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                      | Marco - Capitolo 1 I. LA PREPARAZIONE DEL MINISTERO DI GESU'
   
 |      [1] Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio 
                          di Dio. [2] Come è scritto nel profeta Isaia:
 Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te,
 egli ti preparerà la strada.
 [3] Voce di uno che grida nel deserto:
 preparate la strada del Signore,
 raddrizzate i suoi sentieri,
 [4] si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, 
                          predicando un battesimo di conversione per il perdono 
                          dei peccati.
 
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                                                Predicazione di Giovanni Battista   
  | [5] Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e 
                          tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare 
                          da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. [6] Giovanni era vestito di peli di cammello, con una 
                          cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste 
                          e miele selvatico
 [7] e predicava: «Dopo di me viene uno che è 
                          più forte di me e al quale io non son degno di 
                          chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali.
 [8] Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà 
                      con lo Spirito Santo».
 [9] In quei giorni Gesù venne da Nazaret di 
                          Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni.
 [10] E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo 
                          Spirito discendere su di lui come una colomba.
 [11] E si sentì una voce dal cielo: «Tu 
                          sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto».
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                        Tentazione nel deserto

   |    [12] Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto [13] e vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; 
                      stava con le fiere e gli angeli lo servivano.
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                      | II. IL MINISTERO DI GESU' IN GALILEA
 Gesù inaugura la sua predicazione
  [14] Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si 
                          recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio 
                          e diceva: [15] «Il tempo è compiuto e il regno di 
                      Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
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                         Chiamata dei primi quattro discepoli
 |   [16] Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone 
                          e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti 
                          in mare; erano infatti pescatori. [17] Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò 
                          diventare pescatori di uomini».
 [18] E subito, lasciate le reti, lo seguirono.
 [19] Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo 
                          di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano 
                          le reti.
 [20] Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre 
                      Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono.
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                      | Gesù insegna a Cafarnao 
                          e guarisce un indemoniato
 [21] Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato 
                          nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. [22] Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché 
                          insegnava loro come uno che ha autorità e non 
                          come gli scribi.
 [23] Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto 
                          da uno spirito immondo, si mise a gridare:
 [24] «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? 
                          Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di 
                          Dio».
 [25] E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci 
                          da quell'uomo».
 [26] E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, 
                          uscì da lui.
 [27] Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano 
                          a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina 
                          nuova insegnata con autorità. Comanda persino 
                          agli spiriti immondi e gli obbediscono!».
 [28] La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni 
                          della Galilea.
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                      | Guarigione della suocera di Simone
 [29] E, usciti dalla sinagoga, si recarono subito 
                          in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo 
                          e di Giovanni. [30] La suocera di Simone era a letto con la febbre 
                          e subito gli parlarono di lei.
 [31] Egli, accostatosi, la sollevò prendendola 
                          per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise 
                          a servirli.
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                      | Molte guarigioni
 [32] Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli 
                          portavano tutti i malati e gli indemoniati. [33] Tutta la città era riunita davanti alla 
                          porta.
 [34] Guarì molti che erano afflitti da varie 
                          malattie e scacciò molti demòni; ma non 
                          permetteva ai demòni di parlare, perché 
                          lo conoscevano.
  Gesù abbandona in segreto Cafarnao 
                          e percorre la Galilea [35] Al mattino si alzò quando ancora era buio 
                          e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto 
                          e là pregava. [36] Ma Simone e quelli che erano con lui si misero 
                          sulle sue tracce
 [37] e, trovatolo, gli dissero: «Tutti ti cercano!».
 [38] Egli disse loro: «Andiamocene altrove per 
                          i villaggi vicini, perché io predichi anche là; 
                          per questo infatti sono venuto!».
 [39] E andò per tutta la Galilea, predicando 
                          nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
  Guarigione di un lebbroso [40] Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava 
                          in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». [41] Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò 
                          e gli disse: «Lo voglio, guarisci!».
 [42] Subito la lebbra scomparve ed egli guarì.
 [43] E, ammonendolo severamente, lo rimandò e 
                          gli disse:
 [44] «Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, 
                          presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione 
                          quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza 
                          per loro».
 [45] Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare 
                          e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non 
                          poteva più entrare pubblicamente in una città, 
                          ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano 
                      a lui da ogni parte.
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                      |  Marco - Capitolo 2 Guarigione di un paralitico [1] Ed entrò di nuovo a Cafarnao dopo alcuni 
                          giorni. Si seppe che era in casa [2] e si radunarono tante persone, da non esserci più 
                          posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava 
                          loro la parola.
 [3] Si recarono da lui con un paralitico portato da 
                          quattro persone.
 [4] Non potendo però portarglielo innanzi, a 
                          causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto 
                          dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il 
                          lettuccio su cui giaceva il paralitico.
 [5] Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: 
                          «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati».
 
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                      | [6] Seduti là erano alcuni scribi che pensavano 
                        in cuor loro: [7] «Perché costui parla così? Bestemmia! 
                        Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?».
 [8] Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo 
                        spirito che così pensavano tra sé, disse 
                        loro: «Perché pensate così nei vostri 
                        cuori?
 [9] Che cosa è più facile: dire al paralitico: 
                        Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il 
                        tuo lettuccio e cammina?
 [10] Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo 
                        ha il potere sulla terra di rimettere i peccati,
 [11] ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi 
                        il tuo lettuccio e và a casa tua».
 [12] Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e 
                        se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono 
                        e lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto 
                        nulla di simile!».
  Chiamata di Levi [13] Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la 
                          folla veniva a lui ed egli li ammaestrava. [14] Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto 
                          al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi».
 Egli, alzatosi, lo seguì.
  Pasto con i peccatori [15] Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, 
                          molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme 
                          con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti 
                          quelli che lo seguivano. [16] Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo 
                          mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai 
                          suoi discepoli: «Come mai egli mangia e beve in 
                          compagnia dei pubblicani e dei peccatori?».
 [17] Avendo udito questo, Gesù disse loro: «Non 
                          sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; 
                          non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori».
 Discussione sul digiuno [18] Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano 
                          facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù 
                          e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni 
                          e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli 
                          non digiunano?». [19] Gesù disse loro: «Possono forse digiunare 
                          gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? 
                          Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare.
 [20] Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto 
                          lo sposo e allora digiuneranno.
 [21] Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito 
                          vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio 
                          e si forma uno strappo peggiore.
 [22] E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti 
                          il vino spaccherà gli otri e si perdono vino 
                      e otri, ma vino nuovo in otri nuovi».
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                      | Le spighe strappate
 [23] In giorno di sabato Gesù passava per i 
                          campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono 
                          a strappare le spighe. [24] I farisei gli dissero: «Vedi, perché 
                          essi fanno di sabato quel che non è permesso?».
 [25] Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto 
                          che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno 
                          ed ebbe fame, lui e i suoi compagni?
 [26] Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo 
                          sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta, 
                          che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, 
                          e ne diede anche ai suoi compagni?».
 [27] E diceva loro: «Il sabato è stato 
                          fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!
 [28] Perciò il Figlio dell'uomo è signore 
                          anche del sabato».
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                      | Marco - Capitolo 3
Guarigione di un uomo dalla mano inaridita [1] Entrò di nuovo nella sinagoga. C'era un 
                          uomo che aveva una mano inaridita, [2] e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno 
                          di sabato per poi accusarlo.
 [3] Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita: 
                          «Mettiti nel mezzo!».
 [4] Poi domandò loro: «E' lecito in giorno 
                          di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o 
                          toglierla?».
 [5] Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con 
                          indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, 
                          disse a quell'uomo: «Stendi la mano!». La 
                          stese e la sua mano fu risanata.
 [6] E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero 
                          consiglio contro di lui per farlo morire.
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                      |  Le folle al seguito di Gesù  
   | [7] Gesù intanto si ritirò presso il 
                          mare con i suoi discepoli e lo seguì molta folla 
                          dalla Galilea. [8] Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall'Idumea e dalla 
                          Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran 
                          folla, sentendo ciò che faceva, si recò 
                          da lui.
 [9] Allora egli pregò i suoi discepoli che gli 
                          mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, 
                          perché non lo schiacciassero.
 [10] Infatti ne aveva guariti molti, così che 
                          quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso 
                          per toccarlo.
 [11] Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si 
                          gettavano ai piedi gridando: «Tu sei il Figlio 
                          di Dio!».
 [12] Ma egli li sgridava severamente perché non 
                      lo manifestassero.
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                      | Istituzione dei Dodici
 | [13] Salì poi sul monte, chiamò a sé 
                          quelli che egli volle ed essi andarono da lui. [14] Ne costituì Dodici che stessero con lui
 [15] e anche per mandarli a predicare e perché 
                          avessero il potere di scacciare i demòni.
 [16] Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale 
                          impose il nome di Pietro;
 [17] poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello 
                          di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, 
                          cioè figli del tuono;
 [18] e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, 
                          Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo
 [19] e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì.
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                      |  Passi dei parenti di Gesù [20] Entrò in una casa e si radunò di 
                          nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano 
                          neppure prendere cibo. [21] Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare 
                          a prenderlo; poiché dicevano: «E' fuori 
                          di sé».
  Calunnie degli scribi [22] Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, 
                          dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl 
                          e scaccia i demòni per mezzo del principe dei 
                          demòni». [23] Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come 
                          può satana scacciare satana?
 [24] Se un regno è diviso in se stesso, quel 
                          regno non può reggersi;
 [25] se una casa è divisa in se stessa, quella 
                          casa non può reggersi.
 [26] Alla stessa maniera, se satana si ribella contro 
                          se stesso ed è diviso, non può resistere, 
                          ma sta per finire.
 [27] Nessuno può entrare nella casa di un uomo 
                          forte e rapire le sue cose se prima non avrà 
                          legato l'uomo forte; allora ne saccheggerà la 
                          casa.
 [28] In verità vi dico: tutti i peccati saranno 
                          perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie 
                          che diranno;
 [29] ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito 
                          santo, non avrà perdono in eterno: sarà 
                          reo di colpa eterna».
 [30] Poiché dicevano: «E' posseduto da 
                          uno spirito immondo».
 I veri parenti di Gesù [31] Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando 
                          fuori, lo mandarono a chiamare. [32] Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: 
                          «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle 
                          sono fuori e ti cercano».
 [33] Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre 
                          e chi sono i miei fratelli?».
 [34] Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti 
                          attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!
 [35] Chi compie la volontà di Dio, costui è 
                      mio fratello, sorella e madre».
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                          Marco - Capitolo 4
Parabola del seminatore
 |   [1] Di nuovo si mise a insegnare lungo il mare. E 
                          si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto 
                          che egli salì su una barca e là restò 
                          seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra 
                          lungo la riva. [2] Insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro 
                          nel suo insegnamento:
 [3] «Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore 
                          a seminare.
 [4] Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada 
                          e vennero gli uccelli e la divorarono.
 
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                      | [5] Un'altra cadde fra i sassi, dove non c'era molta 
                          terra, e subito spuntò perché non c'era 
                          un terreno profondo; [6] ma quando si levò il sole, restò bruciata 
                          e, non avendo radice, si seccò.
 [7] Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, 
                          la soffocarono e non diede frutto.
 [8] E un'altra cadde sulla terra buona, diede frutto 
                          che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il 
                          sessanta e ora il cento per uno».
 [9] E diceva: «Chi ha orecchi per intendere intenda!».
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                      | Perché Gesù parla 
                          in parabole
 [10] Quando poi fu solo, i suoi insieme ai Dodici 
                          lo interrogavano sulle parabole. Ed egli disse loro: 
                          [11] «A voi è stato confidato il mistero 
                          del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene 
                          esposto in parabole,
 [12] perché:
 guardino, ma non vedano, ascoltino, ma non intendano,
 perché non si convertano e venga loro perdonato».
 Spiegazione della parabola del seminatore [13] Continuò dicendo loro: «Se non comprendete 
                          questa parabola, come potrete capire tutte le altre 
                          parabole? [14] Il seminatore semina la parola.
 [15] Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene 
                          seminata la parola; ma quando l'ascoltano, subito viene 
                          satana, e porta via la parola seminata in loro.
 [16] Similmente quelli che ricevono il seme sulle pietre 
                          sono coloro che, quando ascoltano la parola, subito 
                          l'accolgono con gioia,
 [17] ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti 
                          e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione 
                          o persecuzione a causa della parola, subito si abbattono.
 [18] Altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine: 
                          sono coloro che hanno ascoltato la parola,
 [19] ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e 
                          l'inganno della ricchezza e tutte le altre bramosie, 
                          soffocano la parola e questa rimane senza frutto.
 [20] Quelli poi che ricevono il seme su un terreno buono, 
                          sono coloro che ascoltano la parola, l'accolgono e portano 
                          frutto nella misura chi del trenta, chi del sessanta, 
                          chi del cento per uno».
 Come ricevere e trasmettere l'insegnamento di 
                          Gesù
[21] Diceva loro: «Si porta forse la lampada 
                          per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto 
                          per metterla sul lucerniere? [22] Non c'è nulla infatti di nascosto che non 
                          debba essere manifestato e nulla di segreto che non 
                          debba essere messo in luce.
 [23] Se uno ha orecchi per intendere, intenda!».
 
 [24] Diceva loro: «Fate attenzione a quello che 
                          udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete 
                          misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più.
 [25] Poiché a chi ha, sarà dato e a chi 
                        non ha, sarà tolto anche quello che ha».
 
 
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                        Parabola del seme che spunta da solo

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[26] Diceva: «Il regno di Dio è come 
                            un uomo che getta il seme nella terra; [27] dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia 
                          e cresce; come, egli stesso non lo sa.
 [28] Poiché la terra produce spontaneamente, 
                            prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella 
                            spiga.
 [29] Quando il frutto è pronto, subito si mette 
                        mano alla falce, perché è venuta la mietitura».
 
 
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                          Parabola del grano di senapa
 [30] Diceva: «A che cosa possiamo 
                            paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo 
                            descriverlo? [31] Esso è come un granellino di senapa che, 
                            quando viene seminato per terra, è il più 
                            piccolo di tutti semi che sono sulla terra;
 [32] ma appena seminato cresce e diviene più 
                            grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi 
                            che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua 
                            ombra».
  Conclusione sulle parabole [33] Con molte parabole di questo 
                            genere annunziava loro la parola secondo quello che 
                            potevano intendere. [34] Senza parabole non parlava loro; ma in privato, 
                            ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.
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                      | La tempesta sedata  
   | [35] In quel medesimo giorno, verso 
                          sera, disse loro: «Passiamo all'altra riva». [36] E lasciata la folla, lo presero con sé, 
                          così com'era, nella barca. C'erano anche altre 
                          barche con lui.
 [37] Nel frattempo si sollevò una gran tempesta 
                          di vento e gettava le onde nella barca, tanto che 
                          ormai era piena.
 [38] Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. 
                          Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, 
                          non t'importa che moriamo?».
 [39] Destatosi, sgridò il vento e disse al 
                          mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò 
                          e vi fu grande bonaccia.
 [40] Poi disse loro: «Perché siete così 
                          paurosi? Non avete ancora fede?».
 [41] E furono presi da grande timore e si dicevano 
                          l'un l'altro: «Chi è dunque costui, al 
                      quale anche il vento e il mare obbediscono?».
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                      | Marco - Capitolo 5
L'indemoniato geraseno[1] Intanto giunsero all'altra riva del mare, nella 
                          regione dei Gerasèni. [2] Come scese dalla barca, gli venne incontro dai sepolcri 
                          un uomo posseduto da uno spirito immondo.
 [3] Egli aveva la sua dimora nei sepolcri e nessuno 
                          più riusciva a tenerlo legato neanche con catene,
 [4] perché più volte era stato legato 
                          con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene 
                          e infranto i ceppi, e nessuno più riusciva a 
                          domarlo.
 [5] Continuamente, notte e giorno, tra i sepolcri e 
                          sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
 [6] Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò 
                          ai piedi,
 [7] e urlando a gran voce disse: «Che hai tu in 
                          comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? 
                          Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!».
 [8] Gli diceva infatti: «Esci, spirito immondo, 
                          da quest'uomo!».
 [9] E gli domandò: «Come ti chiami?». 
                          «Mi chiamo Legione, gli rispose, perché 
                          siamo in molti».
 [10] E prese a scongiurarlo con insistenza perché 
                          non lo cacciasse fuori da quella regione.
 [11] Ora c'era là, sul monte, un numeroso branco 
                          di porci al pascolo.
 [12] E gli spiriti lo scongiurarono: «Mandaci 
                          da quei porci, perché entriamo in essi».
 [13] Glielo permise. E gli spiriti immondi uscirono 
                          ed entrarono nei porci e il branco si precipitò 
                          dal burrone nel mare; erano circa duemila e affogarono 
                          uno dopo l'altro nel mare.
 [14] I mandriani allora fuggirono, portarono la notizia 
                          in città e nella campagna e la gente si mosse 
                          a vedere che cosa fosse accaduto.
 [15] Giunti che furono da Gesù, videro l'indemoniato 
                          seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto 
                          dalla Legione, ed ebbero paura.
 [16] Quelli che avevano visto tutto, spiegarono loro 
                          che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei 
                          porci.
 [17] Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro 
                          territorio.
 [18] Mentre risaliva nella barca, colui che era stato 
                          indemoniato lo pregava di permettergli di stare con 
                          lui.
 [19] Non glielo permise, ma gli disse: «Và 
                          nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che 
                          il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato».
 [20] Egli se ne andò e si mise a proclamare per 
                          la Decàpoli ciò che Gesù gli aveva 
                      fatto, e tutti ne erano meravigliati.
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                      | Guarigione dell'emorragica e risurrezione 
                          della figlia di Giairo
 
 
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                      | [21] Essendo passato di nuovo Gesù all'altra 
                          riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli 
                          stava lungo il mare. [22] Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, 
                          di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò 
                          ai piedi
 [23] e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta 
                          è agli estremi; vieni a imporle le mani perché 
                          sia guarita e viva».
 [24] Gesù andò con lui. Molta folla lo 
                          seguiva e gli si stringeva intorno.
 [25] Or una donna, che da dodici anni era affetta da 
                          emorragia
 [26] e aveva molto sofferto per opera di molti medici, 
                          spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggo, 
                          anzi peggiorando,
 [27] udito parlare di Gesù, venne tra la folla, 
                          alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva 
                          infatti:
 [28] «Se riuscirò anche solo a toccare 
                          il suo mantello, sarò guarita».
 [29] E subito le si fermò il flusso di sangue, 
                          e sentì nel suo corpo che era stata guarita da 
                          quel male.
 [30] Ma subito Gesù, avvertita la potenza che 
                          era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: 
                          «Chi mi ha toccato il mantello?».
 
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                      | [31] I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla 
                          che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». [32] Egli intanto guardava intorno, per vedere colei 
                          che aveva fatto questo.
 [33] E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò 
                          che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti 
                          e gli disse tutta la verità.
 [34] Gesù rispose: «Figlia, la tua fede 
                          ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo 
                      male».
 [35] Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della 
                          sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è 
                          morta. Perché disturbi ancora il Maestro?».
 
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                      | [36] Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al 
                          capo della sinagoga: «Non temere, continua solo 
                          ad aver fede!». [37] E non permise a nessuno di seguirlo fuorchè 
                      a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
 [38] Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli 
                          vide trambusto e gente che piangeva e urlava.
 [39] Entrato, disse loro: «Perché fate 
                          tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, 
                          ma dorme».
 [40] Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti 
                          fuori, prese con sé il padre e la madre della 
                          fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò 
                          dove era la bambina.
 [41] Presa la mano della bambina, le disse:
 «Talità 
                          kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, 
                          alzati!».
 [42] Subito la fanciulla si alzò e si mise a 
                          camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande 
                          stupore.
 [43] Gesù raccomandò loro con insistenza 
                          che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle 
                      da mangiare.
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                      | Marco - Capitolo 6
Visita a Nazaret1] Partito quindi di là, andò nella sua 
                          patria e i discepoli lo seguirono. [2] Venuto il sabato, incominciò a insegnare 
                          nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti 
                          e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E 
                          che sapienza è mai questa che gli è stata 
                          data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani?
 [3] Non è costui il carpentiere, il figlio di 
                          Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e 
                          di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». 
                          E si scandalizzavano di lui.
 [4] Ma Gesù disse loro: «Un profeta non 
                          è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi 
                          parenti e in casa sua».
 [5] E non vi potè operare nessun prodigio, ma 
                          solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì.
 [6] E si meravigliava della loro incredulità.
  Missione dei dodiciGesù andava attorno per i villaggi, insegnando.
 [7] Allora chiamò i Dodici, ed incominciò 
                          a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti 
                          immondi. [8] E ordinò loro che, oltre al bastone, non 
                          prendessero nulla per il viaggio: né pane, né 
                          bisaccia, né denaro nella borsa;
 [9] ma, calzati solo i sandali, non indossassero due 
                          tuniche.
 [10] E diceva loro: «Entrati in una casa, rimanetevi 
                          fino a che ve ne andiate da quel luogo.
 [11] Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi 
                          ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto 
                          ai vostri piedi, a testimonianza per loro».
 [12] E partiti, predicavano che la gente si convertisse,
 [13] scacciavano molti demòni, ungevano di olio 
                          molti infermi e li guarivano.
 Erode e Gesù [14] Il re Erode sentì parlare di Gesù, 
                          poiché intanto il suo nome era diventato famoso. 
                          Si diceva: «Giovanni il Battista è risuscitato 
                          dai morti e per questo il potere dei miracoli opera 
                          in lui». [15] Altri invece dicevano: «E' Elia»; altri 
                          dicevano ancora: «E' un profeta, come uno dei 
                          profeti».
 [16] Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel 
                          Giovanni che io ho fatto decapitare è risuscitato!».
 Esecuzione di Giovanni Battista [17] Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni 
                          e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, 
                          moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata. [18] Giovanni diceva a Erode: «Non ti è 
                          lecito tenere la moglie di tuo fratello».
 [19] Per questo Erodìade gli portava rancore 
                          e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva,
 [20] perché Erode temeva Giovanni, sapendolo 
                          giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell'ascoltarlo 
                          restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
 [21] Venne però il giorno propizio, quando Erode 
                          per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi 
                          della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea.
 [22] Entrata la figlia della stessa Erodìade, 
                          danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora 
                          il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che 
                          vuoi e io te lo darò».
 [23] E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa 
                          mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà 
                          del mio regno».
 [24] La ragazza uscì e disse alla madre: «Che 
                          cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La 
                          testa di Giovanni il Battista».
 [25] Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: 
                          «Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la 
                          testa di Giovanni il Battista».
 [26] Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento 
                          e dei commensali, non volle opporle un rifiuto.
 [27] Subito il re mandò una guardia con l'ordine 
                          che gli fosse portata la testa.
 [28] La guardia andò, lo decapitò in prigione 
                          e portò la testa su un vassoio, la diede alla 
                          ragazza e la ragazza la diede a sua madre.
 [29] I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, 
                      ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
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                      | [23] E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa 
                          mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà 
                          del mio regno». [24] La ragazza uscì e disse alla madre: «Che 
                          cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La 
                          testa di Giovanni il Battista».
 [25] Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: 
                          «Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la 
                          testa di Giovanni il Battista».
 [26] Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento 
                          e dei commensali, non volle opporle un rifiuto.
 [27] Subito il re mandò una guardia con l'ordine 
                          che gli fosse portata la testa.
 [28] La guardia andò, lo decapitò in prigione 
                          e portò la testa su un vassoio, la diede alla 
                          ragazza e la ragazza la diede a sua madre.
 [29] I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, 
                      ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
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                      | Prima moltiplicazione dei pani
 [30] Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù 
                          e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. [31] Ed egli disse loro: «Venite in disparte, 
                          in un luogo solitario, e riposatevi un pò». 
                          Era infatti molta la folla che andava e veniva e non 
                          avevano più neanche il tempo di mangiare.
 [32] Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, 
                          in disparte.
 [33] Molti però li videro partire e capirono, 
                          e da tutte le città cominciarono ad accorrere 
                          là a piedi e li precedettero.
 [34] Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, 
                          perché erano come pecore senza pastore, e si 
                          mise a insegnare loro molte cose.
 [35] Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono 
                          i discepoli dicendo: «Questo luogo è solitario 
                          ed è ormai tardi;
 [36] congedali perciò, in modo che, andando per 
                          le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da 
                          mangiare».
 
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                      | [37] Ma egli rispose: «Voi stessi date loro da 
                          mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andar 
                          noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da 
                          mangiare?». [38] Ma egli replicò loro: «Quanti pani 
                          avete? Andate a vedere». E accertatisi, riferirono: 
                          «Cinque pani e due pesci».
 [39] Allora ordinò loro di farli mettere tutti 
                          a sedere, a gruppi, sull'erba verde.
 [40] E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento 
                          e di cinquanta.
 [41] Presi i cinque pani e i due pesci, levò 
                          gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, 
                          spezzò i pani e li dava ai discepoli perché 
                          li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti.
 [42] Tutti mangiarono e si sfamarono,
 [43] e portarono via dodici ceste piene di pezzi di 
                          pane e anche dei pesci.
 [44] Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila 
                      uomini.
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                      |  Gesù cammina sulle acque[45] Ordinò poi ai discepoli di salire sulla 
                          barca e precederlo sull'altra riva, verso Betsàida, 
                          mentre egli avrebbe licenziato la folla. [46] Appena li ebbe congedati, salì sul monte 
                          a pregare.
 [47] Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed 
                          egli solo a terra.
 [48] Vedendoli però tutti affaticati nel remare, 
                          poiché avevano il vento contrario, gia verso 
                          l'ultima parte della notte andò verso di loro 
                          camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
 [49] Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: 
                          «E' un fantasma», e cominciarono a gridare,
 [50] perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti 
                          turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: 
                          «Coraggio, sono io, non temete!».
 [51] Quindi salì con loro sulla barca e il vento 
                          cessò. Ed erano enormemente stupiti in se stessi,
 [52] perché non avevano capito il fatto dei pani, 
                      essendo il loro cuore indurito.
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                      | Guarigioni nel paese di Genesaret
  [53] Compiuta la traversata, approdarono e presero terra 
                          a Genèsaret. [54] Appena scesi dalla barca, la gente lo riconobbe,
 [55] e accorrendo da tutta quella regione cominciarono a portargli 
                          sui lettucci quelli che stavano male, dovunque udivano che 
                          si trovasse.
 [56] E dovunque giungeva, in villaggi o città o campagne, 
                          ponevano i malati nelle piazze e lo pregavano di potergli 
                          toccare almeno la frangia del mantello; e quanti lo toccavano 
                      guarivano.
 
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                      | Marco - Capitolo 7
Discussione sulle tradizioni farisaiche [1] Allora si riunirono attorno a lui i farisei e 
                          alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. [2] Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano 
                          cibo con mani immonde, cioè non lavate -
 [3] i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano 
                          se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi 
                          alla tradizione degli antichi,
 [4] e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto 
                          le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, 
                          come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame 
                          -
 [5] quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché 
                          i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione 
                          degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?».
 [6] Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia 
                          di voi, ipocriti, come sta scritto:
 Questo popolo mi onora con le labbra,
 ma il suo cuore è lontano da me.
 [7] Invano essi mi rendono culto,
 insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
 [8] Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate 
                          la tradizione degli uomini».
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                      |  | [9] E aggiungeva: «Siete veramente abili nell'eludere 
                          il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. [10] Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua 
                          madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo 
                          a morte.
 [11] Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o 
                          alla madre: è Korbàn, cioè offerta 
                          sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me,
 [12] non gli permettete più di fare nulla per 
                          il padre e la madre,
 [13] annullando così la parola di Dio con la 
                          tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili 
                      ne fate molte».
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                      | Insegnamento sul puro e sull'impuro
  [14] Chiamata di nuovo la folla, 
                          diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: [15] non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando 
                          in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che 
                          escono dall'uomo a contaminarlo».
 [16] .
 [17] Quando entrò in una casa lontano dalla folla, 
                          i discepoli lo interrogarono sul significato di quella 
                          parabola.
 [18] E disse loro: «Siete anche voi così 
                          privi di intelletto? Non capite che tutto ciò 
                          che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo,
 [19] perché non gli entra nel cuore ma nel ventre 
                          e va a finire nella fogna?». Dichiarava così 
                          mondi tutti gli alimenti.
 [20] Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, 
                          questo sì contamina l'uomo.
 [21] Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli 
                          uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, 
                          furti, omicidi,
 [22] adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, 
                          impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
 [23] Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di 
                      dentro e contaminano l'uomo».
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                      | III. VIAGGI DI GESU' FUORI DALLA 
                          GALILEA
 Guarigione della figlia di una Siro-fenicia
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                      |  | [24] Partito di là, andò nella regione 
                          di Tiro e di Sidone. Ed entrato in una casa, voleva 
                          che nessuno lo sapesse, ma non potè restare nascosto.
 [25] Subito una donna che aveva la sua figlioletta posseduta 
                          da uno spirito immondo, appena lo seppe, andò 
                          e si gettò ai suoi piedi.
 [26] Ora, quella donna che lo pregava di scacciare il 
                          demonio dalla figlia era greca, di origine siro-fenicia.
 [27] Ed egli le disse: «Lascia prima che si sfamino 
                          i figli; non è bene prendere il pane dei figli 
                          e gettarlo ai cagnolini».
 [28] Ma essa replicò: «Sì, Signore, 
                          ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle 
                          briciole dei figli».
 [29] Allora le disse: «Per questa tua parola và, 
                          il demonio è uscito da tua figlia».
 [30] Tornata a casa, trovò la bambina coricata 
                      sul letto e il demonio se n'era andato.
 Guarigione di un sordomuto [31] Di ritorno dalla regione di Tiro, passò 
                          per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in 
                          pieno territorio della Decàpoli. [32] E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli 
                          la mano.
 [33] E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli 
                          pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò 
                          la lingua;
 [34] guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro 
                          e disse: «Effatà» cioè: «Apriti!».
 [35] E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse 
                          il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
 [36] E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma 
                          più egli lo raccomandava, più essi ne 
                          parlavano
 [37] e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto 
                      bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
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                      | Marco - Capitolo 8
Seconda moltiplicazione dei pani [1] In quei giorni, essendoci di nuovo molta folla 
                          che non aveva da mangiare, chiamò a sé 
                          i discepoli e disse loro: [2] «Sento compassione di questa folla, perché 
                          gia da tre giorni mi stanno dietro e non hanno da mangiare.
 [3] Se li rimando digiuni alle proprie case, verranno 
                          meno per via; e alcuni di loro vengono di lontano».
 [4] Gli risposero i discepoli: «E come si potrebbe 
                      sfamarli di pane qui, in un deserto?».
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                      | [5] E domandò loro: «Quanti pani avete?». 
                        Gli dissero: «Sette». [6] Gesù ordinò alla folla di sedersi 
                        per terra. Presi allora quei sette pani, rese grazie, 
                        li spezzò e li diede ai discepoli perché 
                        li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla.
 [7] Avevano anche pochi pesciolini; dopo aver pronunziata 
                        la benedizione su di essi, disse di distribuire anche 
                        quelli.
 [8] Così essi mangiarono e si saziarono; e portarono 
                        via sette sporte di pezzi avanzati.
 [9] Erano circa quattromila. E li congedò.
 [10] Salì poi sulla barca con i suoi discepoli 
                      e andò dalle parti di Dalmanùta.
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                      | I farisei domandano un segno dal cielo
 [11] Allora vennero i farisei e incominciarono a discutere 
                          con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla 
                          prova. [12] Ma egli, traendo un profondo sospiro, disse: «Perché 
                          questa generazione chiede un segno? In verità vi dico: 
                          non sarà dato alcun segno a questa generazione».
 [13] E lasciatili, risalì sulla barca e si avviò 
                          all'altra sponda.
  Il lievito dei farisei e di Erode [14] Ma i discepoli avevano dimenticato di prendere dei 
                          pani e non avevano con sé sulla barca che un pane solo. [15] Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, 
                          guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!».
 [16] E quelli dicevano fra loro: «Non abbiamo pane».
 [17] Ma Gesù, accortosi di questo, disse loro: «Perché 
                          discutete che non avete pane? Non intendete e non capite ancora? 
                          Avete il cuore indurito?
 [18] Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? 
                          E non vi ricordate,
 [19] quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante 
                          ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: 
                          «Dodici».
 [20] «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, 
                          quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli 
                          dissero: «Sette».
 [21] E disse loro: «Non capite ancora?».
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                      | Guarigione di un cieco a Betsaida [22] Giunsero a Betsàida, dove gli condussero un 
                          cieco pregandolo di toccarlo. [23] Allora preso il cieco per mano, lo condusse fuori del 
                          villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, 
                          gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?».
 [24] Quegli, alzando gli occhi, disse: «Vedo gli uomini, 
                          poiché vedo come degli alberi che camminano».
 [25] Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli 
                          ci vide chiaramente e fu sanato e vedeva a distanza ogni cosa.
 [26] E lo rimandò a casa dicendo: «Non entrare 
                      nemmeno nel villaggio».
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                      | Professione di fede di Pietro [27] Poi Gesù partì con i suoi discepoli 
                          verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; 
                          e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi 
                          dice la gente che io sia?». [28] Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, 
                          altri poi Elia e altri uno dei profeti».
 [29] Ma egli replicò: «E voi chi dite che 
                          io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il 
                          Cristo».
 [30] E impose loro severamente di non parlare di lui 
                      a nessuno.
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                      | Primo annunzio della passione
 [31] E cominciò a insegnar loro che il Figlio 
                          dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato 
                          dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi 
                          venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. [32] Gesù faceva questo discorso apertamente. 
                          Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo.
 [33] Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò 
                          Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché 
                          tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
  Condizioni per seguire Gesù [34] Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, 
                          disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di 
                          me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. [35] Perché chi vorrà salvare la propria 
                          vita, la perderà; ma chi perderà la propria 
                          vita per causa mia e del vangelo, la salverà.
 [36] Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo 
                          intero, se poi perde la propria anima?
 [37] E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio 
                          della propria anima?
 [38] Chi si vergognerà di me e delle mie parole 
                          davanti a questa generazione adultera e peccatrice, 
                          anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, 
                          quando verrà nella gloria del Padre suo con gli 
                      angeli santi».
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