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								|  VANGELO DI LUCA (II)  
                    
                      | Luca - Capitolo 10 Missione dei settantadue discepoli[1] Dopo questi fatti il Signore designò altri 
                          settantadue discepoli e li inviò a due a due 
                          avanti a sé in ogni città e luogo dove 
                          stava per recarsi. [2] Diceva loro: «La messe è molta, ma 
                          gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della 
                          messe perché mandi operai per la sua messe.
 [3] Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a 
                          lupi;
 [4] non portate borsa, né bisaccia, né 
                          sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
 [5] In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa 
                          casa.
 [6] Se vi sarà un figlio della pace, la vostra 
                          pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà 
                          su di voi.
 [7] Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello 
                          che hanno, perché l'operaio è degno della 
                          sua mercede. Non passate di casa in casa.
 [8] Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, 
                          mangiate quello che vi sarà messo dinanzi,
 [9] curate i malati che vi si trovano, e dite loro: 
                          Si è avvicinato a voi il regno di Dio.
 [10] Ma quando entrerete in una città e non vi 
                          accoglieranno, uscite sulle piazze e dite:
 [11] Anche la polvere della vostra città che 
                          si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo 
                          contro di voi; sappiate però che il regno di 
                          Dio è vicino.
 [12] Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà 
                          trattata meno duramente di quella città.
 [13] Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! 
                          Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti 
                          i miracoli compiuti tra voi, gia da tempo si sarebbero 
                          convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere.
 [14] Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno 
                          trattate meno duramente di voi.
 [15] E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo?
 Fino agli inferi sarai precipitata!
 [16] Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza 
                          me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
 
 Ciò di cui devono gioire gli apostoli [17] I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: 
                          «Signore, anche i demòni si sottomettono 
                          a noi nel tuo nome». [18] Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal 
                          cielo come la folgore.
 [19] Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra 
                          i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del 
                          nemico; nulla vi potrà danneggiare.
 [20] Non rallegratevi però perché i demòni 
                          si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i 
                          vostri nomi sono scritti nei cieli».
 Il vangelo rivelato ai semplici. Il Padre e il Figlio [21] In quello stesso istante Gesù esultò 
                          nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, 
                          Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto 
                          queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate 
                          ai piccoli. Sì, Padre, perché così 
                          a te è piaciuto. [22] Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre 
                          mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, 
                          né chi è il Padre se non il Figlio e colui 
                          al quale il Figlio lo voglia rivelare».
 Il privilegio dei discepoli [23] E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: 
                          «Beati gli occhi che vedono ciò che voi 
                          vedete. [24] Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato 
                          vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, 
                          e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono».
 Il grande comandamento
 
 [25] Un dottore della legge si alzò per metterlo 
                          alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare 
                          la vita eterna?».
 [26] Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto 
                          nella Legge? Che cosa vi leggi?».
 [27] Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo 
                          con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con 
                          tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo 
                          tuo come te stesso».
 [28] E Gesù: «Hai risposto bene; fà 
                          questo e vivrai».
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                      | Parabola del buon Samaritano
 [29] Ma quegli, volendo giustificarsi, 
                            disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». [30] Gesù riprese:
 «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò 
                            nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi 
                            se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
 [31] Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima 
                            strada e quando lo vide passò oltre dall'altra 
                            parte.
 [32] Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide 
                            e passò oltre.
 [33] Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli 
                            accanto lo vide e n'ebbe compassione.
 [34] Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, 
                            versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo 
                            giumento, lo portò a una locanda e si prese cura 
                            di lui.
 [35] Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede 
                            all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò 
                            che spenderai in più, te lo rifonderò 
                            al mio ritorno.
 [36] Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo 
                            di colui che è incappato nei briganti?».
 [37] Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione 
                            di lui». Gesù gli disse: «Và 
                            e anche tu fà lo stesso».
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                      | [33] Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli 
                            accanto lo vide e n'ebbe compassione. [34] Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, 
                            versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo 
                            giumento, lo portò a una locanda e si prese cura 
                            di lui.
 [35] Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede 
                          all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò 
                            che spenderai in più, te lo rifonderò 
                            al mio ritorno.
 [36] Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo 
                          di colui che è incappato nei briganti?».
 [37] Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione 
                            di lui». Gesù gli disse: «Và 
                      e anche tu fà lo stesso»
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                      | Marta e Maria
 [38] Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio 
                            e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. [39] Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, 
                            sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola;
 [40] Marta invece era tutta presa dai molti servizi. 
                            Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non 
                            ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? 
                            Dille dunque che mi aiuti».
 [41] Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, 
                            tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose,
 [42] ma una sola è la cosa di cui c'è 
                            bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, 
                            che non le sarà tolta».
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                            Luca - Capitolo 11
Il Pater
 |   [1] Un giorno Gesù si trovava in un luogo a 
                          pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse:                           «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni 
                          ha insegnato ai suoi discepoli». 
 [2] Ed egli disse loro:«Quando pregate, dite:
 
 Padre, sia santificato il tuo nome,
 venga il tuo regno;
 
 [3] dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
 
 [4] e perdonaci i nostri peccati,
 perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore,
 e non ci indurre in tentazione».
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                        L'amico importuno  
   | [5] Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico 
                            e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre 
                            pani, [6] perché è giunto da me un amico da 
                            un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti;
 [7] e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, 
                    la porta è gia chiusa e i miei bambini sono a 
                            letto con me, non posso alzarmi per darteli;
 [8] vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli 
                            per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene 
                      occorrono almeno per la sua insistenza.
 Efficacia della preghiera[9] Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, 
                        cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. [10] Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, 
                        e a chi bussa sarà aperto.
 [11] Quale padre tra voi, se il figlio gli 
                        chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli 
                        chiede un pesce, gli darà al posto del pesce 
                        una serpe?
 [12] O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
 [13] Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose 
                        buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro 
                        celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo 
                      chiedono!».
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                      | Gesù e Beelzebul
 [14] Gesù stava scacciando un demonio che era 
                          muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare 
                          e le folle rimasero meravigliate. [15] Ma alcuni dissero: «E' in nome di Beelzebùl, 
                          capo dei demòni, che egli scaccia i demòni».
 [16] Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano 
                          un segno dal cielo.
 [17] Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: «Ogni 
                          regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade 
                          sull'altra.
 [18] Ora, se anche satana è diviso in se stesso, 
                          come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite 
                          che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl.
 [19] Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, 
                          i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò 
                          essi stessi saranno i vostri giudici.
 [20] Se invece io scaccio i demòni con il dito 
                          di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio.
 [21] Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia 
                          al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro.
 [22] Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, 
                          gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne 
                        distribuisce il bottino.
  
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                      | Intransigenza di Gesù
 [23] Chi non è con me, è contro di me; 
                          e chi non raccoglie con me, disperde.
 Ritorno offensivo dello spirito immondo [24] Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si 
                          aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, 
                          dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. [25] Venuto, la trova spazzata e adorna.
 [26] Allora va, prende con sé altri sette spiriti 
                          peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la 
                          condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della 
                        prima».
 
 La vera beatitudine
 
[27] Mentre diceva questo, una donna alzò la 
                          voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre 
                          che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». [28] Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che 
                          ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
 
 
 Il segno di Giona [29] Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò 
                          a dire: «Questa generazione è una generazione 
                          malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà 
                          dato nessun segno fuorchè il segno di Giona. [30] Poiché come Giona fu un segno per quelli 
                          di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo 
                          lo sarà per questa generazione.
 [31] La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme 
                          con gli uomini di questa generazione e li condannerà; 
                          perché essa venne dalle estremità della 
                          terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, 
                          ben più di Salomone c'è qui.
 [32] Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio 
                          insieme con questa generazione e la condanneranno; perché 
                          essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed 
                      ecco, ben più di Giona c'è qui.
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                      |  |  
                      | Ancora la parabola della lucerna [33] Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo 
                            nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, 
                            perché quanti entrano vedano la luce. [34] La lucerna del tuo corpo è l'occhio. Se 
                            il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è 
                            tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo 
                            corpo è nelle tenebre.
 [35] Bada dunque che la luce che è in te non 
                            sia tenebra.
 [36] Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere 
                            alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, 
                            come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore».
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                      | Contro i farisei e i dottori della legge
 [37] Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo 
                            invitò a pranzo. Egli entrò e si mise 
                            a tavola. [38] Il fariseo si meravigliò che non avesse 
                            fatto le abluzioni prima del pranzo.
 [39] Allora il Signore gli disse: «Voi farisei 
                            purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il 
                            vostro interno è pieno di rapina e di iniquità.
 [40] Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse 
                            fatto anche l'interno?
 [41] Piuttosto date in elemosina quel che c'è 
                            dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo.
 [42] Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della 
                            menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite 
                            la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava 
                            curare senza trascurare le altre.
 [43] Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti 
                            nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze.
 [44] Guai a voi perché siete come quei sepolcri 
                            che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
 [45] Uno dei dottori della legge intervenne: «Maestro, 
                            dicendo questo, offendi anche noi».
 [46] Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori 
                            della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, 
                            e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!
 [47] Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, 
                            e i vostri padri li hanno uccisi.
 [48] Così voi date testimonianza e approvazione 
                            alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi 
                            costruite loro i sepolcri.
 [49] Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò 
                            a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno;
 [50] perché sia chiesto conto a questa generazione 
                            del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio 
                            del mondo,
 [51] dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, 
                            che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, 
                            vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
 [52] Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto 
                            la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a 
                            quelli che volevano entrare l'avete impedito».
 [53] Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei 
                            cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare 
                            su molti argomenti,
 [54] tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche 
                            parola uscita dalla sua stessa bocca.
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                      | Luca - Capitolo 12
 Parlare apertamente e senza timore
 
  [1] Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che 
                          si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò 
                          a dire anzitutto ai discepoli: «Guardatevi dal 
                          lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. [2] Non c'è nulla di nascosto che non sarà 
                          svelato, né di segreto che non sarà conosciuto.
 [3] Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, 
                          sarà udito in piena luce; e ciò che avrete 
                          detto all'orecchio nelle stanze più interne, 
                          sarà annunziato sui tetti.
 [4] A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono 
                          il corpo e dopo non possono far più nulla.
 [5] Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete 
                          Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare 
                          nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui.
 [6] Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? 
                          Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti 
                          a Dio.
 [7] Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. 
                          Non temete, voi valete più di molti passeri.
 [8] Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà 
                          davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà 
                          davanti agli angeli di Dio;
 [9] ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini 
                          sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
 [10] Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo 
                          gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà 
                          lo Spirito Santo non gli sarà perdonato.
 [11] Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai 
                          magistrati e alle autorità, non preoccupatevi 
                          come discolparvi o che cosa dire;
 [12] perché lo Spirito Santo vi insegnerà 
                        in quel momento ciò che bisogna dire».
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                      | Non accumulare tesori
[13] Uno della folla gli disse: «Maestro, dì 
                            a mio fratello che divida con me l'eredità».
 [14] Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito 
                            giudice o mediatore sopra di voi?».
 [15] E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano 
                            da ogni cupidigia, perché anche se uno è 
                            nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni».
 [16] Disse poi una parabola: «La campagna di un 
                            uomo ricco aveva dato un buon raccolto.
 [17] Egli ragionava tra sé: Che farò, 
                            poiché non ho dove riporre i miei raccolti?
 [18] E disse: Farò così: demolirò 
                            i miei magazzini e ne costruirò di più 
                            grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei 
                            beni.
 
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                      | [19] Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione 
                            molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e 
                            datti alla gioia.[20] Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti 
                          sarà richiesta la tua vita. E quello che hai 
                            preparato di chi sarà?
 [21] Così è di chi accumula tesori per 
                      sé, e non arricchisce davanti a Dio».
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                      | Abbandonarsi alla Provvidenza
 
[22] Poi disse ai discepoli: «Per questo io vi 
                            dico: Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello 
                            che mangerete; né per il vostro corpo, come lo 
                            vestirete. [23] La vita vale più del cibo e il corpo più 
                            del vestito.
 [24] Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non 
                            hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. 
                            Quanto più degli uccelli voi valete!
 [25] Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere 
                            un'ora sola alla sua vita?
 [26] Se dunque non avete potere neanche per la più 
                            piccola cosa, perché vi affannate del resto?
 [27] Guardate i gigli, come crescono: non filano, non 
                            tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con 
                            tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
 [28] Se dunque Dio veste così l'erba del campo, 
                            che oggi c'è e domani si getta nel forno, quanto 
                            più voi, gente di poca fede?
 [29] Non cercate perciò che cosa mangerete e 
                            berrete, e non state con l'animo in ansia:
 [30] di tutte queste cose si preoccupa la gente del 
                            mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno.
 [31] Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose 
                            vi saranno date in aggiunta.
 [32] Non temere, piccolo gregge, perché al Padre 
                            vostro è piaciuto di darvi il suo regno.
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                      | Vendere i propri beni e fare l'elemosina
                       [33] Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; 
                          fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile 
                          nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non 
                          consuma. [34] Perché dove è il vostro tesoro, là 
                        sarà anche il vostro cuore.
 Tenersi pronti per il ritorno del padrone[35] Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le 
                          lucerne accese; [36] siate simili a coloro che aspettano il padrone 
                          quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena 
                          arriva e bussa.
 [37] Beati quei servi che il padrone al suo ritorno 
                          troverà ancora svegli; in verità vi dico, 
                          si cingerà le sue vesti, li farà mettere 
                          a tavola e passerà a servirli.
 [38] E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, 
                          li troverà così, beati loro!
 [39] Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse 
                          a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare 
                          la casa.
 [40] Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio 
                          dell'uomo verrà nell'ora che non pensate».
 [41] Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola 
                          la dici per noi o anche per tutti?».
 [42] Il Signore rispose: «Qual è dunque 
                          l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà 
                          a capo della sua servitù, per distribuire a tempo 
                          debito la razione di cibo?
 [43] Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà 
                          al suo lavoro.
 [44] In verità vi dico, lo metterà a capo 
                          di tutti i suoi averi.
 [45] Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone 
                          tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e 
                          le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi,
 [46] il padrone di quel servo arriverà nel giorno 
                          in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo 
                          punirà con rigore assegnandogli il posto fra 
                          gli infedeli.
 [47] Il servo che, conoscendo la volontà del 
                          padrone, non avrà disposto o agito secondo la 
                          sua volontà, riceverà molte percosse;
 [48] quello invece che, non conoscendola, avrà 
                          fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà 
                          poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; 
                          a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto 
                        di più.
 Gesù e la sua passione [49] Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e 
                          come vorrei che fosse gia acceso! [50] C'è un battesimo che devo ricevere; e come 
                          sono angosciato, finché non sia compiuto!
 Gesù causa di dissenso
 [51] Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla 
                          terra; No, vi dico, ma la divisione. [52] D'ora innanzi in una casa di cinque persone
 
 [53] si divideranno tre contro due e due contro tre;
 padre contro figlio e figlio contro padre,
 madre contro figlia e figlia contro madre,
 suocera contro nuora e nuora contro suocera».
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                      | Saper interpretare i segni dei tempi
 [54] Diceva ancora alle folle: «Quando vedete 
                            una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la 
                            pioggia, e così accade. [55] E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà 
                            caldo, e così accade.
 [56] Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra 
                            e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?
 [57] E perché non giudicate da voi stessi ciò 
                            che è giusto?
 [58] Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, 
                            lungo la strada procura di accordarti con lui, perché 
                            non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni 
                            all'esecutore e questi ti getti in prigione.
 [59] Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai 
                            pagato fino all'ultimo spicciolo».
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                      | Luca - Capitolo 13
Inviti provvidenziali alla penitenza[1] In quello stesso tempo si presentarono alcuni a 
                          riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato 
                          aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. [2] Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete 
                          che quei Galilei fossero più peccatori di tutti 
                          i Galilei, per aver subito tale sorte?
 [3] No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti 
                          allo stesso modo.
 [4] O quei diciotto, sopra i quali rovinò la 
                          torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero 
                          più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
 [5] No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti 
                          allo stesso modo».
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                      | Parabola del fico sterile
 [6] Disse anche questa parabola: «Un tale aveva 
                            un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, 
                            ma non ne trovò. [7] Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che 
                            vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. 
                            Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?
 [8] Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno 
                            finché io gli zappi attorno e vi metta il concime
 [9] e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; 
                            se no, lo taglierai».
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                      | Guarigione della donna curva, il 
                          giorno di sabato
 [10] Una volta stava insegnando in una sinagoga il 
                            giorno di sabato. [11] C'era là una donna che aveva da diciotto 
                            anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e 
                            non poteva drizzarsi in nessun modo.
 [12] Gesù la vide, la chiamò a sé 
                            e le disse: «Donna, sei libera dalla tua infermità»,
 [13] e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò 
                            e glorificava Dio.
 
 [14] Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché 
                            Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, 
                            rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei giorni 
                            in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi 
                            curare e non in giorno di sabato».
 [15] Il Signore replicò: «Ipocriti, non 
                            scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o 
                            l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?
 [16] E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto 
                            legata diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo 
                            legame in giorno di sabato?».
 [17] Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari 
                            si vergognavano, mentre la folla intera esultava per 
                            tutte le meraviglie da lui compiute.
 Parabola del granello di senapa [18] Diceva dunque: «A che cosa 
                          è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? [19] E' simile a un granellino di senapa, che un uomo 
                          ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto 
                          e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono 
                          posati tra i suoi rami».
 
 
 
  Parabola del lievito [20] E ancora: «A che cosa rassomiglierò 
                          il regno di Dio? [21] E' simile al lievito che una donna ha preso e nascosto 
                          in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata».
  La porta stretta, il rigetto dei Giudei infedeli 
                          e la chiamata dei pagani [22] Passava per città e villaggi, insegnando, 
                          mentre camminava verso Gerusalemme. [23] Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi 
                          quelli che si salvano?». Rispose:
 [24] «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, 
                          perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, 
                          ma non ci riusciranno.
 [25] Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà 
                          la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla 
                          porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: 
                          Non vi conosco, non so di dove siete.
 [26] Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto 
                          in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze.
 [27] Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di 
                          dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori 
                          d'iniquità!
 [28] Là ci sarà pianto e stridore di denti 
                          quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti 
                          nel regno di Dio e voi cacciati fuori.
 [29] Verranno da oriente e da occidente, da settentrione 
                          e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio.
 [30] Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno 
                          primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».
 Erode la volpe [31] In quel momento si avvicinarono alcuni farisei 
                          a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché 
                          Erode ti vuole uccidere». [32] Egli rispose: «Andate a dire a quella volpe: 
                          Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni 
                          oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito.
 [33] Però è necessario che oggi, domani 
                          e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché 
                          non è possibile che un profeta muoia fuori di 
                          Gerusalemme.
  Apostrofe a Gerusalemme  [34] Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti 
                          e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte 
                          ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina 
                          la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! [35] Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! 
                          Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al 
                          tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome 
                          del Signore!».
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                          Luca - Capitolo 14
Guarigione di un idropico in giorno di sabato
   | [1] Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei 
                          farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. [2] Davanti a lui stava un idropico.
 [3] Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, 
                          Gesù disse: «E' lecito o no curare di sabato?».
 [4] Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì 
                          e lo congedò.
 [5] Poi disse: «Chi di voi, se un asino o un bue 
                          gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori 
                          in giorno di sabato?».
 [6] E non potevano rispondere nulla a queste parole.
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                      | Sulla scelta dei posti [7] Osservando poi come gli invitati sceglievano i 
                            primi posti, disse loro una parabola: [8] «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, 
                            non metterti al primo posto, perché non ci sia 
                            un altro invitato più ragguardevole di te
 [9] e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: 
                            Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare 
                            l'ultimo posto.
 [10] Invece quando sei invitato, và a metterti 
                            all'ultimo posto, perché venendo colui che ti 
                            ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. 
                            Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.
 [11] Perché chiunque si esalta sarà umiliato, 
                            e chi si umilia sarà esaltato».
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                           Sulla scelta degli invitati 
 |  [12] Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando 
                        offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, 
                        né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, 
                        né i ricchi vicini, perché anch'essi non 
                        ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. [13] Al contrario, quando dài un banchetto, invita 
                        poveri, storpi, zoppi, ciechi;
 [14] e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. 
                        Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione 
                        dei giusti».
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                      | Sugli invitati che non accettano
 [15] Uno dei commensali, avendo udito ciò, 
                            gli disse: «Beato chi mangerà il pane nel 
                            regno di Dio!». [16] Gesù rispose: «Un uomo diede una grande 
                            cena e fece molti inviti.
 [17] All'ora della cena, mandò il suo servo a 
                            dire agli invitati: Venite, è pronto.
 [18] Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a 
                            scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo 
                            andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato.
 [19] Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi 
                            e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato.
 [20] Un altro disse: Ho preso moglie e perciò 
                            non posso venire.
 [21] Al suo ritorno il servo riferì tutto questo 
                            al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse 
                            al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della 
                            città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e 
                            zoppi.
 [22] Il servo disse: Signore, è stato fatto come 
                            hai ordinato, ma c'è ancora posto.
 [23] Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade 
                            e lungo le siepi, spingili a entrare, perché 
                            la mia casa si riempia.
 [24] Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini 
                            che erano stati invitati assaggerà la mia cena».
 
 Rinunciare a quanto si ha di caro [25] Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò 
                          e disse: [26] «Se uno viene a me e non odia suo padre, 
                          sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle 
                          e perfino la propria vita, non può essere mio 
                          discepolo.
 [27] Chi non porta la propria croce e non viene dietro 
                          di me, non può essere mio discepolo.
  Rinunciare soprattutto ai propri beni [28] Chi di voi, volendo costruire una torre, non 
                          si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi 
                          per portarla a compimento? [29] Per evitare che, se getta le fondamenta e non può 
                          finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino 
                          a deriderlo, dicendo:
 [30] Costui ha iniziato a costruire, ma non è 
                          stato capace di finire il lavoro.
 [31] Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro 
                          re, non siede prima a esaminare se può affrontare 
                          con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila?
 [32] Se no, mentre l'altro è ancora lontano, 
                          gli manda un'ambasceria per la pace.
 [33] Così chiunque di voi non rinunzia a tutti 
                          i suoi averi, non può essere mio discepolo.
  Non essere insipidi [34] Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse 
                          il sapore, con che cosa lo si salerà? [35] Non serve né per la terra né per 
                          il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi 
                          per intendere, intenda!
   Luca - Capitolo 15  Le tre parabole della misericordia [1] Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori 
                          per ascoltarlo. [2] I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui 
                          riceve i peccatori e mangia con loro».
 [3] Allora egli disse loro questa parabola:
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                      | La pecora perduta
 [4] «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde 
                            una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro 
                            a quella perduta, finché non la ritrova? [5] Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento,
 [6] va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: 
                            Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia 
                            pecora che era perduta.
 [7] Così, vi dico, ci sarà più 
                            gioia in cielo per un peccatore convertito, che per 
                            novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
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                      | La dramma perduta [8] O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, 
                          non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente 
                          finché non la ritrova? [9] E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, 
                          dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato 
                          la dramma che avevo perduta.
 [10] Così, vi dico, c'è gioia davanti 
                      agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
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                      | Il figlio perduto e il figlio fedele: 
                          "il figlio prodigo"
[11] Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. [12] Il più giovane disse al padre: Padre, dammi 
                          la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise 
                          tra loro le sostanze.
 [13] Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, 
                          raccolte le sue cose, partì per un paese lontano 
                          e là sperperò le sue sostanze vivendo 
                          da dissoluto.
 [14] Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una 
                          grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel 
                          bisogno.
 [15] Allora andò e si mise a servizio di uno 
                          degli abitanti di quella regione, che lo mandò 
                          nei campi a pascolare i porci.
 [16] Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano 
                          i porci; ma nessuno gliene dava.
 
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                      | [17] Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti 
                          salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza 
                          e io qui muoio di fame! [18] Mi leverò e andrò da mio padre e 
                          gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e 
                          contro di te;
 [19] non sono più degno di esser chiamato tuo 
                          figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.
 [20] Partì e si incamminò verso suo padre.
 Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso 
                          gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo 
                        baciò.
 [21] Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il 
                          Cielo e contro di te; non sono più degno di esser 
                          chiamato tuo figlio.
 [22] Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui 
                          il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli 
                          l'anello al dito e i calzari ai piedi.
 [23] Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo 
                          e facciamo festa,
 [24] perché questo mio figlio era morto ed è 
                          tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. 
                          E cominciarono a far festa.
 [25] Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, 
                          quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;
 [26] chiamò un servo e gli domandò che 
                          cosa fosse tutto ciò.
 [27] Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e 
                          il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché 
                          lo ha riavuto sano e salvo.
 [28] Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. 
                          Il padre allora uscì a pregarlo.
 [29] Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da 
                          tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, 
                          e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con 
                          i miei amici.
 [30] Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i 
                          tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui 
                          hai ammazzato il vitello grasso.
 [31] Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con 
                          me e tutto ciò che è mio è tuo;
 [32] ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché 
                          questo tuo fratello era morto ed è tornato in 
                      vita, era perduto ed è stato ritrovato».
 |  
                      |  |  
                      | Luca - Capitolo 16 L'amministratore fedele [1] Diceva anche ai discepoli: «C'era un uomo 
                          ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato 
                          dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. [2] Lo chiamò e gli disse: Che è questo 
                          che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, 
                          perché non puoi più essere amministratore.
 [3] L'amministratore disse tra sé: Che farò 
                          ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? 
                          Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno.
 [4] So io che cosa fare perché, quando sarò 
                          stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno 
                          che mi accolga in casa sua.
 [5] Chiamò uno per uno i debitori del padrone 
                          e disse al primo:
 [6] Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento 
                          barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti 
                          e scrivi subito cinquanta.
 [7] Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento 
                          misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e 
                          scrivi ottanta.
 
 |  |  
                      | [8] Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, 
                          perché aveva agito con scaltrezza. I figli di 
                          questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più 
                      scaltri dei figli della luce. Il buon uso del denaro [9] Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta 
                            ricchezza, perché, quand'essa verrà a 
                            mancare, vi accolgano nelle dimore eterne. [10] Chi è fedele nel poco, è fedele anche 
                            nel molto; e chi è disonesto nel poco, è 
                            disonesto anche nel molto.
 [11] Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta 
                            ricchezza, chi vi affiderà quella vera?
 [12] E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, 
                            chi vi darà la vostra?
 [13] Nessun servo può servire a due padroni: 
                            o odierà l'uno e amerà l'altro oppure 
                            si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. 
                            Non potete servire a Dio e a mammona».
 Contro i farisei, amici del denaro [14] I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano 
                          tutte queste cose e si beffavano di lui. [15] Egli disse: «Voi vi ritenete giusti davanti 
                          agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò 
                          che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile 
                          davanti a Dio.
 All'assalto del regno
 [16] La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora 
                          in poi viene annunziato il regno di Dio e ognuno si 
                          sforza per entrarvi.  Perennità della Legge [17] E' più facile che abbiano fine il cielo 
                          e la terra, anziché cada un solo trattino della 
                          Legge.  Indissolubilità del matrimonio [18] Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa 
                          un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata 
                      dal marito, commette adulterio. |  
                      | 
                           Il ricco cattivo e il povero Lazzaro
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[19] C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di 
                            bisso e tutti i giorni banchettava lautamente.
 [20] Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua 
                            porta, coperto di piaghe,
 [21] bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla 
                            mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le 
                            sue piaghe.
 [22] Un giorno il povero morì e fu portato dagli 
                            angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco 
                            e fu sepolto.
 
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                      | [23] Stando nell'inferno tra i tormenti, levò 
                        gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto 
                        a lui. [24] Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà 
                        di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta 
                        del dito e bagnarmi la lingua, perché questa 
                        fiamma mi tortura.
 [25] Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto 
                        i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi 
                        mali; ora invece lui è consolato e tu sei in 
                        mezzo ai tormenti.
 [26] Per di più, tra noi e voi è stabilito 
                        un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare 
                        da voi non possono, né di costì si può 
                        attraversare fino a noi.
 
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                      |  | [27] E quegli replicò: Allora, padre, ti prego 
                        di mandarlo a casa di mio padre, [28] perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, 
                        perché non vengano anch'essi in questo luogo 
                        di tormento.
 [29] Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; 
                        ascoltino loro.
 [30] E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti 
                        andrà da loro, si ravvederanno.
 [31] Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e 
                        i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno 
                        persuasi».
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                      | Luca - Capitolo 17
Lo scandalo [1] Disse ancora ai suoi discepoli: «E' inevitabile 
                          che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. [2] E' meglio per lui che gli sia messa al collo una 
                          pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto 
                          che scandalizzare uno di questi piccoli.
 [3] State attenti a voi stessi!
  Correzione fraterna Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, 
                          perdonagli. [4] E se pecca sette volte al giorno contro di te e 
                          sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai».
 Potenza della fede
 [5] Gli apostoli dissero al Signore: [6] «Aumenta la nostra fede!». Il Signore 
                          rispose: «Se aveste fede quanto un granellino 
                          di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato 
                          e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.
 Servire con umiltà
 [7] Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare 
                          il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: 
                          Vieni subito e mettiti a tavola? [8] Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, 
                          rimboccati la veste e servimi, finché io abbia 
                          mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu?
 [9] Si riterrà obbligato verso il suo servo, 
                          perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
 [10] Così anche voi, quando avrete fatto tutto 
                          quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi 
                          inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».
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                      | I dieci lebbrosi

 | [11] Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù 
                            attraversò la Samaria e la Galilea.
 [12] Entrando in un villaggio, gli vennero incontro 
                            dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza,
 [13] alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, 
                            abbi pietà di noi!».
 [14] Appena li vide, Gesù disse: «Andate 
                            a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, 
                            furono sanati.
 [15] Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro 
                            lodando Dio a gran voce;
 [16] e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. 
                            Era un Samaritano.
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                      | [17] Ma Gesù osservò: «Non sono 
                            stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? [18] Non si è trovato chi tornasse a render gloria 
                            a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli 
                            disse:
 [19] «Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!».
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                      | La venuta del regno di Dio
 [20] Interrogato dai farisei: «Quando verrà 
                            il regno di Dio?», rispose: [21] «Il regno di Dio non viene in modo da attirare 
                            l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: 
                            eccolo là. Perché il regno di Dio è 
                            in mezzo a voi!».
 Il giorno del Figlio dell'uomo [22] Disse ancora ai discepoli: «Verrà 
                          un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei 
                          giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. [23] Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non 
                          andateci, non seguiteli.
 [24] Perché come il lampo, guizzando, brilla 
                          da un capo all'altro del cielo, così sarà 
                          il Figlio dell'uomo nel suo giorno.
 [25] Ma prima è necessario che egli soffra molto 
                          e venga ripudiato da questa generazione.
 [26] Come avvenne al tempo di Noè, così 
                          sarà nei giorni del Figlio dell'uomo:
 [27] mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, 
                          fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca 
                          e venne il diluvio e li fece perire tutti.
 [28] Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, 
                          bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano;
 [29] ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma 
                          piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti.
 [30] Così sarà nel giorno in cui il Figlio 
                          dell'uomo si rivelerà.
 [31] In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, 
                          se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; 
                          così chi si troverà nel campo, non torni 
                          indietro.
 [32] Ricordatevi della moglie di Lot.
 [33] Chi cercherà di salvare la propria vita 
                          la perderà, chi invece la perde la salverà.
 [34] Vi dico: in quella notte due si troveranno in un 
                          letto: l'uno verrà preso e l'altro lasciato;
 [35] due donne staranno a macinare nello stesso luogo: 
                          l'una verrà presa e l'altra lasciata».
 [36] .
 [37] Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». 
                          Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, 
                          là si raduneranno anche gli avvoltoi».
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                      | Luca - Capitolo 18
Il giudice iniquo e la vedova importuna [1] Disse loro una parabola sulla necessità 
                          di pregare sempre, senza stancarsi: [2] «C'era in una città un giudice, che 
                          non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno.
 [3] In quella città c'era anche una vedova, che 
                          andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il 
                          mio avversavversario.
 [4] Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse 
                          tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto 
                          di nessuno,
 [5] poiché questa vedova è così 
                          molesta le farò giustizia, perché non 
                          venga continuamente a importunarmi».
 
 |  |  
                      | [6] E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò 
                          che dice il giudice disonesto. [7] E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che 
                          gridano giorno e notte verso di lui, e li farà 
                          a lungo aspettare?
 [8] Vi dico che farà loro giustizia prontamente. 
                          Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà 
                      la fede sulla terra?».
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                      | Il fariseo e il pubblicano
 [9] Disse ancora questa parabola per 
                            alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano 
                            gli altri: [10] «Due uomini salirono al tempio a pregare: 
                            uno era fariseo e l'altro pubblicano.
 [11] Il fariseo, stando in piedi, pregava così 
                            tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come 
                            gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, 
                            e neppure come questo pubblicano.
 [12] Digiuno due volte la settimana e pago le decime 
                            di quanto possiedo.
 [13] Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non 
                            osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva 
                            il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore.
 
 |  |  
                      | [14] Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, 
                            a differenza dell'altro, perché chi si esalta 
                      sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato. |  
                    
                      | Gesù e i bambini [15] Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, 
                            ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano.[16] 
                            Allora Gesù li fece venireavanti e disse: «Lasciate 
                            che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché 
                            a chi è come loro appartiene il regno di Dio.
 [17] In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di 
                      Dio come un bambino, non vi entrerà».
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                      | Il notabile ricco
 [18] Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, 
                            che devo fare per ottenere la vita eterna?». [19] Gesù gli rispose: «Perché mi dici 
                            buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio.
 [20] Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, 
                            non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora 
                            tuo padre e tua madre».
 [21] Costui disse: «Tutto questo l'ho osservato fin 
                            dalla mia giovinezza».
 [22] Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa 
                            ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo 
                            ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi».
 [23] Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, 
                            perché era molto ricco.
 |  |  
                      |  |  |  
                      | Il pericolo delle ricchezze[24] Quando Gesù lo vide, disse: «Quant'è 
                          difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel 
                          regno di Dio. [25] E' più facile per un cammello passare per la cruna 
                          di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio!».
 [26] Quelli che ascoltavano dissero: «Allora chi potrà 
                          essere salvato?».
 [27] Rispose: «Ciò che è impossibile agli 
                          uomini, è possibile a Dio».
 
 
 Ricompensa promessa alla rinuncia [28] Pietro allora disse: «Noi abbiamo lasciato tutte 
                          le nostre cose e ti abbiamo seguito». [29] Ed egli rispose: «In verità vi dico, non 
                          c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli 
                          o genitori o figli per il regno di Dio,
 [30] che non riceva molto di più nel tempo presente 
                          e la vita eterna nel tempo che verrà».
 Terzo annunzio della passione
 [31] Poi prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, 
                          noi andiamo a Gerusalemme, e tutto ciò che fu scritto 
                          dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compirà. [32] Sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, 
                          coperto di sputi
 [33] e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo 
                          giorno risorgerà».
 [34] Ma non compresero nulla di tutto questo; quel parlare 
                          restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli 
                          aveva detto.
 |  
                      | Il cieco di Gerico
 [35] Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto 
                            a mendicare lungo la strada. [36] Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse.
 [37] Gli risposero: «Passa Gesù il Nazareno!».
 [38] Allora incominciò a gridare: «Gesù, 
                            figlio di Davide, abbi pietà di me!».
 [39] Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché 
                            tacesse; ma lui continuava ancora più forte: «Figlio 
                            di Davide, abbi pietà di me!».
 [40] Gesù allora si fermò e ordinò che 
                            glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò:
 [41] «Che vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: 
                            «Signore, che io riabbia la vista».
 
 |  |  
                      | [42] E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! 
                            La tua fede ti ha salvato». [43] Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo 
                            lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, 
                      diede lode a Dio.
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