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                        | ROMA, MOSTRA DI SANTINI :   “NATIVITAS CHRISTI - IL  NATALE NELLE IMMAGINI DEVOZIONALI DAL XVI AL XX   SECOLO”,
 7   Dicembre 2013 - 6 Gennaio 2014
 - A.I.C.I.S. 30° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE -

 
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                               FOTO DI PATRIZIA DI CARTANTICA |  
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                            La Mostra si è svolta presso il chiostro di Santa Maria sopra Minerva
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                          | Credendo che la mostra si svolgesse in un Chiostro interno alla Basilica sono entrata con interesse, guardandomi come sempre intorno, per ammirare la Chiesa di Santa Maria sopra Minerva e riscoprendo le sue particolarità, a partire dal piccolo obelisco antistante la piazza, chiamato affettuosamente dai romani" “Il Pulcino della   Minerva”, realizzato dal Bernini. 
 
Non è che l'inizio di un cammino tra tesori dell'arte, disseminati nelle tre navate,   a cominciare dalla splendida statua della Madonna del Rosario davanti a cui i ceri accesi fioriscono a decine, dal Cristo Risorto di Michelangelo, alle volte ed ai mosaici in vetro,  ai preziosi dipinti ed agli affreschi conservati nelle varie cappelle, alle tombe dei vari Papi qui sepolti, ad alcune opere del Bernini, al corpo di Santa Caterina da Siena deposto sotto l'altare principale... | 
 Madonna del Rosario |  
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 Volta -Mosaico in vetro |  
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 Cristo risorto di Michelangelo | 
  Statua           di San Giovanni Battista di G. Obici  |  
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 Mosaico           della Vergine con il Bambino tra San Domenico, San  Privato e un Vescovo |  
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 Volta affrescata | 
                            
 Madonna con Bambino |  
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 Corpo di Santa Caterina da Siena sotto l'altare maggiore |  
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  Cenotafio di Suor Maria Raggi           (†1600)di Gian Lorenzo Bernini
 realizzato con marmi policromi
 e bronzo           dorato.
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 Cappella dell'Annunziata  ristrutturata           dal Maderno Statua di papa Urbano VII, qui sepolto.  |  
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 Particolare di uno dei soffitti |  
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                             Vetrate artistiche dedicate ai Santi dell'Ordine Domenicano |  
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 Monumento di  Giovan Battista Calandra ad Ottaviano Ubaldini della Gherardesca  | 
                            
 Madonna con Figlio e i due           piccoli Giovanni, il Battista e l’Evangelista, di Francesco Grassia            detto "Franco Siciliano" (sec. XVII) |  
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 Bassorilievo sul sarcofago  di Benedetto           XIII (Il Concilio           romano presieduto da Benedetto XIII)di Carlo Marchionni
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 Vergine Annunziata  di Antoniazzo Romano,            discepolo di Melozzo da Forlì.La Vergine Annunziata         e l'Angelo consegnano la dote alle fanciulle povere
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 Cappella Carafa - Annunciazione con san Domenico ch presenta il Card. Carafa |  
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 Vetrata della Cappella Capranica |  
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  Monumento funebre del Card. Bonelli del RainaldiA destra,  Statua           del Card. Pimentel 
                            di  Bernini
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  Presepe in legno |  
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                          |  | Compreso che la Mostra è nel Chiostro  accanto, esco e mi dirigo verso la destra.
 Mi si dispiega una visione, se non più interessante della Chiesa, senz'altro a pari merito.
 Il Chiostro è ampio e tutte le volte ed i muri attorno sono affrescati e restaurati da poco.
 Vi compaiono una intensa via Crucis, santi e sante dell'Ordine Domenicano,  ed angeli di varie fattezze... E' un percorso breve ma intenso che voglio condividere con voi ...
 
 Ma appena mi accingo a riprendere con la macchinetta le volte del Chiostro una voce mi annuncia che non è permesso...
 
 Me ne dispiaccio ma non voglio contraddire quest'ordine perentorio che mi proviene da un frate che, a tutta prima, mi appare burbero ma che successivamente si rivela simpaticissimo e disposto ad accompagnarmi gentilmente per tutto il chiostro, mostrandone tutti i tesori nascosti ed il suo affresco preferito: un angelo dalle ali spiegate dal viso rivolto verso un invisibile (lontano o vicino?) punto di richiamo...
 
 
Si tratta, in effetti, di un angelo dalle forme intense ed interessanti, che sembra gettare uno sguardo verso un punto indefinito che lo attrae in maniera irresistibile... il suo sguardo sembra incuriosito ma al tempo stesso sereno.
 
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 Ma non c'è solo questo... ve ne sono degli altri, dal viso e dallo sguardo un pò più severi eppoi, una sequela di santi e sante... |  
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                          | ... e due fondatori dei più "tosti"...
 Incontro di San Francesco con San Domenico - Secondo il primo biografo di S. Francesco, Tommaso da Celano nella Vita seconda, l'incontro  tra i due Santi avvenne probabilmente  in casa del cardinal Ugolino,  poi Papa Gregorio IX, tra la fine del 1219 e l'inizio del 1221. Fonti  biografiche attendibili, ma anche una ricca tradizione locale, indicano altri  diversi momenti in cui i due santi fondatori dei due ordini mendicanti, ebbero  ad incontrarsi.  |  
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                             Questa piccola e preziosa pinacoteca all'aperto si prolunga tutto intorno ai portici che incastonano un fiorente giardino in cui spiccano, a contrasto col verde della vegetazione, dei gialli e polposi limoni, ma soprattutto due esili palme che si ergono, filiformi e indomite coi loro ciuffi verdi, contro un cielo splendidamente azzurro, oggi.Sotto uno dei portici, poi una splendida ed eloquente statua di metallo di Santa Caterina da Siena, che alza il dito indice della mano destra verso l'alto, indicando forse la via giusta per il cielo...
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                          | Infine, l'affabile frate mi concede di vedere un piccolissimo ma prezioso Gesù Bambino appena restaurato, una splendida statuetta di marmo di piccole dimensioni in cui sembra racchiusa tutta la storia del'uomo, tutto l'amore e la dedizione di Dio per l'uomo, tutta la semplicità. la pazienza e la sofferenza dell'Uomo-Dio.
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                          | Ma, ecco, vado a visitare, finalmente, la Mostra dei santini, una mostra ricca di particolarità, di pezzi unici e meravigliosi, raccolti nell'ampia sala dove - non posso farne a meno - la prima cosa che noto è una bellissima statuetta di un Bambinello posto in una teca. |  
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                               INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA Foto di Renzo Manfè
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                             CONFERENZA DELLA PROFESSORESSA STEFANIA COLAFRANCESCHINARRAZIONE E SIMBOLOGIE NELLE NATIVITA'
 
 
Può  sembrare un discorso lontano dalla nostra mentalità moderna, anzi può risultare  artefatto e forzato il linguaggio dei simboli che accompagna e correda  l’iconografia delle Natività.Nelle  immagini, infatti, si rispecchiano due aspetti, due intenti di lettura: quello  narrativo, per illustrare gli episodi della Storia sacra, e quello simbologico,  per richiamare il messaggio salvifico tramite segni e figure di valenza  cristologica. Inoltre, queste raffigurazioni sono spesso rivestite di una  propria efficacia, per ottenere meriti e protezione spirituale.
 
 Qui  vorrei segnalare alcuni archetipi e simbologie, presenti nel percorso  espositivo.
 
 La grotta della Nascita, la montagna che la contiene, la capanna di  epoca giottesca, la luce della Stella risplendente nella notte, la musica di  angeli e pastori, il richiamo dei Re dal lontano Oriente, l’adorazione del  Bambino divino, come riconoscimento e omaggio reverenziale al Signore delle  genti, i doni e le primizie offerte, la preziosità dei dettagli ornamentali,  rimandano ai messaggi più profondi della Natività: lo si riscontra nelle  pergamene, nelle incisioni e nelle stampe esposte, documenti eloquenti di un  patrimonio che nel tempo si è arricchito di accenti e connotazioni.
 
 Gli artisti  innovano e trasformano, come si vede, nel loro linguaggio - aulico o immediato  che sia -, restituendoci immagini diversificate, nella forma, e tuttavia  accomunate dall’intento di rendere visivamente i momenti straordinari della  Notte santa, e degli eventi successivi, accompagnati dalle espressioni e  sentimenti degli astanti. Una armonia cosmica pervade le raffigurazioni, in cui  l’oro e i colori connessi al divino -blu e azzurro - esaltano e impreziosiscono le  varie scene.
 La  ricchezza dei trafori, nei “canivet” ampiamente documentati, frutto della  manualità sapiente dei monasteri femminili, richiama non solo il decorativismo  barocco, ma anche il linguaggio dei simboli della Passione, inquadrando così la  figura del Bambino in una visione del disegno salvifico.
 Dietro questa varietà  di richiami va letto il programma catechetico controriformistico, teso a  promuovere i fondamenti della Fede e della devozione.
 
 Altre  figurazioni, invece, riecheggiano leggende e narrazioni derivate dai vangeli  apocrifi; l’arte medievale ha trasmesso quest’antico patrimonio narrativo e  figurativo, consentendo una continuità sorprendente, di cui le  immagini devozionali sono qui testimoni.
 Nel quadro relativo alla Fuga in  Egitto, ad esempio, vediamo una raffigurazione dell’episodio della palma che  prodigiosamente si piega per offrire i suoi frutti, derivante da un brano  apocrifo.
 
 Molti  soggetti, infine, sono ispirati a celebri opere pittoriche di età rinascimentale  e barocca, pur con varianti cromatiche, tali da rendere l’immagine devozionale  una rappresentazione espressiva, vivace e accattivante.
 Per  il suo portato sacrale, la raffigurazione è caricata di valenze, proponendosi a  volte come miracolosa, prodigiosa, taumaturgica; è ritenuta amuleto protettivo dal male, come vediamo  nel caso di un biglietto presente nel quadro dei Magi, in cui si legge
 “Questo  biglietto hanno toccato le tre teste dei Santi Re Magi in Colonia e per la  grazia di Dio preservano li viandanti da malhori de camini, dal mal di testa, mal  caduco, stregherie e ogni sorta di malefici e morte subitanea” (stampa di area  tedesca, sec XIX).
 
 Un  pannello esplicativo illustra le varie tecniche di stampa in ordine  cronologico, attraverso schede di approfondimento.
 Il  percorso si articola a partire dall’Annunciazione, la Nascita, l’Adorazione  degli angeli, dei pastori, dei Magi. Vi si alternano tematiche specifiche, come  Gesù Bambino di Terrasanta, un tipo di immaginetta che i pellegrini riportavano  appunto dal loro viaggio nei Luoghi santi, con la raffigurazione della statuina  del Bambino conservata a Betlemme, contornata da piccoli fiori e particelle del  legno d’ulivo del Getsemani.
 Anche  le rappresentazioni del Bambino Gesù come simbolo eucaristico, associato al  calice, l’ostia, il tabernacolo, la Croce, costituiscono un settore  iconografico variamente attestato tra XIX e XX secolo.
 I  quadri della Circoncisione, Fuga in Egitto, Strage degli innocenti, Riposo  nella Fuga, completano la sequenza narrativa.
A questa fa seguito il settore di   pregevoli manufatti claustrali dei  “Bambinelli vestiti”, opere a intaglio su pergamene, carta, velina, pasta  d’ostia; su fondo traforato a mano, il volto del Bambino eseguito a mano o in  cromolitografia - spesso dai tratti raffinati- è poi rivestito da preziose  stoffe, decori, ricami, applicazioni. L’intaglio di contorno merita attenzione,  per le ricercate figurazioni inerenti le Arma Christi - i simboli della  Passione -, i simboli eucaristici e cristologici, di cui emblematico è il  pellicano e i suoi piccoli: il pellicano, raffigurato mentre si colpisce sul  petto, venne considerato figura di Cristo, giacchè si riteneva che desse  nutrimento con la sua stessa carne. L’intaglio è quindi indicativo di una  cognizione ben precisa del linguaggio dei simboli.
 Uno  dei quadri seguenti esemplifica le iconografie del Bambino di Praga, una  statuetta devozionale venerata dal XVII secolo; seguono le raffigurazioni  attestate da antiche stampe e cromolitografia, di Bambinelli devozionali  presenti in Italia, a cominciare dal “Bambinello” dell’Aracoeli, caro alla  religiosità dei romani, quello di S.Andrea della Valle e di S.Francesco a Ripa  in Roma, di Frascati, Bussolengo, Lama dei Peligni, Viterbo.
 
 Vediamo  poi  una serie di “pochoir” su Gesù  Bambino, che devono il loro nome alla tecnica di coloritura a stampini di Giovanni Meschini  (1888-1977), e si caratterizzano per lo stile tutto particolare; appartenente al  periodo dell’Art Decò di inizio Novecento, quando l’artista aprì un Atelier a Terni, e  poi a Roma. La vivacità cromatica e la linearità accuratissima e nello stesso  tempo essenziale delle silhouette, rendono la sua produzione di spiccato interesse  figurativo. Realizzati in vari formati (santino, cartolina, foglio, quadro), i  suoi soggetti sono testimonianza di una specifica tecnica artistica e di un  gusto d’epoca. Nella seconda bacheca, insieme ai presepi apribili del XIX e XX  sec. vi è una Natività del Meschini di grande formato.
 
 L’Albero illuminato  e il Bambino Gesù porta-doni è il tema di un quadro di immaginette edite tra la  metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: manifestazione della Luce divina,  simbolizzata dalle piccole candele accese, l’Albero riflette una tradizione introdotta  dal sec XVII nei paesi del Nord-Europa, che si andò affermando nell’Ottocento,  come riportano poeti e letterati. La tradizione di porre un albero ornamentale  trae origine da antiche consuetudini, di carattere sacro e profano.
 I  doni, elargizioni celesti che il Bambino offre dall’alto e che gli angeli  provvedono a consegnare, accompagnano la venuta del Bambino Gesù, segno e cifra  della sua grandezza. E’ significativo rilevare che anche i Magi, e S.Nicola,  figurano come portatori di doni, in questa fase “moderna”, ancora densa di  messaggi, prima della comparsa di Santa Klaus-Babbo Natale, di derivazione  statunitense, dai caratteri ben diversi, specchio di una società in evoluzione.
 Successivamente  vi sono altri quadri relativi al tema dei   doni di Natale e San Nicolaus, i biglietti di Auguri per i bambini, le  pregevoli e raffinate Letterine, con esemplari che vanno dal 1900 agli anni ’70.
 
 Al  centro della sala, il settore dedicato ai Santi col Bambino Gesù: 9 quadri di  pergamene, incisioni, stampe, cromolitografie, anche una rara e stupenda  miniatura, offrono una sequenza di figure connesse al  Bambino, a partire da Maria, S. Giuseppe, S. Antonio  da Padova, S. Rosa da Lima, S. Teresa, S. Domenico, S. Gaetano, S. Alfonso, S. Felice,  S. Vincenzo de’Paoli… per concludersi con il quadro su: S.Francesco d’Assisi e il  primo Presepio di Greccio.
 
 La  rilevanza della Mostra si evidenzia non solo per via dei pregevoli esemplari  messi a disposizione, e selezionati in fase di allestimento, ma anche per la  ricchezza di motivi, tecniche, derivazioni, caratteristiche funzionali e  tematiche, di cui le immagini devozionali sono testimoni, quali destinatari di  preghiere e di contemplazione, nei luoghi di vita quotidiana, a tutela e  protezione degli uomini, degli animali, della sanità e prosperità.
 Grazie  all’opera di raccolta e conservazione, che qui si ha modo di apprezzare pienamente,  possiamo rivivere messaggi, usi e tradizioni di valenza universale, e cogliere alcuni  aspetti delle nostre radici culturali.
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                               Foto di Renzo Manfè |      
                        
                          | TEMATICHE DELLA MOSTRA La Mostra è stata allestita con singoli pannelli, ognuno dei quali era dedicato ad un argomento specifico:
 L'Annunciazione e la Visitazione - La Nascita di Gesù - La Stella -  Epifania del Signore, I Magi, Adorazione e Doni - L'Adorazione dei Pastori -- Verbum caro factum est - Gesù Bambino e l'Eucaristia, Ego sum Panis Vitae - I Simboli di Gesù Bambino - Il Bambinello di Praga - Santo Bambino dell'AraCoeli e Bambinelli miracolosi venerati in Italia e in varie parti del mondo - Suor Isabella, "la Monaca Scultora"
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 Nel contempo, uno dei pannelli riportava brevi accenni sui seguenti argomenti:Breve Storia dei Santini - - Cromolitografia- Oleografia - Art Deco - Litografia - Xilografia -Calcografia - La siderografia - I Bambinelli vestiti  - I Canivets  - I Canivets meccanici - Lo "Stile Liberty" -   Letterine di Natale  | 
 Questa è l'immagine originale da cui è stata tratta quella inserita nell'invito della MostraNativitas Christi -
 Incisione colorata a mano di Johann Martin Will, famoso incisore tedeso (Asburgo 1728 - 1806)
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 L'ANNUNCIAZIONE E LA VISITAZIONE - 
 
 - Litografie colorate a mano - - Santini in pizzo con siderografia- Santini in cromolitografia
 (Italia - Europa Centrale, Sec. XIX, inizi XX
 
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 NASCITA DI GESU' A BETLEMMEIncisioni di Galle -
 
 Famiglia di incisori attivi ad Anversa nei secoli XVI e XVII.
 
 Capostipite della famiglia fu Philippe, che incise a bulino opere di pittori fiammighi italianizzanti e dei maggiori artisti del Rinascimento italiano, seguito poi dai figli e dai nipoti.
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  ADORAZIONE DEI PASTORI
 
 
E subito apparve con l'Angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:
 
 "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama".
 Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano tra loro: "Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere".
 Andarono dunque senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe ed il Bambino, che giaceva nella mangiatoia".
 
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 LA STELLA DI BETLEMME
 
La stella di Betlemme è quel fenomeno astrologico che, secondo il racconto del Vangelo di Matteo, guidò i Magi a far visita a Gesù. La maggior parte degli esegeti antichi interpretarono la stella come un fenomeno celeste inanimato, naturale o portentoso, ma senza identificarlo con una cometa. Nell'iconografia cristiana antica, infatti, la stella non è mai rappresentata con la coda.L'esempio più antico è un affresco delle Catacombe di Priscilla (III-IV sec.). La comune rappresentazione a forma di cometa e la dicitura "stella cometa" risalgono al fatto che Giotto, impressionato dal passaggio della cometa di Halley nel 1301, la disegnò appunto come una stella dalla lunga coda nella Cappella degli Scrovegni a Padova. A partire dal XV sec., ciò ha avuto una straordinaria fortuna artistica, in particolare nella rappresentazione della Natività e del Presepe.

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 EPIFANIA DEL SIGNORE, I MAGI, ADORAZIONE E DONI
 
Epifania deriva dal greco "epifaino" e significa "Manifestazione" e in questo giorno si celebra la prima manifestazione della divinità di Gesù ai Magi che si prostrano davanti a lui, porgendogli in dono: Oro (simbolo della sua Regalità), Incenso (omaggio alla sua Divinità) e Mirra, (preannuncio della sua futura morte redentrice)Incisioni a bulino su pergamena in bianco e nero o colorate a mano, 
                              Area fiamminga, sec. XVII, XVIII |  
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   VERBUM CARO FACTUM EST
 
Serie di santini di pizzo  merlettati, stampati con punzone o manufatti (collages con cromolitografia centrale o siderografia o fotolitografia) - Italia - Francia (Fine XIX sec. Sec. XX) |  |  
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 GESU' BAMBINO E L'EUCARISTIA - EGO SUM PANIS VITAE
 
Serie di santini "merlettati" delle case editrici francesi più famose: Bouasse-Lebel, Letaille, Turgis, con siderografia centrale in bnero o colorata e stampati con punzone e alcune cromolitografie italiane fine XIX sec. inizi XX) |  
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 I SIMBOLI DI GESU' BAMBINO
 La mangiatoia - Il giglio - Il cuore -
 La croce e gli strumenti della Passione
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 UN CORO DI ANGELI
 
 
"Adeste fideles, laeti triumphantes, venite, venite in Bethlehem... Natum videte regem angelorum... Venite adoremus, Dominum...""
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                               LA CIRCONCISIONE E LA PRESENTAZIONE AL TEMPIO  - FUGA IN EGITTO E STRAGE DEGLI INNOCENTI |  
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                             VARIE TIPOLOGIE DI BAMBINELLI MANUFATTI |  
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                                | Collages su carta puntinata ed intagliata, cromolitografie ed incisioni colorate, collage su celluloide colorata a mano, collage a rilievo con cartoncino fustellato e fiori secchi (Europa - sec. XIX) |  |  
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- Foto di Renzo Manfè  
                              
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                                     Collages su carta puntinata ed intagliata con cromolitografie ed incisioni colorate -Portainfante di  stoffa e seta ricamata -  Europa Sec. XIX
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 Collage con carta stagnola e fiori secchi |  |  
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 Cromolitografie su carta puntinata - 
                              Siderografie su manufatti intagliati
 
 
                              
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 Collages su carta e seta colorata intagliata 
 
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 Collages su carta puntinata ed intagliata con cromolitografie ed incisioni colorate -
 
 
                              
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 Collages con fiori secchi e carta stagnola - Europa Sec. XIXPortainfante di stoffa e seta ricamata |  
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 Manufatto detto "Canivet", dal francese "Canif = temperino",su carta colorata finemente intagliata con decorazioni floreali.
 Al centro, la figura del Bambinello dipinta a mano - Francia fine sec. XVIII
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 - Collages su carta puntinata ed intagliata con cromolitografie ed incisioni colorate
 
                              
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                                | Portainfante di stoffa e seta ricamata e con carta stagnola - 
                                  Europa, Sec XIX
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 GESU' BAMBINO DI PRAGA - Varie tipologie di santini manufatti, collages su carta puntinata ed intagliata
                              con cromolitografie ed incisioni colorate -Santino in stoffa e seta ricamata impreziosito con carta stagnola dorata -
 Canivets meccanici merlettati - Siderografie - Cromolitografie -
 Europa fine Sec. XVIII - Inizio Sec. XIX
                              
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                                     Canivet meccanico merlettato |  |  
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 SANTO BAMBINO DELL'ARA COELI E BAMBINELLI MIRACOLOSIVENERATI IN ITALIA E IN VARIE PARTI DEL MONDO
 
 
Litografie - Siderografie - Cromolitografie,
 Italia, inizio Sec. XIX - Prima metà Sec. XX

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                          | INCISIONI A BULINO |  
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 Incisione a bulino su carta colorata a mano, da Danner Haeres, da Joseph Kempter,  da Micheil Glerch, da Franz Heissig e Joseph Busch, Asburgo, Sec. XVIII e da Cornelius Van Merlen, Anversa, 1654-1723 -  Incisioni su pergamena colorata a mano da Theodore Van Merlen Anversa (1609-1659) e da autore ignoto (Centro Europa, Sec. XVIII) -
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                          | INCISIONI A BULINO SU PERGAMENA COLORATA A MANO
 (Foto Renzo Manfè)
Centro Europa, Sec. XVII-XVIII  
 Incisione a bulino su pergamena colorata a mano - Autore ignoto (Area fiamminga - Sec. XVIII)
 
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 Incisioni su carta, coloritura a mano d'epoca, Anonimo, Area fiamminga, Sec. XVII - Incisione su pergamene in b/nero, Area Fiamminga , Sec. XVIII - Incisione su pergamena, coloritura a mano d'epoca, Area Fiamminga, Galle, Sec. XVII - Canivet, Santino puntinato a mano, miniatura centrale colorata a mano, Area Centro-Europea, Anonimo, Sec. XVIII - Canivet, Santino intagliato a mano, miniatura centrale colorata a mano, Area CentroEuropea, Sec. XVIII - ncisione su carta miniata in oro, Monaco, Sec. XVIII - 
 Incisione su pergamena, coloritura a mano d'epoca, area fiamminga, C. De Boudt, XVII Sec.
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 I KLAUBER I Klauber furono una famiglia di incisori di Augusta (Germania) attivi per circa un secolo, dalla metà del XVIII alla metà del XIX.
 Al padre, Franz Christoph Klauber, succedettero i due figli Joseph Sebastian eJohan Baptist e successivamente , Franz Xaver, Ignaz Sebastian, Katharina, Joseph Wolfgag ed infine Joseph Anton. La loro produzione di incisioni fu vastissima, specialmente per quanto riguardava i soggetti sacri. Tra le produzioni più note ci sono "Le Storie della Bibbia", "Le Litanie Lauretane, ecc. realizzate a bulino su carta.

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 SUOR ISABELLA, LA MONACA "SCULTORA"
 
Elisabetta Piccini nasce nel 1644 a Venezia in una famiglia di incisori da cui apprende l'arte del disegno e dell'incisione a bulino. Entrata in convento tra le Francescane di Santa Croce, continua a realizzare le sue opere molto richieste da editori e tipografi dell'epoca, come i Remondini di Bassano con cui avrà uno scambio epistolare per circa 40 anni.
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 CANIVETS E INCISIONI SU CARTA SU SANTA ROSA
 
Santino intagliato a mano, miniatura centrale coloritura manuale, area Centro-Europa, anonimo, Sec. XVII
 
Inoltre, stampa in quadricromia, oleografia on reliquia, Francia, fine sec. XIX - Siderografia b/nero cornice dorata, Letaille, Francia, fine sec. XIX - Incisione a bulino su carta, Giolamo Carettoni, Italia, seconda metà sec. XVIII - Incisioni a bulino su carta in b/n, R. D'Angelo e autore ignoto, Italia, Prima metà sec. XIX -  |  
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 INCISIONI E CANIVET SU SANT'ANTONIO
 Incisioni a bulino su carta colorata a mano, Cornelius Galle Le Vieux, Anvers, Sec. XVI-XVII - Cornelius Van Merlen, Anversa Sec. XVII-XVIII
 Canivets, santini intagliati a mano, miniatura centrale, coloritura manuale, Area Centro Europa, Anonimo, Sec. XVIII - Incisioni a bulino su pergamena colorata a mano, Europa, Sec. XVII-XVIII
 
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                          | ART DECO
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                          | Tecnica artistica manuale detta colorazione "au Pochoir" cioè "con stampini". Questa tecnica consiste nel dipingere i disegni già stampati mediante una serie di "mascherine" di zinco entro le quali il colore viene "battuto" con appositi pennelli.
 In Italia uno dei massimi maestri dell'uso di questa tecnica fu Giovanni Meschini (1888-1977), professore di disegno e calligrafia che si dedicò all'illustrazione di manifesti, disegni, cartoline, biglietti d'auguri e santini. La produzione delle sue opere ebbe notevole successo sia per la resa visiva dei colori che per la semplicità delle illustrazioni. aprì a Terni e a Roma (in via del Babuino) un Atelier, "Ars Nova". Le sue realizzazioni si diffusero in tutto il mondo

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                             LASCIATE VENIRE A ME I FANCIULLI CHE DI ESSI E' IL REGNO DEI CIELI
 
 
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                               Santini disegnati per i fanciulli da diverse Case Editrice europee
 
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                          | BABBO NATALE - "SANTA CLAUS"
 
 
Babbo Natale è una figura della tradizione natalizia presente in molte culture occidentali, nonchè in America Latina ed in Giappone, colui che distribuisce i doni ai bambini, di solito la sera della vigilia di Natale. La sua figura deriva da quella di San Nicola di Myra, più noto come San Nicola da Bari, Vescovo cristiano del IV sec. che già da tempi antichi era venerato come portatore di doni. Negli Stati Uniti il suo nome divenne                               Kris Kringle. I primi pionieri olandesi sbarcati in                               America, insieme ad altre tradizioni, portarono con                               loro e diffusero la devozione a San Nicola, il cui                               nome si trasformò in St. Nikolaus, protettore                               dei bambini, colui che porta i doni, successivamente                               abbreviato in Santa Claus.
 
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                          | L'ALBERO
 L'albero è, assieme al Presepe una delle più diffuse usanze natalizie. L'utilizzo dell'albero nasce attorno al XVI secolo, sembrerebbe a Vienna,  successivamente utilizzato in famiglie di alto lignaggio, ma la sua diffusione più capillare ebbe all'inizio nel '900 e si è protratta sino ai giorni nostri. Il primo albero di Natale realizzato al centro di Piazza S. Pietro, accanto all'immancabile Presepe, risale al 1982, sotto Giovanni Paolo II. Era il dono di un contadino polacco che lo aveva trasportato sino a Roma. 
 
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 Foto di Renzo Manfè   LA VISITA DEL DIVINO BAMBINO LA NOTTE DI NATALE...ARRIVA... SI FERMA... O FELICITA'... RIMANI CON ME...!
 
 
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                             LE CARTOLINE |  
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                               LE LETTERINE DI NATALE |  
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                             Letterine di Natale, anni '40 - '60 |      
                        
                          | 
                               CURIOSITA'
 
 
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                               Riviste, libretti e biglietti augurali anni '50 |  
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                               Statuine, libretti e Presepi di carta a teatrino |  
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 Minuscolo Bambinello in cera inserito in piccola teca rotonda |  
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 Presepe realizzato in un panettone |  
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                          | Gioielli  artistici realizzati da Carmelo Maria Carollo, Architetto designer bagherese raffiguranti la Natività |  
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                             Medaglione traforato e inciso su base di plexiglass |  
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                          | Bracciale e ciondolo in lastra d'argento ed ottone traforati e incisi a bulino |  
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                             Dipinti su foglie |    Le foto, dove non specificato, sono di 
                        Patrizia di Cartantica- Altri Link connessi:       - Per saperne di più sulle collezioni di ORIETTA PALMUCCI, che è stata socia A.I.C.I.S. per molti anni, vedere su Cartantica:   Le foto  delle mostre  sono di Renzo Manfè, Vice Presidente dell'A.I.C.I.S., a volte coadiuvato da Antonino Cottone e di Patrizia di Cartantica.
 
- Altre foto di Renzo Manfè ed Antonino Cottone si possono trovare, sotto  la voce: Papi in:
 
  Sotto Collaboratori, Renzo Manfè:
 
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