IL SANTO ROSARIO
                        
                       
                      
                      di 
                       
                      P. LEONARDO BELLONCI, Francescano
                      ****** 
                      IL SANTO ROSARIO
                        
                      PARTE QUARTA
                        
                         
                          
                         Modi di pregare il Rosario
                                      
                           Fra molti ‘modi’ di pregare il Rosario, ne abbiamo scelti quattro,  proposti  
                         1) da Leone XIII, 
                            
                        2) da  Pio XI,                          
                         
                        3) dal B. Paolo VI,                          
                         
                        4) da S. Giovanni Paolo II. 
                         
                         
                        A) Secondo Leone XIII 
                         a) Nel Rosario “Precede – come è giusto – l’orazione domenicale  rivolta al Padre celeste.           
                         Poi  la nostra voce supplichevole si volge a Maria; in ossequio alla ricordata legge  della sua mediazione e della sua intercessione, espressa da S. Bernardino da  Siena con le seguenti parole 
                            
                           ‘Ogni grazia, che si dispensa su questa terra,  passa per tre ordini successivi.  
                           - Da Dio viene comunicata a Cristo,  
                           - da Cristo alla Vergine e  
                        - dalla Vergine a noi’ (Sermo VI in festis B. M. V. de Annunc., a. I.  c. 2). 
                         
                        E noi nella recita del Rosario passiamo per tutti e  tre i gradini di questa scala, in diversa relazione tra loro; ma più a lungo e,  in certo qual modo, più volentieri noi ci tratteniamo sull’ultimo, ripetendo  per dieci volte il saluto angelico, quasi per innalzarci con confidenza agli  altri due gradini, cioè per mezzo di Cristo, a Dio Padre. 
                         
                        Se torniamo a ripetere tante volte lo stesso saluto a  Maria, è perché la nostra preghiera, debole e difettosa, venga rafforzata dalla  necessaria fiducia, fiducia che sorge pensando che Maria, più che pregare per  noi, prega “In nome nostro”.  
                        Di certo le nostre preghiere saranno più gradite  ed efficaci al cospetto di Dio, se saranno appoggiate dalla preghiera della  Vergine; alla quale egli stesso rivolge l’amorevole invito: Risuoni la tua  voce al mio orecchio, perché soave è la tua voce (Ct 2, 14). 
                         
                        Per questa stessa ragione nel Rosario torniamo tante  volte a celebrare i suoi titoli gloriosi di mediatrice. 
                         
                        In Maria noi salutiamo 
                         
                        - Colei che incontrò favore presso Dio, 
                         
                        - Colei che fu da lui in modo singolarissimo colmata di grazia perché tale  sovrabbondanza si riversasse su  tutti gli uomini; 
                         
                        - Colei a cui il Signore è unito col vincolo più stretto  che possa esistere; 
                            
                           - Colei che benedetta fra le donne, sola tolse di mezzo la  maledizione e portò la benedizione’ (S. Tommaso d’Aq., super salut. Angel.), ossia il frutto benedetto del suo seno nel  quale tutte le genti sono benedette; 
                            
                           - Colei, infine, che invochiamo Madre di Dio”.
                        (Leone XIII, Iucunda semper,  8 settembre 1894). 
                        b) Un altro insigne titolo di raccomandazione è che “Il Rosario  contiene una maniera facile per far penetrare e inculcare negli animi i dogmi  principali della fede cristiana". 
                           
 Esso con la sua  meravigliosa ed efficace preghiera, ordinatamente ripetuta, riporta al ricordo  e alla contemplazione dei misteri principali della nostra religione: 
  
 - di quelli, in primo luogo, per cui Il Verbo si è fatto carne,  e Maria, Vergine intatta e Madre, gli prestò con santa gioia i suoi materni  uffici; 
  
                        - vengono poi le amarezze, i tormenti, la morte di Cristo, prezzo della  salvezza del genere umano; 
                         
                        - infine sono i suoi misteri gloriosi: il Trionfo sulla morte,  l’ascensione al cielo, la discesa dello Spirito Santo, lo splendore raggiante  di Maria e del Figlio, la gloria eterna di tutti i santi”. 
                        B) Modo di pregare il R. secondo Pio XI 
                “ E ciò ben  si deduce dagli stessi fiori con cui, sul modo di recitare il Rosario, è  composto questo mistico serto. 
                           Quali  preghiere () si possono trovare più adatte e più sante? 
                            
                          - La prima è quella che lo  stesso nostro divin Redentore pronunciò quando i discepoli gli chiesero: Insegnaci a pregare (Lc 11, 1);  santissima supplica che, come offre il modo, per quanto a noi è dato, di  rendere gloria a Dio, così considera tutte le necessità del nostro corpo e  della nostra anima..  
                          Come può  l’Eterno Padre, pregato con le parole dello stesso suo Figlio, non venirci in  aiuto? 
                           
                        - L’altra preghiera è il  saluto angelico, che inizia con l’elogio dell’arcangelo Gabriele e di santa  Elisabetta, e termina con quella piissima implorazione con cui chiediamo  l’aiuto della beata Vergine adesso e nell’ora della nostra morte” (Pio XI, Ingravescentibus malis, 19 sett. 1937). 
                C) Modo suggerito dal B.  Paolo VI  
                        Lo  riportiamo fedelmente come è nella Marialis cultus. 
                           
“Il  Rosario, secondo la tradizione accolta dal Nostro Predecessore san Pio V e da  lui autorevolmente proposta, consta di vari elementi organicamente disposti. 
                           
                          - La contemplazione in  comunione con Maria di una serie di misteri della salvezza, sapientemente  distribuiti in tre cicli, che esprimono il gaudio dei tempi messianici, il  dolore salvifico di Cristo, la gloria del Risorto che inonda la Chiesa. 
                           
                          - Contemplazione che, per sua  natura, conduce a pratica riflessione suscita stimolanti norme di vita; 
                           
                          - l’Orazione del Signore, o Padre nostro, che per il suo  immenso valore è alla base della preghiera cristiana e la nobilita nelle sue  varie espressioni; 
                           
                          - la successione litanica dell’Ave, Maria, che  risulta composta dal saluto dell’Angelo alla Vergine (Lc 1, 28) e dal  benedicente ossequio di Elisabetta (Lc 1, 42) a cui segue la supplica  ecclesiale Santa Maria. 
                           
                          - La serie continuata delle Ave, Maria è  caratteristica peculiare del Rosario, e il loro numero nella forma plenaria di  centocinquanta, presenta una certa analogia col Salterio ed è un dato risalente  all’origine stessa del pio esercizio. Ma tale numero, secondo una comprovata  consuetudine, diviso in decadi  annesse  ai singoli misteri, si distribuisce nei tre cicli anzidetti, dando luogo alla  nota Corona delle cinquanta ‘Ave Maria’, la quale è entrata nell’uso come  misura normale del medesimo esercizio e, come tale, è stata adottata dalla  pietà popolare e sancita dall’Autorità Pontificia, che la arricchì anche di  numerose indulgenze. 
                           
                        - La dossologia Gloria al  Padre che, conforme ad un orientamento comune della pietà cristiana, chiude  la preghiera con la glorificazione di Dio, Uno e Trino, dal quale, per il quale  e nel quale sono tutte le cose” (Rm 11, 36) (B. Paolo VI, Marialis cultus,  n. 49). 
                      “Questi sono gli elementi del santo Rosario.  
                           Ognuno di  essi ha la sua indole propria  che,  saggiamente compresa e valutata deve riflettersi nella recita, perché il Rosario  possa esprimere tutta la sua ricchezza e varietà. 
                            
 Detta pertanto così, la preghiera del Rosario .diverrà 
  
 - Grave e implorante  nell’orazione del Signore, 
  
                        - lirica e laudativa nel calmo  fluire delle Ave, Maria; 
                         
                        - contemplativa nell’attenta  riflessione intorno ai misteri; 
                         
                        - adorante nella dossologia. 
                         
 E ciò deve avvenire nelle varie forme in cui si è soliti  recitare il Rosario: 
 
- o privatamente quando  l’orante si raccoglie nell’intimità con il suo Signore; 
                         - o comunitariamente, in  famiglia o tra fedeli riuniti in gruppo per creare le condizioni di una  particolare presenza del Signore (Mt 18, 20); 
                        - o pubblicamente, cioè in  assemblee nelle quali è convocata la comunità ecclesiale” (B. Paolo VI, Marialis cultus, n.50). 
                      “In tempi recenti sono stati creati alcuni pii esercizi,  che traggono ispirazione dal Rosario. 
                           Tra essi  desideriamo indicare e raccomandare quelli che inseriscono nello schema  consueto delle celebrazioni della parola di Dio alcuni elementi del Rosario  della Beata Vergine, quali la meditazione dei misteri e la ripetizione litanica  del saluto angelico” (B. Paolo VI,  Marialis cultus n. 51). 
                 
                            
                            
                         
                 
                          
                        D) Il modo suggerito da S.  Giovanni Paolo II 
                        E’  sintetizzabile in 7 punti (dal n. 29 al n. 35).  
                          Per la comodità  dell’orante riportiamo anche qui il testo originale. 
                        1 - Enunciazione  del mistero 
                        “Enunciare il mistero, e magari avere la possibilità di fissare  contestualmente un’icona che lo raffiguri, è come aprire uno scenario su  cui concentrare l’attenzione.  
                          Le parole guidano l’immaginazione e l’animo a quel determinato episodio  o momento della vita di Cristo. 
                           
                          Nella spiritualità che si è sviluppata nella Chiesa, sia la venerazione  di icone che le molte devozioni ricche di elementi sensibili, come anche lo  stesso metodo proposto da Sant’Ignazio di Lojola negli Esercizi Spirituali,  hanno fatto ricorso all’elemento visivo e immaginativo (la compositio loci) ritenendolo di grande aiuto  per favorire la concentrazione dell’animo sul mistero. 
                           
                          E’ una metodologia, del resto, che corrisponde  alla logica stessa dell’Incarnazione: Dio ha voluto prendere, in Gesù,  lineamenti umani. E’ attraverso la sua realtà corporea che noi veniamo condotti  a prendere contatto con il suo mistero divino. 
                          A questa  esigenza di concretezza risponde anche l’enunciazione dei vari misteri del  Rosario. 
                           
                          Certo,  essi non sostituiscono il Vangelo e neppure richiamano tutte le sue pagine. Il  Rosario pertanto non sostituisce la lectio divina, al contrario la  suppone e la promuove. 
                          Ma se i misteri contemplati nel rosario, anche con il  completamento dei mysteria lucis, si limitano alle linee fondamentali  della vita di Cristo, da essi l’animo può facilmente spaziare nel resto del  Vangelo, soprattutto quando il Rosario  è  recitato in particolari momenti di prolungato raccoglimento” (S. Giovanni Paolo  II, R. V. M. n. 29). 
                        2 -   L’ascolto della Parola di Dio 
                        “Per dare fondamento biblico e maggiore profondità alla meditazione, è  utile che l’enunciazione del mistero sia seguita dalla proclamazione di un  passo biblico corrispondente che, a seconda delle circostanze, può essere  più o meno ampio. Le altre parole infatti non raggiungono mai l’efficacia  propria della parola ispirata. Questa va ascoltata  con la certezza che è Parola di Dio, pronunciata ‘per l’oggi e ‘per me’. 
                          Accolta  così entra nella metodologia di ripetizione del Rosario senza suscitare la noia  che sarebbe causata dal semplice richiamo di un’informazione ormai ben  acquisita. No, non si tratta di riportare alla memoria un’informazione, ma di lasciar  ‘ parlare’ Dio. 
                           
                        In qualche  occasione solenne e comunitaria, questa parola può essere opportunamente  illustrata da qualche breve commento” (S. Giovanni Paolo II, R. V. M. n.  30). 
                        3 - Il  silenzio 
                        “L’ascolto  e la meditazione si nutrono di silenzio. 
                         
  E’ opportuno che, dopo l’enunciazione del mistero e la proclamazione  della Parola, per un congruo periodo di tempo ci si fermi a fissare lo sguardo  sul mistero meditato, prima di iniziare la preghiera vocale. 
  La riscoperta del  valore del silenzio è uno dei segreti per la pratica della contemplazione e  della meditazione. Tra i limiti di una società fortemente tecnologizzata e  mass-mediatica, c’è anche il fatto che il silenzio diventa sempre più  difficile. 
  Come nella Liturgia sono raccomandati i momenti di silenzio, anche  nella recita del Rosario una breve pausa è importante dopo l’ascolto della  Parola di Dio, mentre l’animo si fissa sul contenuto di un determinato mistero”  (Idem, ibidem, n. 31). 
                        4 - Il  “Padre nostro” 
                        “Dopo l’ascolto della Parola e la localizzazione è naturale che l’animo  si innalzi  verso il Padre.  
                          Gesù, in ciascuno dei suoi misteri, ci  porta sempre verso il Padre, a cui Egli continuamente si rivolge, perché nel  suo ‘seno’ riposa (Gv 1, 18). Nell’intimità del Padre ci vuole introdurre,  perché diciamo con lui “Abbà, Padre” (Rm 8, 15, Gal 4, 6). E’ in  rapporto al Padre che Egli ci fa fratelli suoi e fratelli tra di noi,  comunicandoci lo Spirito che è suo e del Padre insieme. 
  Il Padre nostro posto quasi come fondamento della meditazione  cristologico-mariana  che si sviluppa  attraverso la ripetizione dell’Ave Maria, rende la meditazione del  mistero, anche quando è compiuta in solitudine, un’espressione ecclesiale”  (Idem, Ibidem, n. 32). 
                        5 - Le  dieci “Ave Maria” 
                        “E’ questo l’elemento più corposo  del Rosario e insieme quello che ne fa una preghiera mariana per eccellenza. Ma  proprio alla luce dell’Ave Maria ben compresa, si avverte con chiarezza  che il carattere mariano non solo non si oppone a quello cristologico, ma anzi  lo sottolinea e lo esalta. 
                           
 La prima parte dell’Ave Maria,  infatti, desunta dalle parole rivolte a Maria dall’angelo Gabriele e da  sant’Elisabetta, è contemplazione adorante del mistero che si compie nella Vergine  di Nazaret. Esse esprimono, per così dire, l’ammirazione del cielo e della  terra e fanno, in certo senso, trapelare l’incanto di Dio stesso nel  contemplare il suo capolavoro – l’Incarnazione del Figlio nel grembo Verginale  di Maria -, nella linea di quel gioioso sguardo della Genesi (Gn 1, 31), di  quell’originario “pathos con cui Dio, all’alba della creazione, guardò  all’opera delle sue mani”.  
 Il ripetersi, nel Rosario, dell’Ave Maria, ci  pone sull’onda dell’incanto di Dio: è giubilo, stupore, riconoscimento del più  grande miracolo della storia.  E’ il  compimento della profezia di Maria: D’ora in poi tutte le generazioni mi  chiameranno beata (Lc 1, 48). 
                           
                          Il baricentro dell’Ave Maria, quasi  cerniera tra la prima e la seconda parte, è il nome di Gesù. 
                           
                          Talvolta,  nella recitazione frettolosa, questo baricentro sfugge, e con esso anche  l’aggancio al mistero che si sta contemplando. Ma è proprio dall’accento che si  dà al nome di Gesù e al suo mistero che si contraddistingue una significativa e  fruttuosa recita del Rosario. 
                           
                          Già il B. Paolo VI ricordò, nell’Esortazione  apostolica Marialis cultus,  l’uso  praticato, in alcune regioni di dar rilievo al nome di Cristo, aggiungendovi  una clausola evocatrice del mistero che si sta meditando. E’ un uso lodevole,  specie nella recita pubblica. 
                          Esso esprime con forza la fede cristologica,  applicata ai diversi momenti della vita del Redentore. 
                          E’ professione di  fede e, al tempo stesso, aiuto a tener desta la meditazione, consentendo a  vivere la funzione assimilante, insita nella ripetizione dell’Ave Maria,  rispetto al mistero di Cristo. 
                          Ripetere il nome di Gesù – l’unico nome nel  quale ci è dato di sperare salvezza (At 4, 12) - intrecciato con quello della  Madre Santissima, e quasi lasciando che sia Lei stessa a suggerirlo a noi,  costituisce un cammino di assimilazione, che mira a farci entrare sempre più  profondamente nella vita di Cristo. 
                           
                          Dallo specialissimo rapporto con  Cristo, che fa di Maria la Madre  di Dio, la Theotòkos,  deriva, poi, la forza della supplica con la quale a Lei ci rivolgiamo nella  seconda parte della preghiera, affidando alla sua materna protezione la nostra  vita e l’ora della nostra morte” (Idem, ibidem, n. 33). 
                         
                        6 - Il  “Gloria 
                        “La dossologia trinitaria è il  traguardo della contemplazione cristiana. 
   Cristo è infatti la via che ci  conduce al Padre nello Spirito. 
    
 Se percorriamo fino in fondo questa  via, ci ritroviamo continuamente di fronte al mistero delle tre Persone divine  da lodare, adorare, ringraziare. E’ importante che il Gloria, culmine  della contemplazione, sia messo bene in evidenza nel Rosario. Nella recita  pubblica potrebbe essere cantato, per dare opportuna enfasi a questa  prospettiva strutturale e qualificante di ogni preghiera cristiana. 
            
 Nella misura in cui la meditazione  del mistero è stata attenta, ravvivata di   Ave in Ave dall’amore per Cristo e per Maria, la glorificazione  trinitaria di ogni decina, lungi dal ridursi ad una rapida conclusione,  acquista il suo giusto tono contemplativo, come per elevare l’animo all’altezza  del Paradiso e far rivivere, in qualche modo, l’esperienza del Tabor,  anticipazione della contemplazione futura: "E’ bello per noi stare qui” (Lc  9, 33) (Idem, ibidem n. 34). 
                        7 - La  giaculatoria finale 
                        “Nella pratica corrente del  Rosario, dopo la dossologia trinitaria segue una giaculatoria, che varia a  seconda delle consuetudini. 
                        Senza nulla togliere al valore di tali invocazioni,  sembra opportuno rilevare che la contemplazione dei misteri potrà meglio  esprimere tutta la sua fecondità, se si avrà cura di far sì che ciascun mistero  si concluda con una preghiera volta ad ottenere i frutti specifici della  meditazione di quel mistero.  
                        In questo modo il Rosario potrà esprimere con  maggiore efficacia il suo legame con la vita cristiana. 
                        Lo suggerisce una bella  orazione liturgica, che ci invita a chiedere di poter giungere, meditando i  misteri del Rosario, ad “imitare ciò che essi contengono e ad ottenere ciò che  promettono". 
                           
                        Tale preghiera finale potrà ispirarsi, come già succede,  a una legittima varietà.  Il Rosario  acquista in tal modo anche una fisionomia più adeguata alle varie tradizioni  spirituali e alla varie comunità cristiane. In questa prospettiva è auspicabile  che si diffondano, col debito discernimento pastorale, le proposte più  significative, magari sperimentate in centri e santuari mariani particolarmente  attenti alla pratica del Rosario, in modo che il Popolo di Dio possa avvalersi  di ogni autentica ricchezza spirituale, traendone nutrimento per la propria  contemplazione” (Idem, ibidem, n. 35). 
                        8 - La Corona 
                        “Strumento tradizionale  per la recita del Rosario  è la corona” 
                          Serve per registrare il  succedersi delle ‘Ave Maria’. 
   Non solo, però: 
   
  - “La corona converge  verso il Crocifisso che apre così e chiude il cammino stesso dell’orazione. In  Cristo è centrata  la vita e la preghiera  dei credenti. Tutto parla di Lui, tutto tende a Lui, tutto, mediante Lui, nello  Spirito Santo, giunge al Padre” 
  - “Bello è anche  estendere il significato della corona al nostro rapporto reciproco, ricordando  con essa il vincolo di comunione e di fraternità che tutti ci lega in Cristo”. 
                        9 – Avvio e chiusa 
                        “Sono vari, nella prassi  corrente, i modi di introdurre il Rosario nei diversi contesti ecclesiali. 
                        - In alcune regioni, si  suole iniziare con l’invocazione del Salmo 69: 
                         
                        ‘O Dio, vieni a salvarmi; Signore, vieni presto in mio aiuto’ 
                         
                        Quasi ad alimentare  nell’orante la consapevolezza della propria indigenza; 
                        - altrove, invece,  l’avvio avviene con la recita del ‘Credo’, quasi a mettere la professione di  fede a fondamento del cammino contemplativo che si intraprende. 
                        Questi e simili modi, nella misura in cui ben  dispongono l’anima alla contemplazione, sono usi ugualmente legittimi”  (S. Giovanni Paolo II, R. V. M., n. 36). 
                   
                       
                           
                        Tanti, per  quante sono le sensibilità spirituali delle persone che pregano, possono essere  i modi di pregare il Rosario. 
                        Si può pregare pensando: 
                           
  - alla  enunciazione del ‘mistero’, dunque alle vicende umane di Gesù e di Maria, 
                          - a Dio,  secondo le sante ispirazioni che Lui stesso, Dio, ci suggerisce, 
                          - alla  Madonna, 
                        - alla o alle  persone per le quali si vuole offrire a Dio quella preghiera ecc. ecc 
                         
                        Eccone due. 
                         
                           
                        e) Benedetto XVI da ‘Gesù di Nazareth" 
                        Può essere pregato,  tenendo presente quanto il Papa Benedetto  XVI suggerisce nel secondo splendido volume ‘Gesù di Nazaret’, riguardo  alla preghiera del Signore. 
                           
                          Padre nostro,: 
  -  che sei nei cieli dei cieli, 
  - sia santificato e  benedetto sempre il tuo santissimo nome e realtà di Padre; 
                          - venga il tuo regno  e sia giustizia, amore e pace nella mia vita e nel cuore di tutti gli uomini; 
                          - sia fatta la tua  volontà santissima che vuole che  tutti gli uomini si salvino e  giungano alla conoscenza della verità e sia salvezza per tutti come in cielo così in terra. 
                           
                          Dacci  oggi il nostro pane quotidiano: 
                          - la tua Parola, che è Spirito e vita  
                          - la tua Persona che è Via, verità e vita; 
                          - l’Eucaristia, che è Il Pane vero disceso dal cielo del quale chi ne mangia non conoscerà la morte  eterna,  perché Tu, Signore,  lo risusciterai nell’ultimo giorno; 
                          - il necessario per la vita  di ogni giorno; e dacci la volontà di condividerlo, con buona grazia, con chi  non l’ha. 
                           
                          Rimetti  a noi i nostri debiti,  
                          e aiutaci perché anche  noi vogliamo rimettere di cuore a tutti i nostri debitori, sull’esempio di Te  che perdoni sempre tutti i nostri peccati.                         
                           
                          E non  ci indurre in tentazione, 
                          ma nei momenti della  prova inevitabile  
                          - dacci la saggezza e la  determinazione di seguire sempre i tuoi suggerimenti  
                          - dacci la forza di non  soccombere ad essa, 
                        - Ma liberaci dal  male, da ogni male fisico o morale. 
                         
                         
                        
                         
                           
                          Ave , 
                           
                          - esulta,  gioisci,   rallegrati, Piena di  grazia: 
                          di ogni grazia, anche dell’innocenza originale; 
                          noi ci congratuliamo  perché 
                           
                          - il  Signore è con te,  
                          con presenza fisica e morale,  
                          hai deciso di essere sempre con Lui. 
                           
                          - Benedetta e Beata sei Tu fra le donne, 
                          * perché hai ascoltato,   
   conservato nel cuore, 
    meditato e  
    messo in pratica la parola del 
    frutto benedetto del tuo seno:  Gesù.                         
 
* perché hai creduto nell’adempimento della 
   parola del Signore,   
    ti sei fidata di Dio;  
    in te si compiranno le 
    promesse del Signore: 
 
*- perché hai  concepito,  
   generato,  
   nutrito di Te, 
   accudito,  
   protetto la Vita del frutto benedetto del  tuo 
   seno: GESU’.                         
                           
                          Santa  Maria e Gloria al Padre non sono preghiere con base Scritturistica. 
                           
                        La dossologia “Conformemente ad un orientamento comune alla  pietà cristiana, chiude la preghiera con la glorificazione di Dio Uno e Trino”  (B. Paolo VI, Marialis cultus, n.  50/d)  e si dice a conclusione di ogni  decade. 
                        La Santa Maria  è una Supplica ecclesiale                           inserita  quando il Rosario era ormai completato.  
   Quasi a conclusione. 
                          Come il Gloria al Padre… 
                           
                          In diverse Diocesi, si prega anche la Santa Maria solo alla fine  di ogni decina. 
                           
                        Dovunque il ‘saluto angelico’ viene ripetuto dieci volte, a due cori  alternati. 
                         
                        Molto bello ‘il saluto angelico’ nelle Diocesi nelle quali esso viene  diviso così: 
                          - Ave (Maria), piena di grazia, il Signore è con te (saluto di Gabriele), 
                          - Benedetta sei tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù  (benedizione di S. Elisabetta). 
            
Perché questo modo di pregare è meraviglioso?  Per vari motivi. Eccone alcuni. 
 
a) Gabriele  ed Elisabetta vengono impersonati da due gruppi dialoganti; 
 
b) la  preghiera conserva un carattere gioioso, giocondo e laudativo (il Rosario con  le Litanie i nostri vecchi li chiamavano ‘Le Laudi della Madonna’); 
 
c) è così che  si pregava il Santo Rosario nelle prime due fasi della sua formazione.                         
 
d) sia la Santa Maria che  la Dossologia (che vengono tardi)  concludono in bellezza la preghiera del S. Rosario. 
                          (Vedi appendice seconda). 
                        .                                     
                        f) – Il ‘Padre’  secondo S. Francesco d’Assisi 
                 2 -  Meravigliosa e ricchissima è anche la parafrasi che fa S. Francesco d’Assisi sulla preghiera del Signore. 
                           Ogni parola è soggetto concreto per una meditazione. Eccola: 
               
“Santissimo Padre nostro: 
 
                           Creatore,  
                           Redentore,  
                           Consolatore e  
                        Salvatore  nostro, 
                         
                        Che sei nei cieli : 
                         
                   negli Angeli  e nei Santi, 
                   - illuminandoli  a conoscere che Tu, Signore, sei luce;  
                   -  infiammandoli ad amare perché Tu, Signore, sei amore; 
                   - inabitando in essi,  pienezza della loro gioia, perché Tu, 
                   Signore,  
                   sei il sommo  bene,  
                   eterno,  
                   dal quale  viene ogni bene,                          
                   senza il  quale non vi è alcun bene.                  
                    
                   Sia santificato il tuo nome: 
                    
                   si faccia più  chiaro in noi il concetto di te,  
                   perché noi  conosciamo quale sia 
                    
                   l’ampiezza dei tuoi  benefici, 
                   l’estensione delle tue  promesse, 
                   la sublimità della  tua maestà,  
                   la profondità dei  tuoi giudizi;                  
                    
                          Venga il tuo regno 
                           
                          affinché tu  regni in noi per mezzo della grazia 
                          e ci faccia  giungere al tuo regno ove v’è di te 
                   una visione senza ombre,  
                   un amore perfetto,       
                   un’unione felice,  
                   un godimento senza fine. 
                           
                          Sia fatta la tua volontà: 
                           
                          - affinché ti amiamo con tutto il cuore, 
                   sempre pensando  a te; 
                   - con tutta l’anima,  
                   sempre  desiderando te; 
                   - con tutta la mente,  
                   - orientando  a te tutte le nostre intenzioni;       
                   e in ogni cosa cercando il tuo nome 
                   - spendendo  tutte le nostre energie e sensibilità dell’anima e del corpo a servizio del tuo  amore e non per altro; e affinché amiamo il nostro prossimo come  noi stessi,  
                   - trascinando  tutti con ogni nostro potere al tuo amore,  
                   - godendo dei  beni altrui come dei nostri,  
                   - compatendoli  nei mali, 
                   - e non  recando mai offesa a nessuno.                  
                           
                        Il nostro pane quotidiano: 
                         
                        il tuo  diletto Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, dà a noi oggi: 
                   a ricordo 
                   e a riverenza  
                   e  comprensione di quell’amore che ebbe per noi, 
                   e di tutto ciò che  per noi disse, 
                   fece e 
                   patì.                  
                    
                   E rimetti a noi i nostri debiti: 
                    
                   per la tua  ineffabile  misericordia,  
                   in virtù  della passione del Figlio tuo  
                   e per  l’intercessione e i meriti della beatissima Vergine Maria  
                   e di tutti i  tuoi eletti.                  
                    
                   Come  noi li rimettiamo ai nostri debitori: 
                    
                   e ciò che noi  non sappiamo pienamente perdonare,  
                   tu, Signore,  fa’ che pienamente lo perdoniamo,  
                   sì che  
                   - amiamo  veramente i nostri nemici per amor tuo e  
                   - intercediamo  devotamente per loro presso di te, 
                   - non  rendendo a nessuno male per male, e 
                   - sforzandoci  di giovare a tutti in te sempre.                  
                    
                   E non ci indurre in tentazione: 
                    
                   nascosta o  manifesta,  
                   improvvisa o  importuna.                  
                    
                   E liberaci dal male: 
                    
 passato, presente e futuro. Amen.” 
                 “Seguendo  l’esempio dei nostri piissimi padri e antenati, ricorriamo a Maria, nostra  santa Regina; e concordemente scongiuriamo Maria, Madre di Gesù Cristo e madre  nostra: “Mostrati Madre nostra, e per mezzo tuo, accolga le nostre preghiere  colui che, nato per noi, volle essere tuo” Figlio (Sacra Liturgia). 
                    
                  
                   
         
           
         Due voci di fedeli
         Da  GREGORIO ALASTRUEY 
         1 -  “Non tutti i misteri sono atti immediati e formali della Santissima Vergine, ma  anche quelli che riguardano il Figlio toccano intimamente la Madre, perché – come scrive  Ruet de Jurnel – ‘In nessun posto i gaudi, i dolori e le glorie di Gesù si riflettono  come sul cuore di Maria. La   Madre è stata lo specchio del Figlio: specchio di gioia,  specchio di pena, specchio di gloria’” (La SS. Vergine  Maria, II, p.420). 
         2 -  “L’orazione domenicale supera le altre orazioni,  
           - sia  per l’autorità del Dottore, perché fu detta dalla bocca dello stesso Cristo  quando insegnò agli apostoli a pregare; 
           -  sia per la brevità delle parole, per cui s’impara e si recita facilmente; 
           -  sia per la sufficienza delle petizioni, perché contiene tutto ciò che è  necessario alla vita spirituale e corporale; 
           -  sia in fine per la fecondità dei misteri, perché racchiude sacramenti veramente  immensi” (Durando, Rational. Div. Offic., I, IV). 
           
         PRATICA DEL ROSARIO
           
         
           
         La voce del Papa 
         1 - “Questa pratica, lungi dall’essere  incompatibile con la dignità di Dio – come se insinuasse che noi dobbiamo  confidare più in Maria che in Dio stesso – ha al contrario una particolarissima  efficacia nel commuoverlo e rendercelo propizio. 
   Infatti la fede cattolica ci insegna  che noi dobbiamo pregare non solo Dio, ma anche i santi” (Conc. Di Trento,  Sess.XXV, De invocatione, venerazione et  reliquiis sanctorum) 
    
   2 – “Dio,  come sorgente di tutti i beni, ha voluto Maria e i santi come intercessori”  (Leone XIII, Augustissimae Virginis,  12 settembre 1897). 
    
   3 - “Questa  pratica di pietà, venerabili fratelli, mirabilmente diffusa da S. Domenico non  senza il supremo suggerimento e ispirazione della Vergine Madre di Dio, è senza  dubbio facile per tutti, anche per le persone poco istruite e semplici. 
    
   A proposito è da notare che tanto la pietà quanto l’amore, pur  rinnovando tante e tante volte le stesse parole, non per questo ripetono sempre  la stessa cosa, ma sempre esprimono qualcosa di nuovo, sgorgante dall’intimo  sentimento della carità. 
   E inoltre questo modo di pregare ha il profumo della semplicità  evangelica  e richiede l’umiltà dello  spirito; sprezzata la quale, come il divin Redentore insegna, ci è impossibile  l’acquisto del regno celeste: Vi dico, in  verità, che se non vi farete piccoli come i fanciulli, non  entrerete nel regno dei cieli (Mt 18, 3). 
   . 
   Tuttavia se il nostro secolo, nella sua superbia, irride e  rifiuta il Rosario mariano, una innumerevole  moltitudine di uomini santi di ogni età, di ogni condizione, lo hanno sempre  avuto carissimo, lo hanno recitato con grande devozione e in ogni momento lo  hanno usato, come arma potentissima,  
           - per fugare  i demoni,  
           - per  conservare integra la vita,  
           - in una parola -  
           - per il  conseguimento della vera pace agli uomini.  
            
           Né mancarono uomini insigni per dottrina e per sapienza che, sebbene  intensamente occupati nello studio e nelle ricerche scientifiche, neppure per  un giorno hanno tralasciato di pregare in ginocchio e fervorosamente, dinanzi  all’immagine della Vergine, in questa piissima forma. 
           Così pure si fecero uguale dovere re e principi, quantunque pressati  dalle occupazioni e dagli affari più urgenti. 
           Questa mistica corona, dunque, si trova e scorre non solo nelle mani  della povera gente, ma è onorata anche da cittadini di ogni ordine sociale”  (Pio XI, Ingravescentibus malis, 29  sett. 1937). 
            
           4 - “Questo  soave ricordo della nostra età giovanile, col passare degli anni, non ci ha mai  abbandonato, e neppure si è affievolito; anzi – lo diciamo con paterna  confidenza – esso vale a rendere caro assai al Nostro spirito il Santo Rosario  che non tralasciamo mai di recitare intero in ogni giorno dell’anno: atto di  pietà mariano che soprattutto desideriamo compiere con particolare fervore nel  mese di ottobre” (S. Giovanni XXIII,  Grata recordatio, 26 settembre 1959). 
            
           5 - “Abbiamo  indicato alcuni principi, atti a dare nuovo vigore al culto della Madre del  Signore; ora è compito delle Conferenze episcopali, dei responsabili delle  comunità locali, delle famiglie religiose, restaurare sapientemente pratiche ed  esercizi di venerazione verso la Beata   Vergine, assecondare l’impulso creativo di quanti, per  genuina ispirazione religiosa o per sensibilità pastorale, desiderano dare vita  a nuove forme”. (B. Paolo VI, Marialis  cultus, n. 40). 
            
           6 - “Per  comprendere il Rosario, bisogna entrare nella dinamica psicologica che è  propria dell’amore. 
           Una cosa è chiara: se la ripetizione dell’’Ave Maria’ si rivolge  direttamente a Maria, con Lei e attraverso di Lei è in definitiva a Gesù che va  l’atto di amore. 
           La ripetizione si alimenta del desiderio di una conformazione sempre  più piena a Cristo, vero ‘programma’ della vita cristiana. 
           S. Paolo ha enunciato questo programma con parole infuocate: "Per me vivere è Cristo e il morire un  guadagno" (Fil 1, 21). 
           E ancora: "Non sono più io che  vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2, 20), (S. Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae n. 26). 
            
           7 - “L’ideale sarebbe pregare il Rosario ‘intero’ ogni giorno (come  faceva S. Giovanni XXIII), ma, tenendo conto che “Molti non potranno  recitarne che una parte, suggerisco:  
           - lunedì e giovedì i misteri ‘della gioia’, 
           - martedì e venerdì i misteri ‘del dolore’ 
           - Mercoledì, sabato e domenica i misteri ‘della gloria’. 
           I ‘misteri della luce’? 
           Al giovedì, spostando al sabato i misteri ‘della  gioia’. 
           Questa indicazione non intende limitare una  conveniente libertà nella meditazione personale e comunitaria, a seconda delle  esigenze spirituali e pastorali e soprattutto delle coincidenze liturgiche che  possono suggerire opportuni spostamenti. 
           Ciò che è veramente importante è che il Rosario sia  sempre più concepito e sperimentato come itinerario contemplativo” (S. Giovanni  Paolo II, Rosarium Virginis Mariae  n. 38). 
            
           8 - “Una preghiera così  facile e al tempo stesso così ricca, merita davvero di essere riscoperta dalla  comunità cristiana”  (S. Giovanni Paolo  II, Rosarium Virginis Marae, n. 43). 
            
           9 - “Io  stesso, poi, non ho tralasciato occasioni per esortare alla frequente recita  del Rosario, 
           Fin dai miei anni giovanili questa preghiera ha avuto un posto  importante nella mia vita spirituale. Me lo ha ricordato con forza il mio  recente viaggio in Polonia, e soprattutto la visita al Santuario di Kalvaria.  Il Rosario mi ha accompagnato nei momenti della gioia e in quelli della prova. 
           Ad esso ho consegnato tante preoccupazioni, in esso ho trovato sempre  conforto.  
           Ventiquattro anni fa, il 29 ottobre 1978, ad appena due settimane  all’elezione alla Sede di Pietro, quasi  aprendo il mio animo, così mi esprimevo: ‘Il Rosario è la mia preghiera prediletta’.  
           Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua  profondità. […] Si può dire che il Rosario è, in un certo modo, il  commento-preghiera dell’ultimo capitolo della Costituzione “Lumen gentium”  del  Vaticano II, capitolo che tratta  della mirabile presenza della Madre di Dio nel mistero di Cristo e della  Chiesa. Difatti sullo sfondo delle parole ’Ave Maria’ passano davanti agli  occhi dell’anima i principali episodi della vita di Gesù Cristo. Essi si  compongono insieme dei misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi e ci mettono in  comunione viva con Gesù attraverso – potremmo dire – il Cuore della sua Madre.  Nello stesso tempo il nostro cuore può racchiudere in queste decine del Rosario  tutti i fatti che compongono la vita dell’individuo, della famiglia, della  nazione, della Chiesa e dell’umanità. Vicende personali e vicende del prossimo  e, in modo particolare, di coloro che ci sono più vicini, che ci stanno a  cuore.  Così la semplice preghiera del  Rosario batte il ritmo della vita umana. 
           Con queste parole, miei cari fratelli e sorelle, immettevo nel ritmo  quotidiano del Rosario ‘il mio primo anno di Pontificato’. Oggi ‘all’inizio del  ventiquattresimo anno di servizio come successore di Pietro’ desidero fare  altrettanto. 
           Quante grazie ho ricevuto dalla Vergine   attraverso il Rosario: Magnificat  anima mea Dominum! 
           Desidero elevare il mio grazie al Signore con le parole della sua  Madre  Santissima, sotto la cui  protezione ho posto il mio ministero petrino: ‘Totus tuus’” (S. Giovanni Paolo  II, Rosarium Virginis Mariae n. 2). 
            
           10 - “C’è chi  pensa che la centralità della Liturgia, giustamente sottolineata dal Concilio  Ecumenico Vaticano II, abbia come necessaria conseguenza una diminuzione dall’importanza  del Rosario. 
           In realtà, come precisò il B. Paolo VI, questa  preghiera non solo non si oppone alla  Liturgia, ma ‘le fa da supporto’, giacché ben la introduce e la riecheggia,  consentendo di viverla con pienezza di partecipazione interiore, raccogliendone  frutti nella vita quotidiana. 
           Forse c’è anche chi teme che essa possa risultare poco ecumenica, per  il suo carattere spiccatamente mariano. In realtà essa si pone nel più limpido  orizzonte di un culto alla Madre di Dio, quale il Concilio l’ha delineato: un  culto orientato al culto cristologico della fede cristiana, in modo che ‘quando  è onorata la Madre,  il Figlio […] sia debitamente conosciuto, amato, glorificato’. Se riscoperto in  modo adeguato, il Rosario è un aiuto, non certo un ostacolo all’ecumenismo” (S.  Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis  Mariae,  n. 4) 
            
           11 - “Il  Rosario ci trasporta misticamente accanto a Maria impegnata a seguire la  crescita umana di Cristo nella casa di Nazaret.   
           Ciò le consente di educarci e di plasmarci con la medesima  sollecitudine, fino a che Cristo non sia formato in noi pienamente (Gal 4, 19). 
           Questa azione di Maria totalmente fondata su quella di Cristo e ad essa  subordinata, ‘non impedisce minimamente l’unione immediata dei credenti in  Cristo, ma la facilita’” (S. Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, n. 15). 
           
                         
                           
                        SUGGERIMENTI
In ‘La Pietà popolare’ è detto: “A  questo proposito noi riteniamo opportuno precisare che le varianti vanno viste  non come disordine o anarchia, ma come ricchezza e segno di vita, specie in una  preghiera che, per chi è poco abituato o capace di meditazione; essendo  ripetitiva, potrebbe diventare pesante” (p. 62). 
                           L’autore di  quel manuale di preghiere cita 17 ‘varianti’, ma assicura che vengono offerte  “Solo quelle menzionate in documenti pontifici da Paolo VI in poi; e ciò  non  perché quelle elencate dai Pontifici  precedenti siano superate o non importanti, ma per non appesantire il manuale”. 
                        Per chi  volesse conoscerle tutte e 17 (e, ripetiamo, sono una piccolissima parte)  rinviamo al testo indicato.                         
                         
                        Qui, come esempio, ne riportiamo alcune, indicate con i  numeri che hanno in quella pubblicazione:  
1 – La citazione del passo  evangelico, che segue l’enunciazione del mistero, “A seconda delle circostanze, può essere più o meno ampia. 
                           2 – I limiti imposti dalle citazioni  non impediscono all’orante di “Spaziare  sul resto del Vangelo, soprattutto quando il Rosario è recitato in particolari  momenti di prolungato raccoglimento”. 
                           3 – La Parola di Dio “In qualche occasione solenne e comunitaria…  può essere opportunamente illustrata da qualche breve commento”. 
                           4 – Si può aggiungere, dopo la  dossologia (), “Una preghiera volta ad  ottenere i frutti specifici della meditazione di quel mistero”. 
                           5 – Si può iniziare la recita  del Rosario con l’invocazione del Salmo 69: “O Dio, vieni a salvarmi;  Signore, vieni presto in mio aiuto”. 
                           6 – Queste indicazioni,  precisa S. Giovanni Paolo II, non intendono “Limitare una conveniente libertà nella meditazione personale e  comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e soprattutto  delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni adattamenti”.  
                          
                         
                          
                        PREGHIERE A MARIA
                        Dai  documenti pontifici pastorali 
                        N. B. = Esplicite  e numerose  sono le testimonianze dei Papi circa la Mediazione della Madonna. 
                          I Padri della Chiesa sono unisoni e lo affermano con poche parole, come  un fatto acquisito. 
                        1 - “O Vergine santissima,  
                          - nessuno ha piena conoscenza di Dio, se non per te  
                          - nessuno si salva se non per te; Madre di Dio, 
                        - nessuno riceve doni dalla misericordia divina, se non per te”  (In ‘Leone XIII, Adiutricem populi"). 
                         
                        2 - “Per te gli apostoli predicarono ai popoli la dottrina della  salvezza; 
                          - per te la santa Croce è lodata e adorata nel mondo 
         intero; 
- per te i demoni sono messi in fuga e l’uomo è 
        richiamato in cielo; 
- per te ogni creatura, stretta dagli errori dell’idolatria, è 
        ricondotta alla conoscenza della verità; 
- per te i fedeli sono pervenuti al battesimo e in ogni parte del mondo  sono fondate le chiese” (S. Cirillo di Alessandria, Hom contra Nestorium) (In  ‘Leone XIII, Adiutricem populi"). 
 
 3 - “Ave, 
- o bocca sempre eloquente degli apostoli, 
- o solido fondamento della fede, 
- o rocca inconcussa della Chiesa” (in un Inno dei Greci). 
                         
                        4 -“Ave: per te noi siamo stati annoverati tra i cittadini della  Chiesa una, santa, cattolica e apostolica” (S. Giovanni Damasceno, Or. In Annunc. Dei Genitricis) (In ‘Leone  XIII, Adiutricem populi"). 
                         
                        5 - “Ave, divina sorgente da cui i fiumi dell’eterna sapienza,  scorrendo con le purissime e limpidissime acque dell’ortodossia, abbattono la  moltitudine degli errori” (S. Germano di Costantinopoli, Or. In Deip. Praesentatione, n. 14)   (In ‘Leone XIII, Adiutricem populi"). 
                         
                        6  - “Rallegrati, giacché tu sola sei riuscita a stroncare tutte le eresie  del mondo intero” (off. B. M. V.) (In  ‘Leone XIII, Adiutricem populi"). 
                         
                        7 - “Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito al  mondo che uno che sia ricorso alla tua protezione, che abbia implorato il tuo  aiuto, che abbia invocato la tua intercessione, sia stato da te abbandonato”  (S. Bernardo) (In ‘Leone XIII, Iucunda  semper"). 
                         
                        8 - “Ti prego, ti prego, o Vergine santa,  
                        -  che io abbia Gesù da quello  Spirito, dal quale tu stessa hai generato Gesù.  
                        - Riceva l’anima mia Gesù per opera di quello Spirito, per il quale la  tua carne ha concepito lo stesso Gesù (). 
                        - Che io ami Gesù in quello stesso Spirito, nel quale tu lo adori come  Signore e lo contempli come Figlio” (S. Ildefonso, supplica) (In ‘Leone XIII,   Adiutricem populi", (5  settembre 1995). 
                         
                         9 -“(Vergine santa),  “Impetraci, quanto mai è accetto a Dio” (S. Cirillo di Alessandria, De fide al Pulcheriam et sorores reginas)  (In ‘Leone III, Adiutricem populi"). 
                         
                        10 - E ancora oggi i greci rivolgono questa preghiera: ‘O Vergine tutta  pura, che puoi avvicinarti senza timore al tuo Figlio, pregalo, o tutta santa,  perché egli doni la pace al mondo e ispiri un medesimo sentimento a tutte le  chiese; e noi ti acclameremo’ (Men. 5 mail, ‘teothochion’  post od. IX de S. Irene V. M.). 
                           
                          11 - “Guarda dunque con materna clemenza tutti i tuoi figli, o Vergine  santissima! 
                          - Vedi l’ansietà del sacri pastori,   per timore che i loro greggi siano agitati da un’orrida tempesta di  mali; 
                          - vedi l’angoscia di tanti uomini, padri e madri di famiglia, che,  inquieti per la sorte propria e dei loro figli, sono turbati da acerbi affanni. 
                          - Ammansisci l’animo dei belligeranti, e infondi loro ‘pensieri di  pace’;  
                          - fa che Dio, vindice di ogni ingiustizia, volgendosi a misericordia,  restituisca i popoli alla tranquillità e li conduca per lunga durata di tempi  alla vera prosperità” (B. Paolo VI, Christi  Matri, 15 settembre 1966). 
                           
                          12 - “Respice stellam, invoca Mariam!” ‘Guarda la stella, invoca  Maria’(S. Bernardo, in S. Giovanni XXIII, L’ottobre  che ci sta innanzi, 28 settembre 1960).  
                           
                         
                       
                           
                         PREGHIERE DAI SANTI E DALLA LITURGIA
13 -“A te  quindi, o immacolata e mediatrice del mondo, dirigo le suppliche con cuore  contrito,…  
                           Dopo il  Paraclito un altro consolatore; 
                           dopo il  Mediatore la Mediatrice  di tutto il mondo… 
                        Salve eccellentissima mediatrice di Dio e degli uomini” (S. Efrem Syri testimonia de B. M. V.  meditatio,  ETI, ann. IV, fasc. II). 
                         
                        14-“Salve  mediatrice della legge e della grazia, sigillo e firma del Vecchio e del Nuovo  Testamento” (S. Andrea di Creta, Or. 3,  De Vir. M. nativitate).                         
    
  15 -“Deh,  placa il Signore per la comune miseria, perché vivendo quaggiù abitasti una  piccola porzione della terra; ma salita dalla terra al cielo tutto il mondo ti  abbraccia come propiziatorio comune” (S. Andrea di Creta, Enc. 2, Dormit. Deiparae,, c. VIII). 
   
  16 -“Per te  sono venuti, vengono e verranno, dal primo Adamo fino alla consumazione dei  secoli, tutto l’onore, la gloria, la santità agli apostoli, ai profeti, ai  giusti, agli umili di cuore, e in te, o piena di grazia, si allieterà ogni  creatura” (S. Efrem, ETL, ann. 4, fasc.  2, apr. 1927). 
   
  17 - “Eva  diede il frutto della morte, ma a te toccò in sorte di dare il pane della vita.  Perciò gridi: Venite  qui  a  mangiare il mio pane, il pane della vita e bevete il sangue di Gesù” (Congr.  Dai Riti, Congresso  eucaristico di Sydney, In ‘Rivista  Eucaristica del  Clero’   an.  VIII, n.   10, 1928.). 
   
  18 -“Salve,  
  - o bocca  eloquentissima degli apostoli,  
  - firmamento  stabile della fede,  
  - fortezza  immensa della Chiesa” (Sacra Liturgia, Ex  hymn. Graeco ‘Akatistos’). 
   
  19 --“Rallegrati, Maria Vergine, tu sola hai dato morte alle eresie in tutto il  mondo” (Sacra Liturgia, Comm. Fest. B. M.  Virginis) 
   
  20  - “Salve,  o perfetta Mediatrice di Dio e degli uomini; 
  - Salve, o  Conciliatrice efficacissima di tutto il mondo;  
  - salve, o  Signora nostra, che ottieni ai tuoi fedeli l’alleanza e la pace” (S. Efrem, Or.  Ad Dei Genit., ag. III, 575, 576). 
   
  21 - “Per  mezzo tuo hanno avuto fine le tristezze di Eva; 
  - per mezzo  tuo sono finiti tutti i mali;  
  - per mezzo  tuo si è allontanato l’orrore;  
  - per mezzo  tuo è stata abolita la maledizione;  
  - per mezzo  tuo Eva è redenta” (Teodoro di Ancira, ‘ + 446’, in PG 77, 1428). 
   
  22 - “Salve,  o risollevatrice del caduto Adamo; 
  - salve o  redenzione delle lacrime di Eva… 
  -  propiziazione di tutto il mondo… 
  - riapertura  delle porte del paradiso:…, 
  -  spogliatrice dell’inferno…,  
  -  risollevatrice degli uomini…,  
  - letizia di  tutte le generazioni…, 
  - soluzione  della prevaricazione…” (S. Romano il Melode, + 550, Inno acatisto, in PG 92, 1905 sq.). 
   
  23 - “Salve, o causa della nostra letizia, 
  - salve, o nostra redenzione dalla maledizione; 
  noi inneggiamo a te, per mezzo della quale siamo stati mondati dalle  brutture del peccato” (S. Sofronio di Gerusalemme (+638), Triodion, n. 120, P. g: 87). 
   
   24 -“Tu fosti  
  - l’abrogazione della severa condanna,  
  - causa della riconciliazione del genere umano con Dio,  
  - ponte di unione col Creatore” (Id. Ib.). 
   
  25 - “Per questo tutte le generazioni ti diranno beata, perché a tutte  le generazioni Voi avete generato la vita e la gloria… In te i giusti la grazia  e i peccatori trovano il perdono in eterno”   (S. Bernardo, In festo Pentec., Sermo  2, n. 4, PL 183, 328). 
   
  26- – “La Madonna)  “Apparisce  non più soltanto come  Avvocata di Eva… ma Mediatrice del genere umano e la grazia della penitenza è  donata per mezzo delle sue mani” (Oracoli Sibillini – Sec. II-III). 
   
  27 - Maria SS. [è presentata] () così:  
  - “Il peccatore che tocca quest’arca, diventa giusto,  
  - la meretrice che ad essa si attacca, viene rinverginata;  
  - il lebbroso che la tocca, è sanato.  
  - Nessuno Essa respinge,  
  - nessuno abbomina.  
  - Ella imparte le sanità…” (S. Metodio di Olimpo - (+312 circa) -  Discorso De Simeone et Anna). 
   
  28 - “Salve in eterno, o interminabile nostra letizia!  
  - Tu sei per noi ‘l’inizio’,  
  - Tu il ‘mezzo’,  
  - Tu il ‘fine’ della festa della luce!” (Idem, Ibidem). 
   
  29 - “Per tuo mezzo è derivata, deriva e deriverà, dallo stesso primo  Adamo e fino alla fine dei secoli, ogni gloria, ogni onore e santità, agli  Apostoli, ai Profeti, ai giusti e agli umili di cuore, o sola immacolatissima,  e in te, o piena di grazia, gode ogni creatura” (S. Efrem, Sermo de SS. Virginis laudibus, Op., ed. Assemani, III, 532). 
   
  30  - “Salve, o Madre di Dio, Maria, tesoro venerabile di tutto l’orbe.  
  - per mezzo della quale il santo Battesimo viene amministrato ai  credenti,  
  - per mezzo della quale si ha l’olio dell’esultanza,  
  - per mezzo della quale sono state fondate  in tutto il mondo le chiese,  
  - per mezzo della quale le genti vengono condotte alla penitenza” (S.  Cirillo di Alessandria, Homil. 4, PG  77, 991). 
   
  31 - “Libera tutti da tutte le calamità, e preserva dal futuro  supplizio tutti coloro che gridano a te alleluia!” (S. Eleuterio Martire, PL.  65, 98 s.) 
   
  32 - “O Vergine dacci non solo il cibo corporale, ma anche il Pane  degli Angeli, discendente nel chiuso chiostro del tuo seno, fa che teniamo il  Figlio di Dio. Ascolta, dunque e piega il tuo orecchio alle nostre preci… Prega  perché diventiamo il lume perfetto, per lodarti, nella gloria del Figlio tuo”  (Idem, ibidem). 
   
  33 - “Sciogli le catene,  
  - restituisci la luce agli occhi, 
  - tieni lontani da noi i mali, 
  - impetraci tutti i beni” (S.  Venanzio Fortunato, Inno ‘Ave maris stella, PL 88, 265). 
   
  34 - “Ave, o perpetuo e divino aiuto di coloro che venerano piamente  Dio… Iddio ti ha preso con sé affinché tu fossi, presso di Lui, nostra  interlocutrice… Ave, o rifugio dei mortali presso Dio… Egli decise di averti  con sé, affinché, da te pregato, sia sempre propizio con la terra” (S. Modesto  di Gerusalemme, L. c. 3302-3303). 
   
  35 - “Ti supplico di ottenere  
  - che vengano cancellati i miei peccati, da comandare 
  - che io venga mondato dall’iniquità del mio operato, 
 - che mi conceda anche di  aderire a Dio e a Te, di servire al Figlio tuo e a Te” (S. Ildefonso, De Sa. Mariae Virginitate perpetua, cap.  12, PL 96, 105). 
 
36 - “Dal momento in cui fosti tolta dalla terra, tutto il mondo ti  riconosce come propiziatorio comune” (S. Andrea di Creta, Or. III, in dormit., PG 97, 1101).. 
 
37 - “Come il respiro è indizio certo di vita per il nostro corpo,  così’ il tuo Santissimo Nome, proferito incessantemente, in ogni occasione,  luogo e tempo dal labbro dei tuoi servi, non solo è indizio, ma anche causa di  vita, di gioia e di aiuto. Proteggici con le ali della tua bontà, sii il nostro  presidio nelle tue intercessioni, dandoci la vita eterna, o tu che sei la  speranza dei cristiani, speranza che mai rimane delusa. Il tuo aiuto è potente  a dare la salvezza, o Madre di Dio, ed è tale da non avere bisogno di nessun  altro intercessore presso Dio… 
 
- Effettivamente la tua munificenza non ha limite;  
- il tuo soccorso è inesauribile;  
- non vi è numero per i tuoi doni.  
 
- Nessuno, infatti, se non per mezzo tuo, o Santissima, raggiunge la  salvezza.  
  - Nessuno, se non per mezzo tuo, viene liberato dai mali. 
  - Nessuno, se non per mezzo tuo, riceve doni, 
  - Nessuno, se non per mezzo tuo, riceve per misericordia il dono della  grazia.  
  Chi come Te, presso il tuo unico Figlio,  ha cura del genere umano? 
  Chi, come Te, ci difende dalle nostre sventure?  
  Chi, come te, si sforza tanto di supplicare per i  peccatori?  
  Per cui anche la tua protezione trascende tutta la  forza dell’intelligenza” (S. Germano di Costantinopoli, De Zona, PG, 98, 307-310). 
   
  38 - “Con le tue continue intercessioni liberaci da ogni necessità e  dai pericoli…  
  - Tu sola sei il mio Sollievo…   
  - la guida del mio viaggio,  
  - la forza della mia debolezza,   
  - la ricchezza della mia povertà,  
  - la medicina delle mie insanabili piaghe…  
  - La speranza della mia salvezza…” (S. Germano di Costantinopoli, De Zona, PG, 98, 318-319). 
   
  39 - “Ave, sicurezza di coloro che si reggono in piedi, rialzamento di  coloro che sono caduti… Ave, Casa delle grazie divine, regno Talamano della  Trinità nel quale sono nascosti i tesori di tutti i beni… E, per dire tutto in  breve, Ave, o Signora di tutti i beni, o Signora di entrambi gli ordini (il  mondo visibile e quello invisibile) la quale dispensi tutto a tutti, a chi  vuoi, quanto vuoi e ciò che vuoi” (Giovanni Geometra, Serm in Deip. Ann., PG 106, 846). 
   
  40 - “Guarda, guarda i tuoi servi! In te infatti abbiamo collocato la  nostra speranza, in te viviamo e ci gloriamo e siamo. Sappiamo infatti che non  rimarremo delusi nella nostra aspettativa. Siamo infatti tua eredità, o  Immacolata, e non ci rincrescerà mai   minimamente di sorgere la mattina e di rifugiarci in te” (S. Eutimio,  Patriarca di Costantinopoli, Encom. In  Concept. S. Annae, Patr. Or., I, 512). 
   
  41 - “Tu sei la fonte perenne dei benefici, dalla quale sgorga  l’abbondanza di tutti i beni per infrangere gli impeti delle calamità; per  mezzo di te vengono dissipate le nubi della debolezza. Nessun bene ci viene  concesso senza il tuo intervento, e nessun male fugato senza la tua difesa.  Tutto per mezzo tuo concede Colui che, per il bene delle creature, ti fece, o  Protezione, Rifugio ed Ancora, la quale tieni la salvezza di tutto il mondo”  (Leone VI il Saggio, Imperatore, Or. II  in Deip.Praesent., PG 107, 168). 
   
  42 – “Paga ciò che dobbiamo,,  
  - tieni da noi lontano ciò che temiamo,  
  - impetrarci ciò che bramiamo,  
  - realizza ciò che speriamo” (S. Per Damiani, l. c. 939). 
   
  43 - ”Dov’é se non in Dio ed in te la mia speranza? Dunque, senza di te  non vi è nulla di pio, nulla di buono,   perché tu sei la madre della virtù e di tutti i beni” (S. Anselmo di  Canterbury, Or. 47, PL 158). 
     
                          44 -  “Tutte  le grazie, tutte le virtù, tutte le opere  degne del cielo che il mondo ha ricevuto, sono concessioni tue, di modo che  dove prima erano spine, pruni, cardi ed ortiche e ogni specie di erbacce, si  trovi nardo e cinnamomo, mirra ed aloe… e ogni specie di grazie” (Ruperto di  Deutz, Comm. In Cantic., lib 4, PL  168, 897). 
                           
                          45 - “O gloriosa sempre  Vergine, Madre di Cristo Dio, presenta la nostra preghiera  al tuo Figlio e tuo Dio, affinché per tuo  mezzo salvi le anime nostre…  Siamo  liberati, per tuo mezzo, dalle calamità. Tu sei infatti la salvezza del genere  umano. Io ripongo in Te tutta la mia speranza, o Madre della luce” (Cosma di  Gerusalemme, Hymnus pro magna feria  V, PG 98, 482 s.). 
                           
                          46 - “Ave, piena di grazia; 
                          ave, o solo aiuto di coloro  che son privi di aiuto;…  
  Gli occhi di noi tutti sono  (fissi)  
  su te che, sola, sei pura;  
  in te ripongono la speranza,  
  e a te guardano sempre…  
  Tu a noi umili sei sempre di  presidio,  
  e ci liberi da ogni giusta ira  e minaccia…  
  Tu sempre custodisci e,  visitando, difendi il nostro bisognoso genere umano dalle tentazioni, dai  pericoli e dalle varie calamità” (S. Giovanni Damasceno, In dormit. II, n. 17, PG 96, 659). 
   
  47 - “La tua intercessione, o  Maria, non viene respinta; la tua preghiera non conosce rifiuti…. 
  Per mezzo  tuo, finché rimarremo in questo transitorio mondo,  
  - riceviamo l’aiuto per  compiere le opere buone,  
  - siamo preservati da quelle  cattive, e dopo il nostro tramonto alla terra,  
  - giungiamo a Dio eccelso e  sempiterno” (S. Giovanni Damasceno, Homil.  In A  nn., PG 96; 647). 
   
  48 -  “Degnati di benedire, o Madre di Dio,  l’orbe intero,  
  - temperando salutarmente, con le tue  intercessioni, l’aria,  
  - donando le piogge a suo tempo,  
  - moderando i   venti,  
  - rendendo fertile la terra,  
  - tranquilla la Chiesa,  
  - salda l’ortodossia,  
  - sicuro l’impero,  
  - tenendo lontani i barbari,  
  - proteggendo tutto il popolo di Dio” (S.  Teodoro Studita, Orat. V, PG 730). 
    
  49 -  “Ricordati dei cristiani che sono tuoi servi: 
  - raccomanda le loro orazioni; 
  - infervora la loro speranza; 
  - irrobustisci la fede, 
  - unisci in una sola fede” (S. Germano di Costantinopoli, Orat. In dormit. B. M. Virginis). 
“Per la sua intercessione  e il suo favore, (Maria) accolga propizia i voti e appaghi  le speranze di tutti” (Leone XIII, Iucunda semper, 8 settembre 1894). 
                          
                       
                           
                         PREGHIERE DALLA LITURGIA DELLE ORE
                         - (Antifone maggiori dell'Ufficio divino) -  
                        1 - “O santa Madre del Redentore, 
                           porta dei cieli,  
                           stella del mare, 
                           soccorri il tuo popolo, 
                           che anela a risorgere. 
                           Tu che, accogliendo il saluto dell’Angelo, 
                           nello stupore di tutto il creato 
                           hai generato il tuo Creatore, 
                           madre sempre vergine,  
                           pietà di noi peccatori” 
                         
2 - “Ave, Regina dei cieli, 
                           Ave, Signora degli Angeli, 
                           porta e radice di salvezza, 
                           rechi nel mondo la luce. 
                           Godi, vergine gloriosa, 
                           bella fra tutte le donne, 
                           salve, o tutta santa, 
                           prega per noi Cristo Signore”.
                            
 
                 3  - “Salve, Regina, madre di misericordia, 
                           vita, dolcezza, speranza nostra, salve!. 
                           A te ricorriamo, esuli figli di Eva, 
                           a te sospiriamo, gementi e piangenti 
                           in questa valle di lacrime. 
                           Orsù dunque, Avvocata nostra, 
                           rivolgi a noi  gli occhi tuoi  misericordiosi. 
                           E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, 
                           il frutto benedetto del tuo seno, 
                           o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”
                            
                  
                 4  - “Ave, o Maria, piena di grazia, 
                           il Signore è con te. 
              Tu sei benedetta fra  le donne 
                           e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. 
              Santa Maria, Madre di  Dio,  
                           prega per noi peccatori, 
                           adesso e nell’ora della nostra morte. Amen”. 
                  
                  5 - “Sotto la tua protezione  troviamo rifugio,  
                           santa Madre di Dio: 
                           non disprezzare le suppliche 
                           di noi che siamo nella prova, 
                           e liberaci da ogni pericolo, 
                           o vergine gloriosa e benedetta”!. 
                  
                          
                       
                           
                         PREGHIERE DI ALCUNI SANTI
1 - “Santa Maria Vergine, 
                           non vi è alcuna simile a te, 
                           nata nel mondo,  
                           fra le donne,  
                           figlia e ancella dell’altissimo Re, 
                           il Padre celeste, 
                           madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo. 
                           Sposa dello Spirito Santo; 
                 prega per noi con San Michele arcangelo 
                           e con tute le virtù dei cieli, 
                           e con tutti i santi, 
                           presso il tuo santissimo Figlio diletto, 
                           nostro Signore e Maestro” (S. Francesco d’Assisi, Compieta dell’Ufficio della Passione). 
                         2 - “Il tuo ineffabile aiuto non pone fine alla magnificenza; i tuoi  doni sono innumerevoli; 
                           - nessuno, se non per tuo mezzo, o Santissima, consegue la propria  salvezza; 
                           - nessuno è liberato dal male se non da te, o Castissima; 
                           - a nessuno,  se non per te, o gloriosissima, è concesso misericordiosamente il dono della  grazia” (S. Germano di Costantinopoli,Conc. In  S. Mariaae Zonam). 
                  
                            
                            
                        
                       
                           
                        PARTE V
                          
                         PER CHI PREGARE IL ROSARIO
                          
                         Esortazioni
                        La voce  del Papa 
                        1 - "Desideriamo invitarvi a recitare il  Rosario con particolare devozione anche per questa particolare Intenzione che  tanto ci sta a cuore e cioè che il Sinodo di Roma sia fruttuoso e salutare per  questa nostra alma città” (S. Giovanni XXIII, Grata recordatio, 26 settembre 1959). 
                  2 - “Considerando, dunque, fratelli  Carissimi, la venerazione che la tradizione liturgica della Chiesa universale e  il rinnovato Rito Romano esprimono verso la Santa Madre di Dio; 
                           - ricordando che la liturgia, per il suo  preminente valore cultuale, costituisce una regola d’oro per la pietà  cristiana; 
                           - osservando, infine, come la Chiesa, quando celebra i  sacri misteri, assuma un atteggiamento di fede e di amore simili a quello della  Vergine, comprendiamo quanto sia  giusta l’esortazione del Concilio Vaticano II a tutti i figli della Chiesa, perché promuovano generosamente il culto,  specialmente liturgico, della Beata Vergine:   esortazione che vorremmo vedere dappertutto accolta senza riserve e  tradotta in pratica di zelo” (B. Paolo VI, Marialis  cultus, n. 23). 
                        3 - “Ed anche ora, tra i canti di gioia della  Gerusalemme celeste, i motivi del suo (di Maria) grazie e della sua lode  permangono immutati. Sono essi ad ispirare la sua materna premura verso la Chiesa peregrinante, nella  quale continua a sviluppare la trama del suo ‘racconto’ di evangelizzatrice”  (S. Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis  Mariae, Cap. 1 -  11). 
                        La voce  dei fedeli 
                       1 - “E’ moralmente impossibile che un’anima possa  fare qualche progresso nel cammino della perfezione se manca di una tenera e  sincera devozione per la Santissima Madre  di Dio” (S. Eugenio di Mazenod, Inizi  dell’apostolato, p. 8). 
                       2 - “In unione con Maria immacolata, serva  fedele del Signore, sotto la guida dello Spirito, approfondiranno la loro  intimità con Cristo. Con Lei comprenderanno i misteri del Verbo incarnato,  specialmente con la preghiera del Rosario” (Idem, ibidem p. 36) 
                       3 - “Baderò a recitare il Rosario ogni giorno, ma occupando il tempo  che trascorro per la strada nel recarmi da un posto all’altro, cominciando già  al mattino, di ritorno dalla Messa” (Idem, ibidem, p. 4). 
                         
                       
                         
                       IL ROSARIO PER LA CHIESA
                       La voce del Papa 
                       1 - “Di lassù, infatti, secondo i disegni di Dio, Ella (la Madonna) prese a vegliare  sulla Chiesa, ad assisterci e proteggerci come una madre, per il potere quasi  illimitato che le fu conferito, la dispensatrice della grazia che in ogni tempo  da questa redenzione scaturisce” (Leone XIII, Adiutricem populi, 5 settembre 1895). 
                       2 - “Invochiamo quindi questa benignissima Madre, specialmente con  questo titolo (‘Regina Pastorum’) perché i fratelli dissidenti tornino ai  pascoli salutari, dove Pietro, sempre vivente nei suoi successori e vicari dei  Pastori, guida e pasce tutti gli agnelli e le pecore del gregge cristiano” (Pio  XI, Ecclesiam Dei, 2 novembre 1923). 
                       3 - “Invitiamo dunque a pregare secondo le nostre Intenzioni, tutti le conoscono. Tra queste  ce n’è una più familiare al nostro spirito ed  in rapporto con gli interessi generali della Chiesa: vogliamo dire la  preparazione del Concilio Ecumenico. Il grande avvenimento della vita  ecclesiastica, che sempre più vasti consensi ottiene nel mondo, vuol trovare  rispondenza non soltanto presso il clero, i religiosi e le religiose, i  seminaristi, ai quali di recente ci siamo espressamente rivolti, ma altresì nel  cuore di tutti i fedeli che vivono in armonia di convincimenti e di opere con  la santa Chiesa” (S. Giovanni XXIII L’ottobre  che ci sta innanzi, 28 settembre 1960). 
                       4 - “Numerosi segni dimostrano quanto la Vergine Santa voglia anche oggi  esercitare, proprio attraverso questa preghiera, la premura materna alla quale  il Redentore moribondo affidò nella persona del discepolo prediletto, tutti i  figli della Chiesa: Donna, ecco tuo  figlio (Gv19, 26). 
                         Sono note svariate circostanze, tra il diciannovesimo  e il ventunesimo secolo, nelle quali la Madre di Cristo ha fatto in qualche modo sentire  la sua presenza e la sua voce per esortare il popolo di Dio a questa forma di  orazione contemplativa. 
                         Desidero in particolare ricordare, per l’incisiva  influenza che conservano nella vita del cristiano e per l’autorevole riconoscimento  avuto dalla Chiesa, le Apparizioni di Lourdes e di Fatima, i cui rispettivi  santuari sono meta di numerosi pellegrini, in cerca di sollievo e di speranza”  (S. Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis  Mariae, n. 7). 
                       La voce dei fedeli 
                       1 - La Madonna  è la vera Madre della Chiesa, e “Chi l’abbandona non ha salvezza né vita” (S.  Cipriano, De cath. Eccl. Unitate). 
                       2 - “Come aveva assistito Gesù a Betlemme e a Nazaret, doveva dunque  (Maria)  assistere anche la Chiesa nascente e  incamminarla verso lo stato adulto dello spirito cristiano” (De la Broisse, La Sainte Vierge, c. 8). 
                       3 - “Fonte alla quale tocca irrigare la superficie della terra. La  terra è la Chiesa,  sulla superficie della terra appare la bellezza della terra; e questa  superficie significa gli uomini giusti, i quali tutti bevevano e bevono,  incessantemente nell’abbondanza di Maria” (Riccardo di S., Lorenzo, De Laud. B. M. Virginis, 1, IX). 
                         
                       
                         
                       IL ROSARIO PER L'UNITA' DEI CRISTIANI
                       La voce del Papa 
                       1 - Leone XIII affermò che “La causa dell’unione dei cristiani  appartiene specificamente all’ufficio materno spirituale di Maria” (in Gabriele  Amorth, Dialoghi su Maria, p. 351) 
                       2 - “Bisogna confidare in Maria: 
          bisogna invocare Maria! 
                         Oh quanto efficace sarà la sua potenza per la  sollecita realizzazione del nuovo e tanto desiderato trionfo della religione:  che, cioè, in mezzo ai popoli cristiani un’unica professione di fede abbia a  tenere unite le menti, e un unico vincolo di perfetta carità stringa i  cuori. 
                         Che cosa non sarà Ella disposta a fare perché tutte  le genti camminino nella meravigliosa  luce di Dio, quando il suo Unigenito chiese con tanta insistenza al Padre  la loro unione  e, per mezzo del  battesimo,  le chiamò a partecipare all’eredità della salvezza acquistata   con immenso prezzo? Potrà Ella mancare di  dimostrare la sua amorosa provvidenza sia per alleggerire i lunghi travagli  che, a tale scopo, la Chiesa,  sposa di Cristo, affronta, sia per realizzare nella famiglia cristiana questo  dono dell’unione, che è il frutto più prezioso della sua maternità?” 
                       “Un segno, che l’augurio non è poi tanto lontano dal  suo avverarsi, sta nella opinione e nella fiducia, così ardenti nelle anime  pie, che Maria sarà il legame che, con la sua soave forza, unirà tutti coloro  che amano Cristo, ovunque siano, formandone un popolo di fratelli, pronti ad  obbedire, come a un padre comune, al vicario di Cristo in terra, il romano  pontefice. 
                         Qui il pensiero spontaneamente si porta, attraverso i  fasti della Chiesa, ai magnifici esempi della primitiva unità, e più volentieri  si sofferma al grande Concilio di Efeso. 
                         Poiché la piena concordia della fede, la  partecipazione ai medesimi sacramenti, che allora univa l’oriente e  l’occidente, qui parve realmente affermarsi con una singolare fermezza e  brillare di una nuova gloria, quando i Padri del concilio annunziarono  autorevolmente il dogma della divina maternità di Maria: la notizia di tale  avvenimento, promanata da quella religiosissima città tripudiante, riempie il  mondo cattolico della medesima incontenibile gioia. 
                       “Ella, da parte sua, null’altro desidera più  ardentemente; e, se noi offriamo corone intessute di questa preghiera a Lei  tanto cara, Maria otterrà loro in abbondanza gli aiuti dello Spirito vivificatore. 
                        Piaccia a Dio che essi (i fratelli dissidenti) non  rifiutino di assecondare i desideri di questa loro misericordiosissima Madre; e  che, memori della loro salvezza eterna,, ascoltino questo invito: O figli, che io di nuovo partorisco, fino a  tanto che non sia formato Cristo in voi. 
                         
                         Sentendoci ()  ogni giorno più stimolati e spinti all’opera dall’ardente desiderio –  acceso in noi dal Cuore santissimo di Gesù -   di favorire la riconciliazione dei dissidenti, comprendiamo che questa  mirabile unità non può meglio essere preparata e realizzata che in virtù della  preghiera. 
                         Abbiamo presente al nostro spirito l’esempio di Gesù,  il quale supplicò lungamente il Padre, perché i seguaci della sua dottrina  fossero una  cosa sola nella fede e nella carità. 
                         Che anche la preghiera della santa Vergine sia  efficacissima a questo scopo ne abbiamo un’eloquente prova nella storia  apostolica. 
                        Questa preghiera, mentre ci presenta la prima  riunione dei discepoli, in supplichevole attesa della promessa effusione dello  Spirito Santo, fa speciale menzione di Maria in preghiera con essi: Tutti perseveravano concordi nell’orazione  con Maria Madre di Gesù. Come dunque la Chiesa nascente giustamente si unì alla preghiera  a Lei, la più nobile fautrice e custode dell’unità è quanto mai opportuno che  altrettanto facciano, ai nostri giorni i cattolici; specialmente durante il  mese di ottobre, che noi abbiamo già voluto da molto tempo a Lei dedicato e  consacrato alla divina Madre, con la recita solenne del Rosario per implorare  l’aiuto nelle presenti angustie della Chiesa” (Leone XIII, Adiutricem populi, 5 settembre 1896). 
                       3 - “A questo punto ci piace aggiungere una considerazione che, mentre  non è estranea al soggetto, torna nello stesso a gloria della Santissima Madre  di Dio. 
                         Questa: tutti sanno che moltissime delle sue auguste  immagini, in diverse epoche, furono portate dall’oriente all’occidente. E  specialmente in Italia e a Roma, accolte con somma pietà e onorate con  magnificenza dai nostri avi, e venerate poi dai loro discendenti con non minor  trasporto. Orbene noi amiamo riscontrare in questo fatto un beneficio  dell’autorevolissima Madre. Giacché esso sembra voler significare che queste  immagini sono presso di noi come palpitanti monumenti di altri tempi, in cui la  famiglia cristiana viveva unita, in ogni parte del mondo; e come comuni pegni  di una comune eredità.  
                         Per questo nel contemplarle, quasi per ispirazione  della stessa Vergine, le anime debbono piamente ricordarsi di coloro che la Chiesa Cattolica richiama con  amorosa premura all’antica concordia e alla gioia, che già gustarono nel suo  seno” (Leone XIII, 
                        Adiutricem populi, 5 settembre 1895). 
                       4 - “Che la materna clemenza (della Vergine del Rosario) voglia  preservare l’intera sua famiglia da ogni pericolo: la conduca a una vera  prosperità e soprattutto la stabilisca nella santa unità. 
                         Guardi ella con benevolenza i cattolici di tutte le  nazioni, e uniti con i legami della carità, li renda più attivi e più costanti  nel sostenere l’onore della religione, da cui promanano, anche per i popoli, i  beni preziosi. 
                         Guardi poi con somma benevolenza anche i dissidenti:  queste grandi e illustri nazioni, queste anime elette, che sentono la dignità cristiana. 
                         Susciti in esse salutari desideri e poi li alimenti e  li conduca a compimento. 
                         Tornino a vantaggio dei dissidenti orientali  l’ardente devozione che essi professano verso la Madonna e i numerosi fatti  compiuti dai loro antenati per la sua gloria. 
                         A vantaggio poi dei dissidenti occidentali, torni il  ricordo del salutare patrocinio col quale ebbe cara e ricompensò la  straordinaria pietà, che tutte le classi sociali le professarono per molte  generazioni. 
                        Per questi dissidenti e per tutti gli altri, ovunque  essi si trovino, valgano la voce unanime di tutti i popoli cattolici e valga la Nostra voce, che fino  all’ultimo anelito invocherà: “Mostrati Madre” (Leone XIII, Adiutricem populi, 5 settembre 1895) 
                       5 - “Come la Chiesa  nascente nelle sue preghiere si unì a Maria come a protettrice e guardia  insigne dell’unità, così anche ora è opportunissimo fare lo stesso in tutto il  mondo cattolico…” (Leone XIII, Fidentem  piumque, 30 settembre 1896) 
                           
                          “Sentendoci ()  ogni giorno più stimolati e spinti all’opera dall’ardente desiderio  - acceso in noi dal cuore santissimo di Gesù  – di favorire la riconciliazione dei dissidenti, comprendiamo che questa  mirabile unità non può essere preparata e realizzata che in virtù della  preghiera. 
  Abbiamo presente al Nostro spirito l’esempio di  Cristo, il quale supplicò lungamente il Padre, perché i seguaci della sua  dottrina fossero  una cosa sola nella fede e nella carità. 
                          
                        Che poi anche la preghiera della Vergine sia  efficacissima a questo scopo ne abbiamo un eloquente prova nella storia  apostolica. Quella pagina, mentre ci presenta la prima riunione dei discepoli,  in supplichevole attesa promessa dell’effusione dello Spirito Santo, fa  speciale menzione di Maria, in preghiera con essi: Tutti perseveravano concordi nell’orazione con Maria, Madre di Gesù. Come,  dunque, la Chiesa  nascente giustamente si unì nella preghiera a Lei – La più nobile fautrice e  custode dell’unità – è quanto mai opportuno che altrettanto facciano, ai nostri  giorni, i cattolici; specialmente durante il mese di ottobre che noi, già da  tempo abbiamo a Lei voluto dedicato e consacrato alla divina Madre, con la  recita solenne del Rosario, per implorarne l’aiuto nelle presenti angustie  della Chiesa” (Leone XIII, Fidentem  piumque, 20 settembre 1896). 
                       6 - “Imbattutici () in tempi non meno infausti per la Chiesa che pieni di  pericoli per la stessa società civile, abbiamo facilmente compreso quanto fosse  utile il raccomandare  col massimo calore  quel baluardo di salvezza e di pace che Dio, nella sua grande misericordia,  volle dare all’umanità nella persona della sua augusta Madre e rese poi insigne  nei fasti della Chiesa per una serie non interrotta di favorevoli avvenimenti.  E i popoli cattolici hanno corrisposto ai Nostri voti e alle nostre esortazioni  con molteplici e premurose iniziative, ma specialmente ravvivando la devozione  verso il Rosario, con un’abbondante messe di splendidi frutti” () 
                       “L’intento che ora Noi con più vivo desiderio ci  prefiggiamo, come spesso abbiamo detto, è la riconciliazione dei popoli  separati dalla Chiesa, dichiarando, nello stesso tempo, che il successo  dobbiamo ripromettercelo  soprattutto  dalle ferventi preci rivolte all’onnipotenza divina”. 
                       “Confidare in Maria, supplicare Maria perché con la  sua virtù ottenga il successo felice per cui tutte le intelligenze, nelle  nazioni cristiane, siano concordi nella professione della stessa fede e  perché il vincolo della perfetta carità stringa tutte le volontà e ne venga la  vera e bramata gloria alla religione cristiana. 
                         - E come potrebbe Ella non volere la massima unione, chiesta con  fervore intensissimo al Padre  dal suo  Figlio Unigenito, tra tutte le genti che egli chiamò con un solo battesimo alla  stessa eredità di salute acquistata a un prezzo infinito? 
                         - Come potrebbe non procurare che tutti tendano e si dirigano uniti a  questa luce della sua ammirabile dottrina? 
                        - E perché non dovrebbe impegnare i tesori della sua bontà e  provvidenza per consolare la   Chiesa, sposa di Cristo, nei suoi lunghi travagli, e perché  nella famiglia cristiana cresca il bene dell’unità, frutto insigne della sua  divina maternità?” (Leone XIII, Adiutricem  populi, 30 settembre 1896)     
                       7 - “Si accenda, dunque, dappertutto, l’ardore per questa preghiera con  lo scopo precipuo di ottenere la santa unità. 
                         Nulla potrà essere più soave e più gradito a Maria. 
   Unita intimamente a  Cristo, Ella soprattutto desidera e vuole che coloro che hanno ricevuto il dono  dello stesso battesimo, da lui istituito, siano anche uniti da una stessa fede  e da una perfetta carità con Cristo e tra loro medesimi” (Leone XIII, Fidentem piumque, 20 settembre 1996). 
                       8 - “Voglia il cielo che Dio, nostro Salvatore, che desidera salvare  tutti gli uomini e trarli alla conoscenza della verità, ascolti le nostre  ferventi suppliche e si degni chiamare all’unità della Chiesa tutti gli  erranti. In questa grandissima impresa vogliamo ricorrere, e che si ricorra,  alle preci della B. Vergine Maria, Madre della divina grazia, vincitrice di  tutte le eresie e aiuto dei cristiani, perché ci ottenga al più presto l’avvento  del giorno bramato in cui tutti gli uomini ascoltino la voce del suo Figlio  divino, procurando e custodendo  l’unità  dello Spirito in un solo abbraccio di pace” (Pio XI, Mortalium animos, 6 gennaio 1928) 
                       9 - “E desideriamo soprattutto che sotto gli auspici della Regina  celeste tutti implorino un beneficio singolare di massima importanza, che,  cioè, Ella, ardentemente amata e venerata da tutti i popoli dissidenti, non  sopporti più a lungo che questi popoli vivano miseramente sparsi e siano  tenuti lontani dall’unità della Chiesa, e  quindi di suo Figlio, le cui veci noi disimpegniamo sulla terra” (Pio XI, Lux veritatis, 5 dicembre 1931) 
                       10 - “Se giungono tempi difficili per la Chiesa, se la fede vacilla,  se la carità si spegne, se i costumi pubblici e privati si corrompono, se  qualche pericolo minaccia il cattolico e la società civile, accorriamo a Lei  con suppliche per avere il suo aiuto celeste. 
                        Tutti nelle necessità che affliggono i nostri giorni,  vadano a lei con maggior studio, la preghino insistentemente perché chieda al  suo Figlio e ottenga che i popoli separati tornino alle istituzioni e ai  precetti cristiani, dov’è il fondamento della salute pubblica, e che fiorisca  l’abbondanza della pace bramata e della vera beatitudine” (Pio XI, Lux veritatis, 25 dicembre 1931). 
                       11 - “Desideriamo invitarvi a recitare il Rosario con particolare  devozione anche per questa particolare intenzione che tanto ci sta a cuore:  affinché dal prossimo Concilio ecumenico – al quale voi  parteciperete con la vostra presenza e il  vostro consiglio – tutta la   Chiesa ottenga un’affermazione così meravigliosa,   che la vigorosa rifioritura di tutte le  virtù cristiane, che Noi da esso ci attendiamo, serva di invito e di sprone per  tutti quei nostri fratelli e figli, che sono separati da questa sede  apostolica” (S. Giovanni XXIII, Grata  recordatio, 26 settembre 1959).  
                       La voce dei fedeli 
                       1 - “Possedendo (i fedeli)  l’unità  della fede, manifestano, in tal modo, che giustamente tengono in  grandissimo pregio il valore di questo beneficio, che vogliono custodirlo con  ogni scrupolo. 
                         Né possono manifestare in forma migliore il loro  amore fraterno verso i separati, che aiutandoli fraternamente, onde abbiano a  trovare il più grande di tutti i beni. 
                         Tale affetto fraterno, veramente cristiano, sempre in  atto in tutta la storia della Chiesa, trovò sempre la sua principale forza  nella Madre di Dio, eccellente fautrice di pace e di unità. 
                          
                         S. Germano di Costantinopoli così invocava (La Madonna):  
– “Ricordati dei cristiani che sono tuoi servi 
                         - deh, raccomanda le preghiere di tutti, 
                         - conforta la speranza di tutti, 
                         - stringi le chiese nell’unità” (Orat. in dormit. Deiparae) 
                         
                        
                          
                        IL ROSARIO PER LA FAMIGLIA
                          
                        La voce del Papa 
                        1 - “Vogliamo ora, in continuità con i Nostri Predecessori,  raccomandare vivamente la recita del Rosario  in famiglia. 
                          Il Concilio Vaticano II ha messo in luce come la  famiglia, cellula prima della società, grazie  all’amore scambievole dei suoi membri e alla preghiera a Dio elevata in comune,  si riveli come il Santuario domestico della Chiesa. 
                          La famiglia cristiana, quindi, si presenta come una  chiesa domestica, se i suoi membri, ciascuno nell’ambito e nei compiti che gli  sono propri, tutti insieme 
                          - promuovono la giustizia,  
                          - praticano le opere di misericordia,  
                          - si dedicano al servizio dei fratelli, 
                          - prendono parte all’apostolato della più vasta comunità locale e 
                          - si inseriscono nel suo culto liturgico; ed ancora 
                          - se innalzano in comune supplici preghiere a Dio: che, - se non ci  fosse questo sentimento, le verrebbe a mancare il carattere stesso della  famiglia cristiana. 
                          Perciò al recupero della nozione teologica della  famiglia come Chiesa domestica, deve coerentemente seguire un concreto sforzo  per instaurare nella vita famigliare la preghiera in comune” (B. Paolo VI, Marialis cultus, n. 53). 
                        2 - “Noi amiamo, infatti, pensare e vivamente auspichiamo che, quando  l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, il Rosario ne sia espressione frequente e gradita. 
                          Siamo ben consapevoli che le mutate condizioni della  vita degli uomini non favoriscono, ai nostri giorni, la possibilità di riunione  tra familiari e che, anche quando ciò avviene, non poche circostanze rendono  difficile trasformare l’incontro di famiglia in occasione di preghiera. E’ cosa  difficile senza dubbio. Ma è pur caratteristico dell’agire cristiano non  arrendersi ai condizionamenti ambientali, ma superarli; non soccombere, ma  elevarsi. Perciò le famiglie che vogliono vivere in pienezza la vocazione e la  spiritualità propria della famiglia cristiana, devono dispiegare ogni energia  per eliminare tutto ciò che ostacola gli incontri in famiglia e le preghiere in  comune” (B. Paolo VI, Marialis cultus,  n. 54). 
                        3 - “Ma dopo la celebrazione della liturgia delle Ore – culmine a cui  può giungere la preghiera domestica -, non v’è dubbio che la corona della Beata  Vergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci  “preghiere in comune”, che la famiglia cristiana è invitata a recitare” (B.  Paolo; Marialis cultus, n. 54). 
                        4 - “Analoga urgenza di impegno e di preghiera emerge su un altro  versante critico del nostro tempo, ‘quello della famiglia’ cellula della  società sempre più insidiata da forze disgregatrici a livello ideologico e  pratico, che fanno temere per il futuro di questa fondamentale e irrinunciabile  istituzione e, con essa, per le sorti dell’intera società. Il rilancio del  Rosario nelle famiglie cristiane nel quadro di una più larga pastorale della  famiglia, si propone come aiuto efficace per arginare gli effetti devastanti di  questa crisi epocale” (S. Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, n. 6). 
                        5 - “Preghiera per la pace, il Rosario è anche, da sempre, preghiera  della famiglia e per la famiglia. 
                          Un tempo questa preghiera era particolarmente cara  alle famiglie cristiane e certamente ne favoriva la comunione. Occorre non  disperdere questa preziosa eredità. Bisogna tornare a pregare in famiglia e  pregare per le famiglie, utilizzando ancora questa forma di preghiera. 
                          Se nella lettera apostolica ‘Novo millennio ineunte’  ho incoraggiato la celebrazione della ‘liturgia delle ore’, anche da parte dei  laici e nella vita ordinaria delle comunità parrocchiali e dei vari gruppi  cristiani, altrettanto desidero fare per il Rosario. Si tratta di due vie non alternative, ma complementari, della  contemplazione cristiana. Chiedo pertanto a quanti si dedicano alla pastorale  delle famiglie di suggerire con convinzione la recita del Rosario. 
                           
                          ‘La famiglia che prega resta unita’. 
                          Il santo Rosario, per antica tradizione, si presta  particolarmente a  essere preghiera in  cui la famiglia si ritrova. I singoli membri di essa, proprio gettando lo  sguardo su Gesù, recuperano anche la capacità di guardarsi sempre negli occhi,  per comunicare, per solidarizzare, per perdonarsi scambievolmente, per  ripartire con un patto di amore rinnovato dallo Spirito di Dio. 
                           
                          Molti problemi delle famiglie contemporanee, specie  nelle società economicamente evolute, dipendono dal fatto che diventa sempre  più difficile comunicare. Non si riesce a stare insieme e magari i rari momenti  dello stare insieme sono assorbiti dalle immagini di un televisore. 
                          Riprendere a recitare il Rosario in famiglia  significa immettere nella vita quotidiana ben altre immagini, quelle del  mistero che salva: l’immagine del Redentore, l’immagine della sua Madre  Santissima. 
                        La famiglia che recita il Rosario riproduce un po’ il  clima della Casa di Nazaret’: vi pone Gesù al centro, si condividono con Lui  gioie e dolori, si mettono nelle sue mani bisogni e progetti, si attingono da  lui la speranza e la forza per il cammino” (S. Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, n. 41). 
                         
                          La voce dei fedeli 
                        1  - PIO XII insisteva per il ripristino del Rosario nelle famiglie: “Se  recitate il Rosario tutti uniti, gusterete la pace delle vostre famiglie,  avrete la concordia degli animi nelle vostre case”. 
                           
                        La famiglia che prega unita, vive unita” (in  Gabriele Amorth, Dialoghi su Maria, Ed. Il Messaggero, 1997). 
                          
                         
                           
                         IL ROSARIO PER LA PACE
                          
                         La voce del Papa 
                1  - “Vi è, inoltre, un’intenzione che Ci spinge a rivolgere più ardenti  suppliche a Gesù Cristo e alla sua amorevolissima Madre, alle quali invitiamo  il sacro collegio dei cardinali, voi, venerabili fratelli, i sacerdoti e le  anime consacrate, gli ammalati e i sofferenti, i fanciulli innocenti e tutto il  popolo cristiano. 
                  Ed è questa: affinché gli uomini responsabili dei destini  della grandi come delle piccole collettività, i cui diritti e le cui immense  ricchezze spirituali debbono essere scrupolosamente conservate intatte, abbiano  a valutare attentamente il grave compito dell’ora presente. 
  Noi  perciò  preghiamo il Signore affinché essi si sforzino di conoscere a fondo le cause  che originano i contrasti e con buona volontà le superino; soprattutto valutino  il triste bilancio di rovine e di danni dei conflitti armati – che il Signore  tenga lontani! – e non ripongano in essi speranza alcuna; adeguino la  legislazione civile e sociale alle reali esigenze degli uomini, non immemori  peraltro delle leggi eterne, che provengono da Dio e sono il fondamento e il  cardine della vita stessa civile; e siano sempre pensosi del destino  ultraterreno in ogni singola anima, creata da Dio per raggiungerlo e goderlo un  giorno”. 
   
  “E’ inoltre da ricordare che ci sono oggi diffuse  posizioni filosofiche e atteggiamenti pratici  assolutamente inconciliabili con la fede cristiana. Noi continueremo con  serenità, precisione e fermezza ad affermare tale inconciliabilità. 
                  Ma Dio ha fatto sanabili gli uomini e le nazioni (cfr  Sap. 1, 14). 
                  E perciò confidiamo che, messi da parte gli aridi  postulati di un pensiero cristallizzato e di un’azione penetrata di laicismo e  di materialismo, si faccia tesoro di quella sana dottrina, che ogni giorno più è convalidata  dall’esperienza, e si cerchino gli opportuni rimedi. Ora questa dottrina  conclama che Dio è “Nostra salvezza e nostra redenzione” (S. Giovanni XXIII, Grata recordatio,26 settembre 1959) 
       2 - “Noi non viviamo di illusioni. Come tante e tante altre volte nella  storia – poiché Nihil novi sub sole (Eccle.  1, 10). L’ora che il mondo sta attraversando è grave assai, grave e pericolosa.  E’ in gioco la vocazione storica dei popoli e il destino di ciascun uomo creato  a immagine di Dio. 
                           Non è Nostra abitudine sollevare il velo delle miserie  e di minaccianti rovine, che stringono il cuore per chi sente il sacro dovere  di custodire e difendere l’ordine domestico, sociale e religioso. 
                                                    
                         Ma le statistiche stanno là, allarmanti nella gelida  enunciazione dei dati offerti pubblicamente da studiosi avvertiti e competenti: 
                           - generale dispregio della vita, 
                           - smania di strapotere, 
                           - sottile ma ostinata iniziazione all’errore, che determina con teorie  e con spirito anticristiani la struttura di sistemi di vita sociale delle menti  alimentate da contraffazioni della verità” (S. Giovanni XXIII, L’ottobre che ci sta innanzi, 28  setttembre 1960). 
                         3 - “Il religioso Convegno della domenica del 10 settembre a  Castelgandolfo, con rappresentanze nobili e copiose di Cardinali, di Prelati,  del Corpo Diplomatico e una moltitudine di fedeli di ogni provenienza, è stato  tutto penetrato da sentimenti di viva   preoccupazione circa il problema della pace (). 
                            
                           Tutte le nazioni in rappresentanza erano là a dare  ampia significazione di universalità. Gruppo notevole formavano, fra gli altri,  gli alunni del Collegio Urbano di Propaganda, richiamo di tutte le genti, anche  non cristiane, ma tutte invocanti la pace “(). 
                            
                           Commossi e insieme fiduciosi, abbiamo annunziato in  quella sera misteriosa il Nostro proposito di incoraggiare successivi convegni  di anime a misura che se ne presentasse l’occasione lungo la via, per  intrattenerle in preghiera circa questo fondamentale impegno della  preservazione della pace nel mondo intero e a salvezza della civiltà 
                            
                         E’ a questa intenzione e ad offrire un primo esempio,  che pochi giorni dopo ci siamo recati nelle Catacombe di S. Callisto, le più  vicine alla nostra residenza estiva, per implorare di là, presso le sacre  memorie di quanti Ci precedettero – ben 14 Pontefici e con loro Vescovi e  martiri illustri della storia – la cooperazione della loro intercessione  celeste per assicurare a tutte le nazioni – e tutte appartengono in qualche  modo a Cristo – il grande tesoro della pace: ‘Ut cuncto populo cristiano pacem  et unitatem Dominus largiri dignetur’ (cf Litaniae sanctorum)” (S. Giovanni  XXIII, Il religioso convegno, 29  settembre 1961).  
                         4 - “O Rosario benedetto di Maria: quanta dolcezza nel vederti  sollevato dalle mani degli innocenti, dei sacerdoti santi, delle anime pure,  dei giovani e degli anziani, di quanti apprezzano il valore e l’efficacia della  preghiera, sollevato  dalle folle  innumeri e pie come emblema e come vessillo augurale di pace nei cuori e di  pace per tute le genti umane! 
                            
  Dire pace in senso umano e cristiano significa  penetrazione negli animi di quel senso di verità, di giustizia, di perfetta  fraternità fra le genti, che dissipa ogni pericolo di discordia, di confusione,  che compone le volontà di tutti e di ciascuno sulle tracce della evangelica  dottrina, sulla contemplazione dei misteri e degli esempi di Gesù e di Maria,  divenuti familiari alla devozione universale, nello sforzo di ogni anima, di  tutte le anime, verso l’esercizio della legge santa, che, regolando i segreti  del cuore, rettifica le azioni di ciascuno verso il compimento della cristiana  pace, delizia del vivere umano, pregustamento   delle gioie immanchevoli ed eterne” (S. Giovanni XXIII, Il religioso convegno, 29 settembre  \1961). 
                         5 - “Come ai nostri immediati Predecessori, così a noi la provvidenza  di Dio sembra abbia voluto affidare il particolare compito di conservare e  consolidare la pace, assumendone con un lavoro paziente e instancabile il  faticoso impegno. 
                            
  Questa responsabilità, è evidente, nasce dal fatto  che la Chiesa  intera ci è stata affidata, essa che ‘come un vessillo levato fra le nazioni’  (Is, 11, 12), non è legata a interessi politici, ma deve recare agli uomini la  verità e la grazia di Gesù Cristo, suo divino fondatore“ (B. Paolo VI, Christi Matri, 15 setttembre 1966). 
                         6 - “Si addensa infatti il pericolo di una più vasta e dura calamità,  che incombe sull’umana famiglia, poiché, specialmente nelle regioni dell’Asia  orientale, ancora si combatte con spargimento di sangue e infuria una guerra  difficile; e pertanto ci sentiamo spinti a tentare nuovamente e con maggior  forza tutto quanto è in nostro potere per garantire la pace. 
                         Sono inoltre  motivo di turbamento le notizie di ciò che avviene in altre regioni del mondo,  come la crescente corsa agli armamenti nucleari, i nazionalismi, i razzismi, i  movimenti rivoluzionari, la forzata divisione dei cittadini, i criminosi  attentati, l’eccidio di persone innocenti. Tutte queste cose possono fornire  l’esca di un immane flagello” (B. Paolo VI, Christi  Matri, 15 settembre 1966). 
                         7 - “’La pace () è cosa tanto grande, che anche tra le cose terrene e  mortali nulla si ascolta con maggior diletto, nulla si desidera con maggior  ardore, nulla infine si può avere di più perfetto’ (S. Agostino, De civitate Dei, 19, 11).                             
                           Eleviamo ancora, pertanto, la nostra  voce  Con  forti grida e lacrime (Eb 5, 7) per scongiurare insistentemente i  governanti a fare ogni sforzo perché l’incendio non si estenda, ma sia  totalmente estinto. () 
                            
                           Nel nome del Signore gridiamo: ‘fermatevi’”! (B.  Paolo VI, Christi Matri, 15 settembre  1966). 
                         8 - “L’intenzione che vogliamo proporre quest’anno a tutti i nostri  figli, poiché ci sembra più urgente e più grave che mai, è quella della pace  fra gli uomini e fra i popoli. 
                           Nonostante alcuni progressi e speranze legittimi,  ancora continuano conflitti micidiali, appaiono nuovi ‘punti caldi’ e si vedono  in lotta tra di loro perfino i cristiani che fanno appello allo stesso Vangelo  di amore. 
                           In seno alla stessa Chiesa si manifestano  incomprensioni tra i fratelli che vicendevolmente si accusano e si condannano.  Cosicché è più urgente che mai pregare per la pace. 
                           Un anniversario inoltre ci invita a far ciò con  maggior confidenza, il quarto centenario della bolla Consuevereunt Romani Pontifices,   con la quale S. Pio V definiva la forma del Rosario ancora oggi in uso,  in un’epoca di turbamenti per la   Chiesa e per il mondo. 
                           Fedeli a questa eredità così santa, da cui il popolo  cristiano non ha mai cessato di attingere forza e coraggio, noi esortiamo il  clero e i fedeli a chiedere intensamente a Dio, per intercessione di Maria  Vergine, la pace e la riconciliazione fra tutti gli uomini e fra tutti i  popoli” (B. Paolo VI, Recurrens mensis  october, 7 ottobre 1969). 
                         9 -  Nella stessa Esortazione  apostolica, lo stesso B. Paolo VI vuole che per la pace  
                           - “Preghino i figli della santa Chiesa, 
                           - i bambini e i giovani (), 
                           - gli ammalati e gli anziani, 
                           - gli adulti (), 
                           - le anime consacrate,  
                           - i Vescovi e i Sacerdoti”. 
                           E conclude: “In questo desiderio ardente della pace, che è Frutto dello Spirito, noi tutti, come  gli apostoli nel cenacolo, saremo uniti nella preghiera Con Maria, Madre di Gesù”. 
                         Quindi il Papa assicura che lui pregherà per tutti  coloro che fanno opera di pace (), si destino ovunque vocazioni degli operatori  di pace (), perché Gesù, che è morto per i nostri peccati. 
                          
                         Riunisca nell’unità i figli di Dio che erano dispersi” (B. Paolo  VI, Recurrens mensisis october, 7  ottobre 1969). 
                         10 - “() Abbiamo sottolineato il valore (del Rosario) in molteplici  circostanze, ordinarie alcune, gravi altre, come quando, in un’ora di angoscia  e di insicurezza, abbiamo pubblicato l’Epistola Enciclica “Christi Matri” (15  settembre 1966), perché fossero rivolte supplici preghiere alla Beata Vergine  del Rosario, per implorare da Dio il bene supremo della pace. Appello che  abbiamo rinnovato nella Nostra Esortazione Apostolica Recurrens mensis october” (B. Paolo VI, 1 ottobre 1969). 
                         11 - “A dare maggiore attualità al rilancio del Rosario si aggiungono  alcune circostanze storiche. 
                           Prima fra tutte l’urgenza di invocare da Dio il dono  della ‘pace’. 
                         Il Rosario è stato più volte proposto dai miei  Predecessori e da me stesso come preghiera per la pace. 
                          
                         All’inizio di un millennio che è cominciato con le raccapriccianti  scene dell’attentato dell’11 settembre 2001 e che registra ogni giorno in tante  parti del mondo nuove situazioni di sangue e di violenza, riscoprire il Rosario  significa immergersi nella contemplazione di Colui che ‘è la nostra pace’ avendo  fatto dei due un popolo solo, abbattendo  il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia (Ef 2, 14). 
                            
                         Non  si può quindi recitare il Rosario senza sentirsi coinvolti in un impegno di  servizio alla pace, con una particolare attenzione alla terra di Gesù, ancora  così provata e tanto cara al cuore cristiano” (S. Giovanni Paolo II, Rosarium  Virginis Mariae, n. 6).  
                         12 - “Le difficoltà che l’orizzonte sociale presenta in questo avvio  del nuovo Millennio ci inducono a pensare che solo un intervento dall’Alto,  capace di orientare i cuori di quanti vivono situazioni conflittuali e di  quanti reggono le sorti della Nazioni, può far sperare in un futuro meno  oscuro. 
                            
  Il Rosario è ‘preghiera orientata per sua natura alla  pace’ per il fatto stesso che consiste nella contemplazione di Cristo, principe  della pace e Nostra pace (Ef 2, 149).   Chi assimila il mistero di Cristo - e il  Rosario proprio a questo mira – apprende il segreto della pace e ne fa un  progetto di vita. In forza del suo carattere meditativo, con il tranquillo  succedersi dell’ ‘Ave Maria’ il Rosario esercita sull’orante un’azione  pacificante, e lo dispone a ricevere e sperimentare nella profondità del suo  essere e a diffondere intorno a sé quella pace vera che è dono speciale del  Risorto” (Gv 14, 27; 20, 21). 
                            
                           E’ poi preghiera di pace anche per i frutti di carità  che produce. 
                           Se ben recitato come preghiera meditativa, il  Rosario, favorendo l’incontro con Cristo nei suoi misteri,  non può non additare anche il volto di Cristo  nei fratelli, specie in quelli più sofferenti. 
                           - Come si potrebbe fissare, nei misteri gaudiosi, il mistero del Bimbo  nato a Betlemme, senza provare desiderio di accogliere, difendere e promuovere  la vita, facendosi carico della sofferenza dei bambini di tutto il mondo? 
                           - Come si potrebbero seguire i passi di Cristo rivelatore, nei misteri  della luce, senza proporsi di testimoniare le sue beatitudini nella vita di  ogni giorno? 
                           - E come contemplare Cristo carico della croce e crocifisso, senza  sentire il bisogno di farsi suoi ‘cirenei’ in ogni fratello schiacciato dal  dolore e affranto dalla disperazione? 
                        - Come si potrebbe, in fine, fissare gli occhi sulla gloria di Cristo  risorto e su Maria incoronata Regina, senza provare il desiderio di rendere  questo mondo più bello, più giusto, più vicino ai disegni di Dio? 
                                    
                        Insomma, mentre ci fa  fissare gli occhi su Cristo, il Rosario ci rende anche costruttori della pace  nel mondo. Per la sua caratteristica di petizione insistente e corale, in  sintonia con l’invito di Cristo a pregare sempre, senza stancarsi (Lc 18, 1),  esso ci consente di sperare che, anche oggi, una battaglia tanto difficile come  quella della pace possa esser vinta. 
            
Lungi dall’essere una  fuga dai problemi del mondo, il Rosario ci spinge così a guardarli con occhio  responsabile e generoso e ci ottiene la forza di tornare ad essi con la  certezza dell’aiuto di Dio e col proposito fermo di testimoniare in ogni  circostanza  la carità che è il vincolo della perfezione (Col 3, 14) (S. Giovanni Paolo II, Rosarium  Virginis Mariae, n. 40). 
                          
                         
                       
                           
                         PER I NEMICI ESTERNI DEL CRISTIANESIMO
                          
                         1 - “Nei momenti di trepidazione e di incertezza fu sempre sacro e  primo pensiero quello di ricorrere a Maria e di rifugiarsi nella sua materna  bontà” (Leone XIII, Supremi apostolatus, 29  settembre 1883) 
                        2 - “E Noi nulla stimiamo più efficace e più potente che renderci  propizia, con la devozione e la pietà, la gran Madre di Dio” (Leone  XIII, Fidentem  piumque, 19 settembre 1896). 
                         3 - “Dai nostri figli, così devoti e così affezionati, piuttosto che  felicitazioni e lodi, Noi ardentemente aspettiamo che innalzino a Dio vivissimi  ringraziamenti, preghiere e voti. 
              
  Saremo lietissimi se  ci otterranno che quel tanto di vita e di forze che ci resta, quel che abbiamo  di autorità e di prestigio, lo possiamo spendere unicamente per il bene della  Chiesa e prima di tutto ricondurle in seno e riconciliarle i nemici e i  traviati che la nostra voce da tanto tempo invita” (Leone XIII, Magnae Dai Matris, 8 settembre 1892). 
                         Gli eretici Albigesi 
                        1 - “Nati della setta degli ultimi manichei avevano contagiato di  perniciosi errori la Francia  meridionale e altre regioni del mondo latino. 
   Costoro, spargendo  intorno a loro il terrore delle armi, tramavano di estendere il loro dominio  con le stragi e con le rovine. S. Domenico e i suoi seguaci combatterono  strenuamente e vittoriosamente contro costoro con l’arma del Rosario. 
   Per ispirazione e  impulso divino egli (S. Domenico) ben sapeva che, con l’aiuto di questa  preghiera, potente strumento di guerra, i fedeli avrebbero potuto vincere e  sconfiggere i nemici e costringerli a cessare la loro stolta ed empia audacia.  Ed è noto che gli avvenimenti diedero ragione alla previsione” (Leone XIII, Supremi apostolatus, 19 settembre  1883). 
                         2  - “Difatti la setta eretica degli Albigesi, ora di soppiatto ora  apertamente, aveva invaso numerose contrade; spaventosa progenie dei manichei,  essa ripeteva i mostruosi errori, e ne rinnovava le ostilità, le violenze e  l’odio profondo contro la   Chiesa. 
   Contro questa turba si  perniciosa e arrogante poco o nulla ormai si poteva contare sugli aiuti umani,  quando il soccorso venne palesemente da Dio per mezzo del Rosario di Maria.  
   Così, grazie alla  Vergine gloriosa debellatrice di tutte le eresie, le forze degli avversari  furono rovesciate e infrante e la fede di moltissimi rimase salva e intatta.  
   E si può dire che  simili fatti si sono verificati presso ogni popolo. 
Quanti pericoli  scongiurati!  
La storia antica e  moderna sta là a dimostrarlo con le più luminose testimonianze” (Leone XIII, Octobri mense, 22 settembre 1891). 
                        3 - “Già altre volte ricordammo queste glorie e i gli strepitosi  trionfi riportati contro gli Albigesi e contro altri potenti nemici; glorie e  trionfi che ritornano sempre non solamente a profitto della Chiesa  perseguitata, ed afflitta, ma a prosperità temporale altresì dei popoli e delle  nazioni” (Leone XIII, Vi è ben noto.  20 settembre  1887). 
                         I Turchi 
                        4 - “L’efficacia e la potenza della stessa preghiera fu poi  mirabilmente sperimentata anche nel secolo XVI, allorché le imponenti forze dei  turchi minacciavano di imporre a quasi mezza Europa il giogo della  superstizione e della barbarie. 
                           
                          In quella  circostanza  il sommo Pontifice S. Pio  V, dopo aver spronato i sovrani cristiani alla difesa di una causa che era la  causa di tutti, rivolse ogni suo zelo ad ottenere che la potentissima Madre di  Dio, invocata con le preghiere del Rosario, venisse in aiuto al popolo  cristiano. 
                           
                          E la risposta fu il  meraviglioso spettacolo, allora offerto al cielo e alla terra; spettacolo che  incatenò le menti e i cuori di tutti!” Da una parte, infatti, i fedeli, pronti  a dare la vita e a versare il sangue per l’incolumità della religione e della  patria, aspettavano impavidi, presso il golfo di Corinto, il nemico,  dall’altra, uomini inermi, in pia e supplichevole schiera, invocavano Maria,  affinché assistesse i combattenti fino alla vittoria. 
                           
                          E la Madonna, mossa da quelle  preghiere, li assistette: infatti, avendo la flotta dei cristiani attaccato  battaglia presso Lepanto, senza gravi perdite dei suoi, sbaragliò e uccise i  nemici e riportò una splendida vittoria. 
                           
                        Per questo il santo  Pontefice, ad eternare il ricordo della grazia ottenuta, decretò che il giorno  anniversario di quella grande battaglia fosse considerato festivo in onore  della Vergine delle vittorie, festa che poi Gregorio XIII consacrò col titolo  del Rosario. 
                        5 - Del resto la storia della Chiesa attesta la forza e l’efficacia di  queste preghiere, ricordandoci la sconfitta delle armate turche nella battaglia  navale di Lepanto e le splendide vittorie riportate nel secolo scorso a Temeswar  in Pannonia (Ungheria) e presso l’isola di Corfù. 
   Del primo fatto resta  monumento perenne la festa della Madonna delle Vittorie,  istituita da Gregorio XIII e consacrata poi e  estesa alla Chiesa universale da Clemente XI, col nome di festa del Rosario”  (Leone XIII, Augustissimae Virginis,  12 settembre 1897). 
                         6 - “E questo nella festa della gran Vergine, prima pregata secondo il  pio rito del Rosario” (Leone XIII, Supremi  apostolatus, 1 settembre – 1883). 
                         Timisoara e Corfù 
                        7 - “Parimenti note sono le vittorie riportate sulle forze dei Turchi,  durante il secolo scorso, prima presso Timisoara in Romania e poi presso  l’isola di Corfù: in due giorni dedicati alla grande Vergine e dopo molte  preghiere a Lei innalzate sotto la forma del Rosario. 
   Questa fu la ragione  che mosse il nostro Predecessore Clemente XI a stabilire che, in attestato di  riconoscenza, tutta la Chiesa  celebrasse ogni anno la solennità della Madonna del Rosario” (Leone XIII, Supremi apostolatus, 19 settembre 1883). 
                         8 - “E quando l’empia potenza maomettana, confidando in poderose flotte  e in eserciti agguerriti, minacciava rovina e servaggio ai popoli dell’Europa,  allora per suggerimento del sommo Pontefice, si implorò fervorosamente la  protezione della celeste Madre, e i nemici furono sconfitti e le loro navi  sommerse” (Pio XI, Ingravescentibus  malis, 29 settembre 1937). 
                         9 - “A questa preghiera (il Rosario) la Chiesa ha riconosciuto  sempre una particolare efficacia, affidando ad essa, alla sua recita corale,  alla sua pratica costante, le cause più difficili. In momenti in cui la  cristianità stessa era minacciata, fu alla forza di questa preghiera che si  attribuì lo scampato pericolo e la   Vergine del Rosario fu salutata come propiziatrice della  salvezza” (S. Giovanni Paolo II, Rosaarium  Virginis Mariae, n. 38). 
                          
                       
                         
                       Nemici interni 
                       1 - “Poiché i tempi, forieri di sciagure per la Chiesa e per la società,  esigevano l’aiuto potente di Dio, Noi ritenemmo di doverlo implorare appunto  mediante l’intercessione della sua Madre e soprattutto con quella formula di  preghiera di cui il popolo cristiano ebbe sempre a sperimentare la salutare  efficacia. () 
  E anche ai nostri  tempi, travagliati da molteplici crisi, siamo lieti di riconoscere che proprio  dal Rosario sono venuti frutti salutari” (Leone XIII, Iucunda semper, 8 settembre 1894). 
                       2 - “La baldanza delle sette, cresciute con il favore e la connivenza  che incontrò dovunque, non ha ormai ritegno, e in mille modi da per tutto si  prova a recare onta e offesa alla Chiesa, la sola potenza che può combatterle e  che sempre le ha combattute” (Leone XIII, Più  volte, 31 ottobre 1896). 
                       3 - “Incessanti e gravi lotte tormentano la Chiesa 
                         - la pietà cristiana, 
                         - la pubblica moralità,  
                         - la stessa fede, sono  esposte a pericoli sempre più gravi” (Leone XIII, Octobri mense, 22 settembre 1891). 
                       La pietà cristiana (ignoranza  della religione). 
                       4 - “Come abbiamo osservato da principio, la nostra epoca ha sempre più  bisogno degli aiuti celesti; specialmente per le molteplici tribolazioni che  soffre la Chiesa,  avversata nel suo diritto e nella sua libertà; e poi per i molti pericoli che  minacciano le basi stesse della prosperità e della pace dei popoli cristiani”  (Leone XIII, Iucunda semper, 8  settembre 1894). 
                       5 - “Chiunque studi con diligenza gli annali della Chiesa cattolica,  facilmente vedrà congiunti con tutti i fasti del nome cristiano il vallido  patrocinio della Vergine Madre di Dio. 
   Quando infatti gli  errori, diffondendosi dovunque, si accanivano a lacerare la veste inconsutile  della Chiesa e si metteva a soqquadro l’oribe cattolico, a Colei, che “Da sola  distrusse tutte le eresie del mondo” (Breviario Romano), i nostri paderi si  rivolsero con animo fiducioso, e la vittoria da Lei conquistata fece ritornare  tempi sereni.  
     
   Come nelle pubbliche  sventure, così nelle necessità private i fedeli di ogni epoca si rivolsero  supplichevolmente a Maria, perché tanto benigna venisse in soccorso impetrando  sollievo e rimedio ai dolori del corpo e dello spirito. 
   E mai il suo  potentissimo aiuto fu atteso invano da coloro che lo imploravano con pia e  fiduciosa preghiera” (Pio XI, Ingravescentibus  malis, 29 settembre 1937).  
                       6 - “Ma  
                         - poiché ai giorni nostri non minori pericoli che in pasato sovrastano  la società religiova e civile, 
                        - poiché da molti si disprezza e si ripudia completamente la suprema ed  eterna autorità di Dio, che comanda e vieta, ne viene di conseguenza che è  debilitata la coscienza del dovere cristiano, che negli animi dei fedeli si  illanguidisce o si spegne del tutto, che poi si smuovono e rovinano le  stesse basi dell’umano consorzio. 
                         
                        Da una parte si vedono  cittadini intenti a una lotta atroce tra loro, perché gli uni sono forniti di  abbondanti ricchezze e gli altri devono invece guadagnare il pane per sé e per  i loro cari con il duro lavoro quotidiano.. 
                        In alcune regioni,  come tutti  sanno, il male è arrivato a  tal punto che si è voluto distruggere perfino il diritto privato di proprietà  per mettere in comune ogni cosa. 
                        D’altra parte non  mancano uomini che dichiarano di onorare ed esaltare soprattutto la potestà  dello Stato, () si sforzano di far risorgere gli errori dei pagani e il loro  tenore di vita” (Pio XI, Ingravescentibus  malis, 29 settembre 1937). 
                       7 -  “E poiché l’insensata perversità degli empi a tutto ormai ricorre -  con l’inganno e l’audacia - per provocare la collera divina e attirare sulla  patria il peso di questo castigo, è necessario che la pia pratica del Rosario  sia seguita con sempre maggiore impegno (). 
                          
                         Nel seno stesso dei  popoli cattolici vi sono troppi, che non contenti di godere delle offese  comunque arrecate alla religione, essi stessi, forti di un’incredibile licenza  di propaganda, mostrano di non mirare ad altro che ad esporre al disprezzo e  allo scherno della gente le cose più sante della religione e la sperimentata  fiducia nell’intercessione della Vergine. 
In questi ultimi mesi  poi non si è risparmiata l’augustissima persona di Gesù Cristo Salvatore. 
Non si è avuta  vergogna di impadronirsene per le attrattive del palcoscenico, ormai troppo  spesso contaminato di nefandezze, e di rappresentarvela spogliata della maestà  della sua natura divina; senza la quale necessariamente crolla il fondamento  stesso della redenzione del genere umano. 
 E si colmò l’onta  quando si volle riabilitare dall’infamia dei secoli l’uomo reo della  delittuosa perfidia che la storia ha bollato come la più abominevole e mostruosa:  il traditore di Cristo, nell’intento di svellere dalle radici e  distruggere l’opera divina della Redenzione,  che nessuna forza potrà mai distruggere né cancellare” (Leone XIII,  Iucunda  semper, 8 settembre 1894). 
                       8 - “Per tanto, in mezzo alla tempesta dei mali, che così duramente  tormentano la Chiesa,  tutti i suoi figli devoti vedono chiaramente quale urgente dovere abbiamo di  pregare insistentemente l’Onnipotente Iddio e in qual modo soprattutto debbono  adoperarsi, perché le loro preghiere abbiano la massima efficacia” (Leone XIII,  Octobri mense, 22 saettembre 1891). 
                          
                        
                       La pubblica moralità  (i vizi) 
                       9 - “Il popolo cristiano () si rivolga con rinnovata pietà alla gran  Madre di Dio, () a Lei ricorrendo supplichevole () col santo Rosario. 
                          
                         Ci spinge a ciò  urgentemente e ci stimola il nostro amore per la Chiesa, le cui angustie,  anziché alleggerirsi, crescono ogni giorno più in numero e in asprezza. 
 A tutti sono noti i  mali che Noi deploriamo: 
                         - la lotta spietata contro i sacri e intangibili dogmi, che la Chiesa custodisce e  tramanda; 
                         -  la derisione dell’integrità  della virtù cristiana che la   Chiesa difende; 
                         - la trama di calunnie in mille lodi ordita; 
                         - l’odio fomentato contro il sacro ordine dei Vescovi e principalmente  contro il Romano Pontefice; 
                        - gli attacchi diretti, con la più impudente audacia e delittuosa  empietà, contro la divinità stessa di Cristo” (Leone XIII, Octobri mense, 18 settembre 1892) 
                       La stessa fede (L’errore) 
                       10 - “Le Sacre Scritture chiamano Cristo Autore e perfezionatore della fede. 
                         Autore  perché Egli ha insegnato agli uomini un grande numero di verità che essi  debbono credere (); e per di più con la grazia e quasi con l’unzione dello  Spirito  Santo concede generosamente il  dono della fede. 
 Perfezionatore perché nel cielo, dove convertirà l’abito della fede  nella chiarezza della gloria, Egli renderà evidenti quelle cose che gli uomini,  nella loro vita mortale, hanno percepito come attraverso un velo. 
             
E siccome è necessario che la fede, per essere degna  e perfetta, si manifesti esteriormente, Poiché  con il cuore si crede per la giustizia, e con le labbra si fa professione per  la salute (Rm 10, 10), nel Rosario troviamo anche un eccellente mezzo per  professare la nostra fede. 
E realmente, con le preghiere vocali di cui s’intesse,  possiamo esprimere la nostra fede in Dio, Padre nostro provvidentissimo 
                         - nella vita futura, 
                         - nella remissione dei peccati 
                         - nei misteri dell’augusta  Trinità, 
del Verbo  incarnato, 
 della  divina maternità, e in altre ancora” (Leone XIII, Fidentem piumque, 2° settembre 1889). 
                       11 - “Non possiamo nasconderci il profondo senso di tristezza, che  pervade i migliori dinanzi a questa battaglia. 
              
  E’ infatti motivo di  immensa tristezza il vedere 
  - il gran numero di coloro che, dalla diversità degli errori e da  questo protervo atteggiamento contro Dio, sono trascinati e spinti verso  l’abisso; 
  - il gran numero di coloro che, ponendo su uno stesso piano ogni forma  di religione, si può dire che stiano per abbandonare la fede divina; 
  - il numero notevole di coloro che sono cristiani solo di nome e non  compiono i doveri della fede” (Leone XIII, Octobri  mense, 22 settembre 1891). 
                       12 - “E’ ormai a tutti notissimo con quanti e quali mezzi di corruzione  la malizia del mondo iniquamente si sforzi di indebolire ed estirpare  interamente dai cuori la fede cristiana e  l’osservanza della legge divina, che alimenta questa fede e la fa fruttificare. 
              
   Ben a ragione () 
                         - ci si deve rattristare che a pubblica manifestazione sia stata  deliberatamente data tale organizzazione che consente che il nome di Dio vi sia  taciuto e oltraggiato; 
                         - ci si deve rattristare della licenza, ognor più sfacciata di stampare  e predicare ogni sorta di oltraggi contro Cristo, Dio e la Chiesa. 
                         - né è meno deplorevole quel conseguente languore e intiepidimento  della pratica cristiana, che, se non è un’aperta apostasia dalla fede, è certo  prossima a divenirlo. 
 Non potrà quindi  sembrare eccessiva la Nostra  affermazione, se diciamo che la fede non deve affatto temere i pericoli  dell’ignoranza e dei nefasti errori in quei luoghi, in quelle famiglie e presso  quei popoli, dove si mantiene nel primitivo onore la pratica del Rosario (). 
 La fede, se sarà  autentica, avrà () potere () fino a farlo prorompere in quella potenza degna di  Paolo: Chi ci separerà dall’amore di  Cristo, la tribolazione o l’angoscia, la fame o la nudità o il pericolo o la  persecuzione o la spada?  (Rm 8, 35).  Non vivo più, ma Cristo vive in me (Gal.  2, 20)” (Leone XIII, Magnae Dei Matris,  18 settembre 1892). 
                       13 - “Poiché i tempi, forieri di sciagure per la Chiesa e per la società,  esigevano l’aiuto potente di Dio, Noi ritenemmo di doverlo implorare appunto  mediante l’intercessione della sua Madre e soprattutto con quella formula di  preghiera, di cui il popolo cristiano ebbe sempre a sperimentare la salutare  efficacia. 
   E anche ai nostri  tempi, travagliati da molteplici crisi, siamo lieti di riconoscere che proprio  dal Rosario sono pervenuti frutti salutari” (Leone XIII, Fidentem piumque, 20 settembre 1896). 
                       14 - “Quante sono le anime oggi, che, private del pane della vita, cioè  della dottrina celeste, muoiono di una sorta di inedia! 
 Quanti sono gli  spiriti che sedotti da un’apparenza di verità, si sono allontanati dalla fede  per i molteplici aspetti dell’errore!  
 E se i sacerdoti  vogliono venire in aiuto alle miserie di tutti costoro, comunicando loro la  parola di Dio, come è necessario che essi siano infiammati dal desiderio di  salvare i loro fratelli e, nello stesso tempo, animati di una solida conoscenza  delle cose divine! 
E parimenti quanti  sono i figli della chiesa che, ingrati e immemori, si sono distolti dal Vicario  di Cristo o per ignoranza o per pervertimento della volontà e che bisogna farli  ritornare nel grembo della madre comune. 
 Per porre riparo a  questi mali e alla calamità di ogni genere di questo secolo, come abbiamo  bisogno della materna protezione di Maria!” (Benedetto XV, Fausta appetente die, 29 giugno 1921). 
                       15 - “La Vergine  santa che un giorno fugò dai paesi cristiani la terribile setta degli Albigesi,  ora, da noi supplichevolmente invocata, storni i nuovi errori, quelli  specialmente del comunismo, i quali fanno pensare per molti motivi e per molti  misfatti a quelli antichi” (Pio XI, Ingravescentibus  malis, 29 settembre 1937). 
                         
                       
                         
                       IL ROSARIO PER L'ITALIA, PER ROMA E LE CONFRATERNITE
                         
                       Il Rosario e l’Italia 
                       Questa enciclica è rivolta particolarmente al popolo  italiano. 
                       1 - “Non abbiamo esclusa dalle nostre quotidiane sollecitudini, nessuna  nazione né alcun popolo, ben sapendo che per tutti il Redentore ha profuso  sulla croce il suo sangue prezioso, a tutti ha aperto il regno della grazia e  della gloria. 
  Nessuno però può farsi  meraviglia, se con singolare predilezione riguardiamo il popolo italiano: che  anche il divino Maestro, Gesù Cristo, fra tutte le parti del mondo prescelse  l’Italia a Sede del suo Vicario in terra e nei consigli della Provvidenza  dispose che Roma addivenisse la capitale del mondo cattolico” (Leone XIII, Vi è ben noto, 20 settembre 1887). 
                       2 - La ragione? 
                          
“Nella nostra Italia  non mancano al presente gravissime ragioni di amarezza all’animo Nostro. 
 La fede e la morale  cristiana, preziosissimo retaggio tramandatoci dai nostri antenati, e che pur  fece in ogni tempo la gloria della Patria nostra e dei grandi italiani, sono  insidiosamente e quasi di nascosto, o palesemente e con ributtante cinismo  assaliti da una mano di uomini, i quali si studiano di strappare agli altri la  fede e la morale che essi hanno perduto. 
 E’ facile intravedere in tutto questo, più che in ogni  altra cosa, l’opera delle sette, e di  coloro che sono strumenti più o meno docili in mano ad esse”. 
() “Le nostre più vive  e più ferme speranze sono collocate nella gloriosissima Regina del Rosario: la  quale fin da quando cominciò a invocarsi con questo titolo si mostrò  prontamente soccorrevole ai bisogni  della Chiesa e del popolo cristiano” (Leone XIII, Vi è ben noto, 20 settembre 1887). 
                       3 - “E così, a cominciare dall’anno che corre, abbiamo stabilito di  innalzare a rito doppio di seconda classe per tutta l Chiesa la solennità del  Rosario. 
   Ed allo stesso fine  ardentemente bramiamo che il popolo cattolico italiano, con particolare slancio  di devozione sempre, ma singolarmente nel mese prossimo di ottobre, si volga a  questa gran Vergine e faccia dolce violenza al suo cuore di Madre” (Leone XIII,  Vi è ben noto, 20 settembre 188). 
                       4  - () “Ma mentre lamentiamo e detestiamo qual sacrilego misfatto, con  lo stesso ardore del Nostro animo apostolico, rivolgiamo una calda esortazione  a tutti i cristiani, ma particolarmente agli italiani, perché custodiscano  intatta, difendano strenuamente e continuino ad alimentare con opere oneste e  pie quella fede avita che costituisce la loro più preziosa eredità”  (Leone XIII, Iucunda semper, 8 settembre 1894). 
                       5 - “Per quanto si riferisce all’Italia, ci è, in questo momento, una  particolare, estrema necessità d’implorare l’efficacissimo soccorso della  Vergine, dato che non solo incombe, ma già è sopravvenuta una inattesa  calamità. 
  Vogliamo accennare  alla peste asiatica che, varcando,  per volontà di Dio, i confini che la natura sembrava averle fissato, ha invaso  i porti più frequentati della costa francese e di là le zone confinanti  dell’Italia. 
   Dobbiamo quindi  cercare rifugio in Maria, in Colei che la Chiesa chiama a ragione Vergine salutifera,  ausiliatrice, liberatrice; perché voglia benevolmente recarci il soccorso  invocato con la più gradita delle preghiere (il Rosario) e allontanare da noi  il turpe contagio” (Leone XIII, Superiore  anno, 20 giugno 1884). 
                       6 - “In questa santa e nobile gara non è rimasta addietro l’Italia,  dove la pietà per la Vergine  è così profondamente radicata e così universalmente sentita; né dubitiamo che  anche quest’anno l’Italia sia per dare bella prova del suo amore per la gran  Madre di Dio e per apprestare a noi nuovi motivi di consolazione e di conforto. 
                        Non possiamo tuttavia  dispensarci dal rivolgere a voi, Venerabili Fratelli, una parola di speciale  esortazione, affinché con nuovo e singolare impegno in tutte le diocesi  italiane sia santificato il mese dedicato a Maria Santissima del Rosario”  (Leone XIII, Vi è ben noto, 20  settembre 1897). 
                         
                       
                         
                       Il Rosario e la Confraternita del  Rosario 
                       1  - E’ un documento inviato alla Confraternita del Rosario, pertanto ha  sì molto interesse, ma limitato ai destinatari. 
   Tuttavia c’è qualche  cosa di molto importante a proposito dell’efficacia della preghiera alla  Madonna. 
              
  Dice S. Tommaso  d’Aquino: 
“Alla santa Trinità chiediamo che abbia pietà di noi, a tutti gli altri  Santi chiediamo che preghino per noi” (Summa theol., q. 83, a.4). 
           
 “Invece – precisa il  Papa Leone - la preghiera che si rivolge a Maria ha qualche cosa di comune col  culto che si rende a Dio; tanto che la Chiesa la invoca con questa espressione, che si  suole indirizzare a Dio: ‘Abbi pietà di noi peccatori’. 
            
 Perché questi  privilegi? Perché (dice Leone) 
- “Chi mai, fra tutti i santi, che abitano le sedi beate, potrà  competere con l’augusta Madre di Dio nell’impetrare la grazia?; 
- Chi potrà con maggiore chiarezza vedere nel Verbo eterno di Dio le  nostre angustie e le nostre necessità? 
- A chi è stato concesso maggiore potere nel commuovere Dio?; 
- Chi al pari di Lei ha viscere di materna pietà”? (Leone XIII, Augustissimae Virginis, 12 settembre  1897). 
                       2 - “In modo particolare Noi rivolgiamo questa esortazione alla  ‘Confraternita della Sacra Famiglia’ che di recente abbiamo raccomandato e  approvato. 
              
  Se infatti il  fondamento di questa Confraternita è il mistero del lungo periodo della vita  silenziosa e nascosta di Cristo Signore, fra le mura della Casa di Nazaret,  perché le famiglie cristiane si sforzino costantemente di modellarsi  sull’esempio della Santa Famiglia, divinamente costituita, appare subito  evidente la sua connessione col Rosario specialmente nei misteri gaudiosi, che  si chiudono appunto quando Gesù, dopo aver mostrato la sua sapienza nel tempio,  Venne, con Maria e Giuseppe, a Nazaret ed  era ad essi sottomesso, quasi preparando così gli altri misteri, coi quali  avrebbe più da vicino compiuta l’opera di ammaestramento e di redenzione degli  uomini. 
            
Da ciò tutti gli  associati comprendano quale diligenza debbano dimostrare nel coltivare e  propagare la devozione del Rosario” (Leone XIII, Magnae Dei Matris, 8 settembre 1892). 
                       3 - “Ma come ognuno facilmente comprende, di tale efficacia saranno più  direttamente e più largamente partecipi gli iscritti alle sacre Confraternite  del Rosario, perché esse acquistano uno speciale titolo, sia per la loro  fraterna unione, sia per la loro speciale devozione alla Vergine Santissima. 
   Tali sodalizi,  autorevolmente approvati dai romani pontefici e da essi arricchiti di privilegi  e di tesori d’indulgenze, hanno una loro propria forma di ordinamento e di  disciplina. 
   Tengono riunioni nei  giorni determinati e sono forniti di mezzi più adatti per fiorire nella pietà e  per rendere utili servizi anche alla società civile. Essi sono come schiere  militanti che, guidate e sorrette dalla celeste Regina, combattono le battaglie  di Cristo, in virtù dei suoi santi misteri. E in ogni occasione, ma specialmente  a Lepanto, si è potuto vedere come la Vergine gradisca le preghiere, le feste e le  processioni di questi suoi devoti” (Leone XIII, Letitiae sanctae, 8 settembre 1893). 
                       4 - “Ora fra queste associazioni Noi non esitiamo di dare un posto  eminente alla confraternita, che prende il nome dal santo Rosario. Se infatti  si considera la sua origine, essa è tra le più antiche; poi è fama che l’abbia  fondata lo stesso Padre S. Domenico; se poi se ne considerino i privilegi, essa  ne è ricchissima per la munificenza dei Nostri predecessori” (Leone XIII, Augustissimae Virginis, 12 settembre  1897). 
                       5  - Per tali morivi “I Papi esaltarono (la preghiera del Rosario)  sempre con grandissime lodi questa confraternita,  dedicata a Maria. Tra gli altri: 
                         Innocenzo VIII la definisce  ‘devotissima confraternita’ (Splendor paternae gloriae); 
                         Pio V attribuisce  alla sua influenza i seguenti risultati: 
                         - “I fedeli si trasformano rapidamente in altri uomini; 
                         - le tenebre dell’eresia si dipanano;  
                         - e la luce della fede cattolica si manifesta”. 
            
Molti altri infine la  arricchirono di preziose e abbondantissime indulgenze, oppure la posero sotto  la loro particolare protezione, iscrivendosi ad essa e manifestandole in  diversi modi la loro benevolenza” (Leone XIII, Augustissimae Virginis, 12 settembre 1897). 
                         
                       
                         
                       Il Rosario e Roma 
                       1 - “Qui a Roma poi, dove il Vicario di Cristo ha la sua Sede, si  concentrano a preferenza gli sforzi di costoro e si manifestano in tutta la  particolare ferocia i loro satanici insediamenti” (Leone XIII, Vi è ben noto, 20 settembre 1887). 
                       2 - E’ una lettera scritta “Al Signor Cardinale Lucio Maria Parocchi  nostro Vicario Generale”. 
   Dunque è diretta alla  Diocesi di Roma. 
   Dopo aver riconosciuto  che “In moltissimi luoghi si è rianimata e fiorisce tal devozione (del Rosario)  sia in pubblico che in privato, e porta alle anime frutti preziosi di grazie e  di salute” afferma che desidererebbe “Vedere sempre più largamente diffusa,  addivenire devozione veramente popolare di tutti i luoghi e di tutti i giorni”  a motivo dato da “La baldanza delle sette, cresciuta pel favore  e nella connivenza che incontrano dovunque,  non ha ritegno e in mille modi da per tutto si prova a recare onta e offesa  alla Chiesa”. 
    
   “Signor Cardinale!  Amiamo porgere un invito fiducioso innanzitutto ai Romani, che il Signore ha  voluto darci come più vicino oggetto delle Nostre sollecitudini di Vescovo. 
Ci sentiamo confortati  al pensiero che nel mese di ottobre, specialmente in seno alle  famiglie, dopo la quotidiana fatica, le mani dei genitori e dei figli,  particolarmente dei piccoli innocenti, degli ammalati e degli anziani,  intreccino la corona del Rosario e levino al cielo la preghiera benedetta. 
                       3 - Né è senza motivo che ordiniamo per Roma preghiere speciali. 
                           
                          “Roma, sede del  Vicario di Cristo,  articolarmente  favorita dalla Provvidenza e alla Vergine singolarmente devota, è ben giusto  che vada innanzi a ogni altra città nelle manifestazioni religiose e serva a  tutte di esempio       
    . 
Inoltre qui, nella  persona del suo capo supremo, la   Chiesa soffre più che altrove, qui come a centro del  cristianesimo sono rivolti più che altrove gli attacchi dei nemici; e l’odio  satanico delle sette Roma  prende più  specialmente di mira. 
Roma  pertanto ha più ragione e maggior bisogno di  mettersi sotto la protezione della gran Vergine e di meritarsene il patrocinio.         
E Noi non dubitiamo  che la pietà dei romani Ci secondi pienamente in questi nostri sentimenti, che  mirano ad un tempo al vantaggio di tutta la Chiesa e all’incolumità di Roma” (Leone XIII, Più volte, 31 ottobre 1886). 
 
“E poiché nella recita del Rosario ciò che conta è il  movimento delle labbra in accordo con  la devota meditazione dei singoli misteri.  
Noi siamo certi che iI nostri figli, facendo insieme di  tutto il mondo, sapranno farne una scuola di vera perfezione, contemplando  con intimo raccoglimento gli insegnamenti che irraggiano dalla vita di Cristo e  di Maria Santissima” (S. Giovanni XXIII, L’ottobre  che ci sta innanzi, 28 settembre 1860). 
                         
                       
                         
                       APPENDICE 1
                         
                       Il Rosario ‘meditato’  proposto da 
                         Domenico di Prussia (il  ‘Certosino’ - 1384-1460)
                       Misteri gaudiosi 
                       Ave, Maria, piena di grazia, 
  il Signore è con te; 
                         Tu sei benedetta fra le donne 
                         E benedetto il frutto del tuo  seno GESU’. 
                       1 - Che all’annuncio dell’Angelo hai concepito di Spirito Santo. 
                       2 - Che dopo il suo concepimento lo hai portato a Elisabetta sui monti  della Giudea. 
                       3  - Che hai generato nella gioia rimanendo Vergine. 
                       4  - Che gli angeli hanno lodato cantando: Gloria a Dio e i pastori hanno trovato a Betlemme. 
                       5  - Che è stato circonciso l’ottavo giorno e chiamato Gesù. 
                       6 - Che è stato venerato e adorato dai Re Magi che gli offrirono i loro  doni. 
                       7  - Che hai portato nel tempio sulle tue braccia materne e presentato a  Dio Padre. 
                       8  - Che il vecchio Simeone ha benedetto ricevendolo fra le sue braccia. 
                       9  - Con il quale sei fuggita in Egitto lontana da Erode. 
                       10 - Con il quale sei tornata nel tuo paese,  richiamata dall’angelo dopo sette anni. 
                       11 -  che hai 
                         - smarrito a Gerusalemme all’età di 12 anni, 
                         - hai cercato con dolore per tre giorni. 
                         - e hai ritrovato nel tempio. 
                       12  - Che cresceva tutti i giorni in età, grazia e sapienza davanti a  Dio e agli uomini 
                         
                       Misteri luminosi 
                       Ave, Maria, piena di grazia, 
  il Signore è con te;  
                         Tu sei benedetta fra le donne 
                         E benedetto è il frutto del tuo  seno GESU’. 
                       1  - Che Giovanni ha battezzato nel Giordano e presentato come Agnello  di Dio. 
                       2 - Che ha digiunato nel deserto per 40 giorni e Satana ha tentato tre  volte. 
                       3  -  Che a Cana di Galilea cambiò l’acqua in vino. 
                       4  - Che ha annunziato il regno dei cieli ai suoi discepoli e al mondo. 
                       5  - Che ha ridato la vista ai ciechi, purificato i lebbrosi, guarito i  paralitici e liberato tutti quelli che erano oppressi da Satana. 
                       6  - Che fu trasfigurato sulla montagna davanti a Pietro, Giacomo e  Giovanni. 
                       7  - A cui Maria Maddalena lavò i piedi con le sue lacrime, li asciugò  con i suoi capelli e li unse di profumo. 
                       8  - Che ha risuscitato l’amico Lazzaro morto da quattro giorni, 
                       9 -  Che il giorno delle palme, seduto su un asino, è stato portato in  trionfo dal popolo. 
                       10  - Che nell’ultima cena ha istituito l’adorabile sacramento del suo  Corpo e del suo Sangue. 
                         
                       Misteri dolorosi 
                       Ave, Maria, piena di grazia, 
  il Signore è con te; 
                         Tu sei benedetta fra le donne 
                         E benedetto è il frutto del tuo  seno GESU’. 
                          
                         1  - Che entrò nell’orto con i suoi discepoli e quivi, mentre pregava  con fervore, ha sudato sangue. 
                         
                        2  - Che si è presentato ai suoi nemici e volontariamente si è dato  nelle loro mani. 
                         
                        3 -  Che i rappresentanti degli Ebrei   hanno legato duramente e condotto al sommo sacerdote. 
                          
                         4  - Che falsi testimoni accusarono,  
                         - nemici gli velarono il volto,  
                         - gli sputarono in faccia, 
                         - lo schiaffeggiarono e lo percossero. 
                          
                         5  - Che davanti a Erode e a Pilato fu giudicato come un malfattore e  degno della morte di croce. 
                          
                         6  - Che dopo essere stato spogliato delle sue vesti, fu crudelmente  flagellato. 
                          
                         7  - Che i soldati hanno  
                         - coronato di spine,  
                         - beffeggiato,  
- adorato per burla 
                         dopo averlo rivestito con una veste di scherno. 
                          
                         8  - che hanno condannato a una morte ignominiosa e condotto al  supplizio con due malfattori. 
                          
                         9  - Che hanno confitto mani e piedi alla croce e gli hanno offerto del  vino mirrato misto a fiele. 
                          
                         10 -  Che ha pregato per i crocifissori dicendo Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno. 
                          
                         11  - Che ha detto al malfattore che era alla sua destra: In verità ti dico: oggi stesso sarai con me  in paradiso. 
                          
                         12 - Che ha detto a sua Madre: Donna,  ecco tuo figlio; e a Giovanni: Ecco  tua Madre. 
                          
                         13  - Che ha gridato: Dio mio, Dio  mio, perché mi hai abbandonato? 
                          
                         14 -  Che ha detto: Tutto è  compiuto. 
                          
                         15 - Che ha detto infine: Padre, nelle  tue mani raccomando il mio spirito. 
                          
                         16 - Che ha sofferto per noi peccatori una morte crudelissima e  santissima. 
                          
                         17 -  A cui un soldato ha aperto il costato con una lancia, da cui è  uscito sangue ed acqua per la remissione dei nostri peccati . 
                          
                         18 -  I cui amici hanno staccato il Corpo santissimo dalla croce e  l’hanno posto in un sepolcro. 
                          
                         19 -  Che anime giuste e pie, dopo averlo imbalsamato con profumi e  avvolto in un lenzuolo, hanno sepolto. 
                          
                         20 -  Del quale i Giudei hanno sigillato la tomba e vi hanno posto delle  guardie. 
                          
                         21 -  La cui anima santissima è discesa agli Inferi per consolare i  santi patriarchi e condurli con sé in paradiso. 
                       Misteri gloriosi 
                       Ave, Maria, piena di grazia, 
  il Signore è con te; 
                         Tu sei benedetta fra le donne 
                         E benedetto è il frutto del tuo  seno GESU’. 
                       1  - Che è risorto il terzo giorno rallegrandoci con una gioia  inesprimibile. 
                          
                         2  - Che dopo la sua risurrezione apparve più volte i discepoli e ai  fedeli per confermarli nella fede. 
                         
                        3  - Che davanti a loro è salito al cielo per sedere alla destra del  Padre. 
                         
                        4  - Che ai suoi fedeli, nel giorno della Pentecoste, ha inviato lo  Spirito Santo che aveva promesso. 
                         
                        5 - Che ha fatto salire al cielo la sua dolcissima Madre, l’ha posta  alla sua destra e l’ha gloriosamente incoronata. 
                         
                        6  - Che si degni, per la sua intercessione, dopo questa povera vita, di  ricevere anche noi, suoi servi, e farci abitare nel regno del Padre suo. 
                         
                        7  - Che con il Padre e lo Spirito Santo, e con la sua gloriosissima  Madre, vive e regna glorioso nei secoli dei secoli. Amen. 
                         
                         
                       Note 
                       Domenico il certosino, propone un metodo che anticipa  le raccomandazioni dei Papi sul Rosario  meditato. 
                           
                        Noi abbiamo rispettato  la successione dei misteri quanto all’argomento, non quanto al numero delle Ave! 
                         
                        Abbiamo aggiunto i  misteri luminosi introdotti da S. Giovanni Paolo II. Ora sono quattro serie,  non tre. 
                         
                        Il numero delle Ave è uguale per ogni mistero, ma non il  numero delle formule. 
                         
                        Questo, però, non è un  difetto. Domenico aveva l’intenzione di proporre al popolo tutta la vita  Cristo. 
                          
                         Con libertà quindi in  alcuni misteri (la Passione)  si è indugiato più che in altri: 12 per i Gaudiosi, 10 per i Luminosi, 22 per i  Dolorosi, 7 per i Gloriosi. 
                          
                         Ecco perché nella  distribuzione sugli attuali misteri in quattro serie, in qualcuno ce ne sono di  più, in altri di meno. 
                          
                         Del resto se non era  possibile dividere equamente cinquanta (intenzioni) per tre, dividere cinquanta  misteri per quattro è ancora più problematico. 
                          
                         Noi abbiamo rispettato  la scansione dell’Autore. 
                        
                         
                        
                       
                        
                        
                       APPENDICE SECONDA 
                          
                          
                       
                       P  r   o  p  o   s  t  e 
                       Tre proposte 
                        
                         1 - Sopprimere (o posticipare) il  nome di Maria nel ‘saluto angelico’; 
                         2 - Sopprimere (o posticipare)  il nome di Maria, nella preghiera  ecclesiale. 
                         3 - Pregare Santa Maria solo  alla fine di ogni decade del Rosario. 
                        Perché? 
                       1 - L’Arcangelo Gabriele non ha detto: Ave, Maria, ma Ave, piena di  grazia. 
            
   a) Il nome Maria lo dirà dopo: quando vuole  sollevare la Madonna  dallo sconcerto provocato in lei dalla proposta di divenire Madre  dell’Altissimo (‘Figlia del tuo Figlio’). 
 Così come lo abbiamo  noi oggi è ignorato anche dalla Chiesa Ortodossa. 
            
 b) ‘Maria’ è un nome  comune che pone in secondo piano Piena di  grazia: un’eccellenza unica, che è solo di chi doveva divenire Madre di Dio. Così come diciamo ora  l’Ave, Maria’ Piena di grazia,  diventa quasi un’apposizione, un titolo come tanti altri. 
            
c) S. Giovanni Paolo  II vede questa omissione dell’Arcangelo come un cambiamento di nome. 
 Anche ad Abramo Dio  cambia nome: perché nella Bibbia il nome ha rapporto con la missione. 
                       2 – Sopprimere (o posticipare) il nome Maria nella preghiera ecclesiale, cioè nella Santa Maria… 
                          
                       Valgono le ragioni dette per il saluto angelico.  
                         - Il nome comune Maria fa  andare in secondo luogo l’eccellenza unica ed esclusiva di Madre di Dio; 
                        - anche qui, Madre di Dio, diventa  quasi un’apposizione al nome. 
                       3) Pregare il Santa Maria  solo alla fine di ogni decade. 
                          
  - L’Ave Maria (pregata a due  cori) è una preghiera di lode.  
   
  Così:  
  - Ave, piena di grazia, il  Signore è con te (Gabriele); 
                         - Benedetta tu fra le donne e  benedetto il frutto del tuo seno (S. Elisabetta). 
             
                         La ripetizione del Santa Maria  per 10 volte ogni mistero, la fa diventare preghiera di intercessione. 
                          
                        a) Pregata una sola volta, chiude le decadi in  bellezza. Esse vengono aperte con il Padre  nostro, e concluse con il Gloria al  Padre.  L’uno e l’altro si dicono una  sola volta, mentre il saluto angelico e la benedizione di Elisabetta, che –  dice S. Giovanni Paolo II – formano la parte corposa del Rosario, si  ripetono per dieci volte in gioiosa alternanza. 
                         
                        b) Nella campagne, quando alla sera si diceva il  Rosario, i nostri genitori dicevano a noi figli: “Diciamo le Laudi della Madonna”. 
                         
                        Giustamente si chiamava così il Rosario perché esso è  una preghiera meravigliosa proprio se è (e a condizione che sia) ‘lode’.  
                        Gioiosa preghiera di ‘lode’. 
             
                       
                         
                         
                       INDICE
                         
                       
                         
                           Prefazione  | 
                           
                         
                           Trionfo del Rosario                                  | 
                            | 
                          
                         
                            Qualche notizia          | 
                            
                                
                                  4 
                               
                              | 
                          
                         
                           Nascita del Rosario        | 
                           
                                5
                            | 
                          
                         
                           Formazione del Rosario        | 
                           
                                6
                            | 
                          
                         
                           Trionfo del Rosario  | 
                           8 | 
                          
                         
                           
                                PARTE PRIMA
                                                           | 
                           
                         
                           Grandezza di Maria    | 
                            | 
                          
                         
                           Corredentrice e Mediatrice 
                             | 
                           
                         
                           - Voce del Papa  | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dei fedeli  | 
                            | 
                          
                         
                           Corredentrice e Mediatrice      | 
                            | 
                          
                         
                            - Voce del Papa - Voce dei Vescovi,  Pastori e Dottori della Chiesa e dei Santi       | 
                           28   | 
                          
                         
                           Mediatrice                                        
                                      
                               Voce del Papa - Voce dei Vescovi,  Pastori e Dottori della Chiesa 
                                  
                               Voce dei Santi e dei fedeli              | 
                           
                                | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                           Gradimento del Rosario 
                               
                              - Voce del  Papa          
                                
                              - Voce dei fedeli                                  | 
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                           Efficacia del Rosario 
                                
                                 - Voce del Papa                                             
                                             
                            -Voce dei fedeli                                   | 
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                            | 
                           
                         
                         
                           PARTE SECONDA 
                             | 
                           
                         
                           Il Rosario  preghiera evangelica    | 
                            | 
                          
                         
                           Il Rosario preghiera sociale e solenne                               | 
                           61  | 
                          
                         
                           Il Rosario,  preghiera importante                                          
                             Voce del Papa                                                           | 
                            
                             62                              | 
                          
                         
                           Voce dei fedeli                                              | 
                            | 
                          
                         
                           Il Rosario meditato                                                 
                                        
                             - Voce del Papa                                
                              
                             - Voce dei fedeli                                
                              
                             - Voce laica                                                      | 
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                           Il Rosario e le virtù cristiane                                      
                                      
                           - Voce del Papa                                                          | 
                            | 
                          
                         
                           Il Rosario promosso dai Papi                                    | 
                            | 
                          
                         
                           Il Rosario e le indulgenze                                        | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                          
                         
                           PARTE TERZA  | 
                          
                         
                           Il Santo Rosario   | 
                           
                         
                           - La voce del Papa      | 
                            | 
                          
                         
                           - La voce dei Fedeli                                         
                             | 
                            | 
                          
                         
                           - Avvertenza      | 
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                           Misteri Gaudiosi:  | 
                           
                         
                           - 1° – L’Annunciazione                                   | 
                            | 
                          
                         
                           - 2° - La visita a S. Elisabetta  | 
                            | 
                          
                         
                           - 3° - Il Natale        | 
                            | 
                          
                         
                           - 4° - Presentazione di Gesù al Tempio      | 
                            | 
                          
                         
                           - 5° - Il ritrovamento di Gesù     | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           Misteri Luminosi  | 
                           
                         
                           - 1° - Il Battesimo al Giordano     | 
                            | 
                          
                         
                           - 2° - Le nozze di Cana     | 
                            | 
                          
                         
                           - 3° - La predicazione del Regno  | 
                            | 
                          
                         
                           - 4° - La trasfigurazione     | 
                            | 
                          
                         
                            - 5° - L’istituzione dell’Eucaristia 
                             | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           Misteri Dolorosi  | 
                           
                         
                           - 1° - L’agonia nel Getsemani    | 
                            | 
                          
                         
                           - 2° - La flagellazione di Gesù     | 
                            | 
                          
                         
                           - 3° - L’incoronazione di spine   | 
                            | 
                          
                         
                           - 4° - Gesù porta la croce al Calvario   | 
                            | 
                          
                         
                            - 5° - La morte di Gesù sulla croce  | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           Misteri Gloriosi  | 
                           
                         
                           - 1° - La risurrezione di Gesù                           
                             | 
                            | 
                          
                         
                           - 2° - L’ascensione di Gesù al cielo                  | 
                            | 
                          
                         
                           - 3° - La discesa dello Spirito Santo                
                             | 
                            | 
                          
                         
                           - 4° - L’Assunta                                                            | 
                            | 
                          
                         
                            - 5° - Regina del cielo e della terra    | 
                            | 
                          
                         
                           Litanie lauretane                                             | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           SECONDO SCHEMA 
                                                                      | 
                          
                         
                           Misteri Gaudiosi:  | 
                           
                         
                           - La voce del Papa                         | 
                            | 
                          
                         
                           - 1° - L’Annunciazone  | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce dello Spirito     | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Magistero         | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Papa        | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dei fedeli      | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           2° - La visita a S. Elisabetta
                             | 
                           
                         
                           -  Voce dello Spirito   | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Magistero  | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dei fedeli         | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dei fedeli         | 
                            | 
                          
                         
                             - ‘Magnificat’       | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           3° - Ilatale 
                             | 
                           
                         
                           - Voce dello Spirito     | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Magistero  | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce del Papa                                                           
                             | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce dei fedeli       | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           4° - La presentazione al tempio 
                             | 
                           
                         
                           -  Voce dello Spirito  | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Magistero    | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Papa   | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce dei fedeli      | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           5° - Il ritrovamento di Gesù   | 
                           
                         
                           - Voce dello Spirito   | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Magistero   | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Papa    | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce dei fedeli  | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           Misteri Luminosi                               | 
                           
                         
                            - Voce del Papa  | 
                            | 
                          
                         
                            1° – Il Battesimo al Giordano  | 
                           
                         
                            - Voce dello Spirito    | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Magistero  | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce del Papa     | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dei fedeli    | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                         
                           2° - Le nozze di Cana 
                             | 
                           
                         
                           -  Voce dello Spirito     | 
                           166  | 
                          
                         
                           -  Voce del Magistero      | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Papa     | 
                           168  | 
                          
                         
                           -  Voce dei fedeli    | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           3° - La predicazione del Regno 
                             | 
                           
                         
                           -  Voce dello Spirito  | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Magistero  | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce del Papa  | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce dei fedeli    | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           4° - La trasfigurazione di Gesù  | 
                           
                         
                           - Voce dello Spirito    | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Papa   | 
                            | 
                          
                         
                            - Voce dei fedeli       | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           5° - L’istituzione dell’Eucaristia 
                             | 
                           
                         
                           -  Voce dello Spirito   | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Magistero  | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Papa  | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce dei fedeli    | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           Misteri Dolorosi       
                             | 
                           
                         
                           -  Voce del Papa  | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce dei fedeli    | 
                            | 
                          
                         
                           1° - L’agonia nel Getsemani 
                             | 
                           
                         
                           -  Voce dello Spirito    | 
                            191  | 
                          
                         
                           -  Voce del Magistero   | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Papa       | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce dei fedeli      | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           2° - La flagellazione di Gesù  | 
                           
                         
                           - Voce dello Spirito           | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Magistero     | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce del Papa           | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce dei fedeli     | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           3° - L’incoronazione di spine 
                             | 
                           
                         
                           -  Voce dello Spirito  | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Magistero  | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce del Papa       | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dei fedeli  | 
                            | 
                          
                         
                         
                           |   | 
                           
                         
                           4° - Gesù porta la croce al Calvario  | 
                           
                         
                           -  Voce dello Spirito  | 
                            | 
                          
                         
                           |   - Voce del Magistero       | 
                            | 
                          
                         
                           |   - Voce del Papa       | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dei fedeli   | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           5° - La morte in croce di Gesù                           
                             | 
                           
                         
                           |   - Voce dello Spirito      | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Magistero   | 
                             | 
                          
                         
                           |   - Voce del Magistero    | 
                             | 
                          
                         
                           |   - Voce del Papa      | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dei fedeli                                 | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           Misteri Gloriosi 
                             | 
                           
                         
                         
                           1 – La risurrezione di Gesù           | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dello Spirito                                         
                             | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce del Magistero   | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Papa  | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dei fedeli  | 
                            225  | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           2° - L’ascensione di Gesù al cielo  | 
                           
                         
                         
                           -  Voce dello Spirito    | 
                           227  | 
                          
                         
                           -  Voce deL Magistero     | 
                           228  | 
                          
                         
                           - Voce del Papa        | 
                             229  | 
                          
                         
                           |   - Voce dei fedeli                                    | 
                           231  | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           3° - La discesa dello Spirito Santo                                                   
                                                             | 
                           
                         
                         
                           - Voce dello Spirito                                               | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce del Magistero                                      
                                                            | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Papa                                     | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dei fedeli        | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                          
                         
                           - 4° - L’Assunta  | 
                           
                         
                           - Voce dello Spirito        | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Magistero       | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce del Papa     | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dei fedeli         | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           - 5° - Regina del cielo e della terra  | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dello Spirito    | 
                            | 
                          
                         
                           -  Voce del Magistero      | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce del Papa  | 
                            | 
                          
                         
                           - Voce dei fedeli     | 
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                           Modi di pregare il Rosario:     | 
                            | 
                          
                         
                           - Secondo Leone XIII             | 
                            | 
                          
                         
                           - Secondo Pio XI   | 
                            | 
                          
                         
                            - Secondo il B. Paolo VI                                              | 
                            | 
                          
                         
                            - Secondo S. Giovanni Paolo II:                    | 
                            | 
                          
                         
                           - Enunciazione del  mistero    | 
                            | 
                          
                         
                           - Ascolto della parola  di Dio  | 
                            | 
                          
                         
                           - Silenzio        | 
                           259  | 
                          
                         
                           - Il ‘Padre nostro’   | 
                           260  | 
                          
                         
                           - Le dieci ‘Ave Maria’       | 
                            | 
                          
                         
                           -  Il ‘Gloria’   | 
                            | 
                          
                         
                           -  La giaculatoria finale  
                             | 
                            | 
                          
                         
                           -  La Corona    | 
                            | 
                          
                         
                           - Avvio e chiusa    | 
                            | 
                          
                         
                           Benedetto XVI                                                          | 
                            | 
                          
                         
                           Il “Padre nostro” secondo S. Francesco d’Assisi      | 
                            | 
                          
                         
                           Due voci di fedeli                                           | 
                            | 
                          
                         
                           Pratica del Rosario 
                             - La voce del Papa                                            | 
                            | 
                          
                         
                           Suggerimenti                                                            | 
                            | 
                          
                         
                           Pregjhiere a Maria 
                                
                               - Dai documenti  pontifici pastorali                 
                                
                               -  Dalla Liturgia delle  Ore                                 
                                
                               - Da alcuni Santi                                                                            | 
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                         
                           PARTE QUINTA  | 
                          
                         
                           Per chi pregare il Rosario 
                            
  -  Voce  del Papa                                                           
  - Voce dei fedeli                                     | 
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                           Il Rosario per la   Chiesa 
                                                                         
  - Voce  del Papa                                                           
  - Voce dei fedeli                                                                           | 
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                           Il Rosario per l’unità dei cristiani 
                            
  -  Voce  del Papa                                                                 
  - Voce dei fedeli                                                                           | 
                              | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                           Il Rosario per la famiglia  
                            
                               -  Voce del Papa                                                           
                               - Voce dei fedeli                               | 
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                           Il Rosario per la pace 
                             -  Voce del Papa                                                            | 
                            | 
                          
                         
                           Per i nemici del Cristianesimo                                    | 
                            | 
                          
                         
                           Per i nemici esterni:  
                                      
                               - gli Albigesi                                                    
                                
                               - i Turchi                                                         
                                
                           - Timisoara e Corfù  | 
                             | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                           Per i nemici interni                                                    
                                      
                               -  La  pietà cristiana                                           
                                
                               -  La pubblica moralità                                      
                                
                           - La stessa fede                                                 | 
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                            | 
                          
                         
                           Per l’Italia 
                             - Voce  del Papa                                                | 
                            | 
                          
                         
                           Per le confraternite del Rosario    
                             - Voce  del Papa                                               
                             | 
                            | 
                          
                         
                           Per Roma 
                           - Voce  del Papa                                                | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                             | 
                          
                         
                           Appendice I                                                     | 
                            | 
                          
                         
                           Appendice seconda: Proposte                          | 
                            | 
                          
                         
                           |   | 
                           
                                               |