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******  L'IMMAGINE SACRA NEL COLLEZIONISMO MINORE - ETICHETTE DI VINI, LIQUORI, ECC
 In questi ultimi anni, grazie al  moltiplicarsi in tutta Italia di mercatini di collezionismo e di antiquariato e  alla pubblicazione di varie riviste e cataloghi specializzati, si è andata  sempre più diffondendo la moda di collezionare di tutto. Per rimanere al tema  della mia passione di collezionista-cultore di “santini”, mi sono interessato a  ricercare nei vari settori particolari del cosiddetto “collezionismo minore”  soggetti e/o motivi che avessero in comune l’immagine sacra.In questo articolo vado a presentare le  Etichette di vini, liquori o bevande in genere.
 
 Le  etichette sono nate per contrassegnare la bevanda più diffusa e antica del  mondo: il vino. Ogni qualità di vino è diversa dall’altra, ciò è dovuto a  diversi fattori quali le caratteristiche del terreno dove sono i vigneti, la  varietà dei vitigni, le diverse pratiche di vinificazione e soprattutto le condizioni  climatiche; tutti questi fattori appunto influiscono e determinano le proprietà  organolettiche come l’odore, il sapore ed il colore dell’uva e quindi del vino  stesso. Ogni vino si deve dunque contraddistinguere oltre che per la cosiddetta “annata” anche per la sua origine che può essere DOC (a  Denominazione di Origine Controllata) o DOCG (a Denominazione di Origine  Controllata e Garantita), da quì la necessità dell’uso dell’etichetta.
 
 Il  vino che viene prodotto in quasi tutto il mondo deriva da un tipo di vite detto “Vitis vinifera” le cui origini  risalgono al IV millennio a.C. nell'antica Mesopotamia. In seguito la cultura  del vino si diffuse in tutto il Mediterraneo ed ebbe un ruolo importante nei costumi  della civiltà greca prima e di quella romana poi. Dopo la caduta dell'impero  romano la produzione di vino diminuì ma sopravvisse grazie ai monaci in quanto  necessario per la celebrazione della Santa Messa. Riprese il suo sviluppo  soprattutto nel XVII secolo grazie alla introduzione delle bottiglie di vetro e  all’uso del tappo di sughero che permise una migliore e duratura conservazione  di questa bevanda. Ad un monaco, Dom Pérignon, cantiniere dell'abbazia di  Hautvillers, si deve verso la fine del XVII secolo l’invenzione dello “champagne”  dal nome della regione di produzione, e sembra appunto sua la più antica etichetta  che si conosca. Egli infatti etichettò le bottiglie con una pergamena, che veniva  legata al collo della bottiglia con un pezzo di spago, dove indicava l’annata e  le vigne d’origine. Nella seconda metà dell’800 un insetto, la fillossera, mise  in pericolo le viti europee e solo grazie ad un innesto tra i vitigni americani  resistenti alla fillossera sulla Vitis vinifera europea si riuscì a scongiurane  la scomparsa.
 Questo secolo ha visto la nascita di cantine  in tutta Europa e, quindi, il diffondersi delle varie etichette.
 Per  quanto  riguarda l'Italia le etichette più antiche sono di produttori  piemontesi, fornitori della Casa Reale Savoia. Ma si conoscono anche etichette  siciliane, e del Granducato di Toscana. Tra le più antiche quelle della ditta  delle bottiglie di Vermouth della ditta “Francesco  Cinzano” di Torino.
 Le  prime etichette italiane riproducevano gli stemmi araldici delle famiglie  produttrici o scene di vita contadina legate per lo più alla vendemmia, poi i  temi si sono allargati toccando i tutti più svariati campi.
 Lo  stesso discorso vale per le etichette di liquore, birra, acque minerali o altre  bevande.
Per quanto riguarda la tematica religiosa esistono svariate etichette  con raffigurazioni a carattere religioso, Santi, Sante o Madonne venerati nella  terra di produzione o che hanno un legame col vino o la vite. 
                  
                    | Etichette di Vini |  
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    -  “FRANCESCO” -  Rosso di Assisi -  
                        Brogal Vini - Bastia Umbra - Italia 
 Raffigura S. Francesco d’Assisi (da un affresco di S. Martini).
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   -  “CHIARA” -  Bianco di Assisi - Brogal Vini - Bastia Umbra - Italia
 
 Raffigura S. Chiara (da un affresco di Simone Martini)
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  - “FRASCATI” Bianco  dei Castelli Romani - Cantina Produttori di Frascati Coop  – Frascati, Roma - Italia
 San Matteo –  Raffigurazione del Santo mentre vendemmia
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  -  “LIEBFRAUNNILERH”  – Bianco della Renania "Madonna    Liebfraumilch" - "Amata signora  del latte"
 Vino prodotto dai    vigneti della Liebfrauenkirche o Chiesa di Nostra Signora della Renania - Germania
 
 Madonna  con Bambino – La Madonna è raffigurata con un grappolo d’uva in mano.

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  -  “VALPOLICELLA” Rosso classico  superiore - Enoteca S. Ambrogio Srl – S. Ambrogio in Valpadana – Vr – Italia
 
 Vi è riprodotto  S. Ambrogio, il Santo  Vescovo protettore di Milano.
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 (Fig. 6) -  “VALE DO VOUGA”  Rosso  - “Pousada de Santo Antonio” -Vale do Vouga  –    Litoral Beira Portogallo
 
 Vi   è rappresentato S. Antonio col giglio ed il Bambino.
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 (Fig. 7) -“SALICE SALENTINO”  Rosso di Puglia - “SAN MARTINO”    –Az. Vitivinicola - Martina Franca - Italia
 
Sull'etichetta è raffigurato S. Martino che taglia il suo mantello per darlo ad un povero. | 
                      
 (Fig. 8)  -  “PINOT  Bianco  del Veneto -S. OSVALDO
 Cantina di Loncon - Tv - Italia
 
 
E' rappresentato S. Osvaldo – Oswald  (604 – 642) re di Bernicia e Deira (Northumbria) regione dell'Inghilterra  settentrionale. |  
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 (Fig. 9) -  “PROSECCO  DI VALDOBBIADENE” -Vino spumante Santa Eurosia
 S Pietro di Barboza - Valdobbiadene - Tv - Italia
 
 Vi è raffigurata la santa spagnola  Eurosia (Bayonne,  864 – Jaca, 880) di nobile famiglia, figlia di Moyslav, duca di Boemia.
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                       Etichette di liquore |  
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  -   “LIQUORE MADONNA  DEL FRASSINO” – Sommacampagna - Vr - Italia
 
 Vi è raffigurata l'Apparizione della Madonna. Il Santuario della Madonna del  Frassino è a Peschiera sul Garda
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   -   “NOCINO – S.  FRANCESCO DI PAOLA” – Liquore prodotto su antica ricetta a Castrovillari - Cs - Italia 
Vi è riprodotto  San Francesco di Paola |  
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                       Etichette di Birra |  
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 (Fig. 12)  - “PAULANER” - BIRRA DEL SANTO DI  PAOLA -Monaco - Germania
Vi è rappresentata oltre al paesaggio, l'effigie del Santo |  
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 (Fig. 13) - “SAINT LAURENT” – BIRRA D’ABBAZIA DOPPIO MALTO” - BelgioRiproduce il Santo in procinto di bere un bicchiere di birra. |   ******INCARTI DEGLI AGRUMI  A tutti coloro che vengono in visita  a Roma per godere dei suoi monumenti, delle sue chiese e dei suoi musei,  consiglio una passeggiata di mattina al mercato  di Campo de' fiori che si trova nel centro della città eterna vicino a Piazza  Navona. E’ un piccolo e chiassoso mercato reso famoso più dal cinema che dalla  statua di Giordano Bruno, il filosofo arso vivo qui per ordine del Tribunale  dell'Inquisizione, che si erge al centro della piazza e intorno alla a quale si  trovano molte bancarelle che vendono verdura e frutta fresca, pesce e fiori.Alcuni anni orsono mentre ero con  la mia signora a fare la spesa, su una bancarella, ricolma di arance a mo’ di  piramide, notai che sulla velina di carta che avvolgeva molte di queste  succulenti “sanguinelle”, vi era raffigurata “Santa Barbara”. In seguito sono  riuscito a trovare altri incarti su cui sono raffigurati altri santi che ho  sistemato e catalogato nella mia collezione di immagini sacre.
******L'uso degli incarti degli agrumi,  soprattutto delle arance, risale alla prima metà del XX secolo, intorno agli  anni ‘40. Gli incarti, di solito fogli di carta velina bianca a forma quadrata  al cui centro è situato un cerchio in cui è raffigurato il marchio e il nome  della ditta produttrice, avevano una duplice funzione, una di protezione, per  impedire il contatto con eventuali frutti marci, l’altra pubblicitaria in modo  da far rimare impresso al cliente il luogo d’origine.
 Il soggetto del marchio è molto  variegato, di solito con temi naturalistici, contadine col cesto degli agrumi  in testa, il sole, animali da fattoria o belve feroci, come leoni o tigri;  altre volte con personaggi famosi del mondo dello spettacolo o del pallone,o  addirittura con marchi con riferimento politico come le introvabili cartine  Littoria o Balilla del periodo fascista. Insomma soggetti da rimanere appunto  ben impressi al consumatore.
 Alcuni incarti, per quanto ci  riguarda, hanno come marchio l’immagine di un Santuario o di un Santo, che  poteva essere o il Santo protettore del produttore o il Santo patrono del paese  di produzione degli agrumi. Il loro uso era comunque quello di colpire il cuore  sensibile dell’acquirente devoto, soprattutto di coloro che erano emigrati  all’estero, ricordando appunto il Santo, il Monastero, la Cattedrale o la Chiesetta del paese  natio.
 
 - S.  GIUSEPPE “Azienda  agricola di Marcianò” - S. Demetrio Corone (CS) - Calabria.
 - SAN  GIORGIO “Tarocco Coop  S. Giorgio a r.l.” - Francofonte (CT) - Sicilia.
 - SANTI  MARTIRI COSIMO E DAMIANO “Moro arance della Costa Ionica di Edmondo Verdiglione” - Stilo (RC) - Calabria.
 - S.  MICHELE “Aglio la  perla bianca di Matteo Mastropasqua” - Zapponeta (FG) - Puglia
 - S.  FRANCESCO DI PAOLA “Agrumi  pregiati di Ciollaro Giovanni” - Corigliano Calabro (CS) - Calabria.
 - S.  FRANCESCO DI PAOLA “Tarocco  di Ianno Salvatore” – Francavilla Angitola Scalo (CZ) - Calabria
 - IL  MONASTERO “Ditta di Scalisi  Alfio” - Adrano – Palagonia (CT) - Sicilia.
 - LA  CATTEDRALE “Ditta di  Paolo Tesauro” – Villabate (PA) – Sicilia.
 - LA CHIESETTA “Ditta di Salvatore Veneziano” – Siracusa - Sicilia.
 
                  
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 - SANTA BARBARA - “Sanguinelle di Ranno & Sinatra”
 - Paternò (CT) – Sicilia -
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 - SAN GIUSEPPE -“Agrumi pregiati di Vallone Maria”
 –    Ramacca (CT) - Sicilia -
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  - S. GIUSEPPE -“Azienda agricola di Marcianò”
 - S.    Demetrio Corone (CS) - Calabria -
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  - SAN GIORGIO -“Tarocco Coop S. Giorgio a r.l.”
 - Francofonte    (CT) - Sicilia -
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  - SANTI MARTIRI COSIMO E DAMIANO - “Moro arance della Costa Ionica di    Edmondo Verdiglione”
 - Stilo (RC) - Calabria -
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  - S. MICHELE - “Aglio la perla bianca di Matteo Mastropasqua”
 - Zapponeta (FG) - Puglia -
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  - S. FRANCESCO DI PAOLA -“Agrumi pregiati di Ciollaro Giovanni”
 - Corigliano Calabro (CS) - Calabria -
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  - S. FRANCESCO DI PAOLA - “Tarocco di Ianno Salvatore”
 –    Francavilla Angitola Scalo (CZ) - Calabria -
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  - IL MONASTERO - “Ditta di Scalisi Alfio”
 - Adrano – Palagonia    (CT) - Sicilia -
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  - LA CATTEDRALE - “Ditta di Paolo Tesauro”
 – Villabate    (PA) – Sicilia -
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  - LA CHIESETTA - “Ditta di Salvatore Veneziano”
 – Siracusa - Sicilia -
 |   ******PACCHETTI DI SIGARETTE ED AFFINI 
  Continuando  il mio viaggio nel mondo del cosiddetto “collezionismo minore” legato alle  immagini sacre non avrei mai immaginato che, per pubblicizzare alcuni prodotti,  tutti legati al mondo del fumo, “vizio” per eccellenza, si potessero usare  “Immagini Religiose”, se non avessi trovato la risposta nella storia stessa  della pianta del tabacco. La  pianta del tabacco è originaria degli altopiani del Centro-America dove le  popolazioni ne facevano largo uso già molti secoli prima che Cristoforo Colombo  scoprisse il nuovo mondo. Lui stesso, quando sbarcò sull’isola di San Salvador,  notò alcuni abitanti che  aspiravano fumo  da un bastoncello di foglie secche arrotolate, acceso ad un’estremità.
 Tale  pianta venne poi importata in Spagna con il nome di “Erba Santa” poiché  appunto si riteneva una pianta medicinale dai poteri terapeutici e si diffuse  rapidamente in tutta Europa fino all'Estremo Oriente.
 
 Le  specie più importanti sono due e prendono il nome da Jean Nicot de Villemain  che nel 1560 regalò alcune piante alla regina di Francia Caterina dei Medici: la “Nicotiana tabacum” utilizzata per la produzione delle sigarette e dei sigari e la “Nicotiana rustica” utilizzata soprattutto per i tabacchi da fiuto.
 
 Nonostante  sia stata accertata la pericolosità dell’uso del tabacco sia per i consumatori  che per coloro che subiscono passivamente il fumo, (sui pacchetti di sigarette  di oggi è ben evidente la dicitura “IL FUMO UCCIDE” ed è vietato fumare  nei locali pubblici), fino ai nostri giorni se ne è fatto sempre un largo  consumo.
 
 Ciò  ha stimolato una vasta produzione di sigarette, di sigari e tabacco di qualità  diverse ed, inoltre, di prodotti legati al “fumo”, quali pacchetti  portasigarette, scatole portasigari, pipe, tabacchiere, scatolette di  fiammiferi e accendini; tutti oggetti quindi collezionabili.
 
 Ecco un elenco e le immagini di alcuni di questi prodotti  con immagini sacre:
 
 
                  
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 Pacchetto di sigarette di produzione       francese con S. Michele che uccide il “diavolo”“ST. MICHEL LEGERES” color       rosso
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 Pacchetto di sigarette di produzione       francese con S. Michele che uccide il “diavolo”“ST. MICHEL FILTRE”       color verde
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 Etichetta       di sigaro di produzione       spagnola marca “ALVARO” con immagine della Madonna tratta da un quadro di       pittore famoso “IMMACULADA” |  
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 Etichetta       di sigaro di produzione       spagnola marca “ALVARO” con immagine di San Luca tratto da un quadro di       pittore famoso “SAN LUCAS”. |  
                    |  | Scatoletta di cerini della serie dedicata agli Anni Santi ” PIO XII - IL XXIV ANNO       SANTO: 1950.L’Anno Santo del 1950, il XXIV della serie, fu promulgato da       Pio XII (1939-1958), al secolo Eugenio Pacelli, romano (1876-1958), con       l’intenzione di affidare ai cristiani il compito di rinnovare una società       lacerata dal conflitto mondiale, dedicandolo alla santificazione delle       anime.
 Fu questo uno dei giubilei più sentiti e riusciti nella storia       degli Anni Santi. Per l’inaspettato numero di partecipanti (oltre tre       milioni), al fine di risolvere il problema delle udienze, si ricorse al       sistema della radio. In tal modo, il Santo Padre parlava a tutti i pellegrini       riuniti nella Basilica di San Pietro e nella piazza.
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                    | Bustina       di “Carte di rotolamento (le vecchie cartine)” della sigaretta“ ST.       MICHEL - La sigarette       legere…       et meilleure!”.
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  e in Collezionismo:
 
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