Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

CHE COSA E’ L’A.I.C.I.S.?

L’AICIS è l’Associazione, apolitica e senza fini di lucro, che raccoglie appassionati cultori, studiosi, collezionisti e quanti si interessano di immaginette sotto ogni profilo: storico, folkloristico, culturale, artistico, religioso

PERCHE’ ISCRIVERSI ALL’AICIS?

Perché l’unione fa la forza. Per essere informati, attraverso la Circolare mensile, di quanto interessa il settore e poter effettuare lo scambio del materiale fra i soci. Per partecipare alle mostre o anche conoscere ove si svolgono mostre di immaginette. Per partecipare a conferenze. Per avere notizie su pubblicazioni specialistiche, per avere le nuove immaginette, per conoscere i nuovi Venerabili, Beati e Santi, per avere altri ragguagli su santi e santuari.

 

COME ISCRIVERSI ALL’A.I.C.I.S.

Telefonando alla Segreteria (tel.06-7049.1619) e richiedendo l'apposito modulo da compilare. L’importo da versare sul conto corrente postale nr. 39389069 dell'’A.I.C.I.S è di euro 3,00 per la sola iscrizione all’Associazione, mentre la quota annuale 2005 è di euro 25,00 per le persone fisiche e di euro 34,00 per le Associazioni e gli Enti.

L’anno sociale decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre

DIRITTI DEI SOCI:

- ricevere le Circolari Informative, con immaginette omaggio;

- partecipare alle mostre ed alle iniziative sociali;

- partecipare alle riunioni di scambio fra soci;

- effettuare scambi fra soci per corrispondenza;

- fare inserzioni gratuite di offerta o di richiesta di immaginette nelle Circolari Informative.

Gli incontri si tengono nella Sede dell'Ass.ne, in P.za Campitelli 9, in una sala interna al cortile adiacente la
Chiesa di S.ta Maria in Portico, ogni primo martedì del mese, eccetto agosto, e salvo variazioni che di volta in volta verranno rese note.

Informazioni: Contattare Renzo Manfè - Vice Presidente
Tel.06-7049.1619 e-mail: aicis_rm@yahoo.it

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AICIS - VITA ASSOCIATIVA

 

 

Mons. Antonio MASETTI ZANNINI (1930-2006)

 


Il 4 agosto 2006 è santamente spirato Mons.Antonio MASETTI ZANNINI, Canonico e Penitenziere della Cattedrale di Brescia, Cappellano Conventuale “ad honorem” del Sovrano Ordine Militare di Malta e professore emerito di Paleografia e Diplomatica nella Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il Consiglio Direttivo ha inviato una lettera di condoglianze al nostro Presidente in agosto 2006 (cfr.Circolare nr.280, pagg.6-7)
Nato a Brescia il 12 novembre 1930 da una antica famiglia emiliana, Monsignor Masetti dopo il ginnasio intraprese gli studi di agraria diplomandosi giovanissimo. Fece le sue prime esperienze nell’Azione Cattolica, nello Scoutismo e, ancora giovanissimo, nella assistenza postbellica presso il Vescovato di Brescia.
La sua vocazione, diretto dall’allora Monsignor Giovanni Battista Montini (di cui furono recentemente pubblicate le lettere che il futuro Paolo VI gli diresse) perseverò per tutta la vita compiendo atti di fede e di carità, spendendo il suo patrimonio in tante opere e nell’aiuto, sempre nascosto con umiltà, ai poveri.
Si occupò dell’Oratorio di San Filippo Neri, fu Vicario cooperatore del cardinale Giulio Bevilacqua in una parrocchia periferica, si prestò con la sua consueta generosità e con sacrifici personali a favore del clero, con la predicazione e l’Amministrazione dei Sacramenti in tutta la diocesi.
Chiamato ad uffici di responsabilità, organizzò e per decenni diresse l’Archivio Vescovile, non negando mai il suo aiuto spirituale e scientifico agli studenti.
Fu assiduo nell’assistenza agli ammalati che accompagnò per moltissimi anni a Lourdes ed a Loreto. Canonico della Cattedrale ebbe le funzioni di Penitenziere, alle quali si occupò assiduamente fino alla sua scomparsa.
Ancora quando non si prevedeva dai medici la repentina scomparsa, volle ricevere l’Unzione degli Infermi.
Dettò le sue ultime volontà ordinando che il suo corpo fosse sotterrato nel campo dei poveri.
Fu esempio di grandi virtù, di perseveranza e di carità.
La famiglia, tra cui il fratello maggiore nostro Presidente, ha voluto destinare alla nostra Associazione ed ai nostri soci le immaginette (formato cartolina) che ne ricordano l’opera e le virtù.

GMZ

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Nella riunione sociale di gennaio 2007, l’Assistente spirituale AICIS, Padre VITO PAGLIALONGA, OMD, ha tenuto una breve conferenza su una tradizionale cerimonia che da oltre 4 secoli si ripete ogni capodanno nell’Ordine di San Giovanni Leonardi: la consegna (scegliendo tra vari santini, senza però poterlo vedere) di un’immaginetta sacra.
Padre Vito mostrando il santino di San Mauro Abate afferma che questa figura di vescovo, durante il 2007, verrà da lui focalizzata, meditata, sarà il suo protettore per tutto il 2007.
Padre DAVIDE CARBONARO, OMD, ci ha fatto pervenire l’unito articolo su questa bella tradizione dell’Ordine alla quale dal 2008 ci impegneremo come AICIS ad essere presenti.


SANTI PROTETTORI DELL’ANNO


Un’antica tradizione dei figli di S.Giovanni Leonardi
E’ inscritto nel cuore dell’uomo il desiderio di aprirsi al divino e spesso questa necessità innata, ha trovato espressioni in manifestazioni cultuali di carattere privato o comunitario. Ora, la “pietà popolare” è ritenuta dalla Chiesa un vero e proprio “tesoro” da custodire e da distribuire a tempo opportuno.
Le diverse forme di pietà esprimono il modo con cui il senso della vita e gli aspetti significativi della rivelazione cristiana, entrano nel tessuto vitale dei singoli e dei popoli.
La Chiesa nella sua bimillenaria sapienza si pone in ascolto del grido che sale dal popolo orante e riconosce in quel linguaggio il sensus fidei che suscitato dallo Spirito, manifesta nella pluralità delle forme l’unità della professione di fede.
Il Concilio Vaticano II, il Direttorio sulla Pietà popolare e il luminoso magistero del Servo di Dio Giovanni Paolo II, hanno più volte affrontato il rapporto tra liturgia e pietà del popolo.
E, pur affermando la centralità del culto divino, non hanno mai offuscato la via della religiosità popolare che ha il suo naturale coronamento nella liturgia.
E’ antico il culto dei Santi e la Chiesa ne ha sempre affermato il valore e la ricchezza perché, guardando a questi modelli di vita evangelica, potesse il volto del discepolo di Gesù risplendere con più efficacia lungo il pellegrinaggio ter-reno. Ora, nella tradizione dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio fondati a Lucca da San Giovanni Leonardi(1541-1609), fra i ricordi cari che segnarono le consuetudini devote dei primi fratelli di comunità, si conserva un gesto che i Chierici hanno da sempre condiviso con il popolo di Dio.
Si tratta dell’affidamento al “Santo protettore” con la consegna del santino nel primo giorno dell’anno.
Non è una novità questo gesto; probabilmente il Leonardi lo mutuò dal vissuto spirituale dei Padri domenicani e soprattutto dalla prassi e dagli esercizi di pietà dell’associazione laicale dei Colombini che s’ispiravano al movimento spirituale di Girolamo Savonarola (1452- 1498). Ma ascoltiamo la testimonianza di alcuni biografi del Leonardi per poter contestualizzare questo gesto di pietà privata e popolare.
Il P. Giuseppe Bonafede (1605) nella prima biografia del Santo conservata ancora manoscritta nel nostro Archivio di Campitelli, parlando dell’orazione e della contemplazione che il Leonardi con la testimonianza della sua vita santa e timorata consegnava ai suoi discepoli, così riporta come da memoria di testimoni l’uso del nostro esercizio di pietà: “Esso (P. Giovanni) fu che introdusse in Lucca o per dire meglio rinnovò quell’usanza antica nella Santa Chiesa, di assegnare nel principio dell’anno a ciascheduno dei fedeli un Santo per particolare Avvocato e Protettore nel modo che oggi ad ognuno è noto” (G.Bonafede, Vita del Venerabile Padre Giovanni Leonardi, pag. 1082).
Si tratta quindi di un’usanza antica nella Chiesa che il Santo restaurò con particolare zelo, sentendo necessari in quel tempo di radicale riforma dei costumi, l’intercessione e l’imitazione dei Santi.
Ancora il P. Ludovico Marracci (1612-1700), fratello di Ippolito lo scrittore dell’Immacolata, nella prima biografia edita del Leonardi riferisce:
“Si segnalò poi sempre nella veneratione de’ Santi, et egli fu, che introdusse in Lucca l’uso d’assegnare a ciascheduno de’ fedeli nel primo giorno dell’anno un Santo per particolare Avvocato; et a quelli della sua Congregatione volle di più, che se n’assegnasse un altro nel principio di ciaschedun Mese, facendone ordine particola re nelle Regole communi con obligare ognuno a confessarsi e comunicarsi, et a chiedere qualche mortificatione al superiore in refettorio nel tempo della mensa in quel giorno che ne correva la festa: il che pur anco alla giornata si osserva” (L. Marracci, Vita del Venerabil Padre Giovanni Leonardi lucchese, Roma, presso il Varese 1623, pag. 363).
La consegna del santo protettore dunque, non era solo un atto di devozione, ma coinvolgeva la vita sacramentale in quanto la particolare memoria liturgica doveva ispirare nell’animo una vicinanza ai sacramenti della grazia.
Il P. Domenico De Nobili (1688-1758) ci riferisce dell’amore che il Leonardi porta-va verso i Santi e quanta venerazione aveva per il pellegrinaggio verso le sacre reliquie nella città di Roma imitando in questo San Filippo Neri (1515-1595) suo fedele amico e compagno: “Si segnalò ancora nella divozione de’ santi e molti se ne era scelti per suoi avvocati, onorandoli ogni dì con particolar culto, e raccomandandosi alla loro intercessione. Egli introdusse in Lucca la divozione che fu poi praticata da altri, di dare il primo giorno dell’anno a tutti i fedeli un santo per particolare avvocato, acciò i santi fossero da questi onorati e partecipar potessero della loro protezione, ed aiuto in tutto l’anno. Era sì grande la divozione che portava alle Reliquie de’ santi, che stimavasi indegno di portarle indosso, o tenerle presso di sé, dicendo, che un uomo peccatore come lui non le poteva custodire con quella riverenza, che pegni sì preziosi si meritavano. In tutto il tempo che visse in Roma visitò spesso le Catacombe de’ Martiri, facendovi lunghe orazioni, e bagnando quel sacro terreno di tenere lagrime. Visitò ancora quelle chiese nelle quali si custodivano le reliquie de’ Santi Appostoli, e de’ primi martiri della chiesa. Visitò frequentemente le sette chiese, e nelli ultimi anni della sua vita, non potendo per le indebolite forze visitarle tutte in un giorno, le ripartiva in più giorni per non restar privo del tesoro delle sacre indulgenze” (D. De Nobili, Vita del Beato servo di Dio Giovanni Leonardi, Manoscritto, Ro ma, Archivio Curia OMD, 1750, pag. 186).
La prassi della consegna del Santo protettore è tuttora in uso presso le comunità dell’Ordine, generalmente la sera di Capodanno dopo la celebrazione dell’Eucaristia della Madre di Dio (nell’attuale liturgia solennità del titolo del-l’Ordine) e il Canto del Veni creator si benedicono e si distribuiscono ai fedeli le immaginette.
Si conservano ancora presso il nostro Archivio di Campitelli le prime schede del XVII sec. senza immagine con il nome del Santo protettore e la mortificazione che il fedele doveva compiere in sua memoria.
Nel XX secolo furono stampati presso l’Editrice M. D’Auria di Napoli una serie di santini con l’immagine in bianco e nero una breve biografia del Santo protettore e la mortificazione da compiere, mentre sul retro un’esortazione invita a non sciupare l’anno che viene come dono del Signore ed apprezzare il tempo come moneta per acquistare l’eterna felicità.

DAVIDE CARBONARO

 

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VUOI REGALARE DELLE IMMAGINETTE AI “MARITTIMI”


La socia onoraria prof.sa EMILIA BAGNASCO ANGIOLINO di Roma ci ha trasmesso il seguente invito pubblicato il 24 dicembre u.s. su “Il Cittadino” di Genova con il titolo: SOSTENIAMO I NAVIGANTI.
“L’Associazione “Stella Maris” quotidianamente visita le navi ormeggiate nel porto di Genova fornendo un’accoglienza umana e cristiana dei Marittimi, di qualsiasi popolo, nazionalità o religione essi siano. Queste attività sono finalizzate a creare un legame tra la gente di mare e la gente di terra, avvicinando quest’ultima a mondi lontani, a culture dIverse in una prospettiva di arricchimento reciproco. Moltissimi marittimi anche se non cattolici e non cristiani, gradiscono e ci chiedono spesso rosari, immagini sacre, medagliette, ecc.
Chi avesse (singoli, comunità, parrocchie) del materiale da regalarci può contattarci […]direttamente nella sede di Via Venezia, 1/a - GENOVA”.
E’ un invito per gli associati che avendo qualche doppione desiderano cogliere una preziosa occasione per fare del buon apostolato. Grazie. (NdR).

 

 

 

MOSTRE DI IMMAGINETTE SACRE

 


ALESSANDRIA, 13 gennaio - 28 febbraio 2007 –
“LOURDES NELLA DEVOZIONE POPOLARE – 150 ANNI DI STORIA, MISTERO E CULTURA – Mostra di pubblicazioni, immagini e oggetti d’epoca”


In occasione del settantacinquesimo anniversario della fondazione dell’OFTAL - Opera federativa trasporto ammalati a Lourdes, la sezione di Alessandria, insieme all’Associazione AQUERO (Aquero significa "quella cosa", espressione usata da Bernadette per designare la "Bianca Signora" apparsale per 18 volte nell'incavo della "vecchia roccia" di Massabielle, tra febbraio e luglio 1858), ha voluto l'esposizione "Lourdes e la devozione popolare: 150 anni di storia, mistero e cultura" fino al 28 febbraio al museo etnografico di Alessandria.
Sono in mostra pubblicazioni, immagini ed oggetti devozionali d'epoca, dal 13 febbraio, quando la rassegna è stata inaugurata alla presenza del Sindaco Mara Scagni, del Vescovo Monsignor Fernando Charrier e di molte altre personalità alessandrine.
La mostra vuole far scoprire riscoprire un mondo, nella sua realtà storico-sociale, che ha inciso nel XIX e nel XX secolo, quello della devozione popolare, mediante libri, stampe, pubblicazioni, cartoline, immagi-nette sacre, foto, labari e altri oggetti, di diverse epoche, di vario genere, di importanza e natura differenti.
Guardando ai fatti misteriosi e straordinari avvenuti nel cuore dei Perinei 150 anni fa e proseguiti fino ad oggi, si è organizzata una proposta culturale e artistica importante, per tutti i cittadini, non solo per quanti hanno vissuto l'esperienza di un viaggio in quella località. […]

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BOLOGNA, 22 dic.2006 – 6 gen.2007 – Mostra di immaginette devozionali:
“IL SANTO BAMBINO E LA VERGINE MARIA”


Nel precedente Notiziario abbiamo sottolineato il successo che stava riscuotendo la Mostra ancora in corso che l’Opera Pia “Il Pane di Sant’Antonio” di Bologna, diretta dalla Dr.sa Mara Andreotti, nostra socia, aveva organizzato presso la Basilica di San Salvatore di Via Cesare Battisti angolo Via Volto Santo.
Desidero però anche sottolineare la concreta collaborazione del C.E.I.S. – Collezio nisti Emiliani di Immaginette Sacre di Bologna, e in particolare del Dr.Gianni Galletti che, tra l’altro, ha avuto l’intuizione di invitare quale espositore il socio FILIPPO BRICCOLI, che ha presentato alcuni rari “Bambini vestiti o manufatti” che fanno par te della sua ampia raccolta, unica in Italia per quantità e diversità di tipologie. Alcuni visitatori che ci hanno contattato hanno sottolineato che è stata una presenza preziosa, proprio per la qualità del materiale presentato dal Briccoli.
Ci sono giunte anche alcune foto del giorno dell’inaugurazione, che ben volentieri pubblichiamo, perché testimoniano la presenza autorevolissima, fra tante altre presenze, della Dr.sa Rosaria Campioni, Soprintendente per i Beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, e della sua collaboratrice la dr.sa Zita Zanardi, che hanno seguito con grande attenzione, accompagnati dallo stesso Briccoli e dal dr.Galletti nostro socio e anche Segretario del C.E.I.S., tutto il percorso espositivo. I giudizi espressi poi sono stati molto positivi e hanno qualificato questa esposizione “un vero avvenimento di indiscutibile spessore documentario e culturale, meritevole di attenta considerazione, di approfondimento e di studio”.
Ci auguriamo che la mostra “Il Santo Bambino e la Vergine Maria” venga riproposta, anche se in altro luogo, nel prossimo settembre per dar modo di poter ammirare tanti pezzi di particolare rarità.

RM

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FOLLINA (TV), 1-25 aprile 2007 – Mostra PREGHIERE E DEDICHE MANOSCRITTE SULLE IMMAGINETTE SACRE- I SANTINI PERSONALIZZATI"


L'esposizione di immaginette sacre sul tema: "PREGHIERE E DEDICHE MANOSCRITTE SULLE IMMAGI-NETTE SACRE - I SANTINI PERSONALIZZATI", presentata a Follina nell’ambito della manifestazione natalizia “Colori d’inverno, il 2-3 dicembre u. s., sarà riproposta presso l'antico Refettorio della millenaria Basilica S. Maria di Follina, dal 1 al 25 aprile 2007, con orario: festivi 10-12 e 16-19 - prefestivi 16-19.
Inoltre a dicembre avevo presentato, come introduzione alla mostra, fotocopia ingrandita dell'articolo sulla conferenza del nostro presidente Gian Lodovico Masetti Zannini, "Santini Personalizzati", e, per questa edizione, intenderei riproporlo in edizione migliorativa.
“Uno degli aspetti che più mi affascina del collezionare santini è il ritrovare su alcuni di essi, vergate a mano in bella o incerta grafia, frasi di preghiera, di ricordo, di dedizione o di augurio.
Sono parole per lo più semplici, a volte ricercate o anche di delicata poesia, comunque testimonianze di una fede talora ingenua, ma sempre autentica, e di un vissuto e di un’epoca che non è più, ma che merita ricordare”.

Mario Tasca

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TRIESTE, 3 febbraio-11 marzo 2007 – “L’ALTARE DELL’ESODO – Santi ‘santini’ e santuari delle genti istriane, fiumane e dalmate”


Il socio Roberto De Santis di Alessandria ci ha segnalato che sabato 3 febbraio u.s., nell’ambito delle manifestazioni inerenti il “Giorno del Ricordo” (10 febbraio), a Trieste, nella Sala Leonardo del Palazzo Gopcevich di Via Rossigni 4, è stata inaugurata una Mostra dal titolo “L’altare dell’Esodo: Santi, ‘santini e santuari delle genti istriane, fiumane e dalmate.
L’esposizione è a cura dell’IRCI e con il contributo del Circolo “Norma Cossetto” dell’Unione degli Istriani.
Riportiamo il commento del pieghevole pubblicitario delle manifestazioni: “Il sacro e la religiosità popolare in Istria , a Fiume e in Dalmazia in un repertorio di immaginette sacre frutto di un lavoro di catalogazione di materiali dell’IRCI e di alcuni fondi privati.
“Santini” relativi a chiese e santuari, messe, giubilei, settimane sante, cresime e prime comunioni si intrecciano con l’iconografia sacra delle case dei giuliano-dalmati.
Un fondo cospicuo di tale iconografia è stato dall’IRCI recuperato tra le mas-serizie ancora depositate nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste: quadri con oleografie di Madonne, e Santi che ornavano le camere da letto e i tinelli di Istriani, Giuliani e Dalmati tra la fine dell’Ottocento e gli anni Quaranta e che gli esuli hanno portato con sé”.

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UN SANTINO PER OGNI SOCIO

 

5 febbraio: ANNIV.RIO DELLA MORTE DELLA Ven. TECLA MERLO (1894-1964)


Il socio Prof. STEFANO IORI di Grottaferrata ha trasmesso l’ immaginetta della Ven.Tecla Merlo per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Il 5 febbraio u.s. le Figlie di San Paolo hanno commemorato la morte della loro prima Superiora Sr.Tecla Merlo (1894-1964).
Le biografie della prima seguace di Don Alberione nell’opera fondazionale dell’Istituto delle Suore "Figlie di San Paolo" testimoniano tutta l’ansia e la frenetica attività apostolica di questa donna di Dio; ma dicono soprattutto della sua straordinaria vita interiore e santa.
La ‘venerabilità’ già riconosciutale dalla Chiesa (22 gennaio 1991) dice, del resto, dell’eroicità delle sue virtù, come ci si e-sprime canonicamente. E siamo in attesa di vederla presto elevata agli onori degli altari.
E’ stata un’anima di Dio veramente grande, formata alla scuola paolino-alberioniana che ha i cardini della spiritualità dei suoi Istituti imperniati su Cristo Maestro e su Maria ‘Regina degli Apostoli’: un modello di santità alla portata di ogni cristiano. […]


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SAN CORRADO DI BAVIERA, PATRONO DI MOLFETTA
Solenni festeggiamenti il 9 febbraio


Il socio CORRADO de GENNARIO di Molfetta ha trasmesso un'immaginetta per la campagna “Un santino per ogni socio” e il sottostante articolo firmato anche da un altro nostro socio: VINCENZINO MONACO.

" San Corrado nacque tra il 1105 e il 1106 a Ravensburg, nell'alta Svevia, da Enrico il Nero e da Wulfild sua moglie.
Da giovinetto la sua educazione fu affidata all'arcivescovo di Colonia, suo parente, al fine di avviarlo a sicura carriera ecclesiastica. Il giovane Corrado, invece, all'età di 22 anni si ritirava nella Badia dei Cistercensi di Chiaravalle. Dopo un ventennio di permanenza Corrado aspirava a visitare i luoghi santi e, dopo tante suppliche al suo abate San Bernardo, riuscì a partire per i luoghi santi.
Dopo un lungo pellegrinare, lungo tutti i luoghi sacri della cristianità, sentendosi venir meno le forze, decise di tornare in patria.
Lungo la via del ritorno soggiornò a lungo a Molfetta nell'Ospedale dei Crociati ove ebbe modo di ristabilirsi dalla malattia. Successivamente si ritirò presso il Monastero di Santa Maria ad Criptam di Modugno.
I molfettesi erano molto legati a quel frate mite e buono che avevano conosciuto nella loro città, per cui ogni qualvolta i nostri commercianti di pesce passavano di là erano soliti portare in dono un po' della loro mercanzia.
Morì santamente nel 1154, all'età di 50 anni.
Quando nel 1303 Roberto d'Angiò soppresse la Badia di Modugno il sepolcro di S.Corrado rimase incustodito; per questo i molfettesi fecero richiesta, ed ottennero, di trasportare le sue spoglie nella Chiesa Vecchia di Molfetta (La Cattedrale della città).
Racconta la leggenda che le Sue spoglie furono poste su un carro trainato da due buoi, un molfettese ed un modugnese, i quali s'incamminarono autonomamente verso Molfetta. […]"

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17 marzo: Anniversario della morte di Suor BARBARA MAIX 1818-1873)


Padre MICHELE GIULIANO, ofm, ha trasmesso un pieghevole con le due immaginette di Madre Barbara e del quadro del Cuore Immacolato di Maria, (ideato da Sr. Barbara e dipinto da Josepf Kastner – Vienna 1848), per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Madre Barbara nasce a Vienna il 27.6.1818.
Giovane, coraggiosa, incrollabile nella fede e nell’amore di Dio, si impegna a favore del popolo, senza mai esitare.
Espulsa dalla sua terra a causa della situazione politica regnante, si imbarca per il Brasile. Il 9.XI.1848 giunge a Rio de Janeiro con 21 compagne, senza denaro, senza conoscere nessuno, senza sapere la lingua, con molta fame, ma piena di fiducia in Dio e nella Madonna.
La sua vita, dedicata a Dio, ai fratelli, specie ai più bisognosi, è segnata da molte sofferenze, malattie, povertà, lotte ed apparenti insuccessi.
Sull’esempio di Maria, abbandonata alla volontà del Padre, Barbara risponde “Sì” alla chiamata del Signore.
L’8 maggio 1849 fonda la Congregazione delle Suore dell’Immacolato Cuore di Maria.
Muore il 17 marzo 1873, lasciando in eredità il “Perdono”.
I suoi resti mortali sono custoditi nella Cappella s.Rafaele - Via Riachuelo 508 – Porto Alegre, R.S. – Brasile


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19 MARZO: FESTA DI SAN GIUSEPPE


GIUSEPPE MILAZZO, già socio AICIS, ha nel mese scorso trasmesso - nell’ambito dell’iniziativa “Un santino per ogni socio” - un'immaginetta che rappresenta San Giuseppe e Gesù Bambino, quale gruppo ligneo venerato nella Parrocchia “Immacolata Concezione” di Santa Caterina Villarmosa.
Desideriamo porgergli un sentito ringraziamento per l’attività sociale svolta nel passato e che ha continuato a svolgere anche recentemente con l’invio in Segreteria, oltre dei 550 santini di San Giuseppe, anche di vari pacchetti di immaginette per il “Fondo Sociale”. Grazie sig.G.Milazzo.

La Redazione

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25 marzo: Festa della MADONNA DELLA ROCCA


Il socio GIANNI SOLIGO di Covolo di Pederobba (TV) ha trasmesso un'immaginetta per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”. Per le immaginette ha collaborato la Superiora delle Suore Missionarie dell’Immacolata del Santuario, alla quale va il nostro sentito ringraziamento.
L'esistenza della Rocca di Cornuda, come luogo fortificato, risale a tempi assai remoti: è preromana ed in essa o nelle sue immediate vicinanze sono stati effettuati ritrovamenti che testimoniano le varie epoche.
Suggestiva è poi l'ipotesi, elaborata da G. Corso e suggerita da reperti fatti risalire al Neolitico recente (4000-3000 a.C.), secondo cui qui sorgeva un centro religioso dedicato al culto della Dea Madre, "la forza soprannaturale a cui gli uomini primitivi attribuivano le origini e il rinnovarsi dell'universo".
Le prime notizie sicure risalgono però a cavallo dell'anno 1000, riguardanti la famiglia dei Rocchesani o Da Cornuta, vassalli del Vescovo di Treviso prima e del Comune di Treviso poi. Nel 1230 della Rocca si impadronisce il tristemente famoso Ezzelino da Romano, che muore trent'anni dopo, mentre verso la fine del 1200 viene rasa al suolo e poi riedificata nel corso delle lotte fra le famiglie trevigiane dei Castelli e dei Da Camino: Ghibellini i primi, Guelfi i secondi. Nel 1317 è nuovamente di strutta, dopo tenace resistenza, dagli assalti del veronese Can Grande della Scala, e si suppone che della Fortezza rimanesse in piedi solo la cappella, in seguito ampliata e trasformata in chiesetta (1404) dagli stessi scaligeri. Da allora quella che fu una Rocca di guerra si mutò in Santuario di pace, divenendo luogo ospite di religiosi.
Nel 1457 e nel 1498 furono fatti eseguire interventi di restauro da parte di Caterina Coldettis e della Regina Cornaro, mentre l'attuale chiesa, danneggiata nel 1917, risale al 1659 e fu ampliata nel 1898. Nel 1542 gli Scala cedettero all'Arciprete di Cornuda i possedimenti della Rocca con l'impegno di scegliere un prete che celebrasse tre volte la settimana, ed ebbe così origine il rettorato della Rocca. […]

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13 Aprile: Festa di Sant’ALBERTINO


La socia ORIETTA SANTINELLI di Fano ha trasmesso un' immaginetta per la campagna “Un santino per ogni socio”.
Nato a Montone nell'Umbria verso la metà del sec. XIII, si fece monaco nell'eremo di Fonte Avellana. Eletto Priore, quasi contemporaneamente fu scelto dai suoi monaci quale Priore Generale della Congregazione Avellanita che servì con saggezza e santità di vita.
Fu uomo di pace. Intere popolazioni e comuni in discordia ritrovarono la fratellanza per la sua paziente e genero-sa mediazione. Eletto vescovo di Osimo, vi rinunciò per umiltà e amore per la solitudine.
Morì a Fonte Avellana il 13 aprile 1294 dove il suo sepolcro è meta continua di pellegrinaggi che ne invocano l'intercessione.

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FRATTAMAGGIORE (NA) – SAN VITTORE MARTIRE


I soci Padre MICHELE GIULIANO, o.f.m. di Orta di Atella e LUIGI LEONE di Napoli hanno fatto stampare e trasmesso per l’iniziativa “Un santo per ogni socio” l’immaginetta di San Vittore.
Il martire San Vittore è venerato a Frattamaggiore, in provincia di Napoli, nella Chiesa dell’Immacolata.
Un sentito grazie per la collaborazione all’AICIS da parte di padre Michele e di Luigi Leone.


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APRILE, TEMPO DI PRIME COMUNIONI


Il C.E.I.S. – Collezionisti Emiliani Immaginette Sacre di Bologna ha trasmesso l’unita immaginetta per l’iniziativa “Un santino per ogni socio”.
Santa Teresa di Gesù Bambino, ricordando il giorno della sua Prima Comunione, scriveva: “Oh, come fu dolce il primo bacio che Gesù diede alla mia anima!... fu un bacio d’amore, io mi sentivo amata e dicevo a mia volta: “Vi amo, mi dono a voi per sempre”... Teresa era sparita come la goccia d’acqua che si perde in seno all’oceano. Restava solo Gesù: il maestro, il Re” (Teresa di Lisieux, Storia di un’anima, Queriniana 1974, Man. A, cap. IV, p. 75). E si mise a piangere di gioia e di consolazione, tra lo stupore delle compagne. […]

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MONTELEONE DI ORVIETO VENERA SAN TEODORO, MARTIRE ROMANO


Il Gruppo VERONICA, diretto da don DAMIANO MARCO GRENCI, in gran parte composto da soci AICIS ha inviato l’immaginetta di s. Teodoro per “Un santino per ogni socio”. Il Gruppo finanzia l’iniziativa al fine di donare un quantitativo all’Associazione.
Con l’occasione il Consiglio Direttivo AICIS desidera ringraziare da queste pagine quei soci che anche in questo 2007 confermeranno l’iniziativa insieme al Gruppo TADDEO, sostenendo tale lodevole attività.
La chiesa collegiata di Monteleone è spiritualmente illuminata dalla presenza del corpo di un martire cristiano. I resti di Teodoro, soldato romano vissuto tra la fine del III e l'inizio del IV secolo dopo Cristo, sono conservati, da oltre due secoli, all'interno di un'urna, attualmente posta nella cripta a lui dedicata. Le spoglie del martire furono esumate nel 1778 dalle catacombe di San Ponziano situate lungo la via Portuense, nell'attuale quartiere di Monte Verde a Roma. Ricomposte nella loro interezza fisiologica, le ossa furono adornate con vestimenti e oggettistica varia, trasportate fino a Monteleone, dove giunsero il 17 dicembre del 1778, e collocate nella Chiesa principale del paese. […]

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CURIOSANDO TRA SANTI E SANTINI

 

LE VESTI DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO


Il socio SAVERIO VITAGLIANO ha trasmesso un interessante articolo con relative immagini tratte dalla sua personale raccolta.
Ci avviciniamo alla S. Pasqua e il pensiero dei cristiani corre immediatamente a Gesù risorto, riportandoci alle patite sofferenze, ai supplizi e alle derisioni della sua Passione e la conseguente morte.
Lo scorso anno, nel periodo pasquale, su questo stesso bollettino, fu riportata un’insolita immagine raffigurante Gesù crocifisso con tutti gli strumenti ed i simboli - oltre 30 - della sua Passione: iniziativa molto gradita dai lettori.
Tra gli strumenti ovviamente compaiono i dadi che alludono al brutale gesto di scherno con cui i giudei, spogliato Gesù, dopo essersi divise le sue vesti, le tirarono a sorte (dal libro dei Salmi del Vecchio Testamento).
In particolare la tunica, una sottoveste usata a quei tempi, a forma di camicia, che scendeva fino alle ginocchia, ma con una cintura ai fianchi, rappresentava un capo desiderato per le classi meno abbienti.
Prendendo spunto sempre dall’Imagerie d’Epinal – tavola N. 1851, formato A3, incisione su carta povera, colorata a mano col metodo “pochoir” seconda metà dell’800, edita da Pellerin e C – quest’anno proponiamo “La Robe di N.S. Jesus Christ”.
La tavola, colorata con vivaci colori, di bello effetto, raffigura in maniera identica a quella che è stata riportata dalla Terra Santa nel 326 da S. Elena (che qui compare con la croce dietro la tunica inconsuntile) con splendida e festosa esposizione nella cattedrale di Treves in Francia dal 18 agosto al 19 settembre dell’anno 1844.
Un’immaginetta più piccola,anch’essa non comune, un cromolito edito da Bouasse - Lebel, ci mostra invece la tunica di nostro Signore, in un’artistica e preziosa edicola, vista da dietro, macchiata di sangue. Saverio Vitagliano


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SANTUARI E IMMAGINI MARIANE IN ITALIA


Continua l’elenco per regione dei Santuari Mariani, di Chiese e dei luoghi italiani di venerazione della Madonna, stilata dal Prof. FRANCESCO BRACALETTI di Roma.


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ANGHIARI (AR) - MADONNA DEL CARMINE
ARCIDOSSO (GR) - MADONNA INCORONATA
AREZZO (AR) - MADONNA DEL CONFORTO
AREZZO (AR) - MADONNA DELLE GRAZIE
AREZZO (AR) - MADONNA DELLE LACRIME
AREZZO (AR) - MADONNA DELLA PIEVE
ARGEGNA (LU) - MADONNA DELLA GUARDIA
BIBBIENA (AR) - MADONNA DEL SASSO
BIBBONA (LI) - PIETA'
BROLIO IN CHIANTI (AR) - ANNUNCIAZIONE
CALCI (PI) - MADONNA DELLE GRAZIE
CALOMINI DI VERGEMOLI (LU) - MARTYRES
CAMAIORE (LU) - MADONNA DELLE GRAZIE
CAMAIORE (LU) - PIETA'
CAMPOGIALLI (AR) - CAMPO ARSICCIO
CAPANNORI (LU) - MADONNA DEL CARMINE
CAPRESE MICHELANGELO (AR) - MADONNA DELLE GRAZIE
CAPRESE MICHELANGELO (AR) - MADONNA DELLA SELVA
CAPRIGLIOLA (MS) - MADONNA DEGLI ANGELI ANGELI
CARDA (AR) - MADONNA DEL ROSARIO
CARPINELLI DI MINUCCIANO (MS) - MADONNA DELLA GUARDIA
CARRARA (MS) - MADONNA DEL CARMINE

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L’IMMAGINE SACRA NEL COSIDDETTO COLLEZIONE MINORE


A tutti i nostri soci romani e soprattutto non romani consiglio una passeggiata di mattina al mercato di Campo de' fiori che si trova nel centro di Roma vicino a Piazza Navona. E’ un piccolo e chiassoso mercato reso famoso più dal cinema che dalla statua di Giordano Bruno, il filosofo arso vivo qui per ordine del Tribunale dell'Inquisizione, che si erge al centro della piazza e intorno alla a quale si trovano molte bancarelle che vendono verdura e frutta fresca, pesce e fiori.
Alcuni anni or sono mentre ero con la mia signora a fare la spesa su una bancarella ricolma di arance a mo’ di piramide, notai che sulla velina di carta che avvolgeva molte di queste succulenti “sanguinelle” vi era raffigurata “Santa Barbara”. In seguito sono riuscito a trovare altri incarti su cui sono raffigurati altri santi che ho sistemato e catalogato nella mia collezione di immagini sacre.


INCARTI D’AGRUMI


L'uso degli incarti degli agrumi, soprattutto delle arance, risale alla prima metà del XX secolo, intorno agli anni ‘40.
Gli incarti, di solito fogli di carta velina bianca a forma quadrata al cui centro è situato un cerchio in cui è raffigurato il marchio e il nome della ditta produttrice, avevano una duplice funzione, una di protezione, per impedire il contatto con eventuali frutti marci, l’altra pubblicitaria in modo da far rimare impresso al cliente il luogo d’origine.
Il soggetto del marchio è molto variegato, di solito con temi naturalistici, contadine col cesto degli agrumi in testa, il sole, animali da fattoria o belve feroci, come leoni o tigri; altre volte con personaggi famosi del mondo dello spettacolo o del pallone,o addirittura con marchi con riferimento politico come le introvabili cartine Littoria o Balilla del periodo fascista. Insomma soggetti da rimanere appunto ben impressi al consumatore.
Alcuni incarti, per quanto ci riguarda, hanno come marchio l’immagine di un Santuario o di un Santo, che poteva essere o il Santo protettore del produttore o il Santo patrono del paese di produzione degli agrumi. Il loro uso era comunque quello di colpire il cuore sensibile dell’acquirente devoto, soprattutto di coloro che erano emigrati all’estero, ricordando appunto il Santo o la Chiesetta del paese natio.


1 -“SANGUINELLE” – RANNO & SINATRA - SANTA BARBARA -PATERNO’ (CT)- SICILIA
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2 -“AGRUMI PREGIATI” - VALLONE MARIA – SAN GIUSEPPE - RAMACCA (CT) - SICILIA

3 -“TAROCCO” – COOP. S. GIORGIO A R.L. – SAN GIORGIO – FRANCOFONTE (CT) – SICI LIA

4 -“LA PERLA BIANCA”, MATTEO MASTROPASQUA - S. MICHELE – ZAPPONETA (FG) - PUGLIA

5 -“MORO-ARANCE DELLA COSTA IONICA” – EDMONDO VERDIGLIONE - SS.COSMA E DAMIANO – STILO (RC) – CALABRIA

6 -“AZIENDA AGRICOLA MARCIANO” – S. GIUSEPPE – S. DEMETRIO CORONE (CS) - CALABRIA

7 -“AGRUMI PREGIATI” – CIOLLARO GIOVAN NI– S.FRANCESCO DI PAOLA- CORIGLIANO C. (CS) – CALABRIA

8 -“TAROCCO” – IANNO SALVATORE - S. FRANCESCO DI PAOLA – ANGITOLA SCALO (CZ)

9 -“IL MONASTERO” – SCALISI ALFIO – ADRANO – PALAGONIA (CT)- SICILIA

10 -“LA CHIESETTA” – SALVATORE VENEZIANO – SIRACUSA – SICILIA

GIANCARLO GUALTIERI

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CURIOSANDO IN LIBRERIA

 

IL SANTO COL PORCELLO
C. Fruttero. “DONNE INFORMATE SUI FATTI”, Romanzo, Mondadori 2006


La volontaria – “E mi diceva che Semeraro ha allungato le mani con anche con lei, il maiale. Maiale? Ma il maiale, poveretto, c’è un santo che se lo teneva sempre vicino, c’è in tutti i quadri, com’è più la storia?
“Lei che è giornalista sa per caso perché c’è un santo, forse san Rocco, che ha sempre vicino un maiale?”
Non lo sapevo, giornalista ignorante.
…Ma il porco, il maiale di quel santo, perché sta lì, cosa c’entra? Devo chiedere a don Traversa, lui lo sa di sicuro”…
La carabiniera – “A venti passi da noi una vecchia mendicante se ne stava accucciata con le spalle al muro… Davanti a lei una scatola di latta scrostata aspettava le offerte….
Siamo passati davanti alla vecchia e io ho tirato fuori due euro (no, troppo, uno basta) e quando ho trovato la moneta giusta ci ho di nuovo ripensato (no, due va bene) e due euro ho euro ho lasciato cadere nella scatola di latta dov’erano sparsi pochi spiccioli. Ho fatto qualche passo con Gilardo e sono tornata indietro…
“Scusi, posso guardare una cosa un momento?”.
La vecchia non si è mossa, non ha difeso il suo meschino tesoro…In fondo alla scatola c’era tra i centesimi un’immaginetta sacra unta e sbiadita: santo con accanto un porcello. L’ho tirata su: sant’Antonio abate protettore degli animali da cortile.
“Ma cosa fai?” diceva arrivando Gilardo. “Cosa controlli?”
“Niente” dicevo io. “Volevo solo sapere una cosa”

E. M.

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NOTIZIE STORICHE SUI SANTINI


Con piacere comunico ai soci interessati di aver portato a termine la revisione degli articoli “Curiosando tra i libri: notizie storiche sui santini“, pubblicati mensilmente sul Bollettino AICIS da settembre 2004 ad aprile 2006.
Durante il mio lavoro di revisione ho rivolto il mio grato pensiero alla memoria di Dolores Sella, scomparsa a giugno del 2006, l’autrice del volume “Santini e immagini devozionali in Europa dal secolo XVI al secolo XX”,Maria Pacini Fazzi editore, Lucca, 1997, eccezionale guida per noi cultori sulla storia delle immaginette sacre e primo tra tutti i numerosi testi da me consultati per la stesura degli articoli.
L’autrice, durante il periodo di pubblicazione degli articoli stessi, si compiaceva del risalto riservato al suo libro e alla sua vasta collezione di immaginette nel bollettino della nostra associazione: anche questo mi ha spronato a completare l’opera rendendone più agevole la lettura completa e la consultazione.
Ho integrato il testo già pubblicato con ulteriori notizie acquisite recentemente.
Ho inserito la date e i luoghi d’origine di tutti i santi raffigurati nelle illustrazioni e perfezionato alcuni paragrafi.
Ho predisposto una bibliografia completa citando tutti i libri, le riviste e i siti web consultati, alcuni in mio possesso ed altri presso varie biblioteche (la Casanatense, quella della Università Gregoriana e quella di Palazzo Venezia a Roma, e quella di S.Scolastica a Subiaco). […]

MARIA GABRIELLA ALESSANDRONI


CURIOSANDO TRA I LIBRI

BASILICATA MARIANA – Itinerario storico-religioso nei luoghi di culto” a cura di Mario MENNONNA e Antonio MENNONNA – Galatina, Congedo Editore, 2007. Euro 50.00 in libreria. Prezzo del volume ai tesserati AICIS: euro 35.00.
Il volume, che ammonta a circa 500 pagine e contiene oltre 1.100 immagini, in prevalenza dedicate ad aspetti religiosi e agiografici, di cui circa 1.000 a colori, si articola per ognuno dei 131 Comuni della Basilicata nel modo seguente: 1. Storia del comune: 2-Presentazione del santuario o santuari; 3-Elenco delle chiese.
Con l’occasione il socio Dr. ANTONIO MENNONNA ha inviato per l’iniziativa “Un santino per ogni socio” due diverse immaginette delle quali se ne trasmette una agli associati.
Queste due belle immaginette fanno ovviamente parte della serie di 300 santini rappresentati nel volume e inviati in allegato al libro solo a coloro che li ordinano con il volume.

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Etty Hillesum –“PAGINE MISTICHE”


Volume tradottO e commentatO da Cristiana Dobner: è una novità della casa editrice Ancora - www.ancoralibri.it, 158 pagine, 14 euro. Il volume sull’intellettuale ebraica di origini olandesi Etty Hillesum (1914-1943), è appena uscito nelle librerie, e rivela aspetti mai conosciuti in Italia di questa donna considerata una mistica del secolo XX.
Etty Hillesum ha lasciato pagine scritte dove traspare la sua tensione mistica e la sua esistenza intessuta di poesia, amicizia, grandi amori, persecuzioni e fiducia in Dio, ha spiegato a ZENIT suor Dobner, che è traduttrice dal tedesco, inglese, francese, spagnolo, ebraico e russo.
Nel suo saggio, Cristiana Dobner tenta non tanto di definire Etty Hillesum, “perché potrebbe risultarne una delimitazione e un impoverimento in una personalità tanto attratta dal simbolo e tanto creatrice sotto questo profilo, quanto di consentire al lettore di poter gustare il contatto con una donna sensibile e capace di esprimere il suo sentire profondo”. […]

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MOSTRE DI IMMAGINETTE

 

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NOTIZIE DAL VATICANO

 

 

CERIMONIE DI BEATIFICAZIONI


Torino, 14 aprile 2007: cerimonia di Beatificazione del
Venerabile LUIGI BOCCARDO


Sabato fra l’ottava di Pasqua, 14 aprile p.v., nella Chiesa del Santo Volto si Torino, si svolgerà la cerimonia di Beatificazione del venerabile Servo di Dio Luigi Boccardo.
Luigi Boccardo, fratello di Giovanni che tredicenne gli fece da padrino al santo Battesimo, era nato a Moncalieri (TO) il 9 agosto 1861. Fu una gioia immensa per lui il 7 luglio 1884, giorno in cui venne ordinato prete; fu anche l'inizio di una vita semplice, dedita alla applicazione coscienziosa e giornaliera del suo "ministero".
Il 12 aprile 1886, il canonico Giuseppe Allamano, chiamò don Luigi Boccardo come vicerettore e Direttore spirituale dello storico Convitto Ecclesiastico della Consolata a Torino, fondato nel 1817 dal teologo don Luigi Guala. Qui passerà trent'anni ad ascoltare e a condurre i giovani sulla via del sacerdozio.
Il 2 giugno 1909 fu nominato Canonico onorario della Collegiata della SS. Trinità; fu pellegrino a Lourdes, Roma, Napoli, Firenze, Lucca; nel 1913 diede alla stampa la sua prima opera ascetica “Il figlio spirituale”; parte prima della sua maggiore opera: “Confessione e Direzione”, la seconda parte “Il padre spirituale” e l’appendice “Le celesti vocazioni”, furono edite negli anni dal 1913 al 1928 con numerose ristampe, perché molto ricercate. Il 30 dicembre 1913, il fratello Giovanni Maria, prevosto di Pancalieri, fondatore dell’Ospizio e delle già citate Suore “Figlie di S. Gaetano” morì, indicandolo come successore alla guida delle opere da lui fondate. […]

 

 

Castellammare di Stabia, 15.4.2007:
cerimonia di Beatificazione della
Venerabile MARIA MADDALENA DELLA PASSIONE


Il 15 aprile 2007, Domenica II di Pasqua, nella Cattedrale di Castellammare di Stabia, alle ore 10.30 avrà inizio la cerimonia di Beatificazione della Venerabile Serva di Dio Maria Maddalena della Passione (1845-1921)
Maria Maddalena, al secolo Costanza, Anna, Maria, nacque a Castellammare di Stabia (NA), il 5.9.1845, da Francesco Starace e Maria Rosa Cascone. Consacrata alla Vergine Addolorata secondo un voto materno, a 4 anni fu mandata a scuola, dove socializzò con bambine meno abbienti e sicuramente le rimase impressa la loro povertà. Nel 1850, le Figlie della Carità si stabilirono a Castellammare per l’assistenza ai malati dell’Ospedale San Leonardo. In seguito aprirono anche un orfanotrofio e un convitto per ragazze di buona condotta. Costanza, ammessa in tale convitto, cominciò a respirare un clima di preghiera e di dedizione, a tal punto che si accese in lei il desiderio di consacrarsi al Signore. Fu ammessa alla Prima Comunione e, all’età di 10 anni, ricevette il Sacramento della Cresima. Rientrata in famiglia per motivi di salute, Costanza proseguì gli studi in casa e, oltre allo studio, cominciò a coltivare con assiduità la preghiera. Ella desiderava entrare in un convento di clausura, ma i genitori si opposero. Il confessore, per consolarla, le concesse dapprima la comunione quotidiana e, a 15 anni, di consacrarsi al Signore con i tre voti perpetui, consi-gliandole, poi, di farsi "monaca di casa". […]



Palermo, 21.4.2007: cerimonia di Beatificazione del
Venerabile FRANCESCO SPOTO


Il 21 aprile nella Cattedrale di Palermo, alle ore 10.30 avrà inizio la cerimonia di Beatificazione del Venerabile Serva di Dio FARNCESCO SPOTO. Il rito sarà presieduto dal Card.Josè Saraiwa Martins, segretario della Congregazione dei Santi.



Rimini, 29.4.2007: cerimonia di Beatificazione della
Venerabile MARIA ROSA PELLESI


Il 29 aprile, Domenica IV di Pasqua, nella Basili ca Cattedrale di Rimini, alle ore 10.30 avrà inizio la cerimonia di Beatificazione della Venerabile Serva di Dio Maria Rosa Pellesi
Bruna Pellesi nacque a Morano di Prignano (MO) l'11 novembre 1917 ultima di nove fratelli. A ventitrè anni Bruna lasciò il lavoro nei campi e il servizio a sei nipotini rimasti orfani e partì per Rimini con l'intenzione di consacrarsi al Signore.
Dopo aver trascorso a Rimini il postulandato e il noviziato il 24 settembre 1941 vestì l'abito delle Suore Terziarie Francescane di S. Onofrio, chiamate in seguito, su sua proposta, Francescane Missionarie di Cristo.
Dopo aver servito per qualche anno i bambini dell'asilo a Sassuolo e a Ferrara Sr. Maria Rosa si ammalò e il 5 settembre 1945 fu ricoverata all’ospedale S. Anna di Ferrara e due mesi dopo, il 15 novembre, entrò nel sanatorio Pineta di Gavano (Modena) con la diagnosi di una grave forma di tubercolosi polmonare; malattia che so-prattutto durante la guerra e il dopoguerra, mieté tante vittime specie tra i giovani.
Aveva 30 anni quando il 31 agosto 1947 emise i voti perpetui; poi venne ricoverata nell’Istituto sanatoriale “C.A. Pizzardi” di Bologna il 7 dicembre 1948.
Testimoniò la gioia di essere una sposa di Cristo, che l’aveva fatta partecipe delle sofferenze della Croce, con i suoi 27 anni di grave malattia, mai lamentandosi della sua condizione e lei stessa scrisse: “Sia benedetto il Signore che mi concede la grazia di un pochino della Sua Santa Croce e mi dà la grande grazia di portarla nella pa ce…come dono, non come peso”.
A Rimini il 4.X.1967 celebrò il 25° di vita consacrata e il 1° settembre 1970 volle ricordare con gioia il 25° di malattia, scrivendo: “Grazie, Signore! Sono stati anni di tanta grazia…Aiutami a dimenticarmi, a donarmi a te e agli altri tutti nel mondo”.
E negli ultimi giorni della sua esistenza diceva alle consorelle: "Offro le sofferenze della mia vita per il Papa e la Chiesa, andateglielo a dire".

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CONCISTORO per la CANONIZZAZIONE di 5 Beati


Il 23 febbraio u.s. alla presenza del Papa, si è tenuto nel palaz zo Apostolico del Vaticano il Concistoro per la canonizzazione di 5 Beati, “umili e pazienti costruttori del Regno di Dio” e testimoni del Vangelo. A presentare le figure dei nuovi Santi al Papa è stato il card. José Saraiva Martins, prefetto della Con-gregazione delle Cause dei Santi.
“La Chiesa, madre dei Santi, gioisce sempre quando nei suoi figli vede splendere l’immagine di Cristo, esempio di perfezione divina”.
E’ quanto sottolineato dal cardinale José Saraiva Martins, che, nell’illustrare la vita e l’opera dei 5 nuovi Santi, ha messo l’accento sul loro essere attratti dalla “verità e carità” di Gesù: “Ognuno di loro – ha affermato – nel suo tempo e nel suo ambito fu un umile e paziente costruttore del Regno di Dio”.
L’AICIS desidera qui sottolineare queste cinque figure di Beati che presto accederanno alla cerimonia di canonizzazione.

1-Beato GIORGIO PRECA
Tra i nuovi Santi, c’è il sacerdote maltese Giorgio Preca, (presbitero, fondatore della Societas Doctrinæ Christianæ (M.U.S.E. U.M.), vissuto nel secolo scorso, autore di una vera rivoluzione nella Chiesa di Malta. Si distinse, in particolare, nella promozione del ruolo dei laici nell’apostolato.
Nella Messa per la sua Beatificazione, nel 2001, Papa Wojtyla sottolineò che al centro della sua spiritualità c’era l’Incarnazione. Nei suoi scritti sulla mitezza, don Giorgio esortava i suoi amici cristiani “a seguire l’esempio del Signore Crocifisso, perdonando ogni offesa”. La cerimonia si terrà il 3 giugno.

2-Beato SIMONE DA LIPNICA
Verrà canonizzato anche il Frate minore polacco, Simone da Lipnica, presbitero vissuto nel XV secolo e noto come “predicatore ferventissimo”. Morì di peste, male che contrasse proprio mentre, incurante del pericolo, portava conforto agli appestati di Cracovia. La cerimonia di canonizzazione verrà celebrata il 3 giugno.

3- Beato ANTONIO DI SANT’ANNA
Tra i nuovi Santi, il Frate minore alcantarino brasiliano Antonio di Sant’Anna, Antonio Galvão de França), presbitero, fondatore del Mo-nastero delle Concezioniste "Recolhimento da Luz"; vissuto tra il 1700 e il 1800. è considerato uno degli eroi che hanno plasmato la città di San Paolo, fra i secoli XVIII e XIX.
La sua tomba è tuttora meta di pellegrinaggi.
È stato beatificato a Roma da Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1998.
La cerimonia di canonizzazione si celebrerà venerdì 11 maggio p.v. a San Paolo, nello Stadio Campo de Marte, durante il Viaggio Apostolico di Benedetto XVI in Brasile. E’ il primo santo brasiliano.

4- Beata MARIA EUGENIA DI GESU’
C’è anche una nuova Santa: si tratta della francese Maria Euge nia di Gesù (Anna Eugenia Milleret de Brou), fondatrice dell'Isti-tuto delle Suore dell'Assunzione della Beata Maria Vergine, vis-suta nel 1800. Fu beatificata da Paolo VI nel febbraio del 1975, la prima beatificazione di quell’Anno Giubilare.
Papa Montini definì la sua figura e il suo messaggio “di palpitante attualità”. La sua - sottolineò - è “l'immagine suadente che la santità” è “non solo possibile a umane forze, ma reale, ma vera, ma presente in mezzo al mondo, nascosta, forte e benefica”. La cerimonia di canonizzazione è stabilita il 3 giugno.

5- Beato CARLO DI SANT’ANDREA
Infine, tra i nuovi Santi, il passionista olandese Carlo di Sant’Andrea, (Giovanni Andrea Houben), presbitero della Congregazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Egli nacque e crebbe nella bella terra del Limburgo, in una regione veramente cattolica ed in una famiglia profondamente credente, in cui la vocazione per la vita religiosa e il sacerdozio poté sbocciare quasi spontaneamente. Infatti, la famiglia è la terra più naturale e feconda per la nascita di una tale vocazione. In questo senso padre Houben è certamente un esempio e uno stimolo, affinché le famiglie siano autenti-che “chiese domestiche”, nelle quali i figli quasi da sé imparino a conoscere, amare e vivere la fede.
Anch’egli vissuto nel 1800, particolarmente impegnato sul fronte dell’ecumenismo e instancabile confessore. “Il Beato Carlo – affermò Giovanni Paolo II nella Messa per la sua beatificazione, il 16 ottobre 1988 - richiama tutti i cristiani ad essere una sola cosa nell’unità per la quale Cristo ha pregato nell’Ultima Cena”.
La cerimonia di canonizzazione è stabilita per il 3 giugno.

 

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PROCESSI di BEATIFICAZIONE e di CANONIZZAZIONE


10 Febbraio 2007 - CERRETO SANNITA: INIZIO PROCESSO DI BEATIFICAZIONE DI SUOR MARIA CONCETTA PANTUSA

Con una liturgia della Parola che si è svolta nella Chiesa dell'Annunziata ad Ai rola (Benevento), ieri il vescovo di Cerreto Sannita -Telese -Sant'Agata dei Goti, mons.Michele De Rosa, ha aperto il processo di beatificazione della Serva di Dio Maria Concetta Pantusa.
Il presule, inoltre, ha nominato il tribunale diocesano, che si è già insediato.
Inoltre, postultatore della causa è padre Luca De Rosa, moderatore è padre Vittorio Balzarano, entrambi francescani. A sostenere l'iniziativa è l'Associazione «Pia Unione del Santo Volto» di Airola.
Nata a Celico (Cosenza) il 3.2.1894, Maria Concetta aveva sposato, nel 1914, Viito De Marco, dal quale, nel 1915 ebbe una figlia, oggi clarissa nel Monastero «Regina Coeli» di Airola, con il nome di suor Maria Carmela, ultranovantenne.
Rimasta vedova, a seguito della tragica morte in guerra dello sposo, nel 1930 la Serva di Dio si stabilì ad Airola, dopo una breve permanenza presso le Piccole Suo re dei Sacri Cuori a Redipiano (Cosenza). Accolta tre le suore passioniste, Maria Concetta moriva il 27 marzo 1953. «Suor Concetta», come era conosciuta e chiamata ad Airola, fu particolarmente vicina ai bambini e alle madri, all'indomani della seconda guerra mondiale, quando la miseria, la fame e la povertà erano ben visibili in tutte le famiglie che avevano subito il trauma della guerra con lutti e sofferenze.
È su questa particolarità della sua «santità» che ruoterà il processo di beatificazione. L'editto del vescovo De Rosa, emanato due mesi fa, invita a rappresentare alle autorità religiosi competenti fatti e testimonianze sulla Serva di Dio, utili a far avanzare la causa di beatificazione. Molte, infatti, sono le persone, ancora in vita, che hanno conosciuto di persona Maria Concetta Pantusa: una lunga lista di testimoni dove il primo posto è occupato dalla figlia, suor Maria Carmela.

Antonio Rungi

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22 FEB.2007-CORDOBA (SPAGNA): INIZIO DEL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE DI 123 MARTIRI
CÓRDOBA, giovedì, 22 febbraio 2007 (ZENIT.org)-

 

Il Vescovo di Córdoba (Spagna), mons.Juan José Asenjo, ha firmato il decreto con cui si apre il processo diocesano per le beatificazione di 123 martiri della persecuzione religiosa nella provincia di Córdoba, durante la Guerra Civile.
Il documento, che verrà letto dopo tutte le Messe del prossimo fine settimana ed esposto nel pannello degli annunci di tutte le chiese, chiede che venga inoltrata al Vescovado “ogni informazione che possa essere utile per questa causa”.
Il presule indica nel decreto che l’obiettivo del processo non è altro che “sottolineare che queste persone hanno donato la loro vita esclusivamente per la loro condizione di cristiani, e che la morte, accettata per fede e accompagnata sempre dal perdono, è stata provocata solo per odio alla fede”. Prima della firma del decreto, mons. Asenjo ha nominato Postulatore della causa - meglio nota come la causa di Juan Elías Medina e compagni martiri - il sacerdote Miguel Varona. Questi ha presentato nel giugno scorso la richiesta di apertura del processo sulla base del fatto che “le ricerche fatte in varie comunità cristiane della nostra diocesi hanno permesso di riunire nuove e abbondanti informazioni sui 123 presunti martiri presentati”.
Dei 123 martiri della causa 87 sono sacerdoti, tre religiosi, una religiosa e 32 laici (22 uomini e 10 donne). Tuttavia, ci sono altre cause aperte per la beatificazione di altri martiri della diocesi, come i frati francescani di Fuente Obejuna.

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CASTELBUONO (PA), 12 MARZO 2006: NOMINA E INSEDIAMENTO DEL TRIBUNALE ECCLESIASTICO PER IL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE DI MARIO GIUSEPPE RESTIVO (1963-1982)


Comunichiamo che domenica 12 marzo 2006, nella Matrice Vecchia di Castelbuono (Pa), S. Ecc. Mons. Sgalambro, Vescovo di Cefalù, e Mons. Formenti della Segreteria di Stato del Vaticano hanno proceduto alla nomina ed insediamento del Tribunale Ecclesiastico per il processo di beatificazione del servo di Dio Mario Restivo (scout palermitano morto a 19 anni nel 1982). Il procedimento è in corso.
Mario Giuseppe Restivo è nato a Palermo il 24 Gennaio 1963. Nel 1966 la famiglia si trasferisce a Castelbuono (PA). A 9 anni egli compone la sua prima poesia che dedica alla sua mamma. Ne seguono altre. Nel 1974 il papà decide di dare alle stampe la prima raccolta intitolata: "La mia aurora".
Nel 1975 ne pubblica una seconda con il titolo: "In cammino". Giunge il successo: ne parlano giornali e riviste specializzate; giungono lettere di compiacimento da autorità locali e nazionali e anche dal Santo Padre e dal Presidente della Repubblica. La RAI-TV dà risalto al volumetto "In cammino”, presentandolo il 5 Aprile ‘76 nella rubrica "Tuttilibri" con un giudizio molto lusinghiero. Nel 1975, in 1^ Media, riceve la borsa di Studio "Federico Motta Editore" di Milano. A 15 anni, sceglie come modello di vita la figura di San Francesco e ne incarna lo spirito di povertà. Ama tanto la natura, a contatto della quale riesce a sentirsi in contemplazione con Dio.
Lo scoutismo cattolico diviene il suo più forte ideale nel quale esprime il proprio impegno di apostolato. Mario muore il 19.8.1982 per incidente d’auto nei pressi di Chambery (Francia), mentre si reca a Taizè con altri due compagni scouts.
Il CENTRO STUDI “MARIO G.RESTIVO” (Casella Postale 145- 90100 PALERMO PA) costituito con Atto notarile del 21.X.1985, ha lo scopo di far conoscere sempre più il luminoso esempio profuso dal giovane poeta e scout.
Lo stesso Comitato ha recentemente indetto la XXI Edizione del Premio Letterario Int.le “Amicizia-Mario Giuseppe Restivo”, articolato nelle seguenti sezioni: A) -Poesia inedita in lingua italiana; B) -Poesia riservata ai giovani; C) -Narrativa inedita. La scadenza è 31 marzo 2007. Per informazioni: tel.091-6571.018


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BENEDETTO XVI: I SANTI NELLA CRESCITA DELLA NOSTRA FEDE


Proprio ieri, nell’incontro con i sacerdoti romani, Benedetto XVI aveva sottolineato il ruolo dei Santi nella crescita della nostra fede. Ascoltiamo:
“Naturalmente ci accompagnano i Santi.
Sono figure che hanno vissuto con tanti problemi, vere interpretazioni vive della Sacra Scrittura e naturalmente ognuno ha il suo Santo, dal quale può meglio imparare che cosa è vivere da cristiano, soprattutto i Santi del nostro tempo.
Sempre e naturalmente Maria rimane la Madre della Parola. Scoprire Maria ci aiuta ad andare a-vanti nella santità”.

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LA FAMA DI SANTITA’ DEVE ESSERE SPONTANEA, NON PROCURATA AD ARTE

 


Ci sembra utile riportare in questo numero una intervista al Card.Josè Saraiva Martins rilasciata lo scorso anno al mensile cattolico “30 Giorni” (Giugno 2006) a commento del Messaggio del Papa dell’aprile u.s.
Il cardinale Saraiva Martins, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, commenta il messaggio del Papa alla riunione plenaria del suo dicastero in cui si è discusso anche del miracolo e del martirio
di Gianni Cardinale
La predisposizione di un’Istruzione per lo svolgimento dell’inchiesta diocesana nelle cause dei santi, “Il miracolo nelle cause dei santi”, “Il martirio, dono dello Spirito e patrimonio della Chiesa di ogni epoca”. Sono questi i tre temi affrontati dalla riunione plenaria della Congregazione delle cause dei santi che si è tenuta in Vaticano dal 24 al 26 aprile scorso. Nell’occasione il Papa ha inviato ai partecipanti un importante messaggio autografo, datato 24 aprile. Sui contenuti di questo messaggio e sulle conclusioni della plenaria 30Giorni ha posto alcune domande al cardinale José Saraiva Martins, portoghese, dal 1998 prefetto del dicastero. «Il santo padre Benedetto XVI» ci dice il porporato «con tale messaggio ha voluto rivolgersi ai cardinali e agli arcivescovi e vescovi che hanno preso parte ai lavori, per salutarli e augurare a essi un buono e fruttuoso lavoro.
Si tratta di un testo estremamente importante per il suo ricco contenuto e, in particolare, per gli orientamenti in esso offerti dal Santo Padre, che hanno illuminato le riflessioni dei padri sui vari aspetti dei diversi argomenti sottomessi al loro studio.
E si è trattato di argomenti della maggiore rilevanza, poiché riguardano da vicino la vita e la complessa attività della Congregazione delle cause dei santi, nell’attuale contesto ecclesiale, sociale e culturale».
Nel suo messaggio il Papa si è innanzitutto compiaciuto del lavoro compiuto dalla Congregazione…

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ANNIVERSARI


ANN.RIO DELLA MORTE DEL SERVO DI DIO DON VITTORIO SALMERI


Il socio ANTONINO COTTONE di Misilmeri ci ha inviato l’unita scheda del Servo di Dio Don Vittorio Salmeri (1921-1954).
In un paesino alle porte di Palermo il 5 febbraio di ogni anno ricorre l’anniversario della dipartita del Servo di Dio Padre Vittorio Salmeri del quale nel 2004 si è conclusa la fase diocesana del processo di Beatificazione. Ma andiamo a conoscere chi era Padre Vittorio. Nasce a Villabate (Palermo), la notte di Natale del 1921, proprio mentre le campane annunciano la nascita di Gesù Bambino. Viene alla luce nella casa della nonna paterna, Rosalia Domino, presso la quale la madre di Vittorio, Porcelli Maria, da Belmonte Mezzagno, dove insegnava come maestra elementare, si era temporaneamente recata per partorire.
I primissimi anni dell'infanzia Vittorio li trascorre a Belmonte, ma ben presto, essendo stata la madre trasferita a Villabate, può vivere, fino all'età di circa sei anni, nel suo paese natale.
Nel 1927 la famiglia trasloca a Palermo dove Vittorio ha così modo di frequentare le scuole elementari "Perez" e, presso la Parrocchia Sant’Ippolito, l'Associazione Cattolica, dove sotto la guida di Padre Faja, inizia la sua formazione spirituale che matura la sua vocazione sacerdotale. Nell'inverno del 1930 Vittorio si ammala gravemente di polmonite tanto da sfiorare la soglia della morte, ma si salva miracolosamente per intercessione di S. Rita e di S. Antonio, di cui la madre è molto devota.
Avendo bisogno di aria salubre la mamma decide di tornare ad abitare a Villabate. Qui Vittorio frequenta la parrocchia in cui la madre insegna ora catechismo.
Agli inizi dell'anno scolastico 1933-34, con l'aiuto economico del suo Parroco, P. Riela Antonino, può confermare il suo “sì” al Signore entrando in Seminario. La cerimonia della sua prima vestizione ha luogo l'8 dicembre di quello stesso anno 1933. In Seminario ha come Padre Spirituale il Servo di Dio P. Angelo Cantons.
Il 1° luglio 1945 Vittorio viene ordinato sacerdote, insieme ad altri compagni, dall'allora Cardinale Luigi Lavitrano, nella chiesa di S. Caterina sita a Palermo in Piazza Bellini. Celebra la sua Prima Messa, in forma privata, nella Cappella del Seminario, con la partecipazione dei familiari e degli amici più intimi .
La prima Messa Solenne Padre Salmeri la celebra, invece, la domenica seguente alla sua Ordinazione Sacerdotale, nel suo paese natio, all'ingresso del quale egli trova una folla di compaesani che lo attendono e che, dopo, averlo accolto […]

 

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1007-2007: MILLENARIO DELLA NASCITA DI SAN PIER DAMIANI, CARDINALE E DOTTORE DELLA CHIESA


Festa liturgica: 21 febbraio
Ravenna, 1007 – Faenza, 22.2.1072
Uomo di aspra penitenza e di prolungata preghiera, uscì dall’amata solitudine contemplativa di Fonte Avellana, accettando d’essere vescovo e cardinale per meglio promuovere la purificazione e il rinnovamento della Chiesa afflitta da gravi abusi. E’ autore di importanti scritti liturgici, teologici e morali. (Messale Romano)
Dante Alighieri, nel XXI canto del Paradiso, colloca S. Pier Damiani nel cielo di Saturno, destinato nella sua Commedia agli spiriti contemplativi.
Il poeta mette sulle labbra del santo un breve ed efficace racconto autobiografico: la predilezione per i cibi frugali e la vita contemplativa ("con cibi di liquor d'ulivi - lievemente passava caldi e geli - contento ne' pensier contemplativi") e l'abbandono della quieta vita di convento per la carica vescovile e cardinalizia. […]


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