Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

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Nello specifico, il presente articolo è stato realizzato dal Prof. Renzo Barbattini dell'Università di Udine, che ha fornito anche le immagini.

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LE API "PUBBLICITARIE"

 



di Renzo Barbattini e Mauro D’Agaro
entrambi del Dipartimento di Biologia applicata alla Difesa delle Piante – Università di Udine

 

 

Articolo pubblicato su Apitalia, 32 (11): 14-16, 2006

 

Le api sono state spesso utilizzate in Italia e all’estero per pubblicizzare articoli del commercio e attività talvolta non strettamente correlate con la produzione apistica. Può essere di qualche interesse riportare qui di seguito alcuni esempi, facendo riferimento ad aspetti del comportamento dell’ape e a caratteristiche dei suoi prodotti.
I non pochi esempi raccolti sono stati raggruppati a seconda dell’aspetto/interesse che si riteneva evidenziare in rapporto alle differenti attività dell’ape domestica.
Dopo brevi considerazioni introduttive sulle api, la loro vita e la loro attività sono riportati commenti di non “addetti ai lavori”. Infatti si è volutamente inteso dare voce anche a potenziali consumatori: non è stata fatta, ovviamente, una vera e propria indagine di mercato (per far questo sarebbero state necessarie competenze di marketing, tipiche di un esperto in economia), ma ogni inserzione pubblicitaria è stata sottoposta a più persone, non operanti nel settore apistico, per raccogliere le loro impressioni che sono state poi opportunamente sintetizzate.

A) Numerose rappresentazioni pubblicitarie richiamano l’attività delle api bottinatrici che visitano i fiori alla ricerca di nettare e di polline e che raccolgono melata (materiale ricco di zuccheri escreti da insetti fitomizi che si nutrono di linfa vegetale).
E’ noto che l’alimento delle api è costituito da nettare e melata (alimenti glucidici) e da polline (alimento proteico).
Le api, inoltre, vanno alla ricerca del propoli (sostanza resinosa prodotta da certe piante, quali l’ippocastano, a livello delle gemme) che utilizzeranno per fissare i favi, chiudere fessure dell’arnia e per imbalsamare (essendo il propoli caratterizzato da proprietà batteriostatiche) i corpi dei nemici penetrati nell’alveare e uccisi, ma non rimossi. Quindi questa attività di raccolta è una delle atttività basilari della società delle api

 

fig. 1

l’immagine è simpatica; quello pubblicizzato (un locale pubblico di Udine) vuole presentarsi come un luogo accogliente dove anche le api si trovano bene. L’accoppiamento fiore-ape brilla, però, richiama uno stato “alterato” che non è noto per l’ape!

fig. 2

con questa unione di figure (fiore-formaggio-api) si vuole dare al formaggio grana del Trentino una caratterizzazione particolare. Infatti la forma di formaggio grana può essere “scalpellata” da più persone suscitando un senso di condivisione abbastanza alto nel consumatore.
Al centro della margherita, la stessa forma rappresenta il giusto premio per queste api bottinatrici “golose”

fig. 3

questa immagine sottolinea l’importanza della natura nella vita moderna. L’ape in primo piano, rappresentata su alcuni frutti, ricorda al consumatore come molte specie da frutto necessitano dell’impollinazione entomofila: per arrivare a un buon grado di fruttificazione, i fiori di queste specie vegetali devono essere visitati dai pronubi (GREATTI e ZORATTI, 1997). Però la grafica, molto elementare, quasi da ricamo a “punto croce”, richiama, più che un parco, l’insegna di un locale pubblico (ad esempio di un agriturismo o di una trattoria);

 

fig.4

il paesaggio di montagna richiama gli spazi aperti che si possono apprezzare: l’ape però ha grosse difficoltà a vivere alle alte quote per cui l’accoppiamento proposto, anche se le alte quote sono sullo sfondo, è un poco stridente. Comunque un dentifricio al propoli è certamente utile per una sana igiene orale (CHARLTON e NEWDIC, 2005)

fig. 5

tutti possono mettere i jeans: infatti al giorno d’oggi chi lavora e conduce una vita all’aria aperta come l’ape, deve indossare un vestiario certamente comodo e pratico (MAGRI, 2004).


B) Le pubblicità che seguono, invece, hanno puntato su un altro particolare aspetto del comportamento dell’ape noto a tutti. Questo insetto, infatti, essendo dotato di pungiglione, è in grado di difendersi sia dai nemici che si avvicinano o entrano negli alveari per rubare il miele accumulato sia da coloro che la disturbano durante il lavoro di raccolta. Anche l’uomo, sia che esegua un atto volontario – come è la raccolta dei melari o le visite all’alveare da parte dell’apicoltore - sia che involontariamente, frequentando luoghi in cui sono presenti le api, venga in contatto con questi insetti può subire le loro punture:

fig. 6

l’estate è un periodo dedicato alle vacanze e al riposo; in questo periodo, però, bisogna stare molto attenti agli eritemi solari e alle punture d’insetto.
L’abbinamento contrappone il sollievo, rappresentato dal gel, al dolore provocato dal sole e dall’ape:

C) I valori legati alla cooperazione esistente entro l’alveare ritrovano un’ideale simbolizzazione grafica nell’ape. La scelta dell’ape e non dell’alveare per contraddistinguere la realtà della cooperativa, risponde ad una volontà di enfatizzazione della centralità data all’individuo operoso e collaborativo all’interno della cooperativa.
L’individuo realizza sé stesso nel raggiungimento del bene collettivo; è infatti dall’individuo e dalla sua espressione più alta che nasce il bene comune: individuo che lavora in gruppo ispirato da valori umani oltre che motivato da benefici economici:

fig. 7a

marchio che vuole sottolineare la serietà della Cooperativa citata; l’immagine essendo molto delicata risulta, però, poco incisiva e istintivamente poco comprensibile;

fig. 7b

in questo caso il marchio utilizzato richiama a tal punto un disegno eseguito da un bambino che verrebbe voglia di colorarne le parti bianche. Il colore giallo adottato è così intenso, quasi fosforescente, da ricordare il flash fotografico e i fari dell’automobile.

D) Tutti riconoscono all’ape l’impegno a raccogliere prodotti (nettare, polline, melata) al fine di soddisfare le esigenze alimentari sia del breve periodo sia quelle invernali.
Questo aspetto comportamentale di accumulo di cibo (che l’apicoltore raccoglie a proprio vantaggio, senza condizionare la vita dell’alveare) è stato “sfruttato” da grafici creativi per incoraggiare il risparmio di denaro e il deposito presso alcune banche:

figg. 8 - 9

il logo di questa banca è sempre stato rappresentato dall’arnia dei tempi antichi, semplice, di vimini e fino agli anni ’90 essa era racchiusa da una cornice; alcuni anni fa i grafici hanno fatto un restyling del marchio eliminando la cornice: ciò rende bene l’idea che la banca in questione desidera essere una struttura “aperta”, dinamica, priva di “barriere” geografiche, mentali o culturali;

figg. 10 - 11

immagini abbastanza originali; pur essendo entrambe pubblicitarie della stessa banca, soprattutto nella fig. 10 c’è un forte richiamo alla regione Friuli Venezia Giulia, evidenziando un senso di appartenenza “geografica”. Si associa la familiarità con l’attivismo, l’innovazione, l’affidabilità e la fantasia di una banca moderna.

Da questa “carrelata” emerge come l’ape sia stata ripetutamente presa come riferimento per evidenziare certi concetti quali lo spirito di collaborazione e di sacrificio (che permea la vita di questo insetto sociale) e l’operosità.
Quest’ultimo aspetto dell’attivitàdell’ape, che porta a un’apprezzata produzione di sostanze dolci gradite e a un elevato grado di impollinazione delle specie vegetali spontanee e coltivate, ha sempre colpito la fantasia creativa dell’uomo.

 

 

Ringraziamenti

Desideriamo ringraziare gli amici di Resy (Valle d’Aosta) che ci hanno aiutato con le loro osservazioni, Andrea Dini per la collaborazione grafica, nonché Federico e Alessandro D’Agaro, che si sono dedicati alla raccolta di queste inserzioni pubblicitarie.

 

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BIBLIOGRAFIA



CHARLTON J,, NEWDIC J., 2005 – In Praise of Honey. Boyne Valley Honey Company Mell, Drogheda, Co. Louth, Ireland: 128 pp.

GREATTI M., ZORATTI M.L., 1997 – Api e Agricoltura, l’impollinazione. Schede Notiziario ERSA (Gorizia), Reg. aut. FVG: 25 pp

MAGRI F., 2004 – L’arte di essere insetto. Fantigrafica, Cremona: 223 pp.

 

Dello stesso Autore:

 

Api nell'Arte

 

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- 42° Congresso Internazionale di Apicoltura (Apimondia) a Buenos Aires, 2011

- Per un'apicoltura a misura dei disabili

 

e, di altro argomento:

- Appunti di vacanze - Il rifugio di Resy

- Metamorfosi del legno

- Pellegrinaggio in Terrasanta

 

 

Di altri Autori:

- sull'argomento "Miele" in Collaborazioni varie, di Maria Cristina Caldelli: DOLCILOQUIO - A TAVOLA CON IL MIELE ITALIANO.


- sull'argomento "Api e Religione", segnaliamo in Collaborazioni Varie l'articolo del Prof. Franco Frilli - "L'Ape nella Sacra Scrittura"

Clikkare qui sotto per altro articolo sugli Animali nella Bibbia, sotto la voce "Antico Testamento"

 

Gli Animali nella Bibbia

 

 

 

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