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								| VANGELO DI GIOVANNI (II)
  
                  
                    | Giovanni - Capitolo 11 Risurrezione di Lazzaro
  [1] Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, 
                        il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. [2] Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato 
                        il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; 
                        suo fratello Lazzaro era malato.
 [3] Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, 
                        ecco, il tuo amico è malato».
 [4] All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia 
                        non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché 
                        per essa il Figlio di Dio venga glorificato».
 [5] Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e 
                        a Lazzaro.
 [6] Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne 
                        due giorni nel luogo dove si trovava.
 [7] Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».
 [8] I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa 
                        i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?».
 [9] Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore 
                        del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché 
                        vede la luce di questo mondo;
 [10] ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché 
                        gli manca la luce».
 [11] Così parlò e poi soggiunse loro: «Il 
                        nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a 
                        svegliarlo».
 [12] Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è 
                        addormentato, guarirà».
 [13] Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono 
                        che si riferisse al riposo del sonno.
 [14] Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro 
                        è morto
 [15] e io sono contento per voi di non essere stato là, 
                        perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!».
 [16] Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: 
                        «Andiamo anche noi a morire con lui!».
 [17] Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era 
                        già da quattro giorni nel sepolcro.
 [18] Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia
 [19] e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle 
                        per il loro fratello.
 [20] Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli 
                        andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
 [21] Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi 
                        stato qui, mio fratello non sarebbe morto!
 [22] Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli 
                        te la concederà».
 [23] Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà».
 [24] Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo 
                        giorno».
 [25] Gesù le disse: «Io sono la risurrezione 
                        e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;
 [26] chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. 
                        Credi tu questo?».
 [27] Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che 
                        tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».
 [28] Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto 
                        Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui 
                        e ti chiama».
 [29] Quella, udito ciò, si alzò in fretta e 
                        andò da lui.
 [30] Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava 
                        ancora là dove Marta gli era andata incontro.
 [31] Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, 
                        quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono 
                        pensando: «Va al sepolcro per piangere là».
 [32] Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo 
                        si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se 
                        tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».
 [33] Gesù allora quando la vide piangere e piangere 
                        anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, 
                        si turbò e disse:
 [34] «Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, 
                        vieni a vedere!».
 [35] Gesù scoppiò in pianto.
 [36] Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!».
 [37] Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto 
                        gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi 
                        non morisse?».
 [38] Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si 
                        recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta 
                        una pietra.
 [39] Disse Gesù: «Togliete la pietra!». 
                        Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, gia 
                        manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni».
 [40] Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se 
                        credi, vedrai la gloria di Dio?».
 [41] Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò 
                        gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato.
 [42] Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per 
                        la gente che mi sta attorno, perché credano che tu 
                        mi hai mandato».
 [43] E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, 
                        vieni fuori!».
 [44] Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in 
                        bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse 
                        loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare».
 I capi Giudei decidono la morte di Gesù [45] Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista 
                        di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui. [46] Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto.
 [47] Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio 
                        e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni.
 [48] Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in 
                        lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo 
                        e la nostra nazione».
 [49] Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote 
                        in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla
 [50] e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo 
                        per il popolo e non perisca la nazione intera».
 [51] Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo 
                        sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire 
                        per la nazione
 [52] e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme 
                        i figli di Dio che erano dispersi.
 [53] Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
 [54] Gesù pertanto non si faceva più vedere 
                        in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là 
                        nella regione vicina al deserto, in una città chiamata 
                      Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli.
 
 
 6. LA FINE DEL MINISTERO PUBBLICO E I PRELIMINARI DELL'ULTIMA PASQUAL'avvicinarsi della Pasqua
 [55] Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione 
                        andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. [56] Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano 
                        tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli 
                        alla festa?».
 [57] Intanto i sommi sacerdoti e i farisei avevano dato ordine 
                        che chiunque sapesse dove si trovava lo denunziasse, perché 
                      essi potessero prenderlo.
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                    | Giovanni - Capitolo 12 L'unzione di Betania

 | 1] Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò 
                      a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli 
                      aveva risuscitato dai morti. [2] E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro 
                      era uno dei commensali.
 [3] Maria allora, presa una libbra di olio profumato 
                      di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù 
                      e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa 
                      si riempì del profumo dell'unguento.
 [4] Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, 
                      che doveva poi tradirlo, disse:
 [5] «Perché quest'olio profumato non si 
                      è venduto per trecento denari per poi darli ai 
                      poveri?».
 [6] Questo egli disse non perché gl'importasse 
                      dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva 
                      la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
 [7] Gesù allora disse: «Lasciala fare, 
                      perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
 [8] I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non 
                      sempre avete me».
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                    | [9] Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che 
                      Gesù si trovava là, e accorse non solo 
                      per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli 
                      aveva risuscitato dai morti. [10] I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere 
                      anche Lazzaro,
 [11] perché molti Giudei se ne andavano a causa 
                      di lui e credevano in Gesù.
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                    |  |  
                    | Ingresso messianico di Gesù a 
                      Gerusalemme[12] Il giorno seguente, la gran folla che era venuta 
                            per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, [13] prese dei rami di palme e uscì incontro 
                            a lui gridando:
 Osanna!
 Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
 il re d'Israele!
 [14] Gesù, trovato un asinello, vi montò 
                            sopra, come sta scritto:
 [15] Non temere, figlia di Sion!
 Ecco, il tuo re viene,
 seduto sopra un puledro d'asina.
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                    |  | [16] Sul momento i suoi discepoli non compresero queste 
                      cose; ma quando Gesù fu glorificato, si ricordarono 
                      che questo era stato scritto di lui e questo gli avevano 
                      fatto.
 [17] Intanto la gente che era stata con lui quando chiamò 
                      Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai 
                      morti, gli rendeva testimonianza.
 [18] Anche per questo la folla gli andò incontro, 
                      perché aveva udito che aveva compiuto quel segno.
 [19] I farisei allora dissero tra di loro: «Vedete 
                      che non concludete nulla? Ecco che il mondo gli è 
                      andato dietro!».
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                    | Gesù annunzia la sua glorificazione attraverso 
                        la morte

 [20] Tra quelli che erano saliti per il culto durante 
                        la festa, c'erano anche alcuni Greci. [21] Questi si 
                        avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di 
                        Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere 
                        Gesù». [22] Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea 
                        e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
 [23] Gesù rispose: «E' giunta l'ora che 
                        sia glorificato il Figlio dell'uomo.
 [24] In verità, in verità vi dico: se 
                        il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane 
                        solo; se invece muore, produce molto frutto.
 [25] Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua 
                        vita in questo mondo la conserverà per la vita 
                        eterna.
 [26] Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, 
                        là sarà anche il mio servo. Se uno mi 
                        serve, il Padre lo onorerà.
 [27] Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? 
                        Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto 
                        a quest'ora!
 [28] Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora 
                        una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo 
                        lo glorificherò!».
 [29] La folla che era presente e aveva udito diceva 
                        che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo 
                        gli ha parlato».
 [30] Rispose Gesù: «Questa voce non è 
                        venuta per me, ma per voi.
 [31] Ora è il giudizio di questo mondo; ora il 
                        principe di questo mondo sarà gettato fuori.
 [32] Io, quando sarò elevato da terra, attirerò 
                        tutti a me».
 [33] Questo diceva per indicare di qual morte doveva 
                        morire.
 [34] Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo 
                        appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; 
                        come dunque tu dici che il Figlio dell'uomo deve essere 
                        elevato? Chi è questo Figlio dell'uomo?».
 [35] Gesù allora disse loro: «Ancora per 
                        poco tempo la luce è con voi. Camminate mentre 
                        avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre; 
                        chi cammina nelle tenebre non sa dove va.
 [36] Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare 
                        figli della luce».
 Gesù disse queste cose, poi se ne andò 
                      e si nascose da loro.
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                    | 
                      Conclusione: l'incredulità dei giudei
 | [37] Sebbene avesse compiuto tanti segni davanti a loro, 
                          non credevano in lui; [38] perché si adempisse la parola detta dal profeta 
                          Isaia:
 Signore, chi ha creduto alla nostra parola?
 E il braccio del Signore a chi è stato rivelato?
 [39] E non potevano credere, per il fatto che Isaia aveva 
                          detto ancora:
 [40] Ha reso ciechi i loro occhi
 e ha indurito il loro cuore,
 perché non vedano con gli occhi
 e non comprendano con il cuore, e si convertano
 e io li guarisca!
 [41] Questo disse Isaia quando vide la sua gloria e parlò 
                          di lui.
 [42] Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, 
                          ma non lo riconoscevano apertamente a causa dei farisei, per 
                          non essere espulsi dalla sinagoga;
 [43] amavano infatti la gloria degli uomini più della 
                          gloria di Dio.
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                    | [44]Gesù          allora gridò a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in          colui che mi ha mandato; [45]chi vede me, vede colui che mi ha          mandato.[46]Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque          crede in me non rimanga nelle tenebre. [47]Se qualcuno ascolta le          mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto          per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
 [48]Chi mi          respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che          ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno.
 [49]Perché io          non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha          ordinato che cosa devo dire e annunziare.
 [50]E io so che il suo          comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il          Padre le ha dette a me».
 Giovanni - Capitolo 13L'ORA          DI GESU': LA          PASQUA DELL'AGNELLO DI DIO1. L'ULTIMA CENA DI GESU' CON I SUOI DISCEPOLI
La Lavanda dei piedi
 [1]Prima          della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di          passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel          mondo, li amò sino alla fine.[2]Mentre cenavano, quando gia il          diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di          tradirlo,
 [3]Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto          nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, [4]si alzò          da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno          alla vita.
 [5]Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a          lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si          era cinto.
 [6]Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore,          tu lavi i piedi a me?».
 [7]Rispose Gesù: «Quello che io          faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo».
 [8]Gli disse          Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se          non ti laverò, non avrai parte con me».
 [9]Gli disse Simon          Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!».
 [10]Soggiunse          Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi          ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti».
 [11]Sapeva          infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».
 [12]Quando          dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e          disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto?
 [13]Voi mi chiamate          Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono.
 [14]Se dunque io,          il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete          lavarvi i piedi gli uni gli altri.
 [15]Vi ho dato infatti          l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.
 [16]In          verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo          padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato.
 [17]Sapendo          queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.
 [18]Non          parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve          adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato          contro di me il suo calcagno.
 [19]Ve lo dico fin d'ora, prima          che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono.
 [20]In          verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò,          accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
 Annunzio del tradimento di Giuda[21]Dette          queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità,          in verità vi dico: uno di voi mi tradirà».[22]I discepoli si          guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse.
 [23]Ora          uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco          di Gesù.
 [24]Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì,          chi è colui a cui si riferisce?».
 [25]Ed egli reclinandosi così          sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?».
 [26]Rispose          allora Gesù: «E' colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò».          E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di          Simone.
 [27]E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui.          Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto».
 [28]Nessuno          dei commensali capì perché gli aveva detto questo;
 [29]alcuni          infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto:          «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare          qualche cosa ai poveri.
 [30]Preso il boccone, egli subito uscì.          Ed era notte.
 
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                        L'addio
 | [31] Quand'egli fu uscito, Gesù disse: «Ora 
                      il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche 
                      Dio è stato glorificato in lui. [32] Se Dio è stato glorificato in lui, anche 
                      Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà 
                      subito.
 [33] Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi 
                      cercherete, ma come ho gia detto ai Giudei, lo dico 
                      ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire.
 [34] Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli 
                      uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi 
                      anche voi gli uni gli altri.
 [35] Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, 
                      se avrete amore gli uni per gli altri».
 [36] Simon Pietro gli dice: «Signore, dove vai?». 
                      Gli rispose Gesù: «Dove io vado per ora 
                      tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi».
 [37] Pietro disse: «Signore, perché non 
                      posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!».
 [38] Rispose Gesù: «Darai la tua vita per 
                      me? In verità, in verità ti dico: non 
                      canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato 
                      tre volte».
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                    |  Giovanni - Capitolo 14  [1] «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate 
                        fede in Dio e abbiate fede anche in me. [2] Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se 
                        no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto;
 [3] quando sarò andato e vi avrò preparato 
                        un posto, ritornerò e vi prenderò con 
                        me, perché siate anche voi dove sono io.
 [4] E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
 [5] Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo 
                        dove vai e come possiamo conoscere la via?».
 [6] Gli disse Gesù: «Io sono la via, la 
                        verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non 
                        per mezzo di me.
 [7] Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin 
                        da ora lo conoscete e lo avete veduto».
 [8] Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre 
                        e ci basta».
 [9] Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono 
                        con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha 
                        visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci 
                        il Padre?
 [10] Non credi che io sono nel Padre e il Padre è 
                        in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; 
                        ma il Padre che è con me compie le sue opere.
 [11] Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è 
                        in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
 [12] In verità, in verità vi dico: anche 
                        chi crede in me, compirà le opere che io compio 
                        e ne farà di più grandi, perché 
                        io vado al Padre.
 [13] Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, 
                        perché il Padre sia glorificato nel Figlio.
 [14] Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io 
                        la farò.
 [15] Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.
 [16] Io pregherò il Padre ed egli vi darà 
                        un altro Consolatore perché rimanga con voi per 
                        sempre,
 [17] lo Spirito di verità che il mondo non può 
                        ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. 
                        Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di 
                        voi e sarà in voi.
 [18] Non vi lascerò orfani, ritornerò 
                        da voi.
 [19] Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; 
                        voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete.
 [20] In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre 
                        e voi in me e io in voi.
 [21] Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, 
                        questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre 
                        mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò 
                        a lui»
 [22] Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, 
                        come è accaduto che devi manifestarti a noi e 
                        non al mondo?».
 [23] Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, 
                        osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà 
                        e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
 [24] Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola 
                        che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che 
                        mi ha mandato.
 [25] Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
 [26] Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre 
                        manderà nel mio nome, egli v'insegnerà 
                        ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che 
                        io vi ho detto.
 [27] Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come 
                        la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato 
                        il vostro cuore e non abbia timore.
 [28] Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò 
                        a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal 
                        Padre, perché il Padre è più grande 
                        di me.
 [29] Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché 
                        quando avverrà, voi crediate.
 [30] Non parlerò più a lungo con voi, 
                        perché viene il principe del mondo; egli non 
                        ha nessun potere su di me,
 [31] ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre 
                        e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, 
                        andiamo via di qui».
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                    | Giovanni - Capitolo 15 La vera vite[1] «Io sono la vera vite e il Padre mio è il 
                        vignaiolo.
 [2] Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni 
                        tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più 
                        frutto.
 [3] Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato.
 [4] Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può 
                        far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così 
                        anche voi se non rimanete in me.
 [5] Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in 
                        lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete 
                        far nulla.
 
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                    | [6] Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio 
                      e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo 
                      bruciano. [7] Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete 
                      quel che volete e vi sarà dato.
 [8] In questo è glorificato il Padre mio: che portiate 
                      molto frutto e diventiate miei discepoli.
 [9] Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato 
                      voi. Rimanete nel mio amore.
 [10] Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio 
                      amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e 
                      rimango nel suo amore.
 [11] Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in 
                      voi e la vostra gioia sia piena.
 [12] Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli 
                      uni gli altri, come io vi ho amati.
 [13] Nessuno ha un amore più grande di questo: dare 
                      la vita per i propri amici.
 [14] Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi 
                      comando.
 [15] Non vi chiamo più servi, perché il servo 
                      non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, 
                      perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho 
                      fatto conoscere a voi.
 [16] Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho 
                      costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro 
                      frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete 
                      al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
 [17] Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.
 I discepoli e il mondo [18] Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato 
                        me. [19] Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che 
                        è suo; poiché invece non siete del mondo, ma 
                        io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia.
 [20] Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non 
                        è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato 
                        me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, 
                        osserveranno anche la vostra.
 [21] Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché 
                        non conoscono colui che mi ha mandato.
 [22] Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero 
                        alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato.
 [23] Chi odia me, odia anche il Padre mio.
 [24] Se non avessi fatto in mezzo a loro opere che nessun 
                        altro mai ha fatto, non avrebbero alcun peccato; ora invece 
                        hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio.
 [25] Questo perché si adempisse la parola scritta nella 
                        loro Legge: Mi hanno odiato senza ragione.
 
 [26] Quando verrà il Consolatore che io vi manderò 
                        dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, 
                        egli mi renderà testimonianza;
 [27] e anche voi mi renderete testimonianza, perché 
                        siete stati con me fin dal principio.
 Giovanni - Capitolo 16  [1] Vi ho detto queste cose perché non abbiate a 
                        scandalizzarvi. [2] Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora 
                        in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere 
                        culto a Dio.
 [3] E faranno ciò, perché non hanno conosciuto 
                        né il Padre né me.
 [4] Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà 
                        la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato.
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                    | La venuta del Paraclito Non ve le ho detto dal principio, perché 
                          ero con voi. [5] Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno 
                          di voi mi domanda: Dove vai?
 [6] Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza 
                          ha riempito il vostro cuore.
 [7] Ora io vi dico la verità: è bene per voi 
                          che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà 
                          a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, 
                          ve lo manderò.
 
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                    | [8] E quando sarà venuto, egli convincerà il 
                      mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. [9] Quanto al peccato, perché non credono in me;
 [10] quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e 
                      non mi vedrete più;
 [11] quanto al giudizio, perché il principe di questo 
                      mondo è stato giudicato.
 [12] Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non 
                      siete capaci di portarne il peso.
 [13] Quando però verrà lo Spirito di verità, 
                      egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché 
                      non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò 
                      che avrà udito e vi annunzierà le cose future.
 [14] Egli mi glorificherà, perché prenderà 
                      del mio e ve l'annunzierà.
 [15] Tutto quello che il Padre possiede è mio; per 
                      questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà.
 L'annunzio di un pronto ritorno [16] Ancora un poco e non mi vedrete; un pò ancora 
                        e mi vedrete». [17] Dissero allora alcuni dei suoi discepoli tra loro: «Che 
                        cos'è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi vedrete, 
                        e un pò ancora e mi vedrete, e questo: Perché 
                        vado al Padre?».
 [18] Dicevano perciò: «Che cos'è mai questo 
                        "un poco" di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
 [19] Gesù capì che volevano interrogarlo e disse 
                        loro: «Andate indagando tra voi perché ho detto: 
                        Ancora un poco e non mi vedrete e un pò ancora e mi 
                        vedrete?
 [20] In verità, in verità vi dico: voi piangerete 
                        e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi 
                        sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà 
                        in gioia.
 [21] La donna, quando partorisce, è afflitta, perché 
                        è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il 
                        bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la 
                        gioia che è venuto al mondo un uomo.
 [22] Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma 
                        vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà 
                        e
 [23] nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In 
                        quel giorno non mi domanderete più nulla.
 In verità, in verità vi dico: Se chiederete 
                        qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
 [24] Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete 
                        e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
 [25] Queste cose vi ho dette in similitudini; ma verrà 
                        l'ora in cui non vi parlerò più in similitudini, 
                        ma apertamente vi parlerò del Padre.
 [26] In quel giorno chiederete nel mio nome e io non vi dico 
                        che pregherò il Padre per voi:
 [27] il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato, 
                        e avete creduto che io sono venuto da Dio.
 [28] Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio 
                        di nuovo il mondo, e vado al Padre».
 [29] Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, adesso parli 
                        chiaramente e non fai più uso di similitudini.
 [30] Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno 
                        t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
 [31] Rispose loro Gesù: «Adesso credete?
 [32] Ecco, verrà l'ora, anzi è gia venuta, in 
                        cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete 
                        solo; ma io non sono solo, perché il Padre è 
                        con me.
 [33] Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in 
                        me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; 
                        io ho vinto il mondo!».
 
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                    | 
                        Giovanni - Capitolo 17
La preghiera di Gesù
 | [1] Così parlò Gesù. Quindi, alzati 
                      gli occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta 
                      l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio 
                      glorifichi te. [2] Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni 
                      essere umano, perché egli dia la vita eterna 
                      a tutti coloro che gli hai dato.
 [3] Questa è la vita eterna: che conoscano te, 
                      l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù 
                      Cristo.
 [4] Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera 
                      che mi hai dato da fare.
 [5] E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella 
                      gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.
 [6] Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi 
                      hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed 
                      essi hanno osservato la tua parola.
 
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                    | [7] Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato 
                      vengono da te, [8] perché le parole che hai dato a me io le 
                      ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente 
                      che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai 
                      mandato.
 [9] Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per 
                      coloro che mi hai dato, perché sono tuoi.
 [10] Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue 
                        sono mie, e io sono glorificato in loro.
 [11] Io non sono più nel mondo; essi invece sono 
                        nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci 
                        nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano 
                        una cosa sola, come noi.
 [12] Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome 
                        coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di 
                        loro è andato perduto, tranne il figlio della 
                        perdizione, perché si adempisse la Scrittura.
 [13] Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre 
                        sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi 
                        la pienezza della mia gioia.
 [14] Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha 
                        odiati perché essi non sono del mondo, come io 
                        non sono del mondo.
 [15] Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li 
                        custodisca dal maligno.
 [16] Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
 [17] Consacrali nella verità. La tua parola è 
                        verità.
 [18] Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho 
                        mandati nel mondo;
 [19] per loro io consacro me stesso, perché siano 
                        anch'essi consacrati nella verità.
 [20] Non prego solo per questi, ma anche per quelli 
                        che per la loro parola crederanno in me;
 [21] perché tutti siano una sola cosa. Come tu, 
                        Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi 
                        una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi 
                        hai mandato.
 [22] E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data 
                        a loro, perché siano come noi una cosa sola.
 [23] Io in loro e tu in me, perché siano perfetti 
                        nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato 
                        e li hai amati come hai amato me.
 [24] Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato 
                        siano con me dove sono io, perché contemplino 
                        la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché 
                        tu mi hai amato prima della creazione del mondo.
 [25] Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma 
                        io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato.
 [26] E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò 
                        conoscere, perché l'amore con il quale mi hai 
                        amato sia in essi e io in loro».
 Giovanni - Capitolo 18 2. LA PASSIONEL'arresto di Gesù
[1] Detto questo, Gesù uscì con i suoi 
                        discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, 
                        dove c'era un giardino nel quale entrò con i 
                        suoi discepoli. [2] Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, 
                        perché Gesù vi si ritirava spesso con 
                        i suoi discepoli.
 [3] Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati 
                        e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, 
                        si recò là con lanterne, torce e armi.
 [4] Gesù allora, conoscendo tutto quello che 
                        gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: «Chi 
                        cercate?».
 [5] Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». 
                        Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era 
                        là con loro anche Giuda, il traditore.
 [6] Appena disse «Sono io», indietreggiarono 
                        e caddero a terra.
 [7] Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». 
                        Risposero: «Gesù, il Nazareno».
 [8] Gesù replicò: «Vi ho detto che 
                        sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se 
                        ne vadano».
 [9] Perché s'adempisse la parola che egli aveva 
                        detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi 
                        hai dato».
 [10] Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse 
                        fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e 
                        gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava 
                        Malco.
 [11] Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti 
                        la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice 
                        che il Padre mi ha dato?».
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                    | Gesù davanti ad Anna e a Caifa. Rinnegamenti 
                        di Pietro
 
 
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                    | [12] Allora il distaccamento con il comandante e le 
                          guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono [13] e lo condussero prima da Anna: egli era infatti 
                          suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno.
 [14] Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: 
                          «E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo».
 [15] Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme 
                        con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto 
                        dal sommo sacerdote e perciò entrò con 
                        Gesù nel cortile del sommo sacerdote;
 [16] Pietro invece si fermò fuori, vicino alla 
                        porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, 
                        tornò fuori, parlò alla portinaia e fece 
                        entrare anche Pietro.
 [17] E la giovane portinaia disse a Pietro: «Forse 
                        anche tu sei dei discepoli di quest'uomo?». Egli 
                        rispose: «Non lo sono».
 [18] Intanto i servi e le guardie avevano acceso un 
                        fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; 
                        anche Pietro stava con loro e si scaldava.
 [19] Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù 
                        riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina.
 [20] Gesù gli rispose: «Io ho parlato al 
                        mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga 
                        e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non 
                        ho mai detto nulla di nascosto.
 [21] Perché interroghi me? Interroga quelli che 
                        hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi 
                        sanno che cosa ho detto».
 
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                    |  |  
                    | [22] Aveva appena detto questo, che una delle guardie 
                        presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: 
                        «Così rispondi al sommo sacerdote?». [23] Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, 
                        dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, 
                        perché mi percuoti?».
 [24] Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo 
                      sacerdote.[25] Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. 
                        Gli dissero: «Non sei anche tu dei suoi discepoli?». 
                        Egli lo negò e disse: «Non lo sono».
 [26] Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di 
                        quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: 
                        «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?».
 [27] Pietro negò di nuovo, e subito un gallo 
                      cantò.
 |  
                    |  |  
                    | Gesù davanti a Pilato
 
 
 
 | [28] Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa 
                        nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare 
                        nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la 
                        Pasqua. [29] Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: 
                        «Che accusa portate contro quest'uomo?».
 [30] Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, 
                        non te l'avremmo consegnato».
 [31] Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi 
                        e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli risposero 
                        i Giudei: «A noi non è consentito mettere 
                        a morte nessuno».
 [32] Così si adempivano le parole che Gesù 
                        aveva detto indicando di quale morte doveva morire.
 [33] Pilato allora rientrò nel pretorio, fece 
                        chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re 
                        dei Giudei?».
 [34] Gesù rispose: «Dici questo da te oppure 
                        altri te l'hanno detto sul mio conto?».
 [35] Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La 
                        tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a 
                        me; che cosa hai fatto?».
 [36] Rispose Gesù: «Il mio regno non è 
                      di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, 
                      i miei servitori avrebbero combattuto perché 
                      non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non 
                      è di quaggiù».
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                    | [37] Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». 
                        Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. 
                        Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel 
                        mondo: per rendere testimonianza alla verità. 
                        Chiunque è dalla verità, ascolta la mia 
                        voce». [38] Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?». 
                        E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e 
                        disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa.
 [39] Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno 
                        per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re 
                        dei Giudei?».
 [40] Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, 
                      ma Barabba!». Barabba era un brigante.
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                    | 
                        Giovanni - Capitolo 19   
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 [1] Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece 
                        flagellare. [2] E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela 
                        posero sul capo e gli misero addosso un mantello di 
                        porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano:
 [3] «Salve, re dei Giudei!». E gli davano 
                        schiaffi.
 [4] Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: 
                        «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate 
                        che non trovo in lui nessuna colpa».
 [5] Allora Gesù uscì, portando la corona 
                        di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: 
                        «Ecco l'uomo!».
 [6] Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: 
                        «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse loro 
                        Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non 
                        trovo in lui nessuna colpa».
 [7] Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge 
                        e secondo questa legge deve morire, perché si 
                        è fatto Figlio di Dio».
 [8] All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più 
                        paura
 [9] ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: 
                        «Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede 
                        risposta.
 [10] Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non 
                        sai che ho il potere di metterti in libertà e 
                        il potere di metterti in croce?».
 [11] Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun 
                        potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. 
                        Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una 
                      colpa più grande».
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                    | La condanna a morte
 [12] Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; 
                          ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non 
                          sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette 
                          contro Cesare». [13] Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori 
                          Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato 
                          Litòstroto, in ebraico Gabbatà.
 [14] Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. 
                          Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».
 [15] Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». 
                          Disse loro Pilato: «Metterò in croce il 
                          vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non 
                          abbiamo altro re all'infuori di Cesare».
 [16] Allora lo consegnò loro perché fosse 
                          crocifisso.
 |  |  
                    | La crocifissione[17] Essi allora presero Gesù ed egli, portando 
                        la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, 
                        detto in ebraico Gòlgota, [18] dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da 
                        una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo.
 [19] Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre 
                        sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, 
                        il re dei Giudei».
 [20] Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché 
                        il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla 
                        città; era scritta in ebraico, in latino e in 
                        greco.
 [21] I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: 
                        «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha 
                        detto: Io sono il re dei Giudei».
 [22] Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, 
                      ho scritto».
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                    | La divisione dei vestiti
 [23] I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, 
                          presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun 
                          soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, 
                          tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. [24] Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma 
                          tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:
 Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han 
                          gettato la sorte.
 E i soldati fecero proprio così.
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                    | 
                      Gesù e sua madre

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[25] Stavano presso la croce di Gesù sua madre, 
                          la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria 
                          di Màgdala. [26] Gesù allora, vedendo la madre e lì 
                          accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla 
                          madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».
 [27] Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». 
                          E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
 La morte di Gesù [28] Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa 
                        era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: 
                        «Ho sete». [29] Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero 
                        perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a 
                        una canna e gliela accostarono alla bocca.
 [30] E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: 
                        «Tutto è compiuto!». E, chinato il 
                        capo, spirò.
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                    |  Il colpo di lancia [31] Era il giorno della Preparazione e i Giudei, 
                          perché i corpi non rimanessero in croce durante 
                          il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), 
                          chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe 
                          e fossero portati via. [32] Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe 
                          al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme 
                          con lui.
 [33] Venuti però da Gesù e vedendo che 
                          era gia morto, non gli spezzarono le gambe,
 [34] ma uno dei soldati gli colpì il fianco con 
                          la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
 [35] Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua 
                          testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, 
                          perché anche voi crediate.
 
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                    | [36] Questo infatti avvenne perché si adempisse 
                          la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. [37] E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno 
                      lo sguardo a colui che hanno trafitto.
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                    | La sepoltura

  [38] Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, 
                        che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per 
                        timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo 
                        di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò 
                        e prese il corpo di Gesù. [39] Vi andò anche Nicodèmo, quello che 
                        in precedenza era andato da lui di notte, e portò 
                        una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre.
 [40] Essi presero allora il corpo di Gesù, e 
                        lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è 
                        usanza seppellire per i Giudei.
 [41] Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era 
                        un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale 
                        nessuno era stato ancora deposto.
 [42] Là dunque deposero Gesù, a motivo 
                        della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro 
                        era vicino.
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                    | Giovanni - Capitolo 20
3. IL GIORNO DELLA RISURREZIONELa tomba vuota
 
 

 |   [1] Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala 
                        si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era 
                        ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata 
                        dal sepolcro. [2] Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro 
                        discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: 
                        «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non 
                        sappiamo dove l'hanno posto!».
 [3] Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro 
                        discepolo, e si recarono al sepolcro.
 [4] Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo 
                        corse più veloce di Pietro e giunse per primo 
                        al sepolcro.
 [5] Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
 [6] Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva 
                        ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra,
 [7] e il sudario, che gli era stato posto sul capo, 
                        non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a 
                        parte.
 [8] Allora entrò anche l'altro discepolo, che 
                        era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
 [9] Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, 
                        che egli cioè doveva risuscitare dai morti.
 [10] I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a 
                        casa.
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                    |  |  
                    | L'apparizione a Maria di Magdala
 [11] Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro 
                          e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il 
                          sepolcro [12] e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno 
                          dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato 
                          posto il corpo di Gesù.
 [13] Ed essi le dissero: «Donna, perché 
                          piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via 
                          il mio Signore e non so dove lo hanno posto».
 [14] Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù 
                          che stava lì in piedi; ma non sapeva che era 
                          Gesù.
 [15] Le disse Gesù: «Donna, perché 
                          piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse 
                          il custode del giardino, gli disse: «Signore, 
                          se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io 
                          andrò a prenderlo».
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                    | [16] Gesù le disse: «Maria!». Essa 
                      allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: 
                      «Rabbunì!», che significa: Maestro! [17] Gesù le disse: «Non mi trattenere, 
                      perché non sono ancora salito al Padre; ma và 
                      dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre 
                      mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro».
 [18] Maria di Màgdala andò subito ad annunziare 
                      ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche 
                      ciò che le aveva detto.
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                    | Apparizione ai discepoli

  [19] La sera di quello stesso giorno, il primo dopo 
                        il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove 
                        si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne 
                        Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: 
                        «Pace a voi!». [20] Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. 
                        E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
 [21] Gesù disse loro di nuovo: «Pace a 
                        voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi».
 [22] Dopo aver detto questo, alitò su di loro 
                        e disse: «Ricevete lo Spirito Santo;
 [23] a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a 
                        chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
 [24] Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, 
                        non era con loro quando venne Gesù.
 [25] Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo 
                        visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se 
                        non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto 
                        il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano 
                        nel suo costato, non crederò».
 [26] Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in 
                        casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, 
                        a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: 
                        «Pace a voi!».
 [27] Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito 
                        e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila 
                        nel mio costato; e non essere più incredulo ma 
                        credente!».
 [28] Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».
 [29] Gesù gli disse: «Perché mi 
                        hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo 
                        visto crederanno!
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                    | 4. PRIMA CONCLUSIONE
 [30] Molti altri segni fece Gesù in presenza 
                          dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo 
                          libro. [31] Questi sono stati scritti, perché crediate 
                          che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio 
                          e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
 Giovanni - Capitolo 21 EPILOGOApparizione sulla sponda del lago di Tiberiade
 [1] Dopo questi fatti, Gesù 
                        si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di 
                        Tiberìade. E si manifestò così: [2] si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto 
                        Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, 
                        i figli di Zebedèo e altri due discepoli.
 [3] Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». 
                        Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». 
                        Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella 
                        notte non presero nulla.
 [4] Quando gia era l'alba Gesù si presentò 
                        sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che 
                        era Gesù.
 [5] Gesù disse loro: «Figlioli, non avete 
                        nulla da mangiare?». Gli risposero: «No».
 [6] Allora disse loro: «Gettate la rete dalla 
                        parte destra della barca e troverete». La gettarono 
                        e non potevano più tirarla su per la gran quantità 
                        di pesci.
 [7] Allora quel discepolo che Gesù amava disse 
                        a Pietro: «E' il Signore!». Simon Pietro 
                        appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi 
                        il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò 
                        in mare.
 
 [8] Gli altri discepoli invece vennero con la barca, 
                        trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano 
                        lontani da terra se non un centinaio di metri.
 [9] Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con 
                        del pesce sopra, e del pane.
 [10] Disse loro Gesù: «Portate un pò 
                        del pesce che avete preso or ora».
 [11] Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse 
                        a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi 
                        pesci. E benché fossero tanti, la rete non si 
                        spezzò.
 [12] Gesù disse loro: «Venite a mangiare». 
                        E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi 
                        sei?», poiché sapevano bene che era il 
                        Signore.
 [13] Allora Gesù si avvicinò, prese il 
                        pane e lo diede a loro, e così pure il pesce.
 [14] Questa era la terza volta che Gesù si manifestava 
                        ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.
 [15] Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon 
                        Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più 
                        di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, 
                        tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci 
                        i miei agnelli».
 [16] Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, 
                        mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore, 
                        tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci 
                        le mie pecorelle».
 [17] Gli disse per la terza volta: «Simone di 
                        Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato 
                        che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e 
                        gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che 
                        ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci 
                        le mie pecorelle.
 [18] In verità, in verità ti dico: quando 
                        eri più giovane ti cingevi la veste da solo, 
                        e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai 
                        le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e 
                        ti porterà dove tu non vuoi».
 [19] Questo gli disse per indicare con quale morte egli 
                        avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».
 [20] Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel 
                        discepolo che Gesù amava, quello che nella cena 
                        si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: 
                        «Signore, chi è che ti tradisce?».
 [21] Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, 
                        e lui?».
 [22] Gesù gli rispose: «Se voglio che egli 
                        rimanga finché io venga, che importa a te? Tu 
                        seguimi».
 [23] Si diffuse perciò tra i fratelli la voce 
                        che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però 
                        non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se 
                        voglio che rimanga finché io venga, che importa 
                        a te?»
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                    | 
                      Conclusione
 |   [24] Questo è il discepolo che rende testimonianza 
                          su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua 
                          testimonianza è vera. [25] Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, 
                          che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso 
                          non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
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