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								| VANGELO DI MATTEO (I)
 
 
                     
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                      | Matteo - Capitolo 1I. NASCITA E INFANZIA DI GESU'Ascendenti di Gesù
[1] Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, 
                          figlio di Abramo.[2] Abramo generò Isacco, Isacco generò 
                          Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli,
 [3] Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares 
                          generò Esròm, Esròm generò 
                          Aram,
 [4] Aram generò Aminadàb, Aminadàb 
                          generò Naassòn, Naassòn generò 
                          Salmòn,
 [5] Salmòn generò Booz da Racab, Booz 
                          generò Obed da Rut, Obed generò Iesse,
 [6] Iesse generò il re Davide.
 Davide generò Salomone da quella che era stata 
                          la moglie di Urìa,
 
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                      | [7] Salomone generò Roboamo, Roboamo generò 
                          Abìa, Abìa generò Asàf, [8] Asàf generò Giòsafat, Giòsafat 
                          generò Ioram, Ioram generò Ozia,
 [9] Ozia generò Ioatam, Ioatam generò 
                          Acaz, Acaz generò Ezechia,
 [10] Ezechia generò Manasse, Manasse generò 
                          Amos, Amos generò Giosia,
 [11] Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, 
                          al tempo della deportazione in Babilonia.
 [12] Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò 
                          Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle,
 [13] Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd 
                          generò Elìacim, Elìacim generò 
                          Azor,
 [14] Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, 
                          Achim generò Eliùd,
 [15] Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar 
                          generò Mattan, Mattan generò Giacobbe,
 [16] Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, 
                          dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
 [17] La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, 
                          è così di quattordici; da Davide fino 
                          alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; 
                          dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, 
                      di quattordici.
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                        Giuseppe assume la paternità legale di Gesù
 

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                      |  | [18] Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: 
                        sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, 
                        prima che andassero a vivere insieme si trovò 
                        incinta per opera dello Spirito Santo. [19] Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva 
                        ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
 [20] Mentre però stava pensando a queste cose, 
                        ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore 
                        e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non 
                        temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché 
                        quel che è generato in lei viene dallo Spirito 
                        Santo.
 [21] Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai 
                        Gesù: egli infatti salverà il suo popolo 
                        dai suoi peccati».
 [22] Tutto questo avvenne perché si adempisse 
                        ciò che era stato detto dal Signore per mezzo 
                        del profeta:
 [23] Ecco, la vergine concepirà e partorirà 
                        un figlio
 che sarà chiamato Emmanuele,
 che significa Dio con noi.
 [24] Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva 
                        ordinato l'angelo del Signore e prese con sé 
                        la sua sposa,
 [25] la quale, senza che egli la conoscesse, partorì 
                        un figlio, che egli chiamò Gesù.
 Matteo - Capitolo 2 La visita dei Magi1] Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo 
                          del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme 
                          e domandavano: [2] «Dov'è il re dei Giudei che è 
                          nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti 
                          per adorarlo».
 [3] All'udire queste parole, il re Erode restò 
                          turbato e con lui tutta Gerusalemme.
 [4] Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del 
                          popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva 
                          nascere il Messia.
 [5] Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché 
                          così è scritto per mezzo del profeta:
 [6] E tu, Betlemme, terra di Giuda,
 non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
 da te uscirà infatti un capo
 che pascerà il mio popolo, Israele.
 [7] Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si 
                          fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era 
                          apparsa la stella
 [8] e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate 
                          e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete 
                          trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga 
                          ad adorarlo».
 [9] Udite le parole del re, essi 
                          partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel 
                          suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si 
                          fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.
 [10] Al vedere la stella, essi provarono una grandissima 
                          gioia.
 [11] Entrati nella casa, videro il bambino con Maria 
                          sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono 
                          i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso 
                          e mirra[12] Avvertiti poi in sogno di non tornare da 
                          Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
 Fuga in Egitto e strage degli innocenti [13] Essi erano appena partiti, quando un angelo del 
                          Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, 
                          prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, 
                          e resta là finché non ti avvertirò, 
                          perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». [14] Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino 
                          e sua madre nella notte e fuggì in Egitto,
 [15] dove rimase fino alla morte di Erode, perché 
                          si adempisse ciò che era stato detto dal Signore 
                          per mezzo del profeta:
 Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.[16] Erode, accortosi 
                          che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò 
                          e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme 
                          e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti 
                          al tempo su cui era stato informato dai Magi.
 [17] Allora si adempì quel che era stato detto 
                          per mezzo del profeta Geremia:
 [18] Un grido è stato udito in Rama,
 un pianto e un lamento grande;
 Rachele piange i suoi figli
 e non vuole essere consolata, perché non sono 
                          più
 Ritorno dall'Egitto e dimora a Nazaret[19] Morto Erode, un angelo del Signore 
                          apparve in sogno a Giuseppe in Egitto [20] e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino 
                          e sua madre e và nel paese d'Israele; perché 
                          sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino».
 [21] Egli, alzatosi, prese con sé il bambino 
                          e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele.
 [22] Avendo però saputo che era re della Giudea 
                          Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura 
                          di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò 
                          nelle regioni della Galilea
 [23] e, appena giunto, andò ad abitare in una 
                          città chiamata Nazaret, perché si adempisse 
                          ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà 
                      chiamato Nazareno».
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                      | Matteo - Capitolo 3
II. LA PROMULGAZIONE DEL REGNO DEI CIELI1. SEZIONE NARRATIVA
 Predicazione di Giovanni Battista [1] In quei giorni comparve Giovanni il Battista a 
                          predicare nel deserto della Giudea, [2] dicendo: «Convertitevi, perché il regno 
                          dei cieli è vicino!».
 [3] Egli è colui che fu annunziato dal profeta 
                          Isaia quando disse:
 Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore,
 raddrizzate i suoi sentieri!
 [4] Giovanni portava un vestito di peli di cammello 
                          e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo 
                          erano locuste e miele selvatico. [5] Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta 
                          la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano;
 [6] e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare 
                          da lui nel fiume Giordano.
 [7] Vedendo però molti farisei e sadducei venire 
                          al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! 
                          Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente?
 [8] Fate dunque frutti degni di conversione,
 [9] e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo 
                          per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli 
                          di Abramo da queste pietre.
 [10] Gia la scure è posta alla radice degli alberi: 
                          ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato 
                          e gettato nel fuoco.
 [11] Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma 
                          colui che viene dopo di me è più potente 
                          di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; 
                          egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco.
 [12] Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la 
                          sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, 
                      ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile».
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                      |  |   
                      | Battesimo di Gesù [13] In quel tempo Gesù dalla Galilea andò 
                          al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. 
                          [14] Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: 
                          «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu 
                          vieni da me?».
 [15] Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per 
                          ora, poiché conviene che così adempiamo 
                          ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì.
 [16] Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: 
                          ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito 
                          di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.
 [17] Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi 
                          è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono 
                          compiaciuto».
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                      |  |   
                      | Matteo - Capitolo 4 Tentazione nel deserto [1] Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel 
                          deserto per esser tentato dal diavolo. [2] E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta 
                          notti, ebbe fame.
 [3] Il tentatore allora gli si accostò e gli 
                        disse:
 «Se sei Figlio di Dio, dì che questi 
                          sassi diventino pane».
 [4] Ma egli rispose: «Sta scritto:
 Non di solo pane vivrà l'uomo,
 ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
 [5] Allora il diavolo lo condusse con sé nella 
                          città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio
 [6] e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati 
                          giù, poiché sta scritto:
 Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo,
 ed essi ti sorreggeranno con le loro mani,
 perché non abbia a urtare contro un sasso il 
                        tuo piede».
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                      | [7] Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:Non tentare il Signore Dio tuo».
 [8] Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra 
                          un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni 
                          del mondo con la loro gloria e gli disse:
 [9] «Tutte queste cose io ti darò, se, 
                          prostrandoti, mi adorerai».
 [10] Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana! 
                          Sta scritto:
 Adora il Signore Dio tuo
 e a lui solo rendi culto».
 [11] Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli 
                      gli si accostarono e lo servivano.
 Ritorno in Galilea[12] Avendo intanto saputo che Giovanni era stato 
                            arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea [13] e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, 
                            presso il mare, nel territorio di Zàbulon e 
                            di Nèftali,
 [14] perché si adempisse ciò che era 
                            stato detto per mezzo del profeta Isaia:
 [15] Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, 
                            sulla via del mare, al di là del Giordano, 
                            Galilea delle genti;
 [16] il popolo immerso nelle tenebre ha visto una 
                            grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra 
                            di morte una luce si è levata.
 [17] Da allora Gesù cominciò a predicare 
                            e a dire: «Convertitevi, perché il regno 
                        dei cieli è vicino».
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                      | 
                        Chiamata dei primi quattro discepoli

 |   [18] Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide 
                          due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo 
                          fratello, che gettavano la rete in mare, poiché 
                          erano pescatori. 
 [19] E disse loro: «Seguitemi, vi farò 
                          pescatori di uomini».
 [20] Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono.
 [21] Andando oltre, vide altri due ftelli, Giacomo di 
                          Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca 
                          insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano 
                          le reti; e li chiamò.
 [22] Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo 
                          seguirono.
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                      | Gesù insegna e guarisce
 [23] Gesù andava attorno per tutta la Galilea, 
                          insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona 
                          novella del regno e curando ogni sorta di malattie e 
                          di infermità nel popolo. [24] La sua fama si sparse per tutta la Siria e così 
                          condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie 
                          malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; 
                          ed egli li guariva.
 [25] E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, 
                          dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea 
                          e da oltre il Giordano.
 |  
                     
                      | Matteo - Capitolo 5
 
2. DISCORSO EVANGELICOLe beatitudini [1] Vedendo le folle, Gesù salì sulla 
                          montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i 
                          suoi discepoli. [2] Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
 
 [3] «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
 
 [4] Beati gli afflitti,
 perché saranno consolati.
 
 [5] Beati i miti,
 perché erediteranno la terra.
 
 [6] Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
 perché saranno saziati.
 
 [7] Beati i misericordiosi,
 perché troveranno misericordia.
 
 |  |  
                      | [8] Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
 
 [9] Beati gli operatori di pace,
 perché saranno chiamati figli di Dio.
 [10] Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
 
 [11] Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno 
                          e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi 
                          per causa mia.
 
 [12] Rallegratevi ed esultate,
 perché grande è la vostra ricompensa nei 
                          cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti 
                      prima di voi.
 Sale della terra e luce del mondo [13] Voi siete il sale della terra; ma se il sale 
                          perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà 
                          render salato? A null'altro serve che ad essere gettato 
                          via e calpestato dagli uomini. [14] Voi siete la luce del mondo; non può restare 
                          nascosta una città collocata sopra un monte,
 [15] né si accende una lucerna per metterla sotto 
                          il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia 
                          luce a tutti quelli che sono nella casa.
 [16] Così risplenda la vostra luce davanti agli 
                          uomini, perché vedano le vostre opere buone e 
                          rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.
 Il compimento della legge [17] Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge 
                          o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare 
                          compimento. [18] In verità vi dico: finché non siano 
                          passati il cielo e la terra, non passerà neppure 
                          un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia 
                          compiuto.
 [19] Chi dunque trasgredirà uno solo di questi 
                          precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini 
                          a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel 
                          regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li 
                          insegnerà agli uomini, sarà considerato 
                          grande nel regno dei cieli.
  La nuova giustizia superiore all'antica [20] Poiché io vi dico: se la vostra giustizia 
                          non supererà quella degli scribi e dei farisei, 
                          non entrerete nel regno dei cieli. [21] Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; 
                          chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio.
 [22] Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio 
                          fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi 
                          dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al 
                          sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto 
                          al fuoco della Geenna.
 [23] Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e 
                          lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa 
                          contro di te,
 [24] lascia lì il tuo dono davanti all'altare 
                          e và prima a riconciliarti con il tuo fratello 
                          e poi torna ad offrire il tuo dono.
 [25] Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario 
                          mentre sei per via con lui, perché l'avversario 
                          non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia 
                          e tu venga gettato in prigione.
 [26] In verità ti dico: non uscirai di là 
                          finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!
 [27] Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio;
 [28] ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, 
                          ha gia commesso adulterio con lei nel suo cuore.
 [29] Se il tuo occhio destro ti è occasione di 
                          scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca 
                          uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo 
                          venga gettato nella Geenna.
 [30] E se la tua mano destra ti è occasione di 
                          scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che 
                          perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il 
                          tuo corpo vada a finire nella Geenna.
 [31] Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le 
                          dia l'atto di ripudio;
 [32] ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto 
                          il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque 
                          sposa una ripudiata, commette adulterio.
 [33] Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non 
                          spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti;
 [34] ma io vi dico: non giurate affatto: né per 
                          il cielo, perché è il trono di Dio;
 [35] né per la terra, perché è 
                          lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, 
                          perché è la città del gran re.
 [36] Non giurare neppure per la tua testa, perché 
                          non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello.
 [37] Sia invece il vostro parlare sì, sì; 
                          no, no; il di più viene dal maligno.
 [38] Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e 
                          dente per dente;
 [39] ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi 
                          se uno ti percuote la guanciadestra, tu porgigli anche 
                          l'altra;
 [40] e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti 
                          la tunica, tu lascia anche il mantello.
 [41] E se uno ti costringerà a fare un miglio, 
                          tu fanne con lui due.
 [42] Dà a chi ti domanda e a chi desidera da 
                          te un prestito non volgere le spalle.
 [43] Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo 
                          e odierai il tuo nemico;
 [44] ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate 
                          per i vostri persecutori,
 [45] perché siate figli del Padre vostro celeste, 
                          che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i 
                          buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
 [46] Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito 
                          ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
 [47] E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, 
                          che cosa fate di straordinario? Non fanno così 
                          anche i pagani?
 [48] Siate voi dunque perfetti come è perfetto 
                          il Padre vostro celeste.
 Matteo - Capitolo 6Fare l'elemosina in segreto
 [1] Guardatevi dal praticare le vostre buone opere 
                          davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti 
                          non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è 
                          nei cieli. [2] Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba 
                          davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe 
                          e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità 
                          vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
 [3] Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la 
                          tua sinistra ciò che fa la tua destra,
 [4] perché la tua elemosina resti segreta; e 
                      il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
 
 Pregare in segreto [5] Quando pregate, non siate simili agli ipocriti 
                          che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli 
                          angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. 
                          n verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro 
                          ricompensa. [6] Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera 
                          e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; 
                        e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
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                      | La vera preghiera. Il Pater
 [7] Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, 
                          i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. [8] Non siate dunque come loro, perché il Padre 
                          vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che 
                          gliele chiediate.
 [9] Voi dunque pregate così:
 Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;
 [10] venga il tuo regno;
 sia fatta la tua volontà,
 come in cielo così in terra.
 [11] Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
 [12] e rimetti a noi i nostri debiti
 come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
 [13] e non ci indurre in tentazione,
 ma liberaci dal male.
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                      | [14] Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro 
                          colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche 
                          a voi; [15] ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure 
                      il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
 Digiunare in segreto [16] E quando digiunate, non assumete aria malinconica 
                          come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far 
                          vedere agli uomini che digiunano. In verità vi 
                          dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. [17] Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e 
                          lavati il volto,
 [18] perché la gente non veda che tu digiuni, 
                          ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre 
                          tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
 Il vero tesoro[19] Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola 
                          e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; 
                          [20] accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né 
                          tignola né ruggine consumano, e dove ladri non 
                          scassinano e non rubano.
 [21] Perché là dov'è il tuo tesoro, 
                          sarà anche il tuo cuore.
  L'occhio lucerna del corpo[22] La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque 
                          il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà 
                          nella luce; [23] ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo 
                          corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è 
                          in te è tenebra, quanto grande sarà la 
                        tenebra!
  Dio e il denaro [24] Nessuno può servire a due padroni: o odierà 
                          l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno 
                          e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio 
                          e a mammona.  |  
                      | Abbandonarsi alla Provvidenza
 [25] Perciò vi dico: per la vostra vita non 
                          affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche 
                          per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita 
                          forse non vale più del cibo e il corpo più 
                          del vestito? [26] Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né 
                          mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre 
                          vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più 
                          di loro?
 [27] E chi di voi, per quanto si dia da fare, può 
                          aggiungere un'ora sola alla sua vita?
 [28] E perché vi affannate per il vestito? Osservate 
                          come crescono i gigli del campo: non lavorano e non 
                          filano.
 [29] Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta 
                          la sua gloria, vestiva come uno di loro.
 [30] Ora se Dio veste così l'erba del campo, 
                          che oggi c'è e domani verrà gettata nel 
                          forno, non farà assai più per voi, gente 
                          di poca fede?
 
 |  |  
                      | [31] Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? 
                          Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? [32] Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il 
                          Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
 [33] Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, 
                          e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
 [34] Non affannatevi dunque per il domani, perché 
                          il domani avrà gia le sue inquietudini. A ciascun 
                      giorno basta la sua pena.
 Matteo - Capitolo 7
 Non giudicare
 [1] Non giudicate, per non essere giudicati; [2] perché col giudizio con cui giudicate sarete 
                          giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete 
                          misurati.
 [3] Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del 
                          tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che 
                          hai nel tuo occhio?
 [4] O come potrai dire al tuo fratello: permetti che 
                          tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio 
                          tuo c'è la trave?
 [5] Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e 
                          poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio 
                          del tuo fratello.
  Non profanare le cose sante [6] Non date le cose sante ai cani e non gettate le 
                          vostre perle davanti ai porci, perché non le 
                      calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. |  
                      | Efficacia della preghiera
 
 [7] Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; 
                          bussate e vi sarà aperto; [8] perché chiunque chiede riceve, e chi cerca 
                          trova e a chi bussa sarà aperto.
 [9] Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane 
                          darà una pietra?
 [10] O se gli chiede un pesce, darà una serpe?
 [11] Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose 
                          buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro 
                          che è nei cieli darà cose buone a quelli 
                        che gliele domandano!
 |  |  
                      | La regola d'oro12] Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, 
                          anche voi fatelo a loro: questa infatti è la 
                          Legge ed i Profeti.   Le due vie [13] Entrate per la porta stretta, perché larga 
                          è la porta e spaziosa la via che conduce alla 
                          perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; [14] quanto stretta invece è la porta e angusta 
                          la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli 
                          che la trovano!
 I falsi profeti [15] Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi 
                          in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. [16] Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie 
                          forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?
 [17] Così ogni albero buono produce frutti buoni 
                          e ogni albero cattivo produce frutti cattivi;
 [18] un albero buono non può produrre frutti 
                          cattivi, né un albero cattivo produrre frutti 
                          buoni.
 [19] Ogni albero che non produce frutti buoni viene 
                          tagliato e gettato nel fuoco.
 [20] Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.
  I veri discepoli [21] Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà 
                          nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà 
                          del Padre mio che è nei cieli. [22] Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, 
                          non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni 
                          nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?
 [23] Io però dichiarerò loro: Non vi ho 
                          mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di 
                          iniquità.
 [24] Perciò chiunque ascolta queste mie parole 
                          e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio 
                          che ha costruito la sua casa sulla roccia.
 [25] Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono 
                          i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non 
                          cadde, perché era fondata sopra la roccia.
 [26] Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette 
                          in pratica, è simile a un uomo stolto che ha 
                          costruito la sua casa sulla sabbia.
 [27] Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono 
                          i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, 
                          e la sua rovina fu grande».
 Stupore della folla [28] Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, 
                          le folle restarono stupite del suo insegnamento: [29] egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità 
                      e non come i loro scribi.
  Matteo - Capitolo 8 III. LA PREDICAZIONE DEL REGNO DEI 
                          CIELI1. SEZIONE NARRATIVA: DIECI MIRACOLI
 Guarigione di un lebbroso[1] Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla 
                          lo seguiva. [2] Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: 
                          «Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi».
 [3] E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: 
                          «Lo voglio, sii sanato». E subito la sua 
                          lebbra scomparve.
 [4] Poi Gesù gli disse: «Guardati dal dirlo 
                          a qualcuno, ma và a mostrarti al sacerdote e 
                          presenta l'offerta prescritta da Mosè, e ciò 
                      serva come testimonianza per loro».
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                      | Guarigione del servo del centurione[5] Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione 
                          che lo scongiurava: [6] «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato 
                          e soffre terribilmente».
 [7] Gesù gli rispose: «Io verrò 
                          e lo curerò».
 [8] Ma il centurione riprese: «Signore, io non 
                          son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì 
                          soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.
 [9] Perché anch'io, che sono un subalterno, ho 
                          soldati sotto di me e dico a uno: Fà questo, 
                          ed egli lo fa».
 [10] All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato 
                          e disse a quelli che lo seguivano: «In verità 
                          vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede 
                          così grande.
 [11] Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente 
                          e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel 
                          regno dei cieli,
 [12] mentre i figli del regno saranno cacciati fuori 
                          nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di 
                          denti».
 [13] E Gesù disse al centurione: «Và, 
                          e sia fatto secondo la tua fede». In quell'istante 
                      il servo guarì.
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                      | Guarigione della suocera di Pietro [14] Entrato Gesù nella casa 
                          di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva a letto 
                          con la febbre. [15] Le toccò la mano e la febbre scomparve; 
                          poi essa si alzò e si mise a servirlo.
 Varie guarigioni [16] Venuta la sera, gli portarono 
                          molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti 
                          con la sua parola e guarì tutti i malati, [17] perché si adempisse ciò che era 
                          stato detto per mezzo del profeta Isaia:
 Egli ha preso le nostre infermità
 e si è addossato le nostre malattie.
 Esigenze della vocazione apostolica [18] Vedendo Gesù una gran 
                          folla intorno a sé, ordinò di passare 
                          all'altra riva. [19] Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: 
                          «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai».
 [20] Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno 
                          le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, 
                          ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
 [21] E un altro dei discepoli gli disse: «Signore, 
                          permettimi di andar prima a seppellire mio padre».
 [22] Ma Gesù gli rispose: «Seguimi e 
                          lascia i morti seppellire i loro morti».
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                      | La tempesta sedata [23] Essendo poi salito su una barca, 
                          i suoi discepoli lo seguirono. [24] Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così 
                          violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed 
                          egli dormiva.
 [25] Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: 
                          «Salvaci, Signore, siamo perduti!».
 [26] Ed egli disse loro: «Perché avete 
                          paura, uomini di poca fede?» Quindi levatosi, 
                          sgridò i venti e il mare e si fece una grande 
                          bonaccia.
 [27] I presenti furono presi da stupore e dicevano: 
                          «Chi è mai costui al quale i venti e 
                      il mare obbediscono?».
 |  |  
                      | Gli indemoniati gadareni
 [28] Giunto all'altra riva, nel 
                          paese dei Gadareni, due indemoniati, uscendo dai 
                          sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi 
                          che nessuno poteva più passare per quella strada. [29] Cominciarono a gridare: «Che cosa abbiamo 
                          noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui 
                          prima del tempo a tormentarci?».
 [30] A qualche distanza da loro c'era una numerosa 
                          mandria di porci a pascolare;
 [31] e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: 
                          «Se ci scacci, mandaci in quella mandria».
 [32] Egli disse loro: «Andate!». Ed essi, 
                          usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli 
                          dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò 
                          dal dirupo nel mare e perì nei flutti.
 [33] I mandriani allora fuggirono ed entrati in città 
                          raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati.
 [34] Tutta la città allora uscì incontro 
                          a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse 
                          dal loro territorio.
 Matteo - Capitolo 9 Guarigione di un paralitico [1] Salito su una barca, Gesù 
                          passò all'altra riva e giunse nella sua città. [2] Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un 
                          letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: 
                          «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati».
 [3] Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: «Costui 
                          bestemmia».
 [4] Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: 
                          «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro 
                          cuore?
 [5] Che cosa dunque è più facile, dire: 
                          Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina?
 [6] Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo 
                          ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, 
                          disse allora il paralitico, prendi il tuo letto e và 
                          a casa tua».
 [7] Ed egli si alzò e andò a casa sua.
 [8] A quella vista, la folla fu presa da timore e rese 
                          gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
 Chiamata di Matteo [9] Andando via di là, Gesù 
                          vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato 
                          Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli 
                          si alzò e lo seguì.
 
 Pasto con i peccatori
 
[10] Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero 
                          molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con 
                          lui e con i discepoli. [11] Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi 
                          discepoli: «Perché il vostro maestro mangia 
                          insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
 [12] Gesù li udì e disse: «Non sono 
                          i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
 [13] Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia 
                          io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto 
                          a chiamare i giusti, ma i peccatori».
 Discussione sul digiuno [14] Allora gli si accostarono i discepoli 
                          di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre 
                          noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?». [15] E Gesù disse loro: «Possono forse 
                          gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo 
                          è con loro? Verranno però i giorni quando 
                          lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.
 
 [16] Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito 
                          vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito 
                          e si fa uno strappo peggiore.
 [17] Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti 
                          si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri van 
                          perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così 
                      l'uno e gli altri si conservano».
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                      | Guarigione dell'emorroissa e risurrezione 
                          della figlia di un capo
 [18] Mentre diceva loro queste cose, 
                          giunse uno dei capi che gli si prostrò innanzi 
                          e gli disse: «Mia figlia è morta proprio 
                          ora; ma vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed essa 
                          vivrà». [19] Alzatosi, Gesù lo seguiva con i suoi discepoli.
 [20] Ed ecco una donna, che soffriva d'emorragia da 
                          dodici anni, gli si accostò alle spalle e toccò 
                          il lembo del suo mantello.
 [21] Pensava infatti: «Se riuscirò anche 
                          solo a toccare il suo mantello, sarò guarita».
 [22] Gesù, voltatosi, la vide e disse: «Coraggio, 
                          figliola, la tua fede ti ha guarita». E in quell'istante 
                          la donna guarì.
 [23] Arrivato poi Gesù nella casa del capo e 
                          veduti i flautisti e la gente in agitazione, disse:
 [24] «Ritiratevi, perché la fanciulla non 
                          è morta, ma dorme». Quelli si misero a 
                          deriderlo.
 [25] Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, 
                          le prese la mano e la fanciulla si alzò.
 [26] E se ne sparse la fama in tutta quella regione.
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                      | Guarigione di due ciechi
 [27] Mentre Gesù si allontanava 
                          di là, due ciechi lo seguivano urlando: «Figlio 
                          di Davide, abbi pietà di noi». [28] Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e 
                          Gesù disse loro: «Credete voi che io possa 
                          fare questo?». Gli risposero: «Sì, 
                          o Signore!».
 [29] Allora toccò loro gli occhi e disse: «Sia 
                          fatto a voi secondo la vostra fede».
 [30] E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù 
                          li ammonì dicendo: «Badate che nessuno 
                          lo sappia!».
 [31] Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama in 
                          tutta quella regione.
  Guarigione di un muto indemoniato [32] Usciti costoro, gli presentarono 
                          un muto indemoniato. [33] Scacciato il demonio, quel muto cominciò 
                          a parlare e la folla presa da stupore diceva: «Non 
                          si è mai vista una cosa simile in Israele!».
 [34] Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni 
                          per opera del principe dei demòni».
 Miseria delle folle [35] Gesù andava attorno per 
                          tutte le città e i villaggi, insegnando nelle 
                          loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando 
                          ogni malattia e infermità. [36] Vedendo le folle ne sentì compassione, perché 
                          erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore.
 [37] Allora disse ai suoi discepoli: «La messe 
                          è molta, ma gli operai sono pochi!
 [38] Pregate dunque il padrone della messe che mandi 
                          operai nella sua messe!».
 Matteo - Capitolo 10 2. DISCORSO APOSTOLICOMissione dei Dodici
 [1] Chiamati a sé i dodici 
                          discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti 
                          immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità. 
 [2] I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, 
                          chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di 
                          Zebedèo e Giovanni suo fratello,
 [3] Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, 
                          Giacomo di Alfeo e Taddeo,
 [4] Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo 
                          tradì.
 [5] Questi dodici Gesù li inviò dopo averli 
                          così istruiti:
 «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città 
                          dei Samaritani;
 [6] rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della 
                          casa d'Israele.
 [7] E strada facendo, predicate che il regno dei cieli 
                          è vicino.
 [8] Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate 
                          i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente 
                          avete ricevuto, gratuitamente date.
 [9] Non procuratevi oro, né argento, né 
                          moneta di rame nelle vostre cinture,
 [10] né bisaccia da viaggio, né due tuniche, 
                          né sandali, né bastone, perché 
                          l'operaio ha diritto al suo nutrimento.
 [11] In qualunque città o villaggio entriate, 
                          fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì 
                          rimanete fino alla vostra partenza.
 [12] Entrando nella casa, rivolgetele il saluto.
 [13] Se quella casa ne sarà degna, la vostra 
                          pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà 
                          degna, la vostra pace ritorni a voi.
 [14] Se qualcuno poi non vi accoglierà e non 
                          darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella 
                          casa o da quella città e scuotete la polvere 
                          dai vostri piedi.
 [15] In verità vi dico, nel giorno del giudizio 
                          il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una 
                          sorte più sopportabile di quella città.
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                      | 
                        I missionari saranno perseguitati
  
   | [16] Ecco: io vi mando come pecore in mezzo 
                          ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici 
                          come le colombe.
 [17] Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno 
                          ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe;
 [18] e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per 
                          causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
 [19] E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi 
                          di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà 
                          suggerito in quel momento ciò che dovrete dire:
 [20] non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito 
                          del Padre vostro che parla in voi.
 [21] Il fratello darà a morte il fratello e il padre 
                          il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno 
                          morire.
 [22] E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi 
                          persevererà sino alla fine sarà salvato.
 [23] Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite 
                          in un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di 
                          percorrere le città di Israele, prima che venga il 
                          Figlio dell'uomo.
 [24] Un discepolo non è da più del maestro, 
                          né un servo da più del suo padrone;
 [25] è sufficiente per il discepolo essere come il 
                          suo maestro e per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato 
                          Beelzebùl il padrone di casa, quanto più i suoi 
                      familiari!
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                      |  |  
                      | Parlare apertamente e senza timore [26] Non li temete dunque, poiché 
                          non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, 
                          e di segreto che non debba essere manifestato. [27] Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e 
                          quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti.
 [28] E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, 
                          ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto 
                          colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo 
                          nella Geenna.
 [29] Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure 
                          neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre 
                          vostro lo voglia.
 [30] Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono 
                          tutti contati;
 [31] non abbiate dunque timore: voi valete più di molti 
                          passeri!
 [32] Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, 
                          anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è 
                          nei cieli;
 [33] chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, 
                          anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è 
                          nei cieli.
 Gesù causa di dissensi [34] Non crediate che io sia venuto a portare 
                          pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. [35] Sono venuto infatti a separare
 il figlio dal padre, la figlia dalla madre,
 la nuora dalla suocera:
 [36] e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.
 Rinnegarsi per seguire Gesù [37] Chi ama il padre o la madre più 
                          di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia 
                          più di me non è degno di me; [38] chi non prende la sua croce e non mi segue, non è 
                          degno di me.
 [39] Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: 
                          e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.
  Conclusione del discorso apostolico [40] Chi accoglie voi accoglie me, e chi 
                          accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. [41] Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la 
                          ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, 
                          avrà la ricompensa del giusto.
 [42] E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua 
                          fresca a uno di questi piccoli, perché è mio 
                          discepolo, in verità io vi dico: non perderà 
                      la sua ricompensa».
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