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 ****** L'IMMAGINE SACRA NEL COLLEZIONISMO MINORE (2) QUADERNI DI SCUOLA  Le  date più importanti e significative che hanno reso “alfebatizzata” l’Italia,  anzi gli italiani, sono:
 -1859:  una legge prevede l’obbligo per i comuni di istituire scuole elementari  inferiori e stabilisce l’obbligo di frequenza per i bambini.
 -1877:  la legge “Coppino” riordina l’insegnamento elementare, stabilisce cinque classi  e rende obbligatoria la frequenza ai corsi per i bambini dai sei ai nove anni.
 -1904:  la legge “Orlando” estende l’obbligo scolastico fino a dodici anni.
 -1923:  la “Riforma Gentile”  allunga l’obbligo scolastico ai ragazzi fino a quattordici anni, istituisce gli  esami al termine di ogni ciclo di studi, vara i corsi di avviamento  professionale e gli istituti tecnici.
 
 Queste riforme innovatrici hanno  introdotto l’uso di massa dei sussidiari, dei libri e di tutto il materiale  scolastico in primo luogo appunto i quaderni. I primi quaderni so-no con  copertine un po' anonime di colore grigio o nere sulle quali l’alunno incollava  un'etichetta con il suo nome e cognome, l’istituto, la classe frequentata e la  materia d'insegnamento.In seguito man mano le copertine dei  quaderni si adeguano ai tempi rappresentando varie tematiche che vanno dalla  geografia, alla storia, allo sport, al cinema fino al le moderne copertine con  gli eroi dei cartoni animati.
 Per quanto riguarda quaderni con  immagini religiose, che erano usati appunto soprattutto per la materia  “Religione”, una volta obbligatoria, ne ho trovato diversi tipi che ho  raggruppato secondo la casa editrice: (Fig. 1)  Quaderno - Presso il Libraio Giacomo Flecchia – Biella.Sul verso: “San  Giovanni Battista”
 Sul recto:  “Santa Lucia”
 (Fig. 2) -  Quaderno - Presso il Libraio Giacomo Flecchia – BiellaSul verso,  “L’Immacolata Concezione”
 Sul recto,  l’immagine di due animali: il leone e il cane.
 (Fig. 3) -  Quaderno - Edizioni Cantagalli – SienaSul verso, “S.  Giovanni Bosco”
 Sul recto, la  storia della vita del santo.
 (Fig. 4) -  Quaderno - Edizioni Cantagalli – SienaSul verso, “La  peccatrice” racconto dalla vita di Gesù.
 Sul recto, la  narrazione dell’episodio dal Vangelo concordato dal Cardinale Lepicier.
 (Fig. 5) -  Quaderno - Edizioni Cantagalli – SienaSul verso, “Tommaso  convinto” racconto dalla vita di Gesù.
 Sul recto, la  narrazione dell’episodio dal Vangelo concordato dal Cardinale Lepicier.
 (Fig. 6) -  Quaderno - Edizioni Cantagalli – SienaSul verso, “La  crocifissione di Nostro Signore”
 Sul recto,  l’episodio del Vangelo “Agonia e morte di Gesù”.
 (Fig. 7) –  Quaderno - Editore C. Stracca S.p.A. - Frosinone.Sul verso Disegno  di G. Mattoni – L’Imperatore Costantino “In hoc signo vinces”
 Sul recto, la storia  della battaglia di Ponte Milvio del 28 ottobre del 312 d.C..
 (Fig. 8) -  Quaderno Arti grafiche Panetto & Petrelli – Spoleto..Sul verso, Disegno  di Cantini “S. Francesco d’Assisi parla agli uccelli”
 Sul recto, la tavola Pitagorica
 (Fig. 9) - Quaderno  Editore: ignotoSul verso, Disegno  di Cesare Mariani “L’insegnamento tecnico delle Scuole Cristiane in Italia”.
 Sul recto, la storia  de “L’insegnamento tecnico delle Scuole Cristiane in Italia”.
 
                  
                    | 
                      
 Editore: Presso il  LibraioGiacomo Flecchia – Biella
Verso: “San Giovanni Battista.” (Fig. 1)  | 
                      
 Editore: Presso il  LibraioGiacomo Flecchia – Biella.
Recto: “Santa Lucia” (Fig. 1)  |  
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 Editore: Presso il  Libraio Giacomo Flecchia – BiellaVerso, “L’Immacolata  Concezione”
Recto: il leone e il cane. (Fig. 2)                       | 
                      
 Editore: Cantagalli –  SienaVerso, “S. Giovanni  Bosco”
Recto: Vita del santo. (Fig. 3)                       |  
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 Editore: Cantagalli –  SienaVerso: “La  peccatrice”
Recto: L’episodio dal Vangelo. (Fig. 4)  | 
                      
 Editore: Cantagalli –  SienaVerso: “Tommaso  convinto”
Recto: L’episodio dal Vangelo. (Fig. 5)  |  
                    |   
                        
 Editore: Cantagalli –  SienaVerso: “Agonia e  morte di Gesù”
Recto: L’episodio dal Vangelo. (Fig. 6)  | 
                      
 Editore: C. Stracca  S.p.A. – FrosinoneVerso:  “In hoc signo vinces”
Recto: Storia battaglia Ponte Milvio (Fig. 7)                       |  
                    | 
                      
 Editore: Arti  grafiche Panetto & Petrelli –Spoleto
 Verso:
 “S. Francesco  d’Assisi parla agli uccelli”
Recto: la   tavola Pitagorica. (Fig. 8)                       | 
                      
 Editore: IgnotoVerso:  Cesare Mariani
 “L’insegnamento tecnico delle Scuole Cristiane in Italia”
Recto: Storia de “L’insegnamento tecnico …”(Fig. 9)
 |    CESARE MARIANIL’INSEGNAMENTO TECNICO DELLE SCUOLE
 CRISTIANE IN ITALIA
 Fin dal 1700 S.Giovanni Battista de  la Sale mandò due dei suoi discepoli a Roma per aprirvi una scuola e i Papi,  apprezzando l’opera educativa dei Fratelli delle Scuole Cristiane, ne  moltiplicavano le loro opere aprendone parecchie nella capitale e una pressoché  in tutte le cttà principali dei loro stati, nel Lazio, Umbria, Marche, Romagne  e nel Beneventano. Già sin dal 1829 i Fratelli delle Scuole Cristiane si erano  stanziati in Piemonte chiamativi dalla volontà di Carlo Felice che, nella  vicina Savoia, ne aveva apprezzato la serietà. Lo zelo, la bontà dei metodi.  L’anno 1830 anche il Municipio di  Torino chiamava i Fratelli alla direzione di tutte le scuole elementari, che  assumevano, per tale disposizione, il carattere di vere scuole popolari.Così la scuola popolare del De la  Salle penetrava largamente in Italia con la protezione dei Principi, l’appoggio  dei Comuni e il favore del popolo. Ma i fratelli guardavano più in là. Perciò  proposero all’Amministrazione della Regia Opera di Torino l’istituzione di  Corsi serali per gli operai. Tale corso, che fu di otto classi e diviso in  inferiore e superiore, fu subito così affollato di allievi, anche di civil  condizione, che il Municipio si affrettò ad aprirne un altro collaterale,  affidandolo ai medesimi Maestri. In entrambi gli Istituti erano materie  d’insegnamento l’italiano, l’aritmetica, la contabilità, la calligrafia, il  disegno architettonico, industriale, di ornato, di figura e una lingua viva.
 I  due corsi Industriale e Commerciale erano dunque costituiti con intiera  soddisfazione del Comune e del Governo. Anzi un membro di quest’ultimo,  l’Onorevole Boncompagni, Ministro della Pubblica Istruzione, persuaso della  necessità di camminare coi tempi, prese a seguire da vicino le due scuole, intervenendo  egli personalmente ai saggi finali dove non scarseggiava di elogi ai Maestri e  ai discepoli. < Voi avventurati, dilettissimi giovani>, diceva egli in  uno di questi saggi scolastici, "cui toccò in sorte di essere educati e  cresciuti alla scuola di tali Maestri, che in sé accoppiano, a sodo sapere, la  più schietta virtù; così che sotto la loro disciplina, ove non falliate a voi  stessi, non potete a meno di riuscire virtuosi e addottrinati".
   BibliografiaCollezionismo  Italiano, 4 volumi – Rizzoli Editore – Milano – 1979.
 “I  quaderni del duce” di Luigi Marrella – Barbieri Editore - 1995
  ******   CARTE TELEFONICHE  Continuando il mio viaggio nel  mondo del collezionismo cosiddetto minore non potevo non occuparmi delle “carte  telefoniche” sino a pochi anni fa di gran moda, grazie al numero molto elevato  prodotto in tutti i paesi del mondo e ai soggetti riprodotti che abbracciavano  una infinita gamma di argomenti. Ora, soppiantate dai telefonini,  le schede telefoniche hanno avuto un rapido calo e non sono quasi più usate. Di  conseguenza anche il loro collezionismo si è notevolmente ridotto.
 Ma nel ripercorrere un po’ la  loro storia vorrei proporre alcune carte telefoniche a soggetto religioso.
 Breve storia delle “Carte telefoniche”
All’Italia spetta il primato  della promozione e della produzione del servizio telefonico prepagato mediante  tessera magnetica. L’idea sorse a seguito ai continui scassi degli apparecchi  telefonici pubblici, soprattutto nelle città. La prima scheda, che sostituì i  tradizionali gettoni (in Italia dal 1927), fu  realizzata dalla ditta milanese PIKAPPA per  conto della SIP, entrò in funzione a Roma, nel maggio 1976, nel Galoppatoio di  Villa Borghese.
 
                  SISTEMA       SIDA dal 1977 al 1988  Le schede telefoniche verticali e  con banda magnetica centrale a due colori.  
                  SISTEMA       URMET dal 1985 al 1988  Le schede a banda magnetica  orizzontale, due serie una bianca e l’altra rossa. 
                  SERIE       FIGURATA SERVIZI SIP  Serie realizzata dalla PIKAPPA  per pubblicizzare i numeri utili sip. 
                  SERIE       TURISTICA TECHNICARD POLAROID e PIKAPPA  Nel 1989 fu emessa la serie  raffigurante Alberobello - Bari con scadenza 30/06/1990 che fu presa come  modello grafico per rea-lizzare l'intera serie di 126 carte con 40 soggetti per  regioni italiane. La scheda telefonica prepagata,  diventa quindi la forma più comoda e semplice per comunicare dai telefoni  pubblici, manda in pensione i “gettoni telefonici” si trasforma in oggetto di  collezionismo.
 Ai fini del collezionismo le  schede telefo-niche si dividono in quattro gruppi:
 - Schede       Ordinarie che sono quelle più comuni;- Schede       Pubblicitarie che sono commissionate da Società ed Aziende per scopi promozionali;
 - Schede       Speciali che vengono realizzate per celebrare avvenimenti o feste di particolare       rilievo (Anno Santo, Festa della Repubblica, etc.)
 - Schede       Tematiche che       riguardano argomenti più diversi (sport, cultura, arte, religione, etc.).
   
                  
                    | 
                      
 (Fig. 1)Beatificazione  di Padre Pio da Pietralcina
 2 Maggio  1999
 TELECOM-ITALIA
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 (Fig. 2)Sv. Kazimieras
 LIETUVOS
 TELEKOMAS
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 (Fig. 3)IUBILAEUM  A.D. 2000
 LE SETTE  BASILICHE DI ROMA
 TELECOM-ITALIA
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(Fig. 4)Anno  Santo 2000
 BASILICA  DI S. FRANCESCO DI PAOLA
 TELECOM-ITALI
 |    ******   L'IMMAGINE DEI SANTI SULLE "BANCONOTE"  La  “numismatica”, nomisma in greco e numisma in latino, equivalente a moneta, è lo  studio scientifico della moneta in tutte le sue varie forme, dal punto di vista  storico, artistico ed economico. Nell’ambito del mondo del “collezionismo” un  posto rilevante se non il primo è occupato senz’altro da quello delle “monete e  delle banconote”.Per  cui prima di passare ad illustrare alcune “banconote” con immagini di Santi è  utile percorrere un breve viaggio attraverso la storia della “moneta”:
 I  Primi Scambi: scambio di beni con altri beni.
 L’uomo  in cambio del suo lavoro riceve una “paga” in moneta che usa come mezzo per  acquistare il cibo ed i beni materiali di cui ha bisogno per la sua  sopravvivenza.
 Nell’antichità presso i popoli primitivi esisteva  il cosiddetto “baratto”,  per esemplificare il contadino che voleva mangiare il pesce dava in cambio il  grano al pescatore e così via.
 In  seguito si incominciò ad usare come mezzo di scambio per le merci gli oggetti  più disparati considerati preziosi come conchiglie, perle, denti di animale,  pelli, stoffe, sale, tè, pietre tagliate, oggetti metallici, etc..
 Le  origini del nome "moneta"
 Con  l'intensificarsi dei rapporti commerciali si manifestò di conseguenza  l'esigenza di possedere un bene in grado di esprimere il valore di tutti gli  altri beni, uno strumento di pagamento universale con funzioni di mezzo di  scambio nella compravendita di merci o servizi, nasce così la  "moneta".
 Il  nome “moneta” è legato Ad una delle leggende più famose della storia di Roma,  quella delle oche capitoline. Intorno al 390 a.C. Roma si trovava sotto l'assedio dei  Galli di Brenno e un loro attacco notturno fu sventato dallo starnazzare delle  oche sacre allevate nel tempio della dea Giunone posto sul Campidoglio.  In ricordo di tale episodio il tempio di  Giunone prese l'appellativo di Moneta, dal latino monere = avvertire, ammonire.  In seguito presso il tempio di Giunone Moneta venne edificata la prima zecca per  cui il termine  “moneta” fu attribuito ai  dischetti di metallo di varie dimensioni e composizione che lì venivano  prodotti. I metalli più usati fino ai nostri giorni furono il bronzo, l’argento  e persino l’oro.
 La “cartamoneta” o  “banconota”
 La  moneta cartacea nasce nel XVI secolo, per iniziativa di banchieri e mercanti  che furono costretti a risolvere i disagi che l’uso della moneta comportava per  gli scambi internazionali, difficoltà di trasporto, rapine e quant’altro.  Quindi inventarono dei “biglietti  di  carta” liberamente trasferibili ai quali veniva attribuito al portatore il  diritto di ottenere lo stesso valore in moneta o metallo prezioso.
 Quindi  ogni Stato inizia a stampare le proprie banconote dando così corso legale alla  moneta cartacea. L'oro e l'argento si trasformano gradualmente in riserve,  uscendo dai commerci per entrare nei forzieri delle banche centrali.
 Il  Fondo Monetario Internazionale.
 Nel  1944, con l'esigenza di procedere a un riordino del sistema monetario  internazionale, alla conferenza di Bretton Woods, si stabilisce che l'unica  moneta convertibile in oro fosse il dollaro, pari al rapporto di 35 dollari per  un’oncia di oro.
 L'Unione  Monetaria Europea.
 Nel  1979 viene istituito il Sistema Monetario Europeo (S.M.E.), con il quale tutti  i Paesi aderenti all’Unione Europea si impegnano a mantenere fissi i cambi tra  le proprie monete, al fine di dare un quadro di certezza agli scambi  commerciali.
 Dal  1 gennaio 2002 viene introdotto l'Euro,la moneta unica europea. Al momento gli  stati membri che vi partecipano sono 15 per cui non è più necessario alcun  cambio monetario viaggiando tra questi Paesi.
 Per  quanto riguarda le immagini che sono riportate sulle banconote sono le più  svariate: uomini illustri, pittori, poeti, scienziati e capi di stato. Non mi  risulta che l’Italia paese di “santi e navigatori” abbia emesso banconote con  l’effige di un santo. Al contrario altri paesi dell’Europa sia occidentale che  orientale hanno emesso banconote con immagini di “santi” che hanno reso grande  la storia delle loro nazioni. Di seguito riporto alcune banconote che  riproducono immagini di “santi” dei quali sono riuscito a risalire alla loro  storia: SPAGNA  
                  
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 Fig. 1 - Verso
 San  Fernando e la Cattedrale di Santa Maria di Siviglia
 |  San  Ferdinando III Re di Leon e di Castiglia (1198-1252) – Festa: 30 maggio
 Etimologia:  Ferdinando in tedesco = guerriero audace
 Patronato:  Ingegneri - Arma del genio – Protettore dei poveri
 Cenni  biografici: Ferdinando nacque nel 1198 da Alfonso IX, re di León, e da  Berenguela di Castiglia. Governatore esemplare di sani principi cristiani e  molto devoto alla Madonna unificò i due regni dei genitori. Si sposò due volte  ed ebbe ben tredici figli. Combattè i saraceni riconquistando tra l’altro i  regni di Cordova e Siviglia. Morì il 30 maggio 1252 e fu sepolto nella  cattedrale di Santa Maria a Siviglia. È stato canonizzato da Papa Clemente X il  4 febbraio 1671.
 La   Cattedrale  di Santa Maria a Siviglia, Patrimonio dell’Umanità, fu costruita sull’area dove  sorgeva la Moschea Mayor. E’  il monumento religioso più grande del mondo cristiano dopo San Pietro. È  composta da cinque navate in stile gotico e da due cappelle dove furono  seppelliti Fernando III e alcuni suoi familari. La Cappella Maggiore  raccoglie un immmenso retablo ispano-fiammingo scolpito e dipinto con scene  della vita di Cristo e della Vergine. Sull’altare della Cappella Reale è situata  la statua di legno della Vergine de los Reyes, patrona della città
 BANCA:  EL BANCO DE ESPANA
 VALORE:  1.000 – MIL PESETAS
 ANNO  EMISSIONE: MADRID 15 AGOSTO DEL 1928
 VERSO:  SAN FERNANDO E LA CATTEDRALE DI SANTA  MARIA DI SIVIGLIA
 RECTO:  “IL RE E LA SACRA COMUNIONE”  DI A. FERRANT E FISCHERMANS
 
                  
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 Fig. 2 - Recto
 “Il re e la Sacra Comunione di A. Ferrant e Fischermans
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 PORTOGALLO
 
                  
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 Fig. 3 - Verso
 
Sant'Antonio
 |  Sant'  Antonio (Lisbona Portogallo, 1195 - Padova, 1231) – Festa: 13 giugno
 Patronato:  Affamati, oggetti smarriti, Poveri - Emblema: Giglio, Pesce
 Cenni  biografici: Santo Antonio ovvero Fernando Martim de Bulhões e Taveira Azevedo  nasce a Lisbona nel 1195 da nobile famiglia portoghese discendente dal crociato  Goffredo di Buglione. A quindici anni è novizio nel monastero di San Vincenzo a  Lisbona, poi si trasferisce nel monastero agostiniano di Santa Croce di Coimbra  dove studia scienze e teologia. A 24 anni divenuto sacerdote lascia l'ordine  agostiniano ed entra in quello dei minori cambiando il nome in Antonio.  Professore di teologia e predicatore fu trasferito prima a Bologna e quindi a  Padova dove morì all'età di 36 anni. Nel 1232 fu canonizzato da Gregorio IX e  nel 1946 Pio XII lo ha proclamato Dottore della Chiesa. Nella cappella del  Tesoro della grande Basilica della città di Padova di cui è patrono è  conservata la sua lingua incorrotta.
 La   Chiesa  di S. Antonio si trova nel quartiere detto Alfama vicino alla Cattedrale ed è stata  costruita sul luogo dove c'era la sua casa natia. In tutta Lisbona il Santo è  oggetto di una devozione straordinaria, la notte tra il 12 e 13 giugno la  statua del santo viene portata in processione per i rioni popolari, mentre  l'Alfama si riempie di gente che cuoce e mangia sardine arrostite (sardinhas  assadas) e beve vino rosso (vinho tinto).
 BANCA:  BANCO DE PORTUGAL
 VALORE:  20 – VINTE ESCUDOS
 ANNO  EMISSIONE: LISBOA 26 DE MAIO DE 1964
 VERSO:  SANTO ANTONIO
 RECTO:  CHIESA DI SANTO ANTONIO A LISBONA
 
                  
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 Fig. 4 - RectoChiesa di Sant'Antonio a Lisbona
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 REPUBBLICA CECA
 
                  
                    | Fig. 5 - Verso
 
 
Santa  Agnese di Boemia |  Santa  Agnese di Boemia (Praga, 1211 – Praga, 2 marzo 1282) – Festa: 2 marzo
 Etimologia:  Agnese = pura, casta, dal greco
 Cenni  biografici: Sant'Agnese principessa, figlia del re di Boemia Ottocaro I e di  sua moglie Costanza, maturata la sua vocazione religiosa ruppe il fidanzamento  con il suo promesso sposo e si ritirò a Praga. Quì nel 1232 fondò il primo  convento di Frati Minori della regione con annesso un ospedale per i poveri e  creò una confraternita laicale detta dei Crocigeri della Stella Rossa. Nel 1234  fondò un monastero di clarisse sulle rive della Moldava e ne divenne poi  badessa conservando tale carica fino alla morte.
 Agnese  di Boemia divenne oggetto di devozione popolare sin dalla sua morte, nel 1874  venne beatificata da Pio IX e il 12 novembre 1989 papa Giovanni Paolo II l'ha  canonizzata nel corso di una solenne cerimonia in piazza San Pietro.
 BANCA:  CESKA NARODNI BANKA
 VALORE:  50 – CINQUANTA PADESAT KORUN CESKYCH
 ANNO  EMISSIONE: PRAGA 1994
 VERSO:  SANTA AGNESE DI BOEMIA
 RECTO: LA LETTERA “A” CON  S.FRANCESCO D’ASSISI E S. CHIARA E  STEMMA DELLA REPUBBLICA CECA
 
                  
                    | 
                       
 Fig. 6 - Recto
 
La lettera "A" con S. Francesco d'Assisi e Santa Chiarae lo Stemma della Repubblica Ceca
 |    UNGHERIA
 
                  
                    | 
                      
 Fig. 7
 
 tatua della madonna Santissima "Magna Hungarorum Domina"(Grande Signora degli ungheresi)
 
  |  Santo  Stefano I Re e patrono d'Ungheria – Festa: 20 agosto
 Etimologia:  dal greco Stefano = corona, incoronato,
 Patronato:  dei re, dei morti prematuri, dei lavoratori edili, degli scalpellini e dei  muratori
 Cenni  biografici: Santo Stefano I d'Ungheria (Strigonio, 969 – Buda 15 agosto 1038),  venerato come santo dalla Chiesa cattolica e ortodossa, è stato il primo  sovrano ungherese, fondatore dello Stato e della Chiesa ungheresi. Nel 1083  venne canonizzato da papa Gregorio VII e nel 1764 l'imperatrice Maria  Teresa istituì l'Ordine Reale di Santo Stefano d'Ungheria. S. Stefano fu  devotissimo della Vergine "Magna Domina = Grande Signora", tanto che  sul suo manto regale volle che fosse ricamata l'immagine di Maria e nelle  adiacenze della reggia di Alba Reale fece costruire una stupenda chiesa mariana,  dove mise sotto la custodia della Vergine i tesori e le insegne più preziose  del regno e la propria   Corona, dono del papa Silvestro II. Alla morte prematura di  Emerico, suo unico erede al trono, affidò e consacrò il suo regno con tutto il  popolo alla Madre di Dio e la proclamò "Patrona dell'Ungheria".
 BANCA:  HUNGARY/UNGHERIA
 VALORE:  10 – TIZ PENGO
 ANNO  EMISSIONE: BUDAPEST - 1936
 VERSO: STATUA DELLA  MADONNA SANTISSIMA “MAGNA HUNGARORUM DOMINA, GRANDE SIGNORA DEGLI UNGHERESI”
 RECTO:  MONUMENTO DI SANTO STEFANO I RE D’UNGHERIA A CAVALLO FATTO NEL 1906 DALLO SCULTORE ALAJOS  STRÓBL E SITUATO AL LATO DELLA COSIDDETTA "CHIESA DI  MATTIA" A BUDAPEST E LO STEMMA DELL’UNGHERIA
 
                  
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 Fig. 8
 
Monumento di Santo Stefano I Re d'Ungheria a cavallo, eseguito nel 1906 dallo scultore Alajos Strôbl,situato a lato della cosidetta "Chiesa di Mattia" a Budapest
 e  stemma dell'Ungheria
 
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