Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

LA NEVE A ROMA - FOTO E POESIE

 

 

Foto e Poesie di Patrizia Fontana Roca

 


La neve inizia a cadere durante il pomeriggio, dapprima fine e lieve, poi sempre più consistente... ma dura poco... Durante la notte i fiocchi ritornano a scendere con movimenti di danza sincopata ed al mattino la coltre di neve si fa davvero evidente...

 

AI CONFINI DEL MONDO

  Per arrivare sino ai confini del mondo
      non c'e' bisogno di percorrere una via.
  
    Mi basta solo un pò di fantasia
      un pizzico di grazia e d'ironia,
      uno spirito lieto e vagabondo.

Al vento dell'oceano ghermirò
        l'eco profonda della libertà,
        sorvolerò veloce le città
        e ai tramonti romani ruberò
        sfumature di rose,
        armonie misteriose...
 
  Lassù a Capo Nord io spierò,
        dietro dune di neve scintillanti
        lo spuntare di albe sognanti.
        Ed il silenzio intenso carpirò
        ai ghiacciai tibetani,
        ai deserti africani...



 

PREGHIERA

 

Nulla vorrei,
che mi rattristasse.
Neanche i piccoli zingari
che dalle madri nomadi
ereditano
una vita di stenti e di miseria.

Nè i visi inermi degli etiopi
che sui torridi altipiani
sgranano gli occhi attoniti
a questa assurda, progredita era.

Ma mi rattristerò
e per voi pregherò...

Nulla vorrei
che m'intenerisse.
Neanche tu,
ragazzo sconosciuto
seduto dinanzi ad un portone
con l'aria persa
e due occhi sgranati
di paura e di noia.

Che chiedi, senza parlare,
col tuo cartello su cui è scritto:
"Ho fame!"
Ma mi intenerirò e
pregherò anche per te,
perchè non diventino droga
ma pane
queste mie poche lire...

 ...E per te, barbone,
immobile davanti a una vetrina
di dolciumi,
sconvolto dal freddo,
quasi travolto da una garrula folla
frastornata da un'insolita neve.

Un fiocco lieve, bianco
affonda nella tua barba bruna
ma tu, nella tua solitudine,
neanche te ne accorgi...

 

 

 

 

PRIMAVERA A PRAGA

 

La danza della neve incalza
sul lungo viale
e irrora di gemme,
lucenti più d'uno Swarowski,
i fiori della semplice aiuola
su cui il cippo funebre
di Ian Palach
ricorda agli uomini
che perla libertà si può morire...

Poi, ecco, le torri,
i castelli, le chiese barocche
e i palazzi ornati di stucchi
che assopiti attendono,
tra il vociar dei turisti,
lo scoccar delle ore.

E, a un tratto, è silenzio,
è l'attesa:
i fantasmi burloni
del vecchio orologio compaiono
al primo rintocco,
eco d'un magico waltzer
che ai vostri cuori trasmette
un insolito ritmo.

Sottile malia di quei giorni,
di quelle notti bianche
e troppo corte
per scoprire, a Praga,
un nuovo mondo...

Rapidi, sfrecciano i meli
ai bordi della strada,
mentre la neve intreccia
drappeggi di ghiaccio
sui boccioli
che presto fioriranno...

 

 

 


NOTTE D'EPIFANIA

 

Succede una volta nella vita
che nella notte dell'Epifania
(notte  di  doni,  notte di sorprese)
silenziosa scenda sopra la città,
inattesa, la coltre della neve.

Magicamente ricopre ogni via,
imbianca i campanili delle chiese,
intreccia, poi, ghirlande e farpalà,
vezzi lucenti dalla vita breve,
con cui decora il verde dei giardini,
gli antichi cornicioni dei palazzi.

Raggela l'acqua dentro le fontane
e candidi diventano i mantelli
dei Cesari, dei santi, dei poeti,
il Pincio, il Colosseo, i capitelli
riversi in mezzi ai Fori… E rende lieti
i volti assonnati dei bambini
che già pensano ai giochi, agli schiamazzi,
spiando allegri dietro le persiane..

Notte di sogni, questa, e di magia,
splendida notte dell'Epifania!

 

 

 

 


 

STAGIONI

 

Mi vestii dei più bei colori
della primavera,
al sole sottrassi pensose scintille
e la rabbiosa energia.
In pioggia ristoratrice,
mi tramutai.

M'inoltrai e sopravvissi
nel solare deserto cittadino,
cercando ombrose oasi.

All'autunno carpii
le foglie più delicate,
i toni più intensi
e la malinconia
per tesserne un tappeto
che, magico, mi conducesse
al di là dei misteri.

Nell'inverno raccolsi
manciate di neve
e ne feci un mantello
che mi rese invisibile.

Nei campi, precoci margherite
sbocciano al sole.
In me, un'unica, assurda stagione...

 

 

 


 

FIOCCO DI NEVE

 

Neve nella bufera sarò,
piccolo fiocco incolore
senza definiti contorni.

Libero di vagare
nell'estasi della tormenta.

Poi giacerò, tra gli altri,
cristallo di ghiaccio
dissolto dal sole...

 

 

 

 

Nella strada, tutte le cose che riteniamo usuali e senza poesia, che quotidianamente guardiamo con occhi distratti, e le fisionomie talvolta sottovalutate dei palazzi, hanno preso un altro aspetto, sorprendente e straordinario..

 

Il giardino a due passi dal Colosseo è ormai irriconoscibile così coperto com'è d'una coltre candida di neve... è diventato un luogo fantastico, magico che non ci aspettava di poter osservare nelle sue mille, nuove sfaccettature...

 

 

FOTO DEL GUARDIANO DEL FARO (PAOLO ROCA), POESIE DI VARI AUTORI

 
 

LA DANZA DELLA NEVE

 

Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieva
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell'ampio ciel scherzosa,
Poi sul terren si posa
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d'intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace.


(Ada Negri)

 
 

CADE LA NEVE- TUTTO INTORNO E' PACE


Sui campi e sulle strade;
silenziosa e lieve,
volteggiando la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell'ampio ciel scherzosa
poi sul terren si posa
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d'intorno è pace;
chiuso in oblio profondo
indifferente il mondo
tace.

 

(Ada Negri)

 

INVERNO

 


Fior di collina,
son cadute le foglie ad una ad una
e l’erba è inargentata dalla brina.
Fior di tristezza,
i rami son stecchiti e l’erba vizza,
par fuggita dal mondo ogni bellezza.
Fior freddolino,
potessimo vedere un ciel sereno
e un raggio d’oro splender nel turchino.
Fior di speranza,
sotto la neve c’è la Provvidenza
che lavora per noi, c’è l’abbondanza.


(Diego Valeri)

 

NEVICA

 

A larghi fiocchi
cade la neve
dal cielo in terra
candida e lieve.
Bianco tappeto
fa per le strade,
sui rossi tetti
morbida cade.
Tutto arrotonda,
tutto ammodella,
agguaglia tutto
la neve bella…
Silenzio e pace!
Cade la neve,
sui rossi tetti,
morbida e lieve.


(Olindo Grossi Mercanti)

 

FIOR DI NEVE


Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.


(Umberto Saba)

 

LA NEVE CADE


La neve cade, la neve cade.
Alle bianche stelline in tempesta
si protendono i fiori del geranio
dallo stipite della finestra.

La neve cade e ogni cosa è in subbuglio,
ogni cosa si lancia in un volo,
i gradini della nera scala,
la svolta del crocicchio.

La neve cade, la neve cade,
come se non cadessero i fiocchi,
ma in un mantello rattoppato
scendesse a terra la volta celeste.

Come se con l’aspetto d’un bislacco
dal pianerottolo in cima alle scale,
di soppiatto, giocando a rimpiattino,
scendesse il cielo dalla soffitta.

Perché la vita stringe. Non fai a tempo
a girarti intorno, ed è Natale.
Solo un breve intervallo:
guardi, ed è l’Anno Nuovo.

Densa, densissima la neve cade.
E chi sa che il tempo non trascorra
per le stesse orme, per lo stesso ritmo,
con la stessa rapidità o pigrizia,

tenendo il paso con lei?
Chi sa che gli anni, l’uno dietro l’altro,
non si succedano come la neve,
o come le parole d’un poema?

La neve cade, la neve cade,
la neve cade e ogni cosa è in subbuglio:
il pedone imbiancato,
le piante sorprese,
la svolta del crocicchio.

 

(Boris Pasternak)

 

 
 

NEVE


Neve che turbini in alto e avvolgi
le cose di un tacito manto.
neve che cadi dall'alto e noi copri
coprici ancora,all'infinito:Imbianca
la città con le case,con le chiese,
il porto con le navi,
le distese dei prati.....

 

 

(Umberto Saba)

 

 

NEVICATA


Dalle profondità dei cieli tetri
scende la bella neve sonnolenta,
tutte le cose ammanta come spettri:
scende, risale, impetuosa, lenta.
Di su, di giù, di qua, di là s'avventa
alle finestre, tamburella i vetri...
Turbina densa in fiocchi di bambagia,
imbianca i tetti ed i selciati lordi,
piomba, dai rami curvi, in blocchi sordi...
Nel caminetto crepita la bragia

 

 

(Guido Gozzano)

 

ERA LEI, LA NEVE


E un mattino
appena alzati, pieni di sonno,
ignari ancora,
d'improvviso aperta la porta,
meravigliati la calpestammo:
Posava, alta e pulita
in tutta la sua tenera semplicità.
Era
timidamente festosa
era
fittissimamente di sé sicura.
Giacque
in terra
sui tetti
e stupì tutti
con la sua bianchezza.

 

(E. Evtusenko)


 

LA TERZA NEVE

Guardavamo dalle finestre, là
dove i tigli
si stagliavano neri
nella profondità del cortile.
sospirammo
ancora,la neve non veniva,
ed era tempo,ormai,
era tempo... E la neve venne,
venne verso sera,
essa
giù dall'alto dei cieli
volava
a seconda del vento;
e nel volo oscillava.
A falde sottili come lamine,
fragili,
era confusa di se stessa.
La prendevamo nelle mani,
e stupivamo:
dunque,era quella la neve?
...Dopo sette giorni
venne la neve nuova.
Non venne
precipitò.
Cadeva così fitta,da non potere
tenere aperti gli occhi,
a tutta forza
vorticava in cerchio,rugliando.
...ma disperò di sé,
non resistette
e si diede per vinta.
E noi,ansiosi
sempre più spesso
scrutavamo l'orizzonte:
quando quella vera verrà?
Perchè era tempo,
era tempo...

Ed un mattino
era davvero tanta
ed era davvero bella.
Cadeva e cadeva
nel baccano dell'alba
fra il rombo della macchine e lo sbuffare dei cavalli,
e sotto i piedi non si scioglieva,
anzi diventava più compatta.
Giaceva
fresca e scintillante
e ognuno ne restava abbagliato.
Ed era lei,la neve. La vera.
L'aspettavamo.
Era venuta.
 

/E.Evtsenko)

 

 

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