Rubriche di
Patrizia Fontana Roca

 

VANGELO DI MATTEO III

 

 


Matteo - Capitolo 19

VI. L'AVVENTO PROSSIMO DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Questione sul divorzio

[1] Terminati questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e andò nel territorio della Giudea, al di là del Giordano.
[2] E lo seguì molta folla e colà egli guarì i malati.
[3] Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
[4] Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse:
[5] Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola?
[6] Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi».
[7] Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?».
[8] Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così.
[9] Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio».

La continenza volontaria

[10] Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
[11] Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso.
[12] Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».


Gesù e i bambini

[13] Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano.
[14] Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli».
[15] E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì.

Il giovane ricco

[16] Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?».
[17] Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti».
[18] Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso,
[19] onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso».
[20] Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?».
[21] Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi».
[22] Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.

 

Il pericolo delle ricchezze

[23] Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli.
[24] Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli».
[25] A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?».
[26] E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».

Ricompensa promessa alla rinuncia

[27] Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?».
[28] E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele.
[29] Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.
[30] Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».

 

Matteo - Capitolo 20

Parabola degli operai mandati nella vigna

1] «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna.
[2] Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna.
[3] Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati
[4] e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono.
[5] Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto.
[6] Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi?
[7] Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
[8] Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi.
[9] Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.
[10] Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno.
[11] Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo:
[12] Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo.
[13] Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro?
[14] Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te.
[15] Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?
[16] Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».

Terzo annunzio della passione

[17] Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici e lungo la via disse loro:
[18] «Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte
[19] e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà».


Domanda della madre dei figli di Zebedeo

 

[20] Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa.
[21] Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
[22] Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo».
[23] Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio».


I capi devono servire

[24] Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli;
[25] ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere.
[26] Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo,
[27] e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo;
[28] appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».

I due ciechi di Gerico

[29] Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù.
[30] Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: «Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide!».
[31] La folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: «Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
[32] Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: «Che volete che io vi faccia?».
[33] Gli risposero: «Signore, che i nostri occhi si aprano!».
[34] Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono

 

Matteo - Capitolo 21

Ingresso messianico a Gerusalemme

[1] Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli
[2] dicendo loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un'asina legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me.
[3] Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito».
[4] Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta:
[5] Dite alla figlia di Sion:
Ecco, il tuo re viene a te
mite, seduto su un'asina,
con un puledro figlio di bestia da soma.
[6] I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù:
[7] condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere.
[8] La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via.
[9] La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava:
Osanna al figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna nel più alto dei cieli!
[10] Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la gente si chiedeva: «Chi è costui?».
[11] E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea».


I venditori cacciati dal tempio

[12] Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe
[13] e disse loro: «La Scrittura dice:
La mia casa sarà chiamata casa di preghiera
ma voi ne fate una spelonca di ladri».
[14] Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì.
[15] Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e i fanciulli che acclamavano neltempio: «Osanna al figlio di Davide», si sdegnarono
[16] e gli dissero: «Non senti quello che dicono?». Gesù rispose loro: «Sì, non avete mai letto:
Dalla bocca dei bambini e dei lattanti
ti sei procurata una lode?».
[17] E, lasciatili, uscì fuori dalla città, verso Betània, e là trascorse la notte.

Obiezione dei Giudei sull'autorità di Gesù

[23] Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: «Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?».
[24] Gesù rispose: «Vi farò anch'io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo.
[25] Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé dicendo: «Se diciamo: "dal Cielò', ci risponderà: "perché dunque non gli avete creduto?'';
[26] se diciamo "dagli uominì', abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
[27] Rispondendo perciò a Gesù, dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose».


Parabola dei due figli

[28] «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare nella vigna.
[29] Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò.
[30] Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò.
[31] Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.
[32] E' venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli.


Parabola dei vignaioli omicidi

[33] Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò.
[34] Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.
[35] Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono.
[36] Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo.
[37] Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio!
[38] Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità.
[39] E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.
[40] Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?».
[41] Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
[42] E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?
43] Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.
[44] Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà».
[45] Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.


Matteo - Capitolo 22

Parabola del banchetto nuziale

[1] Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse:
[2] «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio.
[3] Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire.
[4] Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono gia macellati e tutto è pronto; venite alle nozze.
[5] Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari;
[6] altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
[7] Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.

[8] Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni;
[9] andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
[10] Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.
[11] Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale,
[12] gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì.
[13] Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.
[14] Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

Il tributo a Cesare

 

 

 


[15] Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi.
[16] Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno.
[17] Dicci dunque il tuo parere: E' lecito o no pagare il tributo a Cesare?».
[18] Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate?
[19] Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro.
[20] Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?».
[21] Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
[22] A queste parole rimasero sorpresi e, lasciatolo, se ne andarono.


La risurrezione dei morti

[23] In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali affermano che non c'è risurrezione, e lo interrogarono:
[24] «Maestro, Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà la vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello.
[25] Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello.
[26] Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo.
[27] Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna.
[28] Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta».
[29] E Gesù rispose loro: «Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio.
[30] Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo.
[31] Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio:
[32] Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi».
[33] Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua dottrina.

Il più grande comandamento

[34] Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme
[35] e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova:
[36] «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?».
[37] Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
[38] Questo è il più grande e il primo dei comandamenti.
[39] E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso.
[40] Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Il Cristo, figlio e Signore di Davide

[41] Trovandosi i farisei riuniti insieme, Gesù chiese loro:
[42] «Che ne pensate del Messia? Di chi è figlio?». Gli risposero: «Di Davide».
[43] Ed egli a loro: «Come mai allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore, dicendo:
[44] Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra,
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?
[45] Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?».
[46] Nessuno era in grado di rispondergli nulla; e nessuno, da quel giorno in poi, osò interrogarlo.

Matteo - Capitolo 23

Ipocrisia e vanità degli scribi e dei farisei

[1] Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
[2] «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei.
[3] Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.
[4] Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.
[5] Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;
[6] amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe
[7] e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì''dalla gente.
[8] Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli.
[9] E non chiamate nessuno "padrè'sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.
[10] E non fatevi chiamare "maestrì', perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.
[11] Il più grande tra voi sia vostro servo;
[12] chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.


Sette maledizioni agli scribi e ai farisei

[13] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci
[14] ] .
[15] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
[16] Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati.
[17] Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro?
[18] E dite ancora: Se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si resta obbligati.
[19] Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta?
[20] Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra;
[21] e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l'abita.
[22] E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
[23] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.
[24] Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
[25] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza.
[26] Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!
[27] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume.
[28] Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.
[29] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti,
[30] e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti;
[31] e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti.
[32] Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!

Delitti e castighi imminenti

[33] Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna?
[34] Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città;
[35] perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare.
[36] In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

Apostrofe a Gerusalemme

[37] Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!
[38] Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta!
[39] Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».



Matteo - Capitolo 24

2. DISCORSO ESCATOLOGICO
Introduzione

[1] Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio.
[2] Gesù disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata».
[3] Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: «Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo».

L'inizio dei dolori

[4] Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni;
[5] molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno.
[6] Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine.
[7] Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi;
[8] ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori.
[9] Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome.
[10] Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda.
[11] Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti;
[12] per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà.
[13] Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato.
[14] Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.

La grande tribolazione di Gerusalemme

[15] Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -,
[16] allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti,
[17] chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa,
[18] e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.
[19] Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni.
[20] Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato.
[21] Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà.
[22] E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati.
[23] Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: E' là, non ci credete.
[24] Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti.
[25] Ecco, io ve l'ho predetto.

L'avvento del Figlio dell'uomo sarà manifestato

[26] Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: E' in casa, non ci credete.
[27] Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.
[28] Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi.

 

Dimensione cosmica di questo avvento

 

[29] Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
[30] Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria.
[31] Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli.

Parabola del fico

[32] Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina.
[33] Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte.
[34] In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada.
[35] Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
[36] Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.

Vegliare per non essere sorpresi

[37] Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.
[38] Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca,
[39] e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo.
[40] Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato.
[41] Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata.
[42] Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.
[43] Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.
[44] Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.

Parabola del maggiordomo

[45] Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto?
[46] Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così!
[47] In verità vi dico: gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni.
[48] Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire,
[49] e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi,
[50] arriverà il padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che non sa,
[51] lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti.

Matteo - Capitolo 25

Parabola delle dieci vergini

 

[1] Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.
[2] Cinque di esse erano stolte e cinque sagge;
[3] le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio;
[4] le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi.
[5] Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono.
[6] A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!
[7] Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.

[8] E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono.
[9] Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene.
[10] Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
[11] Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici!
[12] Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
[13] Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.


Parabola dei talenti

 



[14] Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni.
[15] A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì.
[16] Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque.
[17] Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due.
[18] Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
[19] Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro.

[20] Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque.
[21] Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
[22] Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due.
[23] Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
[24] Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso;
[25] per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo.
[26] Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso;
[27] avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse.
[28] Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti.
[29] Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
[30] E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.

Il giudizio finale

[31] Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
[32] E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri,
[33] e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
[34] Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
[35] Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,
[36] nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
[37] Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
[38] Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
[39] E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?

[40] Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
[41] Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
[42] Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere;
[43] ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
[44] Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
[45] Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
[46] E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».

Matteo - Capitolo 26

VII. PASSIONE E RISURREZIONE
Complotto contro Gesù

[1] Terminati tutti questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli:
[2] «Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e che il Figlio dell'uomo sarà consegnato per essere crocifisso».
[3] Allora i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa,
[4] e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire.
[5] Ma dicevano: «Non durante la festa, perché non avvengano tumulti fra il popolo».

L'unzione a Betania

[6] Mentre Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone il lebbroso,
[7] gli si avvicinò una donna con un vaso di alabastro di olio profumato molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre stava a mensa.
[8] I discepoli vedendo ciò si sdegnarono e dissero: «Perché questo spreco?
[9] Lo si poteva vendere a caro prezzo per darlo ai poveri!».
[10] Ma Gesù, accortosene, disse loro: «Perché infastidite questa donna? Essa ha compiuto un'azione buona verso di me.
[11] I poveri infatti li avete sempre con voi, me, invece, non sempre mi avete.
[12] Versando questo olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura.
[13] In verità vi dico: dovunque sarà predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei».

Il tradimento di Giuda

[14] Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti
[15] e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento.
[16] Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.

Preparativi del pasto pasquale

[17] Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?».
[18] Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli».
[19] I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.

Annunzio del tradimento di Giuda

[20] Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici.
[21] Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà».
[22] Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?».
[23] Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà.
[24] Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!».
[25] Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».

 

Istituzione dell'Eucaristia

[26] Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo».
[27] Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti,
[28] perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati.
[29] Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio».

 

Predizione del rinnegamento di Pietro

[30] E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
[31] Allora Gesù disse loro: «Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto infatti:
Percuoterò il pastore
e saranno disperse le pecore del gregge,
[32] ma dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea».
[33] E Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò mai».
[34] Gli disse Gesù: «In verità ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte».
[35] E Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti gli altri discepoli.


Al Getsemani

[36] Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare».
[37] E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare tristezza e angoscia.
[38] Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me».
[39] E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».

[40] Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me?
[41] Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole».
[42] E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà».
[43] E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano appesantiti.
[44] E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole.
[45] Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora nella quale il Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori.
[46] Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce si avvicina».

L'arresto di Gesù

[47] Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo.
[48] Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!».
[49] E subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò.
[50] E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono.
[51] Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote staccandogli un orecchio.
[52] Allora Gesù gli disse: «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada.
[53] Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli?
[54] Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?».
[55] In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Siete usciti come contro un brigante, con spade e bastoni, per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel tempio ad insegnare, e non mi avete arrestato.
[56] Ma tutto questo è avvenuto perché si adempissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono.

 

Gesù davanti al sinedrio

[57] Or quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale gia si erano riuniti gli scribi e gli anziani.
[58] Pietro intanto lo aveva seguito da lontano fino al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a sedere tra i servi, per vedere la conclusione.
[59] I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte;
[60] ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni.
[61] Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni».
[62] Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?».
[63] Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio».

[64] «Tu l'hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico:
d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra di Dio,
e venire sulle nubi del cielo».
[65] Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia;
[66] che ve ne pare?». E quelli risposero: «E' reo di morte!».
[67] Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano,
[68] dicendo: «Indovina, Cristo! Chi è che ti ha percosso?».

Rinnegamenti di Pietro

[69] Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!».
[70] Ed egli negò davanti a tutti: «Non capisco che cosa tu voglia dire».
[71] Mentre usciva verso l'atrio, lo vide un'altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno».
[72] Ma egli negò di nuovo giurando: «Non conosco quell'uomo».
[73] Dopo un poco, i presenti gli si accostarono e dissero a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli; la tua parlata ti tradisce!».
[74] Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo!». E subito un gallo cantò.
[75] E Pietro si ricordò delle parole dette da Gesù: «Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». E uscito all'aperto, pianse amaramente.

Matteo - Capitolo 27

Gesù condotto davanti a Pilato

[1] Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo morire.
[2] Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono al governatore Pilato.


Morte di Giuda

[3] Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani
[4] dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che ci riguarda? Veditela tu!».
[5] Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi.
[6] Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: «Non è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue».

[7] E tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri.
[8] Perciò quel campo fu denominato "Campo di sanguè'fino al giorno d'oggi.
[9] Allora si adempì quanto era stato detto dal profeta Geremia: E presero trenta denari d'argento, il prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano mercanteggiato,
[10] e li diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore.

Gesù davanti a Pilato

[11] Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore l'interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose «Tu lo dici».
[12] E mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla.
[13] Allora Pilato gli disse: «Non senti quante cose attestano contro di te?».
[14] Ma Gesù non gli rispose neanche una parola, con grande meraviglia del governatore.
[15] Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta.
[16] Avevano in quel tempo un prigioniero famoso, detto Barabba.
[17] Mentre quindi si trovavano riuniti, Pilato disse loro: «Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo?».
[18] Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
[19] Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua».
[20] Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù.

[21] Allora il governatore domandò: «Chi dei due volete che vi rilasci?». Quelli risposero: «Barabba!».
[22] Disse loro Pilato: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!».
[23] Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!».
[24] Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!».
[25] E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli».
[26] Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.


La corona di spine

[27] Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte.
[28] Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto
[29] e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!».
[30] E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo.
[31] Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.

La crocifissione

 

[32] Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prender su la croce di lui.
[33] Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio,
[34] gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere.
[35] Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte.
[36] E sedutisi, gli facevano la guardia.
[37] Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: «Questi è Gesù, il re dei Giudei».
[38] Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.


Gesù in croce deriso e oltraggiato

[39] E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo:
[40] «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!».
[41] Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano:
[42] «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. E' il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo.
[43] Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!».
[44] Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo.

La morte di Gesù

[45] Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra.
[46] Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
[47] Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia».
[48] E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere.
[49] Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!».
[50] E Gesù, emesso un alto grido, spirò.

[51] Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono,
[52] i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono.
[53] E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.
[54] Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
[55] C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo.
[56] Tra costoro Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.

La sepoltura

[57] Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù.
[58] Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato.
[59] Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo
[60] e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò.
[61] Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l'altra Maria.


La custodia della tomba

[62] Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo:
[63] «Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò.
[64] Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: E' risuscitato dai morti. Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore della prima!».
[65] Pilato disse loro: «Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete».
[66] Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.


Matteo - Capitolo 28

La tomba vuota. Messaggio dell'angelo

[1] Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro.
[2] Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa.
[3] Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve.
[4] Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite.
[5] Ma l'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso.
[6] Non è qui. E' risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto.
[7] Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E' risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto».
[8] Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.

L'apparizione alle pie donne

[9] Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono.
[10] Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno».

Sopruso dei capi giudei

[11] Mentre esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto.
[12] Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo:
[13] «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo.
[14] E se mai la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni noia».
[15] Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi.


Apparizione in Galilea e missione universale

[16] Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.
[17] Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano.
[18] E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra.
[19] Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo,
[20] insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

 

 



- Vangelo di Luca (I) - Cap. 1 - 9

 

- Vangelo di Luca (II) - Cap. 10-18

- Vangelo di Luca (III) - Cap. 19-24


- Vangelo di Giovanni (I) - Cap. 1-10

- Vangelo di Giovanni (II) - Cap. 11-21


- Vangelo di Marco (I) - Cap. 1-8

- Vangelo Marco (II) - Cap. 9 - 15


 

- Vangelo di Matteo (I) - Cap. 1-10

- Vangelo di Matteo (II) - Cap. 11-18

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