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								| COLLABORAZIONI
 
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                    per esteso il lavoro originale (Autore, Titolo, Periodico) 
                    ."******   IL CALENDARIO DI SAN NICOLA 2011    Il calendario  di San Nicola 2011 è dedicato al Museo Nicolaiano di Bari. L’almanacco  realizzato dai Frati Domenicani della Basilica di San Nicola di Bari, retta da  padre Damiano Bova op., fa parte del  progetto che dal 2008 intende presentare attraverso la fotografia i luoghi di  nascita e di vita di San Nicola e dove ha operato.Il Calendario  2011 tratta, come detto, il Museo Nicolaiano e quest’anno è particolare, è  bivalente, come scrive padre Damiano Bova. In sostanza da una parte vuole  esprimere l’ecumenicità del Santuario di San Nicola e dall’altra vuol  presentare una nuova realizzazione, anch’essa con valenza ecumenica, il Nuovo  Museo Nicolaiano.
 San Nicola,  com’è noto, non è soltanto il Santo della Chiesa indivisa, ma è anche il Santo  che aiuta i cristiani dell’Oriente e dell’Occidente a ritrovare la via  dell’unità.
 In realtà  nella Basilica di San Nicola si promuove l’unità dei cristiani e viene svolta  una intensa attività ecumenica rappresentata dall’accoglienza sincera,  affettiva e personale dell’altro, del diverso, anzi ancor più perché diverso.
 Padre Alessio  Maria Romano op., direttore del Museo Nicolaiano, nella sua presentazione,  evidenzia che il Calendario di San Nicola 2011, vuole presentare, attraverso i  12 mesi dell’anno, alcune opere in esso custodite. Si può ammirare la bellezza  della Pace di San Nicola, il popolare San Nicola di Simplicius, uno dei quadri  più noti del Santo, o la statua argentea di San Nicola e Adeodato, il più bello  tra gli ex voto pervenuti in Basilica. Adeodato, oltre ad essere un personaggio  frequente nell’iconografia nicolaiana, è anche il simbolo della liberazione.  Infatti il ragazzo Adeodato fu prodigiosamente liberato dalla prigionia dei  Saraceni. Questi alcuni esempi dei meravigliosi tesori che custodisce il Museo  della Basilica di San Nicola di Bari.
 Calendario e  Museo, che sono espressione di un’unica realtà: il Santuario di San Nicola,  sono offerti al visitatore, che attraverso la sua sensibilità individuale,  porterà con sé permanentemente, ovunque egli andrà, una visione ecumenica della  realtà interculturale e interreligiosa.
      IL CALENDARIO COMPARATO  2011EBRAICO-CRISTIANO-ISLAMICO
 DEDICATO A GERUSALEMME
  È  stata pubblicata l’edizione 2011 (XVI) del Calendario Comparato  ebraico-cristiano-islamico, a cura dell’E.N.E.C. (European-Near East Centre),  Associazione Internazionale per i rapporti col Vicino Oriente, presieduto da Michele Loconsole, per le Edizioni  N.D.M. di Bari (www.monbook.it). L’edizione  2011 è dedicata a Gerusalemme ed al suo ruolo strategico nel piano di pace in  Medio Oriente. Un tema di estrema attualità e di profonda importanza.
 Il calendario,  unico nel suo genere, spiega ampiamente come leggere l’almanacco che si divide  in quattro grandi parti: il calendario ebraico, quello gregoriano, quello  giuliano dei cristiani slavi-ortodossi e quello islamico. Sono anche ricordate  le feste per le varie religioni. Un piccolo ma importante contributo  finalizzato alla pacificazione ed alla tolleranza tra persone di razza e fede  diverse.
 Cosimo Lacirignola, presidente della  Fiera del Levante di Bari, scrive, tra l’altro, nella sua nota di presentazione  che «La Città  santa avrebbe dovuto ospitare e riunire tutti i credenti in Dio e, invece, nel  corso dei secoli e ancora oggi, è spesso al centro di conflitti aspri e  sanguinosi».
 Michele  Loconsole, giornalista, teologo ed attuale presidente ENEC, nella sua  presentazione «Gerusalemme capitale  spirituale del Mediterraneo», sottolinea che le tre espressioni “Città  della pace”, “Ombelico del mondo”, “Città di Dio in terra”, indicano  l’importanza e la centralità della Città tre volte santa nel mondo delle  religioni, delle culture e delle relazioni tra i popoli. Gerusalemme, quindi,  città capitale delle tre religioni monoteiste. Il luogo dove le culture e le  civiltà mediterranee sono ancora oggi innestate e intrecciate tra loro a  formare un’identità una ed eteroclita nella società dei tre continenti: Asia,  Africa ed Europa. È bello pensare che Gerusalemme città contesa, martoriata,  conquistata, liberata, difesa, santificata, benedetta, luogo del dolore e delle  divisioni, diventi sempre più il Luogo della pace infinita, appunto  Yerushalàim.
 Auspica,  infine Loconsole, che il 5771-72 per gli ebrei, il 2011 per i cristiani e il  1432-33 per i musulmani sia l’anno della riconciliazione tra i popoli, della  concordia tra le religioni e della pace nel mondo, a partire da Gerusalemme.
 L’almanacco è  pubblicato in collaborazione con la   Fiera del Levante di Bari con i testi a cura di don Nicola Bux, Michele Loconsole e Philip Farah.
  *******   IL CALENDARIO COMPARATO 2010DEDICATO A PADRE MICHELE PICCIRILLO
  È  stata pubblicata l’edizione 2010 (XV) del Calendario Comparato  ebraico-cristiano-islamico, a cura dell’E.N.E.C. (European-Near East Centre),  Associazione Internazionale per i rapporti col Vicino Oriente, presieduto da  Michele Loconsole.
 L’edizione  2010 è dedicata a padre Michele Piccirillo, francescano e insigne archeologo, ideatore  e socio fondatore dell’E.N.E.C., scomparso lo scorso anno. La sua opera in  Oriente è stata grande sia come uomo di fede che di studioso.
 
 L’almanacco  è pubblicato in collaborazione con la   Fiera del Levante di Bari con contenuti a cura di Nicola Bux,  Michele Loconsole, Girolamo Panunzio, Philip Farah, Giovanni Indraccolo e  Michele Monno.
 
 Cosimo  Lacirignola, presidente della Fiera del Levante, scrive, tra l’altro, nella sua  nota “Età dell’oro/Il ruolo strategico del Mediterraneo”, in apertura del  calendario, a proposito di San Nicola: «…Nel 1930 fu varato il simbolo della  Caravella per “salpare verso lontani mercati”: a prua di essa, dominava la  figura del Santo quale prezioso difensore dai pericoli della navigazione e  sicuro pilota indicatore
  della rotta. Metaforicamente, dunque, rappresentava il  ruolo quale ponte prestigioso di collegamento tra Oriente e Occidente».
 
 Il  calendario, unico nel suo genere, spiega ampiamente come leggere l’almanacco  che si divide in quattro grandi parti: il calendario ebraico, quello  gregoriano, quello giuliano dei cristiani slavi-ortodossi e quello islamico.  Sono anche ricordate le feste per le varie religioni. Un piccolo ma importante  contributo finalizzato alla pacificazione ed alla tolleranza tra persone di  razza e fede diverse.
 
 Michele  Loconsole, infine, sottolinea come padre Michele Piccirillo, ha lasciato la sua  testimonianza di uomo di fede, di cultura e di pace, quale seguace di San  Francesco, innamorato della storia dell’umanità.
                    
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                        P. Michele Piccirillo e Re Abd Allāh II di Giordania |    ******   IL CALENDARIO 2010 DEL BOLLETTINO DI SAN  NICOLA
 
 
Lo speciale  Bollettino di San Nicola n. 4/2009, è dedicato al Calendario 2010 (stampa  Levante). L’almanacco realizzato dai Frati Domenicani della Basilica di San  Nicola di Bari, retta da padre Damiano  Bova o.p., fa parte del progetto che dal 2008 intende presentare attraverso  la fotografia i luoghi di nascita e di vita di San Nicola e dove ha operato.
 
 Il Calendario  2010 tratta il tema della manna di San Nicola che in questi anni fluisce  abbondantemente e rappresenta un segno della benevolenza del Santo verso Bari  ed i baresi e, soprattutto, la permanenza nel tempo della sua opera compiuta in  vita.
 Padre Gerardo Cioffari o.p., direttore del  Centro Studi Nicolaiani, ha scritto per il calendario una nota relativa alle  più antiche testimonianze greche sulla sacra manna.
 
 «San Nicola –  scrive padre Cioffari -  non è l’unico  Santo cui è connessa la devozione della manna. È tuttavia innegabile che per  questo aspetto della religiosità popolare è il santo per eccellenza. Le  testimonianze di questa particolarità del culto sono notevolmente antiche e  certamente molta attrattiva della sua figura è legata a questo fenomeno».
 
 L’autore della  nota sulla manna, come esempio di innografia italo-greca, anteriore alla  traslazione a Bari dei resti del Santo, cita l’opera di San Bartolomeo Juniore  (981-1055). Questo celebre santo, nell’ode IV del suo canone in onore di San  Nicola, mette in rilievo sia la manna che stillava dalla tomba odorosa sia il  suo significato spirituale:
                    
                      | --> | Essendo tu profumato
 dall’unguento delle virtù, o beatissimo
 
 da Dio fosti ritenuto degno
 
 di ricevere il governo dei Myresi,
 
 ed ivi stabilendoti
 
 profumasti il mondo intero
 
 con la fragranza dei tuoi miracoli.
 
 Ed ora versando unguento
 
 dalla tua tomba odorosa
 
 profumi anche noi.
 |  La bottiglia  della manna, presentata nelle pagine del calendario sotto le sue varie forme  con gli episodi delle vita e dei miracoli del Santo, rappresenta  simbolicamente, con la sua pregnanza artistica e culturale, coloro che  conservano dentro di sé lo spirito operativo di San Nicola e lo esercitano nel  tempo.
 
 Quest’anno il  rettore della Basilica, padre Damiano Bova, attraverso le pagine del  Calendario, lancia un accorato appello finalizzato a prendere in considerazione  la promozione di un progetto per le porte di bronzo per la Basilica, con l’apporto  di artisti e di sostenitori, lanciando un concorso a livello internazionale,  dotato di un sostanzioso budget.
Scrive padre Bova a questo proposito: «È tempo  di pensare in concreto a dotare realmente la Basilica di porte di  bronzo in cui incidere a lettere indelebili la grande storia di San Nicola da  offrire in contemplazione a pellegrini e visitatori che si soffermano ad  ammirare la facciata del tempio nicolaiano, ma soprattutto per proiettare nel  futuro dei popoli il messaggio ecumenico di Nicola».
 
 
  ****** IL CALENDARIO COMPARATO 2009 È DEDICATO  ALLA TERRA ED AI SUOI FRUTTI          A  cura di don Nicola Bux, Philip Farah, Michele Lo console, Michele Monno e con  la collaborazione organizzativa di Giovanni Indraccolo e Girolamo Panunzio, è  stato pubblicato il Calendario Comparato Ebraico-Cristiano-Islamico 2009,  dedicato quest’anno alla terra ed ai suoi frutti, giardino da custodire.
 
 Il calendario,  che è illustrato con bellissime immagini che rappresentano opere d’arte  presenti in Musei, Abbazie e Monasteri italiani e stranieri, è dedicato  quest’anno alla terra ed ai suoi frutti, alla creazione nel Corano, al dono  dell’acqua ed al suo significato nel Vangelo e nel Corano, al pane come primo  alimento dell’uomo, all’olivo, albero della vita, alla vite ed al vino, ed alla  palma, albero del deserto.
 
 A  completamento è riportato il Cantico delle Creature in cui la bellezza e la  sacralità del creato è stata cantata in maniera incomparabile da San Francesco  d’Assisi.
 
 Cosimo  Lacirignola, presidente della Fiera del Levante, nel presentare il Calendario  sottolinea come «La cura per l’ambiente naturale e l’impegno per un autentico  sviluppo umano sono, infatti, inevitabilmente legati. Il nesso inscindibile tra  “ecologia ambientale” ed “ecologia umana”, mette in luce come una visione  riduttiva dell’uomo finisca per produrre conseguenze negative anche per la  stessa difesa del mondo naturale. Salvaguardare l’integrità della persona  umana, nel suo legame con Dio e con il creato, significa rifiutare ogni  concetto disumano di sviluppo e accostare il territorio nella complessità dei  fattori che lo determinano».
 
 Benedetto XVI,  in occasione dell’Angelus del 27 agosto 2006,sottolineò che «Il creato, grande  dono di Dio è esposto a seri rischi da scelte e stili di vita che possono  degradarlo. Il degrado ambientale rende insostenibile particolarmente  l’esistenza dei poveri della terra. Occorre impegnarsi ad avere cura del  creato, senza dilapidarne le risorse e condividendole in maniera solidale»
 
 Il calendario  si avvale anche della presentazione di David-Maria A.Jaeger, ofm, presidente  dell’Enec e della nota esplicativa di Mariagraziella Belloli che ha curato la  ricerca iconografica ed ha firmato la nota “Focus del calendario 2009”, nel quale evidenzia  quanto la terra ed i suoi frutti siano presenti negli insegnamenti biblici,  evangelici e coranici.
 
 Progetto  grafico e impaginazione Architettura&Immagine, stampa Pubblicità &  Stampa s.n.c.
 Il calendario  comparato è pubblicato in collaborazione con l’Europe-Near East Centre (ENEC), la Fiera del Levante di Bari e il  quotidiano Barisera ed è disponibile presso le Edizioni N.D.M., via Conte  Giusso, 4/d Bari, fax 080/5461398, libreria@valdemarovecchi.it.
  ******   IL CALENDARIO DI SAN NICOLA 2009  
 Il numero 4  del Bollettino di San Nicola riporta la splendida  realizzazione del calendario 2009 dei Frati  Domenicani della Basilica di San Nicola di Bari (Stampa Levante).
 Il calendario 2009  è dedicato alle immagini dell’icona russa, donata da Zhimirov Vadim  Nikolaevich, in occasione della festa del 6 dicembre 2007. Si tratta di una  icona molto bella e preziosa, soprattutto per la grande espressione artistica  curata fin nei minimi particolari, facilitando così meditazione e  preghiera.
 
 Padre Damiano  Bova, rettore della Basilica, nel suo saluto ai lettori, parla di filosofia e  di numeri, anche in considerazione del fatto che i numeri traggono il loro  valore dagli elementi del cosmo. Quindi passa a intrattenersi sulla filosofia,  invitando i lettori a non sprecare il tempo di questa vita, né la realtà di  questo mondo, da utilizzare soprattutto per fare del bene, tutte cose che ci  aprono le porte del Paradiso. Anche perché non serve guadagnare il mondo intero  per poi perdere la propria vita.
 
 Padre Gerardo  Cioffari firma le didascalie delle immagini riferite ai 12 mesi dell’anno  (Nascita di San Nicola, Battesimo, Scuola, Consacrazione episcopale, Morte,  Miracoli, ecc.).
 
 Le didascalie  hanno una particolare disposizione: le prime quattro orizzontalmente in alto  sono regolari. Ogni riquadro ha la sua didascalia, mentre a partire dalla icona  n. 5, c’è qualche diversità che padre Cioffari chiarisce con dovizia di  particolari nella parte di sua competenza.
 
 
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 CALENDARIO 2008     IL CALENDARIO COMPARATO 2008 DEDICATO ALL’ORIENTE 
                    IN EUROPA
 
 A cura di don Nicola Bux, Michele Loconsole e Michele Monno 
                    e con la collaborazione organizzativa di Giovanni Indraccolo 
                    e Girolamo Panunzio, è stato pubblicato il Calendario 
                    Comparato Giuliano-Gregoriano 2008, dedicato quest’anno 
                    ai pellegrinaggi che a partire dal Medio Evo, soddisfacevano 
                    il bisogno dell’uomo di mettersi con corpo e anima sulla 
                    strada di Cristo. Tra le mete del pellegrinaggio medievale, 
                    scrive Mariagraziella Belloli, Roma, Monte San Michele nel 
                    Gargano e Santiago rappresentavano le tappe europee sostitutive 
                    dei luoghi della Terra Santa preclusi ai cristiani a causa 
                    dell’occupazione islamica. Attraverso queste vie, scrive 
                    ancora Belloli, si diffusero omogeneamente nel contesto artistico 
                    sia europeo che del Vicino Oriente, temi iconografici, architettonici, 
                    musicali, teatrali di cui ancor oggi possiamo, con lo sguardo 
                    del viandante, scorgere le tracce.
 Papa Gregorio XIII il 25 febbraio 1582 correggendo la difformità 
                    tra il calcolo umano e i movimenti celesti, divulgò 
                    con la bolla “Inter gravissimas” l’abolizione 
                    di dieci giorni, dal 5 al 14 ottobre per ricondurre l’equinozio 
                    di primavera al 21 marzo. Da qui l’origine del calendario 
                    gregoriano, mentre il calendario “Giuliano” è 
                    ancora usato dai cristiani ortodossi.
 
 Il calendario “Giuliano”, in ritardo di 13 giorni 
                    sul gregoriano, utilizzato dai cristiani slavi-ortodossi celebra 
                    il Natale il 7 gennaio, mentre l’Epifania è chiamata 
                    Teofania, per l’aggiunta del ricordo del Battesimo al 
                    Giordano e delle Nozze di Cana. Per questo motivo anche la 
                    Pasqua può coincidere o tardare da una a cinque settimane 
                    rispetto a quella cattolica.
 
 Il calendario è illustrato con bellissime immagini 
                    che rappresentano opere d’arte presenti in Musei, Abbazie 
                    e Monasteri italiani e stranieri.
 Cosimo Lacirignola, presidente della Fiera del Levante di 
                    Bari, nel presentare il Calendario sottolinea che «Attraverso 
                    il continuo dialogo tra Europa e Oriente, che nonostante le 
                    difficoltà non si è mai reciso, si è 
                    diffusa quella felice connessione tra le due culture artistiche 
                    – senza dimenticare i contributi architettonici, musicali 
                    e teatrali di cui ancor oggi possiamo ammirare le tracce – 
                    che è riuscita, grazie al talento di numerosi artisti 
                    che ne hanno immortalato storie e miracoli, a realizzare quell’anelito 
                    ammirevole di universalità».
 
 Il calendario si avvale anche della presentazione di David-Maria 
                    A.Jaeger, ofm, presidente dell’Enec e della nota esplicativa 
                    di Mariagraziella Belloli che ha contribuito, insieme a Donatella 
                    Di Modugno, ai testi ed alla ricerca iconografica.
 Progetto grafico e impaginazione Architettura&Immagine, 
                    stampa La Nuova Tipografica, Bari.
 Il calendario comparato è pubblicato in collaborazione 
                    con l’Europe-Near East Centre (ENEC), la Fiera del Levante 
                    di Bari e del quotidiano Barisera ed è disponibile 
                    presso le Edizioni N.D.M., via Conte Giusso, 4/d Bari, fax 
                    080/5461398, libreria@valdemarovecchi.it.
 
 
 ****** SEGNI ZODIACALI. FIDARSI OPPURE NO?  L’oroscopo rappresenta, in linea di massima, il complesso 
                    delle previsioni fondate più o meno sull’osservazione 
                    astrologica valida non per singole persone ma per l’insieme 
                    dei nati nell’uno o nell’altro segno dello zodiaco.
 Alcuni sostengono che la “lettura” delle costellazioni 
                    è un antico e suggestivo tentativo di capire com’è 
                    fatto il mondo, ma senza alcun valore scientifico. Sta di 
                    fatto che molti credono e consultano quotidianamente pubblicazioni 
                    o altro nel tentativo di “leggere” cosa riserva 
                    il destino.
 
 
I fiori che, come si sa, hanno mille significati, rappresentano 
                    un modo per lanciare un messaggio preciso dal momento che 
                    hanno un linguaggio che può essere utile quando non 
                    troviamo le parole adatte alla circostanza e quindi anch’essi, 
                    secondo alcuni studiosi, simboli per gli oroscopi, soprattutto 
                    estivi.
 Infatti, pare che ad ogni segno corrisponde un fiore guida 
                    che rispecchia le caratteristiche degli astri e dei pianeti 
                    a cui siamo legati. Una unione fra cielo e terra che ci aiuta 
                    a capire che cosa succederà nei mesi più caldi 
                    soprattutto per quanto riguarda l’amore.
 
 Vediamo così che l’Ariete, che dona un carattere 
                    impulsivo, ardente e avventuroso, preferisce il Biancospino, 
                    bello ma spinoso. Il duro legno della sua pianta evoca un’idea 
                    di grande forza e capacità di resistenza.
 Il Toro, segno prediletto da Venere, è legato alla 
                    Rosa rossa, dal momento che questo fiore simboleggia anche 
                    l’amore che i nati Toro hanno per ogni piacere della 
                    vita.
 Ai Gemelli, che sono governati da Mercurio, è legato 
                    il Fiordaliso, il piccolo fiore azzurro, che evoca un’immagine 
                    di freschezza e brio, tipiche qualità dei gemelli.
 La Ninfea lega bene con il Cancro che ha un temperamento sognante, 
                    ama cullarsi nel passato e nei ricordi, per cui ben si sposa 
                    con il bianco fiore che galleggia sull’acqua facendosi 
                    trasportare dalla corrente.
 
 
                     
                      |  | Per i nati Leone, che hanno il sole 
                          come guida, segno dalla personalità forte e carismatica, 
                          ben si accoppia il Girasole, per la sua maestosità 
                          e le sue sgargianti corolle rivolte a sud per ricevere 
                          il massimo di luce.La Vergine è governata da Mercurio che dona intelligenza 
                          pratica, per cui, l’astrologia, basandosi su alcune 
                          caratteristiche delle persone nate in questo segno (modestia, 
                          riservatezza, pudore, candore), lo ha legato al Giglio 
                          che è dotato delle stesse caratteristiche.
 Il tulipano, con il suo stelo alto e sottile, ben si 
                          addice ai nati Bilancia, che posti sotto il dominio 
                          di Venere, hanno solitamente aspetto aggraziato e gesti 
                          armoniosi.
 Lo Scorpione, segno associato a Plutone, il pianeta 
                          che simboleggia la metamorfosi, l’evoluzione psichica, 
                          il mistero, è legato alla Calla, un fiore dalla 
                          forma sinuosa e un po’ contorta che rivela e nasconde 
                      il suo cuore alternativamente.
 |  Per i nati Leone, che hanno il sole come guida, segno dalla 
                    personalità forte e carismatica, ben si accoppia il 
                    Girasole, per la sua maestosità e le sue sgargianti 
                    corolle rivolte a sud per ricevere il massimo di luce.La Vergine è governata da Mercurio che dona intelligenza 
                    pratica, per cui, l’astrologia, basandosi su alcune 
                    caratteristiche delle persone nate in questo segno (modestia, 
                    riservatezza, pudore, candore), lo ha legato al Giglio che 
                    è dotato delle stesse caratteristiche.
 Il tulipano, con il suo stelo alto e sottile, ben si addice 
                    ai nati Bilancia, che posti sotto il dominio di Venere, hanno 
                    solitamente aspetto aggraziato e gesti armoniosi.
 Lo Scorpione, segno associato a Plutone, il pianeta che simboleggia 
                    la metamorfosi, l’evoluzione psichica, il mistero, è 
                    legato alla Calla, un fiore dalla forma sinuosa e un po’ 
                    contorta che rivela e nasconde il suo cuore alternativamente.
 Il Sagittario, pilotato da Giove, idealista, sognatore, ingenuo, 
                    amante della compagnia e dei viaggi, preferisce la Fresia, 
                    dal momento che questo fiore porta il profumo di terre lontane 
                    e con le sue piccole corolle di tante sfumature diverse è 
                    in sintonia con la sua voglia di varietà.
 Il Capricorno, che dona ai suoi nati un fascino enigmatico 
                    ben si sintonizza con l’Arnica montana, pianta che cresce 
                    bene nei climi freddi e dalla quale si ricavano pomate per 
                    lenire dolori reumatici che assillano i nati Capricorno. L’Acquario, 
                    segno estroso governato da Urano, ama soprattutto l’indipendenza. 
                    Il fiore a cui si lega bene è la Mimosa, che rappresenta 
                    il simbolo della libertà e della emancipazione della 
                    donna, fenomeni favoriti da Urano. Infine parliamo dei Pesci 
                    che sono sotto il dominio di Nettuno. Il fiore che ben li 
                    rappresenta è il Bucaneve, dal momento che le sue piccole 
                    corolle suscitano un sentimento tipico nei pesci: la tenerezza.
 Ma, attenzione, Sant’Agostino, che ha studiato la validità 
                    dei segni zodiacali e degli oroscopi, è giunto alla 
                    conclusione che il nostro futuro è soltanto nella mani 
                    del Signore, non delle stelle.
 E la scienza conferma. Infatti, il noto scienziato Antonino 
                    Zichichi, dando ragione al Santo di Tagaste, sostiene che 
                    «Chi continua a credere nei segni zodiacali e nella 
                    loro influenza sul nostro futuro dovrebbe ricordarsi che se 
                    ciò fosse vero non potrebbero esistere la Tv, i telefonini 
                    e le moderne tecnologie».
 I seguaci dello Zodiaco e degli Oroscopi sono avvisati.
  Vittorio Polito da Barisera del 2 gennaio 2006
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 IL CALENDARIO COMPARATO GIULIANO-GREGORIANO 
                    2007
    ORIENTE ED OCCIDENTE, QUESTIONE DI GIORNI
 
 
A cura di don Nicola Bux, Michele Loconsole e Michele Monno, 
                    è stato pubblicato il Calendario Comparato Giuliano-Gregoriano 
                    2007, dedicato quest’anno alle date storiche di Gesù 
                    Cristo dall’Oriente all’Occidente.
 
 Papa Gregorio XIII il 25 febbraio 1582 correggendo la difformità 
                    tra il calcolo umano e i movimenti celesti, dispose con la 
                    bolla “Inter gravissimas” l’abolizione di 
                    dieci giorni, dal 5 al 14 ottobre per ricondurre l’equinozio 
                    di primavera al 21 marzo. Da qui l’origine del calendario 
                    gregoriano, mentre il calendario “Giuliano” è 
                    ancora usato dai cristiani ortodossi.
 
 Le feste principali, salvo alcune peculiarità, sono 
                    le stesse: l’anno liturgico non ha l’Avvento, 
                    tempo di preparazione al Natale, in quanto vi è un 
                    unico tempo l’Ottoico, dalla Pentecoste alla Quaresima 
                    dell’anno seguente, corrispondente al tempo ordinario 
                    dell’anno liturgico cattolico.
 
 Il calendario, che è illustrato con bellissime immagini 
                    che rappresentano opere d’arte presenti in Musei, Abbazie 
                    e Monasteri si apre, con l’immagine di San Nicola tratta 
                    da un’antichissima icona del Monte Sinai.
 
 Cosimo Lacirignola, presidente della Fiera del Levante, nel 
                    presentare il Calendario sottolinea che “Anche la Fiera 
                    del Levante, che non a caso ha come emblema la Caravella, 
                    tesse da anni trame di pace attraverso la creazione di rapporti 
                    commerciali soprattutto con l’Est europeo; la città 
                    ha già da tempo incrementato con la Russia rapporti 
                    religiosi e culturali nel nome di San Nicola. Premesse per 
                    un ulteriore sviluppo economico, ma anche opportunità 
                    affinché il nostro territorio continui a generare occasione 
                    di relazioni solide e solidali”.
 
 Da sottolineare che le date storiche sono a cura di don Nicola 
                    Bux, Michele Loconsole e Michele Monno. La ricerca iconografica 
                    e la lettura delle immagini sono di Mariagraziella Belloli 
                    e Donatella Di Modugno, mentre la collaborazione organizzativa 
                    è di Giovanni Indraccolo. Progetto grafico e impaginazione 
                    Architettura&Immagine.
 
 Il calendario comparato è pubblicato in collaborazione 
                    con l’Europe-Near East Centre (ENEC), la Fiera del Levante 
                    di Bari e del quotidiano Barisera ed è disponibile 
                    presso le Edizioni N.D.M., via Conte Giusso, 4/d Bari, fax 
                    080/5461398, libreria@valdemarovecchi.it.
 
******   PRESENTATO IL CALENDARIO COMPARATO 2006    È stato presentato il Calendario comparato (ebraico-cristiano-islamico-ortodosso) 
                    2006, a cura di don Nicola Bux, Camille Eid, Michele Loconsole 
                    e Michele Monno, con testi di Giuseppe Samir Eid, e ricerca 
                    iconografica di Mariagraziella Belloli.
 L’almanacco, che è stato pubblicato in collaborazione 
                    con l’Enec (Europe-Near East Centre), la Fiera del Levante, 
                    la Regione Puglia e il quotidiano Barisera, è dedicato 
                    quest’anno alle Chiese d’Oriente e rappresenta 
                    un evento culturale d’eccezione.
 
 Serve, come sostiene Michele Monno, “a manifestare l’unicità 
                    dell’uomo nella diversità delle religioni e delle 
                    culture”. Giuseppe Lobuono, presidente della Fiera del 
                    Levante, si augura che “questo strumento sia simbolo 
                    della possibilità di convivenza pacifica tra le genti 
                    che abitano lo stesso mare”.
 
 Il calendario comparato potrebbe sopperire in parte alle esigenze 
                    delle diverse comunità religiose presenti sul nostro 
                    territorio, consentendo a tutti di vedere che il mondo non 
                    ha una sola voce, rispondendo così anche alle provocazioni 
                    che giungono da esponenti di ogni genere di estremismo.
 
 L’utilissimo calendario è stato pubblicato a 
                    cura delle Edizioni N.D.M. con progetto grafico e impaginazione 
                    di “Architetti&Immagine”, stampa GraphiSystem.
 
 Per ordini superiori alle 10 copie e-mail: libreria@valdemarovecchi.it
 
******
 
 TUTTO SULLA STORIA DEL CALENDARIO 
 
 
Il calendario è un sistema convenzionale di divisione 
                    del tempo: l’intervallo di tale divisione è di 
                    solito l’anno, la cui durata è fissata in modo 
                    che si discosti il meno possibile dalla durata media astronomica, 
                    ma normalmente utilizziamo il diario senza sapere o renderci 
                    conto di tutto quello che è stato fatto per giungere 
                    all’indispensabile almanacco.
 
 Allora ci ha pensato Patrizia de Sylva con la bella edizione 
                    “Il Calendario – Dalle Origini ai nostri giorni”, 
                    edito da Levante Editori di Bari, (pagine 200, 10 euro), nell’ambito 
                    della Collana di Didattica e di Manualistica, diretta da Francesco 
                    De Martino.
 
 La pubblicazione, come si può vedere nella foto, si 
                    presenta con una bella e coloratissima copertina raffigurante 
                    un serpente circolare, simbolo dell’eternità, 
                    che circonda la clessidra, che a sua volta rappresenta il 
                    tempo che trascorre. Inoltre, c’è Dario, un personaggio 
                    che di tanto in tanto compare nelle vignette e fa da guida 
                    ai lettori.
 L’opera, abilmente illustrata e colorata, è innanzitutto 
                    una guida per i giovani lettori, che scopriranno le meraviglie 
                    della misurazione del tempo nel corso dalla storia, attraverso 
                    le tradizioni, i riti religiosi, le feste, i proverbi e mille 
                    altre curiosità, ma sarà utilissima anche agli 
                    adulti che scopriranno differenze, tradizioni, culti e credenze 
                    dei diversi popoli che ci hanno preceduto ed agli insegnanti 
                    che potranno utilizzarlo a scuola, per far apprendere agli 
                    studenti in modo semplice e comprensibile nozioni ardue.
 Il pregio fondamentale del volume consiste nell’uso 
                    del fumetto, in ogni pagina e per ogni avvenimento narrato, 
                    un’arte figurativa singolare, ma efficace nell’attimo 
                    fuggente della comunicazione, rivolta sia ai più giovani 
                    che agli adulti.
 Il prof. Vito Lozito, docente di Storia della Chiesa dell’Università, 
                    che presenta l’opera, fa un’ampia disamina della 
                    storia del calendario “gregoriano”, ancora oggi 
                    utilizzato. Egli riporta anche alla nostra mente i numerosi 
                    personaggi dei fumetti che si sono succeduti nei tempi, registrando 
                    il 7 luglio 1895 la data di nascita del primo “attore” 
                    fumettistico, quando comparve sul “New York World” 
                    il personaggio di Yellow Kid. Ma non tutti hanno avuto fortuna 
                    come Paperino, Topolino, Flash Gordon, Mandrake, Braccio di 
                    ferro, Asterix, ecc. Inoltre, Lozito ci ricorda che anche 
                    molti comici famosi sono passati nel mondo del “fumetto”, 
                    come Macario, Totò, Ciccio e Franco e Celentano.
 
 Tornando al libro di De Sylva, va notato che esso tratta delle 
                    origini, dei calendari degli antichi popoli, della settimana, 
                    dei mesi, delle tradizioni e delle credenze e delle stagioni, 
                    ma contiene anche una serie di schede operative, a cura di 
                    Claudia De Robertis, finalizzate a stimolare i ragazzi a ricordare 
                    e mettere in pratica quanto letto in precedenza. Un utile 
                    glossarietto ed un ampia bibliografia completano l’edizione. 
                    Insomma il sistema utilizzato da Patrizia de Sylva «…rende 
                    chiaro e comprensibile un argomento, come quello del calendario, 
                    difficile e, spesso, pieno di irti ostacoli di percezione. 
                    Non manca l’humour che percorre tutte le pagine fumettate 
                    e che ne rende simpatica e piacevole la lettura». Non 
                    si può non complimentarsi con l’autrice per la 
                    bella idea, anche perché il testo potrebbe essere adottato 
                    nelle scuole per la sua chiarezza, semplicità ed utilità.
 
 Ed a proposito di fumetti una curiosità: anche San 
                    Nicola è entrato a far parte dei personaggi dei fumetti 
                    in tre recenti pubblicazioni: “San Nicola a fumetti” 
                    di Vito Maurogiovanni (Bracciodieta Editore); “Tre Caracche 
                    verso Mira” di Roberto Cavone e Antonio Porta (Ed. Pagina) 
                    e “San Nicola tra Oriente e Occidente” (Editions 
                    du Signe).
  ****** CAPODANNO E CALENDARIOAD OGNUNO IL SUO
  Sin dai tempi remoti i popoli hanno sentito la necessità 
                    di misurare il tempo. L’osservazione di fenomeni atmosferici 
                    costanti nel loro avvicendarsi, come la levata e il tramonto 
                    del sole, l’alternarsi della luce e delle tenebre, le 
                    fasi lunari, l’apparizione ad intervalli costanti di 
                    alcuni astri in precise posizioni, ecc., hanno suggerito la 
                    ripartizione del tempo in giorni, mesi anni. Da qui la nascita 
                    del calendario.
 
 Ma cosa è un calendario? È un sistema convenzionale 
                    di divisione del tempo: l’intervallo di tale divisione 
                    è di solito l’anno, la cui durata è fissata 
                    in modo che si discosti il meno possibile dalla durata media 
                    astronomica, ma normalmente utilizziamo l’almanacco 
                    senza sapere o renderci conto di tutto quello che è 
                    stato fatto per giungere all’indispensabile almanacco. 
                    Ed ecco qualche utile informazione sull’argomento.
 
 Dopo l’avvicendarsi di varie riforme si è giunti 
                    a quella attuale, il Calendario gregoriano, voluto dal pontefice 
                    Gregorio XIII, approvato nel 1582, che per eliminare le inaccettabili 
                    incongruenze nel calendario voluto da Giulio Cesare, nominò 
                    un’apposita commissione composta da cosmografi, astronomi, 
                    cardinali, matematici, dal patriarca di Siria e da un uditore 
                    della Sacra Rota. La Commissione, dopo varie proposte, accettò 
                    quella di Luigi Lillo, medico di origine calabrese, appassionato 
                    di problemi matematici e astronomici e il 24 febbraio 1582 
                    il pontefice Gregorio XIII con la bolla “Inter gravissimas” 
                    decretò le modifiche del calendario.
 
 La riforma gregoriana venne accettata quasi dappertutto, anche 
                    se inizialmente molti Stati - soprattutto quelli a maggioranza 
                    protestante - non l’accettarono, ma col passar del tempo 
                    quasi tutti si adeguarono al nuovo calendario.
 
 Però vi sono anche altri calendari, utilizzati in Stati 
                    che abbracciano altre religioni come gli ebrei, i cinesi, 
                    i musulmani, ecc.
 
 Il Calendario ebraico, tuttora vigente, è 
                    composto da anni comuni di 353, 354 o 355 giorni suddivisi 
                    in 12 mesi lunari e da anni cosiddetti embolismici (coincidenza 
                    del ciclo lunare con quello solare), di 383, 384 o 385 giorni 
                    suddivisi in 13 mesi lunari.
 
 Gli ebrei contano gli anni dalla prima luna nuova dell’anno 
                    della creazione del mondo secondo la Bibbia (verso mezzanotte 
                    del 6 ottobre 3761 a.C. del calendario giuliano), dal quale 
                    iniziano i cicli di 19 anni, formati da 12 anni comuni e 7 
                    embolismici, equivalenti a 19 anni solari.
 I nomi dei mesi sono i seguenti: Tishri, Heshvan, Kislev, 
                    Tevet, Shevat, Adar, Nisan, Iyar, Sivan, Tammuz, Av, Elul. 
                    Le pri
 
 Il Calendario musulmano e iraniano è 
                    lunare, ed è composto da 12 mesi lunari di 29 e 30 
                    giorni, formando anni di 354 o 355 giorni. Gli anni lunari 
                    sono contati dall’Egira (la fuga di Maometto avvenuta 
                    il 16 luglio 622 d.C.), e nell’arco di 30 anni vi sono 
                    11 anni abbondanti, in cui si aggiunge un giorno all’ultimo 
                    mese.
 I nomi dei mesi sono: Jumada I, Jumada II, Rajab, Sha’ban, 
                    Ramadan, Shawwal Dhu, Dhu al-Q’adah, Dhu al-Hijjah, 
                    mentre il giorno inizia al tramonto.
 
 Il Calendario iraniano fu introdotto nel 1925. Anch’esso 
                    è basato sull’Egira, ma è regolato con 
                    quello solare. Il primo giorno dell’anno, che conta 
                    dodici mesi, è il 21 marzo (equinozio di primavera).
 
 Il Calendario cinese, che secondo la tradizione 
                    fu inventato nel 2637 a.C., è un calendario lunisolare 
                    ed è composto da anni comuni di 353, 354 o 355 giorni 
                    suddivisi in 12 mesi e da anni embolismici di 383, 384 o 385 
                    giorni suddivisi in 13 mesi. Ad ogni anno, che fa parte di 
                    un ciclo di 60 e che veniva contato dall’ascesa al trono 
                    dell’Imperatore, è assegnato un nome composto 
                    da due parti: una radice celeste non traducibile (jia, yi, 
                    bing, ding, wu, ji, geng, xin, ren, gui) e un ramo terrestre 
                    con uno dei seguenti 12 termini zi (topo), chou (bue), yin 
                    (tigre), mao (coniglio), chen (drago), si (serpente), wu (cavallo), 
                    wei (pecora), shen (scimmia), you (gallo), xu (cane) e hai 
                    (maiale). Questi ultimi rappresentano anche i segni dello 
                    zodiaco cinese.
 Il Capodanno cinese (Hsin Nien) dura 4 giorni e cade quando 
                    inizia il mese numero uno, ovvero tra il 21 gennaio e il 19 
                    febbraio del calendario gregoriano.
 
 Da qualche anno si pubblica a Bari il Calendario comparato 
                    (ebraico-cristiano-islamico-ortodosso), a cura di Don Nicola 
                    Bux, Michele Loconsole e Michele Monno con testi e ricerca 
                    iconografica di Mariagrazia Belloli e Donatella Di Modugno, 
                    in collaborazione con l’ENEC (Europe-Near East Centre), 
                    la Fiera del Levante, la Regione Puglia e il quotidiano Barisera 
                    (edito da Valdemaro Vecchi, Bari).
 Il calendario comparato potrebbe sopperire in parte alle esigenze 
                    delle diverse comunità religiose presenti sul nostro 
                    territorio, consentendo a tutti di vedere che il mondo non 
                    ha una sola voce. E rispondendo così anche alle provocazioni 
                    che giungono da esponenti di ogni genere di estremismo.
****** dello stesso Autore:
 
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