vissuto nel periodo precedente, 
                                  ovviamente preso in giro dagli ex amici. Ma Bartolo, ormai 
                                  armato di fede, accettò la loro denigrazione e 
                                  continuò per la sua strada, venendo a contatto 
                                  con la contessa Volpicelli, apostola del S. Cuore e con 
                                  la Contessa Farnarano, proprietaria di alcune terre nella 
                                  valle di Pompei che gli affidò l’amministrazione 
                                  dei suoi beni.  
                                  Nell'ottobre del 1872, si ritrovò quindi nella 
                                  valle di Pompei, in un piccolo villaggio vicino ai resti 
                                  dell’antica città romana dove c’era 
                                  una piccolissima chiesa dissestata. In quell’atmosfera 
                                  sentì più intensamente il suo peccato e 
                                  in preda all’angoscia si mise a camminare per un 
                                  viottolo mentre una voce interiore ed il suono di una 
                                  campana che suonava l'Angelus, lo esortarono a recitare 
                                  il Rosario e a diffondere questa pia pratica.  
                                  Rasserenato, sentì che ormai era salvo ma che doveva 
                                  darsi da fare: si dedicò quindi, come collaboratore 
                                  della parrocchia, alla catechesi, organizzò una 
                                  missione Popolare, animato da un fuoco sacro che gli ardeva 
                                  dentro e che gli suggerì di procurarsi un'icona 
                                  della Madonna del Rosario, per propagare ovunque la recita 
                                  del Rosario. 
                                  Quindi, nel 1875 si recò a Napoli dal suo confessore 
                                  che alla sua richiesta di un'immagine di Maria, si ricordò 
                                  che tempo prima aveva acquistato un quadro della Madonna, 
                                  affidato poi a Suor M. Concetta De Litala, del Rosariello. 
                                  Il sacerdote sarebbe stato davvero contento di poterlo 
                                  mettere a disposizione di Bartolo che accettò ringraziandolo. 
                                  Il quadro però non gli piacque molto, il viso della 
                                  Madonna, di san Domenico e di Santa Rosa erano un pò 
                                  deformi, il fondo screpolato e mancante di alcune parti, 
                                  ma ormai non poteva non accettarlo. Inoltre era piuttosto 
                                  grande e non potendolo portare con sè in treno, 
                                  Bartolo lo affidò ad un trasportatore di letame 
                                  che si sarebbe recato in quella stessa giornata a Pompei... 
                                  strano mezzo di trasporto per la Madonna che arrivò 
                                  a Pompei il 13 novembre 1875. Il quadro venne poi ritoccato 
                                  dal pittore Galella. 
                                  Intanto, il Vescovo di Nola contento dell’entusiasmo 
                                  e della fede di Bartolo, gli suggerì di costruire 
                                  una nuova e più ampia chiesa con le elargizioni 
                                  dei fedeli, da richiedere di casa in casa e Bartolo, coadiuvato 
                                  dalla Contessa De Fusco (prima testimone del miracolo 
                                  avvenuto nel 1876) si mise all'opera, recandosi da tutti, 
                                  chiedendo un soldo al mese per la costruzione della nuova 
                                  chiesa. In questo modo egli venne a contatto con una signorina 
                                  che diede una sostanziosa elemosina, insieme alla richiesta 
                                  di pregare per una sua nipotina affetta da una grave forma 
                                  di epilessia giudicata inguaribile. 
                                  Il giorno 13 febbraio, quando il quadro restaurato della 
                                  Madonna venne esposto a Pompei e venerato con la recita 
                                  del Santo Rosario, la bimba guarì improvvisamente 
                                  e non ebbe mai più in seguito sintomi di quella 
                                  malattia. Fu il primo di tanti miracoli avvenuti. Si cominciò 
                                  quindi a costruire il Santuario sperando di poterlo inaugurare 
                                  l’8 maggio, allora festa di san Michele Arcangelo, 
                                  ma le difficoltà nella costruzione erano molte, 
                                  anche dovute al fatto che non c’era un architetto 
                                  incaricato. Ma, come la Provvidenza volle, l’architetto 
                                  Cua si offrì di dare gratuitamente una mano nel 
                                  progetto ed anche il quadro venne restaurato dal Prof. 
                                  Maldarelli dell’Accademia di Napoli che invece di 
                                  santa Rosa pose ai piedi della Madonna Santa Caterina 
                                  da Siena. Purtuttavia, la sacra icona non era ancora perfetta 
                                  ma sembrò di brillare di una nuova luce solo quando 
                                  venne posta nella nuova cappella -inaugurata l’8 
                                  dicembre 1881 - e ancor più quando, finalmente, 
                                  la Madonna venne posta sull'altare e su un trono a Lei 
                                  dedicati. 
                                  In quella data nasceranno anche l’Orfanatrofio Femminile 
                                  finanziato da Bartolo Longo e dalla Contessa De Fusco 
                                  - che nel frattempo si erano sposati - mentre successivamente 
                                  verranno realizzati altri orfanatrofi. Il 6 maggio 1891 
                                  la nuova chiesa verrà consacrata ed il 24 dello 
                                  stesso mese, l’Avv. Longo chiederà ai devoti 
                                  della Madonna di finanziare un’Opera, osteggiata 
                                  da molti, per i figli dei carcerati ma che verrà 
                                  realizzata l’anno seguente e porterà presto 
                                  buoni frutti. Il primo fanciullo accolto diverrà 
                                  poi sacerdote.  
                                  Come sempre sembra avvenire nella vita di persone sante, 
                                  anche Bartolo Longo sarà presto oggetto di vergognose 
                                  lettere arrivate anche al Papa Pio X. Egli e la moglie 
                                  decideranno quindi di donare l’Opera di Pompei al 
                                  Pontefice che approverà anche la Pia Unione Universale, 
                                  proposta da Bartolo per la recita del Santo Rosario nelle 
                                  famiglie e nelle comunità, di cui il Papa divenne 
                                  il primo iscritto. 
                                  Nel 1921 Bartolo Longo riuscì ad aprire anche un 
                                  Istituto per le Figlie dei carcerati concludendo quindi 
                                  tutto quanto voleva realizzare: il santuario, la recita 
                                  del rosario diffusasi in tutto il mondo, la Supplica da 
                                  lui scritta alla B. V. del Rosario da leggersi l’8 
                                  maggio e la prima domenica d’ottobre, la creazione 
                                  di un movimento che lavorasse per la definizione del dogma 
                                  dell’Assunzione di Maria, le istituzioni prima citate, 
                                  una Congregazione femminile denominata Suore Domenicane 
                                  Figlie del S. Rosario di Pompei che aveva come scopo l’educazione 
                                  ed assistenza dei bambini dei vari orfanotrofi. Inoltre 
                                  aveva realizzato anche il “Monumento alla Pace Universale”, 
                                  la facciata del Santuario dalle armoniose linee architettoniche 
                                  rappresentanti il mondo che chiede la pace universale, 
                                  le Case Operaie per i dipendenti, una tipografia, officine, 
                                  varie scuole elementari, medie e professionali. Creò 
                                  anche una Banda musicale e la ferrovia. 
                                  Bartolo Longo realizzò nel 1884 anche un giornale: 
                                  “Il bollettino – Il Rosario e la Nuova Pompei” 
                                  e scrisse vari libretti di devozioni: “I Quindici 
                                  Sabati”, “Vite dei Santi”, “La 
                                  Storia del Santuario”, “Vie meravigliose della 
                                  Provvidenza”, “Come si deve pregare” 
                                  ed altri nonchè la Novena alla Madonna di Pompei 
                                  per intercedere grazie e quella di ringraziamento. 
                                  Insomma, spese tutta la sua vita, i suoi beni - donò 
                                  persino le sue onorificenze ricevute da vari Papi - ed 
                                  il suo impegno per diffondere l’amore a Maria, invocata 
                                  col titolo di Madonna del Rosario di Pompei. Morì 
                                  il 5 ottobre 1926. Papa Giovanni Paolo II lo ha beatificato 
                                  nel 1980.                                  | 
                           
                         
                         
                         
                         
                         
                        
                          
                             
                              BEATO GUIDO M. CONFORTI - Fondatore dei Missionari Saveriani 
                               
                              
                                 Nato 
                                  vicino Parma nel 1865, frequentò le scuole dei 
                                  Fratelli delle scuole cristiane ed ogni mattina passando 
                                  davanti alla chiesa della Pace vi entrava e sostava davanti 
                                  al Crocefisso che gli ispirò un cammino di vita 
                                  consacrata. 
                                  Pur osteggiato dal padre, nel 1876 Guido entrò 
                                  in Seminario, sotto la guida del Rettore Andrea Ferrari. 
                                  Ancora chierico egli verrà nominato vicerettore, 
                                  dando prova di essere un buon educatore. Leggerà 
                                  in questo periodo la biografia di S. Francesco Saverio, 
                                  missionario nelle terre asiatiche e gesuita, grande annunciatore 
                                  della Parola di Cristo. 
                                  Affascinato dalla figura di questo santo egli vorrà 
                                  seguirne le orme e dopo essere stato consacrato nel 1888, 
                                  tentò di partire per l’estero, cosa che non 
                                  gli venne accordata a causa della sua delicata salute. 
                                  Non desistendo, comunque, da questo suo ideale, inaugurerà 
                                  l’Istituto emiliano per le missioni estere, riconosciuto 
                                  nel 1898 come Congregazione di San Francesco Saverio per 
                                  le missioni e nell’anno successivo consegnerà 
                                  la croce ai primi due missionari saveriani in partenza 
                                  per la Cina. 
                                  Successivamente, proseguirà la sua attività 
                                  di vicario generale, finchè non sarà chiamato 
                                  da Papa Leone XIII a dirigere, come Vescovo, l’Arcidiocesi 
                                  di Ravenna e l’11 giugno del 1902 egli emetterà 
                                  i suoi voti con la promessa di dedicarsi sempre all’annuncio 
                                  della Parola. Tuttavia, sempre per la sua malferma salute, 
                                  dopo due anni dovrà rinunciare all’incarico, 
                                  tornando a Parma nel suo Istituto missionario per seguire 
                                  i giovani aspiranti. Pio X, poi, lo nominerà Caodiutore 
                                  del Vescovo di Parma, attività che svolgerà 
                                  per circa 25 anni. Nonostante la salute malferma compirà 
                                  cinque visite pastorali, affronterà due sinodi 
                                  diocesani, promuoverà l’Azione Cattolica 
                                  e curerà in modo particolare la formazione del 
                                  clero, dei laici, della stampa, delle associazioni. sarà 
                                  attivo nella diffusione delle Pontificie opere missionarie, 
                                  collaborerà alla fondazione della Pontificia Unione 
                                  Missionaria, diventandone il primo presidente, invierà 
                                  vari missionari in Cina. Nel 1921 concluderà la 
                                  stesura delle Costituzioni saveriane finalmente approvate 
                                  dal Pontefice, nel 1928 coronerà il suosogno di 
                                  andare in Cina per visitare i suoi missionari e, tornato 
                                  a Parma, riprenderà le sue solite attività, 
                                  contrastato però dalla salute, ormai malferma. 
                                  Nel novembre del 1931 Guido Conforti morirà ed 
                                  alle sue esequie parteciperà tutta la città 
                                  di Parma . E’ stato beatificato nel 1995.  
                              
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                              Venerabile DON GIUSEPPE GUALANDI - Fondatore degli 
                              Istituti Gualandi e della Piccola Missione per i Sordomuti 
                              
                                  Don Giuseppe Gualandi, nato a Bologna nel 1826, si sentì 
                                  subito attratto verso i piccoli sordomuti a cui dedicherà 
                                  tutta la sua vita. 
                                  Nel 1850, coadiuvato dal fratello Cesare, fonderà 
                                  per loro la prima scuola, chiamata Piccola Missione. L’anno 
                                  seguente, lascerà la sua casa per andare ad accudire 
                                  3 piccoli sordomuti che poi verranno presi “in adozione” 
                                  da sua madre, mentre intanto Giuseppe continuerà 
                                  gli studi, ampliando il suo sapere anche sulla menomazione 
                                  che affliggeva i suoi piccoli protetti, visitando gli 
                                  istituti specializzati in questo settore, informandosi 
                                  se vi erano bambini del genere da poter prendere sotto 
                                  la sua protezione. 
                                  Insomma fece tutto quello che poteva per questi piccoli, 
                                  dando loro un’istruzione ed un tenore di vita accettabile 
                                  e successivamente riuscì anche a dar loro un mezzo 
                                  di sostentamento e di indipendenza economica, insegnando 
                                  loro varie attività in cui specializzarsi. Su di 
                                  essi, dunque, profuse tutte le sue energie ed il suo amore, 
                                  mettendo la sua opera e i suoi ragazzi sotto la protezione 
                                  di Maria Santissima. 
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                              Servo di Dio P. FILIPPO BARDELLINI - Fondatore delle 
                              Poverette della Casa di Nazareth  
                              
                                  Filippo 
                                  Bardellini, nato a Verona nel 1878 in una famiglia della 
                                  borghesia, fece i suoi studi classici presso il Seminario 
                                  vescovile di Verona, seguendo poi, sempre là, i 
                                  quattro corsi teologici.. Nel 1901 si affiliò alla 
                                  Congregazione Filippina, iniziò il Noviziato e 
                                  nel 1904 venne ordinato sacerdote. 
                                  Collaborò con la Parrocchia dei Filippini, occupandosi 
                                  dell’amministrazione e della gestione delle strutture 
                                  e delle opere, diventando poi prefetto dell' Oratorio, 
                                  prima dei piccoli, poi dei ragazzi più grandi. 
                                  In seguito assumerà la carica di Rettore della 
                                  Chiesa di San Pietro Incarnarlo a Verona, dove già 
                                  esisteva un Oratorio a cui egli si dedicò, secondo 
                                  lo spirito di San Filippo Neri, spirito che difese strenuamente, 
                                  difendendone la tradizione, negli anni successivi quando 
                                  si decise di riformare le congregazioni religiose. A questo 
                                  fine si recò anche alla Prefettura della S. Congregazione 
                                  degli Istituti Religiosi, a Roma. 
                                  Ricoprì la carica di Preposito della Congregazione 
                                  dell’Oratorio di Verona dal 1932 al 1946, finchè 
                                  su sua richiesta non venne sostituito (1948). Successivamente, 
                                  a seguito di gravi problemi di salute, Filippo Bardellini 
                                  continuò la sua opera su una carrozzella, continuando, 
                                  però, con una dispensa, a celebrare stando seduto. 
                                  Seguendo la spiritualità di san Filippo Neri si 
                                  dedicò ai ragazzi, non solo, ma soprattutto agli 
                                  ultimi, anche ai portatori di handicap. Pubblicò 
                                  vari libri a carattere religioso-devozionale che, pur 
                                  avendo ricevuto l'Imprimatur, non incontrarono il completo 
                                  favore del Visitatore apostolico P. Enrico Romolo Compagnone 
                                  che dei suoi scritti diceva fossero un “minestrone 
                                  sconclusionato e sconnesso”. 
                                  Nel 1954 Padre Filippo assistette alla cerimonia del cinquantesimo 
                                  della sua ordinazione e nel 1956 morì. Venne sepolto 
                                  nella tomba dei Padri filippini. Nel 1996 le sue spoglie 
                                  vennero traslate nella cappella della Casa generalizia 
                                  della Congregazione delle Poverette della Casa di Nazareth 
                                  di Ponton.   | 
                           
                         
                          
                          
                        
                          
                             
                              
                                Servo di Dio  LEONE DEHON (1843-1925) - Fondatore della Congregazione 
                                  dei Sacerdoti del Sacro Cuore
                               
                                      Nato nel 1843 in Francia, da una famiglia dell’alta 
                                borghesia, piena di fede e di devozione alla Madonna, 
                                Leone Dehon sentì ben presto la voce di Dio che 
                                lo chiamava alla sua vigna, osteggiato dal padre che voleva 
                                per lui un altro avvenire, quello di avvocato. Per accontentarlo, 
                                egli intraprese gli studi per l'avvocatura civile, con 
                                ben altre aspirazioni. 
                                Il padre per premio lo mandò a Roma dove Leone 
                                riuscì a parlare con Papa Pio IX confidandogli 
                                la sua vocazione e il suo desiderio di entrare nel Seminario 
                                di Santa Chiara nella sua nazione. Così avverrà: 
                                nel 1868 verrà ordinato sacerdote nella basilica 
                                di S. Giovanni, sostenuto poi anche dal padre, riavvicinatosi 
                                alla fede, che si era reso conto di quanto profonda fosse 
                                la sua vocazione. Comunque Leone gli darà ancora 
                                grandi soddisfazioni in campo civile, prendendo quattro 
                                lauree e diventando stenografo per il Concilio Vaticano 
                                I. 
                                Tornato in Francia, diventerà cappellano a Soisson, 
                                dandosi da fare organizzando iniziative pastorali e sociali, 
                                associazioni operaie, fondando una rivista, dando vita 
                                dapprima al Patronato di S. Giuseppe per accogliere e 
                                formare i giovani e poi al Collegio San Giovanni. Sarà 
                                nominato confessore e direttore spirituale delle Ancelle 
                                del Sacro Cuore. 
                                Rapito dall’amore al Sacro Cuore di Gesù, 
                                accompagnando il suo Vescovo a Roma, si fermerà 
                                a Loreto dove avrà un’illuminazione per l’avvio 
                                di una nuova Congregazione. Nel 1878, proprio nella festa 
                                del Sacro Cuore, infatti, farà i suoi voti religiosi 
                                come primo Oblato del S. Cuore, con il voto di diventare 
                                vittima d’amore. Si chiamò, dunque, con il 
                                nuovo nome di Giovanni del Sacro Cuore. 
                                Dovette comunque affrontare varie difficoltà che 
                                portarono la nascente Congregazione ad una subitanea chiusura. 
                                Successivamente, però, creerà un nuovo Ordine 
                                chiamato dei Sacerdoti del Sacro Cuore, con l’approvazione 
                                di papa Leone XIII che lo sosterrà nella sua missione 
                                chiedendogli di pregare per le vocazioni sacerdotali, 
                                di creare nuove case di adorazione e di dedicarsi alle 
                                missioni. Nonostante tutto, le difficoltà ricominciarono 
                                come prima, ma egli continuava la sua opera, obbediente 
                                e sereno come sempre, soprattutto dopo aver rinnovato 
                                la sua promessa di soffrire per amore di Cristo. La sua 
                                Congregazione, intanto, si espandeva sempre più, 
                                sostenuta da vari Pontefici: Leone XIII, Benedetto XV, 
                                Pio XI. 
                                Dehon diede vita alla rivista "Il Regno del Sacro 
                                Cuore", tenne varie conferenze, instancabile nella 
                                sua attività permeata di bontà e di oblazione. 
                                Il suo esempio fu seguito da molti giovani che lo chiamavano 
                                “Très bon Pere”. Nel corso degli ultimi 
                                anni della sua vita realizzò la costruzione della 
                                Basilica di Cristo Re, il Tempio della Pace inaugurato 
                                nel 1920. Morì a Bruxelles nel 1925 esprimendo 
                                ancora una volta il suo grande amore per il Sacro Cuore 
                                di Gesù.
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                            SAN GIOVANNI DELLA CROCE 
                               
                            
                              
                                
                                    | 
                                  Carmelitano, Dottore della Teologia mistica. 
                                    Si 
                                    può annoverare tra i fondatori
                                    perchè 
                                    coadiuvò S. Teresa d'Avila
                                    nella riforma 
                                    del Carmelo, fondando numerosi conventi 
                                    di stretta osservanza, 
                                    affrontando persecuzioni
                                    e disprezzi. 
                                    Morì nel 1591 
                                     | 
                                 
                               
                               | 
                           
                         
                         
                         
                         
                        
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                                Beato Ludovico da Casoria, 
                                  Sacerdote dei Frati Minori 
                                  Fondatore 
                                  delle suore Francescane Elisabettine Bigie (1814-1885) | 
                              
                                Beato Stanislao Papczynski 
                                  Fondatore della Congregazione dei Chierici Mariani  | 
                           
                          
                              
                                Beato Arcivescovo Sigismondo Felice Felinski - Fondatore della Congregazione delle suore Francescane della famiglia di Maria  | 
                              
                                San Pietro Nolasco Fondatore dell'Ordine di Maria SS.ma della Mercede e speciale protettore dei moribondi 
                               | 
                           
                          
                              
                                Servo di Dio Luis de Trelles 
                                  Apostolo dell'Eucaristia, laico, 
                                  Fondatore dell'adorazione notturna in Spagna | 
                            
                                  
                              Beato P. Pietro Francesco Jamet 
                                Secondo fondatore dell'Istituto del buon Salvatore
                              | 
                           
                          
                             
                                 
                              P. Luigi Duilio Graziotti 
                                Co-Fondatore, assieme a Madre Provvidenza 
                                di numerose Opere Religiose | 
                             
                                 
                                  Beato Luigi Guanella 
                                  Fondatore della Congregazione 
                                  dei Servi della Carità 
                                  e delle Figlie 
                                  di Santa Maria della   Provvidenza
                                 | 
                           
                          
                              
                                San Vincenzo Pallotti 
                                  Fondatore della Pia Società 
                                  dell'Apostolato cattolico a favore delle Missioni | 
                            
                                  
                                Don Raffaele Scauda  
                                  Fondatore del Santuario 
                                  della Madonna del Buon Consiglio 
                                  di Torre del Greco (Na
                                 
                                | 
                           
                         
                          
                          
                        
                          
                             
                                 
                              BEATO GIOVANNI DA SALERNO - Fondatore del Convento di Santa 
                                Maria Novella
                               Giovanni 
                                Quarna, nato a Salerno da nobile famiglia, nel 1190 diventò 
                                sacerdote nell’Ordine Domenicano ordinato direttamente dal Fondatore. 
                                Nel 1221, su incarico di San Domenico, 
                                assieme ad altri 12 compagni, si diede a diffondere 
                                lo spirito dell’Ordine in tutta la Toscana, fermandosi 
                                presso Santa Maria Novella di cui si ritiene il fondatore 
                                e ne diventò Priore. 
                                Incaricato poi dal Papa Gregorio 
                                IX riformò il monastero di Sant’Antimo e attorno 
                                al 1230, in Toscana realizzò un altro convento a s. 
                                Jacopo di Ripoli. Si trovò presente alla morte di san 
                                Domenico avvenuta a Bologna, poi tornò a Firenze a 
                                predicare, cercando di toccare il cuore degli eretici, molti 
                                dei quali alle sue parole si convertivano. 
                                Morì in Firenze 
                                nel 1242. e’ stato beatificato da Papa Pio VI nel 1783. 
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